[Nonviolenza] Telegrammi. 3548



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3548 del 25 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Un incontro di presentazione dell'appello nonviolento per il 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele"
2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
3. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
5. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
6. Un'improvvisazione prosodica (2002)
7. Ancora una cantata dei morti invano
8. L'umanita' dopo Hiroshima
9. Dopo Hiroshima l'umanita'
10. Poiche'
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. INCONTRI. UN INCONTRO DI PRESENTAZIONE DELL'APPELLO NONVIOLENTO PER IL 4 NOVEMBRE "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

Giovedi' 24 ottobre 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' svolto un incontro di riflessione e di presentazione dell'appello promosso da alcuni movimenti nonviolenti per il prossimo 4 novembre: "4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele".
L'incontro si e' aperto con un ricordo di Teresa Blasi Pesciotti, deceduta alcuni giorni fa a Viterbo.
Di seguito il testo integrale dell'appello promosso a livello nazionale dal Movimento Nonviolento, da Peacelink e dalla struttura nonviolenta viterbese.
*
4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le città d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinché il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo più austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di volontà buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanità.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno.
Per questo chiediamo che i fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Per questo chiediamo un impegno particolare a contrastare la violenza maschilista, prima radice e primo paradigma di ogni violenza.
Per questo ci opponiamo al razzismo, crimine contro l'umanità, e chiediamo che siano immediatamente revocate tutte le sciagurate decisioni governative che configurano omissione di soccorso, pratiche segregative e persecutorie, flagranti violazioni dei diritti umani e della stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiché le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Anche in questo periodo l'umanità intera è messa in pericolo da guerre e nuove escalation belliche. E ancora una volta il Medio Oriente in fiamme è simbolo di questo baratro. Mentre la guerra in Siria prosegue senza alcuna speranza, così come in Yemen ormai non si contano più le atrocità dei bombardamenti sauditi, l'attacco turco contro i curdi aumenta ancor di più il livello del conflitto, la barbarie, le sofferenze, i lutti. E, ancora una volta, Stati Uniti d'America e Unione Europea - Italia compresa - mentre emettono balbettii diplomatici o roboanti proclami, di fatto rimangono a guardare, o peggio: sostengono l'industria bellica, e quindi le stragi che le armi provocano.
Chiediamo in nome dell'umanità l'immediata sospensione di produzione ed esportazioni di armi verso la Turchia, l'Arabia Saudita, tutti i paesi belligeranti e tutti i regimi che violano i diritti umani. Così come chiediamo che vengano immediatamente ritirati i soldati italiani impegnati nell'ambito della Nato sul confine turco.
A oltre cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, a 20 anni dai bombardamenti su Belgrado che prolungarono la guerra nei Balcani e diedero avvio alla stagione delle guerre travestite da ingannevoli alti proclami ("umanitaria", "per la democrazia" e simili), a 18 anni dall'inizio della "guerra al terrore" che ha distrutto l'Afghanistan e l'Iraq e reso il mondo molto più insicuro e disumano: basta guerre, basta armi, basta sofferenze e lutti.
E' l'ora di una svolta, in nome dell'umanità e della pace. Nonostante il silenzio delle istituzioni, nonostante si continui ad ignorare la richiesta di centinaia di migliaia di italiani, la campagna "Un'altra difesa è possibile" può ancora rappresentare questa svolta. Chiediamo che il Parlamento approvi finalmente la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la pace salva le vite. Salvare le vite è il primo dovere.
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail: an at nonviolenti.org, siti: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

3. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

5. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

6. REPETITA IUVANT. UN'IMPROVVISAZIONE PROSODICA (2002)
[In occasione della commemorazione del trentennale della legge 772 del '72, il nostro collaboratore Benito D'Ippolito ha dettato questo intervento (il cui titolo completo e': "A trent'anni dalla legge 772 del 15 dicembre 1972 che riconobbe il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare. Un'improvvisazione prosodica") che volentieri ospitiamo]

Accadde in Grecia, accadde nella fosca
citta' in cui la famiglia dei regnanti
sbranava se' e rivelava al mondo
cosa si cela anche nella famiglia,
di che consista l'arte di governo.
Accadde a Tebe, sorse una fanciulla:
Antigone, che in faccia al re, al parente
al maschio, al suocero veniente, e al mondo
oso' dire di no al comando dato.
E fece nascere, un lampo dal suo petto
questa idea nuova, questa idea splendente
con cui l'umanita' non e' piu' serva
ma lotta infine per la vita vera:
coscienza.

Secoli corsero e ancora e ancora secoli
sempre re sempre capi sempre maschi
ordinavano il mondo e ordinavano alle genti
l'arte sublime di sfracellarsi i corpi
a maggior gloria del potere loro.
Secoli corsero e sorsero sovente
persone buone che all'ordine infame
seppero opporsi, e fecero sovente
di Antigone il cammino fino all'orco
della coscienza in nome.

Secoli corsero e giunse infine il secolo
della Shoah e della bomba atomica,
d'Hiroshima di Nagasaki di Auschwitz
il secolo, contratto in un momento: kairos
l'ora di verita', rivelazione
apocalypsis della potenza tecnica
di far cessare l'umanita' e il mondo.

E per salvare il mondo e per salvare
l'umanita' quella sola risorsa
di Antigone ci resta, la coscienza.

Trent'anni fa la legge del paese
dove il si' suona e in cui malvivo vivo
infine rese onore a quanti vollero
pensosi i propri passi e lenti mettere
alla sequela della saggia Antigone:
da allora e' legge anche dello stato
quella che sempre di coscienza e' stata
legge nei cuori incisa: non uccidere,
non fare scempio della vita altrui,
i corpi che son vivi o sono stati
tu non ridurli a cosa, non trattarli
come fu in sorte alla salma di Achab.

Trent'anni fa giungeva a una vittoria
in questa terra almeno
la lotta che costo' il carcere a molti
(e ancora costa e a molti anche la vita
in tante terre dell'unico mondo).
La legge dello stato dichiarava
che giusto e' opporsi alla guerra e agli eserciti
poiche' ogni guerra e' massa di omicidi,
messe di vittime, irredimibil colpa,
poiche' ogni esercito e' scuola di assassinii.

Ma quella lotta deve proseguire:
ancora eserciti vi sono, e guerre
che possono portare alla catastrofe
dell'umanita' intera, all'estinzione
della comune impresa che chiamiamo
la civilta' delle donne e degli uomini.

E occorre allora ancora e ancora e ancora
lottare perche' sia abolita infine
la guerra, e gli strumenti suoi aboliti
anch'essi siano: eserciti, armi, imperi.

Molto e' da fare, alcune strade vedi
gia' chiare: la difesa popolare
nonviolenta, e nonviolente molte
azioni costruttive ed esperienze
storiche, le esperienze che ci insegnano
che puo' l'umanita' esser salvata
da un impegno comune che impedisca
le guerre e che sconfigga le oppressioni.
E' la speranza ed il messaggio grande
del movimento delle donne, il cuore
di quella - di ora e sempre - Resistenza.

Trent'anni fa, e pare quasi un soffio.
Che non si spenga il lume che da Tebe
accese Antigone e ancora ci rischiara.

7. REPETITA IUVANT. ANCORA UNA CANTATA DEI MORTI INVANO

E noi siamo i soliti morti
i soliti morti invano
quelli come sempre poco furbi
che non sapevano guardar lontano
e quelli come sempre troppo furbi
che non sapevano guardar vicino.
Adesso siamo qui, presi all'uncino
nello sheol infrante estinte spoglie
morti per sempre come tutti i morti,
e come tutti i morti morti invano.

E noi anche avevamo attese e voglie
e vite personali e aspetto umano
di femmine e di maschi, e come foglie
discerpaci ed invola un vento vano.
E i sogni alati e le gioie e le doglie
tutto disparve qual miraggio arcano
quando al lume dei giorni e al buon cammino
per sempre ci strappo' il colpo assassino.

E voi che questa voce che si spegne
avete cuore di ascoltare ancora
sappiate che anche le nostre eran degne
di essere vissute vite, e l'ora
che ce le tolse - ed erano ancor pregne
di luce e di belta' che t'innamora -
non fu di caso o fato il cupo frutto:
furono uomini a rapirci tutto.

E tu che ancora senti e ancora vedi
a te affidiamo un'ultima parola:
ferma la guerra, con le mani e i piedi;
ferma la guerra e bruciati la gola
a forza di gridarlo; e se non cedi
vi e' speme che s'inceppi questa mola
e cessi questa storia di orchi e brace
e possa venir l'ora della pace.

Ma noi siamo solo i soliti morti
i soliti morti invano
quelli come sempre poco furbi
che non sapevano guardar lontano
e quelli come sempre troppo furbi
che non sapevano guardar vicino.
Adesso siamo qui, presi all'uncino
nello sheol infrante estinte spoglie
morti per sempre come tutti i morti,
e come tutti i morti morti invano.

8. REPETITA IUVANT. L'UMANITA' DOPO HIROSHIMA

Ora sappiamo che ci basta il cuore
di fare cenere del mondo intero.

Ora sappiamo che l'intelligenza
sa esser piu' feroce di ogni bruto.

Ora sappiamo di avere lo strumento
che eradica ogni seme e tutti i sogni
che dell'intera umanita' sa fare
un unico falo', un silenzio immenso,
l'ultima notte senza piu' respiro:

ed e' questo strumento l'obbedienza.

9. REPETITA IUVANT. DOPO HIROSHIMA L'UMANITA'

Elenco adesso i compiti dell'ora:
sii vigile, abbiamo un solo mondo.

Sii vigile, da quell'azione astieniti
che toglie altrui la luce e la parola.

Sii vigile, alla guerra sempre opponiti
opponiti agli eserciti e alle armi.

Sii vigile, la dignita' difendi
di ogni essere umano, una e' la carne.

Sii vigile. E misericordioso.

Dopo Hiroshima ogni persona deve
sapersi responsabile di tutto.

10. REPETITA IUVANT. POICHE'

Poiche' i razzi e le bombe non crescono sugli alberi
qualcuno li produce e li fornisce
a chi li usa.

Poiche' aggiustare una macchina e' facile
ma riportare in vita gli ammazzati invece no
dovrebbe esser chiaro cio' che ne consegue.

Poiche' ogni persona a non essere uccisa ha diritto
ne deriva un reciproco dovere
e chiunque sa quale sia.

Nel frigorifero i teschi surgelati
dalla lattina aperta spuma sangue
e dalla televisione sempre e solo
parlano gli assassini.

Non affondarla tu la lama nella gola.
Non spingerlo tu il bottone del telecomando
che toglie il respiro.
Non dargli fuoco tu alla carne viva.

Tu opponiti a tutte le guerre
a tutti gli eserciti opponiti
tu opponiti a tutte le armi.

Vi e' una sola umanita'. E solo
la nonviolenza puo' tutti salvarci.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Massimo Ferrari, Introduzione a il neocriticismo, Laterza, Roma-Bari 1997, pp. VI + 262.
- Fulvio Tessitore, Introduzione a lo storicismo, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. IV + 284.
- Federico Vercellone, Introduzione a il nichilismo, Laterza, Roma-Bari 1992, 1994, pp. VIII + 232.
*
Gialli
- Camilla Grebe, La sconosciuta, Einaudi, Torino, 2017, 2018, Rcs, Milano 2019, pp. 160, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Leonardo Padura, Passato remoto, Bompiani, Milano 2015, Gedi, Roma 2019, pp. 270, euro 7,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e a varie altre testate).
- Georges Simenon, La camera azzurra, Adelphi, Milano 2003, Gedi, Roma 2019, pp. 158, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e a varie altre testate).

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3548 del 25 ottobre 2019
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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