[Nonviolenza] Archivi. 332



==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 332 del 20 ottobre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di giugno 2019 (parte prima)
2. Al Presidente della Repubblica un appello da Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli e molte altre persone di volonta' buona
3. Repubblica
4. Sic et non
5. "Per la repubblica, contro il razzismo". Alcune parole dette a Viterbo il 2 giugno 2019
6. La festa della repubblica di Salo'
7. Il nostro orrore quotidiano
8. Rileggendo Kafka a Viterbo
9. Tre nuove canzoncelle del tempo del "decreto sicurezza della razza"
10. Il 5 giugno in digiuno in solidarieta' con i migranti
11. Inno patriottico in forma di stornellata del governo della difesa della razza
12. La persona con le borse della spesa
13. Di imperi e di falegnami
14. A Viterbo un incontro di riflessione nella Giornata internazionale per la difesa dell'ambiente
15. Alcune nuove perle di saggezza di Collacravatta e Senzacravatta
16. Un regime che comincia
17. "Tacere non e' piu' ammissibile". Una lettera aperta alla Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati
18. Non ci ricorda qualcosa?
19. Il risveglio
20. M'ha detto 'r mi' cuggino che nun basta
21. Commemorato a Viterbo Giuseppe Casarrubea
22. Il primo dovere
23. Una conversazione su Pietro Canonica nel LX anniversario della scomparsa
24. L'ultima volta che si vota
25. Un'altra bella chiacchierata di Senzacravatta e Collacravatta
26. In memoria di Giacomo Matteotti

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2019 (PARTE PRIMA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2019.

2. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA UN APPELLO DA LIDIA MENAPACE, PADRE ALEX ZANOTELLI E MOLTE ALTRE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

La partigiana, femminista e senatrice emerita Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e tante altre persone di volonta' buona e varie associazioni di solidarieta' chiedono al Presidente della Repubblica di intervenire per far cessare l'ecatombe nel Mediterraneo.
Di seguito il testo dell'appello e le prime adesioni.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo.
Augurandole ogni bene,
(...)

3. REPUBBLICA

La repubblica e' cio' che e' di tutte e tutti.
La repubblica italiana e' democratica, costituzionale, antifascista.
Ma se, per criminale volonta' del governo, tante persone innocenti ed inermi vengono perseguitate, non e' piu' una repubblica.
Ma se, per criminale volonta' del governo, tante persone innocenti ed inermi sono costrette in condizioni di schiavitu', non e' piu' una repubblica.
Ma se, per criminale volonta' del governo, tante persone innocenti ed inermi subiscono segregazione, detenzione e deportazione, non e' piu' una repubblica.
Ma se, per criminale volonta' del governo, a tante persone innocenti ed inermi e' negato il diritto d'asilo, non e' piu' una repubblica.
Un governo razzista e' incompatibile con la repubblica italiana democratica, costituzionale e antifascista.
Un regime di apartheid e' incompatibile con la repubblica italiana democratica, costituzionale e antifascista.
Riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', ed agire per inverare questo diritto: questo e' la repubblica.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto: questo e' la repubblica.
Salvare tutte le vite: questo e' la repubblica.

4. SIC ET NON

Repubblica non e' la parata degli armigeri
repubblica e' l'abolizione delle armi

Repubblica non e' i sacri confini
repubblica e' l'abolizione delle frontiere

Repubblica non e' chi sta in alto e chi sta in basso
repubblica e' l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani

Repubblica non e' la festa una volta all'anno
repubblica e' la giustizia e la solidarieta' ogni giorno

Chiamiamo repubblica la nonviolenza in cammino
chiamiamo repubblica la messa in comune del bene e dei beni
chiamiamo repubblica l'umanita' che riconosce se stessa
chiamiamo repubblica salvare le vite

5. "PER LA REPUBBLICA, CONTRO IL RAZZISMO". ALCUNE PAROLE DETTE A VITERBO IL 2 GIUGNO 2019

Nell'anniversario della nascita della repubblica italiana con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, domenica 2 giugno 2019 il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto nel piazzale fronteggiante il Parco delle Querce del quartiere di Santa Barbara a Viterbo una conversazione pubblica sul significato della ricorrenza e sui compiti di quanti vogliano essere oggi fedeli ai valori della repubblica ed alla Costituzione che li assiomatizza in articoli di legge.
Di seguito una sintesi dei ragionamenti svolti.
*
Muovendo dal dibattito sulle forme di governo riportato nelle Storie di Erodoto e dall'incandescente discussione su politica e diritto che ebbe luogo nell'Atene del V-IV secolo a.C., e' stato evidenziato come il concetto greco di "politeia", e quello latino di "res publica", definiscano forme istituzionali, diritti e doveri civili, valori morali che impegnano ogni persona a vincoli di solidarieta' e responsabilita'.
La "res publica universalis" che tutti gli esseri umani comprende e che e' il fine del movimento storico che adempie la civilta', e di cui le singole repubbliche sin qui storicamente date costituiscono passi di avvicinamento e prefigurazione, convoca ogni essere umano a riconoscere, rispettare, sostenere e difendere ogni altro essere umano.
Riflessioni decisive su questi temi hanno svolto le piu' illustri figure della storia del pensiero, da Erasmo da Rotterdam a Immanuel Kant, da Simone Weil a Hannah Arendt.
*
Nella vicenda italiana il primo grande inveramento della repubblica si e' dato nell'esperienza della Resistenza antifascista, da cui discende il referendum del '46, e quindi la Costituzione del '48. Se oggi l'Italia e' una repubblica, lo e' perche' vi fu la Resistenza. Il 2 giugno si riconnette quindi al 25 aprile: e' l'antifascismo che ha generato la repubblica.
L'Italia e' una repubblica: una repubblica democratica, una repubblica costituzionale, una repubblica necessariamente, intrinsecamente antifascista.
E quindi necessariamente, intrinsecamente antirazzista, anticolonialista, antimperialista: poiche' a suo fondamento vi e' il riconoscimento del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Un riconoscimento che implica un impegno concreto e coerente per inverare quei diritti per tutti gli esseri umani. Gli articoli 2 e 3 della Costituzione sono inequivocabili.
Cosi' come inequivocabili sono gli articoli 10 e 11 della Costituzione che sanciscono il diritto d'asilo (art. 10) e il ripudio della guerra (art. 11).
*
Ma oggi l'Italia e' scandalosamente governata da una coalizione dell'estrema destra razzista e golpista, che criminalmente perseguita persone innocenti ed inermi, che criminalmente fa strame della Costituzione, che criminalmente s'adopera ad imporre un regime di apartheid, che criminalmente opera per negare approdo in Italia - e quindi salvezza - ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo in fuga da guerre e fame, e sovente gia' vittime dell'orrore dei lager libici.
Questo criminale governo razzista nega la repubblica nei suoi valori supremi.
Questo criminale governo razzista viola la Costituzione italiana nei suoi principi fondamentali.
Questo criminale governo razzista, avendo commesso gravissimi delitti, avendo tradito il giuramento di fedelta' alla Costituzione, si e' reso fuorilegge, si e' reso illegittimo.
*
Occorre che il popolo italiano, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, nel rispetto e in applicazione delle leggi, s'impegni per le dimissioni immediate del governo razzista.
Occorre che il popolo italiano, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, nel rispetto e in applicazione delle leggi, s'impegni per la revoca immediata di tutte le criminali misure razziste imposte dal governo della disumanita', a cominciare da quelle contenute nell'abominevole ed infame "decreto sicurezza della razza".
Occorre che il popolo italiano, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, nel rispetto e in applicazione delle leggi, s'impegni affinche' i ministri responsabili di crimini razzisti, di crimini contro l'umanita', di flagranti violazioni della Costituzione, siano tratti a giudizio in tribunale secondo le leggi vigenti.
*
E' dovere di ogni persona decente opporsi al governo della disumanita'.
E' dovere di ogni persona decente difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
E' dovere di ogni persona decente difendere la repubblica e la Costituzione dalla violenza razzista e golpista dello scellerato governo dell'omissione di soccorso, delle persecuzioni e delle deportazioni, della segregazione e dell'effettuale favoreggiamento dello schiavismo.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. LA FESTA DELLA REPUBBLICA DI SALO'

In questa solenne giornata
non scrivero' quello che vorrei dire

Non scrivero' che il governo attuale
e' quello che tutti sappiamo essere

Non scrivero' che le leggi razziali del '38
sono state aggiornate nel 2018

Non scrivero' che trovo mostruosa
la vile generale indifferenza
mentre le vittime sono perseguitate
mentre le vittime muoiono bruciate
mentre le vittime muoiono affogate

Non scrivero' quello che vorrei dire
non scrivero' niente
anch'io tengo famiglia

7. IL NOSTRO ORRORE QUOTIDIANO

Nel Mediterraneo la strage continua.
Nei lager libici l'orrore continua.
E noi sappiamo perfettamente quale sia la causa di tutto cio': e' nella decisione dei governi europei di impedire ai migranti in fuga dalla fame e dalle guerre di giungere in salvo in Europa in modo legale e sicuro.
*
In Italia continua la persecuzione razzista.
Continua la segregazione e la riduzione in schiavitu'.
Continua l'istigazione ai pogrom.
E culmine di questa politica razzista, di questa politica fascista, e' il "decreto sicurezza della razza" che priva di fondamentali diritti e getta nel terrore e nella disperazione migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia di persone innocenti ed inermi.
*
Il governo dell'estrema destra razzista e golpista da un anno sta commettendo crimini abissali, crimini contro l'umanita'.
Nella complicita' brutale ed algida, ovvero nell'indifferenza complice, della generalita' di chi ha voce pubblica.
Tra chi ha il potere di farsi ascoltare quasi solo il papa - e merito gliene sia dato - ogni giorno denuncia questi crimini. Questi mostruosi crimini. Questi crimini fascisti.
E chiama alla solidarieta', chiama all'umanita'.
*
Insorgere occorre, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Insorgere occorre in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Insorgere occorre in difesa della legalita' che salva le vite.
Insorgere occorre in difesa della Costituzione della repubblica italiana che il governo razzista viola.
Insorgere occorre in difesa della democrazia, dello stato di diritto, della civilta', dell'umanita'.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. RILEGGENDO KAFKA A VITERBO

Lunedi' 3 giugno 2019, nella ricorrenza della morte di Franz Kafka avvenuta il 3 giugno 1924, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' svolto un incontro di lettura e commento di alcuni testi dello scrittore praghese.
*
Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno come di consueto condiviso le seguenti riflessioni, i seguenti impegni:
- denunciamo la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo;
- esprimiamo pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il mostruoso "decreto sicurezza della razza";
- esprimiamo il nostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;
- riaffermiamo il dovere di opporci al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarci in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani;
- condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste;
- condividiamo l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, da padre Alex Zanotelli e da numerose altre persone per un intervento che faccia cessare l'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. TRE NUOVE CANZONCELLE DEL TEMPO DEL "DECRETO SICUREZZA DELLA RAZZA"

I. Tango delle camicie nere

Col decreto sicurezza della razza
il migrante affonda e affoga
l'ariano gode e sguazza.
E' meglio della droga 'sto decre'
'sto decreto sicure'
sicurezza della razza - ole'!

Col decreto sicurezza della razza
il bracciante schiatta al sole
lo schiavista ci sghignazza.
E' il piacere che ci vuole 'sto decre'
'sto decreto sicure'
sicurezza della razza - ole'!

Col decreto sicurezza della razza
l'immigrata fa la schiava per la strada
e il nativo con due soldi si sollazza.
E' la legge che ci aggrada 'sto decre'
'sto decreto sicure'
sicurezza della razza - ole'!

Col decreto sicurezza della razza
l'immigrato fa il bersaglio allo sportivo
che gli spara stando comodo in terrazza.
E' un piacere esclamativo 'sto decre'
'sto decreto sicure'
sicurezza della razza - ole'!

*

II. Quanno la patria chiama...

Lo dico sempre ma la mi' regazza
che 'r monno ormae e' tutto a part'addietro
'ndo c'era 'r ferro cianno messo 'r vetro
e 'ndo serve 'n biconzo c'e' 'na tazza.

Ma 'nzomma, 'nnamo, porca la pupazza
volemo sine o nnone move 'n deto
pe' rrealizza' 'r programma der decreto
p'ave' la sicurezza de la razza?

Perche' 'r ministro ce la mette tutta
ma mmica che po' ffa' tutto da solo
pe' sfragne ll'ossa ma sta ggente brutta

che vo' contaminacce er zangue e 'r zolo
e ssi vvolemo che rresti destrutta
da fucilalla tocca: e io m'arrolo.

III. Corta ballata del decreto sicurezza della razza

I. Senzacravatta dixit

Dai tempi dei tempi l'umanita'
in cittadini e clandestini si divide
chi e' cittadino la legge lo protegge
chi e' clandestino la legge lo punisce
il cittadino che non ama il suo governo
diventa issofatto clandestino
chi ha una casa usi il chiavistello
e per il clandestino il manganello.

II. Collacravatta dixit

Del popolo noi siamo gli avvocati
ma il popolo in due specie si divide
quello che vota e quello senza voto
quello che vota merita le coccole
e quello senza voto le mazzate
la razza superiore ha i suoi diritti
ogni razza inferiore ha i suoi doveri
schiava dev'esser oggi come ieri.

III. In coro

Dal fondo del mare ci guardano ci guardano
le vittime affogate
che volevano essere salvate
e divennero di pesci lauto pasto.
Cosi' s'imparano a non fare un masterplan.

Dall'alto dei cieli ci guardano ci guardano
le vittime bruciate
nei roghi nei ghetti nelle spianate
che divennero fumo che il vento disperde.
Cosi' lo sanno che per noi sono [la parola di Cambronne].

Dai lager libici ci guardano ci guardano
le vittime torturate
volevano una vita migliore - pensate! -
e presto passeranno a miglior vita.
Piu' loro crepano e piu' noi vinciamo la partita.

10. IL 5 GIUGNO IN DIGIUNO IN SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI

Si rinnova anche questo mese, mercoledi' 5 giugno, l'iniziativa del digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti.
L'appuntamento e' a Roma dalle ore 15 alle ore 19 davanti a Montecitorio.
Per ulteriori informazioni: digiunodigiustizia at hotmail.com
*
Come gia' nelle precedenti occasioni anch'io prendero' parte al digiuno anche se non potro' essere a Roma dinanzi al Parlamento.
Ritengo infatti questa iniziativa nonviolenta una testimonianza ineludibile.
Perche' in Italia da un anno a questa parte si e' instaurato un regime razzista, un regime di apartheid, un regime di brutali persecuzioni di cui le criminali e criminogene, infami e disumane, sadiche e barbare misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza" sono punta di lancia ed abominio estremo.
Erano gia' orribili e inammissibili i campi di concentramento, le deportazioni, la negazione del diritto di voto, la criminalizzazione di persone innocenti ed inermi, l'effettuale favoreggiamento dello sfruttamento schiavista, violenze gia' imposte e mantenute dai precedenti governi; ma l'attuale governo e' andato oltre ogni piu' infernale immaginazione con la sua violenza razzista, con la sua ferocia disumana.
E ripetiamolo una volta ancora con le medesime parole che da mesi usiamo, quali e quanti siano i crimini che il governo razzista e golpista commette con algida ferocia:
- omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte;
- persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza";
- sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo;
- reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
- violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana.
Ed e' quindi dovere di ogni persona decente opporsi a questi crimini, a questo golpe, a questo orrore.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, e' dovere di ogni persona di volonta' buona contrastare il razzismo, crimine contro l'umanita'.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, e' dovere di ogni persona di volonta' buona difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, e' dovere di ogni persona di volonta' buona difendere la democrazia, lo stato di diritto, la legalita' che salva le vite, la Costituzione repubblicana e antifascista, la civile convivenza, l'umanita'.
*
E quindi agli amici promotori del "digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti" ancora una volta invio un sincero ringraziamento, attesto la mia piena solidarieta' e prendo parte all'iniziativa.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. INNO PATRIOTTICO IN FORMA DI STORNELLATA DEL GOVERNO DELLA DIFESA DELLA RAZZA

"Qu'un sang impur abreuve nos sillons"
"Che schiava di Roma Iddio la creo'"

Fior de rancura
arraffa quer che trovi finche' dura
la razza nostra e' tosta perch'e' pura
fior de rancura fior de rancura

Fior de rampazzo
mo' st'immigrati cianno rotto 'r materazzo
me piji 'n corpo si mmo' nnu' ll'ammazzo
fior de rampazzo fior de rampazzo

Fior de cicuta
p'ognuno che s'affoga 'na bbevuta
e ppure que' sse la semo goduta
fior de cicuta fior de cicuta

Fior de faciolo
que' ade' 'r governo der zangue e der zolo
cemo 'r cappuccio fatto cor lenzolo
fior de faciolo fior de faciolo

Fior d'ambo e tterno
pe' ll'immicrato 'r posto suo e' ll'inferno
e' scritto 'nder contratto de governo
fior d'ambo e tterno fior d'ambo e tterno

Fior de capocce
mentre che se riempimo le saccocce
ar popolo je resteno le cocce
fior de capocce fior de capocce

12. LA PERSONA CON LE BORSE DELLA SPESA

La persona con le borse della spesa
che ferma la teoria dei carri armati

e il carrista senza volto che decide
di non investirlo di non schiacciarlo

dovrebbe essere cosi'
dovrebbe essere sempre cosi'

l'umanita' come dovrebbe essere
l'umanita' che puo' salvare il mondo

13. DI IMPERI E DI FALEGNAMI

L'impero mise a morte il falegname
che invitava a mettere in comune
i beni e a non rispondere col male
al male ricevuto ma col bene.

Cosi' ogni vittima di guerre e fame
che muore tra le onde o fra le dune
sotto la sferza o sotto lo stivale
ha il tuo volto e ha le tue catene.

Opponi tu allo specchio delle brame
la vecchia storia di cammelli e crune
ricorda e ti sia regola che vale
recar soccorso ed alleviar le pene.

Di pane c'e' bisogno e non di lame
e tu resisti alle camicie brune
resta persona e non statua di sale
resta persona che salva e sostiene.

14. A VITERBO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA DIFESA DELL'AMBIENTE

Si e' svolto mercoledi' 5 giugno 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di riflessione in occasione della Giornata internazionale per la difesa dell'ambiente.
Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine dalle opere di Hannah Arendt, Laura Conti, Ivan Illich, Alexander Langer, Giuliano Pontara, Vandana Shiva.
*
Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato come per contrastare la catastrofe ambientale in corso provocata dalle scellerate e dissennate scelte dei poteri dominanti, occorre agire a due livelli.
Al livello delle condotte personali: adottando uno stile di vita la cui "impronta ecologica" sia sostenibile dalla biosfera qualora esso fosse adottato da tutti gli esseri umani; uno stile di vita responsabile e solidale che riconosca l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, e responsabile quindi anche nei confronti delle generazioni venture; uno stile di vita rispettoso ed accudente nei confronti dell'intero mondo vivente.
Al livello delle scelte politiche (e quindi anche economiche, sociali, culturali): impegnandosi quindi per una politica che si ponga dal punto di vista del bene comune dell'umanita' intera e che attui decisioni concretamente coerenti col fine immediato della difesa di quest'unico mondo vivente unica casa comune dell'umanita' intera.
Da molti anni e' a tutti noto quali siano le scelte piu' urgenti: per fare un solo esempio, la cessazione dell'uso dei combustibili fossili e l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti.
Pace, rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani e difesa della biosfera costituiscono un unico dovere: la politica prima dell'umanita' giunta alla presente distretta.
Chiamiamo nonviolenza il programma morale e politico necessario ed urgente per la salvezza comune dell'umanita' e del mondo vivente.
Chiamiamo nonviolenza la scelta nitida e intransigente di opporsi a tutte le violenze e le devastazioni.
Chiamiamo nonviolenza il compito dell'ora dell'umanita'.
*
Anche in questa occasione, come di consueto, le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' ancora una volta condiviso le seguenti riflessioni, i seguenti impegni:
- denunciamo la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo;
- esprimiamo pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il mostruoso "decreto sicurezza della razza";
- esprimiamo il nostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;
- riaffermiamo il dovere di opporci al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarci in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani;
- condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste;
- condividiamo l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, da padre Alex Zanotelli e da numerose altre persone per un intervento che faccia cessare l'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

15. ALCUNE NUOVE PERLE DI SAGGEZZA DI COLLACRAVATTA E SENZACRAVATTA

Collacravatta dice che il governo
non e' razzista sono le razze inferiori
che non sanno stare al posto loro
e morire con dignita' in qualche posto lontano
senza dare fastidio a chi lavora
e vuol guardare in pace la televisione

Senzacravatta dice che non e' il governo
e' il nostro popolo che sa che e' giunta l'ora
di proclamarsi francamente razzisti
e quello che vuole il popolo anche dio lo vuole
c'e' una provvidenza nel mondo e chi di fame muore
bisogna se ne faccia una ragione

16. UN REGIME CHE COMINCIA

Da un anno il governo razzista e golpista attua una politica di persecuzioni, di crimini contro l'umanita', di sistematica violazione dei diritti umani, di costante attentato alla Costituzione della repubblica italiana.
Ora il dominus del governo razzista e golpista aggredisce anche i magistrati che svolgono il loro compito cosi' come vuole la legge e la morale, i magistrati che svolgono il loro compito cosi' come stabilisce la Costituzione.
Pretende obbedienza cieca ed assoluta, il dominus del governo razzista e golpista che qualche mese fa si e' sottratto al processo ed ha ottenuto impunita' per il reato di "sequestro di persona aggravato" grazie alla complicita' dei suoi caudatari in Senato.
Pretende che il potere giudiziario si genufletta al potere esecutivo e ne avalli i crimini razzisti, ne avalli le flagranti violazioni della Costituzione.
Pretende d'instaurare un regime.
*
Cosa si attende ad aprire gli occhi?
Cosa si attende ad insorgere nonviolentemente in difesa della legalita'?
Cosa si attende ad insorgere nonviolentemente in difesa della democrazia?
Cosa si attende ad insorgere nonviolentemente in difesa della separazione dei poteri e dell'indipendenza della magistratura?
Cosa si attende ad insorgere nonviolentemente in difesa dello stato di diritto?
Cosa si attende ad insorgere nonviolentemente in difesa della Costituzione antifascista, delle nostre comuni liberta'?
Cosa si attende ad insorgere nonviolentemente in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Il razzismo e' gia' il totalitarismo.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

17. "TACERE NON E' PIU' AMMISSIBILE". UNA LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ED AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
Gentilissimo Presidente della Camera dei Deputati,
il ministro dell'Interno ed effettuale dominus del governo ha rilasciato dichiarazioni che sembrano negare il principio della separazione dei poteri che e' a fondamento dello stato di diritto, e presupporre invece che il potere giudiziario debba conformarsi - anzi: genuflettersi - alle decisioni del potere esecutivo, massime quando queste decisioni configurino crimini razzisti palesemente incostituzionali come alcune misure folli, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Che il ministro-dominus sembri tenere in non cale la funzione del potere giudiziario era gia' emerso in piena luce mesi addietro quando si era sottratto a un processo per "sequestro di persona aggravato" grazie al favore dei senatori che gli garantirono impunita'.
E che il ministro-dominus sembri tenere in non cale il rispetto delle leggi, in primis della Costituzione della Repubblica Italiana cui pure ha giurato fedelta' nell'atto di assumere la carica, si era gia' evidenziato con la sua pertinace propaganda razzista e con tanti atti della sua politica fragrantemente incostituzionali e disumani, dall'omissione di soccorso dei naufraghi negando loro approdo in porto sicuro in Italia, fino alle misure piu' abiette contenute nel gia' ricordato "decreto sicurezza della razza".
*
Gentilissima Presidente del Senato della Repubblica,
Gentilissimo Presidente della Camera dei Deputati,
in quanto seconda e terza carica dello Stato, in quanto presidenti dei due rami del Parlamento cui e' affidato il potere legislativo, in quanto non ignari del dovere di rispettare la Costituzione e i diritti umani di tutti gli esseri umani, siamo a richiedervi di un tempestivo adeguato intervento.
Siamo a richiedervi di un tempestivo adeguato intervento in difesa dell'indipendenza della magistratura, in difesa dello stato di diritto, in difesa della civilta' giuridica, in difesa della Costituzione repubblicana.
Siamo a richiedervi di un tempestivo adeguato intervento di condanna delle inammissibili esternazioni del ministro-dominus.
Siamo a richiedervi di un tempestivo adeguato intervento in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, cosi' come stabilisce la Costituzione.
Tacere non e' piu' ammissibile per nessuno.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 giugno 2019

18. NON CI RICORDA QUALCOSA?

Il dominus del governo razzista e golpista che aggredisce i magistrati che non si genuflettono dinanzi ai crimini dell'esecutivo.
Non ci ricorda qualcosa?

19. IL RISVEGLIO

In quell'antico e nobile reame di Nusmundia i manipoli dell'estrema destra razzista e golpista presero il potere promettendo a chiunque fosse di razza ariana la pensione, il sussidio a vita, di non pagare mai piu' tasse, e di usare gli schiavi per ogni lavoro faticoso tenendoli in un regime di perenne assoggettamento e terrore con la segregazione e la persecuzione.
Acclamava chi aveva l'accento, il profilo e il colorito giusto, e tutti s'iscrivevano a un corso di maneggio della frusta e del bastone, cosi', per cavarsi qualche sfizio con la servitu' di razza inferiore.
Poi, la bancarotta.

20. M'HA DETTO 'R MI' CUGGINO CHE NUN BASTA

M'ha detto 'r mi' cuggino che nun basta
perseguita' 'sti zingheri africani:
que' ade' robbetta, mo' tocca arza' ll'asta
e daje ggiu' a li farzi-itajani.

Tutta 'sta ggente co' la capa guasta
li communisti i ggiudici i moicani
tocca pija' e rroppeje la crasta
e quer che resta fallo magna' ai cani.

Cia' 'r manganello 'r governone nostro
pe' rraddrizza' 'sti giudici babbei
sempre lli' a mette becco e a sputa' 'nchiostro

inzieme ar papa e a tutti i farisei:
dicessero er rosario e 'r patrennostro
e nun roppessero li zebbedei.

21. COMMEMORATO A VITERBO GIUSEPPE CASARRUBEA

Nella ricorrenza del quarto anniversario della morte, venerdi' 7 giugno 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" e' stato commemorato Giuseppe Casarrubea, testimone, militante e storico del movimento antimafia.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha rievocato la figura, l'impegno e l'opera dell'illustre studioso e militante.
*
Giuseppe Casarrubea (Partinico, 4 marzo 1946 - 7 giugno 2015) e' stato un valoroso militante del movimento antimafia e uno dei massimi storici della Sicilia contemporanea, figlio del militante del movimento operaio assassinato dalla mafia a Partinico nel 1947, collaboratore di Danilo Dolci, educatore e preside, ha dedicato fondamentali ricerche alle lotte del movimento dei lavoratori contro la mafia. Tra le molte ed ottime opere di Giuseppe Casarrubea segnaliamo particolarmente: Una alternativa culturale dalla Sicilia occidentale, Celebes, Trapani 1974; I fasci contadini e le origini delle sezioni socialiste della provincia di Palermo, Flaccovio, Palermo 1978; Uomini e terra a Partinico, Vittorietti, Palermo 1982; Intellettuali e potere in Sicilia, Sellerio, Palermo 1983; Il mondo contadino di Salvatore Salomone Marino, tra scienza e mito, Borgetto, 1988; (con Pia Blandano), L'educazione mafiosa, Sellerio, Palermo 1991; (con Pia Blandano), Nella testa del serpente. Insegnanti e mafia, La Meridiana, Molfetta 1993; Gabbie strette, Sellerio, Palermo 1996; Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato, Angeli, Milano 1997; Fra' Diavolo e il governo nero. Doppio Stato e stragi nella Sicilia del dopoguerra, Angeli, Milano 1998; Portella della Ginestra 50 anni dopo (1947-1997), Sciascia, Caltanissetta 1999-2001 (tre voll.); Salvatore Giuliano: morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti, Angeli, Milano 2001; Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra, Bompiani, Milano 2005; Morte di un agente segreto. Fra Diavolo, la banda Giuliano e e il neofascismo in Sicilia (1943-'47), L'Unita', Roma 2006; (con Mario Jose' Cereghino), Stati Uniti, eversione nera e guerra al comunismo in Italia 1943-1947, Biblioteca comunale di Piana degli Albanesi, Palermo 2007; Tango connection. L'oro nazifascista, l'America Latina e la guerra al comunismo in Italia. 1943-1947, Bompiani, Milano 2007; Lupara nera. La guerra segreta alla democrazia in Italia (1943-1947), Bompiani, Milano 2009; (con Mario Jose' Cereghino), La scomparsa di Salvatore Giuliano. Indagine su un fantasma eccellente, Bompiani, Milano 2011; Piantare uomini, Danilo Dolci sul filo della memoria, Castelvecchi, 2014.
*
Al termine dell'incontro, nel ricordo di Giuseppe Casarrubea, le persone partecipanti hanno condiviso le seguenti riflessioni, i seguenti impegni:
- denunciamo la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo;
- esprimiamo pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il mostruoso "decreto sicurezza della razza";
- esprimiamo il nostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;
- riaffermiamo il dovere di opporci al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarci in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani;
- condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste;
- condividiamo l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, da padre Alex Zanotelli e da numerose altre persone per un intervento che faccia cessare l'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

22. IL PRIMO DOVERE

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

23. UNA CONVERSAZIONE SU PIETRO CANONICA NEL LX ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Ricorrendo il sessantesimo anniversario della scomparsa dello scultore Pietro Canonica (Moncalieri, primo marzo 1869 - Roma, 8 giugno 1959), sabato 8 giugno 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' svolta una conversazione in sua memoria.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ormai anziano fin dalla prima giovinezza ha coltivato il ricordo dello scultore (ma anche musicista, e per i suoi meriti artistici senatore a vita) che a Vetralla aveva avuto uno studio e un'abitazione, una cui stanza successivamente fu aula della classe di scuola media frequentata dall'odierno commemoratore.
*
Pietro Canonica (Moncalieri, primo marzo 1869 - Roma, 8 giugno 1959) fu sculture ai suoi tempi assai apprezzato. La sua abitazione romana, la "Fortezzuola" di Villa Borghese, divenne dopo la sua morte il "Museo Pietro Canonica" in cui sono conservate alcune sue opere. Nel "Dizionario biografico degli italiani" edito da Treccani e' contenuta un'ampia voce a lui dedicata, redatta da Francesco Negri Arnoldi e Maria Caraci (quest'ultima per la parte relativa alla produzione musicale, prevalentemente operistica), con preziosa bibliografia. La voce e' disponibile anche on line. Un'utile guida al museo Canonica e': Maria Assunta Canonica (a cura di), Museo Canonica. Guida, Fratelli Palombi, Roma 1969, pp. 64 (con otto tavole).
*
Se, come scrisse Dostoevskij, la bellezza salvera' il mondo, anche l'opera di Pietro Canonica - come quella di ogni artista e di ogni musicista - costituisce un contributo alla causa comune dell'umanita'.
Mai come oggi vi e' bisogno di tutte le risorse della civilta', della scienza e dell'arte, della morale e del diritto, per contrastare la dominante barbarie che opprime, perseguita e uccide tante persone innocenti ed inermi, che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani e devasta irreversibilmente l'intero mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

24. L'ULTIMA VOLTA CHE SI VOTA

Dovesse essere oggi l'ultima volta che si vota, in questo antico e nobile reame di Nusmundia, ovunque possibile si voti contro il razzismo.
*
Non un voto ai candidati dei partiti razzisti.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Dovesse essere oggi l'ultima volta che si vota, in questo antico e nobile reame di Nusmundia, ovunque possibile si voti contro il razzismo.

25. UN'ALTRA BELLA CHIACCHIERATA DI SENZACRAVATTA E COLLACRAVATTA

- Collacravatta: E mo' che i baiocchi li abbiamo finiti, che si fa?
- Senzacravatta: Si fa finta di niente e si firmano cambiali.
- Collacravatta: Cambiali? E chi ce le accetta?
- Senzacravatta: Mica le chiamiamo cambiali, sventatello. Le chiamiamo con un altro nome. Che te ne pare di minibot?
- Collacravatta: Minibot? E che significa?
- Senzacravatta: Non significa niente, alla gente gli piacciono i nomi che non significano niente, pensa all'Ovra: quello si' che era un colpo di genio.
- Collacravatta: L'Ovra? E che era?
- Senzacravatta: Niente, niente, una cosetta che ci sto pensando da un po' di tempo. Mi sa che la metto nel "decreto sicurezza della razza bis".
*
- Collacravatta: Ma la gente rumoreggia. Qui bisogna fare qualche cosa per distrarre il popolo. Ci vorrebbe qualche deportazione. Che e' pure nel contratto di governo.
- Senzacravatta: Ma te l'ho gia' spiegato che le deportazioni sono costose, sarebbe meglio provvedere qui, se capisci cosa voglio dire.
- Collacravatta: Mica tanto.
- Senzacravatta: E figurarsi.
- Collacravatta: No, no, adesso me lo spieghi. Se me lo spieghi capisco.
- Senzacravatta: Ma non posso mica passare tutto il tempo a spiegarti le cose a te, che poi gli amici tuoi dicono che al ministero non ci sto mai.
- Collacravatta: Va bene, mi spieghi questa e poi non ti chiedo piu' niente. Parola.
- Senzacravatta: Parola, parola. Ma quali parole, qui bisogna passare ai fatti, alle vie di fatto.
- Collacravatta: Cioe'?
- Senzacravatta: Cioe', cioe', bisogna liberare lo spazio vitale dalle razze inferiori, no?
- Collacravatta: Si', si', ma come?
- Senzacravatta: Come, come... li possiamo deportare nel governatorato a est?
- Collacravatta: Non lo sapevo che avevamo 'sto governatorato.
- Senzacravatta: Infatti non ce l'abbiamo, era una domanda retorica.
- Collacravatta: Ah, ecco.
- Senzacravatta: Siccome non ce l'abbiamo il governatorato la soluzione finale la dobbiamo fare qui.
- Collacravatta: E come si fa la soluzione finale?
- Senzacravatta: Come insegna la storia.
- Collacravatta: La storia maestra di vita, eh? Come diceva quello.
- Senzacravatta: Proprio. Come diceva quello. Che poi non e' che diceva e basta. Diceva e faceva.
- Collacravatta: Non lo so se parliamo della stessa persona.
- Senzacravatta: Altroche'.
- Collacravatta: E allora?
- Senzacravatta: E allora che? Che si fa quando la gatta figlia?
- Collacravatta: Si affogano i gattini.
- Senzacravatta: Lo vedi che se ti applichi le cose le capisci...
- Collacravatta: E dove li affoghiamo?
- Senzacravatta: Li lasciamo affogare da soli.
- Collacravatta: Ah, ecco. Ma dove?
- Senzacravatta: La' in mezzo al mar. Come dice la canzone.
- Collacravatta: La' in mezzo al mar ci son camin che fumano. Quella di canzone?
- Senzacravatta: Proprio quella, bravo.
- Collacravatta: E quelli che sono gia' arrivati a riva?
- Senzacravatta: I camin che fumano si possono fare pure sulla terraferma, no?
- Collacravatta: Ma mica possiamo...
- Senzacravatta: Si' che possiamo. Con quel bel decreto li abbiamo buttati fuori dai centri abitati dove non possono piu' iscriversi all'anagrafe e prender casa. E allora dove vanno?
- Collacravatta: Nelle baraccopoli in campagna.
- Senzacravatta: Bravo. E che succede la notte nelle baraccopoli?
- Collacravatta: Non lo so, che succede?
- Senzacravatta: Succede che qualcuno distrattamente lascia un mozzicone acceso su una tanica di benzina che si era portato cosi' per fare sport e per irrigare qua e la' le baracche...
- Collacravatta: E scoppia un incendio!
- Senzacravatta: Autocombustione. Se certa gente vive in quei ghetti miserabili, a darli alle fiamme gli si fa un favore.
- Collacravatta: E' come con gli autodafe'.
- Senzacravatta: Corbezzoli, ma allora hai studiato. Bravo, bravo. E che viene fuori?
- Collacravatta: Camin che fumano?
- Senzacravatta: Camin che fumano. Mi piace quando andiamo d'accordo. Governeremo insieme mill'anni noi due. (A parte: E pensare che c'e' gente che gli ha pure dato il voto a questo qui. Povera Italia, aveva proprio ragione il duce).

26. IN MEMORIA DI GIACOMO MATTEOTTI

Lunedi' 10 giugno 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolta come ogni anno una commemorazione di Giacomo Matteotti, nell'anniversario del suo martirio.
*
Giacomo Matteotti, nato a Fratta Polesine il 22 maggio 1885, laureato in giurisprudenza, militante socialista, pubblico amministratore, organizzatore dei lavoratori, parlamentare, oppositore fierissimo del fascismo, il 10 giugno 1924 a Roma venne sequestrato ed assassinato dai sicari fascisti. Tra le riflessioni e testimonianze in sua memoria particolarmente commovente il saggio commemorativo pubblicato da Piero Gobetti nello stesso 1924, dapprima su "La rivoluzione liberale" poi in opuscolo. In esso leggiamo anche la seguente lapidaria definizione di Matteotti: "Egli rimane come l'uomo che sapeva dare l'esempio".
*
Al termine dell'incontro, le persone partecipanti hanno altresi' condiviso, come di consueto, le seguenti riflessioni e i seguenti impegni:
- nel ricordo di Giacomo Matteotti denunciamo la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo;
- nel ricordo di Giacomo Matteotti esprimiamo pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il mostruoso "decreto sicurezza della razza";
- nel ricordo di Giacomo Matteotti esprimiamo il nostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;
- nel ricordo di Giacomo Matteotti riaffermiamo il dovere di opporci al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarci in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani;
- nel ricordo di Giacomo Matteotti condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste;
- nel ricordo di Giacomo Matteotti condividiamo l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, da padre Alex Zanotelli e da numerose altre persone per un intervento che faccia cessare l'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo di Giacomo Matteotti opponiamoci al fascismo che torna.
Nel ricordo di Giacomo Matteotti la nonviolenza e' in cammino.

==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 332 del 20 ottobre 2019
*
Nuova informativa sulla privacy
E' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy a questo indirizzo: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com