[Nonviolenza] Archivi. 328



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 328 del 16 ottobre 2019

In questo numero:
0. Comunicazione di servizio
1. Alcuni testi del mese di maggio 2019 (parte seconda)
2. Oggi in digiuno contro il razzismo
3. L'invasione degli italiani
4. Ricorrendo l'anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato
5. Alfio Pannega e il diritto alla casa a Viterbo
6. Opporsi alla violenza razzista prima che la violenza razzista distrugga la democrazia
7. Rileggendo Peter Weiss a Viterbo
8. "Prosegue nel Mediterraneo la strage degli innocenti. Occorre far cessare questo orrore". Un discorso e un appello a Viterbo
9. Una lettera aperta al Presidente della Repubblica
10. Con gli occhi chiusi, con gli occhi aperti
11. Qui e adesso
12. Un crimine contro l'umanita'
13. Un digiuno per accompagnare la preghiera al Presidente della Repubblica affinche' l'Italia tragga in salvo i naufraghi nel Mediterraneo
14. Un incontro a Viterbo sul diritto alla casa e sulla gestione delle case popolari
15. "All'ascolto di Elsa Morante, contro il fascismo che torna". Un incontro di studio a Viterbo
16. In memoria di Hedi Vaccaro
17. Brevissima comparazione delle leggi razziste del 1938 e del 2018-2019

0. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Un grave guasto tecnico ha interrotto dalla sera dell'altroieri le nostre pubblicazioni.
Ci scusiamo con chi ci legge.

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2019 (PARTE SECONDA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2019.

2. OGGI IN DIGIUNO CONTRO IL RAZZISMO

Prendo parte quest'oggi, mercoledi' 8 maggio 2019, come ho gia' fatto anche nei mesi scorsi, al giorno di digiuno contro il razzismo promosso dalle amiche e dagli amici del "Digiuno di giustizia" che saranno nel pomeriggio a Roma in piazza Montecitorio tra le ore 16 e le 19.
Non potro' essere presente li' fisicamente, ma idealmente si'. E digiunando insieme si possa testimoniare nonviolentemente, persuasivamente, efficacemente la nostra opposizione, la nostra angoscia, il nostro sdegno, il nostro strazio per l'abominevole omissione di soccorso a chi e' in pericolo di morte, e per le persecuzioni e le sofferenze inflitte a donne, uomini e bambini innocenti, da parte di un governo razzista e golpista che viola la Costituzione della Repubblica italiana, il diritto internazionale, la morale da ogni essere senziente e pensante condivisa, il dovere di salvare le vite, il dovere di rispettare la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano, il dovere di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. L'INVASIONE DEGLI ITALIANI

Una volta questo paese era un gioiello. Si viveva bene, c'era sempre il sole. La gente era gentile, ci si aiutava tutti, per strada non trovavi una cartaccia.
Poi e' cominciata l'invasione degli italiani.
Sono ladri, sporchi, portano le malattie.
Sono tutti bugiardi gli italiani, non ti guardano mai negli occhi, parlano una lingua che nessuno la capisce; se poi e' veramente una lingua, che quando aprono bocca e' come se abbaiassero e sputassero insieme.
Io lo dico sempre, sono peggio della peste. Ditemi voi se non e' vero. Appena sento che uno si chiama Antonio, Gianni, Marco o Peppe, gia' lo so che cominciano i guai. Si ubriacano, sfasciano le panchine, non hanno voglia di lavorare, danno fastidio a chi passa. Non leggono mai un libro, una cravatta non sanno cosa sia. Ci credo che possiamo usarli solo a raccogliere i pomodori o a scavare col picchio, non sanno fare niente, una scimmia e' piu' facile da ammaestrare. E capiscono solo la frusta e il manganello.
Per non dire della religione: sono tutti idolatri, e hanno riti da cannibali. Finche' si scherza si scherza, ma la religione no, la religione e' una cosa seria. E invece quello la riducono a una pagliacciata, a una specie di gioco del lotto, a un carnevaletto. Gli italiani, te li raccomando.
E poi vivono in cinquecento in una casa che si' e no basterebbe per una famiglia civile di quattro persone senza la servitu'. E invece quelli ci si accalcano peggio dei topi. E la puzza si sente per tutto il quartiere. Poi c'e' l'ingenuo che si chiede com'e' che i loro tuguri prendono fuoco cosi' spesso. E' l'unico modo per insegnargli un po' d'igiene agli italiani.
Noi qui siamo gente perbene, educata, aiutiamo tutti, ma con gli italiani e' impossibile, non sembrano neppure esseri umani, sembrano bestie. Ce ne fosse uno in buona salute, sono tutti tarati, degenerati. I denti marci, gli occhi cisposi, le macchie di scabbia, pelosi dappertutto. E ci credo, vivono promiscui, si accoppiano dio sa come e con chi, e figliano come conigli, come conigli figliano.
Io dico che fa bene il ministro dell'interno a proibire che sbarchino qui, io dico che ha ragione quella signora che dice che bisognerebbe fargli il blocco navale che se solo ci provano ad avvicinarsi una cannonata e li coliamo a picco.
Avremo diritto di essere padroni a casa nostra, no?
Gli italiani, pussa via.

4. RICORRENDO L'ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE DI PEPPINO IMPASTATO

Ricorre oggi, 9 maggio, l'anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo lo ricorda ancora una volta "coraggioso militante antimafia, generoso compagno di lotte del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' da ogni violenza e da ogni menzogna".
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Giuseppe Impastato, nato nel 1948, militante della nuova sinistra di Cinisi (Pa), straordinaria figura della lotta contro la mafia, di quel nitido e rigoroso impegno antimafia che Umberto Santino defini' "l'antimafia difficile"; fu assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Tra le raccolte di scritti di Peppino Impastato: Lunga e' la notte. Poesie, scritti, documenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2002, 2008. Tra le opere su Peppino Impastato: Umberto Santino (a cura di), L'assassinio e il depistaggio, Centro Impastato, Palermo 1998; Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, Rubbettino, Soveria Mannelli 1995; Felicia Bartolotta Impastato, La mafia in casa mia, La Luna, Palermo 1986; Claudio Fava, Cinque delitti imperfetti, Mondadori, Milano 1994; AA. VV., Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio, Editori Riuniti, Roma 2001, 2006 (pubblicazione della relazione della commissione parlamentare antimafia presentata da Giovanni Russo Spena; con contributi di Giuseppe Lumia, Nichi Vendola, Michele Figurelli, Gianfranco Donadio, Enzo Ciconte, Antonio Maruccia, Umberto Santino); Marco Tullio Giordana, Claudio Fava, Monica Zapelli, I cento passi, Feltrinelli, Milano 2001 (sceneggiatura del film omonimo); Umberto Santino (a cura di), Chi ha ucciso Peppino Impastato. Le sentenze di condanna dei mandanti del delitto Vito Palazzolo e Gaetano Badalamenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2008; Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato, Stampa Alternativa, Viterbo 2009.
Naturalmente sono fondamentali le molte altre ottime pubblicazioni del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"; per contatti: Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, sito: www.centroimpastato.it
Ugualmente fondamentale l'attivita' dell'"Associazione casa memoria Felicia e Peppino Impastato"; per contatti: corso Umberto I 220, 90045 Cinisi (Pa), sito: www.peppinoimpastato.com
Si vedano anche almeno i libri dedicati a Felicia Bartolotta Impastato, la madre di Giuseppe Impastato che lo ha sostenuto nella sua lotta, lotta che ha proseguito dopo l'uccisione del figlio; e' deceduta nel dicembre 2004. Opere di Felicia Bartolotta Impastato: La mafia in casa mia, intervista di Anna Puglisi e Umberto Santino, La Luna, Palermo 1987. Tra le opere su Felicia Bartolotta Impastato: Anna Puglisi e Umberto Santino (a cura di), Cara Felicia. A Felicia Bartolotta Impastato, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2005; Cfr. anche il profilo scritto da Anna Puglisi per l'Enciclopedia delle donne e ripubblicato anche in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 311.
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Nel ricordo di Peppino Impastato ci opponiamo al governo italiano razzista e golpista che omette di soccorrere i naufraghi in fuga dalle guerre e dalla fame, dalle dittature e dai lager, dalla miseria e dalla schiavitu'.
Nel ricordo di Peppino Impastato ci opponiamo al governo italiano razzista e golpista che perseguita esseri umani innocenti, favoreggia la riduzione in schiavitu', impone in Italia un regime di apartheid con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Nel ricordo di Peppino Impastato ci opponiamo al governo italiano razzista e golpista che propaganda l'odio razzista ed attua una politica malvagia che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo di Peppino Impastato sosteniamo l'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, e l'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nel ricordo di Peppino Impastato condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Nel ricordo di Peppino Impastato sosteniamo l'appello "Non un voto ai partiti razzisti".
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Nel ricordo di Peppino Impastato continui l'impegno di ogni persona di volonta' buona contro il potere mafioso e il regime della corruzione, contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

5. ALFIO PANNEGA E IL DIRITTO ALLA CASA A VITERBO
[Dall'Associazione Inquilini e Assegnatari (As.I.A.-Usb) di Viterbo riceviamo e diffondiamo]

L'As.I.A.-Usb di Viterbo ha commemorato Alfio Pannega con un incontro di riflessione sulle lotte per il diritto alla casa a Viterbo.
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L'Associazione Inquilini e Assegnatari (As.I.A.) ha ricordato Alfio Pannega, poeta e figura storica della Viterbo popolare ed antifascista, in occasione del nono anniversario della scomparsa con un incontro di riflessione sulle lotte per il diritto alla casa a Viterbo alla sua memoria dedicato.
All'incontro, che si e' svolto il 30 aprile presso la sede dell'Unione sindacale di base (Usb) in via Garbini a Viterbo, hanno partecipato portando la loro testimonianza alcuni amici e compagni di lotte di Alfio Pannega.
La figura di Alfio Pannega e' stata rievocata nella preziosa molteplicita' e complessita' delle sue dimensioni, ricordandone le vicende esistenziali, l'attivita' lavorativa e la militanza politica nel movimento operaio, la riflessione morale e politica, la produzione poetica, gli affetti profondi e i generosi gesti.
Ed in particolare e' stato ricordato il suo impegno per il diritto di ogni persona ad avere una casa: e l'ultima lotta di Alfio Pannega, quella in cui era impegnato quando cesso' di vivere, fu appunto per il diritto di ogni essere umano ad avere un riparo, un luogo in cui sentirsi al sicuro, in cui poter vivere una vita libera e confortevole, in cui poter coltivare gli affetti piu' intimi, in cui riposare dalle fatiche ed incontrare le persone amiche, in un vivo legame con il mondo sociale e naturale senza dover soffrire e temere per la propria salute, per la propria incolumita', per la propria stessa esistenza.
Nel corso dell'incontro, muovendo dalle riflessioni e dalle esperienze cui anche Alfio Pannega prese parte da protagonista insieme a tante e tanti compagni di lotta, e' stata anche sommariamente ricostruita in alcuni suoi elementi salienti la storia sociale, economica, politica ed urbanistica della citta' negli ultimi decenni, e le lotte che le oppresse e gli oppressi hanno condotto per affermare il diritto di tutte e tutti a una vita degna.
Nell'impegno per il diritto all'abitare che l'As.I.A.-Usb sta conducendo da tempo a Viterbo e nel viterbese, un impegno che gia' ha portato a varie iniziative con la partecipazione sia di persone senza casa, sia di inquilini e di assegnatari, e ad incontri e confronti serrati con le amministrazioni pubbliche, con l'Ater e con la Regione Lazio, l'As.I.A.-Usb di Viterbo intende anche proseguire e sviluppare le riflessioni, le esperienze e le lotte di cui Alfio Pannega e' stato fino alla fine della sua vita uno dei testimoni piu' significativi a Viterbo.
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Aggiungiamo una breve notizia biografica su Alfio Pannega che ha gia' avuto ampia circolazione: Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.
Molte fotografie di Alfio Pannega scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui e' deceduto alcuni anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nel suo immenso, prezioso archivio fotografico, che tuttora attende curatela e pubblicazione.
Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che anche lui di Alfio Pannega fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura.
Alcuni testi in memoria di Alfio Pannega sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico "La nonviolenza e' in cammino" e sono quindi disponibili nel web.
La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata fin qui disattesa.

6. OPPORSI ALLA VIOLENZA RAZZISTA PRIMA CHE LA VIOLENZA RAZZISTA DISTRUGGA LA DEMOCRAZIA

Come e' possibile non vedere cio' che accade?
Il razzismo e' al governo.
Le squadracce naziste sono in azione.
Esseri umani innocenti ed inermi vengono lasciati morire nel Mediterraneo.
Esseri umani innocenti ed inermi vengono perseguitati, schiavizzati, sottoposti a indicibili brutalita' nel nostro paese.
Occorre opporsi alla violenza razzista prima che la violenza razzista distrugga la democrazia.
Occorre opporsi alla violenza razzista per salvare qui e adesso le vite umane in pericolo.
Occorre opporsi alla violenza razzista per restare umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. RILEGGENDO PETER WEISS A VITERBO

Ricorrendo il 10 maggio l'anniversario della scomparsa di Peter Weiss, il grande scrittore tedesco di forte impegno democratico nato a Nowawes l'8 novembre 1916 e deceduto a Stoccolma il 10 maggio 1982, si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro commemorativo del grande scrittore, autore teatrale, pittore e militante antifascista, incontro nel corso del quale sono state lette e commentate alcune pagine dalle sue opere memorialistiche, narrative e drammaturgiche.
Dopo una presentazione complessiva della figura e dell'opera dell'autore, sono stati letti alcuni brani dai due libri autobiografici Congedo dai genitori e Punto di fuga, e dalle opere teatrali La persecuzione e l'assassinio di Jean-Paul Marat rappresentati dai filodrammatici di Charenton soto la guida del marchese de Sade (piu' noto col titolo abbreviato Marat-Sade), L'istruttoria, Discorso sul Viet Nam, Trotskij in esilio, Hoelderlin. In particolare ci si e' soffermati con profonda attenzione e viva commozione su L'istruttoria, un "oratorio in undici canti" realizzato utilizzando unicamente citazioni dalle testimonianza del processo svoltosi a Francoforte nel 1963-1964 contro i criminali nazisti responsabili del lager di Auschwitz.
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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha evidenziato come dall'opera di Peter Weiss, come da tutta la grande cultura del XX secolo, emerga l'appello ad opporsi alla guerra, al razzismo, al fascismo, a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le oppressioni.
Un appello che qui ed ora e' necessario accogliere, un richiamo all'impegno che e' necessario adempiere.
Proprio perche' il governo italiano razzista e golpista da mesi e mesi sta commettendo abominevoli crimini di cui ancora una volta esplicitiamo l'orribile e ignobile elenco:
1. omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte;
3. persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza";
4. sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo;
5. reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
6. violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
Proprio perche' e' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana; proprio per questo e' necessario e urgente opporsi a questi crimini; e' necessario e urgente insorgere nonviolentemente in difesa dei diritti umani che il governo calpesta; e' necessario e urgente impegnarsi in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della Costituzione repubblicana, in difesa della democrazia e dello stato di diritto, in difesa della civilta' e dell'umanita'.
Dalla lettura delle opere di Peter Weiss come di tutta la grande produzione artistica, letteraria e filosofica dell'ultimo secolo, cosi' come dalla tremenda visione di quanto ogni giorno accade sotto i nsotri occhi, perviene alla nostra coscienza l'esortazione ad agire in difesa dell'umanita' prima che sia troppo tardi; ed il razionale sentire e l'imperativo morale che sappiamo essere legge interiore di ogni essere umano ci convoca al primo dovere che fonda la civile convivenza: salvare le vite, riconoscere l'umanita' di tutti gli esseri umani, agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorremmo che le altre persone agissero nei nostri confronti.
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Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss ci opponiamo al governo italiano razzista e golpista che omette di soccorrere i naufraghi in fuga dalle guerre e dalla fame, dalle dittature e dai lager, dalla miseria e dalla schiavitu'.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss ci opponiamo al governo italiano razzista e golpista che perseguita esseri umani innocenti, favoreggia la riduzione in schiavitu', impone in Italia un regime di apartheid con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss ci opponiamo al governo italiano razzista e golpista che propaganda l'odio razzista ed attua una politica malvagia che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss sosteniamo l'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss sosteniamo l'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss sosteniamo l'appello "Non un voto ai partiti razzisti".
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss condividiamo l'appello per lo scioglimento della Nato e di tutte le organizzazioni e le alleanze militari.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss ci opponiamo alla violenza schiavista, razzista, maschilista, fascista.
Nel ricordo e alla scuola di Peter Weiss rinnoviamo ancora una volta l'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, l'impegno in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' che di esso e' parte e custode.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. "PROSEGUE NEL MEDITERRANEO LA STRAGE DEGLI INNOCENTI. OCCORRE FAR CESSARE QUESTO ORRORE". UN DISCORSO E UN APPELLO A VITERBO

Sabato 11 maggio 2019 a Viterbo, nel piazzale del quartiere di S. Barbara, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto una conversazione pubblica di denuncia dei crimini razzisti commessi dal governo italiano.
Di seguito un'estrema sintesi delle riflessioni proposte e l'appello conclusivo "Alle elezioni amministrative ed europee non un voto ai partiti razzisti".
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Prosegue nel Mediterraneo la strage degli innocenti.
Responsabili ne sono i governi europei che impediscono a chi e' in fuga dalle guerre e dalla fame di giungere in salvo in Europa in modo legale e sicuro.
Responsabili ne sono i governi europei che hanno creato il mercato mafioso e schiavista dei trafficanti di esseri umani.
Occorre far cessare questo orrore.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Si avvicinano le elezioni europee.
E' in potere dei cittadini europei votare affinche' la strage continui o votare affinche' la strage cessi e siano salvate tante vite umane.
E' in potere dei cittadini europei votare affinche' perduri l'orrore razzista, schiavista e stragista o votare in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Non un voto ai partiti razzisti.
Non un voto ai partiti stragisti.
Occorre far cessare questo orrore.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Opponiamoci dunque al governo italiano razzista e golpista che omette di soccorrere i naufraghi in fuga dalle guerre e dalla fame, dalle dittature e dai lager, dalla miseria e dalla schiavitu'.
Opponiamoci al governo italiano razzista e golpista che perseguita esseri umani innocenti, favoreggia la riduzione in schiavitu', impone in Italia un regime di apartheid con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Opponiamoci al governo italiano razzista e golpista che propaganda l'odio razzista ed attua una politica malvagia che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sosteniamo l'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
Sosteniamo l'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Chiediamo all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu di intervenire nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Chiediamo alle competenti magistrature italiane ed internazionali di perseguire ai sensi di legge i crimini razzisti commessi dal governo italiano.
Occorre far cessare questo orrore.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Alle elezioni amministrative ed europee non un voto ai partiti razzisti.
Non un voto ai partiti del governo razzista e golpista.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Non un voto ai partiti del governo colpevole della conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Non un voto ai partiti del governo colpevole di sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
Non un voto ai partiti del governo razzista e golpista.
Alle elezioni amministrative ed europee non un voto ai partiti razzisti.
Occorre far cessare questo orrore.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire a un governo criminale, preda di uno scellerato delirio razzista e stragista, di provocare altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la prego.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 12 maggio 2019

10. CON GLI OCCHI CHIUSI, CON GLi OCCHI APERTI

Con gli occhi chiusi
tutto va bene madama la marchesa
il governo regala latte e miele
strade pulite e treni in orario.

Con gli occhi aperti
la mattanza nel Mediterraneo
la schiavitu' nei campi e sul ciglio delle strade
l'ordine ariano lo stupro e lo staffile.

Con gli occhi chiusi
le favole dal palco dei comizi
il selfie a denti smaglianti
il mito dell'eterno trionfo.

Con gli occhi aperti
il regime dell'apartheid
la persecuzione razzista
il fascismo tornato al potere.

Chi tiene gli occhi chiusi
vince un posto alla mensa del Reich millenario
vince una comparsata alla televisione
vince un paio di speroni e una schiava da squartare.

Chi tiene gli occhi aperti
verra' affogato nel Mediterraneo
bruciato vivo nella baracca del ghetto
fucilato per strada e dato in pasto ai cani.

11. QUI E ADESSO

Far cessare la strage nel Mediterraneo.
Soccorrere tutti gli esseri umani in pericolo di morte.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Opporsi al razzismo.
Restare umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

13. UN DIGIUNO PER ACCOMPAGNARE LA PREGHIERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AFFINCHE' L'ITALIA TRAGGA IN SALVO I NAUFRAGHI NEL MEDITERRANEO

Nel Mediterraneo e' in corso un'ecatombe.
Essa ha responsabili precisi: la scellerata decisione dei governi europei - tra cui l'italiano - di impedire a chi e' in fuga da guerre e fame di giungere in salvo in Europa servendosi di mezzi di trasporto legali e sicuri; e l'ancor piu' scellerata decisione del governo italiano attuale di negare approdo in porto sicuro in Italia ai naufraghi nel Mediterraneo, cosi' di fatto condannandoli a morte.
Per nascondere il suo flagrante, mostruoso crimine, il governo italiano giunge finanche a perseguitare i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
E diffonde una propaganda menzognera e corruttrice che fa l'apologia del delitto di omissione di soccorso e pretende di far credere che non aiutare chi si trova in pericolo di morte sia cosa buona e giusta: ma ogni essere umano sa che il primo dovere e' salvare le vite, e chi non salva le vite che potrebbe salvare ne e' uccisore.
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Come tante altre persone anch'io ho chiesto piu' volte alle istituzioni democratiche italiane ed internazionali, alle competenti magistrature, di intervenire applicando le leggi ed esercitando le loro competenze affinche' il governo italiano cessi di commettere crimini cosi' mostruosi.
Da ultimo ho nuovamente scritto al Presidente della Repubblica sollecitando ancora una volta un suo intervento. Ho scritto queste poche parole: "Egregio Presidente della Repubblica, fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo. E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire. Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro. Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire a un governo criminale, preda di uno scellerato delirio razzista e stragista, di provocare altre morti di esseri umani innocenti ed inermi".
Altre persone hanno condiviso questo appello e ne sono loro grato.
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Accompagno oggi con un digiuno questo invito all'impegno comune per salvare tante vite innocenti.
So bene che un volontario digiuno - e di necessita' breve, alla mia eta' le forze sono quelle che sono - dinanzi a una tragedia come la strage che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo puo' sembrare cosa insieme inane e grottesca, e quasi un voler sovrapporre un gesto risibile a una catastrofe immane: ma esso vuole piuttosto affiancare e sostenere le tante altre forme di opposizione alla violenza razzista che sta provocando tante morti di innocenti; vuole essere una forma ulteriore di espressione dello sdegno e dell'orrore, della sofferenza e dell'opposizione dinanzi a un immenso crimine che tutti sappiamo essere in corso e che sarebbe agevole ai pubblici poteri far cessare.
Vuole essere un'aggiunta nonviolenta alla lotta in corso per fermare il massacro. Ed e' un digiuno, quindi, che ponendosi nel solco della tradizione nonviolenta non vuole essere strumento di pressione verso altri, ma un richiamo a se' stessi, a me stesso: alla mia responsabilita' di essere umano e di cittadino italiano, in quanto tale detentore di una parte della sovranita' popolare sancita dalla Costituzione della Repubblica che fa obbligo di rispettare e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, che fa obbligo di adoperarsi per salvare tutte le vite.
Un digiuno che significhi la mia opposizione alla strage in corso.
Un digiuno che accompagni e sostenga l'impegno di tante persone per far cessare questo orrore.
Facciamo sentire la voce autentica del popolo italiano, facciamo valere la volonta' buona dell'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

14. UN INCONTRO A VITERBO SUL DIRITTO ALLA CASA E SULLA GESTIONE DELLE CASE POPOLARI
[Riceviamo e diffondiamo]

L'Associazione inquilini e assegnatari (Asia-Usb) ha realizzato un incontro di studio sulle lotte per il diritto alla casa e sulla gestione delle case popolari a Viterbo.
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Si e' svolto a Viterbo per iniziativa dell'Associazione inquilini e assegnatari (Asia-Usb) un incontro di ricostruzione delle vicende dell'edilizia popolare e delle lotte per il diritto alla casa a Viterbo negli ultimi decenni.
Nel corso dell'incontro sono stati esaminati, documentati ed approfonditi diversi argomenti, con la testimonianza diretta di chi intensamente prese parte a quelle esperienze di denuncia e di lotta per i diritti di tutti.
In particolare:
1. Alcuni lineamenti di storia normativa ed amministrativa dell'edilizia popolare in Italia con particolar riferimento al territorio provinciale di Viterbo.
2. La gestione nel corso dei decenni dello Iacp (Istituto autonomo case popolari) di Viterbo, attualmente ridenominato Ater (Azienda territoriale per l'edilizia residenziale).
3. Alcuni lineamenti della storia urbanistica, economica, politica, amministrativa ed anche giudiziaria del territorio viterbese negli ultimi decenni e le specifiche relazioni con il tema del diritto alla casa e della gestione delle istituzioni preposte all'edilizia popolare.
4. Alcune esperienze viterbesi di inchiesta e di lotta per il diritto alla casa e per la giustizia sociale; per la difesa, il controllo e la gestione democratica dei beni comuni; per la programmazione e gestione sociale e non speculativa del territorio, dell'urbanistica e dell'edilizia; contro il regime della corruzione e i poteri criminali.
5. La riproposizione ed articolazione di un modello interpretativo della realta' altolaziale come caratterizzata dall'interazione tra modello di sviluppo di servitu' (monocolturali, militari, energetiche, speculative), regime della corruzione e penetrazione dei poteri criminali.
Scopo primario dell'incontro ricostruire un quadro d'insieme e la concreta storia della gestione del territorio, dei conflitti sociali, dell'edilizia popolare e delle lotte per la casa a Viterbo, al fine di trarne adeguati elementi di conoscenza da utilizzare come strumenti e materiali per le iniziative attuali per il diritto all'abitare.
L'Associazione inquilini e assegnatari Asia-Usb, che sta gia' svolgendo una rilevante iniziativa nel territorio di Tuscania, sta infatti estendendo e sviluppando la sua azione per il diritto alla casa in tutta la provincia ed in particolare anche nella città e nelle frazioni di Viterbo, valorizzando le esperienze e le riflessioni, le inchieste e le lotte gia' svolte in passato.

15. "ALL'ASCOLTO DI ELSA MORANTE, CONTRO IL FASCISMO CHE TORNA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 14 maggio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sul tema: "All'ascolto di Elsa Morante, contro il fascismo che torna".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una breve notizia su Elsa Morante
Elsa Morante (Roma, 18 agosto 1912 - 25 novembre 1985) e' stata una delle piu' grandi scrittrici italiane del Novecento.
Opere di Elsa Morante: segnaliamo almeno Il gioco segreto, Garzanti, Milano 1941; Menzogna e sortilegio, Einaudi, Torino 1948; L'isola di Arturo, Einaudi, Torino 1957; Alibi, Longanesi, Milano 1958; Lo scialle andaluso, Einaudi, Torino 1963; Il mondo salvato dai ragazzini, Einaudi, Torino 1968; La storia, Einaudi, Torino 1974; Aracoeli, Einaudi, Torino 1982. Si veda anche almeno Pro o contro la bomba atomica e altri scritti, Adelphi, Milano 1987; "Piccolo manifesto" e altri scritti, Linea d'ombra, Milano 1988; ed anche Le straordinarie avventure di Caterina, Einaudi, Torino 1959. Un'edizione in due volumi delle Opere e' apparsa presso Mondadori, Milano 1988.
Opere su Elsa Morante: segnaliamo almeno Carlo Sgorlon, Invito alla lettura di Elsa Morante, Mursia, Milano 1972; Gianni Venturi, Elsa Morante, La Nuova Italia, Firenze 1977; Goffredo Fofi, Adriano Sofri (a cura di), Festa per Elsa, Sellerio, Palermo 2011. Cfr. anche il saggio riportato nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 549.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello "Non un voto ai partiti razzisti".
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

16. IN MEMORIA DI HEDI VACCARO

Ricorre il 16 maggio il quinto anniversario della scomparsa di Hedi Vaccaro (1926-2014), una delle figure piu' vive e piu' belle della nonviolenza nel nostro paese.
Impegnata nel Movimento internazionale della riconciliazione (Mir-Ifor) e in molteplici esperienze di solidarieta' e di educazione e promozione della pace, chiunque si e' impegnato negli scorsi decenni per la pace e la nonviolenza l'ha conosciuta, apprezzata, ammirata, le ha voluto bene e ne serba un grato ricordo; la sua generosita' e la sua gentilezza erano proverbiali, il suo impegno nonviolento nitido e costante, responsabile e accudente verso ogni persona e verso l'intero mondo vivente.
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Una breve notizia su Hedi Vaccaro
Dalla Wikipedia riprendiamo la seguente breve notizia biografica: "Hedi (Edvige) Frehner coniugata Vaccaro (1926-16 maggio 2014) e' stata un'attivista svizzera naturalizzata italiana. Nata e cresciuta nella famiglia di un commerciante svizzero, al termine della seconda guerra mondiale si impegna nel cristianesimo secondo la confessione evangelica valdese. Mentre studia per la laurea in matematica al Politecnico di Zurigo, comincia a collaborare sia con il Movimento cristiano studentesco sia con il Partito comunista. Tra il 1949 e il 1950 studia e lavora a Parigi, e successivamente ottiene una borsa di studio a Roma, dove conosce Michelangelo Vaccaro (1920-2001), matematico. L'anno seguente i due si sposano e da questa unione nascono i figli Bernardo (1953), Veronica (1955) e Davide (1958). Sono di quel periodo gli incontro con Danilo Dolci, Aldo Capitini, Pietro Pinna, a seguito dei quali Hedi Vaccaro Frehner matura la scelta di impegnarsi per la causa della nonviolenza. Nel 1962 entra a far parte del Movimento Internazionale della Riconciliazione, di cui sara' a lungo segretario nazionale e figura di riferimento. Nel 1992 viene insignita del Premio nazionale Cultura della Pace "per il suo impegno in favore del dialogo ecumenico, e per la ricerca continua e costante di una cultura della pace che vada a creare una societa' piu' giusta e nonviolenta dove il dialogo, anche tra confessioni religiose diverse, sia la base di una reale convivenza civile"".
Tra le opere di Hedi Vaccaro: (a cura di), A che punto siamo con il servizio civile, Claudiana, Torino 1981; (con Giulio Giampietro), Giorgio scopre la nonviolenza,  Paoline, Roma 1985.
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Nel ricordo di Hedi Vaccaro proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro opponiamoci al governo italiano razzista e golpista che omette di soccorrere i naufraghi in fuga dalle guerre e dalla fame, dalle dittature e dai lager, dalla miseria e dalla schiavitu'.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro opponiamoci al governo italiano razzista e golpista che perseguita esseri umani innocenti, favoreggia la riduzione in schiavitu', impone in Italia un regime di apartheid con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Nel ricordo di Hedi Vaccaro opponiamoci al governo italiano razzista e golpista che propaganda l'odio razzista ed attua una politica malvagia che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro sosteniamo l'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro sosteniamo l'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro sosteniamo l'appello "Non un voto ai partiti razzisti".
Nel ricordo di Hedi Vaccaro condividiamo l'appello per lo scioglimento della Nato e di tutte le organizzazioni e le alleanze militari.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro opponiamoci a tutte le violenze.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro rinnoviamo ancora una volta l'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, l'impegno in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' che di esso e' parte e custode.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Nel ricordo di Hedi Vaccaro la nonviolenza e' in cammino.

17. BREVISSIMA COMPARAZIONE DELLE LEGGI RAZZISTE DEL 1938 E DEL 2018-2019

M'ha spiegato mio cugino che c'e' una differenza fondamentale, perdindirindina.
Le leggi razziste del 1938 sono state fatte nel 1938.
Quelle del 2018-2019 sono state fatte ottant'anni dopo.
Come si fa a dire che sono la stessa cosa se ci sono ottant'anni di differenza?
Nel frattempo, dice mio cugino, ci siamo fatti furbi. Per esempio: mica ci mettiamo la camicia nera.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 328 del 16 ottobre 2019
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