[Nonviolenza] Archivi. 324



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 324 dell'11 ottobre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di aprile 2019 (parte quinta)
2. Bernardino Formiconi
3. Una commemorazione di Primo Mazzolari nel sessantesimo anniversario della scomparsa
4. Alle elezioni amministrative ed europee non un voto ai partiti razzisti
5. "Salvare le vite: il primo dovere". Un incontro di riflessione e di testimonianza al parco delle querce a Viterbo
6. Da un manoscritto in una bottiglia
7. Una lettera aperta al Segretario generale del Consiglio d'Europa
8. Ricordando Piero Pinna
9. Il ministero del crimine e della barbarie
10. Notre-Dame. Una meditazione
11. "La poesia onesta di Umberto Saba". Un incontro di studio a Viterbo
12. Mentre Tripoli viene bombardata
13. James Graham Ballard. Una commemorazione a dieci anni dalla morte

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2019 (PARTE QUINTA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2019.

2. BERNARDINO FORMICONI

Il 30 dicembre 2018 e' deceduto Bernardino Formiconi, fratello francescano, rivoluzionario sandinista, fondatore dell'Associazione Italia-Nicaragua, amico dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

3. UNA COMMEMORAZIONE DI PRIMO MAZZOLARI NEL SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Nella ricorrenza del sessantesimo anniversario della morte di don Primo Mazzolari, venerdi' 12 aprile 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolto un incontro in sua memoria.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha ricordato la figura, l'azione e le opere del grande testimone della pace, della solidarieta', della Resistenza all'inumano, della nonviolenza che adempie il primo dovere di ogni essere umano: salvare le vite, condividere il bene ed i beni.
L'incontro e' stato anche occasione di diffusione dell'informazione sull'iniziativa "Balconi salvagente" (cfr. i due comunicati allegati in calce).
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Una breve notizia su Primo Mazzolari
Primo Mazzolari, nato nel 1890 a S. Maria di Boschetto (Cremona), ordinato sacerdote nel 1912, partecipo' alla prima guerra mondiale; parroco tra i poveri, antifascista e uomo della Resistenza, precursore del Concilio Vaticano II; nel 1949 fondo' la rivista "Adesso", svolse un'intensa attivita' di pubblicista e scrittore; e' morto a Cremona nel 1959. E' una delle figure piu' vive della nonviolenza in cammino.
Tra le opere di Primo Mazzolari: naturalmente nell'ambito che particolarmente ci interessa e' fondamentale Tu non uccidere, La Lucusta, Vicenza 1955, ora anche Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; si veda anche La chiesa, il fascismo e la guerra, Vallecchi, Firenze 1966. Presso La Locusta di Vicenza sono state pubblicate decine di opere di Mazzolari. Vari volumi sono stati pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna. Viaggio in Sicilia e' stato ripubblicato nel 1992 da Sellerio.
Tra le opere su Primo Mazzolari: A. Bergamaschi, Mazzolari, un contestatore per tutte le stagioni, Bologna 1969; L. Bedeschi, L'ultima battaglia di don Mazzolari, Morcelliana, Brescia; AA. VV., Don Primo Mazzolari, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1999.
Per una piu' ampia nota biografica cfr. il n. 901 de "La nonviolenza e' in cammino"; per una bibliografia piu' ampia, il n. 898; molti utilissimi materiali sono reperibili naturalmente nel sito www.fondazionemazzolari.it
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Nel ricordo e alla scuola di Primo Mazzolari
Nel ricordo e alla scuola di Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Nel ricordo e alla scuola di Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Nel ricordo e alla scuola di Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nel ricordo e alla scuola di Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo e alla scuola di Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Nel ricordo e alla scuola di Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la loro adesione alla campagna nonviolenta "Balconi salvagente".
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I compiti dell'ora
Opponiamoci a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le violenze.
Difendiamo i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Restiamo fedeli alla Costituzione della Repubblica italiana che riconosce e protegge la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Restiamo fedeli alla legalita' che salva le vite.
Solo facendo il bene si contrasta il male.
Opponiamoci alla criminale barbarie dell'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi in pericolo di morte.
Opponiamoci alla criminale barbarie delle persecuzioni razziste e dell'istigazione all'odio razzista.
Opponiamoci alla criminale barbarie della riduzione in schiavitu', dei lager, dei pogrom, delle "pulizie etniche" e delle deportazioni.
Opponiamoci alla criminale barbarie della negazione del diritto d'asilo.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Pace, responsabilita', convivenza, condivisione del bene e dei beni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
(...)

4. ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE NON UN VOTO AI PARTITI RAZZISTI

Alle elezioni amministrative ed europee di maggio non un voto ai partiti razzisti.
Non un voto ai partiti del governo razzista e golpista.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Non un voto ai partiti del governo colpevole della conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Non un voto ai partiti del governo colpevole di sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
Non un voto ai partiti del governo razzista e golpista.
Alle elezioni amministrative ed europee di maggio non un voto ai partiti razzisti.

5. "SALVARE LE VITE: IL PRIMO DOVERE". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE E DI TESTIMONIANZA AL PARCO DELLE QUERCE A VITERBO

La mattina di sabato 13 aprile 2019 a Viterbo, presso il parco delle querce nel quartiere di Santa Barbara, si e' svolto un incontro di riflessione e di testimonianza sul tema "Salvare le vite: il primo dovere" promosso dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera".
L'iniziativa, nella forma della "civile conversazione" ovvero della riflessione in pubblico condivisa tra persone amiche della nonviolenza e sollecite del pubblico bene, era idealmente collegata a quelle che si svolgevano contemporaneamente in altre citta' italiane - perlopiu' nella forma del "flash mob" - a sostegno della campagna "balconi salvagente", un'iniziativa nonviolenta di testimonianza che propone di collocare sui balconi delle case dei salvagente come simbolica persuasa espressione del dovere di soccorrere i naufraghi in mare, cosi' come di soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone in pericolo e bisognose di aiuto (alleghiamo in calce due comunicati diffusi dai promotori della campagna).
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Nel corso dell'incontro viterbese si e' riflettuto - nella concretezza e drammaticita' della presente situazione dell'umanita' e della biosfera, ed ovviamente anche alla luce degli ultimi ulteriori tragici sviluppi della situazione in Libia - sul dovere di salvare le vite come prima obbligazione morale e politica che discende dal riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani e fonda la "societas" cosmopolitica che l'intera umanita' comprende, come estrinsecazione pratica della massima orientativa che costituisce la regola aurea di tutte le grandi tradizioni di pensiero dell'umanita': "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
La riflessione si e' sviluppata anche approfondendo alcuni nodi e nessi proposti in alcune loro decisive opere da Hannah Arendt, Zygmunt Bauman, Juergen Habermas, Emmanuel Levinas, Simone Weil, ed ispirandosi alle indimenticabili testimonianze di Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Primo Levi, Rosa Luxemburg, Nelson Mandela.
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Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ancora una volta denunciato la mostruosita' delle politiche razziste del governo italiano in carica, riassumendone ancora una volta i crimini piu' flagranti:
1. omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte;
3. persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza";
4. sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo;
5. reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
6. violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
Dalla constatazione dei crimini commessi dal governo italiano, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese e' passato all'enunciazione dei compiti di chi voglia restare umano ed opporsi alla disumanita' (i "primi doveri di ogni persona di volonta' buona"):
a) agire per salvare le vite umane in pericolo;
b) agire per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani;
c) opporsi ai crimini razzisti commessi dal governo italiano;
d) impegnarsi per il ritorno al rispetto della Costituzione della Repubblica italiana e della legalita' che salva le vite;
e) e quindi insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per l'immediata revoca di tutte le scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'; per le immediate dimissioni del governo della disumanita'; ed affinche' nel rispetto ed in applicazione delle vigenti leggi penali siano processati e condannati per i crimini razzisti commessi i ministri del governo della disumanita'.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
(...)

6. REPETITA IUVANT. DA UN MANOSCRITTO IN UNA BOTTIGLIA

Ritroviamo e ripubblichiamo i testi seguenti di alcuni anni fa.

I. E bbasta mo' co' 'ste perseguzzioni

E bbasta mo' co' 'ste perseguzzioni
e bbasta mo' co' 'sti bombardamenti
quant'hanno da mori', mille mijoni?
Volemo da svota' du' continenti?

Ce se vince la coppa de' fregnoni
a ffa' a cchi ffa' ppiu' ddanni e scannamenti?
O cce guadambieno solo i padroni
ciove' cchi ffa' e chi vvenne ll'armamenti?

Bombarda oggi e bombarda domani
ve piacerebbe se toccasse a vvoi
d'esse trattati peggio de li cani?

S'ha dda falla finita a ffa' li goi
che ggira ggira poi 'sti mussurmani
e cche nun so' cristiani come nnoi?

*

II. E il nostro silenzio

Muoiono ancora i migranti nel mare
sappiamo chi sono i loro assassini.
Le leggi italiane, gli accordi europei
il potere schiavista, i nostri governi
dei morti annegati sono assassini.
E il nostro silenzio.

Li sogno la notte, riaffiorano gonfi
mi sorgon di fronte, mi vengono incontro
mi guardano muti, so i loro pensieri
mi chiedono conto.
Del nostro silenzio.

*

III. La notte

Nella campagna alle porte di Viterbo
nel suo rifugio di cartone e compensato
iernotte hanno trovato i carabinieri
morto di freddo un uomo
immigrato dalla Romania, mio coetaneo.
Non e' una notizia
non e' niente
e' solo l'orrore
quotidiano.

L'orrore quotidiano
di un paese razzista che sperpera
miliardi di euro per comprare
cacciabombardieri
ad armamento anche nucleare
e lascia morire di freddo i poveri cristi.

*

IV. La cavatina del sottosegretario

Se io avessi la parola
che salvar sapesse vite
canterei a squarciagola
per sanare le ferite.

Ah, se avessi questa sola
facolta' soave e mite
che risveglia e che consola
fermerei l'eterna lite.

Se potessi, per la pace
farei tutto, come no,
che' beneficar mi piace.

Ma siccome non si puo'
io che sono perspicace
me ne frego anzicheno'.

*

V. Una vecchia fotografia

Sembra camminino sul selciato
di una citta' che e' tutte le citta'
la punta di una scarpa che sporge dalle lunghe gonne
Clara con un berretto che pare una frittella
Rosa con una paglietta da guappo
intorno degli uomini che non le vedono
tranne forse uno poco dietro
che guarda verso la macchina fotografica.

La bocca di Rosa socchiusa sembra che parli
quella di Clara forse sorride.
L'immagine sgranata, la mia presbiopia
non mi consentono di cogliere lo sguardo.

Vedono forse il fotografo, e forse
guardano oltre e in quell'oltre
c'e' anche la nostra lotta di oggi
le donne insorte danzando il 14 febbraio
questo nostro otto marzo del duemilaquindici
l'internazionale futura umanita'.

*

VI. La festa degli assassini

La festa degli assassini
anche quest'anno e' andata molto bene.
Il signor presidente ha commosso l'uditorio
estraendo una pulce dall'orecchio
il generale ha mangiato un canarino vivo
il ministro ha guidato l'automobile
il pubblico cantava giovinezza.

Dinanzi alla tomba degli assassinati
si e' fatta una buona merenda
si e' giocato a bocce
e a chi sputava piu' lontano.

Tutti avevano il telefonino
e si facevano fotografie
e il governo infine ha fatto omaggio
di pane e salame a tutti i presenti.

Questo nostro felice paese
queste giornate di sole e di gloria
una terra, un popolo, una guida.

E' andata molto bene anche quest'anno
la festa degli assassini.

7. UNA LETTERA APERTA AL SEGRETARIO GENERALE DEL CONSIGLIO D'EUROPA

Egregio Segretario generale del Consiglio d'Europa, signor Thorbjorn Jagland,
ancora in questi ultimi giorni, mentre in Libia infuria la guerra, il Ministro dell'Interno italiano (e reale "dominus" del governo di questo paese) conferma col suo linguaggio torbido, subdolo e brutale che il governo italiano continuera' ad omettere di soccorrere i naufraghi negando loro approdo in porti sicuri in Italia; che il governo italiano continuera' a osteggiare e sabotare i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo; che il governo italiano continuera' ad adoperarsi per impedire ai superstiti dei lager libici di trovare scampo in Italia; che il governo italiano non lascera' sbarcare nei suoi porti i profughi in fuga dalla guerra e dall'orrore.
Queste decisioni, in atto ormai da mesi, violano con tutta evidenza i diritti umani, costituiscono flagranti crimini, crimini razzisti.
A cio' si aggiunga che il medesimo Ministro da anni conduce una forsennata propaganda di effettuale istigazione all'odio razzista, e che soprattutto per suo impulso mesi addietro e' stato legiferato in Italia il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" che ha imposto obbrobriose misure di persecuzione razzista palesemente incompatibili con la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Peraltro il Ministro si fa forte del fatto che alcune settimane fa la maggioranza parlamentare razzista che sostiene il governo ha negato alla magistratura l'autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il reato di sequestro di persona aggravato, reato realmente commesso (e successivamente reiterato); tale effettuale complicita' da parte della maggioranza dei membri del Parlamento italiano ha indotto il Ministro finanche a grottesche espressioni di scherno nei confronti della funzione giurisdizionale della magistratura, quasi si ritenesse "legibus solutus" (cosa incompatibile con uno stato di diritto, con una democrazia costituzionale, con un paese civile, e propria invece di un regime dittatoriale).
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Egregio Segretario generale del Consiglio d'Europa, signor Thorbjorn Jagland,
credo che la mia preoccupazione sia condivisa da tutte le persone ragionevoli che percepiscono nitidamente e con orrore come in Italia il governo stia commettendo gravissimi crimini razzisti.
Ebbene, non si commetta ancora una volta lo stesso errore di sottovalutazione, di indifferenza, d'infingardaggine e vilta', che fu compiuto al sorgere del fascismo in Italia e in Europa.
Lo ripeto: non si commetta ancora una volta lo stesso errore di sottovalutazione, di indifferenza, d'infingardaggine e vilta', che fu compiuto al sorgere del fascismo in Italia e in Europa.
Lo ripeto ancora: non si commetta ancora una volta lo stesso errore di sottovalutazione, di indifferenza, d'infingardaggine e vilta', che fu compiuto al sorgere del fascismo in Italia e in Europa.
Se in un qualunque paese un governo commette crimini razzisti (che in quanto tali sono crimini contro l'umanita', essendo il razzismo un crimine contro l'umanita'), e' dovere dell'umanita' intera e quindi di tutte le istituzioni democratiche di essa e di parti di essa rappresentative, intervenire affinche' quei crimini cessino.
L'Italia fa parte dell'Europa, e del Consiglio d'Europa di cui lei e' Segretario generale: la prego di volere, nell'adempimento delle sue funzioni e nell'ambito delle sue competenze, adoperarsi in tutte le forme opportune e adeguate affinche' il Consiglio d'Europa si attivi per contrastare questi crimini razzisti.
Pregandola di un intervento tempestivo, voglia gradire distinti saluti.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 18 aprile 2019

8. RICORDANDO PIERO PINNA

Ricorreva ieri il terzo anniversario della scomparsa di Piero Pinna, deceduto a Firenze il 13 aprile 2016. Obiettore di coscienza al servizio militare e fondatore con Aldo Capitini del Movimento Nonviolento, e' stato una delle figure piu' vive dell'Italia civile del Novecento e uno degli animatori piu' illustri dell'impegno piu' necessario per il futuro dell'umanita': l'opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni, e quindi a tutte le organizzazioni armate e a tutte le armi.
Domenica 14 aprile 2019 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" lo ha commemorato a Viterbo.
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Un ricordo di tre anni fa
L'incontro commemorativo si e' aperto rileggendo le parole con cui la struttura nonviolenta viterbese ricordo' Piero Pinna tre anni fa, alla notizia del decesso.
"Della nonviolenza Piero Pinna e' stato in Italia uno dei testimoni maggiori, uno degli apostoli.
Con Aldo Capitini, con Danilo Dolci, ha condiviso fondamentali esperienze e riflessioni; ma gia' con l'iniziale sua obiezione di coscienza al servizio militare colse e indico' la lotta cruciale: opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; opporsi quindi agli strumenti tutti dell'uccidere: alle armi, alle organizzazioni armate, e pertanto innanzitutto a quei piu' grandi e potenti e feroci gruppi armati che sono gli eserciti.
Antimilitarismo e disarmo sono il banco di prova decisivo, il decisivo impegno dell'azione nonviolenta.
Poiche' per salvare le vite, e salvare le vite e' il primo dovere di ogni essere umano, occorre innanzitutto opporsi alle uccisioni; e per opporsi alle uccisioni occorre innanzitutto abolire gli eserciti e le armi.
Dopo la sua obiezione, dopo il carcere militare, fu collaboratore di Danilo Dolci, e lungamente e intensamente di Aldo Capitini con cui lavoro' alla prima marcia Perugia-Assisi, fondo' il Movimento Nonviolento e del movimento la rivista "Azione Nonviolenta" di cui fu direttore responsabile fino alla fine dei suoi giorni.
Del Movimento Nonviolento, dopo la morte di Capitini nel 1968, Piero Pinna e' stato piu' che dirigente e animatore, e' stato il simbolo vivente; ed ancora negli anni recenti era sentito da tutte le persone amiche della nonviolenza come un imprescindibile punto di riferimento, volto fraterno ed autorita' morale, la persona saggia e sapiente cui rivolgersi per consiglio.
Ora che ha cessato di vivere - ovvero che vive nel ricordo e nell'azione di chi all'ascolto della sua voce e del suo fare ha saputo e sapra' porsi - lascia a tutte le persone della nonviolenza persuase, ed anche a tutte le persone di volonta' buona che - sia pur confusamente e contraddittoriamente - si accostano alla necessaria lotta contro la violenza e in difesa dell'umanita' e del mondo vivente, un dono grande e un'impegnativa eredita': il dono della nitida e luminosa sua intelligenza e testimonianza, l'eredita' del suo incessante e intransigente impegno.
Abolire gli eserciti e le armi.
Salvare tutte le vite.
Opporsi a tutte le violenze.
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna la nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".
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Tre anni dopo
Tre anni dopo la scomparsa, in una situazione tanto drammatica per l'umanita', la figura, la testimonianza, il messaggio di Piero Pinna costituiscono un punto di riferimento non solo per quanti lo hanno conosciuto ma per ogni persona di volonta' buona impegnata per il bene comune dell'umana famiglia e per la difesa dell'intero mondo vivente.
Come e' stato scritto, "lascia una testimonianza sublime di come l'umanita' potrebbe e dovrebbe essere: generosa, pacifica, solidale, accudente...
Anche grazie a lui, al suo pensiero e alla sua azione, la nonviolenza e' in cammino.
Che possa lo nonviolenza riuscire a fermare la "terza guerra mondiale a pezzi".
Che possa la nonviolenza riuscire a salvare l'umanita' e la biosfera dalla catastrofe".
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Una breve notizia su Piero Pinna
Pietro Pinna, nato a Finale Ligure il 5 gennaio 1927 e deceduto a Firenze il 13 aprile 2016, e' stato il primo obiettore di coscienza al servizio militare per motivazioni non confessionali ma specificamente nonviolente, ed e' una delle figure di riferimento per i movimenti e le iniziative per la pace e una delle personalita' piu' illustri della vita civile italiana. Di origine sarda, Pinna viveva a Ferrara quando, alla fine del 1948, fu chiamato alle armi. Diventato fortemente antimilitarista dopo aver vissuto gli orrori della seconda guerra mondiale, e influenzato dal pensiero di Aldo Capitini, decise di rifiutare di prestare il servizio di leva, passando alla storia come il primo obiettore di coscienza d'Italia per motivi politici.
Processato per disobbedienza, fu condannato al carcere una prima volta per dieci mesi, e successivamente per altri otto. Al processo venne difeso dall'avvocato Bruno Segre, che diventera' uno dei piu' famosi difensori italiani nel campo dell'obiezione di coscienza. Venne infine riformato per "nevrosi cardiaca". Pinna in seguito divenne uno dei piu' stretti collaboratori di Capitini, con cui organizzo' la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961 (e dopo la scomparsa del filosofo perugino le tre successive), e con Capitini fu fondatore del Movimento Nonviolento di cui fu anche segretario nazionale dal 1968 al 1976. Ha continuato ad operare nel Movimento Nonviolento per tutta la vita e ad essere direttore responsabile della rivista "Azione nonviolenta". Infaticabile promotore della nonviolenza, per le sue storiche, luminose azioni dirette nonviolente per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, pago' piu' volte in prima persona con il carcere le sue scelte. Il 17 gennaio 1973, gia' segretario del Movimento Nonviolento, in seguito ad una affissione contro la celebrazione delle Forze armate il 4 novembre ("Non festa ma lutto"), fu arrestato a Perugia e condannato per direttissima per vilipendio alle Forze armate. In seguito alle manifestazioni avvenute in suo sostegno in diverse citta', venne liberato quattro settimane dopo su istanza di grazia dell'allora Presidente della Repubblica. Nell'aprile del '79 fu condannato dalla Corte d'Appello di Trieste ad una pena di otto mesi di reclusione per blocco stradale, pena successivamente condonata. Con Carlo Cassola e Davide Melodia fu animatore della "Lega per il disarmo unilaterale". Fu tra gli organizzatori della Marcia Catania-Comiso (24 dicembre 1982 - 3 gennaio 1983) per protestare contro l'installazione della base missilistica statunitense, prima azione concreta di lotta nonviolenta contro le installazioni militari in Italia. Nel 2008 e' stato insignito del Premio Nazionale Nonviolenza. Nel 2012 la Facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Pisa gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze per la Pace.
Tra le opere di Pietro Pinna, fondamentale e' "La mia obbiezione di coscienza", Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1994; numerosi suoi contributi sono stati pubblicati in vari volumi, oltre ai molti suoi scritti apparsi su "Azione Nonviolenta". Cfr. anche le interviste riprodotte ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 381 e 472, "La domenica della nonviolenza" n. 21 (ripubblicata anche in "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 252), "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 285; tutte disponibili on line.
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Letture e memorie
Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine di Piero Pinna, e il responsabile della struttura viterbese ha rievocato con viva commozione alcune esperienze e riflessioni del grande militante nonviolento.
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Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la loro adesione alla campagna nonviolenta "Balconi salvagente".
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello per lo scioglimento della Nato e di tutte le organizzazioni e le alleanze militari.
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni, a tutte le organizzazioni armate e a tutte le armi.
Nel ricordo e alla scuola di Piero Pinna le persone partecipanti all'incontro invitano a sostenere il Movimento Nonviolento e la sua rivista "Azione nonviolenta".
Solo nella pace vi puo' essere giustizia sociale, eguaglianza di diritti, liberazione comune, piena solidarieta' e condivisione del bene e dei beni.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

9. IL MINISTERO DEL CRIMINE E DELLA BARBARIE

Un ministero che da mesi e mesi omette di soccorrere chi fugge dalla guerra e dall'orrore.
Un ministero che da mesi e mesi omette di soccorrere i naufraghi in mare.
Un ministero che da mesi e mesi opera affinche' i fuggiaschi dai lager libici non possano trovare scampo in Europa.
Un ministero che da mesi e mesi diffama, aggredisce e sabota i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Un ministero che da mesi e mesi commette reati razzisti.
Un ministero che da mesi e mesi proclama deliri razzisti, promuove gesti razzisti, istiga all'odio razzista.
Un ministero che da mesi e mesi viola i diritti umani degli esseri umani piu' bisognosi di aiuto, viola il diritto internazionale, viola le leggi ordinarie e la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
E' il ministero del crimine e della barbarie.
E' incompatibile con la repubblica costituzionale, democratica, antifascista, che riconosce e difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
E' incompatibile con la legalita' che salva le vite.
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Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. NOTRE-DAME. UNA MEDITAZIONE

Ho letto "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo nell'adolescenza. Ancora mezzo secolo fa era una lettura di formazione. E quindi come per tante altre persone una parte di me, memoria o inconscio o come altrimenti si voglia chiamarla, e' anch'essa di quel luogo abitante, e' anch'essa abitata da quel luogo. Cosi' percepisco il rogo di Notre-Dame come una catastrofe che dolorosamente personalmente mi tocca, e mi convoca.
Vi leggo non solo l'ovvia fragilita' di tutte le cose umane, ma anche una metafora della condizione attuale della civilta' e della biosfera insieme: le cose che in questi giorni una giovanissima svedese va ripetendo per il mondo trovando - voglio sperarlo con tutto il cuore - nell'opinione pubblica, nelle istituzioni rappresentative e nei concreti decisori politici locali, regionali e globali, quell'ascolto attivo e operoso che i movimenti ecologisti degli anni della mia gioventu' non trovarono affatto in misura adeguata.
E vi leggo ancora una volta le luci e le ombre del nostro essere nel mondo socialmente condizionato dai rapporti di forza, di produzione e di proprieta' che fanno si' che tutti ci si commuova per la signora "gelosa, immobile e severa, che dall'alto di tutte le sue pietre guarda di traverso" la Senna (traduco alla buona da una poesia di Prevert che e' tra le cose in francese che da mezzo secolo ricordo a memoria), mentre si dimenticano analoghe e piu' grandi tragedie ed orrori: innanzitutto l'ecatombe che prosegue nel Mediterraneo, i lager nazisti in Libia, la politica dei governi europei - e massime di quello italiano - che con la loro scellerata condotta ancora razzista, ancora colonialista, ancora imperialista, ancora fascista, condannano alla guerra, alla fame, alla schiavitu' e alla morte innumerevoli, innumerevoli innocenti.
Ricordo l'appello di Pasolini all'Unesco per le mura di Sana'a: ed oggi in Yemen infuriano i bombardamenti, e le bombe che menano strage di innocenti sono prodotte in Italia.
Ricordo quell'estrema testimonianza di Primo Levi ne "I sommersi e i salvati", un libro che dovrebbe essere letto in tutte le scuole di ogni ordine e grado: ed oggi in Italia governano persone che ripropongono la medesima retorica ed ideologia razzista che porto' ai campi di sterminio.
Sono cresciuto ed ho sempre vissuto nella lingua italiana, ma ho sempre sentito di far parte dell'umanita': l'intera umanita' e' la mia unica vera patria ("nostra patria e' il mondo intero", recita un verso di Pietro Gori), e' la mia unica completa famiglia di cui tutti gli esseri umani passati, presenti e venturi fanno ugualmente parte: non ho bisogno di fare del turismo per sapere che Notre-Dame e' anche una parte di me, come ogni altro frutto della sapienza e della fabrilita' umane, come ogni bene comune, che sia la tragedia greca o la musica di Mozart, la Cueva de las Manos o i Buddha di Bamiyan, le Mille e una notte o le Lettere dei condannati a morte della Resistenza.
La tragedia avvenuta a Parigi il 15 aprile del 2019 non occulta ma disvela l'insensatezza e l'orrore delle guerre e delle stragi in corso, l'insensatezza e l'orrore del degrado della civilta' e della biosfera effetto del potere dominante della rapina e del consumismo che tutto disprezza e trasforma in merce e scarto (esseri umani compresi); ci chiama  a riconoscere la nostra comune umanita' e ad impegnarci, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per salvare tutte le vite.
Ci convoca, come ogni tragedia che tutte le persone tocca nel cuore, a quella scelta di integrale solidarieta' con l'umanita' intera che Giacomo Leopardi tematizzo' nella "Ginestra", che e' la scelta della nonviolenza che ad ogni violenza si oppone, che e' la scelta fondamentale di tutte le tradizioni di pensiero dell'umanita' che riconoscono il diritto alla vita di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente, che esprimono l'impegno a prendersi cura del mondo, a preservare e condividere il bene ed i beni: siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
E quindi qui e adesso opponiamoci a tutte le guerre, a tutte le organizzazioni armate e a tutte le armi, che sempre e solo servono a uccidere gli esseri umani.
E quindi qui e adesso opponiamoci al razzismo e a tutte le persecuzioni, di cui sempre e solo sono vittima esseri umani innocenti.
E quindi qui e adesso opponiamoci al maschilismo che e' prima radice e primo paradigma di tutte le violenze.
E quindi qui e adesso opponiamoci alla devastazione della biosfera e difendiamo l'intero mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Se non si preserva quest'unico mondo vivente l'intera umanita' perisce con esso.
All'"ananche" che tutto distrugge, opponiamo l'impegno solidale cosciente e operoso per la salvezza comune dell'umanita'.

11. "LA POESIA ONESTA DI UMBERTO SABA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 16 aprile 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sul tema: "La poesia onesta di Umberto Saba".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una breve notizia su Umberto Saba
Umberto Saba, poeta italiano, nato a Trieste nel 1883, muore a Gorizia nel 1957. A tratti e' tale la felicita' che promana dalla sua poesia che si stenterebbe a credere da quali abissi di strazio essa emergeva. E' la poesia onesta della solidarieta' umana.
Opere di Umberto Saba: di Saba, come fu detto di Cervantes, occorrerebbe leggere tutto. Ma almeno Il Canzoniere, Einaudi, Torino: una lettura fragrante come un pane, che nutre, addolcisce e fortifica il lettore.
Opere su Umberto Saba: un buon punto di partenza e' l'antologia a cura di Mario Lavagetto, Per conoscere Saba, Mondadori, Milano 1981. Utile anche Francesco Muzzioli, La critica e Saba, Cappelli, Bologna 1976. Cfr. anche almeno Antonio Pinchera, Umberto Saba, La Nuova Italia, Firenze 1976.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.

12. MENTRE TRIPOLI VIENE BOMBARDATA

Mentre Tripoli viene bombardata un delirante e barbaro ministro italiano, del governo signore e padrone, continua a negare soccorso ed accoglienza ai profughi in fuga dalla guerra.
Mentre Tripoli viene bombardata un delirante e barbaro ministro italiano, del governo signore e padrone, continua a negare soccorso ed accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte.
Mentre Tripoli viene bombardata un delirante e barbaro ministro italiano, del governo signore e padrone, continua a sabotare i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Mentre Tripoli viene bombardata un delirante e barbaro ministro italiano, del governo signore e padrone, continua ad operare affinche' i superstiti dei lager libici non possano trovare scampo in Italia e in Europa.
Mentre Tripoli viene bombardata un delirante e barbaro ministro italiano, del governo signore e padrone, continua ad attuare, promuovere, propagandare la persecuzione razzista di esseri umani innocenti.
Mentre Tripoli viene bombardata un delirante e barbaro ministro italiano, del governo signore e padrone, continua ad istigare all'odio razzista.
Mentre Tripoli viene bombardata un delirante e barbaro ministro italiano, del governo signore e padrone, continua a commettere abominevoli reati e a pretendere impunita' per essi.
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Si dimetta il ministro e con esso il governo della disumanita'.
Si dimetta il ministro e con esso il governo razzista.
L'Italia torni alla Costituzione che difende i diritti umani, alla legalita' che salva le vite.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

13. JAMES GRAHAM BALLARD. UNA COMMEMORAZIONE A DIECI ANNI DALLA MORTE

Si e' svolta la mattina di venerdi' 19 aprile 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" una commemorazione di James Graham Ballard, di cui ricorreva il decimo anniversario della scomparsa.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, appassionato lettore di Ballard fin dai racconti apparsi negli anni Sessanta su "Gamma".
Straordinario scandagliatore dei conflitti infrapsichici ed interpersonali, dell'oppressione e del disagio sociale, della violenza e dell'alienazione indotte dalla societa' dei consumi onnidivoratrice, dell'universale mercificazione e della velocita' vertiginosa ed irrefrenabile fino allo schianto, della perdita del limite, della memoria e della misura, della scotomizzazione, frantumazione e volatilizzazione delle coscienze e della culture, delle catastrofi ambientali ed antropologiche, anche nell'opera di Ballard abbiamo sempre trovato le ragioni della resistenza nitida e intransigente alla menzogna e alla violenza, le ragioni della lotta nonviolenta in difesa dell'umanita', di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente. In questo decimo anniversario della sua scomparsa lo ricordiamo con gratitudine che non si estingue.
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Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la loro adesione alla campagna nonviolenta "Balconi salvagente".
Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello per lo scioglimento della Nato e di tutte le organizzazioni e le alleanze militari.
Nel ricordo di James Graham Ballard le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni, a tutte le organizzazioni armate e a tutte le armi.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 324 dell'11 ottobre 2019
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