[Nonviolenza] Telegrammi. 3535



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3535 del 10 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Fermare la guerra, fermare le stragi
2. L'antiparlamentarismo...
3. Ancora un'opinione sull'ergastolo (con un'appendice di cose gia' dette)
4. "Obiezione di coscienza e nonviolenza". Un incontro di riflessione a Viterbo
5. I compiti dell'ora
6. Tre tragedie, tre interventi, tre principi
7. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
8. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
9. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
10. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
11. Benito D'Ippolito: Tre amarezze
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. L'ORA. FERMARE LA GUERRA, FERMARE LE STRAGI

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

2. IN BREVE. L'ANTIPARLAMENTARISMO...

... porta al fascismo.
Chi odia i luoghi in cui si discute in molti, ama i luoghi in cui decide uno solo.
Chi disprezza e mutila la rappresentanza democratica, desidera e prepara la dittatura.
Che la maggioranza razzista degli attuali parlamentari sia favorevole al totalitarismo, e quindi nemica della democrazia parlamentare, non stupisce nessuno; che anche le sia pur minoritarie forze politiche antifasciste presenti in parlamento si siano genuflesse e accodate ai golpisti nel voto contro la democrazia parlamentare (con la sola meritoria opposizione di un pugno di persone), e' una resa obbrobriosa, e foriera di nuovi cedimenti, e nuovi orrori.
*
Difendere la democrazia e la Costituzione.
Opporsi al fascismo che torna.
Con la forza della verita'.
Con la scelta della nonviolenza.

3. MEMENTO. ANCORA UN'OPINIONE SULL'ERGASTOLO (CON UN'APPENDICE DI COSE GIA' DETTE)

L'ergastolo e' una pena disumana: e' dire a una persona "sei escluso per sempre dall'umanita'". Questa espressione e' evidentemente folle. Questa decisione e' evidentemente scellerata.
Il diritto penale in tanto e' legittimo in quanto non riproduce il crimine ma lo contrasta, in tanto e' razionale in quanto si oppone alla cieca violenza, in tanto e' norma civile in quanto non e' brutale vendetta.
Non doveva esserci bisogno che una corte di giustizia europea dicesse cio' che tutti gia' sanno: che una pena disumana e' un crimine.
Un ordinamento democratico, uno stato di diritto, un consorzio civile non possono ammettere che la violenza regni: ergo, l'ergastolo va abolito.
*
In guisa di appendice riproponiamo qui di seguito alcuni brevi testi su questo foglio apparsi alcuni mesi fa.
Quattordici voci contro l'ergastolo
I. Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'

Non mi uniro' giammai all'ebbra folla e ignobile
che alla forca inneggia e alle galere.

Non mi uniro' giammai a chi propugna
d'incarcerare per sempre una persona.

Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'
per le vittime alcuna e quindi e' pronto
ad aggiungere altro male al male.

Non mi uniro' giammai a chi adora
la violenza il dolore la morte.

Chiamo fascismo questo prosternarsi
alla violenza
chiamo fascismo questo prosternarsi
a chi soltanto e sempre vuole il male.

Io credo che umanita' significhi
opporsi sempre a tutte le uccisioni
salvare tutte le vite
soccorrere tutte le vittime
al male opporsi facendo il bene
non cedere mai alla violenza
ricordare la propria umanita'
agire sempre con misericordia
essere tu l'umanita' come dovrebbe essere.
*
II. Contro tutte le uccisioni, quindi anche contro l'ergastolo
Sono un essere pensante e in quanto tale sono contrario a tutte le uccisioni.
Riconosco ad ogni essere umano il diritto alla vita, ne consegue il dovere di non sopprimerla mai.
E proprio perche' sono contro tutte le uccisioni sono anche contrario all'ergastolo, che e' insieme abominevole tortura e pena di morte protratta nel tempo.
Chi e' a favore dell'ergastolo ragiona nello stesso modo di chi uccide: "mors tua, vita mea". E quindi ne condivide e ne avalla la barbarie.
Possa venire presto il tempo in cui ad ogni essere umano sia evidente che il primo dovere e' non uccidere mai, che il primo dovere e' salvare tutte le vite.
E possa venire prestissimo l'ora che nel nostro paese sia abolito l'ergastolo, sia finalmente rispettata la Costituzione repubblicana, sia finalmente rispettata l'umanita' di ogni essere umano.
*
III. L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'
Cosi' come la pena di morte, l'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Esso infatti condanna una persona alla segregazione a vita in attesa della morte: e' quindi una incessante tortura, e per cosi' dire una pena di morte differita nel tempo ma sempre incombente senza scampo.
La pena dell'ergastolo implica la disumanizzazione di una persona, essendo ad ogni persona costitutivamente inerente la speranza di liberta', la possibilita' di modificare la propria condizione, l'aspirazione a un futuro degno di essere vissuto, il progetto e la prospettiva dell'incontro col volto altrui e di una felicita' condivisa.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Abolire l'ergastolo e' il passo necessariamente conseguente all'abolizione della pena di morte e della tortura.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che ogni essere umano abbia diritto alla vita.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che occorre opporsi a tutte le uccisioni.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che salvare le vite sia il primo dovere.
Chi condivide queste opinioni faccia circolare questo appello.
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
IV. Abolire l'ergastolo perche' incostituzionale
Se si rispetta la Costituzione della Repubblica italiana, l'ergastolo va abolito perche' incostituzionale.
All'articolo 27 comma 2 la Costituzione dichiara che: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato".
La condanna all'ergastolo e' una lunga tortura, ovvero un trattamento contrario al senso di umanita'.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
La condanna all'ergastolo e' l'oppposto di un "tendere alla rieducazione".
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
All'articolo 27 comma 3 la Costituzione dichiara che: "Non e' ammessa la pena di morte".
La condanna all'ergastolo e' di fatto una condanna a morte soltanto differita e senza speranza alcuna di revoca e salvezza.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
V. Una pena che non ha fine e' una pena disumana
Una pena che non ha fine e' una pena disumana.
La giustizia non puo' essere disumana.
Il diritto non puo' essere disumano.
Una pena legittima non puo' essere disumana.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' una pena legittima.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' uno strumento di diritto.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' un atto di giustizia.
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
VI. Alzi la mano
Chi e' contrario alla tortura alzi la mano.
L'ergastolo non e' forse una tortura?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
Chi e' contrario ad uccidere alzi la mano.
L'ergastolo non e' forse un'uccisione lenta e inesorabile?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
Chi e' contrario a tenere un essere vivente rinchiuso in una gabbia per tutta la vita alzi la mano.
L'ergastolo non e' tenere un essere umano rinchiuso in una gabbia per tutta la vita?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
VII. La parola mostruosa
Un essere umano uscira' dalla cella solo da cadavere.
Il solo dire, il solo pensare questa frase, dovrebbe sgomentare ogni persona.
Abolire l'ergastolo. Adesso.
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VIII. Disumanita'
Che una persona possa essere condannata a una pena infinita, a una pena perpetua, non eccede i limiti dell'umanita'?
Che una persona debba per sempre restar segregata finche' non sopravvenga la morte, non e' una evidente disumanita'?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
IX. Ergo
Ogni pena legittima si oppone alla disumanita'.
L'ergastolo e' una pena palesemente disumana.
L'ergastolo non puo' quindi essere una pena legittima.
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
X. La stessa voce
La stessa voce che mi dice nel cuore "Non uccidere" mi dice anche "Non tener prigioniera una persona fino alla morte".
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
XI. La formula
Un'agonia senza speranza, una pena senza scampo, "finche' morte non sopraggiunga".
Questa e' la formula dell'ergastolo.
Come dell'impiccagione, come della crocifissione.
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
XII. Un'attesa disperata della morte

Questo significa l'ergastolo:
che fino alla morte sarai sempre prigioniero
che tutti i tuoi giorni saranno solamente
un'attesa disperata della morte.

Ma una persona di questo consiste:
dei suoi inalienabili diritti
del suo incessante aprirsi e divenire
della costitutiva liberta'
dell'infinita possibilita' di bene
ad ogni essere umano inerenti
e chi per sempre a una persona toglie
tutti quei beni che ne fanno una persona
quella presenza umana l'ha gia' uccisa.

Una vita che non sia altro che attesa della morte
non e' una vita degna di esseri umani
e' soltanto un'infinita sofferenza
privata di ogni bene e che soltanto muore.

L'ergastolo e' l'imperio degli orchi e dei vampiri.
L'ergastolo e' la morte col contagocce data
per la sadica gioia di chi la morte adora.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.

Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
XIII. Giustizia e' contrastare il male con il bene
Aggiungere male a male, dolore a dolore, tortura a tortura, non puo' essere giustizia.
Giustizia e' contrastare il male con il bene, opporre al dolore la solidarieta' e la guarigione, spegnere l'incendio della rabbia e prosciugare la palude della violenza, abolire la tortura.
Privare per sempre un essere umano della liberta' e' privarlo della sua stessa umanita'.
Ogni pena legittima ha come fine il ritorno della e alla liberta'.
Ogni crimine e' negazione della dignita' umana della vittima.
Ogni pena legittima si oppone alla negazione della dignita' umana, si oppone alla soppressione dell'umanita', si propone la reintegrazione della e nell'umanita'.
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
XIV. Noi che vogliamo essere e restare umani

Noi che vogliamo essere e restare umani
noi che ci opponiamo a tutte le uccisioni
noi dichiariamo che l'ergastolo e' un delitto
e quindi che deve essere abolito.

Essendo proprio dell'umanita'
di ogni persona umana
capire cambiare migliorare
pentirsi del male fatto
riparare per quanto possibile ad esso
ritrovare se stessa nel volto altrui
scegliere il bene
l'ergastolo che tutto questo impedisce
nega l'umanita' dell'umanita'.

Come e' un delitto la pena di morte
che una persona uccide d'un sol colpo
l'ergastolo che inesorabilmente
lentamente uccide una persona
soffocandola senza via di scampo
annientandola senza speranza alcuna
e' ugualmente un uccidere e' ugualmente
un delitto.

Un delitto inammissibile come tutte le uccisioni
un delitto inammissibile come tutte le stragi
un delitto inammissibile come tutte le guerre
un delitto contro l'intera umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.

Abolire l'ergastolo. Adesso.

4. INCONTRI. "OBIEZIONE DI COSCIENZA E NONVIOLENZA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

Si e' svolto mercoledi' 9 ottobre 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di riflessione sul tema: "Obiezione di coscienza e nonviolenza".
All'incontro ha preso parte il responsabile della struttura nonviolenta viterbese.
*
Allegato: Tre minimi ragionamenti sulla nonviolenza

I. BREVE LITANIA DELLA NONVIOLENZA

La nonviolenza non e' la luna nel pozzo.
La nonviolenza non e' la pappa nel piatto.
La nonviolenza non e' il galateo del pappagallo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la ciancia dei rassegnati.
La nonviolenza non e' il bignami degli ignoranti.
La nonviolenza non e' il giocattolo degli intellettuali.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il cappotto di Gogol.
La nonviolenza non e' il cavallo a dondolo dei generali falliti.
La nonviolenza non e' la Danimarca senza il marcio.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'ascensore senza bottoni.
La nonviolenza non e' il colpo di carambola.
La nonviolenza non e' l'applauso alla fine dell'atto terzo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il museo dell'esotismo.
La nonviolenza non e' il salotto dei perdigiorno.
La nonviolenza non e' il barbiere di Siviglia.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la spiritosaggine degli impotenti.
La nonviolenza non e' la sala dei professori.
La nonviolenza non e' il capello senza diavoli.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il ricettario di Mamma Oca.
La nonviolenza non e' l'albero senza serpente.
La nonviolenza non e' il piagnisteo di chi si e' arreso.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la quiete dopo la tempesta.
La nonviolenza non e' il bicchiere della staffa.
La nonviolenza non e' il vestito di gala.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il sapone con gli gnocchi.
La nonviolenza non e' il film al rallentatore.
La nonviolenza non e' il semaforo sempre verde.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il jolly pescato nel mazzo.
La nonviolenza non e' il buco senza la rete.
La nonviolenza non e' il fiume dove ti bagni due volte.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'abracadabra degli stenterelli.
La nonviolenza non e' il cilindro estratto dal coniglio.
La nonviolenza non e' il coro delle mummie del gabinetto.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' niente che si veda in televisione.
La nonviolenza non e' niente che si insegni dalle cattedre.
La nonviolenza non e' niente che si serva al bar.
La nonviolenza e' solo la lotta contro la violenza.

*

II. LA NONVIOLENZA NON INDOSSA IL FRAC

La nonviolenza non la trovi al ristorante.
Non la incontri al circolo dei nobili.
Non frequenta la scuola di buone maniere.
E' sempre fuori dall'inquadratura delle telecamere delle televisioni.
La nonviolenza non fa spettacolo.
La nonviolenza non vende consolazioni.
La nonviolenza non guarda la partita.

E' nel conflitto che la nonviolenza agisce.
Dove vi e' chi soffre, li' interviene la nonviolenza.
Dove vi e' ingiustizia, li' interviene la nonviolenza.
Non la trovi nei salotti e nelle aule.
Non la trovi tra chi veste buoni panni.
Non la trovi dove e' lustra l'epidermide e non brontola giammai lo stomaco.
La nonviolenza e' dove c'e' la lotta per far cessare tutte le violenze.
La nonviolenza e' l'umanita' in cammino per abolire ogni sopraffazione.

Non siede nel consiglio di amministrazione.
Non si abbuffa coi signori eccellentissimi.
Non ha l'automobile, non ha gli occhiali da sole, non ha il costume da bagno.
Condivide la sorte delle oppresse e degli oppressi.
Quando vince rinuncia a ogni potere.
Non esiste nella solitudine.
Sempre pensa alla liberta' del prossimo, sempre pensa al riscatto del vinto, sempre pensa ad abbattere i regimi e di poi a riconciliare gli animi.
Sa che il male e' nella ricchezza, sa che il bene e' la condivisione; sa che si puo' e si deve liberare ogni persona e quindi questo vuole: la liberta' di tutte, la giustizia, la misericordia.

La nonviolenza e' l'antibarbarie.
La nonviolenza e' il riconoscimento della dignita' di ogni essere vivente.
La nonviolenza e' questa compassione: sentire insieme, voler essere insieme, dialogo infinito, colloquio corale, miracolo dell'incontro e della nascita; l'intera umanita' unita contro il male e la morte; si', se possiamo dirlo in un soffio e in un sorriso: tutti per uno, uno per tutti.
La nonviolenza e' la lotta che salva.

Ha volto e voce di donna, sa mettere al mondo il mondo, il suo tocco risana le ferite, i suoi gesti sono limpida acqua, i suoi atti recano luce; sempre lotta per la verita' ed il bene, usa solo mezzi coerenti con il fine della verita' e del bene. Sa che il mondo e' gremito di persone, cosi' fragili, smarrite e sofferenti. Sa che la sua lotta deve esser la piu' ferma; e deve essere la piu' delicata.
Quando la plebe all'opra china si rialza: li' e' la nonviolenza.
Quando lo schiavo dice adesso basta, li' e' la nonviolenza.
Quando le oppresse e gli oppressi cominciano a lottare per un'umanita' di persone tutte libere ed eguali in diritti, li', li' e' la nonviolenza.
Quando ti svegli ed entri nella lotta, la nonviolenza gia' ti viene incontro.

La nonviolenza e' una buona cosa.
E' questa buona cosa che fai tu quando fai la cosa giusta e necessaria.

*

III. DELLA NONVIOLENZA DISPIEGATA AL SOLE AD ASCIUGARE

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.
Chiamiamo nonviolenza l'occhio che vede e piange.
Chiamiamo nonviolenza la lotta per l'abolizione di tutte le guerre.
Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu'.
Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'amicizia che non tradisce.
Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull'abisso.
Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.
Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.
Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.
Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.
Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.
Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.
Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.
Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l'esecuzione.
Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.
Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.
Chiamiamo nonviolenza il suono dell'arcobaleno.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.
Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.
Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.
Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.
Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.
Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.
Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.
Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.
Chiamiamo nonviolenza l'infinito respiro del mare.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza l'umanita' come dovrebbe essere.
Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.
Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell'anello di Salomone.
Chiamiamo nonviolenza gl'immortali principi dell'Ottantanove.
Chiamiamo nonviolenza l'ironia e la pazienza.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita' delle persone e dei mondi.
Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.
Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.
Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.
Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.
Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.
Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.
Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.
Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.
Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.
Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.
Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.
Chiamiamo nonviolenza l'uscita dallo stato di minorita'.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.
Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.
Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.
Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.
Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.
Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

5. REPETITA IUVANT. I COMPITI DELL'ORA

Abrogare immediatamente tutte le infami e scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Soccorrere tutte le persone in pericolo, salvare tutte le vite.
Far cessare immediatamente tutte le persecuzioni, lo schiavismo e l'apartheid in Italia.
Tornare alla Costituzione repubblicana antifascista.
*
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. TRE TRAGEDIE, TRE INTERVENTI, TRE PRINCIPI

Tre tragedie
La strage degli innocenti nel Mediterraneo.
I lager libici.
La schiavitu' in Italia.
*
Tre interventi
Primo: soccorrere tutti i naufraghi, e non solo: consentire a tutte - tutte - le persone di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. Cosi' annientando il lucrosissimo mercato criminale dei trafficanti di esseri umani.
Secondo: liberare e portare in salvo in Italia tutti i prigionieri dei lager libici: se necessario pagando sia al governo di Tripoli, sia al generale Haftar, un compenso affinche' non lo impediscano, ma anzi cooperino a tal fine.
Terzo: riconoscere subito a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili, politici, a partire dal diritto di voto. Abolire il cosiddetto "reato di clandestinita'" riconoscendo che chiunque si trovi in Italia deve avere tutti i diritti e i doveri di ogni altra persona. Far valere su tutto il territorio italiano i diritti di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Liberare l'Italia dalla schiavitu'.
*
Tre principi
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

8. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

10. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

11. ET COETERA. BENITO D'IPPOLITO: TRE AMAREZZE

I. Dei libri

Dei libri letti bisogna che non superino
un certo numero che nessuno conosce
e forse varia da persona a persona
ma e' certo fissato dal caso
o dalla sventura

e se lo superi non crederai mai piu'
alle menzogne alle illusioni del mondo

e se lo superi mai sarai felice.

II. Rispondendo a un questionario

Di dire il mio nome e dove e quando
venni al mondo e cosa penso e faccio
non mi va

Ho vissuto sempre da solo e non discuto mai
con nessuno di niente per nessuna ragione
mai vuol dire mai

Certo che mi sono trovato di fronte
a un coltello una roncola una rivoltella
alle lacrime al fuoco al buio

Certo che ho perso molte cose
invecchiare significa questo

Certo che certe domande me le sono fatte anch'io
ma le mie risposte non le vengo a dire a voi.

III. Di poetica, non solo

Sempre parlai del mare e della guerra
che divorano le persone
e solo seppi dire d'essi questo
che divorano le persone

Sempre volli chiamare alla lotta
che spezza le catene
che salva le vite

Non e' stato un buon mestiere
non e' stato un gioco da ragazzi.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Alicia Gimenez-Bartlett, Morti di carta, Sellerio, Palermo 2002, Mondadori, Milano 2017, pp. 354.
- Alicia Gimenez-Bartlett, Nido vuoto, Sellerio, Palermo 2007, Mondadori, Milano 2017, pp. 402.
- Alicia Gimenez-Bartlett, Serpenti nel Paradiso, Sellerio, Palermo 2003, Mondadori, Milano 2017, pp. 366.
- Alicia Gimenez-Bartlett, Un bastimento carico di riso, Sellerio, Palermo 2004, Mondadori, Milano 2017, pp. 450.

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3535 del 10 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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