[Nonviolenza] Telegrammi. 3530



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3530 del 5 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Francesco d'Assisi. Una meditazione condivisa a Viterbo
2. Per la ricostruzione della civile convivenza
3. Verso il ritorno alla civilta': i doveri piu' urgenti. Una lettera aperta a chi siede al Governo e in Parlamento
4. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno
5. I compiti dell'ora
6. Tre tragedie, tre interventi, tre principi
7. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
8. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
9. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
10. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
11. Indice dei "Telegrammi" di settembre 2019 (parte prima)
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. MEMORIA. FRANCESCO D'ASSISI. UNA MEDITAZIONE CONDIVISA A VITERBO

Venerdi' 4 ottobre 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' tenuto un incontro in ricordo di Francesco d'Assisi, nel giorno dell'anno in cui in tutto il mondo se ne fa memoria.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani degli scritti di e su Francesco raccolti nel prezioso e nutriente volume delle Fonti francescane.
Di seguito un'estrema sintesi di alcuni temi del ragionamento introduttivo proposto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese.
*
1. Francesco e noi
Non commemori Francesco d'Assisi chi non sia disposto a fare le sue scelte.
Non si narcotizzi quel messaggio. Non si falsifichi quella testimonianza.
Perche' nella distanza storica e culturale, ed insieme nella prossimita' esistenziale e morale, quella voce ci parla e ci impegna: ci impegna alla riflessione giusta e all'azione buona, ci impegna a sentire il dolore del mondo e ad agire per il bene comune.
Quella voce ci parla da un lontano passato, in una lingua che e' e non e' piu' la nostra, in un orizzonte sociale e culturale di norme e consuetudini che sono e non sono piu' le nostre; ma ci trova e ci riconosce nel nostro presente, nel qui e nell'adesso, e nelle piu' abissali profondita' del lago del cuore nel nostro piu' intimo sentire e conoscere il mondo in cui viviamo, nei conflitti e nel cammino del tempo che ci e' dato; e se vi sara' un futuro per l'umanita', se con il nostro impegno comune riusciremo ad impedire che l'ebbra violenza dei poteri dominanti e del consumo insensato distrugga l'intera umana famiglia e vicenda, l'umanita' sara' francescana o non sara'.
Il suo linguaggio di allora e il nostro linguaggio di oggi sono insieme cosi' simili e cosi' diversi: ma se solo ci si libera dalla ruggine e dal contagio della gestione consumistica delle parole e della mercificazione dei pensieri, se solo si torna alle parole ed ai pensieri autentici e non asserviti al dominio violento, se solo si torna a parlare parole di pane e pensieri pensati camminando con il proprio vivo corpo sulla vivente terra, allora le sue parole ed i pensieri suoi sono ancora le nostre e i nostri.
E il suo agire di allora puo' essere il nostro agire di oggi, di liberazione dal giogo e dalle scorie che il sistema della violenza pretende d'imporci come unico mondo possibile. Perche' invece un altro mondo e' possibile, ed e' il mondo sognato dall'umanita' intera lungo l'intera sua vicenda, ed e' il mondo sperimentato da ogni persona ogni volta che compie l'azione buona, ogni volta che sa di aver fatto la cosa giusta, ogni volta che percepisce la bellezza e la felicita' del bene, ogni volta che riceve per dono un dono o del perdono il dono, ogni volta che ama o che e' amata.
*
2. Francesco e Alfio
Ci interpella e ci convoca ancora Francesco d'Assisi.
Ci chiama col suo esempio alla scelta del denudamento da tutti i simboli e i fardelli del potere e della ricchezza; ci convoca alla scelta della poverta' radicale che alle radici dell'essere, alla nuda vita, ci ricongiunge, ricongiungendoci quindi alla nostra integra e integrale umanita'.
Ci chiama a preferir soffrire anziche' far soffrire; a donare e reintegrare anziche' rapinare e infrangere.
Noi che siamo oggi qui abbiamo conosciuto un uomo che seppe vivere come Francesco, e seppe farlo in creaturale comunione con l'umanita' e con il mondo vivente, al di fuori di ogni istituzione e di ogni struttura di potere; si chiamava Alfio Pannega, e tante volte fummo ospiti nella sua casa, alla sua tavola: nella sua poverta' radicale molti recava e donava doni, tutto cio' che aveva condividendo; in tutto, ed in tutte ed in tutti, riconoscendo e rivelando il valore, la dignita', la bellezza, il diritto ad esistere, il diritto alla felicita'.
*
3. Pax vobiscum
Ci chiama alla pace Francesco.
Ci chiama alla pace e quindi al disarmo.
Ci chiama alla pace e quindi all'obiezione di coscienza dinanzi ad ogni potere oppressivo.
Ci chiama alla pace e quindi alla resistenza e alla lotta di fronte ad ogni violenza.
Ci chiama alla pace e quindi all'incontro con l'altro, nel rispetto della diversita', nell'eguaglianza di dignita', nell'aiuto gratuito ed incondizionato.
Ci chiama alla pace e quindi alla lotta nonviolenta contro tutte le violenze, le menzogne, le oppressioni.
*
4. Respect
E ci chiama al rispetto, alla difesa, alla guarigione e all'amore per ogni persona sofferente e bisognosa di aiuto.
E ci chiama al rispetto, alla difesa, alla guarigione e all'amore della natura ferita.
Il rispetto, che non e' solo astensione dal fare il male, ma riconoscimento di valore e impegno di lotta contro l'oppressione, impegno di solidarieta' con tutte le vittime.
La difesa, che non e' solo tutela dell'essere e del bene altrui, e quindi del bene comune, dell'esserci nel e del mondo; ma anche accettazione della diversita', del limite, della contraddizione vitale e feconda, della pluralita' dell'umanita', e degli esseri viventi, e del mondo vivente.
La guarigione, che e' duplice movimento: nostra dalla nostra violenza, e del  mondo vivente ancora dalla nostra e dall'altrui violenza, e dagli effetti della violenza passata cosi' come si sono sedimentati e che continuano ad eruttare male, e dalla violenza che ogni giorno rinnova i suoi nefasti fasti finche' l'umanita' concorde non vorra' abolirla instaurando il tempo in cui il mutuo soccorso sara' legge universale.
E l'amore, infine: poiche' senza amore nulla sarebbe ogni sapienza, ogni morale condotta, ogni sociale organizzazione, ogni codificazione giuridica, ogni giustizia e ogni condivisione; nulla sarebbe la civilta'.
*
5.
E ci chiama alla solidarieta', alla responsabilita', alla condivisione.
La solidarieta' che e' sentirsi uniti ad ogni altra persona ed al mondo intero in un destino comune.
La responsabilita' che e' il rispondere a, e il rispondere di, ogni persona che soffre, il sentire il muto grido di dolore del volto di ogni sofferente, e il farsi prossimo di ogni prossimo come di ogni lontano non meno del prossimo prossimo.
La condivisione del bene e dei beni, cui si perviene solo facendo proprie le sofferenze altrui, sentendo bruciare sulla propria guancia lo schiaffo subito da ogni altra persona, ad ogni persona recando conforto e sostegno, nell'empatia e nella misericordia, nell'azione comune per la liberazione di tutte e tutti, nella scelta della nonviolenza.
*
6. Prassi della carita'
Ci chiama quindi Francesco d'Assisi alla pratica concreta e coerente di un'universale carita': virtu' del ricevere e del dare nella loro interdipendenza; virtu' del chiedere e dell'ascoltare; relazione di ogni io al tu, a tutte e tutti, al tutto; interiore e comune verita' ritrovata nel primato dell'altra persona, della vita insieme, del miracolo della nascita, dell'unita' e unicita' del mondo vivente; riconoscimento e riconoscenza.
*
7. Tutte le creature
Ci chiama Francesco al sentimento e al ragionamento dell'unita' e dell'accudimento, del riconoscimento e della riconoscenza.
Al legame con l'intero mondo vivente, ed alla cura per l'intero mondo vivente, ed alla gioia per la vita dell'intero mondo vivente di cui noi stessi siamo particola, germoglio, scintilla, e microcosmo nel macrocosmo.
Della nostra vivente verita' ci parla il Cantico delle creature con parole che da secoli commuovono e confortano l'umanita' fragile e peritura. E del dovere di preservare il mondo anch'esso fragile e perituro. Di generazione in generazione adempiendo il dovere di difendere e tramandare la vita e la dignita' della vita anche sapendo - e proprio perche' sapendo - che dovremo morire.
Leggendo il Cantico delle creature noi vi troviamo lo stesso messaggio non solo di Qohelet dei quattro evangeli, ma anche della Ginestra di Giacomo Leopardi, delle lettere e dei saggi di Rosa Luxemburg, delle Tre ghinee di Virginia Woolf, dei Quaderni di Simone Weil, di Vita activa di Hannah Arendt. Lo stesso messaggio di Gandhi e Mandela, lo stesso messaggio del movimento di liberazione delle donne che della nonviolenza e' la corrente calda e la piu' grande esperienza storica.
*
8. La nonviolenza, il cammino
Questo ci dice Francesco: che la nonviolenza e' il cuore di tutto, la nonviolenza e' il tutto colto nel cuore; e che solo la scelta della nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
La nonviolenza che e' il nucleo dell'insegnamento di quel maestro alla cui scuola ed alla cui sequela oltre mille anni dopo Francesco aveva deciso di porsi; la nonviolenza che e' riconoscimento del bene e adesione alla verita' che salva le vite; la nonviolenza che e' la volonta' di opporsi ad ogni violenza senza mai commetterne alcuna; la nonviolenza che e' il riconoscimento e l'inveramento dell'umanita' dell'umanita' in ogni persona; che e' riconoscimento e rispetto per la vita di ogni vita e dell'intero mondo vivente.
La nonviolenza e' in cammino, la nonviolenza e' il cammino.
*
9. Qui e adesso
Qui e adesso, nel ricordo di Francesco d'Assisi, proseguiamo quindi nell'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa dell'intero mondo vivente, valore assoluto in se' e casa comune dell'umanita' che di esso e' essa stessa parte.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Difendere la biosfera dalla distruzione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

2. REPETITA IUVANT. PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CIVILE CONVIVENZA

E' il riconoscimento dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani la chiave di volta.
*
Come si puo' tollerare che gli europei abbiano il tristo privilegio di recarsi ovunque nel mondo a rapinare e dissipare risorse, ed agli esseri umani di interi continenti sia negato il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro?
Chi, se non i governi europei, i governi del continente gia' responsabile di secoli di colonialismo, genocidio e saccheggio, ha creato il mercato illegale del traffico di esseri umani gestito dalle mafie schiaviste?
E non e' chiaro a chiunque che c'e' un solo modo per sconfiggere ed annientare il mercato illegale del traffico di esseri umani su cui le mafie schiaviste lucrano profitti immensi, e questo solo modo e' riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi su quest'unico pianeta casa comune di tutti in modo legale e sicuro?
Accogliere gli esseri umani in fuga da guerre e fame, da dittature e schiavitu', e' certo impegnativo, ma questo impegno non e' un nostro dovere, un dovere comune?
Accogliere gli esseri umani in fuga da violenze inenarrabili non e' forse un adempimento del primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto, il dovere di salvare le vite?
E salvare le vite dei fuggiaschi non e' il primo passo per una piu' ampia azione per contrastare guerre e fame, schiavitu' e dittature?
Non e' ancora giunta l'ora di agire per abolire le guerre e la fame? Non e' ancora giunta l'ora di agire per abolire ovunque le dittature e la schiavitu'?
Noi crediamo che da tempo sia giunta l'ora di lottare per la liberazione comune dell'umanita', prima che un sistema di potere stragista e un modo di produzione e consumo onnidivoratore distrugga la biosfera e con essa la civilta' umana.
*
E come si puo' tollerare che in Italia vi sia ancora un non dichiarato ma effettuale regime di apartheid che nega diritti fondamentali a milioni di esseri umani?
Il cosiddetto "reato di clandestinita'" non e' forse una flagrante violazione di un diritto umano fondamentale, il diritto ad esistere, che implica il diritto ad avere un luogo nel mondo in cui vivere?
La riduzione in schiavitu' di innumerevoli esseri umani da parte delle mafie tanto nelle citta' quanto nelle campagne non e' forse un crimine contro l'umanita'?
L'esistenza in Italia di campi di concentramento non e' un pezzo di fascismo che denega, infetta e aggredisce il nostro ordinamento giuridico costituzionale?
La negazione del diritto di voto a milioni di persone che qui vivono, non e' la negazione della democrazia stessa?
Non e' ancora giunta l'ora di inverare le promesse e il programma della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista?
Noi crediamo che da tempo sia giunta l'ora di lottare per la liberazione comune dell'umanita', prima che un sistema di potere stragista e un modo di produzione e consumo onnidivoratore distrugga la biosfera e con essa la civilta' umana.
*
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abrogazione di tutte le infami misure razziste imposte dal precedente governo.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediato riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abrogazione del cosiddetto "reato di clandestinita'".
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per contrastare adeguatamente il cancro della schiavitu' in Italia.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abolizione dei campi di concentramento.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediato riconoscimento di tutti i diritti sociali, civili e politici per tutte le persone che si trovano in Italia, ed innanzitutto per il diritto di voto: "una persona, un voto" e' il fondamento stesso della democrazia.
*
Il pericolo razzista e fascista e' tutt'altro che sconfitto nel nostro paese.
La destra razzista e fascista oggi controlla e domina i mass-media e quello strumento principe del totalitarismo che sono i cosiddetti "social media".
La destra razzista e fascista costruisce il suo consenso con una propaganda che usa della diffusione della paura, della menzogna e della barbarie come risorse primarie.
La destra razzista e fascista e' ancora maggioritaria in parlamento, ed e' solo per la spaccatura tra i due principali partiti di essa espressione che da pochi giorni non e' piu' coesa al governo, e vi e' invece (e fortunatamente) un governo in cui due partiti antifascisti si trovano insieme ad un partito fascista.
Se la parte antifascista e costituzionale del governo riuscira' a promuovere il ritorno dell'Italia alla democrazia e alla legalita' costituzionale, cio' dipendera' anche e soprattutto dalla mobilitazione dal basso contro il razzismo e contro il fascismo, mobilitazione dal basso che deve continuare, deve intensificarsi ed estendersi.
Ma perche' questa mobilitazione dal basso per la democrazia possa crescere, essa deve anche approfondire la riflessione e l'autocoscienza e fare in piena consapevolezza la scelta necessaria: deve fare la scelta della nonviolenza.
Perche' solo la nonviolenza contrasta il fascismo in modo adeguato.
Perche' solo la nonviolenza eredita e prosegue la Resistenza antifascista nei suoi valori e nel suo progetto.
Perche' solo la nonviolenza invera il programma scritto nella Costituzione repubblicana.
*
Analisi concreta della situazione concreta, dunque.
Ed impegno concreto e coerente, che difenda e promuova la democrazia e la dignita' umana ovunque e comunque sia possibile farlo; che valorizzi e sostenga ogni azione che difende la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'umanita' intera; che incessantemente si opponga ad ogni cedimento alla barbarie fascista.
Uscire dalla subalternita', dunque.
La nostra lotta scaturisce e si svolge nel confronto reale ovunque conflitto tra oppressione e liberazione si dia, ed insieme si sviluppa e si autocomprende in una prospettiva globale di azione costantemente orientata al bene comune dell'umanita'.
Oggi qui l'opposizione al razzismo ed allo schiavismo e' l'impegno cruciale.
Come il disarmo, come la salvaguardia dell'ambiente, come l'opposizione al sistema di potere ed al modo di produzione che riduce gli esseri umani a mere merci consumatrici di merci ed avvelena e divora e desertifica il mondo vivente, distruggendo con esso la stessa umanita' che ne e' abitatrice e parte.
*
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. VERSO IL RITORNO ALLA CIVILTA': I DOVERI PIU' URGENTI. UNA LETTERA APERTA A CHI SIEDE AL GOVERNO E IN PARLAMENTO

Gentili signore e gentili signori,
se, come la decisione odierna relativa all'approdo a Lampedusa della nave "Ocean Viking" lascia supporre, il nuovo governo fara' cessare la scellerata barbarie dell'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi, finalmente l'Italia sembra avviarsi verso la fine della criminale barbarie razzista e fascista, della barbarie persecutrice e assassina cui e' stato dedito per un intero anno il precedente governo.
*
Ma per cessare di essere scellerata corresponsabile della strage degli innocenti nel Mediterraneo, l'Italia deve fare un passo ancora, quello decisivo.
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa con mezzi di trasporto legali e sicuri, cosi' annientando il mercato illegale gestito dalle mafie schiaviste dei trafficanti, cosi' salvando innumerevoli vite umane.
Questo occorre fare, subito.
*
Ed insieme a  questo, un passo ancora deve fare l'Italia per tornare un paese civile, uno stato di diritto, un ordinamento democratico: abolire tutte le abominevoli misure razziste che inabissano il nostro paese al rango di infame regime di apartheid.
Abolire le misure razziste dei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza", ed abolire anche le misure razziste imposte e mantenute dai precedenti governi: la disumana criminalizzazione dei cosiddetti "clandestini" (nessun essere umano e' un clandestino in quest'unico mondo vivente patria comune dell'umanita'); i mostruosi campi di concentramento; il favoreggiamento della schiavitu' conseguente alla negazione da parte dei pubblici poteri di fondamentali diritti umani a milioni di esseri umani innocenti.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili, politici, a cominciare dal diritto di voto: "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia.
Non e' una democrazia un paese in cui a milioni di abitanti il diritto di voto e' assurdamente, scelleratamente negato.
Non e' una democrazia un paese in cui esistono i campi di concentramento.
Non e' una democrazia un paese in cui esseri umani innocenti ed inermi vengono denegati, emarginati, perseguitati e abbandonati tra gli artigli dei poteri criminali.
Non e' una democrazia un paese in cui sussiste la schiavitu'.
*
Ogni persona ragionevole sa che l'umanita' e' ormai unificata da un unico destino di vita o di morte. I disastri ambientali e la crisi climatica sono qui a ricordarcelo ogni giorno.
Ogni persona ragionevole sa che l'agire umano deve essere ormai adeguato alla scala planetaria ed intergenerazionale; il principio di precauzione che deve presiedere ad ogni decisione ormai non puo' piu' conoscere frontiere: ogni rilevante decisione pubblica impatta sull'umanita' intera e quindi deve essere sussunta al bene comune dell'umanita' intera.
Mai come adesso la regola aurea non solo della morale personale e sociale, ma della politica e del diritto, si conferma quella che recita: "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
Mai come ora ogni azione politica deve avere come scopo primario il bene comune dell'umanita', nessuna persona esclusa, vivente o ventura che sia.
*
Soccorrere, accogliere, assistere le persone in fuga dalle guerre e dalla fame, dai disastri ambientali e dalle dittature, non e' un di piu': e' il fondamento stesso della civile convivenza, e' l'incarnazione cogente del principio responsabilita'. Cosi' come abolire le guerre e le armi. Cosi' come cessare di avvelenare, devastare e distruggere la biosfera.
Siamo una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, dalla cui difesa e reintegrazione dipende la nostra stessa esistenza.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 14 settembre 2019

4. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALLA MINISTRA DELL'INTERNO

Gentilissima Ministra dell'Interno,
mi consenta innanzitutto di congratularmi per la sua nomina a tale incarico. Lei ha sicuramente le competenze giuridiche ed amministrative, e le risorse culturali e morali, per svolgere la sua funzione con la cura e lo scrupolo richiesti.
*
Lei sa che il suo predecessore, invece, assuefatto ad una propaganda d'odio cui era gia' dedito da molti anni, ha ricoperto questa medesima carica dimentico di quella pietas che sempre dovrebbe illuminare chi sia investito di pubblici uffici in pro del bene comune; e che da quella delirante propaganda reso ebbro e cieco ha imposto al nostro paese decisioni empie, indegne di un paese civile, di uno stato di diritto, di un ordinamento democratico.
In particolare ha imposto, con la vile complicita' dell'intero governo di cui era magna pars, anzi: vero e proprio dominus, in guisa di ministro plenipotenziario, misure confliggenti non solo con la Costituzione della Repubblica italiana, non solo con il diritto internazionale, ma finanche con le leggi non scritte ma incise nel cuore di ogni essere umano.
Con insensata hybris ha imposto e commesso crimini abominevoli.
Come l'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte.
Come la persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo per impedire loro di continuare a salvare vite innocenti.
Come la persecuzione delle persone piu' fragili, piu' esposte al pericolo di violenze inaudite e piu' bisognose della protezione della legge tra quante si trovano nel nostro paese.
Come una costante, crescente, mostruosa istigazione all'odio razzista.
Ora quel ministro non e' piu' tale, il governo da lui subornato non e' piu' in carica; dopo un anno di follia, di violenza, di eversione dall'alto, l'Italia puo' ora tornare alla democrazia, alla legalita' costituzionale, alla civilta'.
*
Con specifico riferimento ad alcune misure contenute in due particolari atti legislativi, i due cosiddetti "decreti sicurezza", lo stesso Presidente della Repubblica con due sue lettere aveva segnalato l'abissale gravita' di esse.
Ebbene, quelle misure persecutorie, inammissibili e disumane, devono essere al piu' presto abrogate.
E quell'antipolitica razzista di proclamato odio e di praticata empieta' deve cessare.
Unisco quindi la mia voce a quella delle tante persone che sicuramente gia' l'avranno pregata di restaurare il diritto nel nostro paese, di ripristinare la vigenza della Costituzione, di fare la politica giusta e necessaria: la politica che salva le vite, che soccorre il bisognoso, che promuove il bene comune.
Faccia cessare l'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte.
Faccia cessare la persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Faccia cessare la persecuzione dei piu' bisognosi della protezione della legge tra quanti si trovano nel nostro paese.
Faccia cessare l'istigazione all'odio razzista.
Ed innanzitutto apra i porti a chi e' in fuga da guerre e fame, torture e schiavitu'; si adoperi affinche' siano soccorsi, accolti ed assistiti tutti gli esseri umani in pericolo; restituisca umanita' alla politica italiana e restituisca il nostro paese all'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 11 settembre 2019

5. REPETITA IUVANT. I COMPITI DELL'ORA

Abrogare immediatamente tutte le infami e scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Soccorrere tutte le persone in pericolo, salvare tutte le vite.
Far cessare immediatamente tutte le persecuzioni, lo schiavismo e l'apartheid in Italia.
Tornare alla Costituzione repubblicana antifascista.
*
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. TRE TRAGEDIE, TRE INTERVENTI, TRE PRINCIPI

Tre tragedie
La strage degli innocenti nel Mediterraneo.
I lager libici.
La schiavitu' in Italia.
*
Tre interventi
Primo: soccorrere tutti i naufraghi, e non solo: consentire a tutte - tutte - le persone di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. Cosi' annientando il lucrosissimo mercato criminale dei trafficanti di esseri umani.
Secondo: liberare e portare in salvo in Italia tutti i prigionieri dei lager libici: se necessario pagando sia al governo di Tripoli, sia al generale Haftar, un compenso affinche' non lo impediscano, ma anzi cooperino a tal fine.
Terzo: riconoscere subito a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili, politici, a partire dal diritto di voto. Abolire il cosiddetto "reato di clandestinita'" riconoscendo che chiunque si trovi in Italia deve avere tutti i diritti e i doveri di ogni altra persona. Far valere su tutto il territorio italiano i diritti di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Liberare l'Italia dalla schiavitu'.
*
Tre principi
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

8. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

9. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

10. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

11. MATERIALI. INDICE DEI "TELEGRAMMI" DI SETTEMBRE 2019 (PARTE PRIMA)

* "Telegrammi", numero 3496 del primo settembre 2019: 1. Finisca il tempo dei lupi; 2. I compiti dell'ora; 3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 5. Da Orte una proposta nonviolenta. Quasi un minimo vademecum (parte terza e conclusiva); 6. Segnalazioni librarie; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza", numero 529 del primo settembre 2019: 1. Martin Luther King: Pellegrinaggio alla nonviolenza; 2. Finisca il tempo dei lupi; 3. I compiti dell'ora; 4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 5. Manlio Cancogni; 6. Alberto Maria Cirese; 7. Marziano Guglielminetti; 8. Victor Lebrun; 9. François Mauriac; 10. Nellie McClung; 11. Arnaldo Momigliano; 12. Jiri Orten; 13. Teresa Sarti.
* "Telegrammi", numero 3497 del 2 settembre 2019: 1. Un esposto al Prefetto di Viterbo recante una notitia criminis concernente tre ministri; 2. I compiti dell'ora; 3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 5. Indice dei "Telegrammi" di agosto 2019; 6. Segnalazioni librarie; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "La nonviolenza contro il razzismo", numero 312 del 2 settembre 2019: 1. Un esposto al Prefetto di Viterbo recante una notitia criminis concernente tre ministri; 2. Finisca il tempo dei lupi; 3. I compiti dell'ora; 4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 6. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 7. Anna Banti; 8. John Bowlby; 9. Luigi Cortesi; 10. Viktor Frankl; 11. Arrigo Guerci; 12. Franz Neumann; 13. Alberto Nirenstein; 14. Ettore Pancini; 15. Frederik Pohl; 16. Clelia Romano Pellicano; 17. Tullio Vinay; 18. Lorenzo Milani: Lettera ai cappellani militari toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell'11 febbraio 1965.
* "Telegrammi", numero 3498 del 3 settembre 2019: 1. Serena; 2. "Tullio Vinay, un giusto". Una commemorazione a Viterbo; 3. "Il concetto di "religio" nella cultura romana". Un incontro di studio a Viterbo; 4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 7. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 8. Enrico Peyretti: Avvocato dell'avversario, ministro della Pace; 9. La Comunita' Papa Giovanni XXIII scrive al Presidente incaricato di formare il governo per chiedere un Ministero della Pace; 10. Flumen Festival e Movimento Nonviolento: Tre punti programmatici offerti al Presidente incaricato di formare il governo; 11. Segnalazioni librarie; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'.
* "La nonviolenza contro il razzismo", numero 313 del 3 settembre 2019: 1. I compiti dell'ora; 2. Piccolo dittico delle armi e del disarmo; 3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 5. Giorgina Arian Levi; 6. Elio Chinol; 7. Emilio Comba; 8. Carlo Alberto dalla Chiesa ed Emanuela Setti Carraro; 9. Fausto Gullo; 10. Georg Hornstein; 11. Viktor Nekrasov; 12. Leandro Puccetti; 13. Silvio Ravera; 14. Jacqueline Risset; 15. Gastone Rossi; 16. Jean Rostand; 17. Claudio Sabattini; 18. Pierantonio Sandri; 19. Piero Sraffa; 20. Mario Tiengo; 21. Le agenzie di stampa riferiscono... 22. Grandola vila morena.
* "Telegrammi", numero 3499 del 4 settembre 2019: 1. I compiti dell'ora; 2. Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare; 3. Breve litania della nonviolenza; 4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 7. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 8. Benito D'Ippolito: Stasimo I. Stanotte; 9. Benito D'Ippolito: Stasimo II. La gente che muore; 10. Benito D'Ippolito: Stasimo III. Imposture; 11. Vent'anni di nonviolenza in cammino; 12. Segnalazioni librarie; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* "La nonviolenza contro il razzismo", numero 314 del 4 settembre 2019: 1. I compiti dell'ora; 2. Severino Vardacampi: In breve; 3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 5. Majida Boulila; 6. Henri-Marie de Lubac; 7. Niccolo' Gallo; 8. Wolfhart Pannenberg; 9. Ernst Friedrich Schumacher; 10. Albert Schweitzer; 11. Ronald Syme; 12. Acune parole del marzo 2018; 13. Paesaggio dopo la battaglia; 14. Allineo alcuni fatti; 15. Un collezionista; 16. Ancora una lettera agli amici suoi di Toscana; 17. Scintille schegge tenebre schegge scintille; 18. Ancora una doppia cantata delle vittime.
* "Telegrammi", numero 3500 del 5 settembre 2019: 1. Ricordando Albert Schweitzer; 2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 3. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 5. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 6. "Questa mattina tra queste lapidi". Un discorso commemorativo tenuto a Viterbo il 10 dicembre 2018; 7. Un discorso una mattina di gennaio nei pressi di una lapide e di tre pietre d'inciampo; 8. Segnalazioni librarie; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "La nonviolenza contro il razzismo", numero 315 del 5 settembre 2019: 1. Il nuovo governo e noi. Un ragionamento in poche parole; 2. Nessuno (un testo di qualche mese fa); 3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 5. Neerja  Bhanot; 6. Emilio Cecchi; 7. Ottavio Cecchi; 8. Edoardo Cecere; 9. Carlo M. Cipolla; 10. Luigi Cipriani; 11. Michele Arcangelo De Palo; 12. Velso Mucci; 13. Lewis Nkosi; 14. Italo Pietra; 15. Joan Puig Elias; 16. Georg Solti; 17. Madre Teresa di Calcutta; 18. Jefferson Thomas; 19. Angelo Vassallo; 20. Litania dei morti in preghiera (un testo di una ventina d'anni fa); 21. Ballata per una Regina morta ammazzata sulla strada tra Tuscania e Tarquinia nell'estate del duemilauno.
* "Telegrammi", numero 3501 del 6 settembre 2019: 1. I compiti dell'ora; 2. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 3. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 4. Giuliano Pontara: Definizione di violenza e nonviolenza nei conflitti sociali (1977) (parte prima); 5. Segnalazioni librarie; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 3502 del 7 settembre 2019: 1. Dopo un funerale; 2. I compiti dell'ora; 3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 6. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 7. Giuliano Pontara: Definizione di violenza e nonviolenza nei conflitti sociali (1977) (parte seconda e conclusiva); 8. Segnalazioni librarie; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 3503 dell'8 settembre 2019: 0. Comunicazione di servizio; 1. Tre tragedie, tre interventi, tre principi; 2. I compiti dell'ora; 3. La sinistra necessaria; 4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 7. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 8. Omero Dellistorti: Per non buscarmi il cancro; 9. Omero Dellistorti: Come diventai ministro degli esteri; 10. Omero Dellistorti: Come diventai un seviziatore professionale; 11. Omero Dellistorti: A proposito di tatuaggi; 12. Omero Dellistorti: La notte prima del giuramento; 13. Omero Dellistorti: Dentista; 14. Omero Dellistorti: Prima riunione del consiglio dei ministri; 15. Omero Dellistorti: Perche' non scrivo operette morali come Leopardi; 16. Segnalazioni librarie; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 3504 del 9 settembre 2019: 1. Tre tragedie, tre interventi, tre principi; 2. I compiti dell'ora; 3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 6. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 7. Alcuni materiali diffusi ai partecipanti alla celebrazione a Viterbo della Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre 2018 (parte prima); 8. Segnalazioni librarie; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 3505 del 10 settembre 2019: 1. Programma minimo di qualsivoglia governo fedele all'umanita'; 2. Tre tragedie, tre interventi, tre principi; 3. I compiti dell'ora; 4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 5. Omero Dellistorti: Il giorno del funerale di Cemmerevo'; 6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 9. Alcuni materiali diffusi ai partecipanti alla celebrazione a Viterbo della Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre 2018 (parte seconda); 10. Segnalazioni librarie; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 3506 dell'11 settembre 2019: 1. Per la salvezza comune; 2. Tre tragedie, tre interventi, tre principi; 3. I compiti dell'ora; 4. "L'ascesa politica di Giulio Cesare". Un incontro di studio a Viterbo; 5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 9. Alcuni materiali diffusi ai partecipanti alla celebrazione a Viterbo della Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre 2018 (parte terza); 10. Segnalazioni librarie; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* "La nonviolenza contro il razzismo", numero 316 dell'11 settembre 2019: 1. Soccorrere i naufraghi, aprire i porti, tornare alla civilta'; 2. I compiti dell'ora; 3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 5. Omero Dellistorti: Il giovane hegeliano.
* "Telegrammi", numero 3507 del 12 settembre 2019: 1. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno; 2. I compiti dell'ora; 3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 6. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 7. Omero Dellistorti: E mo' basta; 8. Alcuni materiali diffusi ai partecipanti alla celebrazione a Viterbo della Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre 2018 (parte quarta e conclusiva); 9. Segnalazioni librarie; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* "La nonviolenza contro il razzismo", numero 317 del 12 settembre 2019: 1. Si e' svolta oggi la presentazione pubblica della "Lettera aperta alla Ministra dell'Interno"; 2. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 3. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 4. Omero Dellistorti: Bottoni; 5. Segnalazioni librarie.
* "Telegrammi", numero 3508 del 13 settembre 2019: 1. Tutte le vite; 2. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno; 3. I compiti dell'ora; 4. Tre tragedie, tre interventi, tre principi; 5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 9. Franco Fortini: Canto degli ultimi partigiani; 10. Franco Fortini: Complicita'; 11. Franco Fortini: Per Serantini; 12. Franco Fortini: Lontano lontano...; 13. Franco Fortini: La lampadina fulminata; 14. Franco Fortini: Marxismo; 15. Franco Fortini: Comunismo; 16. Segnalazioni librarie; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 3509 del 14 settembre 2019: 0. Comunicazione di servizio 1. Teresa Marchetti; 2. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno; 3. I compiti dell'ora; 4. Tre tragedie, tre interventi, tre principi; 5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 9. Omero Dellistorti: Il dono; 10. Omero Dellistorti: Quando si vuole bene a tutti; 11. Segnalazioni librarie; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'.
* "Telegrammi", numero 3510 del 15 settembre 2019: 1. Verso il ritorno alla civilta': i doveri piu' urgenti. Una lettera aperta a chi siede al Governo e in Parlamento; 2. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno; 3. I compiti dell'ora; 4. Tre tragedie, tre interventi, tre principi; 5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia; 6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari; 7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"; 8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma; 9. Omero Dellistorti: Il ritorno di Picciafoco; 10. Segnalazioni librarie; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Julio Cortazar, Ultimo round, Sur, Roma 2018, pp. 400, euro 18.
*
Riletture
- Luisa Avellini, La critica e Dossi, Cappelli, Bologna 1978, pp. 256.
- Marina Paladini Musitelli, Introduzione a Gramsci, Laterza, Roma-Bari 1996, pp. VI + 216.
*
Riedizioni
- Cesare Galimberti, Freud, Jung e la psicoanalisi, Gedi, Roma 2019, pp. 126, euro 5,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3530 del 5 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com