[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 270



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 270 del 15 luglio 2019

In questo numero:
1. Peppe Sini: Oggi in digiuno
2. Il Parlamento sfiduci il governo razzista e golpista. L'Italia ritorni alla legalita' costituzionale. Un semplice ragionamento
3. Al Presidente della Repubblica un appello da Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli e molte altre persone di volonta' buona
4. Un appello all'Onu
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Wilpf-Italia: L'Italia firmi il Trattato per la proibizione delle armi nucleari
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Non hanno volto non hanno nome
11. Avvistando il gommone della Medusa
12. Prima che diventi normale

1. L'ORA. PEPPE SINI: OGGI IN DIGIUNO

Le persone che da un anno mensilmente prendono parte al "digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti" oggi, lunedi' 15 luglio 2019, digiunano di nuovo.
E quelle di loro che possono raggiungere Roma, alle ore 16 saranno davanti al Parlamento - il luogo in cui si fanno le leggi - a testimoniare l'opposizione nonviolenta del popolo italiano e dell'umanita' alla criminale antipolitica del governo razzista e golpista che omette di soccorrere i naufraghi in pericolo di morte, che sabota e perseguita i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, che perseguita barbaramente persone innocenti ed inermi con le misure razziste ed incostituzionali, criminali e criminogene, contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Anch'io mi unisco ancora una volta al digiuno. Ed anche se non potro' essere a Roma, con tutto il cuore sostengo quanti vi saranno, e spero che i parlamentari ne accolgano infine il messaggio di pace e di solidarieta', di legalita' che salva le vite.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo agendo umanamente si resta esseri umani.
*
Il Parlamento revochi tutte le scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita', riaffermi la sua fedelta' alla Costituzione della Repubblica italiana, e quindi tolga la fiducia al governo razzista e golpista e ne imponga le dimissioni.
Le competenti magistrature intervengano nei confronti dei ministri responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione.
L'Italia si impegni finalmente a salvare ed accogliere tutti i naufraghi, a soccorrere e recare in salvo tutte le vittime dei lager libici, a rispettare ed applicare gli articoli 2, 3 e 10 della Costituzione repubblicana che difendono i diritti umani di tutti gli esseri umani e stabiliscono il diritto di asilo per chi e' in fuga da ingiustizia e violenza, a riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, a riconoscere pieni diritti a tutte le persone che nel nostro paese si trovano.
*
L'Italia e' una repubblica democratica: un governo che commette crimini razzisti e' fuorilegge.
Una e' l'umanita': tutti gli esseri umani hanno il dovere di soccorrere, accogliere ed assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto.
La massima che fonda l'agire morale recita: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

2. REPETITA IUVANT. IL PARLAMENTO SFIDUCI IL GOVERNO RAZZISTA E GOLPISTA. L'ITALIA RITORNI ALLA LEGALITA' COSTITUZIONALE. UN SEMPLICE RAGIONAMENTO

Di cosa stiamo parlando
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo (una struttura nonviolenta attiva dagli anni Settanta del secolo scorso, che coordino' per l'Italia negli anni Ottanta la piu' vasta campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano) ha inviato una lettera "a tutti i parlamentari non fascisti" chiedendo loro di sfiduciare il governo razzista e golpista, per salvare molti esseri umani da immani sofferenze e fin dalla morte, per ripristinare in Italia la piena vigenza della Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista.
Qui vorremmo articolare il semplice ed ineludibile ragionamento che quella richiesta sostiene.
*
Uscire dalla subalternita'
Occorre uscire dalla subalternita' alle strategie retoriche ed agli ideologici paralogismi del governo razzista e golpista: retoriche e sofismi che hanno come scopo di occultare quale sia l'esito concreto delle criminali politiche razziste dell'esecutivo: la commissione di flagranti crimini contro l'umanita', l'attentato alla Costituzione, l'imposizione di un regime di apartheid.
*
Il nocciolo della questione
Il nocciolo della questione oggi in Italia e':
- che un governo razzista e golpista omette di soccorrere, negando loro un porto sicuro, naufraghi in pericolo di morte;
- che un governo razzista e golpista omette di soccorrere, e quindi condanna a sofferenze inaudite e pericoli estremi, le vittime dei lager libici;
- che un governo razzista e golpista aggredisce e sabota i soccorritori volontari che stanno salvando vite umane nel Mediterraneo;
- che un governo razzista e golpista ha imposto con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" scellerate misure criminali e criminogene che perseguitano persone innocenti ed inermi gettandole nella miseria e nel terrore, nella sofferenza e nella disperazione, tra gli artigli dei poteri criminali schiavisti in agguato;
- che un governo razzista e golpista sta imponendo un regime di persecuzione e segregazione, un regime di apartheid;
- che un governo razzista e golpista sta violando la Costituzione della Repubblica italiana e sta imponendo anomia e barbarie, ovvero la disumanita' eretta a regime che nella storia d'Italia abbiamo tragicamente gia' conosciuto.
*
Intervenga la magistratura
Ma in un paese democratico il governo non e' "legibus solutus", e quando un ministro o l'intero gabinetto violano le leggi, e soprattutto quando violano la stessa Costituzione, devono intervenire le competenti magistrature; devono intervenire qui e  adesso le competenti magistrature per far cessare la commissione di flagranti delitti e processare e condannare i ministri responsabili di crimini gravissimi, di crimini contro l'umanita', di attentato alla Costituzione.
*
Il parlamento sfiduci il governo
Mesi addietro la maggioranza di uno dei due rami del parlamento ha impedito alla magistratura di sottoporre a giudizio un ministro per il reato di "sequestro di persona aggravato".
Non solo: la maggioranza dell'intero parlamento ha espresso voti favorevoli alle misure palesemente razziste ed incostituzionali imposte dal governo.
Infine: e' ben noto che il governo resta in carica in quanto gode della fiducia del parlamento.
Ergo: chiediamo a tutti i parlamentari non fascisti di assumersi le loro responsabilita' e di togliere la fiducia al governo.
Come abbiamo scritto nel nostro appello: "poiche' il governo resta in carica in quanto ha la fiducia del Parlamento, siamo a chiedervi di togliere quella fiducia, siamo a chiedervi di sfiduciare il governo. Siamo a chiedervi di sfiduciare il governo per salvare vite umane innocenti. Siamo a chiedervi di sfiduciare il governo per ripristinare la vigenza della legalita' costituzionale dal governo infranta".
*
Che l'Italia torni alla legalita' che salva le vite
E chiediamo alle persone di volonta' buona di impegnarsi per questo fine: che il parlamento sfiduci il governo razzista e golpista, che il governo razzista e golpista rassegni le dimissioni, che le competenti magistrature processino i ministri responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato alla Costituzione, che l'Italia torni alla legalita' che salva le vite.
*
Il primo dovere
L'Italia e' una repubblica democratica.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 6 luglio 2019
* * *
Allegato: la lettera alle ed ai parlamentari non fascisti del 5 luglio 2019
Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
non si puo' restare inerti mentre il governo italiano persevera nella sua disumana omissione di soccorso nei confronti di naufraghi innocenti ed inermi negando loro approdo in porto sicuro nel nostro paese, ed addirittura sabota e perseguita i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Non si puo' restare inerti dinanzi all'orrore dei lager libici: quegli esseri umani vittime di efferate violenze devono essere soccorsi e portati in salvo.
E non si puo' restare inerti dinanzi alle incostituzionali ed abominevoli misure di segregazione e persecuzione razzista contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
con la sua antipolitica razzista il governo italiano sta commettendo veri e propri crimini contro l'umanita'.
E poiche' il governo resta in carica in quanto ha la fiducia del Parlamento, siamo a chiedervi di togliere quella fiducia, siamo a chiedervi di sfiduciare il governo.
Siamo a chiedervi di sfiduciare il governo per salvare vite umane innocenti.
Siamo a chiedervi di sfiduciare il governo per ripristinare la vigenza della legalita' costituzionale dal governo infranta.
Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
che cosa e' infatti necessario fare in questo tragico frangente?
Ovviamente soccorrere, accogliere e assistere tutti i naufraghi e tutti i superstiti dai lager libici.
Ovviamente abrogare tutte le misure criminali e criminogene, palesemente incostituzionali, contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Ovviamente riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Ovviamente riconoscere che salvare le vite e' il primo dovere.
Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
tutto questo, e' evidente, significa revocare la fiducia del Parlamento a un Governo che con la sua folle antipolitica razzista si e' reso responsabile di crimini contro l'umanita' e di attentato alla Costituzione.
Tutto questo, e' evidente, significa tornare al rispetto della Costituzione della Repubblica italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Tutto questo, e' evidente, significa tornare ad essere umani.
Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Chi salva una vita salva il mondo.
Augurandovi ogni bene,
il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 5 luglio 2019

3. INIZIATIVE. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA UN APPELLO DA LIDIA MENAPACE, PADRE ALEX ZANOTELLI E MOLTE ALTRE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

La partigiana, femminista e senatrice emerita Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e tante altre persone di volonta' buona e varie associazioni di solidarieta' chiedono al Presidente della Repubblica di intervenire per far cessare l'ecatombe nel Mediterraneo.
Di seguito il testo dell'appello e le prime adesioni.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo.
Augurandole ogni bene,
Paolo Adomi, Firenze
Carla Albertazzi
Alicia Albino, Argentina
Gianfranco Aldrovandi, Guastalla (Reggio Emilia)
Paola Alforno, Carde' (Cuneo)
Gilberta Alpa
Rocco Altieri, Pisa
Maria Giulia Amadasi
Nadia Amaroli, Bologna
Gabriella Anselmi, Roma
Sonia Antinori
Ferdinando Aranci, Librerie Silvio D'Amico, Roma
Pier Giuseppe Arcangeli, Viterbo
Monica Ascanelli, Ferrara
Anna Atti, Parma
Franco Avati, Verona
Margherita Badala'
Luciano Bagoli
Claudia Baldini
Vincenzo Balzani, Bologna
Imma Barbarossa, Bari
Guido Barbera, presidente Cipsi
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, Imola (Bologna)
Marco Barbieri, Collesalvetti (Livorno)
Giuseppe Barone
Vittorio Bellavite
Bruno Bellerate, Rocca di Papa (Roma)
Remo Bellesia, Rolo (Reggio Emilia)
Walter Beltrame, Maser (Treviso)
Pietro Benedetti, Tuscania (Viterbo)
Anna Bentivoglio
Gabriella Bentivoglio, Macerata
Graziella Bernabe', Cremona
Paolo Bertagnolli, Bolzano
Marilena Bertini, presidente Comitato Collaborazione Medica
Mariaxaveria Bertola, Alba (Cuneo)
Mariateresa Bertoldi, Incisa Valdarno (Firenze)
Cecilia Bevicini, Firenze
Moreno Biagioni, Firenze
Ines Biemmi
Sauro Bigelli, Mondavio (Pesaro e Urbino)
Mauro Bigi, sindaco di Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia)
Paola Binetti
Marino Bisso, Rete Nobavaglio
Michele Boato, Mestre-Venezia
Sergio Lorenzo Bonanini, Genova
Massimo Bondioli, Piadena Drizzona (Cremona)
Giuliana Bonosi, Firenze
Adriano Borchi
Franco Borghi, Cento (Ferrara)
Tina Borgogni Incoccia
Donata Borgonovo Re, Trento
Cesare Borrometi, Ragusa
Angela Bosio, Santena (Torino)
Antonella Bottazzi, Modena
Anna Bravo
don Roberto Briolotti, Pavia
Valentina Bruno
Luciana Brunod
Giuseppe Bruzzone
Antonio Buono, Napoli
Silvia Burzio, Sori (Genova)
Maria Teresa Cacciari, Bologna
Roberto Cagliero, Verona
Giuseppe Callegari, Grazie di Curtatone (Mantova)
Gabriella Calvano, Andria
Dario Cambiano, Torino
Pietro Campoli, Russi (Ravenna)
Carlo Maria Cananzi, Napoli
Guido Cangianiello, Roncadelle (Brescia)
Livia Capasso, Roma
Franco Capelli, Voghera (Pavia)
Francesco Domenico Capizzi, Bologna
Claudia Capra
Maurella Carbone, Francoforte (Germania)
Maria Agnese Cardini, Rignano sull'Arno (Firenze)
Alberto Caroncini, Udine
Claudio Carrara, del Mir di Padova
Ignazio Carta, Cagliari
Chiara Casella, Travo (Piacenza)
Marco Catarci
Morena Cattaruzza, Aosta
Paola Cavallari, Bologna
Chiara Cavallaro, Roma
Marianna Cavalli, Brescia
Emilia Cavallini
Andrea Cecconi, Fondazione Ernesto Balducci
Elisabetta Celestini
Edelvais Cesaretti, Ancona
Michela Cesaretti Salvi
Fiorentina Charrier
Adriana Chemello, Vicenza
Bettina Chiadini, Ravenna
Chiara Chiappa
Anna Chiappini
Dario Chillemi
Raimondo Chiricozzi
Franco Ciappi, Gambassi Terme
Stefano Ciccone, Roma
don Adriano Cifelli, Campobasso
Giorgio Cingolani, Pino Torinese
Maria Paola Clarini, Roma
Ornella Clementi
Giancarla Codrignani
Raya Cohen
Caterina Colombo, Brescia
Matilde Consoli, Bagheria (Palermo)
Nunzia Coppede', Lamezia Terme
Antonio Corbeletti, Voghera (Pavia)
Lucia Corbo, Roma
Alessandro Cortesi op, Pistoia
Giovanna Cosentino, Novara
Ignazio Crivelli Visconti, Napoli
Nicoletta Crocella
Anna Maria Dal Lago
Augusto Dalmasso, Alba (Cuneo)
Maria Giovanna Damico
Pasquale D'Andretta, Roma
Roberto Dati
Lucia Davico, Alba (Cuneo)
Beatrice Davies, Berlino
Marianita De Ambrogio, Padova
Maria De Carli
Vincenzo De Florio
Sandra Del Fabro, Udine
Marcella Delle Donne
Vincenza DeLuca
Adriana De Mitri, Lecce
Giorgio Demurtas
Marcella Denegri
Serena De Simone, Roma
Ivano Di Cerbo
Giustina Diligenza, Arzano (Napoli)
Mario Di Marco, Viterbo
don Pierluigi Di Piazza, parrocchia di San Michele Arcangelo, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Gabriele Di Tonno
Angela Dogliotti
Ugo Donato, La Spezia
Moulay El Akkioui, Roma
Roberto Escobar, Milano
Eva Esposito, Napoli
Lucia Evangelisti
Nica Fabozzi de Maio, Pozzuoli (Napoli)
Sergio Falcone, Roma
Franco Fantozzi, Capannori (Lucca)
Beniamino Favaro, Mogliano Veneto
Biagio Favaro', Palermo
Edoardo Favrin
Laura Favro Bertrando, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Stefania Ferini
Fausta Ferraro
Giordana Ferron
don Roberto Fiorini, Mantova
Elisabetta Flick, Roma
Giordana Fochi
Lorena Fornasir
Lorenzo Fort, Venezia
Gloria Frittelli Aziz, Firenze
Nicola Froggio Francica, Vibo Valentia
Riccardo Gabbrielli
Sancia Gaetani, Roma
Miriam Gagliardi, Vicenza
Elena Gajani Monguzzi, Macerata
Giuseppe Gallelli, Cecina (Livorno)
Romana Gardani
Luigi Gardini, Viadana (Mantova)
Lanfranco Genito, WeBottega per la Pace, Napoli
Mauro Gentilini, Roma
Massimo Geranio
Domitilla Gerini
Giuseppina Giacomazzi, Roma
Maria Laura Giannini
Maria Gianotti
Pasqualina Gilardi, Castiglione Torinese
Agnese Ginocchio
Rosa Maria Giolitti, Roma
Daniela Giordano, Roma
Piero P. Giorgi, Centro Europeo, Gargnano (Brescia)
Laura Giuffrida, Messina
Manuela Giugni, Rete antirazzista, Firenze
Emanuela Gorelli, Roma
Margherita Granero
Franca Grasselli, Reggio Emilia
Raffaella Gritti
Carlo Gubitosa, Bruxelles
Andrea Indellicati
Chiara Ingrao
Vincenzo Iorio
Silvio Lancisi, Pian di Sco' (Arezzo)
Monica Lanfranco
Letizia Lanza, Venezia
Renata La Rovere, Donne in nero, Napoli
Raniero La Valle
Massimo Lazzarino, Pinerolo (Torino)
Emma Leona, Associazione R-Evolution Legalita', Lamezia Terme (Catanzaro)
Antonella Litta
Giovanna Liotta
Alfredo Llana, Buenos Aires
Giampietro Lodi Rizzini, Sabbioneta (Mantova)
Pierpaolo Loi, Monserrato (Cagliari)
Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana (Cuneo)
Edoardo Longobardi
Eugenio Longoni, Monza
Andrea Lopes Pegna
Irene Lopez, Milano
Daniele Lugli, Ferrara
Linda Maggiori
Silvana Magni, Varese
Patrizia Mainardi, Salsomaggiore Terme
Pito Maisano, Lodi
Chiara Maistri
Martina Malisani, Treviso
Alessandra Mambelli, Pax Christi, Ferrara
Gianfranco Mammone, Chiaravalle Centrale (Catanzaro)
Isabella Manara, Pistoia
Giovanni Mandorino
Matteo Marabini
Chiara Marangio
Beppe Marasso
Angela Marchini
Luisa Marchini
Alessandro Marescotti, Taranto
Angela Margaritelli
Nello Margiotta
Carlo Alberto Mari
Ornella Martella, Roma
Gian Marco Martignoni, Varese
Giuliana Martirani, Napoli
Domenico Massano, Asti
Domenico Matarozzo
Vittorio Mazzone
Clementina Mazzucco, Rivoli (Torino)
Lidia Menapace
Dario Mencagli, Tuscania (Viterbo)
Maurizio Meschino, Roma
p. Carmine Miccoli, Lanciano
Sara Michieletto
Elisabetta Mignani, Bologna
Roberto Mina
Francesca Moccagatta, Firenze
Gianfranco Monaca, Asti
Cristina Mondini, Ala (Trento)
Pierantonio Montecucco, Voghera (Pavia)
Enzo Morgagni, Ravenna
Luisa Morgantini
Annamaria Mori, Senigallia (Ancona)
Rosangela Mura
Demir Mustafa, Firenze
Anna Nacci, Ostuni (Brindisi)
Grazia Naletto, Lunaria, Roma
Simone Naletto, presidente Cesvitem, Mirano (Venezia)
Laura Nanni, Roma
Carlo Nardi
Pina Natale, Roma
Silvana Natali, Mantova
Amalia Navoni, Milano
Nadia Neri
Gianni Novelli, Cipax, Roma
Alberto Pacelli
Emilia Pacelli, Orte (Viterbo)
Giuseppe Padovano, Foggia
Elio Pagani, Punto Pace di Pax Christi di Tradate (Varese)
Alma Paghera, Roncadelle (Brescia)
Gabriele Pagli, Fucecchio (Firenze)
Vittorio Pallotti
Gaia Pallottino, Roma
Marco Palombo
Edda Pando
Paola Panie', Torino
Giovanna Panigadi, Reggio Emilia
don Giacomo Panizza, Comunita' Progetto Sud, Lamezia Terme
Sergio Paronetto, presidente del Centro studi di Pax Christi Italia
Maria Luisa Paroni, Sabbioneta (Mantova)
Diego Passini, Comunita' cristiana di base di Bologna
Andrea Pastor, Milano
Maria Paola Patuelli, del Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna
Italo Pent, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Maria Speranza Perna, Napoli
Donato Perreca
Rosangela Pesenti
Emanuela Petrolati
Enrico Peyretti, Torino
Lino Picca, Scuola di Pace Nocera Inferiore (Salerno)
Cinzia Picchioni
Giampaolo Pierotti, Casalecchio di Reno (Bologna)
Francesca Piras, Alba (Cuneo)
p. Giorgio A. Pisano, Portici (Napoli)
Carlo Piazza, Verona
Alessandro Pizzi, Soriano nel Cimino (Viterbo)
Rocco Pompeo
Giuliano Pontara, Stoccolma
Ettore Prattico
Carlo Presciuttini, Terni
Francesca Prevedello, Montebelluna (Treviso)
Anna Puglisi, Palermo
Alberto Quagliata, Roma
Pilar Quarzell Castel
Massimo Radice
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta', Moie di Maiolati (Ancona)
Marco Ramazzotti
Anna Rapaccioli
Mariella Ratti, La Spezia
Gianluigi Redaelli
Raffaella Riba, Giovanni Arusa, con Domitilla, Marilu' e Susanna Arusa, Cuneo
Maria Ricciardi Giannoni, Parma
Loredana Riccio
Monica Righini, Gualtieri (Reggio Emilia)
Maria Rinaldi, Castelmarte (Como)
Annamaria Rivera, Roma
Alessandra Romano, Battaglia Terme (Padova)
Roberto Romizi, Arezzo
Simona Ronchi Della Rocca, professor emerita, Universita' di Torino
Dina Rosa, Casalmaggiore (Cremona)
Antonella Rosetti, responsabile Casa delle Culture, Ravenna
Isa Rossano
Monica Rostoni, Villa Cortese (Milano)
p. Agostino Rota Martir, Pisa
Antonio Rotelli, Martina Franca (Taranto)
Cyrus Roustayan
Paola Rozzoni, dell'Associazione Comunita' Progetto Sud di Lamezia Terme
Patrizia Rubbiani, Modena
Romilda Saetta, Pistoia
Giorgio Saglietti
Luciana Salibra, Firenze
Mirko Salotti, Castelnuovo di Garfagnana (Lucca)
Donato Sampietro
Antonia Sani, Roma
Umberto Santino, Palermo
Maria Santo, Viterbo
Alessandro Santoro, prete delle Piagge (Firenze)
Mirna Saporetti, Ravenna
Maria Assunta Sarno
Pietro Sartorel, Brasile
Giovanni Sarubbi, Monteforte Irpino (Avellino)
Barbara Savardi Danesi
Luciano Scalettari
Manlio Schiavo, Bagheria (Palermo)
Andrea Sciuto
Lilia Sebastiani, Terni
Bruno Segre, Milano
Anna Serafini, Alessandria
Giorgio Silvani, Voghera (Pavia)
Maria Silvestrini
Peppe Sini, Viterbo
Andreina Siri, Savona
Ezio Smeriglio
Matteo Soccio, Vicenza
Andrea Spila, Traduttori per la Pace
Nico Staiti, Bologna
Enza Talciani, Roma
Marino Tambuscio, Vado Ligure
Sergio Tanzarella
Marco Taradash
Roberta Tarquini, Viterbo
don Marco Tenderini, Lecco
Sandra Teroni, Firenze
Ada Tomasello, Viterbo
Marco Tombesi
Stefano Toppi, Roma
suor Giuliana Tosetto, suore della divina volonta'
Patricia Tough, Donne in nero, Bologna
Francesca Maria Traina
Anna Maria Trevisani, Cento (Ferrara)
Liana Trevisani
Anna Rita Trulli
Olga Turchetto, Treviso
Olivier Turquet
Laura Tussi
Mariangela Vairo, Alassio (Savona)
Mao Valpiana, Verona
Guido Vaudetto, Cremona
Isabella Vecoli
Elio Veltri, Pavia
Salvatore Venuleo
Donella Verdi, Firenze
Antonio Vermigli, Quarrata (Pistoia)
Guido Viale
Corinna Vicenzi, Capalbio (Grosseto)
Mario Villa, Brescia
Giulio Vittorangeli, Tuscania (Viterbo)
Giancarlo Zambelli, Boretto (Reggio Emilia)
Paola Zampa
Paolo Zanni, Modena
padre Alex Zanotelli
Luisa Zanotelli
Silvia Zaru
Patrizia Zerbini
Franca Zucalli, Roma
Ezio Zucconi Mazzini
Associazione "Amalipe Romano"
Associazione Centro di accoglienza e di promozione culturale "Ernesto Balducci" onlus, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Associazione culturale cittadinanza attiva e partecipazione, Barberino Tavarnelle (Firenze)
Associazione Ex Lavanderia, Roma
Associazione Idee di Futuro, Novara
Associazione Italia-Nicaragua, Livorno
Associazione Italia-Nicaragua, circolo di Viterbo
Associazione Italianisudamericani, Buenos Aires
Associazione per i Diritti Umani
Associazione "Un bambino per amico", Gualtieri (Reggio Emilia)
Assopace Palestina
Campagna "Balconi Salva Gente"
Casa per la Pace di Vicenza
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Centro Gandhi onlus
Centro internazionale Helder Camara onlus, Milano
"Collettivo nonviolento uomo ambiente" della Bassa (Reggio Emilia)
Comunita' del Carmine di Voghera (Pavia)
Comunita' delle Piagge (Firenze)
Comunita' cristiana di base Viottoli di Pinerolo (Torino)
Donne in nero di Bologna
Donne in nero di Varese
Fondazione Centro Studi Doc, Verona
Gruppo Raab
Lega obiettori di coscienza - Casa per il disarmo di Verona
Movimento Nonviolento, Brescia
Movimento per la pace, Caserta
Noi Siamo Chiesa
Peacelink
rivista "Pretioperai"
Rete civica livornese contro la nuova normalita' della guerra
Rete Radie' Resch di Foggia
Rete Radie' Resch di Mogliano Veneto (Treviso)
Rete Radie' Resch di Quarrata (Pistoia)
Rete Radie' Resch di Treviso
Tavolo per la pace, Monte Orfano Franciacorta Rovato (Brescia)
*
Per adesioni: centropacevt at gmail.com
Per scrivere direttamente al Presidente della Repubblica: dalla home page del sito www.quirinale.it cliccare sull'icona della busta postale in alto al centro e successivamente compilare il format.

4. REPETITA IUVANT. UN APPELLO ALL'ONU

Egregio Segretario Generale dell'Onu,
rivolgiamo a lei, e tramite lei anche al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un urgente appello ad intervenire nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
In particolare segnaliamo i seguenti crimini:
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana.
L'Onu, che ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, deve intervenire in difesa delle vittime dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, deve intervenire a sostegno dell'ordinamento giuridico costituzionale democratico italiano, deve intervenire per impedire che in Italia s'imponga il razzismo, l'anomia, la barbarie.
Cento anni fa in Italia nasceva il fascismo: averlo lungamente sottovalutato ai suoi esordi e negli anni successivi, ha poi provocato la piu' immane tragedia del XX secolo.
Non si commetta di nuovo lo stesso errore.
Si contrasti subito la criminale politica razzista e golpista del governo italiano.
Ci si opponga subito alle abominevoli violazioni dei diritti umani di cui essa consiste.
Ci si adoperi subito per difendere in Italia la democrazia, la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, la civile convivenza.
Nelle forme adeguate ed opportune, ma subito, senza esitazioni e senza ambiguita', l'Onu intervenga nei confronti del governo italiano per far cessare i crimini razzisti in corso.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. APPELLI. WILPF-ITALIA: L'ITALIA FIRMI IL TRATTATO PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI
[Dalla sezione italiana della Wilpf riceviamo e diffondiamo. La Wilpf (Lega internazionale delle donne per la pace e la liberazione) e' la piu' longeva organizzazione pacifista internazionale]

Il 7 luglio di due anni fa l'Inu approvo' il trattato che proibisce le armi nucleari.
La minaccia di un olocausto nucleare grava sull'umanita' dai tempi delle bombe su Hiroshima e Nagasaki.
Ma il rischio si e' aggravato oltre ogni limite negli ultimi anni: l'orologio dell'Apocalisse è stato avvicinato ad appena 2 minuti dalla Mezzanotte.
Una guerra nucleare potrebbe scoppiare anche per un falso allarme o un errore: e' accaduto molte volte dal 1945, rischio fortunatamente sventato da coraggiosi militari che non hanno eseguito gli ordini.
Ma potrebbe ripetersi in qualsiasi momento.
Le bombe nucleari vanno eliminate.
Il 7 luglio 2017 l'ONU ha approvato un Trattato che le mette fuorilegge.
Perche' il Trattato entri in vigore deve essere ratificato da 50 Stati: ad oggi le ratifiche sono 27, le firme 70.
L'Italia non lo ha ne' firmato ne' tantomeno ratificato.
Aumentiamo la pressione sul governo italiano.
In Italia vi sono circa 70 testate termonucleari degli Usa in flagrante violazione del Trattato di Non-Proliferazione del 1970: ma nessun Governo informa la popolazione del rischio che il nostro Paese sarebbe un obiettivo primario in caso di guerra nucleare.
Firmando il Trattato di Proibizione l'Italia si impegnerebbe ad esigerne la rimozione.
Ne va delle vite nostre e dei nostri figli.

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. REPETITA IUVANT. NON HANNO VOLTO NON HANNO NOME

I.

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini che muoiono affogati
nel Mediterraneo

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini imprigionati e schiavi
nei lager libici

Dagli alti scranni dalle televisioni
dai social media dagli altoparlanti
dai balconi dai divani dagli aeroporti
dalle morbide poltrone dei salotti
rivolti alle telecamere dei telefonini
rimirando sempre e solo il proprio ombelico
parlano solo gli assassini
e i complici degli assassini
e quelli che agli assassini plaudono
e quelli che agli assassini reggono
e baciano la coda di scorpione

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini che subiscono ogni giorno
sevizie che non possono esser dette

Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini cui scoppia il cuore
colmi i polmoni di acqua salata

II.

Ma io so chi e' che li uccide
e li uccide il globale apartheid
e li uccide la mafia schiavista
e li uccide chi nega soccorso
e li uccide chi siede al governo
e non vuole salvarne le vite

Bastarebbe a salvarne le vite
riconoscere a ogni essere umano
il diritto di liberta' di movimento
in quest'unica casa comune
che e' il pianeta che tutti abitiamo
il diritto di liberta' di movimento
e con mezzi di trasporto legali e sicuri
lasciare i luoghi della guerra e della fame
giungere dove una vita degna sia possibile
il diritto di liberta' di movimento
per salvare la propria unica vita

Sono i governi europei
che negano ad altri questo diritto
che i propri cittadini invece hanno

Sono i governi europei
che hanno creato i trafficanti
mafiosi e schiavisti di esseri umani

Sono i governi europei
che fanno morire innumerevoli innocenti
nel deserto e nel mare

Sono i governi europei
a fare strage d'innumerevoli innocenti
ed imporre un regime di sangue e terrore

III.

Dimissioni immediate del governo razzista
siano processati i ministri razzisti
cessi la strage e le persecuzioni

Torni l'Italia ad essere un paese
democratico civile umano
che salva le vite

Salvare le vite e' il primo dovere
siamo una sola umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele

Dimissioni immediate del governo razzista
siano processati i ministri razzisti
cessi la strage e le persecuzioni

11. REPETITA IUVANT. AVVISTANDO IL GOMMONE DELLA MEDUSA

I.

Perche' dovrei soccorrere 'sti naufraghi?
Di mio fratello e che sono il custode?
Che ce l'ho messo io su quella zattera?
Gliel'ho detto io che navigare e' necessario?

E poi e' un naufrago o invece e' un profugo?
E sara' stato torturato a titolo
personale o confuso nel mucchio?
E poi l'avranno preso a fucilate
o solamente la frusta e le catene?
Magari faceva solo la fame
da fannullone furbo di tre cotte
che pensa che da noi trova la pacchia.

E che ci viene a fare qui da noi
se non lo spaccio i furti e per portare
le malattie la mafia e il terrorismo?
Anche da noi miei cari c'e' la crisi
non ve lo immaginate quanta gente sta male
per fortuna che io faccio il ministro.

II.

La strategia e' semplice ed e' chiara
primo chi affoga affoga e siamo pari
secondo chi li pesca e' un criminale
terzo e' un affare interno della Libia
quarto piantiamola di essere ipocriti
quinto il buonismo ci ha sempre fatto schifo
sesto la colpa e' di quei zozzi dei francesi
e dei tedeschi e dei governi communisti
e settimo ci ho gia' tanti pensieri
che di chi affoga io me ne strafrego
a me interessano i voti di chi vota
prima ammuffivo al bar ed eccomi ministro.

Gia' la so tutta l'arte del governo
dire spropositi strillando forte
ripetere le stesse bugie di continuo
proclamare che il bene e' male e viceversa
col triplice cachinno e quando serve
e' vecchia regola della diplomazia
gettar sul piatto un mucchio di cadaveri.

Muoiono i naufraghi
e' il mestiere loro
sono trattati disumanamente gli schiavi
e' quello che si meritano appunto sono schiavi
e poi si sa che le persecuzioni
fanno bene alla salute dei piu' forti.

III.

Che c'e' di male a dirlo chiaro e tondo
che noi siamo padroni a casa nostra
e non vogliamo chi non e' di razza italica?
Che c'e' di brutto a difendere i confini
dall'invasione di quelle bestiacce?
Si chiama selezione naturale
e' la sopravvivenza del piu' forte
io fo il ministro e loro gli annegati.

Mi da' ragione il voto della gente
e chi protesta la faccia finita
che mica dura sempre la pazienza.

E visto che so scrivere io pure
mi sa che prima o poi butto giu' un libro
ho gia' pensato a come intitolarlo
qualcosa come "Prima gli italiani"
oppure "La difesa della razza"
e' che io al popolo gli voglio bene
come diceva quel poeta li'
un sangue un suolo un capo e io fo il capo.

12. REPETITA IUVANT. PRIMA CHE DIVENTI NORMALE

Prima che diventi normale
mangiare i bambini

Prima che diventi normale
stuprare i neonati

Prima che diventi normale
lasciar affogare i naufraghi

Prima che diventi normale
la schiavitu' i lager le deportazioni

Prima che diventi normale
il barbaro e infame regime razzista

Indignati ora
insorgi adesso

Difendili adesso
i diritti umani di tutti gli esseri umani

Opponiti adesso
al regime delle persecuzioni e delle stragi

Impegnati adesso perche' si dimetta il governo razzista
e siano processati per i loro delitti i ministri razzisti

Salvare le vite
e' il primo dovere

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 270 del 15 luglio 2019
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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