[Nonviolenza] In un giorno di digiuno, ricordando Alexander Langer, continuando in cio' che e' giusto



IN UN GIORNO DI DIGIUNO, RICORDANDO ALEXANDER LANGER, CONTINUANDO IN CIO' CHE E' GIUSTO

Tante persone oggi in tutta Italia, ed anch'io tra loro, stanno digiunando per la salvezza delle vite dei migranti in fuga dall'orrore, e contro le folli e scellerate politiche razziste del governo italiano di omissione di soccorso e di persecuzione nei confronti di esseri umani innocenti ed inermi.
E molte delle persone che oggi digiunano s'incontreranno a Roma alle ore 13,30 in piazza San Pietro e di li' si recheranno in piazza Montecitorio dove dalle ore 15 alle ore 19 resteranno a testimoniare che ogni essere umano ha diritto alla vita, e che salvare le vite e' il primo dovere.
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Nelle ultime ore due notizie hanno reso ancor piu' evidente la necessita' e l'urgenza di una corale insurrezione nonviolenta del popolo italiano per far cessare gli abominevoli crimini contro l'umanita' che il governo razzista e golpista sta commettendo.
Una notizia positiva: la giusta decisione della competente magistratura di restituire la liberta' alla capitana della nave "Sea Watch" che ha salvato decine di vite umane nel Mediterraneo.
Ed una notizia agghiacciante: il massacro di decine di migranti detenuti in un lager libico causato da un bombardamento nel corso della guerra civile che infuria in quel paese.
E' necessario, e' urgente, che siano revocate tutte le misure razziste, criminali e criminogene, barbare ed incostituzionali, imposte dal governo italiano.
E' necessario, e' urgente, che l'Italia torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, torni al rispetto della Costituzione repubblicana, torni al rispetto della legalita' che salva le vite.
E' necessario, e' urgente, che l'Italia riconosca a tutti gli esseri umani in pericolo il diritto di giungere in salvo nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Il digiuno di oggi sia l'inizio di una insurrezione morale e civile nonviolenta con cui il popolo italiano ripristini la vigenza del diritto e della morale, ripristini la civilta' giuridica, la civilta' tout court: ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; salvare le vite e' il primo dovere.
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Ricorre oggi l'anniversario della tragica scomparsa, il 3 luglio del 1995, di Alexander Langer, un amico, un maestro, un compagno di lotte indimenticabile per chiunque lo abbia conosciuto.
So che se fosse ancora vivo oggi Alex sarebbe con noi in questo digiuno di giustizia in difesa dei diritti delle persone migranti, in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani.
Poco prima di morire scrisse: "Continuate in cio' che e' giusto".
Ecco, penso che oggi mentre digiuniamo noi ci poniamo anche e ancora alla sequela della sua testimonianza, noi proseguiamo anche e ancora la sua lotta.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 3 luglio 2019

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com

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Allegato. Alex Zanotelli: "Un anno di digiuno di giustizia"
E' passato un anno da quando l'accorato appello di mons. Raffaele Nogaro, padre Alex Zanotelli, suor Rita Giaretta, don Alessandro Santoro della Comunita' delle Piagge, padre Giorgio Ghezzi e della Comunita' del Sacro Convento di Assisi dava inizio ad una staffetta fatta da persone singole, associazioni, gruppi spontanei, comunita' religiose che per un anno ha portato avanti un piccolo segno di protesta, indignazione e di richiamo alla coscienza di tutti gli uomini e le donne di buona volonta'.
"Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?" cosi' papa Francesco ci interpellava durante la messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della "Fortezza Europa".
E' il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma e' anche il naufragio dell'Europa, e dei suoi ideali di essere la "patria dei diritti umani". La Carta dell'Unione Europea afferma: "La dignita' umana e' inviolabile". Essa deve essere rispettata.
E' un crimine contro l'umanita', un'umanita' impoverita e disperata, perpetrato dall'opulenta Europa che rifiuta chi bussa alla sua porta.
[...] Anche l'Italia, decide ora di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle Ong ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salvera' i migranti, li riportera' nell'inferno che e' la Libia".
Dopo un anno queste parole sono amaramente ancora valide, e se da una parte il governo italiano ha inasprito le politiche dell'accoglienza e alimentato un clima di intolleranza con la propaganda della paura e dell'esclusione, e che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura giuridica e con la nostra identita' europea, civile e cristiana, dall'altra si sono moltiplicate incredibilmente le voci di dissenso, di coraggiosa opposizione e di pacifica condanna, nonche' le testimonianze di disobbedienza civile per le quali e con le quali ancora oggi torniamo a digiunare.
Mercoledi' 3 luglio ci vedremo alle 13,30 davanti a Piazza San Pietro (inizio del colonnato di via della Conciliazione), e da li' proseguiremo fino a Piazza Montecitorio dove stabiliremo il nostro presidio dalle 15 alle 19.
Vi chiediamo, ora piu' che mai, di partecipare e di diffondere il nostro invito.
p. Alex Zanotelli, Movimento Digiuno di Giustizia

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