[Nonviolenza] Telegrammi. 3423



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3423 del 20 giugno 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Per la Giornata del rifugiato (due sogni di Senzacravatta e Collacravatta)
2. Al Presidente della Repubblica un appello da Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli e molte altre persone di volonta' buona
3. Nel novantesimo anniversario della nascita di Anne Frank, insorgere contro il razzismo, salvare le vite
4. Un appello all'Onu
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. HIC ET NUNC. PER LA GIORNATA DEL RIFUGIATO (DUE SOGNI DI SENZACRAVATTA E COLLACRAVATTA)

Senzacravatta sogno'.
Qualcuno doveva averlo calunniato perche' si ritrovo' in mezzo al mare su una zattera insieme a un mucchio di negri. Che per fortuna lo trattavano gentilmente e sembravano non accorgersi che lui era ariano o forse (come spiegava quello scienziato in quel film che aveva visto) sentivano il bisogno di sottomettersi dinanzi a un esponente della razza superiore oltretutto ministro plenipotenziario di un grande paese industriale ancorche' indebitato fino alla biancheria intima.
Faceva caldo, aveva sete, e l'acqua era salata.
E doveva anche fare pipi'. E davanti a tutti quei baluba proprio non gli andava, non era mica un selvaggio lui.
Il caldo lo estenuava e aveva tutta la pelle rossa sia per il sole sia perche' sentiva un osceno bisogno di grattarsi, di grattarsi dappertutto. E quella sete, e quell'acqua salata.
All'orizzonte apparve una nave: bianca, alta, civile. E la nave si avvicino', e la nave sperono' la zattera, e la zattera comincio' a sfasciarsi e inabissarsi, e con essa tutti i negri e con loro anche Senzacravatta che d'improvviso si ricordo' che sapeva nuotare solo in piscina.
Ma dalla paratia altissima della titanica nave si affaccio' un volto sorridente, abbronzato, laccato: era il volto del suo migliore amico, era Collacravatta.
"Collacravatta, Collacravatta, aiutami! Sono Senzacravatta e sto affogando!".
Ma Collacravatta sorrideva sempre e sembrava non sentirlo.
"Collacravatta, Collacravatta, sono io, Senzacravatta! Calate una lancia, un salvagente, una scaletta di corda, sono io, Senzacravatta!".
Ma Collacravatta continuava a sorridere e sembrava annuisse, con un ritmo lieve e suadente, ma forse era il rollio della nave.
"Collacravatta, corpo di bacco, non mi riconosci? Per tutti i fulmini, sono Senzacravatta, Senzacravatta che ti ha insegnato tutto, tutto quello che sai della vita. Tirami su, tirami su, e ti faccio fare il primo ministro, il presidente della repubblica ti faccio fare".
Ma Collacravatta sorrideva beato, guardava Senzacravatta che annegava e sorrideva beato.
"Dannazione, che ti sei fumato? Ma non lo vedi chi sono? Sono io, Senzacravatta! Tirami su, terrone della malora. Tirami su!".
Ma Collacravatta pensava: "Guarda che volpone che e' quel Senzacravatta, mi sta mettendo alla prova per vedere se rispetto il contratto di governo. Per farmi fare la solita figura da mammoletta, e poi al consiglio dei ministri tutti a ridere alle mie spalle. Ma io lo so quello che devo fare, non siamo mica complici degli scafisti".
*
Collacravatta sogno'.
Qualcuno doveva averlo calunniato perche' si trovava nudo, ma proprio nudo come mamma lo aveva fatto, su una spiaggia deserta. Senza vestiti, senza scarpe, senza orologio e catenina, senza niente, ma proprio niente niente. E con i capelli in disordine.
Come ci era arrivato li'? Non ricordava niente.
Poi si volse indietro a guardare il mare, e vide qualche tavola smozzicata, e allora gli parve di ricordare.
Di ricordare che si era trovato su una zattera, una zattera piena di negri che per fortuna che non si erano accorti che lui era ariano, altrimenti erano capaci di mangiarselo come e' nelle loro barbare abitudini di cannibali.
Anzi, a tal punto non si erano accorti di chi fosse che lo avevano raccolto dalle acque dove era finito cadendo da una nave della marina militare con cui perlustrava le coste della madre patria. Insomma si', gli avevano salvato la vita quei selvaggi, pensa che fessi che dovevano essere.
Poi la zattera aveva continuato ad andare, come si dice, alla deriva? Insomma, in mezzo alle onde, e non si vedeva in giro nessun'altra imbarcazione.
Ma la nave da cui era caduto doveva essere nelle vicinanze, no? E senza dubbio lo stato italiano stava dispiegando i suoi potenti mezzi per cercarlo e soccorrerlo, no? Dico: il vicepresidente del consiglio, mica un barbone raccattacicche.
Ma niente, non si vedeva nessuno.
E il cielo si annuvolava, e adesso arrivava il vento, e si alzavano le onde, e ogni ondata era come un tir che ti veniva addosso con tutti i sentimenti. Un tir, un treno merci, l'eruzione del Vesuvio.
Accidenti, qui si rischia la pelle. Ricordo' di aver pensato proprio cosi': accidenti, qui si rischia la pelle.
Poi era svenuto. E adesso era qui, su questa spiaggia deserta, e senza vestiti, e spettinato.
Gli parve di intravedere in lontananza una giovinetta. Come Nausicaa, penso'. E comincio' ad agitare in alto le braccia e a gridare - ma con dignita', come si conviene a un vicepresidente del consiglio - "Signorina, signorina, potrebbe fare una telefonata a Palazzo Chigi?".
La fanciulla doveva aver capito perche' vide che componeva un numero sul telefonino, poi lo avvicinava alla bocca e diceva qualcosa. E' andata bene. anche questa e' andata bene, penso' Collacravatta.
Ma dopo un po' arrivo' una camionetta di gente in divisa che gli puntava contro i moschetti, e appena la distanza consenti' che ne sentisse le voci capi' che dicevano "Porco clandestino pedofilo, hai finito di campare hai finito".
Collacravatta intui' immediatamente che occorreva alzare le mani e restare fermo, anche se alzando le mani non poteva coprirsi le parti intime, ma ad impossibilia nemo tenetur.
"Sono il ministro Collacravatta sono, sono sopravvissuto a un naufragio, ho bisogno di aiuto", ripete' piu' volte, gridando ma cercando di modulare la voce perche' l'eleganza e' tutto.
Frattanto la camionetta era arrivata cosi' vicino che si accorse che a guidarla c'era l'amico suo fraterno Senzacravatta.
"Senzacravatta, che fortuna, che fortuna che ci sei, sono Collacravatta!".
Ma la camionetta si avvicinava sempre di piu' e invece di frenare sembrava accelerare, accelerare, accelerare, e andargli proprio addosso.
"Un clandestino di meno", senti' ruggire il ministro plenipotenziario.
*
O mythos deloi
La favola insegna molte cose come tutte le favole.
E' chi legge che deve decidere quale morale trarne.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. INIZIATIVE. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA UN APPELLO DA LIDIA MENAPACE, PADRE ALEX ZANOTELLI E MOLTE ALTRE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

La partigiana, femminista e senatrice emerita Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e tante altre persone di volonta' buona e varie associazioni di solidarieta' chiedono al Presidente della Repubblica di intervenire per far cessare l'ecatombe nel Mediterraneo.
Di seguito il testo dell'appello e le prime adesioni.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo.
Augurandole ogni bene,
Paolo Adomi, Firenze
Carla Albertazzi
Gianfranco Aldrovandi, Guastalla (Reggio Emilia)
Paola Alforno, Carde' (Cuneo)
Gilberta Alpa
Rocco Altieri, Pisa
Maria Giulia Amadasi
Nadia Amaroli, Bologna
Gabriella Anselmi, Roma
Sonia Antinori
Ferdinando Aranci, Librerie Silvio D'Amico, Roma
Pier Giuseppe Arcangeli, Viterbo
Monica Ascanelli, Ferrara
Anna Atti, Parma
Franco Avati, Verona
Luciano Bagoli
Claudia Baldini
Vincenzo Balzani, Bologna
Imma Barbarossa, Bari
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, Imola (Bologna)
Marco Barbieri, Collesalvetti (Livorno)
Giuseppe Barone
Vittorio Bellavite
Bruno Bellerate, Rocca di Papa (Roma)
Remo Bellesia, Rolo (Reggio Emilia)
Walter Beltrame, Maser (Treviso)
Pietro Benedetti, Tuscania (Viterbo)
Anna Bentivoglio
Gabriella Bentivoglio, Macerata
Paolo Bertagnolli, Bolzano
Marilena Bertini, presidente Comitato Collaborazione Medica
Mariaxaveria Bertola, Alba (Cuneo)
Mariateresa Bertoldi, Incisa Valdarno (Firenze)
Cecilia Bevicini, Firenze
Moreno Biagioni, Firenze
Ines Biemmi
Sauro Bigelli, Mondavio (Pesaro e Urbino)
Mauro Bigi, sindaco di Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia)
Marino Bisso, Rete Nobavaglio
Michele Boato, Mestre-Venezia
Giuliana Bonosi, Firenze
Adriano Borchi
Franco Borghi, Cento (Ferrara)
Tina Borgogni Incoccia
Cesare Borrometi, Ragusa
Anna Bravo
don Roberto Briolotti, Pavia
Valentina Bruno
Giuseppe Bruzzone
Antonio Buono, Napoli
Silvia Burzio, Sori (Genova)
Maria Teresa Cacciari, Bologna
Giuseppe Callegari, Grazie di Curtatone (Mantova)
Dario Cambiano, Torino
Carlo Maria Cananzi, Napoli
Livia Capasso, Roma
Franco Capelli, Voghera (Pavia)
Francesco Domenico Capizzi, Bologna
Maurella Carbone, Francoforte (Germania)
Maria Agnese Cardini, Rignano sull'Arno (Firenze)
Alberto Caroncini, Udine
Claudio Carrara, del Mir di Padova
Chiara Casella, Travo (Piacenza)
Marco Catarci
Morena Cattaruzza, Aosta
Paola Cavallari, Bologna
Chiara Cavallaro, Roma
Marianna Cavalli, Brescia
Andrea Cecconi, Fondazione Ernesto Balducci
Elisabetta Celestini
Edelvais Cesaretti, Ancona
Fiorentina Charrier
Adriana Chemello, Vicenza
Bettina Chiadini, Ravenna
Anna Chiappini
Raimondo Chiricozzi
Stefano Ciccone, Roma
don Adriano Cifelli, Campobasso
Giorgio Cingolani, Pino Torinese
Maria Paola Clarini, Roma
Ornella Clementi
Giancarla Codrignani
Raya Cohen
Matilde Consoli, Bagheria (Palermo)
Nunzia Coppede', Lamezia Terme
Antonio Corbeletti, Voghera (Pavia)
Lucia Corbo, Roma
Alessandro Cortesi op, Pistoia
Ignazio Crivelli Visconti, Napoli
Nicoletta Crocella
Anna Maria Dal Lago
Augusto Dalmasso, Alba (Cuneo)
Maria Giovanna Damico
Roberto Dati
Lucia Davico, Alba (Cuneo)
Marianita De Ambrogio, Padova
Maria De Carli
Vincenzo De Florio
Sandra Del Fabro, Udine
Marcella Delle Donne
Adriana De Mitri, Lecce
Giorgio Demurtas
Marcella Denegri
Ivano Di Cerbo
Giustina Diligenza, Arzano (Napoli)
Mario Di Marco, Viterbo
don Pierluigi Di Piazza, parrocchia di San Michele Arcangelo, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Gabriele Di Tonno
Angela Dogliotti
Ugo Donato, La Spezia
Roberto Escobar, Milano
Eva Esposito, Napoli
Lucia Evangelisti
Nica Fabozzi de Maio, Pozzuoli (Napoli)
Sergio Falcone, Roma
Franco Fantozzi, Capannori (Lucca)
Beniamino Favaro, Mogliano Veneto
Biagio Favaro', Palermo
Laura Favro Bertrando, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Stefania Ferini
Fausta Ferraro
Giordana Ferron
don Roberto Fiorini, Mantova
Elisabetta Flick, Roma
Giordana Fochi
Lorena Fornasir
Gloria Frittelli Aziz, Firenze
Nicola Froggio Francica
Riccardo Gabbrielli
Sancia Gaetani, Roma
Elena Gajani Monguzzi, Macerata
Giuseppe Gallelli, Cecina (Livorno)
Romana Gardani
Luigi Gardini, Viadana (Mantova)
Lanfranco Genito, WeBottega per la Pace, Napoli
Mauro Gentilini, Roma
Massimo Geranio
Giuseppina Giacomazzi, Roma
Maria Laura Giannini
Maria Gianotti
Pasqualina Gilardi, Castiglione Torinese
Agnese Ginocchio
Rosa Maria Giolitti, Roma
Daniela Giordano, Roma
Laura Giuffrida, Messina
Manuela Giugni, Rete antirazzista, Firenze
Emanuela Gorelli, Roma
Margherita Granero
Franca Grasselli, Reggio Emilia
Raffaella Gritti
Carlo Gubitosa, Bruxelles
Andrea Indellicati
Chiara Ingrao
Vincenzo Iorio
Silvio Lancisi, Pian di Sco' (Arezzo)
Monica Lanfranco
Renata La Rovere, Donne in nero, Napoli
Raniero La Valle
Massimo Lazzarino, Pinerolo (Torino)
Emma Leona, Associazione R-Evolution Legalita', Lamezia Terme (Catanzaro)
Antonella Litta
Alfredo Llana, Buenos Aires
Giampietro Lodi Rizzini, Sabbioneta (Mantova)
Pierpaolo Loi, Monserrato (Cagliari)
Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana (Cuneo)
Edoardo Longobardi
Eugenio Longoni, Monza
Andrea Lopes Pegna
Irene Lopez, Milano
Daniele Lugli, Ferrara
Linda Maggiori
Silvana Magni, Varese
Patrizia Mainardi, Salsomaggiore Terme
Pito Maisano, Lodi
Alessandra Mambelli, Pax Christi, Ferrara
Gianfranco Mammone, Chiaravalle Centrale (Catanzaro)
Isabella Manara, Pistoia
Giovanni Mandorino
Matteo Marabini
Chiara Marangio
Beppe Marasso
Angela Marchini
Luisa Marchini
Alessandro Marescotti, Taranto
Nello Margiotta
Carlo Alberto Mari
Ornella Martella, Roma
Gian Marco Martignoni, Varese
Giuliana Martirani, Napoli
Domenico Massano, Asti
Domenico Matarozzo
Vittorio Mazzone
Clementina Mazzucco, Rivoli (Torino)
Lidia Menapace
Dario Mencagli, Tuscania (Viterbo)
Maurizio Meschino, Roma
p. Carmine Miccoli, Lanciano
Sara Michieletto
Elisabetta Mignani, Bologna
Roberto Mina
Francesca Moccagatta, Firenze
Gianfranco Monaca, Asti
Cristina Mondini, Ala (Trento)
Pierantonio Montecucco, Voghera (Pavia)
Enzo Morgagni, Ravenna
Luisa Morgantini
Annamaria Mori, Senigallia (Ancona)
Rosangela Mura
Demir Mustafa
Anna Nacci, Ostuni (Brindisi)
Grazia Naletto, Lunaria, Roma
Laura Nanni, Roma
Pina Natale, Roma
Silvana Natali, Mantova
Amalia Navoni, Milano
Nadia Neri
Gianni Novelli, Cipax, Roma
Emilia Pacelli, Orte (Viterbo)
Giuseppe Padovano, Foggia
Elio Pagani, Punto Pace di Pax Christi di Tradate (Varese)
Gabriele Pagli, Fucecchio (Firenze)
Vittorio Pallotti
Gaia Pallottino, Roma
Marco Palombo
Edda Pando
Paola Panie', Torino
Giovanna Panigadi, Reggio Emilia
don Giacomo Panizza, Comunita' Progetto Sud, Lamezia Terme
Sergio Paronetto, presidente del Centro studi di Pax Christi Italia
Maria Luisa Paroni, Sabbioneta (Mantova)
Diego Passini, Comunita' cristiana di base di Bologna
Maria Paola Patuelli, del Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna
Italo Pent, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Maria Speranza Perna, Napoli
Donato Perreca
Rosangela Pesenti
Emanuela Petrolati
Enrico Peyretti, Torino
Lino Picca, Scuola di Pace Nocera Inferiore (Salerno)
Cinzia Picchioni
Giampaolo Pierotti, Casalecchio di Reno (Bologna)
Francesca Piras, Alba (Cuneo)
p. Giorgio A. Pisano, Portici (Napoli)
Carlo Piazza, Verona
Alessandro Pizzi, Soriano nel Cimino (Viterbo)
Rocco Pompeo
Giuliano Pontara, Stoccolma
Ettore Prattico
Carlo Presciuttini, Terni
Anna Puglisi, Palermo
Alberto Quagliata, Roma
Pilar Quarzell Castel
Massimo Radice
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta', Moie di Maiolati (Ancona)
Marco Ramazzotti
Mariella Ratti, La Spezia
Gianluigi Redaelli
Raffaella Riba, Giovanni Arusa, con Domitilla, Marilu' e Susanna Arusa, Cuneo
Maria Ricciardi Giannoni, Parma
Monica Righini, Gualtieri (Reggio Emilia)
Maria Rinaldi, Castelmarte (Como)
Annamaria Rivera, Roma
Alessandra Romano, Battaglia Terme (Padova)
Roberto Romizi, Arezzo
Dina Rosa, Casalmaggiore (Cremona)
Antonella Rosetti, responsabile Casa delle Culture, Ravenna
Monica Rostoni, Villa Cortese (Milano)
p. Agostino Rota Martir, Pisa
Paola Rozzoni, dell'Associazione Comunita' Progetto Sud di Lamezia Terme
Patrizia Rubbiani, Modena
Romilda Saetta, Pistoia
Giorgio Saglietti
Luciana Salibra, Firenze
Donato Sampietro
Antonia Sani, Roma
Umberto Santino, Palermo
Maria Santo, Viterbo
Alessandro Santoro, prete delle Piagge (Firenze)
Mirna Saporetti, Ravenna
Giovanni Sarubbi, Monteforte Irpino (Avellino)
Barbara Savardi Danesi
Luciano Scalettari
Manlio Schiavo, Bagheria (Palermo)
Andrea Sciuto
Lilia Sebastiani, Terni
Bruno Segre, Milano
Anna Serafini, Alessandria
Giorgio Silvani, Voghera (Pavia)
Peppe Sini, Viterbo
Andreina Siri, Savona
Ezio Smeriglio
Andrea Spila, Traduttori per la Pace
Enza Talciani, Roma
Marino Tambuscio, Vado Ligure
Sergio Tanzarella
Roberta Tarquini, Viterbo
don Marco Tenderini, Lecco
Sandra Teroni, Firenze
Ada Tomasello, Viterbo
Stefano Toppi, Roma
Anna Maria Trevisani, Cento (Ferrara)
Liana Trevisani
Anna Rita Trulli
Olga Turchetto, Treviso
Olivier Turquet
Laura Tussi
Mariangela Vairo, Alassio (Savona)
Mao Valpiana, Verona
Isabella Vecoli
Elio Veltri, Pavia
Salvatore Venuleo
Donella Verdi, Firenze
Antonio Vermigli, Quarrata (Pistoia)
Guido Viale
Corinna Vicenzi, Capalbio (Grosseto)
Giulio Vittorangeli, Tuscania (Viterbo)
Giancarlo Zambelli, Boretto (Reggio Emilia)
Paola Zampa
Paolo Zanni, Modena
padre Alex Zanotelli
Luisa Zanotelli
Silvia Zaru
Patrizia Zerbini
Franca Zucalli, Roma
Ezio Zucconi Mazzini
Associazione "Amalipe Romano"
Associazione Centro di accoglienza e di promozione culturale "Ernesto Balducci" onlus, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Associazione culturale cittadinanza attiva e partecipazione, Barberino Tavarnelle (Firenze)
Associazione Ex Lavanderia, Roma
Associazione Italia-Nicaragua, Livorno
Associazione Italia-Nicaragua, circolo di Viterbo
Associazione Italianisudamericani, Buenos Aires
Associazione per i Diritti Umani
Associazione "Un bambino per amico", Gualtieri (Reggio Emilia)
Assopace Palestina
Campagna "Balconi Salva Gente"
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Centro Gandhi onlus
"Collettivo nonviolento uomo ambiente" della Bassa (Reggio Emilia)
Comunita' del Carmine di Voghera (Pavia)
Comunita' delle Piagge (Firenze)
Comunita' cristiana di base Viottoli di Pinerolo (Torino)
Donne in nero di Varese
Gruppo Raab
Lega obiettori di coscienza - Casa per il disarmo di Verona
Movimento per la pace, Caserta
Noi Siamo Chiesa
Peacelink
rivista "Pretioperai"
Rete civica livornese contro la nuova normalita' della guerra
Rete Radie' Resch di Foggia
Rete Radie' Resch di Mogliano Veneto (Treviso)
Rete Radie' Resch di Quarrata (Pistoia)
Rete Radie' Resch di Treviso
Tavolo per la pace, Monte Orfano Franciacorta Rovato (Brescia)
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3. REPETITA IUVANT. NEL NOVANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI ANNE FRANK, INSORGERE CONTRO IL RAZZISMO, SALVARE LE VITE

Il "decreto sicurezza della razza bis" approvato dal Consiglio dei Ministri l'11 giugno 2019, cosi' come lo sintetizza il comunicato stampa ufficiale apparso sul sito del Governo (www.governo.it) contiene, in riferimento all'immigrazione, "l'attribuzione al Ministro dell'Interno" del "potere di limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale"; e prevede "in caso di inosservanza da parte del comandante della nave dei divieti e delle limitazioni imposti, il pagamento di una sanzione amministrativa variabile da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 50.000, fatta salva l'applicabilita' di eventuali sanzioni penali. In caso di reiterazione della violazione, commessa con l'utilizzo della medesima nave, si applica, altresi', la sanzione accessoria della confisca amministrativa con sequestro cautelare immediato". Cosi' nel comunicato stampa nel sito del Governo.
*
Traduciamo in lingua corrente: il governo intende impedire alle navi dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo di sbarcare in un porto italiano i naufraghi soccorsi anche se il porto italiano e' il porto sicuro piu' vicino.
Con la minaccia delle consistenti multe e soprattutto della confisca della nave il governo italiano esercita una brutale pressione che mette in estrema difficolta' i soccorritori: poiche' essi hanno il dovere morale e giuridico di soccorrere i naufraghi, ma se poi si trovassero nelle condizioni di dover cercare approdo in Italia subirebbero sanzioni durissime fino alla perdita della loro stessa imbarcazione.
*
E' evidente quale sara' la conseguenza di questa scellerata decisione del governo italiano: molti naufraghi che potevano essere salvati moriranno annegati.
*
E poiche' la gran parte dei naufraghi nel Mediterraneo sono persone in fuga da fame e guerre cui i governi europei violando le loro stesse leggi negano il diritto di giungere in salvo in Europa con mezzi di trasporto legali e sicuri; e poiche' la gran parte dei naufraghi nel Mediterraneo sono superstiti da lunghe detenzioni in regime di ricatto, schiavitu' e torture nei lager libici; tre crimini qui si sommano: l'effettuale negazione del diritto di asilo a persone che questo diritto indubitabilmente hanno; la complicita' con i poteri criminali che gestiscono i lager libici; l'omissione di soccorso e addirittura la persecuzione di chi salva vite umane da morte certa.
*
Solo un governo razzista e golpista poteva arrivare a simili eccessi di barbarie.
*
Un governo razzista e golpista che viola la Costituzione della Repubblica italiana, che viola il diritto internazionale, che viola il comune sentire dell'umanita'.
Nella complicita' delle istituzioni democratiche italiane ed internazionali che avendone il potere e il dovere non intervengono per contrastare questi mostruosi crimini commessi dal governo italiano.
Nell'indifferenza della gran parte di un corpo elettorale che o si disinteressa degli orribili delitti che commette chi oggi governa, o esprime il suo voto prescindendo del tutto da un giudizio su questi immani crimini contro l'umanita'.
E purtroppo anche nella resa di tante persone e strutture che pur avendo voce nello spazio pubblico si disinteressano del fatto che il governo italiano sta commettendo abominevoli crimini razzisti in flagrante violazione dei principi fondamentali della stessa Costituzione repubblicana cui pure ha giurato fedelta'.
*
Occorre insorgere contro questo orrore.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita' che salva le vite.
Occorre insorgere contro questo orrore.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre insorgere contro questo orrore.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 12 giugno 2019, nel novantesimo anniversario della nascita di Anne Frank

4. REPETITA IUVANT. UN APPELLO ALL'ONU

Egregio Segretario Generale dell'Onu,
rivolgiamo a lei, e tramite lei anche al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un urgente appello ad intervenire nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
In particolare segnaliamo i seguenti crimini:
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana.
L'Onu, che ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, deve intervenire in difesa delle vittime dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, deve intervenire a sostegno dell'ordinamento giuridico costituzionale democratico italiano, deve intervenire per impedire che in Italia s'imponga il razzismo, l'anomia, la barbarie.
Cento anni fa in Italia nasceva il fascismo: averlo lungamente sottovalutato ai suoi esordi e negli anni successivi, ha poi provocato la piu' immane tragedia del XX secolo.
Non si commetta di nuovo lo stesso errore.
Si contrasti subito la criminale politica razzista e golpista del governo italiano.
Ci si opponga subito alle abominevoli violazioni dei diritti umani di cui essa consiste.
Ci si adoperi subito per difendere in Italia la democrazia, la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, la civile convivenza.
Nelle forme adeguate ed opportune, ma subito, senza esitazioni e senza ambiguita', l'Onu intervenga nei confronti del governo italiano per far cessare i crimini razzisti in corso.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

8. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Emanuele Severino, Il tramonto della politica, Rcs, Milano 2017, 2018, pp. 288, euro 14.
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Riletture
- Abraham B. Yehoshua, Il responsabile delle risorse umane, Einaudi, Torino 2004, 2018, pp. IV + 252.
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Riedizioni
- Jean-Paul Bled, Bismarck, Salerno, Roma 2012, Rcs, Milano 2019, pp. 256, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Victor Sebestyen, Lenin, Rcs, Milano 2017, 2019, pp. 576, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Visioni
- Federica Armiraglio (a cura di), Antonello da Messina, Rcs, Milano 2004, pp. 192. Presentazione di Raffaello Causa.
- Federica Armiraglio (a cura di), Van Eyck, Rcs, Milano 2004, pp. 192. Presentazione di Raffaello Brignetti.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3423 del 20 giugno 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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