[Nonviolenza] Telegrammi. 3361
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- Date: Thu, 18 Apr 2019 22:16:08 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3361 del 19 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Il primo dovere
2. Alcuni testi da marzo a giugno del 2018
3. Paesaggio dopo la battaglia
4. Allineo alcuni fatti
5. Un collezionista
6. Ancora una lettera agli amici suoi di Toscana
7. Scintille schegge tenebre schegge scintille
8. Ancora una doppia cantata delle vittime
9. In memoria di don Tonino Bello
10. Il cronista alla crociata
11. Venerdi' del sangue
12. Questa catastrofe
13. Prima che entrino in azione le ruspe
14. L'agguato (quasi un comizio una mattina a Viterbo in memoria di Soumaila Sacko)
15. Soumaila Sacko e Bartolomeo Vanzetti
16. Dal fondo del Mediterraneo
17. Secca una dichiarazione e quattro storie in cui ricordo alcuni vecchi amici che non ci sono piu'
18. Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
19. Non hanno volto non hanno nome
20. Avvistando il gommone della Medusa
21. Prima che diventi normale
22. Sento alla radio che oggi in un naufragio
23. Due volte complice dell'ecatombe
24. I porti in cartolina
25. Segnalazioni librarie
26. La "Carta" del Movimento Nonviolento
27. Per saperne di piu'
1. ORA E SEMPRE. IL PRIMO DOVERE
Salvare le vite.
2. REPETITA IUVANT. ALCUNI TESTI DA MARZO A GIUGNO DEL 2018
Riproponiamo di seguito alcuni testi apparsi sul nostro foglio tra marzo e giugno del 2018.
3. PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA
Ora le truppe rastrellano i negri per le strade
sul posto fucilano gli schiavi fuggitivi
Ora il guerriero torna a casa ebbro
di maschia vittoria
si sfila la cintura ed esercita il potere
del pater familias
Ora la patria e' pronta finalmente
all'arrivo dei treni in orario
all'albero della cuccagna
alle nuove conquiste d'oltremare
all'ordine nuovo che durera' mill'anni
Dalle urne rovesciate sono usciti
oracoli infausti che annunciano il ritorno
degli dei assetati di sangue
il trionfo
del partito del filo spinato
Non dormire in casa stanotte
impara a memoria quello che ti e' caro
hanno gia' bruciato tutti i libri
hanno chiuso le porte della citta'
ad ogni varco intima un armigero
di dire la parola scibboletto
Silenti fantasmi stanno sull'attenti
rigidi come pali sulla piazza dell'appello
poi si mettono in marcia verso luoghi lontani
come le nuvole fumo nel vento
cenere e grandine polvere e sale
Sui muri manifesti col volto ridanciano
di vecchi istrioni di giovinastri algidi
ripetono motti decrepiti e lustri
si arruolano guardiani e caporali
pronti a credere obbedire combattere
al cenno di un duce al fischio di un cane
In questa palude
s'inabissa l'umanita'.
Ma non concludere questi disperati versi
senza dire una parola buona:
che nessuno si arrenda, che nessuno
si perda d'animo, la lotta
continua. La nonviolenza
e' in cammino. Finche' tu resisti
non ha ancora vinto il fascismo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
4. ALLINEO ALCUNI FATTI
Allineo alcuni fatti.
Un senegalese assassinato a Firenze.
Una nuova strage di migranti nel Mediterraneo.
Domenica il trionfo elettorale della destra razzista.
Sto soltanto allineando alcuni fatti.
Da se' talvolta parlano le cose.
Ogni essere umano e' un essere umano.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Abolire le guerre e le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
5. UN COLLEZIONISTA
Non ho il telefonino ne' la televisione
quello che so lo vedo per le strade
giro a piedi per le periferie
per le campagne intorno ai cantieri
nei luoghi abbandonati e le stazioni
sento le chiacchiere di chi nessuno ascolta
vedo le cose che vedono tutti
e che nessuno vede
a modo mio sono un collezionista
di cose che succedono per caso
e ci ragiono sopra e mi allontano
senza fretta senza una parola
come se fossi cieco e sordo e indifferente
come se non ci fossi o fossi un niente
non voglio che mi buchino la schena.
Succede per caso che a Firenze un italiano
spari ed uccida un senegalese
e non invece che un senegalese
spari ed uccida a Firenze un italiano?
Io non lo credo.
Succede per caso che un marito uccida
la moglie
e non invece una moglie il marito?
Io non lo credo.
Succede per caso che sul ciglio delle vie
corpi di donne e ragazzine siano in vendita
al mercato delle schiave per gli automobilisti in fregola?
Io non lo credo.
Succede per caso che i fascisti vincano
in questo luogo ed in questo momento
le elezioni
e non invece che alle elezioni
l'umanita' sconfigga odio e fascisti?
Io non lo credo.
E succede per caso che ogni giorno i ricchi
piu' ricchi diventino succhiando il sangue ai poveri
e non invece che finalmente i poveri
esproprino gli espropriatori e condividano
fra tutti gli esseri umani i beni e il bene?
Per la mia barba io proprio non lo credo
e non lo accetto io credo fermamente
che tutte le persone siano eguali
ch'abbiano tutte gli stessi diritti.
Succede per caso quello che succede
e sembra proprio che succeda per caso?
Io non lo credo gnaffe non lo credo.
Si vede proprio che sono comunista
e certo non faro' una bella fine.
6. ANCORA UNA LETTERA AGLI AMICI SUOI DI TOSCANA
I. Il sangue sul ponte
Nella civile citta' di Firenze
culla della lingua e patria delle arti
lo scorso lunedi' cinque di marzo
ancora un uomo e' stato assassinato
si chiamava Idy Diene.
Sua moglie era la vedova
di Samb Modou che insieme a Diop Mor
fu assassinato dai colpi di un fascista
nella stessa citta' di Firenze
il tredici dicembre di sette anni fa.
Nella civile citta' di Firenze
in questo antico paese dalla buffa forma
di uno stivale col tacco
indigeni scendono armati per strada
e sparano a persone innocenti
rubano loro la luce dei giorni
strappano loro il battito del cuore.
Come tutte le notti catafratti
nelle loro scatole di gomma e metallo
lupi perlustrano le vie alla caccia
di giovani donne schiave
per farne preda per farne stupro e scempio
in questo antico paese
in queste civili citta'.
Il giorno prima di quest'ultimo assassinio
le truppe dell'apartheid
vincevano le elezioni
dopo anni ed anni di propagazione
dell'odio razzista a reti unificate
nell'indifferenza e con la complicita'
di chi ha dimenticato di essere
un essere umano
ipnotizzato dagli alala'
dal rimbombo del passo dell'oca sul selciato.
Chi arma le mani degli assassini?
Non vi e' una persona che lo ignori.
*
II. La madre
Non si sono accorti i razzisti
che l'Italia di cui vanno blaterando
non esiste e non e' mai esistita
se non nei deliri di Interlandi
e di Preziosi e dei loro compari.
L'Italia non ha una cultura ma mille
e' etrusca e romana e greca
e' araba e normanna e bizantina
e longobarda e ladina e albanese
e a dirla in una sola
parola e' sempre stata
meticcia
non avrebbe cosi' tanti monumenti
se non fosse il luogo di tutti gli incontri
se non fosse lo specchio del mondo
la casa comune dell'umanita' intera.
E se volessimo risalire piu' indietro
fino alle origini dell'umanita'
ogni essere umano sa di essere
un discendente di progenitori
africani.
E' l'Africa la madre comune
dell'umanita' tutta
qualcuno lo dica ai giovinotti
razzisti che hanno vinto le elezioni.
Cosi' s'adempie nei fatti la profezia
di ogni umanesimo il sogno
di ogni movimento di liberazione
l'umanita'
si scopre una e chi ancora
si attarda ad erigere muri
ad armare frontiere
a promuovere guerre
e' innanzitutto un povero stolto
febbricitante
e bisognoso di essere curato.
*
III. Siamo tutte e tutti senegalesi
Eppure ancora infuria la violenza
razzista e giunge al punto di portare
al potere in Italia e in Europa
i mostri razzisti epigoni ed eredi
dell'ordine ariano dei campi di sterminio.
E quindi ancora e ancora e' da condurre
la lotta dell'umanita' che si sa umana
contro la guerra e tutte le uccisioni
contro il razzismo e tutte le persecuzioni
e contro il maschilismo e tutte le oppressioni
ancora e ancora e' da condurre quindi
la lotta nonviolenta dell'umanita'
per la pace e la liberazione comune
per i diritti umani di tutti gli esseri umani
in difesa del mondo vivente di cui siamo parte
e che e' casa comune dell'umanita' intera.
Siamo tutte e tutti senegalesi
siamo tutte e tutti esseri umani
la nonviolenza e' in cammino
oppresse e oppressi di tutto il mondo unitevi.
*
IV. In questo giorno queste parole scrissi
Queste parole ho scritto l'otto marzo
il giorno in cui l'umanita' s'inchina
e rende onore alla lotta delle donne
per la liberazione dell'umanita'
da ogni violenza, da ogni menzogna.
E' la violenza maschile
la prima radice e il primo paradigma
di ogni violenza.
Con voce e con volto di donna
la nonviolenza e' in cammino.
Solo la lotta delle donne
e degli uomini che alla loro sequela si pongono
potra' sconfiggere il maschilismo e il fascismo
e il militarismo il razzismo la schiavitu'
e liberare l'intera umanita'.
Che sia anche il tuo impegno adesso e sempre
siamo una sola umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele
siamo una sola umanita'
una persona un voto
siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
siamo una sola umanita'
di persone tutte diverse e tutte eguali
siamo una sola umanita'
sotto un stesso cielo
lo stesso sangue lo stesso respiro
lo stesso bisogno d'amore
che sa che soltanto insieme
la vita e' degna di essere vissuta
nell'aiuto reciproco
condividendo il pane ed i sogni
il lavoro e il riparo e i pensieri
soccorrendo accogliendo assistendo
ogni persona bisognosa di aiuto
nessuna abbandonando al dolore
nessuna abbandonando alla morte.
Agisci verso le altre persone
cosi' come vorresti
che le altre persone agissero
verso di te
sii tu l'umanita'
come dovrebbe essere.
7. SCINTILLE SCHEGGE TENEBRE SCHEGGE SCINTILLE
"e proseguendo la solinga via
tra le schegge e tra ' rocchi de lo scoglio
lo pie' sanza la man non si spedia"
(Inf., XXVI, 16-18)
Sono la stessa cosa la guerra e la fame
se non abolisci l'una non abolisci l'altra
Agevole sarebbe far cessare
per sempre entrambe
se infine decidessimo di essere
non solo di nome umani
*
Rileggo oggi i programmi elettorali
con cui gli ubriachi di Monaco hanno vinto
le ultime elezioni del Reich
Ad ogni suddito di razza ariana
e' promessa una pensione a vita
purche' non si sottragga all'incombenza
dei due minuti d'odio
di scendere in strada
un giorno qualunque della settimana
a scaricare il suo caricatore
nel primo uomo nero in cui s'imbatte
si sa che non e' un male
uccidere l'uomo nero
giacche' l'uomo nero
lo sanno anche i bambini
e' lui il male e noi la razza eletta
Nessuno paghi piu' le tasse
sia questo il paese di bengodi
certo di schiavi avremo un gran bisogno
e di armi e di volontari armati
addetti al filo spinato e all'appello
e di tesori da saccheggiare
a chi non piace della filibusta
l'epopea e il nero vessillo
Tornino i treni ad arrivare in orario
tra la stazione centrale e quel lontano
scalo in Polonia invaso dallo smog
che esce dal camino a Birkenau
*
La povera Ipazia che non sa
che meglio e' non sapere che sapere
perche' non piace ai capi che una donna
voglia discutere
e nessuna fronte
e' piu' dura dei sassi
*
Non avessi sprecato la mia vita
in vani sogni e strenui fallimenti
magari avrei commesso qualche grande
crimine e adesso anch'io sarei famoso
e dormirei tranquillo soddisfatto
del dovere compiuto
del sonno dei mostri
*
In questo certame
poche sono le regole e chiare
chi non uccide muore
chi uccide
muore anche lui ma piu' tardi
e mangia meglio ed ha migliore alloggio
*
Parole che ricordo di aver detto
in piazza ed era il giorno otto di marzo
che in me due persone colluttano
l'uomo che pensa e condivide il pane
che con tutto il cuore si e' posto alla scuola
del movimento di liberazione delle donne
che solo libera l'intera umanita'
ed ogni giorno livido ed ogni cieca notte
deve combattere il fascista che in lui
hanno incistato millenni di potere
maschile bramoso di tutte le brame
e innanzitutto di quella di sbranare
e solo vive nella lacerazione
e sempre combatte contro se stesso
io so che la violenza maschile
e' la prima radice e il primo modello
di ogni violenza
e so che solo la lotta delle donne
liberera' anche me
e l'intero mondo
dissi anche altro che ora non ricordo
ma soprattutto vidi ed ascoltai
e per quel poco tempo fui felice
*
Non e' la nonviolenza un'altra cosa
che questa lotta contro la violenza
nell'ora della crisi
della presenza
ti convoca a restare ancora tu
l'umanita' come dovrebbe essere
dinanzi al dolore degli altri ti chiama
ad essere tu a salvare le vite
non ha paura della paura
e sa che ogni giorno e' il giorno giusto
per fare la cosa giusta.
8. ANCORA UNA DOPPIA CANTATA DELLE VITTIME
I. Una conversazione mondana
Chi resta vivo ha sempre ragione
e chi resta vivo e' sempre l'assassino
Le vittime ma si' che ci commuovono
siamo gente civile ci fanno tanta pena
ma presto poi affogano nel fiume
infinito delle infinite vittime
tutte uguali nel lezzo insostenibile
tutte cadaveri in decomposizione
impossibili da intervistare
da compatire
Gli assassini invece hanno il loro blog
il loro fascino una storia interessante
da raccontare ai microfoni e pronta
la battuta e il fisico del ruolo
funzionano bene nei tg e nei talk show
prendono voti a secchiate alle elezioni
diventano presidenti re imperatori
piacciono al pubblico e il pubblico
ha sempre ragione
Le vittime poi muoiono come le mosche
e come le mosche sono fastidiose
pare quasi pretendano chiamarci in causa
pare quasi che pensino sia colpa nostra
ti fanno venire il dubbio che alla fine
se lo siano proprio meritato
di essere soppresse
si sa bene
chi cerca trova
Per fortuna che c'e' chi le mette a posto
per fortuna che vincono i forti
II. Mollica e soffio
E poi le vittime restano vittime
nessuna evoluzione nessuna redenzione le aspetta
il piu' delle volte nel nulla dissolte
la loro roba e' di chi se l'e' pigliata
neppure il loro nome si e' salvato
e chi le ricorda dopo un po' si vergogna
nessuno piu' lo invita alle feste
il lutto e' una merce che deperisce presto
Eccome se funziona la tortura
eccome se funzionano le armi
nulla piu' resta di un essere umano
abraso dalla pressione
di una gomma da cancellare
o altro materiale equivalente
Agli assassini invece
chi nega un giro di valzer
un incarico di fiducia un posto in lista
il pubblico perdono e una pensione
e' gente di mondo e al mondo piace
III. Cala il sipario
Non vinceranno mai le vittime
che restano vittime non sanno fare altro
ed anche chi pretende in loro nome
di agire in verita' non e' dei loro
solo le vittime sono le vittime
e tutte le vittime vittime restano
E questo e' il mondo reale
IV. Ancora un'ombra e il suo viandante
Perche' non hai la forza
di concludere qui?
Perche' senti il bisogno
di dire che non e' vero?
Perche' non lasci in pace
nella sua desolazione
chi legge queste parole?
Perche' l'unico motivo per cui scrivo
e' chiamare alla lotta contro l'ingiustizia
e' chiamare alla lotta contro la violenza
e' chiamare le oppresse e gli oppressi a resistere al male
ad opporsi al fascismo che sempre torna
V. A chi legge
Anche se tutto ti dice che tutto
e' orrore
tu all'orrore non arrenderti
strappagli la maschera e gli artigli
reca tu sollievo al sofferente
soccorri tu il rapinato in fin di vita
che incontri sulla strada per Gerico
tu continua a chiamare alla lotta
le oppresse e gli oppressi sii tu
l'umanita' come dovrebbe essere
ogni essere umano ha diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'
salvare le vite e' il primo dovere
questa immane mole di male
non accrescerla con la tua indifferenza
a questo regime dei lupi non recare
il vile tributo della tua resa
persona che mi leggi mia simile e sorella
finche' tu resisti
non ha vinto il fascismo
finche' tu resisti
contro tutte le violenze
contro tutte le menzogne
la nonviolenza e' in cammino
non si e' estinta l'umanita'.
9. IN MEMORIA DI DON TONINO BELLO
Non e' una passeggiata ricordare don Tonino
perche' come lo pensi e lui t'afferra
e ti trascina alla lotta nonviolenta
contro tutte le violenze e le ingiustizie.
Sono fatti cosi' certi compagni
neppure da morti si arrendono mai
neppure da morti ti lasciano in pace
continuano la lotta e alla lotta
ti chiamano ancora.
Non scendono mai dalla barricata
non ti danno un solo giorno di vacanza
tutto il pane pretendono sia condiviso
fra tutti fino all'ultima mollica
dicono che tutto deve essere di tutti
che nessuno mai piu' deve esser povero
che nessuno mai sia escluso
umiliato asservito abbandonato
e contro il fascismo resistono sempre.
Restano sempre dalla parte delle vittime
agli oppressori non danno mai tregua
sempre ed ovunque organizzano la lotta
per il diritto di ogni persona
alla vita e alla dignita'.
E se per caso gli capita di stare
invece che nel fango o in una grotta
su una cattedra su un palco su un altare
e tu li senti che sottovoce cantano
l'Internazionale.
10. IL CRONISTA ALLA CROCIATA
I.
Come cronista venni alla crociata
non riesco piu' a scrivere in questo diluvio di sangue
nulla sazia la sete delle spade
tutto e' preda e nulla e' rispettato.
Carni respiro acqua cieli e templi
e case e alberi e mense e letti
tutto insozza violenta disquatra divora la guerra
tutto corrompe rapisce squarcia azzanna la morte.
Per lungo tempo cercai di trovare le parole
che potessero fermare i roghi e le stragi
chiamare alla ragione e al rispetto di se stessi
evocare l'umanita' nei cuori e nelle menti.
Di dire l'orrore l'orrore ormai mi impedisce
mentire a me stesso e ad altri non voglio
ogni parola ormai sento nemica
rivolgo il pugnale contro me stesso.
II.
Tu non arrenderti al male
finche' tu resisti il fascismo non ha vinto
tu scegli la nonviolenza.
Anche ove tutti fossero ubriachi
e tu resta lucido
anche ove tutti fossero nel sonno
e tu veglia.
La guerra e' nemica dell'umanita'
ogni esercito uccide
ogni arma desidera la nostra morte
ogni potere che opprime ci opprime tutti.
Non hai altro strumento che questo
usa la parola poiche' tutti gli esseri umani
hanno la parola negli occhi e nella bocca
hanno la parola nelle mani e allora usala.
Usala per dire che c'e' un'alternativa
all'uccidere e al morire e questa alternativa
e' il vivere insieme nel mutuo soccorso.
III.
E poi la nonviolenza e' ancora questo:
non maltrattare neppure un orco o un sasso
fermare ogni braccio che solleva il bastone
guardare negli occhi e vedere nel cuore
sentire il miracolo di ogni filo d'erba
ascoltare e parlare nell'assemblea
decidere insieme
la lotta delle oppresse e degli oppressi organizzare
per la liberazione comune
condividere il pane fino all'ultima mollica
fare insieme il lavoro necessario
lavare i panni le ferite le parole
sapere che tutto e' un dono ricevuto
rompere tutte le serrature e le sbarre
lasciare tutte le porte aperte
tenere pulita la casa di tutti
accudire i vecchi e i bambini
prestare ascolto a chi piange
ricordare il volto dei morti
raccontarne le storie a chi non sa
tenere acceso il fuoco nella notte
alzarsi prima dell'alba per aiutare il sole a sorgere.
11. VENERDI' DEL SANGUE
I. L'ora del te' e dei cecchini
E' venerdi'? E' l'ora della strage
al confine tra Gaza ed Israele.
La prigione di Gaza e' circondata
dalla prigione di Israele circondata
dalla prigione del Medio Oriente circondata
dagli addetti alla vigilanza globale
dell'ordine imperiale e coloniale
del capitale finanziario e delle atomiche.
E tutto il sud del mondo e' una prigione
vi dominano dittature e fame
chi e' fortunato e' catturato dai negrieri
per essere recato schiavo al nord
al servizio degli indigeni europei
vecchi vampiri briganti dell'istmo
asserviti alle mafie e al consumismo.
Ed incistati ovunque i corpi franchi
che uccidono coi droni colle bombe
con i coltelli con le cerbottane
con gli elettrodi applicati ai genitali
con gli autotreni e il costo degli affitti.
E' vero e non e' vero. Il prigioniero
di Gaza da Gaza non puo' uscire
il prigioniero israeliano sa soltanto
che e' circondato da stati e da poteri
che come bere un bicchier d'acqua se potessero
raderebbero al suolo Israele
porterebbero a termine ovunque la Shoah
e nessuno muoverebbe un dito
ed il palestinese che vive in Israele
sa cosa sia l'apartheid
e sa che il mondo sa e non muove foglia
tutti hanno paura di tutti
e quidam de populo giunto
a una certa della paura soglia
uccide
a una certa della paura soglia
perfettamente misurabile e prevista
dai laboratori high tech
dell'ultima start-up di nuova generazione
dell'azienda totale del trionfo della volonta'
uccide.
L'umanita' intera vive nel destierro
del terror panico alle scosse sottoposta
alla merce' di eserciti e schiavisti
che tornano a casa Wendy la sera
che indossano smoking e parlano inglese
l'umanita' intera nelle colonie
nel ghetto
nella stanza della tortura
nell'ora piu' buia
nessuno sa se verra' l'alba o la bomba.
*
II. Mille miliardi di visualizzazioni
A questo tirassegno i militari
si esercitano e vincono orsacchiotti
si ride insieme mentre cade a terra
il folgorato e tutto intorno si sgambetta
pare una vecchia comica ed il pubblico
televisivo distratto da' uno sguardo
e pensa i suoi veri falsi pensieri
i pensieri autorizzati dal gestore:
tutto quel fumo li' di copertoni
non inquina forse l'ambiente?
quelle donne vestite di nero
non puzzano forse di medioevo?
la nostra ragione quotidiana
di morti e feriti e' stata raggiunta?
si stabilira' oggi il nuovo record
del bimbo piu' piccino fatto fuori?
e piu' tardi ci sara' qualche bel film
col giusto mix di ultraviolenza e di eros?
sono tutti fascisti e terroristi
basta che restino a scannarsi a casa loro.
*
III. Natura morta
Sto qui seduto su questa panchinaccia
al cimitero e c'e' un bel venticello
sto qui senza gli occhiali ad occhi aperti
cosi' non vedo piu' la brutta faccia
rimemorante il mondo quanto e' fello
dei morti stramazzati e ricoperti
ma solo il radioso sentiero dei mille colori
dei fiori
e penso qualche pio pensiero.
*
IV. La ripresa
Il soldato che spara al poveraccio
che disperato danza la sua danza
e che forse presente ma non sa
che oggi e' l'ultimo giorno di luce.
Il cavallo che starnutisce forte
rotto dai cocci della bottiglia rotta
da una finestra sogguarda il minotauro
con occhi che sembrano funghi
con occhi di rana che gocciano acqua ragia
e in questa corrida di sabbia e segatura
negli imbuti di precisione
cadono fagotti con dentro carni umane
tutto diventa concime per i network.
Dalle gradinate di questo colosseo
ancora una volta vedi e sai
ancora una volta vedi e sai
dalle gradinate di questo colosseo.
*
V. Dies irae, dies illa
Ma io dico che risorgeranno i morti
ma io dico che si rompera' la storia
verra' il tempo del diritto e della pace
verra' l'ora dell'umanita'.
Ma io dico che non c'e' resurrezione
tutte le vittime restano vittime
dell'ecatombe non si riavvolge il nastro.
*
VI. Qui
Qui le parole non trovo
qui mi paralizza l'orrore
e la vergogna.
Compagne, compagni.
*
VII. Tune, none
Tu devi rifiutarti di sparare
tu devi fare agli altri solo quello
che vorresti fosse fatto a te
tu non dimenticarti mai che siamo
una sola dolente umanita'.
Il primo dovere e' cessare di uccidere
il primo dovere e' recare soccorso
il primo dovere e' salvare le vite.
12. QUESTA CATASTROFE
I. Stanotte
Vincono i barbari, i fascisti vincono
stanchi giungemmo a questo precipizio
e lentamente passo dopo passo
e ti sembra che sia anche colpa tua.
Continui a perdere i denti
la vista ti si abbassa ancora
la maniglia dalla porta si e' staccata
sul cuoio di un libro una vespa ha costruito
con infinita pazienza il suo nido di fango
chi puo' sapere piu' quanti anni fa
dalla bocca sdentata ti escono strane parole
che raschiano e sembrano soffi e fruscii
e ti danno la nausea gli occhiali se leggi
e i barbari vincono, vincono i fascisti
hay viento y hay cenizas en el viento.
Certamente resistere e' possibile
ma questo vento che tutto travolge
e reca bottiglie di sabbia e di fuoco
cartocci di ruggine e scorpioni
e frecce impregnate di peste.
I pochi amici che vedo
sono ammalati o hanno perso la casa
o verranno processati a giorni
sono vecchi e stanchi e stilla a stilla vanno
perdendo come me la memoria del tedesco
zoppicando nella nebbia nel fumo ci chiediamo
talvolta o sovente o mai o sempre
se fummo proprio noi
o lo abbiamo sognato
tutto si fa confuso
e vincono i fascisti.
Dove e quando sbagliammo?
Fu perche' tacemmo quando il disgusto
ci ammutoli' e lasciammo che solo
la muta latrasse?
Ma tacemmo? Io credevo di no.
O forse altro era da fare ed esitammo?
Ma esitammo? Io temo di si'.
Ma se esitammo fu perche' tememmo
che a combattere l'orco coi metodi dell'orco
in orco ci saremmo trasformati
e forse proprio questo era accaduto all'orco
quando era ancora giovane e nulla sapeva del mondo
e forse sperava un'altra vita e benigna.
Tutto e' divorato anche cio' che meritava
se non devozione rispetto e pieta'
nulla piu' resta tra le rovine integro
e dove erano i luoghi dell'assemblea
che sapeva dire di no
e fra tutti dividere il pane
adesso discoteche e stadi e scenari di plastica e cartone
dietro i quali le fosse comuni
i campi e il piazzale dell'appello
e i laboratori dove si distilla
l'odio che uccide e il fascismo che torna
e tutto divora.
Certamente resistere e' possibile
certamente resistere e' necessario
e certamente
io e i compagni siamo vecchi e tardi
eppure resistere e' necessario
ed essendo necessario e' quindi possibile.
Senza illusioni senza speranze
solo per restare cio' che crediamo che siamo
e temiamo di no e temiamo sia falso
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
II. Della paura dei classici
Non siamo noi ad avere paura dei classici
sono i classici ad avere paura di noi
si rintanano nelle cantine
parlano in sanscrito anche al caffe'
cercano di trovare un lavoro in campagna
fosse pure da guardiano dei porci
non vanno mai dal barbiere e si lavano
i vestiti da soli e li indossano senza stirarli.
Certo poi si vergognano di sembrare
cosi' messi male sono pur sempre i classici
e ai loro tempi combatterono a Salamina
ne combinarono insieme a Buffalmacco
ricordano ancora le bastonate di Orbilio
e sanno a memoria tutte le squadre
dell'anno che il Cagliari vinse lo scudetto.
Nessuno gli telefona mai
e se per sbaglio una telefonata gli arriva
non rispondono
non hanno la televisione ne' la macchina
le partite le sentono alla radio al bar
e se devono andare dal dottore
si alzano all'alba per prendere il treno
e s'offendono a vedere le stazioni chiuse
e non sanno come fare il biglietto
cosi' non vanno mai dal dottore
e muoiono presto.
Sono restati alla prima Internazionale
continuano ad accapigliarsi con Marx e Bakunin
la gente normale li guarda accigliata
qualcuno pensa che farebbero meglio
a lavare i finestrini ai semafori
ma pensa anche che chi lava i finestrini ai semafori
andrebbe messo in galera
portato ad oriente
e loro lo sanno vecchi come sono
lo sanno riconoscere il passo cadenzato
delle camicie brune
che dai social media proclamano
la pulizia dello spazio vitale
affinche' tutto si trasformi in carie e sasso
gia' i cavalli di frisia per le strade lustre pascolano
crescono nelle aiuole e sui terrazzi piante
di filo spinato e la pioggia perfora
insieme le lattine e il pario marmo
le dita dei giovani in carriera
si trasformano in chele e in staffili
dai ganci pendono sopra le nostre teste
chine legnose strani frutti ancora.
Lo sanno i classici di non piacere
alla nuova primavera di bellezza
che parla solo frasi corte come ordini
parole che sono polpette di cane e frantumi di vetro
entusiasta di non pensare i lunghi dolorosi pensieri
ebbra e frenetica di avere un tutto
che e' solo un ben confezionato nulla.
Lo sanno di non piacere a chi
percuote le dita sul display nel palmo
prepara e ripete ed applaude le gesta dei trenta tiranni
e gli autodafe' e i vagoni piombati.
E sanno che i persecutori sanno
fiutare in un lampo le vittime loro
e in un lampo abbatterle senza
battere un ciglio sentire nessun fremito
continuando a cianciare sguardo in macchina
del nulla che il nulla prepara
presto mutando la carne delle vittime in concime
facendo un deserto e chiamandolo il nuovo.
Si ricordano di quella volta che con Lisia
e di quell'altra che a Montaperti
e della strage di Ginocchio ferito
della benevolenza che predicava il maestro Kung
e il figlio della levatrice
o quello del discorso della Montagna
e quella che aveva tre ghinee
sanno che la loro memoria
e' vietata.
Poiche' hanno giu' visto nel Trentotto
quell'altro rogo dei libri
di quello di oggi non stupiscono
chi ci riesce cerca di fuggire
lontano molto lontano
chi ci riesce cerca di tenere a memoria
i libri che ormai sono cenere
alcuni si ritrovano
decrepiti come sono
ancora a Madonna del Colletto
a Porta San Paolo ancora
e sono i nostri maestri e compagni migliori
e i primi che saranno uccisi.
I classici la loro paura
questa memoria che dilegua come fumo
havel havalim.
III. Congedo
Ma tu non cedere resisti ancora
al regime dei razzisti opponiti ancora
non dirla mai la parola disonesta
resta fedele all'umanita'.
Accogli in casa chi e' perseguitato
sii mite e generoso con chi incontri
organizza la lotta nonviolenta.
Ogni essere umano ha diritto alla vita
vi e' una sola casa comune un'unica umanita'
e tutto il bene e tutti i beni fra tutte
le persone vanno condivisi
ogni persona responsabile di tutto
ogni persona custode del mondo
ogni persona eguale in diritti
ad ogni altra persona ed ognuna
ugualmente di aiuto bisognosa.
Tu non uccidere
tu salva le vite.
Abolire la guerra e tutte le uccisioni
abolire il razzismo e tutte le persecuzioni
abolire il maschilismo e tutte le oppressioni
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe.
13. PRIMA CHE ENTRINO IN AZIONE LE RUSPE
Prima che entrino in azione le ruspe
prima che i soccorritori in mare siano arrestati
prima che i fuggiaschi siano riconsegnati agli aguzzini
prima che la disumanita' vi sembri normale
noi vi preghiamo.
Prima che l'Italia si colmi di campi di concentramento
prima che l'apartheid diventi cosa ovvia
prima che lo schiavismo sia eretto a modello di sviluppo
noi vi preghiamo.
Prima che la bonta' sia messa fuorilegge
prima che al posto dei nomi i numeri tatuati
noi vi preghiamo.
Prima che sia imposto su milioni di innocenti
il regime del terrore e delle deportazioni
noi vi preghiamo.
Noi vi preghiamo di opporvi
alla presa del potere dell'estrema destra razzista.
Noi vi preghiamo di restare fedeli
alla Costituzione repubblicana, democratica, antifascista.
Noi vi preghiamo di restare fedeli
all'umanita'.
Se non resisti tu, se non resisti ora, se non resisti qui,
chi, quando, dove, resistera' al razzismo?
14. L'AGGUATO (QUASI UN COMIZIO UNA MATTINA A VITERBO IN MEMORIA DI SOUMAILA SACKO)
La sera del 2 giugno 2018
festa della Repubblica italiana
nella campagna di San Ferdinando
e' stato assassinato Soumaila Sacko
e feriti due suoi compagni.
La sera del 2 giugno 2018
mentre un caporione dell'estrema destra razzista
giunto al potere e divenuto ministro
spergiurando sulla Costituzione
proclamava ancora la sua infame propaganda
di odio e disprezzo per l'umanita' piu' oppressa
un sicario che quell'odio e quel disprezzo condivide
armato di fucile ha assassinato
il nostro compagno Soumaila Sacko.
Attivista sindacale di base
militante del movimento
delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la liberazione dell'umanita'
impegnato per i diritti umani
di tutti gli esseri umani
Soumaila Sacko e' stato assassinato
non solo da un sicario ma anche
dalla violenza del regime
mafioso schiavista razzista.
Miliardi di esseri umani
ovunque in quest'unico mondo
che dell'intera umanita' e' la casa comune
si riconoscono nel dolore e nella lotta
nelle esperienze e nelle riflessioni
di Soumaila Sacko
sanno che il suo destino e' il loro
finche' non sara' rovesciato
il disordine costituito
in cui persone macellano persone
in cui persone persone mangiano.
Quell'antica promessa dell'eguaglianza di dignita' e diritti
della lotta comune contro la morte
dell'aiuto reciproco che ogni persona riconosce e sostiene
anima di ogni rivolta contro ogni fascismo
da Spartaco alla Resistenza da cui nacque
la Repubblica italiana quell'antica promessa
e' ancora il programma fondamentale
dell'umanita' in lotta per il bene comune.
E' dunque evidente cosa ora occorre fare
anche nel nome di Soumaila Sacko
come di tutte le vittime dell'ingiustizia.
Abolire la schiavitu' nel nostro paese ed ovunque.
Riconoscere ad ogni essere umano
il diritto di giungere e vivere in pace ovunque nel mondo
siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente.
Riconoscere ad ogni persona
il diritto di voto nel luogo in cui vive
democrazia significa una persona un voto.
Riconoscere ad ogni essere umano
il diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'.
Insorgere contro la mafia assassina
insorgere contro la mafia schiavista
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita di ogni essere umano
in difesa della Costituzione repubblicana in difesa della democrazia
in difesa dello stato di diritto della civilta' dell'umanita' che e' una.
Far dimettere il governo incostituzionale
dell'estrema destra razzista e golpista
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita di ogni essere umano
in difesa della Costituzione repubblicana in difesa della democrazia
in difesa dello stato di diritto della civilta' dell'umanita' che e' una.
E' stato ucciso Soumaila Sacko
che nessun altro sia mai piu' ucciso.
E' stato ucciso Soumaila Sacko
non muore il suo valore la sua memoria
resta e vive nel cuore dell'umanita' tutta.
15. SOUMAILA SACKO E BARTOLOMEO VANZETTI
I.
In uno di quei sogni che non vorresti fare
ho incontrato stanotte all'ora dell'alba
Soumaila Sacko e Bartolomeo Vanzetti
era una terra di vento e di nebbie ed io sapevo
che non dovevo essere li' che era un sogno
tutto era vuoto ne' buio ne' chiaro
non si sentiva nessun suono neppure
l'affanno dell'asma doveva essere un sogno
eravamo seduti a un tavolino
d'osteria ma intorno non c'era
nessuna osteria
sul tavolino fogli di giornale
si disfacevano sotto la pioggia
che annacquava i bicchieri di vino
senza colore di certo era un sogno
non dicevano nulla
mi guardavano
non dicevano nulla
sembrava mi chiedessero qualcosa
ma non potevano parlare erano morti
aspettavamo insieme in silenzio
non succedeva nulla
avessi potuto emettere un soffio
sarebbero volati via quei corpi
quei corpi quei volti quegli occhi di morti
tutto era polvere e cenere
tutto era vuoto e silenzio
sembrava mi chiedessero qualcosa
II.
Ogni giorno il capitale astratto
mangia concrete vite di persone
ogni giorno i rapporti di classe
negano l'umanita' dell'umanita'
ogni giorno Nicola Sacco
Soumaila Sacko Bartolomeo Vanzetti
vengono assassinati dal regime
mafioso e razzista che governa il mondo
e a questo orrore tu devi opporti
ogni giorno e' l'ora giusta
per la lotta comune per la comune
liberazione dalla schiavitu'
ogni giorno e' il preciso momento
del risveglio dell'umanita'
spezzarle adesso occorre le catene
adesso insorgere occorre
oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'
16. DAL FONDO DEL MEDITERRANEO
I.
Dal fondo del Mediterraneo
grida il sangue delle vittime innocenti.
Dai cumuli di ossa nel deserto
grida il sangue delle vittime innocenti.
Dai lager libici dalle fosse comuni
sparse per le campagne italiane
grida il sangue delle vittime innocenti.
Grida il sangue delle vittime innocenti
e proprio te chiama alla lotta
affinche' questo orrore finisca.
Siamo una sola umanita'
in un unico mondo vivente
casa comune dell'umanita' intera
o saremo liberi tutti e tutte
o nessuno mai lo sara'.
II.
Riconoscere a tutti gli esseri umani
il diritto di giungere nel nostro paese
in modo legale e sicuro
ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'.
Riconoscere il diritto di voto
a tutte le persone che vivono nel nostro paese
una persona un voto
ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'.
Dimissioni immediate del governo
delle persecuzioni razziste
dell'omissione di soccorso
della violazione della Costituzione
della propaganda assassina
di crimini contro l'umanita'.
Siano processati i ministri responsabili
delle persecuzioni razziste
dell'omissione di soccorso
della violazione della Costituzione
della propaganda assassina
di crimini contro l'umanita'.
III.
Tutte le vittime la stessa vittima
nessuno sia abbandonato alla morte
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.
Nessuno sia abbandonato alla morte
abolire la guerra e tutte le uccisioni
abolire il razzismo e tutte le persecuzioni
abolire il maschilismo e tutte le oppressioni
spezzare le catene di ogni schiavitu'
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.
Salvare le vite e' il primo dovere
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
nella lotta contro tutte le violenze
la nonviolenza e' in cammino
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.
Da ciascuno secondo le sue capacita'
a ciascuno secondo i suoi bisogni
oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi
tutti gli esseri umani
una sola umanita'
libera e solidale.
17. SECCA UNA DICHIARAZIONE E QUATTRO STORIE IN CUI RICORDO ALCUNI VECCHI AMICI CHE NON CI SONO PIU'
Sono un gagio amico dei rom
da mezzo secolo almeno.
Sono un vecchio con la barba bianca
che sempre ha lottato contro ogni fascismo.
Sono un amico della nonviolenza.
Chiedo che il razzista ministro dell'Interno
e i suoi complici nel gabinetto
di cui e' protervo padrone
si dimettano immediatamente
e siano processati e condannati
per avere promosso e commesso
persecuzioni razziste
crimini contro l'umanita'.
*
Storia di G.
Faceva il calderaio e lo diceva
il suo stesso cognome abitava
in un carrozzone in un braccio di campagna
dentro le mura della citta'
a un tiro di voce dalla grotta
dove abitavano Alfio e Caterina.
Era una persona mite e gentile
eravamo amici.
Due volte il Comune gli distrusse la povera casa
per spostarlo come un sacco di polvere e d'ossa
prima in un'altra zona di periferia
perche' dove abitava avevano mire
speculative i potenti i corrotti
e poi da quell'altra periferia ancora
perche' li' nei pressi
fu poi trasferita una toilette per cani
ed i proprietari dei cani non volevano
vedere gli zingari cosi' quelle famiglie
furono di nuovo gettate via questa volta
nel vuoto invisibile dietro il cimitero cittadino.
Per chi governava e governa questa citta'
la vita degli esseri umani con tutta evidenza
vale meno dei cani che hanno un padrone.
Ricordo il suo racconto di quei trasferimenti
brutali all'alba senza preavviso
tutto devastando dei pochi loro beni.
Quando mori' per mesi la sua salma
resto' senza sepoltura.
*
Storia di M.
E' a lei che devo le carte
su cui ho studiato la lingua la storia la cultura
dei miei amici rom e sinti e khorakhane'.
Insegnava scriveva libri organizzava
la solidarieta'.
Faceva una rivista che era preziosa
quanto un'enciclopedia e una bandiera
un programma ed uno strumento di lotta
un regesto e una seminagione
di verita' di umanita'.
Nell'ultimo fascicolo ci sono alcune mie righe
che ho riletto quest'oggi un secolo dopo
le scriverei ancora parola per parola
non si estingue la gratitudine.
*
Storia di V. E.
E' stato il mio primo maestro di nonviolenza
insegnava storia dell'eta' dell'Illuminismo
era stato ufficiale degli alpini
aveva saputo dire di no
ed era stato deportato in Lager.
Era impegnato nella solidarieta'
con i rom che aveva conosciuto
come compagni di prigionia nel Lager.
Ho avuto l'onore di essere alla sua scuola
e suo compagno di lotta
per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
A tutto cio' che mi ha insegnato
sono restato fedele.
*
Storia di S.
Era una giovane madre
bellissima romni'
aveva molto sofferto
piangeva quando raccontava
le umiliazioni razziste subite
ed era impegnata nella solidarieta'
con chiunque soffriva e nella denuncia
di ogni violazione della dignita' umana.
Si e' uccisa gettandosi nel vuoto
da una finestra d'ospedale.
Ora e' una stella luminosa nel cielo.
*
Sono un gagio amico dei rom
da mezzo secolo almeno.
Sono un vecchio con la barba bianca
che sempre ha lottato contro ogni fascismo.
Sono un amico della nonviolenza.
Chiedo che il razzista ministro dell'Interno
e i suoi complici nel gabinetto
di cui e' protervo padrone
si dimettano immediatamente
e siano processati e condannati
per avere promosso e commesso
persecuzioni razziste
crimini contro l'umanita'.
18. CHI RIFIUTA DI SOCCORRERE UNA PERSONA IN PERICOLO
Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
vince un ministero e una camicia bruna.
Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
trionfa nei sondaggi e alla televisione.
Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
trova un portafogli con dentro denti d'oro.
Chi rifiuta di soccorrere una persona in pericolo
si sveglia una mattina diventato uno scorpione.
19. NON HANNO VOLTO NON HANNO NOME
I.
Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini che muoiono affogati
nel Mediterraneo
Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini imprigionati e schiavi
nei lager libici
Dagli alti scranni dalle televisioni
dai social media dagli altoparlanti
dai balconi dai divani dagli aeroporti
dalle morbide poltrone dei salotti
rivolti alle telecamere dei telefonini
rimirando sempre e solo il proprio ombelico
parlano solo gli assassini
e i complici degli assassini
e quelli che agli assassini plaudono
e quelli che agli assassini reggono
e baciano la coda di scorpione
Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini che subiscono ogni giorno
sevizie che non possono esser dette
Non hanno volto non hanno nome
le donne e gli uomini cui scoppia il cuore
colmi i polmoni di acqua salata
II.
Ma io so chi e' che li uccide
e li uccide il globale apartheid
e li uccide la mafia schiavista
e li uccide chi nega soccorso
e li uccide chi siede al governo
e non vuole salvarne le vite
Bastarebbe a salvarne le vite
riconoscere a ogni essere umano
il diritto di liberta' di movimento
in quest'unica casa comune
che e' il pianeta che tutti abitiamo
il diritto di liberta' di movimento
e con mezzi di trasporto legali e sicuri
lasciare i luoghi della guerra e della fame
giungere dove una vita degna sia possibile
il diritto di liberta' di movimento
per salvare la propria unica vita
Sono i governi europei
che negano ad altri questo diritto
che i propri cittadini invece hanno
Sono i governi europei
che hanno creato i trafficanti
mafiosi e schiavisti di esseri umani
Sono i governi europei
che fanno morire innumerevoli innocenti
nel deserto e nel mare
Sono i governi europei
a fare strage d'innumerevoli innocenti
ed imporre un regime di sangue e terrore
III.
Dimissioni immediate del governo razzista
siano processati i ministri razzisti
cessi la strage e le persecuzioni
Torni l'Italia ad essere un paese
democratico civile umano
che salva le vite
Salvare le vite e' il primo dovere
siamo una sola umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele
Dimissioni immediate del governo razzista
siano processati i ministri razzisti
cessi la strage e le persecuzioni
20. AVVISTANDO IL GOMMONE DELLA MEDUSA
I.
Perche' dovrei soccorrere 'sti naufraghi?
Di mio fratello e che sono il custode?
Che ce l'ho messo io su quella zattera?
Gliel'ho detto io che navigare e' necessario?
E poi e' un naufrago o invece e' un profugo?
E sara' stato torturato a titolo
personale o confuso nel mucchio?
E poi l'avranno preso a fucilate
o solamente la frusta e le catene?
Magari faceva solo la fame
da fannullone furbo di tre cotte
che pensa che da noi trova la pacchia.
E che ci viene a fare qui da noi
se non lo spaccio i furti e per portare
le malattie la mafia e il terrorismo?
Anche da noi miei cari c'e' la crisi
non ve lo immaginate quanta gente sta male
per fortuna che io faccio il ministro.
II.
La strategia e' semplice ed e' chiara
primo chi affoga affoga e siamo pari
secondo chi li pesca e' un criminale
terzo e' un affare interno della Libia
quarto piantiamola di essere ipocriti
quinto il buonismo ci ha sempre fatto schifo
sesto la colpa e' di quei zozzi dei francesi
e dei tedeschi e dei governi communisti
e settimo ci ho gia' tanti pensieri
che di chi affoga io me ne strafrego
a me interessano i voti di chi vota
prima ammuffivo al bar ed eccomi ministro.
Gia' la so tutta l'arte del governo
dire spropositi strillando forte
ripetere le stesse bugie di continuo
proclamare che il bene e' male e viceversa
col triplice cachinno e quando serve
e' vecchia regola della diplomazia
gettar sul piatto un mucchio di cadaveri.
Muoiono i naufraghi
e' il mestiere loro
sono trattati disumanamente gli schiavi
e' quello che si meritano appunto sono schiavi
e poi si sa che le persecuzioni
fanno bene alla salute dei piu' forti.
III.
Che c'e' di male a dirlo chiaro e tondo
che noi siamo padroni a casa nostra
e non vogliamo chi non e' di razza italica?
Che c'e' di brutto a difendere i confini
dall'invasione di quelle bestiacce?
Si chiama selezione naturale
e' la sopravvivenza del piu' forte
io fo il ministro e loro gli annegati.
Mi da' ragione il voto della gente
e chi protesta la faccia finita
che mica dura sempre la pazienza.
E visto che so scrivere io pure
mi sa che prima o poi butto giu' un libro
ho gia' pensato a come intitolarlo
qualcosa come "Prima gli italiani"
oppure "La difesa della razza"
e' che io al popolo gli voglio bene
come diceva quel poeta li'
un sangue un suolo un capo e io fo il capo.
21. PRIMA CHE DIVENTI NORMALE
Prima che diventi normale
mangiare i bambini
Prima che diventi normale
stuprare i neonati
Prima che diventi normale
lasciar affogare i naufraghi
Prima che diventi normale
la schiavitu' i lager le deportazioni
Prima che diventi normale
il barbaro e infame regime razzista
Indignati ora
insorgi adesso
Difendili adesso
i diritti umani di tutti gli esseri umani
Opponiti adesso
al regime delle persecuzioni e delle stragi
Impegnati adesso perche' si dimetta il governo razzista
e siano processati per i loro delitti i ministri razzisti
Salvare le vite
e' il primo dovere
22. SENTO ALLA RADIO CHE OGGI IN UN NAUFRAGIO
Sento alla radio che oggi in un naufragio
nel Mediterraneo tra Libia ed Italia
un centinaio di poveri cristi sono morti.
So che se i governi italiano ed europei
non impedissero ai poveri cristi
in fuga dalla fame dalle guerre dalle dittature
di giungere qui in modo legale e sicuro
come e' diritto loro e di tutti
migliaia e migliaia di esseri umani innocenti
sarebbero ancora vivi
ancora vivi sarebbero
poiche' migliaia e migliaia di esseri umani innocenti
da anni e anni e anni e anni muoiono
giorno dopo giorno nel Mediterraneo
per decisione assassina di chi governa in Italia e in Europa.
So che se lo scellerato governo razzista italiano
non negasse salvezza agli innocenti
non perseguitasse chi soccorre i naufraghi
forse almeno queste ultime vittime sarebbero salve
ed invece sono morte.
L'immane massacro nel Mediterraneo
pesa anche sulla mia coscienza
di persona che da molti anni
queste cose sa e dice ma non e' riuscito
con le altre persone di volonta' buona
a far prevalere almeno in Italia
la legge che salva le vite.
Si dimetta il governo razzista e criminale
siano processati i ministri dell'omissione di soccorso
siano processati i ministri delle persecuzioni razziste
siano processati i ministri che aggrediscono i soccorritori
siano processati i ministri che abbandonano i naufraghi alla morte
siano processati i ministri che propagandano odio e violenza
siano processati i ministri che violano la Costituzione democratica.
Vedo un oceano di sangue
vedo un regime stragista
mi chiedo perche' non insorgiamo
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per contrastare il massacro
per opporci alla morte
per salvare le vite la dignita' e i diritti
di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.
23. DUE VOLTE COMPLICE DELL'ECATOMBE
Mentre nel Mediterraneo si continua a morire
giorno dopo giorno naufragio dopo naufragio
il governo italiano nega accoglienza ai superstiti
perseguita finanche i soccorritori
dichiara che le navi di chi salva vite innocenti
non potranno attraccare nei porti italiani
ne' per sbarcare i salvati da morte sicura
e neppure per rifornirsi di beni di prima necessita'.
Io dico che il governo italiano e' complice due volte
dell'ecatombe che nel Mediterraneo si consuma
una prima volta insieme a tutti gli altri governi europei
che impedendo di giungere in Europa
in modo legale e sicuro
gettano innumerevoli vittime delle guerre e della fame
negli artigli dei trafficanti schiavisti
e nelle fauci della morte
e una seconda volta negando accoglienza ai superstiti
e perseguitando i soccorritori
cosi' dell'ecatombe che nel Mediterraneo si consuma
io dico che il governo italiano e' complice due volte.
Salvare le vite e' il primo dovere
si dimetta il governo delle persecuzioni razziste
si dimetta il governo della disumanita'
siano processati i ministri colpevoli
dell'omissione di soccorso
di violazione della Costituzione
di crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.
24. I PORTI IN CARTOLINA
"Cerbero, fiera crudele e diversa,
con tre gole caninamente latra
sovra la gente che quivi e' sommersa"
(Dante, Inf., VI, 13-15)
Quel ministro che dice che chi soccorre i naufraghi
vedra' i porti italiani soltanto in cartolina
Quel vanesio presidente di gabinetto
che finge di non accorgersi che il suo governo
lascia che il mare si colmi di cadaveri
L'estrema destra razzista che sta instaurando
un regime di persecuzioni e di disumanita'
Nel silenzio nell'indifferenza nella complicita'
di chi vede la strage e l'orrore
e non insorge per salvare le vite.
25. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- James Graham Ballard, Sogno S.p.A., Feltrinelli, Milano 2019, pp. 256, euro 10.
*
Riletture
- Juergen Habermas, Una Costituzione per l'Europa?, Castelvecchi, Roma 2017, pp. 48.
*
Riedizioni
- Elena Aga Rossi, Cefalonia. La Resistenza, l'eccidio, il mito, Il Mulino, Bologna 2016, Societa' Europea di Edizioni, Milano 2019, pp. VI + 252, euro 9,90 + 9,90.
- Timur Vermes, Lui e' tornato, Bompiani, Milano 2013, Giunti, Firenze 2017, Gedi, Roma 2019, pp. 400, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").
26. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
27. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3361 del 19 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
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