[Nonviolenza] Telegrammi. 3350
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 3350
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Thu, 4 Apr 2019 20:50:43 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3350 del 5 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Sezione Anpi "Emilio Sugoni" di Nepi: Nel terzo anniversario della scomparsa di Giuseppe Tacconi
2. Nell'anniversario della morte di Martin Luther King un appello al Presidente del Parlamento Europeo
3. "Una modesta proposta sulla Nato: scioglierla". Un incontro di riflessione a Viterbo
4. Viterbo ricorda le vittime della mafia. Un discorso in piazza delle erbe il 21 marzo 2019
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'
1. MEMORIA. SEZIONE ANPI "EMILIO SUGONI" DI NEPI: NEL TERZO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI GIUSEPPE TACCONI
[Riceviamo e diffondiamo unendoci al ricordo]
Nel terzo anniversario della scomparsa, la sezione Anpi "Emilio Sugoni" di Nepi ricorda il presidente Giuseppe Tacconi (15 agosto 1937 - 5 aprile 2016), architetto e docente universitario, un antifascista, un uomo buono, generoso, intelligente, un vero costruttore di pace.
Nella sua vita fin da giovane si e' sempre battuto per la difesa della democrazia, dei diritti inviolabili di tutte le persone, dei piu' poveri e degli oppressi. Giuseppe soleva ripeterci continuamente: "Leggete e rileggete sempre le Lettere dei condannati a morte della Resistenza; è a loro che dobbiamo la nostra Costituzione da amare e difendere sempre, quella Costituzione che riconosce i diritti fondamentali per tutti gli esseri umani, che accoglie le persone migranti in fuga da violenze e fame, che ogni guerra ripudia e invoca sempre la pace".
Siamo grati a Giuseppe per la sua vita, per il suo insegnamento che cercheremo di seguire ed onorare e che indichiamo ad esempio a tutti i cittadini e in particolare ai giovani.
2. REPETITA IUVANT. NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MARTIN LUTHER KING UN APPELLO AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO
Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
ricorre oggi il cinquantunesimo anniversario della morte di Martin Luther King: il suo messaggio e' ancora vivo ed illumina l'umanita' intera; la sua lotta contro il razzismo e' tutt'altro che conclusa.
In Europa il razzismo non solo persiste ma cresce, e giunge addirittura ad impadronirsi del governo degli stati.
E' accaduto anche in Italia, lei non lo ignora.
Il governo italiano da mesi sta commettendo abominevoli crimini razzisti. E valga il vero.
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo razzista che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
*
Tra poche settimane si votera' per rinnovare la composizione del Parlamento Europeo.
Sarebbe cosa buona e giusta che prima che si concluda l'attuale mandato il Parlamento Europeo intervenisse per quanto in suo potere nell'ambito delle sue competenze per esprimere un'adeguata opposizione ai crimini razzisti commessi dal governo italiano; intervenisse per quanto in suo potere nell'ambito delle sue competenze per denunciare le flagranti ed obbrobriose violazioni dei diritti umani commesse dal governo italiano; intervenisse in soccorso degli esseri umani innocenti ed inermi vittime della violenza razzista del governo italiano.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 4 aprile 2019
3. INCONTRI. "UNA MODESTA PROPOSTA SULLA NATO: SCIOGLIERLA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
Si e' svolto giovedi' 4 aprile 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di riflessione sul tema "Una modesta proposta sulla Nato: scioglierla".
L'incontro si e' aperto con un ricordo di Martin Luther King nella ricorrenza dell'anniversario della morte, avvenuta il 4 aprile 1968.
L'incontro ha poi ripreso e sviluppato le analisi e le riflessioni che gia' furono oggetto di due incontri di studio presso la struttura nonviolenta viterbese nel 2014, dedicati l'uno al tema "Abolire la Nato, organizzazione stragista che sta portando l'umanita' verso un conflitto mondiale che puo' distruggere la civilta' umana", l'altro al tema ""Prima che la Nato ci distrugga".
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Nel corso dell'incontro e' stata ancora una volta ricostruita la storia della Nato e ci si e' soffermati in particolare sulla sua azione dagli anni '90 ad oggi.
Come gia' era stato rilevato nel primo incontro di studio presso la struttura nonviolenta viterbese nel 2014, l'azione della Nato particolarmente dagli anni Novanta si e' caratterizzata come esplicitamente delittuosa e terroristica. "Dalla guerra contro la Jugoslavia a quella contro la Libia si e' trattato di una catena di illegali aggressioni stragiste e di una politica di dominazione terroristica i cui esiti nefasti chiunque e' in grado di constatare. Lungi dall'essere un'alleanza difensiva, essa pertanto si configura ormai essenzialmente come un'organizzazione responsabile di: a) condurre guerre illegali e criminali; b) esautorare l'Onu ed impedirne l'azione di pace, di interposizione e di polizia internazionale; c) asservire l'Unione Europea agli interessi economici del capitalismo finanziario ed agli interessi geopolitici dell'imperialismo statunitense; d) indurre - ovvero costringere - i Paesi che ne fanno parte a spese ed impegni militari ingenti ed inammissibili, immorali ed incompatibili con una politica democratica, di pace, di difesa e promozione dei diritti sociali e del welfare, di autentica sicurezza dei propri stessi popoli; e) fungere da braccio armato di una politica antidemocratica, neocoloniale ed onnisfruttatrice; f) minacciare la pace mondiale ed impedire la liberazione dei popoli e la cooperazione pacifica tra gli stati".
La sintesi di quell'incontro fu che "Si puo' fare una sola cosa della Nato: abolirla. Essa e' infatti un pericolo per l'umanita' e un'organizzazione palesemente terroristica secondo i criteri in base ai quali si definiscono terroristi gli altri attori criminali dello scenario internazionale che adottano le sue stesse pratiche di provocazione, di intimidazione, di aggressione armata illegale con esiti stragisti. L'umanita' si trova oggi a un bivio: perseverare follemente sulla via della guerra, del riarmo, dello sfruttamento schiavista degli esseri umani e dello sfruttamento desertificatore della natura, oppure scegliere saggiamente la via della nonviolenza, del rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente. Nella prima ipotesi si intensificheranno le stragi e le devastazioni, l'imbarbarimento e la miseria, e si fara' sempre piu' vicino il pericolo del crollo della civilta' umana. Nel secondo caso l'umanita' avra' una possibilita' di salvezza; ma affinche' l'alternativa nonviolenta si realizzi essa deve concretizzarsi nel disarmo, nell'abolizione degli eserciti, in una politica di cooperazione internazionale fondata sul rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e sulla difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera".
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Nel secondo incontro di studio che si tenne presso la struttura nonviolenta viterbese nel 2014 si denuncio' "la criminale follia delle decisioni assunte dal recente vertice della Nato in Galles, decisioni che: porterebbero i paesi dell'alleanza atlantica ad inabissarsi in sciagurate guerre (dagli esiti che potrebbero essere apocalittici per l'umanita') nell'Europa dell'est e nel Medio Oriente; farebbero della Nato la testa d'ariete che svuoterebbe e distruggerebbe l'esistenza, il fine e l'attivita' dell'Onu e tutto cio' che l'Onu rappresenta e realizza; ridurrebbe in briciole il diritto internazionale; restaurerebbe uno sciagurato "bellum omnium contra omnes" che porterebbe rapidamente l'umanita' alla catastrofe; costringerebbero i paesi membri ad incrementare le spese militari a livelli tali da provocare la distruzione dei servizi pubblici e dei diritti sociali e da portare conseguentemente a disastri sociali e civili inimmaginabili. Il programma enunciato al recente vertice della Nato e' del tutto incompatibile con il diritto internazionale, con la pace e con la democrazia; e' del tutto incompatibile con le piu' essenziali esigenze dell'umanita'".
E quell'incontro si concludeva con la constatazione che "e' assolutamente necessario ed urgente: 1. abolire la Nato; 2. potenziare l'Onu, unica organizzazione sovranazionale abilitata e adeguata ad intervenire in situazioni di crisi per fermare le guerre e promuovere pace e rispetto dei diritti umani; 3. avviare energiche politiche di disarmo e smilitarizzazione; 4. fare della nonviolenza il cardine della politica necessaria per affrontare la drammatica situazione globale del pianeta, ponendosi dal punto di vista dell'unita' del genere umano ed operando per la tutela della biosfera; per l'abolizione delle guerre, degli eserciti e delle armi; per il rispetto, la difesa e la promozione della vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani".
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L'incontro odierno ha confermato quella denuncia, quelle analisi, quelle riflessioni; e la necessita' e l'urgenza di un'alternativa nonviolenta per il bene comune dell'umanita'.
L'unica cosa ragionevole che si possa fare della Nato e' scioglierla e processarne i responsabili per i crimini commessi.
Le guerre sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani, e quindi ogni organizzazione finalizzata alla guerra e' ipso facto criminale.
Vanno abolite tutte le organizzazioni che preparano, organizzano, eseguono uccisioni, stragi e guerre.
Occorre proibire la produzione, il commercio, la detenzione e l'uso delle armi. Le armi servono a uccidere gli esseri umani. Le armi sono nemiche dell'umanita': meno armi, piu' vite salvate.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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Come di consueto da mesi a questa parte in occasione degli incontro di studio e di riflessione presso la struttura nonviolenta viterbese, le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo; hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'; hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani. Infine le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta condiviso gli appelli all'Unione Europea ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
4. MATERIALI. VITERBO RICORDA LE VITTIME DELLA MAFIA. UN DISCORSO IN PIAZZA DELLE ERBE IL 21 MARZO 2019
Questa e' una sinossi - ricostruita a memoria qualche giorno dopo - del discorso tenuto parlando a braccio dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, alla manifestazione contro la mafia che si e' svolta nel pomeriggio del 21 marzo 2019, nella Giornata in memoria delle vittime, in piazza delle erbe a Viterbo per iniziativa di Anpi, Arci, "Lavoro e beni comuni" ed altri movimenti democratici.
La mattina dello stesso giorno il responsabile della struttura nonviolenta viterbese aveva gia' tenuto in un'altra piazza viterbese un discorso in memoria delle vittime del razzismo, ricorrendo nello stesso 21 marzo anche la giornata internazionale al ricordo di esse dedicata.
Uno e lo stesso e' l'impegno contro la mafia, contro il razzismo, contro tutte le uccisioni, contro tutte le violenze.
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1. Ricordare le vittime
Vorrei iniziare dicendo che come Ferruccio Parri io ho la disgrazia di non saper dimenticare, e cio' che soprattutto non riesco a dimenticare sono le vittime.
In questa giornata commemorativa una e bina noi qui ricordiamo insieme le vittime della mafia e le vittime del razzismo; io credo che sia la stessa memoria, io credo che sia la stessa lotta.
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2. Di cosa stiamo parlando quando parliamo del potere mafioso
Credo che per un'analisi adeguata del potere mafioso (ed un'analisi adeguata e' indispensabile per poterlo contrastare adeguatamente) sia semplicemente decisivo il "paradigma della complessita'" elaborato da Umberto Santino, il fondatore del Centro Impastato di Palermo, da decenni fondamentale figura di riferimento per il movimento antimafia, sia per la sua attivita' militante, sia per il suo imprescindibile lavoro di ricerca, di analisi e di riflessione.
Elementi-chiave di questo "paradigma della complessita'" sono, come e' noto, la caratterizzazione del potere mafioso a) come sistema di violenza e illegalita', b) finalizzato all'accumulazione di capitale, c) che a tal fine mira anche all'acquisizione e gestione di posizioni di potere, d) dotato di un codice culturale, e) che costruisce e usufruisce di un consenso sociale.
Evidenziare questi elementi di analisi nel loro intreccio e nelle loro articolazioni significa anche individuare altrettanti fronti di lotta, poiche' il potere mafioso va contrastato lungo tutto l'arco su cui si dispiega.
Ed anche altre decisive nozioni dobbiamo alla riflessione di Umberto Santino: quella di "borghesia mafiosa", quella di "mafia finanziaria", quella di "antimafia difficile".
Sono nozioni che abbiamo cercato di mettere a frutto anche qui nell'Alto Lazio nelle lotte condotte contro la penetrazione dei poteri criminali.
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3. Viterbo, un modello interpretativo
Nelle lotte che conducemmo negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso contro la penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio elaborammo un modello interpretativo della realta' socioeconomica e sociopolitica del nostro territorio che ancor oggi mi sembra adeguato ed utilizzabile.
Esso si fondava sull'interazione di tre elementi: il "modello di sviluppo di servitu'" (militari, energetiche, monoculturali, speculative); il regime della corruzione (che allora trovava nella corrente andreottiana della Dc la sua principale ed egemonica espressione); la penetrazione dei poteri occulti e criminali attraverso le connessioni politiche ed amministrative e le decisioni economiche pubbliche.
A quelle esperienze di lotta e' seguito nella societa' viterbese (tanto nei luoghi del potere quanto nell'ideologia dominante) un quarto di secolo di "damnatio memoriae".
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4. Dirci la verita'
Cosa e' successo in quest'ultimo quarto di secolo di sconfitte dell'umanita'?
A livello internazionale la globalizzazione imperialistica (nel senso specifico in cui la nozione di imperialismo e' stata tematizzata da Hannah Arendt ne Le origini del totalitarismo), la finanziarizzazione dell'economia, un ruolo paradigmatico della mafia come metodo e come sistema.
In Italia ne sono stati espressione regionale il berlusconismo come ideologia e la presa di potere berlusconiana come prassi, ideologia e prassi di cui l'attuale governo razzista e golpista, e le forze politiche che lo compongono, sono fase suprema e manifestazione estrema: in questa vicenda il ruolo del potere mafioso e' stato cruciale.
Chiunque vede a quale distretta dell'umanita' si sia giunti.
Come resistere? Senza studio ed impegno adeguati c'e' solo spettacolo narcotico ed effettuale resa; l'unanimismo e' menzogna; occorre invece unificare le lotte contro tutte le violenze e le oppressioni, nella chiarezza della scelta nonviolenta.
Ergo: opporsi alla guerra, al razzismo, al maschilismo con un impegno che colga l'unitarieta' dei fenomieni e quindi dell'azione di contrasto; condurre un'iniziativa anticolonialista, antischiavista, antimperialista tenendo insieme pace, giustizia sociale, diritti umani, difesa della biosfera; difendere la democrazia e la legalita' costituzionale che afferma i diritti umani di tutti gli esseri umani, e difenderle non solo dai poteri criminali e dalle economie predatorie, ma da tutte le oligarchie occulte o palesi che ne fanno parimenti strame. Resistere occorre, e resistere fermi nella consapevolezza che solo la nonviolenza e' adeguata a contrastare la concrezione di poteri che sta portando l'umanita' alla catastrofe. Resistere occorre, restando fermi sulla posizione socialista e libertaria che fu di Rosa Luxemburg e di Simone Weil.
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5. cosa sta accadendo
Oggi in Italia siamo dinanzi a un governo razzista e golpista che sta portando a termine il piano di lungo periodo di eversione dall'alto piduista e berlusconiana, l'imbarbarimento della societa', il ritorno dei piu' lugubri tratti dell'autobiografia della nazione; siamo dinanzi al trionfo del regime della corruzione e all'incistarsi sempre piu' profondo dei poteri criminali nei luoghi reali delle decisioni (sempre piu' a livello globale come a livello regionale - al centro e nelle periferie del sistema-mondo - il capitale finanziario e il potere mafioso vanno osmotizzandosi); e siamo anche dinanzi alla narcotica cialtroneria - incrementata all'ennesima potenza dall'uso delle nuove tecnologie della comunicazione a fini di instupidimento consumista - che favoreggia mafia e fascismo.
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6. Cosa occorre fare
Innanzitutto occorre uscire dalla subalternita' e smascherare ogni complicita'.
Innanzitutto occorre contrastare il governo razzista e golpista.
E per contrastare il razzismo e per salvare le vite in pericolo di tante persone innocenti ed inermi sono indispensabili e urgenti due provvedimenti: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
E per contrastare il razzismo e per salvare le vite in pericolo di tante persone innocenti ed inermi e' indispensabile e urgente denunciare che il governo italiano sta commettendo l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; che addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; che con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" il governo italiano ha imposto mostruose misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; che il governo italiano persiste in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso; che nel commettere e per commettere questi crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana.
E quindi e' indispensabile e urgente insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la revoca di tutte le misure razziste; per le dimissioni del governo razzista e golpista; perche' i ministri colpevoli - e finanche esibizionisticamente rei confessi - di gravi ed infami reati razzisti siano processati nei tribunali della repubblica secondo le leggi vigenti.
Contrastare il regime della corruzione, il governo razzista e golpista e il potere mafioso richiede la scelta di affermare un'etica pubblica centrata sulla democrazia e sulla legalita' che salva le vite; richiede la scelta della solidarieta' concreta con ogni persona che di aiuto ha bisogno; richiede la lotta di liberazione delle oppresse e degli oppressi; richiede la scelta della responsabilita' per l'umanita' intera - comprese le generazioni future - e per l'intero mondo vivente.
Non la faccia feroce, ma la forza della verita'; non la delega ai potenti, ai loro macchinari e alle loro macchinazioni, ma l'azione diretta nonviolenta, conflittuale e costruttiva, disvelatrice e dialogica, di resistenza e di trasformazione sociale; non lo spettacolo rituale che narcotizza e paralizza, ma la lotta concreta per la liberazione comune dell'umanita' tutta.
Chi vorra' seriamente proseguire nell'impegno contro la mafia e contro il fascismo in modo concreto, oltre la ritualita' e la banalizzazione, contro ogni complicita' e subalternita', sappia che molto si puo' fare e che farlo non sara' una passeggiata.
Ho iniziato dicendo che come Ferruccio Parri io ho la disgrazia di non saper dimenticare, ora vorrei concludere dicendo che come Ferruccio Parri io ho la fortuna di non saper dimenticare.
Contro la mafia e contro il fascismo, contro il razzismo e il nazismo che torna, oggi ancora una volta siamo chiamati a "insorgere per risorgere", che era il motto dei resistenti di Giustizia e liberta': e' ancora il nostro motto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI
L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.
7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
8. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org
9. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Eugenio Scalfari, L'ora del blu, Einaudi-Gedi, Torino-Roma 2019, pp. IV + 90, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
*
Riletture
- Andrea Arena, Io, ultras, Stampa Alternativa, Viterbo 2001, pp. 96.
- Giovanni Testori, Il fabbricone, Feltrinelli, Milano 1961, pp. 244.
*
Riedizioni
- Marina Cattaruzza, Marcello Flores, Simon Levis Sullam, Enzo Traverso (a cura di), Storia della Shoah. Volume 9. Icone e mappe della memoria, Utet, Torino 2005, 2006, Rcs, Milano 2019, pp. VIII + 264, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
11. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3350 del 5 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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