[Nonviolenza] Telegrammi. 3325



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3325 dell'11 marzo 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. "Ma per seguir virtute e canoscenza". Un'esortazione a inviare due lettere
2. Aprire gli occhi sul nazismo che torna. Alcune parole di un discorso di qualche giorno fa
3. Opporsi alla pulsione omicida. Non sia approvata l'antilegge che favoreggia l'omicidio
4. Daniele Lugli: "Il linciaggio e' sempre legittimo"
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. INIZIATIVE. "MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA". UN'ESORTAZIONE A INVIARE DUE LETTERE

Carissime e carissimi,
scusandoci per l'insistenza vorremmo pregarvi di voler inviare al piu' presto due lettere.
Una alle senatrici ed ai senatori che il 20 marzo dovranno decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato, reato di cui sono state vittime innocenti alcune decine di naufraghi inermi.
L'altra alla Regione Lazio affinche' presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure mostruosamente razziste, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Facciamo sentire la nostra voce a chi siede nelle istituzioni democratiche, chiediamo che cessino le criminali persecuzioni razziste da parte del governo, chiediamo che siano finalmente rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani e con essi la Costituzione della Repubblica italiana.
Di seguito trascriviamo, con una minima argomentazione, due possibili testi che potete riprodurre tali e quali o variandoli come riterrete opportuno, e due serie di indirizzi cui inviare le lettere.
Fin d'ora vi diciamo la nostra gratitudine per quanto vorrete fare o avete gia' fatto.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
* * *
Proosta di lettera alle senatrici ed ai senatori
Il 20 marzo il Senato dovra' decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Quel reato e' stato effettivamente commesso.
E le esimenti invocate dai menzogneri sofisti manutengoli del ministro nel concreto caso specifico palesemente non sussistono.
Tutte le persone sono eguali dinanzi alla legge, il ministro deve essere processato.
Proponiamo a tutte le persone di volonta' buona di scrivere alle senatrici ed ai senatori per chiedere loro di esprimersi affinche' la giustizia faccia il suo corso.
*
Di seguito una traccia di lettera che puo' essere trascritta e inviata.
Gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
*
Di seguito alcuni indirizzi e-mail di senatrici e senatori cui si puo' scrivere.
a) gruppo misto: loredana.depetris at senato.it, maurizio.buccarella at senato.it, riccardo.nencini at senato.it, emma.bonino at senato.it, adriano.cario at senato.it, gregorio.defalco at senato.it, vasco.errani at senato.it, segreteria.pietrograsso at senato.it, francesco.laforgia at senato.it, carlo.martelli at senato.it, ricardo.merlo at senato.it, mario.monti at senato.it, liliana.segre at senato.it,
b) gruppo per le autonomie: julia.unterberger at senato.it, dieter.steger at senato.it, albert.laniece at senato.it, meinhard.durnwalder at senato.it, gianclaudio.bressa at senato.it, pierferdinando.casini at senato.it, elena.cattaneo at senato.it, giorgio.napolitano at senato.it,
c) gruppo Pd: andrea.marcucci at senato.it, simona.malpezzi at senato.it, franco.mirabelli at senato.it, valeria.valente at senato.it, caterina.bini at senato.it, monica.cirinna at senato.it, alan.ferrari at senato.it, stefano.collina at senato.it, alessandro.alfieri at senato.it, bruno.astorre at senato.it, teresa.bellanova at senato.it, caterina.biti at senato.it, paola.boldrini at senato.it, francesco.bonifazi at senato.it, tommaso.cerno at senato.it, eugenio.comincini at senato.it, giuseppeluigi.cucca at senato.it, luciano.dalfonso at senato.it, vincenzo.darienzo at senato.it, davide.faraone at senato.it, valeria.fedeli at senato.it, andrea.ferrazzi at senato.it, laura.garavini at senato.it, francesco.giacobbe at senato.it, nadia.ginetti at senato.it, leonardo.grimani at senato.it, vanna.iori at senato.it, mauro.laus at senato.it, ernesto.magorno at senato.it, daniele.manca at senato.it, salvatore.margiotta at senato.it, mauromaria.marino at senato.it, assuntacarmela.messina at senato.it, antonio.misiani at senato.it, tommaso.nannicini at senato.it, annamaria.parente at senato.it, parrini.dario at gmail.com, edoardo.patriarca at senato.it, roberta.pinotti.senato at gmail.com, giovanni.pittella at senato.it, roberto.rampi at senato.it, matteo.renzi at senato.it, matteo.richetti at senato.it, tatjana.rojc at senato.it, anna.rossomando at senato.it, daniela at danielasbrollini.it, dario.stefano at senato.it, valeria.sudano at senato.it, mino.taricco at senato.it, vito.vattuone at senato.it, francesco.verducci at senato.it, luigi.zanda at senato.it,
d) gruppo M5s: stefano.patuanelli at senato.it, gianluca.perilli at senato.it, mariadomenica.castellone at senato.it, primo.dinicola at senato.it, arnaldo.lomuti at senato.it, alessandra.maiorino at senato.it, barbara.floridia at senato.it, gabriele.lanzi at senato.it, giulia.lupo at senato.it, stefano.lucidi at senato.it, rosasilvana.abate at senato.it, rossella.accoto at senato.it, donatella.agostinelli at senato.it, alberto.airola at gmail.com, cristiano.anastasi at senato.it, luisa.angrisani at senato.it, giuseppe.auddino at senato.it, vittoria.bogodeledda at senato.it, laura.bottici at senato.it, elena.botto at senato.it, antonella.campagna at senato.it, gianluca.castaldi at senato.it, francesco.castiello at senato.it, nunzia.catalfo at senato.it, alfonso.ciampolillo at senato.it, andrea.cioffi at senato.it, mauro.coltorti at senato.it, gianmarco.corbetta at senato.it, mirghit at gmail.com, vitoclaudio.crimi at senato.it, marco.croatti at senato.it, mattia.crucioli at senato.it, grazia.dangelo at senato.it, gianmauro.dellolio at senato.it, danila.delucia at senato.it, emanuele.dessi at senato.it, gabriella.digirolamo at senato.it, luigi.dimarzio at senato.it, fabio.dimicco at senato.it, stanislao.dipiazza at senato.it, tiziana.drago at senato.it, giovanni.endrizzi at senato.it, elvira.evangelista at senato.it, elena.fattori at senato.it, giorgio.fede at senato.it, emiliano.fenu at senato.it, gianluca.ferrara at senato.it, agnese.gallicchio at senato.it, vincenzo.garruti at senato.it, felicia.gaudiano at senato.it, silvana.giannuzzi at senato.it, mariomichele.giarrusso at senato.it, giannipietro.girotto at senato.it, biancalaura.granato at senato.it, ugo.grassi at senato.it, barbara.guidolin at senato.it, pasqua.labbate at senato.it, virginia.lamura at senato.it, elio.lannutti at senato.it, cinzialeonem5s at gmail.com, barbara.lezzi at senato.it, ettore.licheri at senato.it, pietro.lorefice at senato.it, matteo.mantero at senato.it, marialaura.mantovani at senato.it, giovanni.marilotti at senato.it, gaspare.marinello at senato.it, mariassunta.matrisciano at senato.it, raffaele.mautone at senato.it, cataldo.mininno at senato.it, francesco.mollame at senato.it, michela.montevecchi at senato.it, vilma.moronese at senato.it, nicola.morra at senato.it, gisella.naturale at senato.it, simona.nocerino at senato.it, paola.nugnes at senato.it, fabrizio.ortis at senato.it, franco.ortolani at senato.it, marinella.pacifico at senato.it, gianluigi.paragone at senato.it, marco.pellegrini at senato.it, daniele.pesco at senato.it, vitorosario.petrocelli at senato.it, angela.piarulli at senato.it, elisa.pirro at senato.it, giuseppe.pisani at senato.it, vincenzo.presutto at senato.it, sergio.puglia at senato.it, ruggiero.quarto at senato.it, alessandra.riccardi at senato.it, sabrina.ricciardi at senato.it, sergio.romagnoli at senato.it, iuniovalerio.romano at senato.it, loredana.russo at senato.it, vincenzo.santangelo at senato.it, agostino.santillo at senato.it, segreteria.sileri at senato.it, paola.taverna at senato.it, fabrizio.trentacoste at senato.it, mario.turco at senato.it, francesco.urraro at senato.it, sergio.vaccaro at senato.it, orietta.vanin at senato.it, gelsomina.vono at senato.it,
e) gruppo Fi: annamaria.bernini at senato.it, lucio.malan at senato.it, adriano.galliani at senato.it, mariaalessandra.gallone at senato.it, gabriella.giammanco at senato.it, alessandrina.lonardo at senato.it, massimo.mallegni at senato.it, giuseppe.mangialavori at senato.it, giuseppe.moles at senato.it, maria.rizzotti at senato.it, licia.ronzulli at senato.it, gilberto.pichettofratin at senato.it, enrico.aimi at senato.it, maria.alberticasellati at senato.it, francesca.alderisi at senato.it, alberto.barachini at senato.it, antonio.barboni at senato.it, francesco.battistoni at senato.it, roberto.berardi at senato.it, massimo.berutti at senato.it, sandro.biasotti at senato.it, paola.binetti at senato.it, giacomo.caliendo at senato.it, andrea.cangini at senato.it, vincenzo.carbone at senato.it, andrea.causin at senato.it, luigi.cesaro at senato.it, donatella.conzatti at senato.it, s.craxi at fondazionecraxi.org, franco.dalmas at senato.it, dario.damiani at senato.it, antonio.depoli at senato.it, domenico.desiano at senato.it, raffaele.fantetti at senato.it, claudio.fazzone at senato.it, massimo.ferro at senato.it, emilio.floris at senato.it, maurizio.gasparri at senato.it, niccolo.ghedini at senato.it, francescomaria.giro at senato.it, barbara.masini at senato.it, alfredo.messina at senato.it, annacarmela.minuto at senato.it, fiammetta.modena at senato.it, nazario.pagano at senato.it, urania.papatheu at senato.it, adriano.paroli at senato.it, marco.perosino at senato.it, gaetano.quagliariello at senato.it, paolo.romani at senato.it, mariarosaria.rossi at senato.it, antonio.saccone at senato.it, segreteriapresidenteschifani at senato.it, sciascia at dolcedrago.it, giancarlo.serafini at senato.it, marco.siclari at senato.it, laura.stabile at senato.it, elena.testor at senato.it, mariavirginia.tiraboschi at senato.it, roberta.toffanin at senato.it, luigi.vitali at senato.it,
*
Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Nessuno puo' commettere crimini e pretendere impunita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
* * *
Proposta di lettera alla Regione Lazio
Carissime e carissimi,
vi proponiamo di scrivere al Presidente della Regione Lazio per sollecitare che anche l'istituzione da lui presieduta presenti - come gia' hanno fatto altre Regioni - un ricorso alla Corte costituzionale contro le parti palesemente razziste ed incostituzionali del cosiddetto "decreto sicurezza".
Di seguito una traccia di testo che potete utilizzare, e una serie di indirizzi cui inviare la lettera.
*
Traccia di testo
Gentilissimo Presidente della Regione Lazio,
l'ente da lei presieduto ha annunciato alcune settimane fa la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
Anche la tempestivita' e' importante: e' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico e di posta elettronica del mittente
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Indirizzi utili
a) indirizzo del Presidente della Regione Lazio: presidente at regione.lazio.it,
b) indirizzi delle strutture che direttamente collaborano con il Presidente: MVELOCCIA at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.PRESIDENTE at REGIONE.LAZIO.IT, GABINETTO.GIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, abonamoneta at regione.lazio.it, mborelli at regione.lazio.it, ccatena at regione.lazio.it, ichiavarini at regione.lazio.it, rtavani at regione.lazio.it,
c) altri indirizzi cui e' opportuno inviare per conoscenza la lettera: vicepresidenza at regione.lazio.it, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, asscasaurbanisticaerifiuti at regione.lazio.it, SVILUPPOECONOMICO at REGIONE.LAZIO.IT, assagricolturaeambiente at regione.lazio.it, ass.sanita at regione.lazio.it,
assbilancio at regione.lazio.it, asslavoripubblici at regione.lazio.it, asspolitichesociali at regione.lazio.it, mpalozzi at regione.lazio.it, s.ercolani at regione.lazio.it, SEGRETERIAGIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOLEGISLATIVO at REGIONE.LAZIO.IT, VGAGLIANICAPUTO at REGIONE.LAZIO.IT, ACAPPELLI at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOSTAMPA at REGIONE.LAZIO.IT, ELANFRANCHI at REGIONE.LAZIO.IT, PTAGARIELLO at REGIONE.LAZIO.IT, GCERASI at REGIONE.LAZIO.IT, ESERPIERI at REGIONE.LAZIO.IT, VICEPRESIDENZA at REGIONE.LAZIO.IT, SGUGLIELMO at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.LAVORO at REGIONE.LAZIO.IT, EPARIBONI at REGIONE.LAZIO.IT, FPRONI at REGIONE.LAZIO.IT, CDEBARDI at REGIONE.LAZIO.IT, ESCHIAVETTI at REGIONE.LAZIO.IT, CPONZO at REGIONE.LAZIO.IT, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, RMURRA at REGIONE.LAZIO.IT, RAGHAI at REGIONE.LAZIO.IT, GALPESTRI at REGIONE.LAZIO.IT, RLAZZARI at REGIONE.LAZIO.IT, EPETRUCCIOLI at REGIONE.LAZIO.IT, ATARDIOLA at REGIONE.LAZIO.IT, AGALLUZZO at REGIONE.LAZIO.IT, GCARDARELLI at REGIONE.LAZIO.IT, LFERRARA at REGIONE.LAZIO.IT, ISCARSO at REGIONE.LAZIO.IT, SDORINZI at REGIONE.LAZIO.IT, VMANTINI at REGIONE.LAZIO.IT, RLONGO at REGIONE.LAZIO.IT, ANMASSIMI at REGIONE.LAZIO.IT, INCLUSIONE at REGIONE.LAZIO.IT, VMORACE at REGIONE.LAZIO.IT, TBIOLGHINI at REGIONE.LAZIO.IT,
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Riteniamo di fondamentale importanza sollecitare le Regioni che ancora non l'abbiano fatto a presentare al piu' presto ricorsi alla Corte costituzionale. Le Regioni hanno infatti la facolta' di poter presentare tali ricorsi, facolta' che i cittadini, le associazioni, gli stessi enti locali non hanno.
La presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve anche essere un'importante occasione di informazione e coscientizzazione dell'opinione pubblica.
Ad esempio sul fatto che tra le misure razziste e persecutorie del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" vi e' l'abolizione della protezione umanitaria, misura che letteralmente criminalmente getta nella piu' terribile emarginazione, nel piu' grave pericolo e nella disperazione piu' profonda centinaia di migliaia di persone che non hanno commesso alcun reato, persone oneste, persone gia' vittime di gravi sofferenze che in Italia avevano trovato legale e doverosa accoglienza, persone che ora diventano vittime innocenti ed inermi di una persecuzione razzista semplicemente barbara e abominevole, la persecuzione razzista imposta dal folle e scellerato "decreto sicurezza della razza".
Ebbene, la presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve essere parte e fulcro di un piu' ampio impegno in difesa della Costituzione, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Un impegno che deve essere per quanto possibile tempestivo ed esteso.
Inoltre si consideri che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortate nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
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... E cinque cose da ricordare
I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.

2. L'ORA. APRIRE GLI OCCHI SUL NAZISMO CHE TORNA. ALCUNE PAROLE DI UN DISCORSO DI QUALCHE GIORNO FA

Aprire gli occhi
I poteri dominanti cercano di renderci ciechi dinanzi all'orrore della condizione presente dell'umanita'. Con il consumismo, con la persuasione occulta, con le tecnologie della manipolazione e della sottomissione, con la violenza diretta, strutturale, ideologica.
Dobbiamo aprire gli occhi: ed aprendo gli occhi vedere il dolore degli altri, sentire il dolore degli altri, provarne misericordia, deciderci ad agire per ridurre la sofferenza.
Dobbiamo aprire gli occhi: ed aprendo gli occhi comprendere la paura di tutti, le sue radici, i suoi usi ed abusi, e deciderci a contrastare la paura costruendo solidarieta', condivisione, fiducia, speranza.
Dobbiamo aprire gli occhi: ed aprendo gli occhi riconoscere la realta', la terribile realta' che abbiamo di fronte; e solo quando la riconosciamo possiamo contrastarne la violenza.
La realta' di un pianeta globalizzato nel segno della massimizzazione del profitto ai danni della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani e della biosfera; la realta' di un potere economico (e sempre meno manifatturiero e sempre piu' finanziarizzato) sfruttatore e rapinatore, di un potere politico che sempre piu' si fa totalitario, di un potere militare che tiene in condizioni di miseria e schiavitu' l'immensa maggioranza dell'umanita', di un potere tecnologico che ottunde i pensieri ed ingabbia le azioni, di un potere mediatico che rende stupidi e malvagi. E questi poteri costituiscono un'alleanza oppressiva, si saldano in un sistema di dominazione che sta portando l'umanita' e il mondo vivente alla catastrofe.
Chi ha la mia eta' ricorda con gratitudine le illuminanti analisi e riflessioni di Enrico Chiavacci su questi argomenti.
La realta' italiana odierna e' parte di questo sistema di dominazione, di asservimento, di distruzione.
E nella realta' del pianeta globalizzato cosi' come nel microcosmo della realta' italiana il razzismo come ideologia e come prassi e' punta di lancia del sistema di potere, delle sue strategie discorsive, della sua costruzione del consenso, della sua azione di frammentazione, atomizzazione, anomizzazione ed asservimento della societa', della sua opera imbarbaritrice, della sua organizzazione totalitaria.
Questo vediamo: il razzismo, il nazismo che torna. Perche' a questo assistiamo oggi in Italia: a un governo razzista e golpista; a questo assistiamo oggi in Italia: al nazismo che torna. Come scrisse Bertolt Brecht, anche se la lotta dei popoli riusci' a sconfiggere quel mostro, il ventre di quella bestia era ed e' ancora fecondo.
Se apriamo gli occhi questo vediamo.
*
Il nazismo che torna
Aprire gli occhi significa vedere il nazismo che torna.
E valga il vero.
Torna con l'istigazione sfrenata all'odio razzista, che ha goduto dell'effettuale complicita' di una lunga sottovalutazione. Troppi non volevano vedere cio' che gia' alcuni decenni fa stava fermentando, troppi non volevano capire, e troppi non vollero agire per contrastare proclami, atteggiamenti ed atti di cui oggi vediamo con flagrante evidenza gli esiti delittuosi.
Quell'istigazione all'odio razzista oggi viene svolta dallo stesso ministro plenipotenziario che appena qualche anno fa vomitava teppistici insulti contro meta' degli italiani, ed oggi pretende tutti cooptarli e contagiarli nell'odio contro il capro espiatorio del momento.
Aprendo gli occhi questo vediamo: il nazismo che torna.
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, l'omissione di soccorso dei naufraghi?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, l'infame aggressione e il virulento sabotaggio contro i soccorritori volontari che salvano vite nel Mediterraneo?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la volonta' di respingere i superstiti che cercano salvezza in Europa nei lager libici in cui hanno subito sevizie inaudite?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la persecuzione razzista di innumerevoli innocenti e il favoreggiamento della loro riduzione in schiavitu'?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la sistematica violazione della Costituzione della Repubblica italiana, con il commettere e per commettere crimini razzisti?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la commissione di crimini contro l'umanita' e l'attentato contro la Costituzione che da mesi e mesi il governo attua con la sua politica razzista e disumana, criminale e criminogena?

3. L'ORA. OPPORSI ALLA PULSIONE OMICIDA. NON SIA APPROVATA L'ANTILEGGE CHE FAVOREGGIA L'OMICIDIO

La nuova legge non sulla legittima difesa ma sulla liberta' di omicidio che l'estrema destra razzista e golpista al governo vorrebbe imporre e' una mostruosa barbaria.
Faccia sentire la sua voce ogni persona persuasa del diritto alla vita di ogni essere umano.
Faccia sentire la sua voce ogni persona che vuole continuare a vivere in un paese in cui non e' permesso uccidere.
Faccia sentire la sua voce ogni persona buona.
Non sia approvata l'antilegge che favoreggia l'omicidio.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. L'ORA. DANIELE LUGLI: "IL LINCIAGGIO E' SEMPRE LEGITTIMO"
[Dal sito di "Azione nonviolenta".
"Daniele Lugli (Suzzara, 1941), amico e collaboratore di Aldo Capitini, dal 1962 lo affianca nella costituzione del Movimento Nonviolento di cui sara' presidente nazionale dal 1996 al 2010, e con Pietro Pinna e' nel Gruppo di Azione Nonviolenta per la prima legge sull'obiezione di coscienza. La passione per la politica lo ha guidato in molteplici esperienze: funzionario pubblico, Assessore alla Pubblica Istruzione a Codigoro e a Ferrara, docente di Sociologia dell'Educazione all'Universita', sindacalista, insegnante e consulente su materie giuridiche, sociali, sanitarie, ambientali - argomenti sui quali e' intervenuto in diverse pubblicazioni - e molto altro ancora fino all'incarico piu' recente, come Difensore civico della Regione Emilia-Romagna dal 2008 al 2013. E' attivo da sempre nel Terzo settore per promuovere una societa' civile degna dell'aggettivo ed e' un riferimento per le persone e i gruppi che si occupano di pace e nonviolenza, diritti umani, integrazione sociale e culturale, difesa dell'ambiente. Nel 2017 pubblica con CSA Editore il suo studio su Silvano Balboni, giovane antifascista e nonviolento di Ferrara, collaboratore fidato di Aldo Capitini, scomparso prematuramente a 26 anni nel 1948"]

Da un incontro con un signore in carcere a Piacenza il Ministro dell'Interno e' uscito commosso. Pensa di chiedere la grazia per il detenuto a Mattarella e vuole sia subito approvata la legge "La difesa e' sempre legittima".
La commozione gli ha impedito di considerare che non puo' essere lui a chiedere la grazia e che il caso non ha nulla a che fare con la legittima difesa. Occorre invece legittimare il linciaggio, anche individualmente gestito.
E' una vicenda di quasi otto anni fa, sera del 6 ottobre 2011. Tre cittadini rumeni entrano in un cantiere a Borgonovo Val Tidone sulle rive del fiume. Suona l'allarme e il proprietario esce con un fucile a pompa e spara tre volte in aria. I tre fuggono. Uno risultera' poi ferito a un braccio. Si era evidentemente e letteralmente involato al primo sparo ed e' stato colpito all'ala. Uno dei tre, illeso, ritorna per recuperare l'auto usata dal terzetto. Ma lo vede un dipendente del proprietario, rumeno anche lui, che lo blocca, gli sbatte la testa su una pietra e lo tiene li'. Il padrone del cantiere esce di nuovo e spara al petto dell'incauto e maldestro ladro. Dira' di essere inciampato, era in ciabatte, e il colpo e' partito. Secondo la perizia balistica il colpo "fu sparato da una persona in piedi verso una persona supina, da una distanza di un metro e mezzo, massimo due". Il suo dipendente conferma la versione, felice che non abbia sparato in aria o diritto. Avrebbe potuto cogliere lui.
Fin qui i fatti, accertati in tutti i gradi di giudizio, con condanna a quattro anni e sei mesi per tentato omicidio. Ovviamente la legittima difesa, pur nella sua forma piu' ampia possibile, nulla ha a che vedere con quanto accaduto. Infatti l'avvocato non l'ha mai invocata. Solo al Ministro dell'Interno puo' venire in mente. Un'esecuzione privata - in un paese nel quale non c'e' ancora la pena di morte - e' piuttosto parente del linciaggio, un comportamento proprio di una folla accecata, che pero' anche il singolo potrebbe agire come esponente di tutti i derubati.
L'imprenditore era certo esasperato. Dice di aver denunciato quarantuno furti in cantiere. Minimizza secondo il Ministro che sa tutto "si e' difeso dopo cento furti e rapine". Che sia in carcere "una persona per bene" mentre e' "fuori un rapinatore in attesa di un risarcimento dei danni... significa che bisogna cambiare presto e bene le leggi". Nessuno, naturalmente, ha mai detto che il ferito, fino allora incensurato, fosse un rapinatore. Ma sono sottigliezze, pedanterie di fronte alla richiesta di sicurezza.
Poiche' la proposta presentata non basta dobbiamo attendercene una sul legittimo linciaggio. Distinto magari tra individuale e collettivo, sia da parte di chi agisce che da chi lo subisce. Ma la norma potrebbe anche essere piu' semplice e chiara. Una formulazione possibile e' questa: E' legittima l'esecuzione sommaria, operata di proprio moto da parte di privati cittadini per bene, senza previa condanna giudiziaria, di delinquenti colti in flagrante o comunque di individui ritenuti, secondo la comune opinione delle persone per bene, colpevoli.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. L'ORA. LE BOMBE ITALIANE CHE FANNO STRAGE IN YEMEN

Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
ti guardi le mani e ti chiedi perche'
di lingue di fiamma di macchie di sangue
siano bagnate

Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
violando le leggi italiane e violando
le leggi nel cuore di ogni persona scritte

Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
e tu sai che devi opporti a questo crimine
e tu sai che devi salvare le vite
delle persone di cui fanno brandelli
delle persone di cui fanno cenere
delle persone di cui fanno polvere ombra nulla

Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
il tuo silenzio di notte e di nebbia
le mani tue melmose di cinabro

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Laura Balbo, Luigi Manconi, Razzismi. Un vocabolario, Feltrinelli, Milano 1993, pp. 136.
- Alessandro Dal Lago, Non-persone. L'esclusione dei migranti in una societa' globale, Feltrinelli, Milano 1999, pp. 272.
- Albert Memmi, Il razzismo. Paura dell'altro e diritti della differenza, Costa & Nolan, Genova 1989, pp. 174.
- Annamaria Rivera, Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia, Deriveapprodi, Roma 2003, pp. 160.
- Renate Siebert, Il razzismo. Il riconoscimento negato, Carocci, Roma 2003, pp. 172.
- Pierre-Andre' Taguieff, Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999, pp. VI + 128.
- Michel Wieviorka, Il razzismo, Laterza, Roma-Bari 2000, pp. VIII + 152.
*
Riedizioni
- AA. VV., Letteratura, storia, civilta'. Medioevo latino. Oltre il Medioevo. Immaginario, fortuna, presenza, Salerno, Roma 1997, Rcs, Milano 2019, pp. 576, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Gialli
- Filippo Iannarone, Il complotto Toscanini, Piemme, Milano 2018, Gedi, Roma 2018, pp. 384, euro 7,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e ad altre testate).
- Alessandro Perissinotto, L'ultima notte bianca, Rcs, Milano 2007, Gedi, Roma 2018, pp. 240, euro 7,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e ad altre testate).

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3325 dell'11 marzo 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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