[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 505
- Subject: [Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 505
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- Date: Sun, 10 Mar 2019 14:40:35 +0100
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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 505 del 10 marzo 2019
In questo numero:
1. Mao Valpiana ricorda Sandro Canestrini
2. Oggi a Viterbo una conferenza di presentazione delle "due lettere contro l'abisso razzista"
3. Alcune parole introduttive e conclusive di un discorso di qualche giorno fa
4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
1. LUTTI. MAO VALPIANA RICORDA SANDRO CANESTRINI
[Dal sito di "Azione nonviolenta"]
Il 5 marzo, all'eta' di 97 anni, e' morto l'avvocato Sandro Canestrini, il nostro storico presidente onorario. Lo ricordiamo con grande riconoscenza e affetto. Pubblichiamo l'editoriale di "Azione nonviolenta" a lui dedicato, e una sua breve biografia.
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Una vita per il diritto e la liberta'
La notizia e' arrivata il 5 marzo: e' morto Sandro Canestrini. Siamo ancora in tempo per fermare le macchine con la rivista gia' in stampa. L'editoriale va riscritto. Bisogna rendere il giusto omaggio alla memoria del nostro storico avvocato, dedicando a lui il numero monografico sui difensori dei diritti umani.
Sandro Canestrini, classe 1922. Ha partecipato alla resistenza antifascista, e poi dal 1948 e' stato iscritto all'rdine degli avvocati di Rovereto. Ha sempre coniugato impegno politico con impegno professionale (e' stato consigliere regionale per il P.C.I. e poi per la Nuova Sinistra - Neue Linke con Alexander Langer). Con la sua criniera bianca, sempre impeccabilmente pettinato, era un leone nelle aule dei Tribunali. Colleghi, giudici, avversari gli portavano il meritato rispetto. Era anche un bell'uomo, Canestrini, alto, fiero, quasi aristocratico, ma affabilissimo nei modi di fare. Ha condotto le battaglie processuali piu' difficili, dal disastro del Vajont alla strage di Stava, il primo maxiprocesso alla mafia, l'attentato di piazza Fontana, gli inquinamenti ambientali, la difesa dei "terroristi" sudtirolesi, sempre dalla parte delle vittime, dei piu' deboli, delle minoranze.
L'hanno definito "l'avvocato che vinceva le cause perse".
Le sue arringhe sono memorabili (quella del Vajont duro' 16 ore), piene di cultura, storia, citazioni di Gandhi, Socrate, Voltaire, Brecht.
E' sul finire degli anni '60 che si offre come difensore degli obiettori di coscienza al servizio militare. Patrocina le cause di disertori, renitenti, anarchici, e partecipa attivamente alla campagna per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza. E' presente alle Marce antimilitariste, tiene i contatti tra il movimento e gli obiettori detenuti nelle carceri militari. Da allora la sua storia si intreccia sempre piu' con quella del Movimento Nonviolento.
Dal 1982 al 1990 organizza e guida il collegio di difesa degli obiettori fiscali alle spese militari: processi in tutta Italia, da Sondrio a Ragusa, a Roma in cassazione, per difenderli dall'accusa di "disobbedienza alle leggi di ordine pubblico". Ci riuscira'. Alla fine ci sara' l'assoluzione per tutti. Poi difende i pacifisti messi alla sbarra nella lunga stagione di Comiso, le manifestazioni contro l'installazione dei missili nucleari, per le occupazioni della base militare. Lo troviamo al nostro fianco anche nei processi per i blocchi ferroviari contro il treno della morte che trasportava le armi per la prima guerra del Golfo nel 1991. Una infinita vicenda giudiziaria, che si protrarra' per 14 anni e si concludera' con una assoluzione piena e una bellissima sentenza che, diceva Canestrini, "andrebbe studiata sui banchi di scuola". A lui piaceva moltissimo il contatto con i giovani, ai quali amava spiegare il senso del diritto e li sfidava con le traduzioni delle sue citazioni latine.
Al termine di tutti questi innumerevoli processi, non abbiamo mai visto una parcella. Anzi, Sandro allungava un generoso contributo "per le spese dell'organizzazione". Assiduo lettore di "Azione nonviolenta", cui e' sempre stato abbonato, vi ha anche collaborato attivamente con la memorabile rubrica "Il megafono" (varrebbe forse la pena di raccogliere in una pubblicazione quei suoi scritti, sempre acuti e provocatori).
Con gli anni Sandro Canestrini si e' avvicinato al Movimento non solo come difensore ufficiale, ma via via si e' fatto persuaso della nonviolenza e ad un certo punto volle iscriversi e partecipare attivamente da "militante". Dal 1994 al 1997 e' stato eletto Presidente, e poi dal 1997 e' stato nominato "Presidente onorario a vita". La sua, infatti, e' stata una vita intensa, interamente dedicata agli ideali "di pace, giustizia e liberta'", come ripeteva anche negli ultimi anni ritirato nella sua casa di Egna/Neumarkt circondata dalle amate montagne. La sua amicizia e' stata un bene prezioso.
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Una breve biografia di Sandro Canestrini
Classe 1922, e' stato membro della resistenza antifascista durante la seconda guerra mondiale.
Laureato all'Universita' degli Studi di Padova con Norberto Bobbio, e' stato iscritto all'Ordine degli Avvocati di Rovereto per 66 anni, dal 1948 al 2014.
Fino agli anni '80 e' stato consigliere comunale e regionale per il P.C.I. e poi per la Nuova Sinistra - Neue Linke, coniugando impegno politico con impegno professionale. Ricordiamo le difese dei piu' deboli nei processi per il disastro del Vajont, in quello per la strage di di Stava, nel processo contro i "terroristi" sudtirolesi, nel primo processo per danni da inquinamento (che ha contribuito a definire il principio di causalita' nel diritto penale come oggi inteso) delle cd. "macchie blu" nel 1967, nel primo maxiprocesso contro la mafia a Palermo, contro il boia nazista del campo di concentramento di Bolzano Michael Seifert. E' stato l'avvocato di decine e decine di obiettori di coscienza al servizio militare (disertori, renitenti, politici, Testimoni di Geova), e degli obiettori fiscali alle spese militari, contribuendo alla soluzione legislativa e ad ottenere importanti sentenze di assoluzione.
Presidente onorario del Movimento Nonviolento, nel 1992 e' stato nominato Trentino dell'anno per "essersi distinto per impegno, intelligenza, iniziativa e professionalita', a livello nazionale e internazionale, nella valorizzazione e nello sviluppo del territorio trentino".
Nel 1993 e' stato insignito dell'Ehrenkranz ("ghirlanda d'onore") dello Sudtiroler Schutzenbund per la difesa dei diritti civili democratici. Nel 2003 gli e' stata conferita la cittadinanza onoraria di Erto e Casso perche' "con grandissimo impegno e indiscussa capacita' ha difeso la Comunita' nel disastro del Vajont".
Nel 2006 e' stato insignito della Croce al merito del Tirolo per il suo impegno fattivo per i diritti umani. In occasione del suo novantesimo compleanno nel 2012 innumerevoli sono stati gli attestati di stima. Nel settembre 2012 il Comune di Egna/Neumarkt gli ha conferito l'anello d'onore per il suo impegno civile a favore della convivenza e per la difesa dei piu' deboli.
Si e' ritirato dalla professione di avvocato nel 2014, a 92 anni. Attualmente viveva a Egna/Neumarkt con la moglie Martha.
E' morto il 5 marzo 2019, a 97 anni.
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Alcune pubblicazioni di Sandro Canestrini
- Il processo di Milano nelle arringhe della difesa, Europa Verlag, Vienna 1966, ristampa Edizioni Osiride, 2013.
- Legittima suspicione e minoranza etnica di lingua tedesca, Varese, 1966.
- Vajont: Genocidio di poveri, Cultura Editrice, Firenze 1969, ristampa Cierre Edizioni, 2003.
- Il potere repressivo. L'ingiustizia militare. Natura e significato dei processi davanti ai giudici in divisa, Feltrinelli, Milano 1973.
- Bianco, rosso e grigioverde. Scrittura e ideologia delle Forze Armate italiane, Bertani, Verona 1974.
- "Appendice: L'ordine del professore", in Dario Fo, Il Fanfani rapito, Bertani, Verona 1975.
- Le istituzioni in Italia, Savelli, Roma 1976.
- I diritti del soldato. Introduzione e commento alla legge sui principi della disciplina militare.Feltrinelli, Milano 1978.
- "Come sempre, meno liberi", Prefazione al testo sulle leggi speciali sull'ordine pubblico, Bertani, Verona 1980.
- La strage di Stava negli interventi della parte civile. Un processo alla speculazione industriale, , Tip. Rotaltype, Trento 1989 (a cura del Collegio di difesa di parte civile alternativa.
- Alto Adige. Ricominciare: 1945-1947, analisi critica sui processi contro i collaborazionisti in Provincia di Bolzano, Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige - Cultura italiana, Bolzano 2000.
2. INIZIATIVE. OGGI A VITERBO UNA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DELLE "DUE LETTERE CONTRO L'ABISSO RAZZISTA"
La mattina di domenica 10 marzo 2019 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", si e' svolta una conferenza di presentazione delle "due lettere contro l'abisso razzista" che la struttura nonviolenta viterbese ha inviato (e propone a tutte le persone e le associazioni impegnate contro il razzismo di inviare a loro volta) a tutte le senatrici ed i senatori ed al Presidente della Regione Lazio.
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Nei giorni scorsi la struttura nonviolenta viterbese ha diffuso un appello "a tutte le persone di volonta' buona" per esortarle a scrivere ai rappresentanti delle due istituzioni citate, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' costituzionale, in difesa dello stato di diritto, in difesa della democrazia e della civilta'.
L'appello, che si apre con un riferimento all'indimenticabile motto dantesco "Fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza" (Inf., XXVI, 119-120), propone:
a) di scrivere lettere a tutti i componenti del Senato affinche' il 20 marzo autorizzino la magistratura a procedere nei confronti di chi ha commesso il crimine di "sequestro di persona aggravato" ai danni di alcune decine di naufraghi innocenti ed inermi;
b) di scrivere lettere al Presidente della Regione Lazio affinche' la Regione presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le incostituzionali misure razziste, disumane, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
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L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Sandro Canestrini, l'illustre giurista, antifascista, presidente onorario del Movimento Nonviolento, storico difensore dei diritti umani, deceduto il 5 marzo.
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Presentando l'iniziativa delle "due lettere contro l'abisso razzista" il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato la gravita' della situazione attuale: il governo in carica sta attuando una politica razzista che viola fondamentali diritti umani, che viola la legalita' e la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Questa politica razzista del governo italiano sta provocando sofferenze inaudite - e finanche concreto pericolo di morte - a persone del tutto innocenti gia' vittime di tremende violenze, persone del tutto innocenti che l'Italia ha il dovere di soccorrere, accogliere ed assistere, e che invece il governo razzista perseguita.
Dal profondo del cuore invitiamo ogni persona senziente e pensante a voler scrivere queste due lettere contro l'abisso razzista, e ad adoperarsi in ogni modo ragionevole, civile, democratico, misericordioso e nonviolento per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Allegato in calce il testo integrale dell'appello, comprensivo delle due tracce di lettere "contro l'abisso razzista" e degli indirizzi dei destinatari istituzionali cui inviarle.
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Allegato. "Ma per seguir virtute e canoscenza". Un'esortazione a inviare due lettere
Carissime e carissimi,
scusandoci per l'insistenza vorremmo pregarvi di voler inviare al piu' presto due lettere.
Una alle senatrici ed ai senatori che il 20 marzo dovranno decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato, reato di cui sono state vittime innocenti alcune decine di naufraghi inermi.
L'altra alla Regione Lazio affinche' presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure mostruosamente razziste, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Facciamo sentire la nostra voce a chi siede nelle istituzioni democratiche, chiediamo che cessino le criminali persecuzioni razziste da parte del governo, chiediamo che siano finalmente rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani e con essi la Costituzione della Repubblica italiana.
Di seguito trascriviamo, con una minima argomentazione, due possibili testi che potete riprodurre tali e quali o variandoli come riterrete opportuno, e due serie di indirizzi cui inviare le lettere.
Fin d'ora vi diciamo la nostra gratitudine per quanto vorrete fare o avete gia' fatto.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Proposta di lettera alle senatrici ed ai senatori
Il 20 marzo il Senato dovra' decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Quel reato e' stato effettivamente commesso.
E le esimenti invocate dai menzogneri sofisti manutengoli del ministro nel concreto caso specifico palesemente non sussistono.
Tutte le persone sono eguali dinanzi alla legge, il ministro deve essere processato.
Proponiamo a tutte le persone di volonta' buona di scrivere alle senatrici ed ai senatori per chiedere loro di esprimersi affinche' la giustizia faccia il suo corso.
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Di seguito una traccia di lettera che puo' essere trascritta e inviata.
Gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
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Di seguito alcuni indirizzi e-mail di senatrici e senatori cui si puo' scrivere.
a) gruppo misto: loredana.depetris at senato.it, maurizio.buccarella at senato.it, riccardo.nencini at senato.it, emma.bonino at senato.it, adriano.cario at senato.it, gregorio.defalco at senato.it, vasco.errani at senato.it, segreteria.pietrograsso at senato.it, francesco.laforgia at senato.it, carlo.martelli at senato.it, ricardo.merlo at senato.it, mario.monti at senato.it, liliana.segre at senato.it,
b) gruppo per le autonomie: julia.unterberger at senato.it, dieter.steger at senato.it, albert.laniece at senato.it, meinhard.durnwalder at senato.it, gianclaudio.bressa at senato.it, pierferdinando.casini at senato.it, elena.cattaneo at senato.it, giorgio.napolitano at senato.it,
c) gruppo Pd: andrea.marcucci at senato.it, simona.malpezzi at senato.it, franco.mirabelli at senato.it, valeria.valente at senato.it, caterina.bini at senato.it, monica.cirinna at senato.it, alan.ferrari at senato.it, stefano.collina at senato.it, alessandro.alfieri at senato.it, bruno.astorre at senato.it, teresa.bellanova at senato.it, caterina.biti at senato.it, paola.boldrini at senato.it, francesco.bonifazi at senato.it, tommaso.cerno at senato.it, eugenio.comincini at senato.it, giuseppeluigi.cucca at senato.it, luciano.dalfonso at senato.it, vincenzo.darienzo at senato.it, davide.faraone at senato.it, valeria.fedeli at senato.it, andrea.ferrazzi at senato.it, laura.garavini at senato.it, francesco.giacobbe at senato.it, nadia.ginetti at senato.it, leonardo.grimani at senato.it, vanna.iori at senato.it, mauro.laus at senato.it, ernesto.magorno at senato.it, daniele.manca at senato.it, salvatore.margiotta at senato.it, mauromaria.marino at senato.it, assuntacarmela.messina at senato.it, antonio.misiani at senato.it, tommaso.nannicini at senato.it, annamaria.parente at senato.it, parrini.dario at gmail.com, edoardo.patriarca at senato.it, roberta.pinotti.senato at gmail.com, giovanni.pittella at senato.it, roberto.rampi at senato.it, matteo.renzi at senato.it, matteo.richetti at senato.it, tatjana.rojc at senato.it, anna.rossomando at senato.it, daniela at danielasbrollini.it, dario.stefano at senato.it, valeria.sudano at senato.it, mino.taricco at senato.it, vito.vattuone at senato.it, francesco.verducci at senato.it, luigi.zanda at senato.it,
d) gruppo M5s: stefano.patuanelli at senato.it, gianluca.perilli at senato.it, mariadomenica.castellone at senato.it, primo.dinicola at senato.it, arnaldo.lomuti at senato.it, alessandra.maiorino at senato.it, barbara.floridia at senato.it, gabriele.lanzi at senato.it, giulia.lupo at senato.it, stefano.lucidi at senato.it, rosasilvana.abate at senato.it, rossella.accoto at senato.it, donatella.agostinelli at senato.it, alberto.airola at gmail.com, cristiano.anastasi at senato.it, luisa.angrisani at senato.it, giuseppe.auddino at senato.it, vittoria.bogodeledda at senato.it, laura.bottici at senato.it, elena.botto at senato.it, antonella.campagna at senato.it, gianluca.castaldi at senato.it, francesco.castiello at senato.it, nunzia.catalfo at senato.it, alfonso.ciampolillo at senato.it, andrea.cioffi at senato.it, mauro.coltorti at senato.it, gianmarco.corbetta at senato.it, mirghit at gmail.com, vitoclaudio.crimi at senato.it, marco.croatti at senato.it, mattia.crucioli at senato.it, grazia.dangelo at senato.it, gianmauro.dellolio at senato.it, danila.delucia at senato.it, emanuele.dessi at senato.it, gabriella.digirolamo at senato.it, luigi.dimarzio at senato.it, fabio.dimicco at senato.it, stanislao.dipiazza at senato.it, tiziana.drago at senato.it, giovanni.endrizzi at senato.it, elvira.evangelista at senato.it, elena.fattori at senato.it, giorgio.fede at senato.it, emiliano.fenu at senato.it, gianluca.ferrara at senato.it, agnese.gallicchio at senato.it, vincenzo.garruti at senato.it, felicia.gaudiano at senato.it, silvana.giannuzzi at senato.it, mariomichele.giarrusso at senato.it, giannipietro.girotto at senato.it, biancalaura.granato at senato.it, ugo.grassi at senato.it, barbara.guidolin at senato.it, pasqua.labbate at senato.it, virginia.lamura at senato.it, elio.lannutti at senato.it, cinzialeonem5s at gmail.com, barbara.lezzi at senato.it, ettore.licheri at senato.it, pietro.lorefice at senato.it, matteo.mantero at senato.it, marialaura.mantovani at senato.it, giovanni.marilotti at senato.it, gaspare.marinello at senato.it, mariassunta.matrisciano at senato.it, raffaele.mautone at senato.it, cataldo.mininno at senato.it, francesco.mollame at senato.it, michela.montevecchi at senato.it, vilma.moronese at senato.it, nicola.morra at senato.it, gisella.naturale at senato.it, simona.nocerino at senato.it, paola.nugnes at senato.it, fabrizio.ortis at senato.it, franco.ortolani at senato.it, marinella.pacifico at senato.it, gianluigi.paragone at senato.it, marco.pellegrini at senato.it, daniele.pesco at senato.it, vitorosario.petrocelli at senato.it, angela.piarulli at senato.it, elisa.pirro at senato.it, giuseppe.pisani at senato.it, vincenzo.presutto at senato.it, sergio.puglia at senato.it, ruggiero.quarto at senato.it, alessandra.riccardi at senato.it, sabrina.ricciardi at senato.it, sergio.romagnoli at senato.it, iuniovalerio.romano at senato.it, loredana.russo at senato.it, vincenzo.santangelo at senato.it, agostino.santillo at senato.it, segreteria.sileri at senato.it, paola.taverna at senato.it, fabrizio.trentacoste at senato.it, mario.turco at senato.it, francesco.urraro at senato.it, sergio.vaccaro at senato.it, orietta.vanin at senato.it, gelsomina.vono at senato.it,
e) gruppo Fi: annamaria.bernini at senato.it, lucio.malan at senato.it, adriano.galliani at senato.it, mariaalessandra.gallone at senato.it, gabriella.giammanco at senato.it, alessandrina.lonardo at senato.it, massimo.mallegni at senato.it, giuseppe.mangialavori at senato.it, giuseppe.moles at senato.it, maria.rizzotti at senato.it, licia.ronzulli at senato.it, gilberto.pichettofratin at senato.it, enrico.aimi at senato.it, maria.alberticasellati at senato.it, francesca.alderisi at senato.it, alberto.barachini at senato.it, antonio.barboni at senato.it, francesco.battistoni at senato.it, roberto.berardi at senato.it, massimo.berutti at senato.it, sandro.biasotti at senato.it, paola.binetti at senato.it, giacomo.caliendo at senato.it, andrea.cangini at senato.it, vincenzo.carbone at senato.it, andrea.causin at senato.it, luigi.cesaro at senato.it, donatella.conzatti at senato.it, s.craxi at fondazionecraxi.org, franco.dalmas at senato.it, dario.damiani at senato.it, antonio.depoli at senato.it, domenico.desiano at senato.it, raffaele.fantetti at senato.it, claudio.fazzone at senato.it, massimo.ferro at senato.it, emilio.floris at senato.it, maurizio.gasparri at senato.it, niccolo.ghedini at senato.it, francescomaria.giro at senato.it, barbara.masini at senato.it, alfredo.messina at senato.it, annacarmela.minuto at senato.it, fiammetta.modena at senato.it, nazario.pagano at senato.it, urania.papatheu at senato.it, adriano.paroli at senato.it, marco.perosino at senato.it, gaetano.quagliariello at senato.it, paolo.romani at senato.it, mariarosaria.rossi at senato.it, antonio.saccone at senato.it, segreteriapresidenteschifani at senato.it, sciascia at dolcedrago.it, giancarlo.serafini at senato.it, marco.siclari at senato.it, laura.stabile at senato.it, elena.testor at senato.it, mariavirginia.tiraboschi at senato.it, roberta.toffanin at senato.it, luigi.vitali at senato.it,
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Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Nessuno puo' commettere crimini e pretendere impunita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Proposta di lettera alla Regione Lazio
Carissime e carissimi,
vi proponiamo di scrivere al Presidente della Regione Lazio per sollecitare che anche l'istituzione da lui presieduta presenti - come gia' hanno fatto altre Regioni - un ricorso alla Corte costituzionale contro le parti palesemente razziste ed incostituzionali del cosiddetto "decreto sicurezza".
Di seguito una traccia di testo che potete utilizzare, e una serie di indirizzi cui inviare la lettera.
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Traccia di testo
Gentilissimo Presidente della Regione Lazio,
l'ente da lei presieduto ha annunciato alcune settimane fa la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
Anche la tempestivita' e' importante: e' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico e di posta elettronica del mittente
*
Indirizzi utili
a) indirizzo del Presidente della Regione Lazio: presidente at regione.lazio.it,
b) indirizzi delle strutture che direttamente collaborano con il Presidente: MVELOCCIA at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.PRESIDENTE at REGIONE.LAZIO.IT, GABINETTO.GIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, abonamoneta at regione.lazio.it, mborelli at regione.lazio.it, ccatena at regione.lazio.it, ichiavarini at regione.lazio.it, rtavani at regione.lazio.it,
c) altri indirizzi cui e' opportuno inviare per conoscenza la lettera: vicepresidenza at regione.lazio.it, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, asscasaurbanisticaerifiuti at regione.lazio.it, SVILUPPOECONOMICO at REGIONE.LAZIO.IT, assagricolturaeambiente at regione.lazio.it, ass.sanita at regione.lazio.it,
assbilancio at regione.lazio.it, asslavoripubblici at regione.lazio.it, asspolitichesociali at regione.lazio.it, mpalozzi at regione.lazio.it, s.ercolani at regione.lazio.it, SEGRETERIAGIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOLEGISLATIVO at REGIONE.LAZIO.IT, VGAGLIANICAPUTO at REGIONE.LAZIO.IT, ACAPPELLI at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOSTAMPA at REGIONE.LAZIO.IT, ELANFRANCHI at REGIONE.LAZIO.IT, PTAGARIELLO at REGIONE.LAZIO.IT, GCERASI at REGIONE.LAZIO.IT, ESERPIERI at REGIONE.LAZIO.IT, VICEPRESIDENZA at REGIONE.LAZIO.IT, SGUGLIELMO at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.LAVORO at REGIONE.LAZIO.IT, EPARIBONI at REGIONE.LAZIO.IT, FPRONI at REGIONE.LAZIO.IT, CDEBARDI at REGIONE.LAZIO.IT, ESCHIAVETTI at REGIONE.LAZIO.IT, CPONZO at REGIONE.LAZIO.IT, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, RMURRA at REGIONE.LAZIO.IT, RAGHAI at REGIONE.LAZIO.IT, GALPESTRI at REGIONE.LAZIO.IT, RLAZZARI at REGIONE.LAZIO.IT, EPETRUCCIOLI at REGIONE.LAZIO.IT, ATARDIOLA at REGIONE.LAZIO.IT, AGALLUZZO at REGIONE.LAZIO.IT, GCARDARELLI at REGIONE.LAZIO.IT, LFERRARA at REGIONE.LAZIO.IT, ISCARSO at REGIONE.LAZIO.IT, SDORINZI at REGIONE.LAZIO.IT, VMANTINI at REGIONE.LAZIO.IT, RLONGO at REGIONE.LAZIO.IT, ANMASSIMI at REGIONE.LAZIO.IT, INCLUSIONE at REGIONE.LAZIO.IT, VMORACE at REGIONE.LAZIO.IT, TBIOLGHINI at REGIONE.LAZIO.IT,
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Riteniamo di fondamentale importanza sollecitare le Regioni che ancora non l'abbiano fatto a presentare al piu' presto ricorsi alla Corte costituzionale. Le Regioni hanno infatti la facolta' di poter presentare tali ricorsi, facolta' che i cittadini, le associazioni, gli stessi enti locali non hanno.
La presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve anche essere un'importante occasione di informazione e coscientizzazione dell'opinione pubblica.
Ad esempio sul fatto che tra le misure razziste e persecutorie del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" vi e' l'abolizione della protezione umanitaria, misura che letteralmente criminalmente getta nella piu' terribile emarginazione, nel piu' grave pericolo e nella disperazione piu' profonda centinaia di migliaia di persone che non hanno commesso alcun reato, persone oneste, persone gia' vittime di gravi sofferenze che in Italia avevano trovato legale e doverosa accoglienza, persone che ora diventano vittime innocenti ed inermi di una persecuzione razzista semplicemente barbara e abominevole, la persecuzione razzista imposta dal folle e scellerato "decreto sicurezza della razza".
Ebbene, la presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve essere parte e fulcro di un piu' ampio impegno in difesa della Costituzione, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Un impegno che deve essere per quanto possibile tempestivo ed esteso.
Inoltre si consideri che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortate nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
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... E cinque cose da ricordare
I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
3. QUID AGENDUM. ALCUNE PAROLE INTRODUTTIVE E CONCLUSIVE DI UN DISCORSO DI QUALCHE GIORNO FA
Mi e' stato chiesto se la nonviolenza puo' efficacemente contrastare la violenza: io credo che solo la nonviolenza puo' contrastare e sconfiggere la violenza.
Chi ancora si illude di contrastare la violenza con una maggiore violenza in realta' reduplica la violenza, alla violenza si arrende, della violenza si fa stolto adoratore e seminatore.
Chi ancora crede che la violenza sia una risorsa utilizzabile per la gestione e risoluzione dei conflitti (cosi' come chi propugna il modello di sviluppo fondato sulla massimizzazione del profitto o anche solo sulla crescita illimitata della produzione e dei consumi) non si rende conto che tale posizione cozza contro i limiti del mondo vivente e mette in pericolo l'esistenza stessa dell'umanita' in quest'unico luogo che abbiamo per casa comune.
La violenza non e' uno strumento, e' un nemico dell'umanita'.
Solo facendo il bene si contrasta il male.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Io credo che occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Io credo che occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, la giustizia sociale, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa del mondo vivente, la convidisione del bene e dei beni.
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Ogni vittime ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Invera la regola aurea di ogni morale: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Pace, disarmo, smilitarizzazione, condivisione del bene e dei beni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nitida e intransigente difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, nitida e intransigente difesa dell'intero mondo vivente.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Sii tu il buon samaritano.
Salvare le vite e' il primo dovere.
4. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org
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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 505 del 10 marzo 2019
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