[Nonviolenza] Telegrammi. 3303



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3303 del 17 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. L'incendio
2. Una lettera al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
3. Esposto alla Procura della Repubblica di Catania
4. Una lettera ad adiuvandum alla Giunta competente per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. One Billion Rising 2019: Partecipa con noi al flash mob mondiale di febbraio
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Quattordici voci contro l'ergastolo
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. CRONACHE DI NUSMUNDIA. L'INCENDIO

Tra le baracche del ghetto di San Ferdinando
in questo antico e nobile reame di Nusmundia
ancora una condanna al rogo e' stata eseguita
ancora una persona e' stata messa a morte
per la colpa di essere mano d'opera sfruttata
per la colpa di essere bracciante
per la colpa di essere migrante
per la colpa di essere nero
per la colpa di essere vivo.

L'incendio di San Ferdinando
e' lo stesso del Mediterraneo in fiamme
e le fiamme sono le stesse
del forno di Birkenau.

Solenne il ministro plenipotenziario
si reca sul posto in cerchio volando
col fascio littorio i microfoni le telecamere
le tasche piene di caramelle e scorpioni
armato di verghe di staffile di scudiscio
per fustigare fino a sminuzzarlo
il cadavere carbonizzato
per nutrire di filo spinato
gli altri schiavi impietriti e piangenti
gli altri schiavi senza unghie e senza denti
che sappiano gli schiavi che essere schiavi
e' il loro destino solfeggia il ministro
la mano sul ventre le zanne scintillanti
poi mangia un hamburger di carne umana
si fa un selfie brandendo una tibia
incrociata ad un telefonino
e proclama la difesa della razza
e il fardello dell'uomo bianco.

Dall'alto delle mura della citta' di Dite
si giubila e si esulta si levano cori
e canti di vittoria e il grido alala'.

Strani frutti sotto il treno di Tortona
tra le volute di fumo di San Ferdinando
nei lager della quarta sponda
tra le onde del mare colore del vino
e con tre gole latra trismegisto
il ministro plenipotenziario Kurz
ed ogni latrato pompa in su i sondaggi
mentre sfilano al passo dell'oca
i membri del gabinetto del popolo dei vampiri
qui in questo antico e nobile reame di Nusmundia
nell'anno del ritorno delle leggi del Trentotto
nell'anno del ritorno del regno millenario.

2. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica

"E non bisogna forse apprezzare le opinioni buone e non le cattive?"
(Platone, Critone, 47a)

Egregio Presidente,
credo che lei stia commettendo un grave errore di valutazione, e vorrei invitarla ad un ripensamento.
Lei ha dichiarato che intende votare per il diniego dell'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura per il Ministro dell'Interno per l'imputazione di sequestro di persona aggravato. E da quanto riferiscono i mezzi d'informazione ha argomentato tale orientamento di voto sostanzialmente sulla base del convincimento che nella commissione del reato (poiche' non vi e' dubbio che sequestro di persona aggravato sia stato commesso) il ministro inquisito "abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo" (questa l'esimente prevista dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1).
Orbene, questo suo convincimento e' errato.
E le ragioni per cui e' errato le ho gia' illustrate in dettaglio nella lettera che le inviai il 2 febbraio scorso; qui ed ora mi preme segnalarle solo il punto fondamentale della questione.
Che mi pare sia il seguente: commettendo il reato di sequestro di persona aggravato il ministro non agi' "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante"; non agi' "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo"; agi' invece attuando una politica razzista effettualmente ed inequivocabilmente contraria all'interesse dello Stato, effettualmente ed inequivocabilmente contraria al dettato costituzionale, effettualmente ed inequivocabilmente contraria al preminente interesse pubblico.
Interesse dello stato e' infatti il rispetto delle leggi: e il ministro le ha violate.
La Costituzione impone il rispetto dei diritti umani: e il ministro li ha violati.
Preminente interesse pubblico e' il rispetto della legalita', della democrazia, della civile convivenza, della liberta' personale, della dignita' umana: e il ministro le ha violate.
Il fatto poi che del reato imputato al Ministro dell'Interno si siano sostanzialmente dichiarati correi il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dello Sviluppo Economico e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, non solo non toglie l'effettualita' e non diminuisce la gravita' del reato, ma anzi la conferma e l'accresce.
Il che pone anche un'altra drammatica questione: ovvero la necessaria constatazione del fatto inconfutabile che da mesi il governo sta perseguendo una politica razzista la cui esecuzione si concretizza nella commissione di reati che che si configurano altresi' come crimini contro l'umanita' ed attentato contro la Costituzione.
E per ripetere ancora una volta cio' che dal sottoscritto e da molti altri e' stato gia' piu' volte segnalato a varie magistrature ed istituzioni:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Egregio Presidente,
per tutto quanto sopra esposto mi consenta di proporle di riconsiderare quel suo pronunciamento manifestamente errato, e di esprimersi invece affinche' la legge faccia il suo corso.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 16 febbraio 2019

3. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANIA

Alla Procura della Repubblica di Catania
e per opportuna conoscenza:
- al Presidente ed a tutti i componenti della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
- al Segretario generale dell'Onu
- agli Alti commissariati dell'Onu per i diritti umani e per i rifugiati
- all'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni
- al Presidente della Corte Penale Internazionale
- al Presidente della Corte di giustizia dell'Unione Europea
- al Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
- al Segretario del Consiglio d'Europa
- al Presidente della Commissione Europea
- a tutti i Commissari dell'Unione Europea
- al Presidente del Parlamento Europeo
- a tutti i parlamentari europei
- al Presidente della Repubblica Italiana
- alla Corte Costituzionale
- al Consiglio Superiore della Magistratura
- alla Presidente del Senato della Repubblica
- al Presidente della Camera dei Deputati
- a tutti i parlamentari italiani
- alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma
- al Presidente del Tribunale di Roma
- alla Procura della Repubblica del Tribunale di Viterbo
- alla Presidente del Tribunale di Viterbo
- al Prefetto di Viterbo
- al Questore di Viterbo
- ai mezzi d'informazione
Oggetto: Esposto recante la conseguente richiesta che per i reati per cui si procede nei confronti del Ministro dell'Interno si proceda altresi' nei confronti dei Ministri che se ne sono dichiarati corresponsabili
Egregi signori,
i mezzi d'informazione riferiscono che allegate alla memoria inviata dal Ministro dell'Interno alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato vi sarebbero dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che si dichiarano con essolui responsabili in solido delle decisioni per cui lo stesso e' imputato del reato di sequestro di persona aggravato.
Con il presente esposto si richiede che:
1. tali dichiarazioni siano acquisiti agli atti processuali;
2. per i tre ministri firmatari di esse si proceda quindi per lo stesso reato per cui si procede nei confronti del Ministro dell'Interno;
3. per tutti e quattro i soggetti si proceda altresi' ai sensi dell'art. 110 del codice penale per concorso nel reato.
Si coglie inoltre l'occasione per segnalare che il governo pro tempore sta commettendo vari altri crimini oltre quello per cui e' in corso il procedimento de quo:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Confidando nella vostra attenzione, vogliate gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 8 febbraio 2019

4. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AD ADIUVANDUM ALLA GIUNTA COMPETENTE PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Giunta competente per le autorizzazioni a procedere (scilicet: la Giunta per le elezioni e le immunita' parlamentari) del Senato della Repubblica
a tutti i componenti della stessa
Oggetto: Ad adiuvandum in relazione alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'art. 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualita' di Ministro dell'interno pro tempore, per i reati di cui all'articolo 605, commi primo, secondo, numero 2, e terzo del codice penale (sequestro di persona aggravato).
Egregio presidente,
Egregie senatrici ed egregi senatori,
ci sia consentito mettervi a disposizione alcune considerazioni relative all'oggetto di questa missiva.
*
1. I termini della questione de facto
Non vi e' dubbio che per volonta' del governo italiano ad alcuni naufraghi soccorsi da una nave italiana fu per giorni impedito l'approdo in porto sicuro e che essi furono trattenuti contro la loro volonta' a bordo della nave, configurando cosi' il reato previsto e punito dall'art. 605 del codice penale.
Ne' vi e' dubbio che tale reato sia stato commesso come parte di una piu' ampia azione criminosa esplicitamente razzista dispiegata dal governo italiano in danno di naufraghi, profughi e migranti in fuga da guerre e dittature, fame e disastri ambientali, riduzione in schiavitu' e lager.
*
2. I termini della questione de jure
Fortunatamente l'art. 96 della Costituzione e' chiarissimo: esso recita che "Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale".
Ed e' chiarissimo l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che esplicita come l'assemblea della Camera competente (in questo caso il Senato) possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Orbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti", il governo - e per esso il Ministro dell'Interno che con tutta evidenza opera come effettuale dominus dell'esecutivo - ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico"? Evidentemente no.
Interesse dello Stato costituzionalmente rilevante e' l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: ai sensi degli artt. 2 e 10 della Costituzione (e delle convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte - e richiamate dall'autorita' giudiziaria nella richiesta di autorizzazione a procedere) occorreva che i naufraghi fossero immediatamente sbarcati nel porto sicuro presso cui la nave soccorritrice li aveva trasportati.
E preminente interesse pubblico e' ancora una volta l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: primario interesse pubblico e' rispettare i diritti umani, rispettare le leggi, non omettere di soccorrere.
*
3. La pretesa di impunita'
Che il Ministro dell'Interno pretenda una sorta di impunita' per il suo operato quale che esso sia, dimostra ad un tempo la sua grottesca ignoranza delle piu' elementari nozioni di diritto e la sua tracotante aspirazione ad imporre la sua volonta' quasi fosse legibus solutus. Ma in uno stato di diritto, in una democrazia, nessuno e' al di sopra delle leggi. La pretesa assolutistica del Ministro dell'Interno va quindi respinta.
*
4. L'ignobile sofisma
Pretende il Ministro dell'Interno di sostituire al rispetto delle leggi il suo arbitrio, argomentando che disponendo della fiducia di una maggioranza parlamentare il governo e' ipso facto legittimato a qualunque scempiaggine o scelleratezza. Anche a commettere abominevoli delitti? Evidentemente no.
*
5. La spudorata menzogna
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star semplicemente realizzando il suo programma di governo, dimentica che se tale programma consiste di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star realizzando il cosiddetto "contratto di governo" tra due partiti politici, dimentica che esso non e' al di sopra delle leggi, e che se implica la commissione di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di realizzare la volonta' dell'intero popolo italiano, mente sapendo di mentire. Il popolo italiano non ha mai delegato il Ministro a commettere reati.
*
6. La palese correita'
Nel tentativo di soccorrere il Ministro dell'Interno, altri ministri - quello delle Infrastrutture e lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri -, hanno dichiarato la loro corresponsabilita' nella decisione per cui e' richiesta l'autorizzazione a procedere per l'ipotesi di reato di sequestro di persona. Tali dichiarazioni ovviamente non possono costituire una sorta di assoluzione, per lo stesso motivo per cui se un criminale ha dei complici non per questo il reato commesso cessa di essere reato.
*
7. Non solum, sed etiam
Occorrera' infine pur dire quel che e' sotto gli occhi di tutti e che solo una stupefacente cecita' puo' negare.
Ovvero che il Ministro dell'Interno, e con essolui l'intero governo italiano, da mesi sta attuando una politica razzista, che si concretizza nella reiterata commissione di reati fin mostruosi.
E valga il vero.
Come e' stato gia' piu' volte segnalato alle magistrature italiane ed internazionali variamente competenti:
"I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico".
Sovvengono ad interpretare cio' che sta avvenendo oggi in Italia alcune indimenticabili analisi di Ernst Fraenkel ne Il doppio stato, di Hannah Arendt ne Le origini del totalitarismo e ne La banalita' del male, di Primo Levi ne I sommersi e i salvati, di Zygmunt Bauman in Modernita' e Olocausto, di Tzvetan Todorov in Memoria del male, tentazione del bene, di Nelson Mandela in Lungo cammino verso la liberta'.
*
Egregio presidente della Giunta,
Egregie senatrici ed egregi senatori componenti della stessa,
vi ringraziamo per l'attenzione ed auspichiamo che il vostro giudizio nella vicenda de quo sia illuminato dalla ragione e dalla coscienza.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 2 febbraio 2019

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2019: PARTECIPA CON NOI AL FLASH MOB MONDIALE DI FEBBRAIO
[Da "One Billion Rising" (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

Buongiorno,
vi scriviamo perche' anche quest'anno One Billion Rising vuole far sentire la propria voce contro la violenza. A febbraio, in particolare nella settimana di San Valentino, saremo insieme nelle strade, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole d'Italia e del mondo per manifestare contro ogni violenza e discriminazione, con ogni espressione artistica: danza, musica, teatro, lettura, proiezioni, ecc.
Un evento mondiale che si svolge in 200 paesi del pianeta, mobilitando un miliardo di persone unite nell'affermare una cultura del rispetto e della solidarieta'. Il messaggio One Billion Rising 2019 e' proprio quello dell'importanza della liberta' della donna e della solidarieta' come linfa vitale per una rivoluzione pacifica e arma contro ogni violenza.
Per questo vi chiediamo di partecipare a One Billion Rising 2019 con un evento, un momento di incontro da organizzare nella vostra citta', diffondendo la notizia e coinvolgendo piu' persone possibili. Poiche' il 14 febbraio 2019 sara' giovedi', gli eventi potranno essere organizzati anche nei giorni precedenti e successivi.
Per facilitare l'organizzazione dell'evento vi inviamo alcune semplici indicazioni da seguire:
- Iscrizione al sito per segnalare il tuo evento: clicca su http://bit.ly/Registra_il_tuo_evento_sulla_pagina_internazionale_OBR e invita altre associazioni, gruppi, persone a partecipare... piu' siamo, meglio e'!
- I nostri riferimenti: vi chiediamo di seguirci sui social, condividere i contenuti e invitare i propri contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio. Inviateci foto, video dell'organizzazione e dell'evento.
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook. com/obritalia
Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
Twitter @OBRItalia
Email obritalia at gmail.com
Hashtag ufficiali: #1billionrising  #RiseInSolidarity #UntilTheViolenceStops #RiseResistUnite
Loghi ufficiali, asset social, materiali utili che potete scaricare cliccando sul link qui sotto:
loghi 2019: https://www.dropbox.com/sh/6ebtx2vct0t5oid/AADPJpor0N-MGZTcbwFu1rk7a?dl=0
FB foto profilo/cover social: https://www.dropbox.com/sh/3rxoz8cuh2jgela/AABtBFbX7VA0nHFE4PGBm39ra?dl=0
Si puo' organizzare un flash mob durante l'evento del 14 febbraio o nei giorni vicini, seguendo la canzone Break the chain e il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5C ZfPydVA o creando una nuova coreografia. L'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche di ogni genere e da momenti di lettura. In particolare per omaggiare i 20 anni de I Monologhi della Vagina di Eve Ensler, opera diventata con i Vday il manifesto delle rivoluzione femminile in atto, vi invitiamo a leggere qualche brano dell'opera durante l'evento.
Per quanto riguarda le autorizzazioni, bisogna affiggere un avviso pubblico di ripresa video nei luoghi in cui viene organizzata la manifestazione e, se si vogliono riprendere e/o intervistare le persone presenti, suggeriamo di chiedere loro di firmare una liberatoria cosi' da poter usare i video sui siti web, social e per eventuali montaggi.
Ai seguenti link puoi scaricare:
- Autorizzazione riprese, liberatorie per l'utilizzo delle riprese di persone; https://www.dropbox.com/s/sdz6mpxhx98j460/OBR2018_autorizzazioneriprese%2C%20libaratoria.pdf?dl=0
- Avviso pubblico riprese: https://www.dropbox.com/s/ycugbl8da54j7fn/OBR_avvisopubblicoripresa.pdf?dl=0
- Autorizzazione copyright per utilizzo materiali e brani musicali OBR: https://www.dropbox.com/s/phlmrra0tmayoiu/OBR%20Copyright%20Authorization%202018.pdf?dl=0 (a breve vi invieremo la versione 2019)
Per quanto riguarda le letture, oltre a I Monologhi della Vagina di seguito troverete, come suggerimento:
- alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler
"L'Ufficio della schiavitu' sessuale" http://bit.ly/ufficio_della_schiavitu_sessuale
"L'insurrezione" http://bit.ly /insurrezione
"La mia rivoluzione" http://bit.ly/la_mia_rivoluzione
"Preghiera di un uomo" http://bit.ly/preghiera_di_un_uomo
"Fino a quando" http://bit.ly/fino_a_quando
"E poi saltavamo" http://bit.ly/e_poi_saltavamo
- la traduzione del brano musicale "Break the chain" credits Tena Clark - Musiche Tena Clark/Tim Heintz di M. G. Di Rienzo:
http://bit.ly/traduzione_testo_BreakTheChain
- qui se volete potete trovare altre idee:
https://www.onebillionrising.org
Per dichiarare l'adesione e ricevere maggiori informazioni potete scriverci al seguente indirizzo: obritalia at gmail.com
Grazie per tutto quello che potrete fare! #RiseInSolidarity
Un abbraccio
One Billion Rising

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. REPETITA IUVANT. QUATTORDICI VOCI CONTRO L'ERGASTOLO

Riproponiamo qui alcuni interventi per l'abolizione dell'ergastolo apparsi sul notiziario "La nonviolenza e' in cammino" nel mese di gennaio del 2019.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

I. Benito D'Ippolito: Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'

Non mi uniro' giammai all'ebbra folla e ignobile
che alla forca inneggia e alle galere.

Non mi uniro' giammai a chi propugna
d'incarcerare per sempre una persona.

Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'
per le vittime alcuna e quindi e' pronto
ad aggiungere altro male al male.

Non mi uniro' giammai a chi adora
la violenza il dolore la morte.

Chiamo fascismo questo prosternarsi
alla violenza
chiamo fascismo questo prosternarsi
a chi soltanto e sempre vuole il male.

Io credo che umanita' significhi
opporsi sempre a tutte le uccisioni
salvare tutte le vite
soccorrere tutte le vittime
al male opporsi facendo il bene
non cedere mai alla violenza
ricordare la propria umanita'
agire sempre con misericordia
essere tu l'umanita' come dovrebbe essere.

* * *

II. Peppe Sini: Contro tutte le uccisioni, quindi anche contro l'ergastolo

Sono un essere pensante e in quanto tale sono contrario a tutte le uccisioni.
Riconosco ad ogni essere umano il diritto alla vita, ne consegue il dovere di non sopprimerla mai.
E proprio perche' sono contro tutte le uccisioni sono anche contrario all'ergastolo, che e' insieme abominevole tortura e pena di morte protratta nel tempo.
Chi e' a favore dell'ergastolo ragiona nello stesso modo di chi uccide: "mors tua, vita mea". E quindi ne condivide e ne avalla la barbarie.
Possa venire presto il tempo in cui ad ogni essere umano sia evidente che il primo dovere e' non uccidere mai, che il primo dovere e' salvare tutte le vite.
E possa venire prestissimo l'ora che nel nostro paese sia abolito l'ergastolo, sia finalmente rispettata la Costituzione repubblicana, sia finalmente rispettata l'umanita' di ogni essere umano.

* * *

III. Severino Vardacampi: L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'

Cosi' come la pena di morte, l'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Esso infatti condanna una persona alla segregazione a vita in attesa della morte: e' quindi una incessante tortura, e per cosi' dire una pena di morte differita nel tempo ma sempre incombente senza scampo.
La pena dell'ergastolo implica la disumanizzazione di una persona, essendo ad ogni persona costitutivamente inerente la speranza di liberta', la possibilita' di modificare la propria condizione, l'aspirazione a un futuro degno di essere vissuto, il progetto e la prospettiva dell'incontro col volto altrui e di una felicita' condivisa.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Abolire l'ergastolo e' il passo necessariamente conseguente all'abolizione della pena di morte e della tortura.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che ogni essere umano abbia diritto alla vita.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che occorre opporsi a tutte le uccisioni.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che salvare le vite sia il primo dovere.
Chi condivide queste opinioni faccia circolare questo appello.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

IV. Luciano Bonfrate: Abolire l'ergastolo perche' incostituzionale

Se si rispetta la Costituzione della Repubblica italiana, l'ergastolo va abolito perche' incostituzionale.
All'articolo 27 comma 2 la Costituzione dichiara che: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato".
La condanna all'ergastolo e' una lunga tortura, ovvero un trattamento contrario al senso di umanita'.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
La condanna all'ergastolo e' l'oppposto di un "tendere alla rieducazione".
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
All'articolo 27 comma 3 la Costituzione dichiara che: "Non e' ammessa la pena di morte".
La condanna all'ergastolo e' di fatto una condanna a morte soltanto differita e senza speranza alcuna di revoca e salvezza.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

V. Osvaldo Caffianchi: Una pena che non ha fine e' una pena disumana

Una pena che non ha fine e' una pena disumana.
La giustizia non puo' essere disumana.
Il diritto non puo' essere disumano.
Una pena legittima non puo' essere disumana.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' una pena legittima.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' uno strumento di diritto.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' un atto di giustizia.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

VI. Geremia Cattristi: Alzi la mano

Chi e' contrario alla tortura alzi la mano.
L'ergastolo non e' forse una tortura?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
Chi e' contrario ad uccidere alzi la mano.
L'ergastolo non e' forse un'uccisione lenta e inesorabile?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
Chi e' contrario a tenere un essere vivente rinchiuso in una gabbia per tutta la vita alzi la mano.
L'ergastolo non e' tenere un essere umano rinchiuso in una gabbia per tutta la vita?
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

VII. Crispino Scotolatori: La parola mostruosa

Un essere umano uscira' dalla cella solo da cadavere.
Il solo dire, il solo pensare questa frase, dovrebbe sgomentare ogni persona.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

VIII. Nello Scardani: Disumanita'

Che una persona possa essere condannata a una pena infinita, a una pena perpetua, non eccede i limiti dell'umanita'?
Che una persona debba per sempre restar segregata finche' non sopravvenga la morte, non e' una evidente disumanita'?
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

IX. Burbanzio Malvolenti: Ergo

Ogni pena legittima si oppone alla disumanita'.
L'ergastolo e' una pena palesemente disumana.
L'ergastolo non puo' quindi essere una pena legittima.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

X. Omero Delli Storti: La stessa voce

La stessa voce che mi dice nel cuore "Non uccidere" mi dice anche "Non tener prigioniera una persona fino alla morte".
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XI. Giobatta Corinzi: La formula

Un'agonia senza speranza, una pena senza scampo, "finche' morte non sopraggiunga".
Questa e' la formula dell'ergastolo.
Come dell'impiccagione, come della crocifissione.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XII. Ricciardo Aloisi: Un'attesa disperata della morte

Questo significa l'ergastolo:
che fino alla morte sarai sempre prigioniero
che tutti i tuoi giorni saranno solamente
un'attesa disperata della morte.

Ma una persona di questo consiste:
dei suoi inalienabili diritti
del suo incessante aprirsi e divenire
della costitutiva liberta'
dell'infinita possibilita' di bene
ad ogni essere umano inerenti
e chi per sempre a una persona toglie
tutti quei beni che ne fanno una persona
quella presenza umana l'ha gia' uccisa.

Una vita che non sia altro che attesa della morte
non e' una vita degna di esseri umani
e' soltanto un'infinita sofferenza
privata di ogni bene e che soltanto muore.

L'ergastolo e' l'imperio degli orchi e dei vampiri.
L'ergastolo e' la morte col contagocce data
per la sadica gioia di chi la morte adora.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.

Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XIII. Matteo Renato Dabascio: Giustizia e' contrastare il male con il bene

Aggiungere male a male, dolore a dolore, tortura a tortura, non puo' essere giustizia.
Giustizia e' contrastare il male con il bene, opporre al dolore la solidarieta' e la guarigione, spegnere l'incendio della rabbia e prosciugare la palude della violenza, abolire la tortura.
*
Privare per sempre un essere umano della liberta' e' privarlo della sua stessa umanita'.
Ogni pena legittima ha come fine il ritorno della e alla liberta'.
*
Ogni crimine e' negazione della dignita' umana della vittima.
Ogni pena legittima si oppone alla negazione della dignita' umana, si oppone alla soppressione dell'umanita', si propone la reintegrazione della e nell'umanita'.
*
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XIV. Omero Caiami Persichi: Noi che vogliamo essere e restare umani

Noi che vogliamo essere e restare umani
noi che ci opponiamo a tutte le uccisioni
noi dichiariamo che l'ergastolo e' un delitto
e quindi che deve essere abolito.

Essendo proprio dell'umanita'
di ogni persona umana
capire cambiare migliorare
pentirsi del male fatto
riparare per quanto possibile ad esso
ritrovare se stessa nel volto altrui
scegliere il bene
l'ergastolo che tutto questo impedisce
nega l'umanita' dell'umanita'.

Come e' un delitto la pena di morte
che una persona uccide d'un sol colpo
l'ergastolo che inesorabilmente
lentamente uccide una persona
soffocandola senza via di scampo
annientandola senza speranza alcuna
e' ugualmente un uccidere e' ugualmente
un delitto.

Un delitto inammissibile come tutte le uccisioni
un delitto inammissibile come tutte le stragi
un delitto inammissibile come tutte le guerre
un delitto contro l'intera umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.

Abolire l'ergastolo. Adesso.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Cinzia Arruzza, Tithi Bhattacharya, Nancy Fraser, Femminismo per il 99%. Un manifesto, Laterza, Roma-Bari 2019, pp. VIII + 86, euro 14.
*
Riletture
- Corrado Alvaro, Gente in Aspromonte, Garzanti, Milano 1955, 1992, pp. X + 188.
*
Riedizioni
- Aristotele, Etica nicomachea, Utet, Torino 1996, Rcs, Milano 2019, pp. VI + 346, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Infanzia
- Chiara Gamberale, Valeria Petrone, Tutti i colori della vita, Feltrinelli, Milano 2018, pp. 68.

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3303 del 17 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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