[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 1016



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 1016 dell'8 gennaio 2019

In questo numero:
1. Esposto all'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani
2. E' il governo che viola la legge, mentre i sindaci difendono legalita' e umanita'
3. Alcuni testi del mese di dicembre 2018 (parte prima)
4. Appello a scrivere al Presidente della Repubblica
5. Rileggendo "La societa' dello spettacolo" nell'anniversario della scomparsa di Guy Debord
6. James Baldwin, nell'anniversario della scomparsa
7. Alberto Del Monte, nell'anniversario della scomparsa
8. Stephane Grappelli, nell'anniversario della scomparsa
9. Giambattista Mancuso, nell'anniversario della scomparsa
10. Luciana Nissim Momigliano, nell'anniversario della scomparsa
11. Vincenzo Pappalettera, nell'anniversario della scomparsa
12. Giaime Pintor, nell'anniversario della scomparsa
13. Vittorio Somenzi, nell'anniversario della scomparsa
14.Henri Wallon, nell'anniversario della scomparsa
15. Christa Wolf, nell'anniversario della scomparsa
16. Beatrix Beck, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
17. Evelina Cattermole, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
18. Norman Cousins, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
19. Loris Giorgi, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
20. Pannonica de Koenigswarter, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
21. Ernst Lubitsch, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
22. Simon Nkoli, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
23. Fernando Pessoa, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
24. Alberto Tarchiani, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
25. Oscar Wilde, ricorrendo ieri l'anniversario della scomparsa
26. Una lettera aperta a tutti i docenti universitari di diritto costituzionale
27. Non prevalga la barbarie razzista
28. Il giovane uomo che muore bruciato nel ghetto
29. Nel ricordo di Duccio Galimberti
30. Un cedimento
31. "Dalle istituzioni della cultura l'opposizione alla barbarie". Un appello ai rettori delle Universita' italiane
32. Un incontro a Viterbo sul libro di Nelson Mandela e Mandla Langa "La sfida della liberta'. Come nasce una democrazia"
33. Molte cose
34. Rimeditando "Politica e cultura" di Norberto Bobbio. Un incontro di studio e di testimonianza a Viterbo
35. Occhi (ovvero: gli occhi delle vittime)
36. Ora
37. Dovuto a Croce
38. Canzonaccia del vecchio
39. Canzonetta di giovinotti
40. Ancora un inno delle oppresse e degli oppressi
41. Ancora una ballata da pendagli da forca

1. INIZIATIVE. ESPOSTO ALL'ALTA COMMISSARIA DELLE NAZIONI UNITE PER I DIRITTI UMANI

All'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani
Oggetto: ulteriore segnalazione di gravissimi crimini razzisti commessi dal governo italiano, e reiterazione della richiesta di intervento
Gentilissima on. Bachelet,
facendo seguito alla mia precedente segnalazione del 15 ottobre 2018 avente ad oggetto "segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento", confermando pienamente quanto in essa contenuto, con la presente le segnalo inoltre che:
I. i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato come il cosiddetto "decreto sicurezza" recentemente imposto dal governo italiano rechi misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolemente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
II. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista;
III. il governo italiano persiste tuttora nel commettere l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Nuovamente sollecito un tempestivo intervento nelle forme appropriate e per quanto di competenza al fine di contribuire a far cessare la commissione di crimini gravissimi che ledono fondamentali diritti umani.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 8 gennaio 2019

2. REPETITA IUVANT. E' IL GOVERNO CHE VIOLA LA LEGGE, MENTRE I SINDACI DIFENDONO LEGALITA' E UMANITA'

Gli apologeti del razzismo dicono molte scellerate menzogne in questi giorni.
Occorre una volta di piu' replicare con la forza della verita', praticando l'antica virtu' civile della parresia, opponendoci nonviolentemente alla menzogna, alla violenza, alla barbarie.
*
Ripristiniamo la verita'.
1. E' il governo che viola la legge commettendo il reato di omissione di soccorso dei naufraghi negando loro salvezza in un porto sicuro.
2. E' il governo che viola la legge pretendendo di negare diritti costituzionalmente garantiti a tutte le persone che si trovano in Italia.
3. E' il governo che viola la legge con atti e proclami che configurano il reato di istigazione all'odio razziale.
4. E' il governo che viola la legge violando la Costituzione della Repubblica Italiana cui ha giurato fedelta'.
*
Ripristiniamo la verita'.
5. I sindaci che rispettano la Costituzione cui hanno giurato fedelta' stanno compiendo il loro dovere, stanno difendendo e applicando la legge a fondamento dell'ordinamento giuridico italiano.
6. I sindaci che nell'applicare per quanto di competenza le leggi ordinarie lo fanno interpretandole alla luce della Costituzione stanno semplicemente compiendo il loro dovere.
7. I sindaci che denunciano la disumanita' di misure disumane e rifiutano di essere complici di crimini, stanno compiendo il loro dovere di cittadini, di pubblici amministratori, di rappresentanti della popolazione.
8. I sindaci e i presidenti delle Regioni che denunciano alla magistratura l'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza" stanno compiendo il loro dovere di pubblici ufficiali.
*
Ripristiniamo la verita'.
9. Per sapere che un crimine e' un crimine - ad esempio un omicidio, ad esempio omettere di soccorrere un naufrago in pericolo di morte, ad esempio spogliare un innocente dei suoi diritti umani fondamentali, ad esempio istigare a commettere persecuzioni razziste - non c'e' bisogno di attendere che si pronunci ogni volta la magistratura: ogni persona pensante, ogni persona civile, ogni persona onesta lo sa.
10. Per sapere che e' un delitto negare i diritti umani fondamentali a degli esseri umani che non hanno compiuto nulla di male, per sapere che e' un delitto gettare delle persone innocenti nella miseria e in un baratro di disperazione e negli artigli dell'economia schiavista e della criminalita' organizzata, non c'e' bisogno del latinorum di Azzeccagarbugli: ogni persona pensante, ogni persona civile, ogni persona onesta lo sa.
11. E' dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni pubblico ufficiale, rispettare la legge ed agire per salvare le vite: per rispettare la legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica Italiana, e per salvare le vite innocenti che il governo italiano sta esponendo alla morte e alle persecuzioni, occorre che tutte le misure razziste volute dal governo siano revocate; occorre che il governo razzista traditore della Costituzione si dimetta; occorre che i ministri responsabili di gravissimi crimini siano processati e condannati.
12. La legalita' salva le vite. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile. Un governo razzista che viola la Costituzione e i diritti umani non e' ne' democratico ne' legittimo: e' un'associazione a delinquere.
*
Ripristiniamo la verita'.
13. E' dovere di ogni persona difendere l'umanita' e opporsi alla barbarie.
14. Bene fanno i sindaci e i presidenti delle Regioni ad avviare le procedure affinche' la Corte Costituzionale si pronunci sulla flagrante incostituzionalita' delle scandalose misure razziste contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza".
15. Si adoperi subito e senza esitazioni ogni persona di buona volonta', ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, per far cessare i disumani crimini razzisti che il governo pretende di realizzare e imporre nel nostro paese.
16. Salvare le vite e' il primo dovere.

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI DICEMBRE 2018 (PARTE PRIMA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di dicembre 2018.

4. APPELLO  A SCRIVERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Ad ogni persona che ci legge chiediamo di scrivere al Presidente della Repubblica affinche' non ratifichi ed anzi respinga la sciagurata antilegge razzista ed incostituzionale detta "decreto sicurezza".
Quella sciagurata antilegge viola la Costituzione della Repubblica italiana in alcuni suoi principi fondamentali.
Quella sciagurata antilegge viola i valori supremi del nostro ordinamento giuridico.
Quella sciagurata antilegge viola il diritto d'asilo e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
In quanto incostituzionale quella sciagurata antilegge non puo' e non deve divenire legge.
In quanto incostituzionale quella sciagurata antilegge deve essere respinta dal Presidente della Repubblica.
*
Proponiamo a chi ci legge di scrivere al Presidente della Repubblica attraverso il sito del Quirinale (www.quirinale.it) cliccando nella home page sull'icona di una busta da lettera in alto al centro e poi utilizzando il modulo che appare.
Aggiungiamo qui di seguito un possibile modello di lettera.
*
Al Presidente della Repubblica
Oggetto: affinche'  non avalli la barbarie razzista ed incostituzionale del cosiddetto "decreto sicurezza"
Egregio Presidente della Repubblica,
col voto della Camera dei Deputati il decreto n. 113/2018 e' a un solo passo dal divenire legge dello Stato, e con esso una violazione gravissima e infame della legalita' costituzionale: e principalmente la sostanziale violazione di quel diritto d'asilo che l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica sancisce con solenni e nitide parole.
Lei stesso, poche settimane fa, in una sua missiva al Presidente del Consiglio dei Ministri aveva sottolineato l'esigenza di rispettare la Costituzione e il diritto internazionale, e particolarmente il diritto d'asilo, manifestando una profonda preoccupazione condivisa da ogni persona sollecita del pubblico bene, una preoccupazione di cui tragicamente il Parlamento  non ha voluto o saputo tenere conto, volontario ostaggio di un governo che da mesi sta trascinando l'Italia nell'abisso dell'anomia e della barbarie.
Egregio Presidente della Repubblica,
un delitto e' stato consumato.
Violando la Costituzione il governo ed i suoi manutengoli in Parlamento si sono resi responsabili del piu' grave dei crimini che nello svolgimento delle loro funzioni potessero commettere.
Violando la Costituzione stanno tentando di imporre abominevoli misure razziste incompatibili con l'ordinamento democratico, incompatibili con lo stato di diritto, incompatibili con il rispetto dei fondamentali diritti umani.
E' lei ora, egregio Presidente, che puo' e deve difendere la legalita' costituzionale e i diritti umani di tutti gli esseri umani, negando il suo avallo a una decisione scellerata, e richiamando esecutivo e legislativo al rispetto della legge fondamentale del nostro ordinamento.
Egregio Presidente della Repubblica,
il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'omissione di soccorso e' il piu' spregevole dei delitti.
Il diritto d'asilo e' il primo istituto attraverso cui l'umanita' si umanizza.
Difenda, egregio Presidente, cio' che difeso deve essere: la legge che salva le vite, gli esseri umani in pericolo; e' in suo potere, e' suo dovere.
Respinga una decisione malvagia e folle: e' in suo potere, e' suo dovere.
Confidando nella sua saggezza, confidando nella sua coscienza, confidando nella sua moralita'; con l'augurio di ogni bene cordialmente salutandola
Firma, luogo, data, indirizzo del mittente


5. RILEGGENDO "LA SOCIETA' DELLO SPETTACOLO" NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI GUY DEBORD

Venerdi' 30 novembre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di studio in memoria di Guy Debord, nell'anniversario della morte avvenuta il 30 novembre 1994.
Nel corso dell'incontro si e' particolarmente riflettuto sull'opera fondamentale di Debord, "La societa' dello spettacolo", un libro ancor oggi illuminante, rileggendone e commentandone molti paragrafi.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha ricordato l'importanza del libro per i militanti della nuova sinistra negli anni Settanta, recando la testimonianza della propria personale lettura e della condivisa meditazione in quegli anni.
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Una breve notizia su Guy Debord
Guy Debord, nato a Parigi nel 1931, flaneur ed a suo modo militante, scrittore e cineasta, critico di ogni arte - e della vita come opera d'arte osservatore partecipante, suscitatore e dialetticamente negatore di movimenti e visioni, tra i fondatori dell'Internazionale Situazionista, filosofo, polemista e detourneur, si e' tolto la vita nel 1994.
Opere di Guy Debord: Oeuvres, Gallimard, Paris 2006; in traduzione italiana segnaliamo almeno La societa' dello spettacolo, la sua opera fondamentale del 1967, che e' stata pubblicata in italiano piu' volte e da diversi editori (tra le altre, vi e' una edizione senza indicazione tipografica, 1974), tra le edizioni recenti la piu' economica a nostra conoscenza e' quella di Stampa alternativa, Roma-Viterbo 1995; ma cfr. anche quella presso Baldini & Castoldi, Milano 1997, 2013 (comprensiva anche dei Commentari) e quella presso Massari, Bolsena (Vt) 2013; Opere cinematografiche complete, Arcana, Roma 1980 (uno dei testi qui inclusi, In girum imus nocte et consumimur igni, e' stato ripubblicato anche, in altra traduzione, da Mondadori, Milano 1998); Panegirico. Tomo Primo e Tomo Secondo, Castelvecchi, Roma 2005, 2013. Ovviamente si vedano anche i testi di Debord in Internazionale situazionista 1958-'69, Nautilus, Torino 1994.
Opere su Guy Debord ed altri materiali situazionisti e sul situazionismo: Anselm Jappe, Debord, Tracce, Pescara 1993; fondamentale e' Internazionale situazionista 1958-'69, Nautilus, Torino 1994; cfr. anche l'antologia di testi situazionisti a cura di Pasquale Stanziale, Situazionismo, Massari Editore, Bolsena 1998; cfr. anche Rene' Vienet, Arrabbiati e situazionisti nel movimento delle occupazioni, La Pietra, Milano 1978.
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Un appello contro il "decreto sicurezza" razzista ed incostituzionale
L'incontro e' stato anche occasione per esprimere ancora una volta una persuasa opposizione alle politiche razziste del governo italiano, ed in particolare allo scellerato "decreto sicurezza" che viola la Costituzione della Repubblica e nega diritti umani fondamentali.
Al termine dell'incontro e' stato condiviso e rilanciato un appello a tutte le persone di volonta' buona a scrivere lettere al Presidente della Repubblica (attraverso il sito www.quirinale.it, nella home page in alto al centro cliccando sull'icona di una busta postale) per chiedergli di non promulgare come legge dello stato un testo flagrantemente razzista ed incostituzionale, incompatibile con la legge fondamentale dell'ordinamento giuridico italiano, incompatibile con la democrazia, incompatibile con lo stato di diritto e il diritto internazionale, incompatibile con la morale, la civilta', il sentimento di umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. JAMES BALDWIN, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Scrittore, militante antirazzista e per i diritti delle persone omosessuali.
Con gratitudine lo ricordiamo.

7. ALBERTO DEL MONTE, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Filologo e ispanista, docente e saggista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

8. STEPHANE GRAPPELLI, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Musicista illustre, e' il violinista dell'indimenticabile Minor Swing con Django Reinhardt.
Con gratitudine lo ricordiamo.

9. GIAMBATTISTA MANCUSO, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Partigiano, mori' combattendo per la liberazione dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

10. LUCIANA NISSIM MOMIGLIANO, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Resistente, deportata, testimone della Shoah, pediatra e psicoanalista.
Con gratitudine la ricordiamo.

11. VINCENZO PAPPALETTERA, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Resistente, deportato, testimone della Shoah, storico.
Con gratitudine lo ricordiamo.

12. GIAIME PINTOR, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Tutti leggemmo "Il sangue d'Europa"
dalla sua ultima lettera al fratello
tutti apprendemmo i doveri d'ognuno.
Con gratitudine lo ricordiamo.

13. VITTORIO SOMENZI, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Resistente, filosofo della scienza, docente
insegnava l'amore per il vero e il bene.
Con gratitudine lo ricordiamo.

14. HENRI WALLON, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Pedagogista illustre, amico dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

15. CHRISTA WOLF, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Sono gia' sette anni che e' scomparsa Christa Wolf, e sembra impossibile.
Scrittrice femminista e pacifista, in anni cruciali alcuni suoi libri furono vivo orientamento alle coscienze della migliore gioventu' europea.
Con gratitudine la ricordiamo.

16. BEATRIX BECK, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Scrittrice di profonda attenzione
al valore delle parole
al valore delle persone
alla verita'che sostiene il mondo
al dovere morale che e' il cuore di ogni essere umano

Con gratitudine la ricordiamo

17. EVELINA CATTERMOLE, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Mori' vittima di femminicidio
dopo essere stata molto perseguitata
dalla societa' dello spettacolo
dalla dittatura dei maschi

Fu la Contessa Lara
in versi e in prosa infaticabile scrittrice
appassionata sempre arresa mai
la ricordiamo ancora ancora viva

18. NORMAN COUSINS, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Giornalista, scrittore, attivista pacifista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

19. LORIS GIORGI, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Operaio e partigiano
caduto combattendo per la nostra liberta'

20. PANNONICA DE KOENIGSWARTER, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Non avremmo alcuni miracoli del jazz
se non vi fosse stato il suo mecenatismo.

Con gratitudine la ricordiamo.

21. ERNST LUBITSCH, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Se il cinema puo' essere resistenza contro l'inumano
se puo' essere esplorazione della verita'
se puo' restituire la felicita' di cui ogni persona ha bisogno e diritto

questo fu il cinema che fece Ernst Lubitsch

22. SIMON NKOLI, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Attivista contro l'apartheid e per i diritti delle persone lgbt.
Con gratitudine lo ricordiamo.

23. FERNANDO PESSOA, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Non un poeta
ma molti poeti

Con gratitudine
lo ricordiamo

24. ALBERTO TARCHIANI, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Dire il suo nome e' dire antifascista

e dire antifascista e' dire l'umanita'
in lotta per la giustizia
la liberazione comune
la dignita' di ogni essere umano

25. OSCAR WILDE, RICORRENDO IERI L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Avere scritto "L'importanza di chiamarsi Ernesto"
credo abbia accresciuto la felicita' umana
piu' dell'invenzione della ruota o del telaio

26. UNA LETTERA APERTA A TUTTI I DOCENTI UNIVERSITARI DI DIRITTO COSTITUZIONALE

Chiarissimi professori,
vi preghiamo di voler rivolgere, col valore della vostra competenza accademica, della vostra sapienza giuridica, della vostra umana saggezza, una corale richiesta al Presidente della Repubblica affinche' difenda la Costituzione e non promulghi l'incostituzionale "decreto sicurezza" che - subendo il diktat del Governo della disumanita' - una obnubilata maggioranza parlamentare di protervi e di insipienti ha scandalosamente avallato e convertito in legge.
A nessuna persona pensante sfugge che il cosiddetto "decreto sicurezza" reca misure razziste palesemente incostituzionali.
La prestigiosa "Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione" ha evidenziato numerosi e fin sesquipedali profili di incostituzionalita'.
L'autorevole Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ha stigmatizzato quelle misure razziste ed incostituzionali con la lapidaria definizione di "apartheid giuridico".
Le voci piu' stimate della riflessione morale e dell'impegno civile nel nostro paese hanno evidenziato l'anomia, l'insensatezza e la disumanita' di misure persecutrici che violano fondamentali diritti umani.
*
Chiarissimi professori,
riteniamo che un vostro autorevole appello sarebbe ascoltato con estrema attenzione dal Capo dello Stato.
Vi preghiamo pertanto di rivolgerglielo con la massima tempestivita'.
E' questo il momento di esprimervi e farvi ascoltare in pro del bene comune, di essere per cosi' dire portavoce non solo della cultura giuridica ma anche della civilta' tout court, del sentire comune di ogni persona sollecita del pubblico bene.
*
Chiarissimi professori,
chiedete al Presidente della Repubblica di respingere una scellerata follia; chiedete al Presidente della Repubblica di difendere la legalita' costituzionale; chiedete al Presidente della Repubblica di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Chiedete al Presidente della Repubblica di non promulgare e di rinviare alle Camere quel testo affinche' ne siano cassate tutte le abominevoli misure razziste ed incostituzionali.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, primo dicembre 2018

27. NON PREVALGA LA BARBARIE RAZZISTA

Non prevalga la barbarie razzista.
L'Italia non diventi un regime di apartheid.
Mai piu' omissione di soccorso, mai piu' lager e deportazioni.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
*
Difendiamo la Costituzione democratica ed antifascista.
Difendiamo i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

28. IL GIOVANE UOMO CHE MUORE BRUCIATO NEL GHETTO

Il giovane uomo che muore bruciato nel ghetto

Il peschereccio con una dozzina di naufraghi
cui per giorni e giorni i governi europei negano approdo

Il governo e il parlamento che deliberano l'apartheid

E il silenzio assordante di chi vede questo orrore
e non insorge non muove un dito non fiata

Insorgere occorre salvare le vite tornare umani

29. NEL RICORDO DI DUCCIO GALIMBERTI

Si e' svolta la mattina di lunedi' 3 dicembre 2018 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani",  una commemorazione di Duccio Galimberti, nell'anniversario della morte per mano fascista il 3 dicembre 1944.
*
Figura tra le piu' fulgide dell'antifascismo e della Resistenza, la testimonianza di Duccio Galimberti ancora ci convoca alla lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, per la liberazione ed il bene comune dell'umanita'.
Nel ricordo di Duccio Galimberti le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta condiviso l'appello e la lettera al Presidente della Repubblica che di seguito riportiamo.
*
Quid agendum. Dodici considerazioni contro il razzismo
(...)
*
Estremo un appello al Presidente della Repubblica
(...)

30. UN CEDIMENTO

Il Presidente della Repubblica ha promulgato l'antilegge razzista con cui il governo della disumanita' introduce in Italia un regime di apartheid.
E' un cedimento grave, non solo di una persona che forse non si e' sentita adeguatamente sostenuta nell'opporsi ai criminali razzisti che violano la Costituzione; e' anche il cedimento di un intero tessuto democratico che non ha saputo resistere alla barbarie, che non ha saputo opporsi al male assoluto del razzismo.
L'ora e' tragica. Sembra che la barbarie razzista stia prevalendo.
Ma la lotta nonviolenta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani continua.
Continua la lotta nonviolenta per ripristinare nel nostro paese la legalita' costituzionale che salva le vite.
Continua la lotta nonviolenta contro il ritorno del fascismo.
Qui non si arrende nessuno.
La barbarie razzista non prevarra'.

31. DALLE ISTITUZIONI DELLA CULTURA L'OPPOSIZIONE ALLA BARBARIE". UN APPELLO AI RETTORI DELLE UNIVERSITA' ITALIANE

Magnifici rettori,
con la reiterata omissione di soccorso ai naufraghi negando approdo e salvezza in porto sicuro in Italia, con l'aggressione e il sabotaggio ai soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, con la propaganda che istiga all'odio razzista e alle persecuzioni, da mesi il governo italiano sta commettendo delitti abominevoli e precipitando il paese nella barbarie.
Da ultimo, con il cosiddetto "decreto sicurezza" avallato nei giorni scorsi da una maggioranza parlamentare ebbra ed accecata, il governo ha violato in modo flagrante la Costituzione della Repubblica Italiana nei suoi stessi fondamenti: negando esplicitamente l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e negando di fatto il diritto d'asilo che fin dalla notte dei tempi fonda l'umana civilta'.
*
Magnifici rettori,
il governo in carica sta cercando di imporre nel nostro paese la barbarie razzista.
Ebbene, che dalle istituzioni della cultura scaturisca l'opposizione piu' nitida e piu' intransigente a questo inabissamento nella disumanita'.
*
Magnifici rettori,
vi preghiamo di voler scrivere al Presidente della Repubblica, con l'autorevolezza che la vostra funzione vi attribuisce, per chiedergli di non promulgare l'antilegge razzista approvata da una maggioranza parlamentare fedifraga, eversiva e insipente, e di rinviare quel testo alle Camere affinche' ne siano cassate tutte le misure che palesemente confliggono con la Costituzione italiana, che palesemente violano diritti umani fondamentali, che palesemente sono incompatibili con la civilta' giuridica e con l'umanita'.
*
Magnifici rettori,
vi preghiamo di un sollecito intervento e fin d'ora vi ringraziamo per quanto vorrete fare in pro della legalita' costituzionale, della civilta', dell'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 3 dicembre 2018

32. UN INCONTRO A VITERBO SUL LIBRO DI NELSON MANDELA E MANDLA LANGA "LA SFIDA DELLA LIBERTA'. COME NASCE UNA DEMOCRAZIA"

Si e' svolto la mattina di martedi' 4 dicembre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul libro di Nelson Mandela e Mandla Langa "La sfida della liberta'. Come nasce una democrazia", Feltrinelli, Milano 2018, pp. XXIV + 406 (+ XXIV pp. fuori testo di apparato iconografico); libro che costituisce la seconda parte della biografia di Mandela, relativa agli anni del governo del Sudafrica, che prosegue l'autobiografia di Nelson Mandela (Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta', Feltrinelli, Milano 1995) e si affianca alla raccolta delle lettere dei lunghi anni di carcere (Nelson Mandela, Lettere dal carcere, Il Saggiatore, Milano 2018).
*
Una minima notizia biobibliografica su Nelson Mandela
Nelson Mandela e' stato uno dei piu' grandi eroi della lotta contro il razzismo, per la dignita' di ogni essere umano; nato il 18 luglio 1918, tra i leader principali dell'African National Congress, nel 1964 e' condannato all'ergastolo dal regime razzista sudafricano; nel corso dei decenni la sua figura diventa una leggenda e un punto di riferimento in tutto il mondo; uscira' dal carcere l'11 febbraio 1990 come un eroe vittorioso; premio Nobel per la pace nel 1993, primo presidente del Sudafrica finalmente democratico compira' il miracolo della riconciliazione; e' deceduto il 5 dicembre 2013.
Tra le opere di Nelson Mandela: fondamentale e' l'autobiografia Lungo cammino verso la liberta', Feltrinelli, Milano 1995; e' ora disponibile anche la seconda parte della biografia: Nelson Mandela e Mandla Langa, "La sifda della liberta'. Come nasce una democrazia", Feltrinelli, Milano 2018; di grande importanza anche la raccolta delle Lettere dal carcere, Il Saggiatore, Milano 2018. Tra le raccolte di scritti ed interventi pubblicate prima della liberazione cfr. La lotta e' la mia vita, Comune di Reggio Emilia, 1985; La non facile strada della liberta', Edizioni Lavoro, Roma 1986; tra le raccolte pubblicate successivamente alla liberazione: Tre discorsi, Centro di ricerca per la pace, Viterbo 1991; Contro ogni razzismo, Mondadori, Milano 1996; Mai piu' schiavi, Mondadori, Milano 1996 (il volume contiene un intervento di Nelson Mandela ed uno di Fidel Castro); Io, Nelson Mandela, Sperling & Kupfer, Milano 2010, 2013; Bisogna essere capaci di sognare, Rcs, Milano 2013.
Tra le opere su Nelson Mandela: Mary Benson, Nelson Mandela: biografia, Agalev, Bologna 1988; François Soudan, Mandela l'indomabile, Edizioni Associate, Roma 1988; Jean Guiloineau, Nelson Mandela, Mondadori, Milano 1990; John Vail, I Mandela, Targa Italiana, Milano 1990; Fatima Meer, Il cielo della speranza, Sugarco, Milano 1990; John Carlin, Mandela. Ritratto di un sognatore, Sperling & Kupfer, Milano 2013; Christo Brand, Mandela. L'uomo che ha cambiato il mondo, Newton Compton, Roma 2014. Si veda anche: Winnie Mandela, Finche' il mio popolo non sara' libero, Sugarco, Milano 1986; Nancy Harrison, Winnie Mandela, Jaca Book, Milano 1987; ed ancora: Desmond Tutu, Anch'io ho il diritto di esistere, Queriniana, Brescia 1985; Desmond Tutu, Non c'e' futuro senza perdono, Feltrinelli, Milano 2001; Desmond Tutu, Anche Dio ha un sogno, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2004; ed anche: Nadine Gordimer, Vivere nell'interregno, Feltrinelli, Milano 1990; ed ancora almeno: Marcello Flores (a cura di), Verita' senza vendetta. L'esperienza della Commissione sudafricana per la verita' e la riconciliazione, Manifestolibri, Roma 1999.
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L'incontro si e' aperto esprimendo dolore e sdegno per la conversione in legge del folle e scellerato decreto-legge 113/2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza"; un decreto che nella parte concernente le misure sull'immigrazione costituisce un'antilegge incostituzionale, un atto di barbarie razzista, la negazione della democrazia e dello stato di diritto.
Nel corso dell'incontro e' stata ricordata la figura dell'indimenticabile testimone della dignita' umana e sono state lette e commentate alcune pagine dell'autobiografia, alla luce di esse riflettendo ancora sulla situazione odierna in Italia e sui doveri di chi si sente impegnato a contrastare la violenza razzista.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso ancora una volta il seguente appello.
Quid agendum. Dodici considerazioni contro il razzismo
1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo.
3. Il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita'.
5. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita'.
6. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
8. Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
9. Salvare le vite e' il primo dovere.
10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te.
11. L'altro dell'altro sei tu.
12. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
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Nel ricordo di Nelson Mandela difendiamo la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Opponiamoci al governo razzista e golpista e al tentativo di imporre in Italia un criminale regime di apartheid.
Opponiamoci al razzismo e a tutte le persecuzioni: siamo una sola umanita'.
Abbiamo il dovere di soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto: siamo una sola umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

33. MOLTE COSE

Molte cose abominevoli e infami sta facendo il governo dell'estrema destra razzista e golpista, il governo della disumanita'.
Ma la piu' abominevole e infame e' la persecuzione razzista.
E per realizzare la persecuzione razzista il governo della disumanita' non ha esitato a infrangere la Costituzione della Repubblica italiana.
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Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
E' dovere di ogni persona decente battersi contro questo crimine.
E' necessaria un'insurrezione nonviolenta dell'intero popolo italiano per ripristinare la legalita' che salva le vite, per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, per contrastare il fascismo.
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Dimissioni immediate del governo della disumanita'.
Siano processati e condannati i ministri responsabili di reati gravissimi e mostruosi.
Si torni al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

34. RIMEDITANDO "POLITICA E CULTURA" DI NORBERTO BOBBIO. UN INCONTRO DI STUDIO E DI TESTIMONIANZA A VITERBO

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 5 dicembre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio di uno dei capolavori dell'illustre filosofo del diritto e della politica Norberto Bobbio, il volume "Politica e cultura" del 1955 che raccoglie saggi densi e preziosi che diedero vita a un vivacissimo dibattito.
L'incontro e' stato anche occasione per commemorare il grande intellettuale e militante democratico, una delle figure piu' vive della cultura e dell'impegno civile nell'Italia del Novecento, la cui lezione e' ancor oggi di estremo valore. Illustrandone la figura il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha anche condiviso un commosso ricordo personale rievocando - con gratitudine che non si estingue - una vicenda di molti anni fa.
Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine di "Politica e cultura" lumeggiando attraverso di esse anche la situazione attuale ed i compiti dell'ora di ogni persona sollecita del pubblico bene.
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Una breve notizia su Norberto Bobbio
Norberto Bobbio e' nato a Torino nel 1909 ed e' deceduto nel 2004, antifascista, filosofo della politica e del diritto, autore di opere fondamentali sui temi della democrazia, dei diritti umani, della pace, e' stato uno dei piu' prestigiosi intellettuali italiani del XX secolo.
Tra le opere di Norberto Bobbio: per la biografia (che si intreccia con decisive vicende e cruciali dibattiti della storia italiana di questo secolo) si vedano il volume di scritti autobiografici De Senectute, Einaudi, Torino 1996; e l'Autobiografia, Laterza, Roma-Bari 1997; tra i suoi libri di testimonianze su amici scomparsi (alcune delle figure piu' alte dell'impegno politico, morale e intellettuale del Novecento) cfr. almeno Italia civile, Maestri e compagni, Italia fedele, La mia Italia, tutti presso l'editore Passigli, Firenze. Per la sua riflessione sulla democrazia cfr. Il futuro della democrazia; Stato, governo e societa'; Eguaglianza e liberta'; tutti presso Einaudi, Torino. Sui diritti umani si veda L'eta' dei diritti, Einaudi, Torino 1990. Sulla pace si veda Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna, varie riedizioni; Il terzo assente, Sonda, Torino 1989; Una guerra giusta?, Marsilio, Venezia 1991; Elogio della mitezza, Linea d'ombra, Milano 1994. A nostro avviso indispensabile e' anche la lettura di Politica e cultura, Einaudi, Torino 1955, 1977; Profilo ideologico del Novecento, Garzanti, Milano 1990; Teoria generale del diritto, Giappichelli, Torino 1993.
Tra le opere su Norberto Bobbio: segnaliamo almeno Enrico Lanfranchi, Un filosofo militante, Bollati Boringhieri, Torino 1989; Piero Meaglia, Bobbio e la democrazia: le regole del gioco, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1994; Tommaso Greco, Norberto Bobbio, Donzelli, Roma 2000; AA. VV., Norberto Bobbio tra diritto e politica, Laterza, Roma-Bari 2005; AA. VV., Norberto Bobbio maestro di democrazia e di liberta', Cittadella, Assisi 2005; AA. VV., Lezioni Bobbio, Einaudi, Torino 2006. Per la bibliografia di e su Norberto Bobbio uno strumento di lavoro utilissimo e' il sito del Centro studi Piero Gobetti (www.erasmo.it/gobetti).
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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso dolore e sdegno per la conversione in legge del folle e scellerato decreto-legge 113/2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza"); un decreto che nella parte concernente le misure sull'immigrazione costituisce un'antilegge incostituzionale, un atto di barbarie razzista, la negazione della democrazia e dello stato di diritto.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso apprezzamento e sostegno all'appello promosso da padre Alex Zanotelli "Decreto sicurezza: democrazia sotto attacco", appello che invita alla resistenza civile nonviolenta contro il razzismo, in difesa della democrazia, della Costituzione, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno anche condiviso ancora una volta l'appello "Quid agendum. Dodici considerazioni contro il razzismo"
(...)
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Nel ricordo e alla scuola di Norberto Bobbio difendiamo la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; opponiamoci al razzismo e a tutte le persecuzioni; difendiamo la Costituzione democratica ed antifascista.
L'talia resti un paese civile e uno stato di diritto; non diventi un criminale regime di apartheid.
Si dimetta il governo della disumanita'; si torni alla legalita' costituzionale.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

35. OCCHI (OVVERO: GLI OCCHI DELLE VITTIME)

Da dietro il filo spinato dei lager libici
ci guardano

Tra le onde e dal fondo del Mediterraneo
ci guardano

Nei ghetti e nei campi di concentramento
sotto la sferza dei caporali
nelle campagne e sui bordi delle strade
dove sono tenuti schiavi e schiave
ci guardano

Perseguitati dal governo della disumanita'
dal regime dell'apartheid
dalle nuove antileggi razziste
ci guardano

Derubati di ogni diritto
ridotti a piaghe e pianto a nuda vita
ci guardano

Feriti anche dal silenzio degli onesti
dalla vilta' di chi non si ribella
dalla pochezza della resistenza
alla violenza razzista che fa strame
di ogni bene e tutti c'inabissa
nel male radicale nel fascismo
ci guardano

Hanno pieta' di noi
non fossero le persone piu' buone del mondo
per tutto il male che gli abbiamo fatto
io dico che dovrebbero sbranarci

36. ORA

Opporsi al razzismo.
Salvare le vite.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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Insorgere con la scelta della nonviolenza, con la forza della verita', in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Insorgere con la scelta della nonviolenza, con la forza della verita', per le dimissioni del governo della disumanita'.
Insorgere con la scelta della nonviolenza, con la forza della verita', in difesa della Costituzione, della legalita' che salva le vite, della civilta' che ogni essere umano riconosce e difende e conforta e sostiene.
*
Sia immediatamente revocata l'infame e scellerata antilegge che introduce in Italia un criminale ed incostituzionale regime di apartheid.
Cessi imediatamente il governo di provocare stragi nel Mediterraneo con la sua abominevole politica razzista di omissione di soccorso e di sabotaggio e persecuzione dei volontari che salvano vite umane.
Siano processati e condannati secondo le leggi vigenti i ministri che da anni criminalmente istigano al razzismo e da quando sono al governo attuano persecuzioni razziste.

37. DOVUTO A CROCE

Che negli anni della dittatura il piu' grande pensatore italiano vivente fosse antifascista, fu certo un conforto per ogni italiano decente, e uno sprone a resistere.

38. CANZONACCIA DEL VECCHIO

E' troppo tardi troppo tardi per tutto
ma non per resistere al fascismo

E' troppo tardi per leggere i libri
che non ho letto e rileggere quelli
che amai e che dissolse la memoria
essere vecchi e' un doppio tormento
e' troppo tardi troppo tardi per tutto
ma non per resistere al fascismo

E' troppo tardi per pareggiare i conti
dei doni ricevuti e dissipati
per esser giusto con chi sei stato ingiusto
per risanare le ferite inferte
e' troppo tardi troppo tardi per tutto
ma non per resistere al fascismo

E' troppo tardi per dire finalmente
alle persone cui lo nascondesti
il bene che loro volesti
giorno per giorno e che non gli hai mai detto
e' troppo tardi troppo tardi per tutto
ma non per resistere al fascismo

E' troppo tardi per un'altra vita
senza gli errori le vilta' i disastri
di questa che sprecasti e che ti sembra
falsa e soltanto da dimenticare
e' troppo tardi troppo tardi per tutto
ma non per resistere al fascismo

E' qui e' adesso che tu devi opporti
alle persecuzioni e allo schiavismo
al regime dell'apartheid alle antileggi
razziste e golpiste al governo della disumanita'
e' troppo tardi troppo tardi per tutto
ma non per resistere al fascismo

39. CANZONETTA DI GIOVINOTTI

Si puo' esser leggeri di testa
e volere la felicita' di tutti

Non conta che si sia ignoranti come capre
non conta non sapere contare fino a tre
quello che conta e' donare i tuoi giorni
alla lotta che si oppone alle uccisioni
si puo' esser leggeri di testa
e volere la felicita' di tutti

Non conta la foggia del vestito che indossi
la capigliatura e i monili i gesti e la voce
quello che conta e' se la tua vita
la dedichi a recare aiuto a chi soffre
si puo' esser leggeri di testa
e volere la felicita' di tutti

Non conta quanti brutti pensieri hai pensato
e quante volte ti sei vergognato di te stesso
quello che conta e' che non sei restato
inerte dinanzi all'oppressione
si puo' esser leggeri di testa
e volere la felicita' di tutti

Non t'inibisca l'accusa ipocrita e vile
d'inesperienza delle cose del mondo
tu sai gia' quanto basta per decidere
di opporti al razzismo al fascismo che torna
si puo' esser leggeri di testa
e volere la felicita' di tutti

Non ti distolgano le mille lusinghe
all'egoismo e al disprezzo di te
tu invece scegli di voler difendere
la vita i diritti la dignita' di tutti
si puo' esser leggeri di testa
e volere la felicita' di tutti

40. ANCORA UN INNO DELLE OPPRESSE E DEGLI OPPRESSI

Noi siamo le oppresse e gli oppressi
fino a ieri non lo sapevamo
credevamo fosse nostro torto e colpa
l'oppressione che subivamo
ora sappiamo che questa menzogna
a rovesciarla dobbiamo essere noi
avanti compagne e compagni
dopo l'adesso deve venire il poi

Noi siamo le oppresse e gli oppressi
fino a ieri non lo capivamo
che l'astuzia piu' grande degli sfruttatori
era dividerci e strapparci come foglie da un ramo
ora sappiamo che questa violenza
ad abolirla dobbiamo essere noi
avanti compagne e compagni
dopo l'adesso deve venire il poi

Noi siamo le oppresse e gli oppressi
fino a ieri ci pareva naturale
che le persone fossero sfruttate
spogliate di tutto e abbandonate al male
ora sappiamo che questa ingiustizia
a cancellarla dobbiamo essere noi
avanti compagne e compagni
dopo l'adesso deve venire il poi

Noi siamo le oppresse e gli oppressi
che abbiamo deciso di abolire l'oppressione
di salvare tutte le vite
di mettere ogni bene in comunione
dalla barbarie razzista stragista fascista
non altri ci salvera' che noi
avanti compagne e compagni
dopo l'adesso deve venire il poi

41. ANCORA UNA BALLATA DA PENDAGLI DA FORCA

Non abbiamo fatto mai nulla di buono
il nostro tempo lo sprecammo all'osteria
nel vino lavammo i nostri pensieri
come macchie li facemmo sparire.
Siamo pendagli da forca
gente senz'arte ne' parte
non e' buffo che noi disgraziati
si voglia il bene dell'umanita' intera?

Non abbiamo nessun dono merito talento
ed anche se prima contassimo da uno a cento
le nostre parole non convincerebbero
un pollo un filo d'erba un sasso un'ombra.
Siamo pendagli da forca
gente senz'arte ne' parte
non e' buffo che noi disgraziati
si voglia il bene dell'umanita' intera?

Non siamo maestri di niente
l'unica cosa che sappiamo bene
e' quanto sia dura sia amara la vita
e quanto pesino tutte le catene.
Siamo pendagli da forca
gente senz'arte ne' parte
non e' buffo che noi disgraziati
si voglia il bene dell'umanita' intera?

Siamo pendagli da forca
e quindi nemici di ogni schiavitu'
nemici di ogni regime di terrore
nemici di ogni potere assassino
nemici di ogni guerra e di ogni uccisione
nemici del razzismo e di ogni persecuzione
nemici del maschilismo e di ogni oppressione
pensiamo che il primo dovere sia sempre salvare le vite.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 1016 dell'8 gennaio 2019
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