[Nonviolenza] Telegrammi. 3257



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3257 del 2 gennaio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Non posso tacere
2. Una lettera ad alcune persone amiche per invitare a insorgere contro la folle violenza razzista del governo italiano
3. Quid agendum
4. Manifesta illegittimita' costituzionale di vari articoli del Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (il cosiddetto "decreto sicurezza")
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Giancarla Dapporto: Ilaria Cucchi e Antigone
8. Luisa Muraro: Corpi senza liberta'
9. Alex Zanotelli: Armi, tradimento di stato
10. Ulrich Beck
11. Vannuccio Faralli
12. Giorgio Gaber
13. Manlio Longon
14. Ugo Morin
15. Pietro Nenni
16. Tillie Olsen
17. Giambattista Salinari
18. Giorgio Vaccarino
19. Segnalazioni librarie
20. La "Carta" del Movimento Nonviolento
21. Per saperne di piu'

1. REPETITA IUVANT. NON POSSO TACERE

Sono un cittadino italiano, la mia opinione varra' quindi per un sessantamilionesimo.
Non posso associarmi al coro di consensi al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica.
In quel discorso, in cui molte cose vere, buone e giuste sono state dette da una persona egregia per cui nutro profondo rispetto, convinta stima e sincero affetto, due sono state omesse, e la loro omissione e' grave e dolorosa, poiche' essa occulta e banalizza due mali che tutti vediamo ed a cui tutti dovremmo opporci, dal Presidente della Repubblica fino all'ultimo dei cittadini.
La prima cosa: con la politica di persecuzione dei migranti, di omissione di soccorso dei naufraghi, di istigazione all'odio razzista, il governo italiano in carica sta commettendo un vero e proprio crimine contro l'umanita' e sta trasformando di nuovo il nostro paese in un barbaro regime razzista.
La seconda (ma solo in ordine cronologico): con il cosiddetto "decreto sicurezza" e' stato consumato un colpo di stato razzista che introduce in Italia elementi di apartheid, che viola la Costituzione della Repubblica Italiana, che viola fondamentali diritti pertinenti a tutti gli esseri umani.
Queste due cose andavano dette, averle taciute - al di la' delle intenzioni - favorisce il golpe razzista in corso.
Sarei assai grato al Presidente della Repubblica, che pure in questi mesi a me e' sembrato che ripetutamente abbia dato segno di essersene reso conto, e ripetutamente abbia dimostrato il suo impegno a contrastarle, se volesse aggiungere almeno ora a quel suo discorso mutilo le parole necessarie di contrasto al razzismo e al golpismo del governo, di difesa nitida e intransigente della Costituzione repubblicana e dei diritti umani di tutti gli esseri umani che il governo in carica criminalmente viola.

2. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AD ALCUNE PERSONE AMICHE PER INVITARE A INSORGERE CONTRO LA FOLLE VIOLENZA RAZZISTA DEL GOVERNO ITALIANO

Carissime e carissimi,
si conclude un anno in cui l'evento piu' rilevante nel nostro paese e' stato che per la prima volta dalla caduta del fascismo e' tornato al potere un governo caratterizzato dalla violenza razzista come principale elemento programmatico e reale fondamento del patto tra le organizzazioni politiche che lo compongono. Neppure i governi berlusconiani, che pure vararono la scellerata antilegge razzista Bossi-Fini e il disumano "pacchetto sicurezza" Maroni, avevano nella violenza razzista il loro principale fondamento. Il governo attuale costituisce la piu' grave eruzione di violenza razzista nel nostro paese dalla sconfitta del fascismo.
*
Guardiamo alcuni fatti.
Il governo italiano che esplicitamente predica e pratica l'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Il governo italiano che tresca con i vari potentati libici per cercar di impedire che le persone in Libia schiavizzate e prigioniere nei lager possano trovar scampo giungendo in Europa.
Il governo italiano che diffama, aggredisce e sabota i soccorritori volontari che nel Mediterraneo salvano vite umane.
Il governo italiano che per bocca del suo vero dominus conduce una martellante campagna di istigazione all'odio razzista.
Il governo italiano che ripetutamente per bocca del suo dominus avanza e propaganda l'idea nazista di effettuare schedature etniche.
Il governo italiano che con il cosiddetto "decreto sicurezza" introduce in Italia un regime di apartheid, impone mostruose violazioni dei diritti umani, fa strame della stessa Costituzione della Repubblica Italiana (la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico cui i ministri fedifraghi hanno pur giurato fedelta' assumendo il loro incarico).
Il governo italiano che abolendo la protezione umanitaria priva di ogni sostegno migliaia e migliaia di persone gettandole nella miseria, nella disperazione, nella fauci dell'economia schiavista e della criminalita' organizzata.
Il governo italiano che non solo mantiene i campi di concentramento in Italia (un crimine e un'infamia che si protrae ormai dal finire del secolo scorso) ma addirittura li incrementa, e vi prolunga i tempi di arbitraria detenzione.
Il governo italiano che intende effettuare massicce deportazioni esponendo le vittime al pericolo di tremendi soprusi e finanche di morte.
Il governo italiano che agisce di fatto per demolire il diritto d'asilo, e che si adopera per cancellare efficaci ed ammirevoli esperienze di solidarieta', di soccorso, di accoglienza, di assistenza.
Il governo italiano che invece di contrastare gli schiavisti opprime vieppiu' le loro vittime.
Il governo italiano che continua a negare il diritto di voto a milioni di persone che in Italia vivono, lavorano, pagano le tasse e sono esempio di rettitudine, di generosita', di virtu' civiche.
Il governo italiano che continuando a negare l'ingresso nel nostro paese a chi e' in fuga da guerre e fame, da schiavitu' e disastri ambientali, impedisce a chi ne ha assoluto bisogno - e pieno diritto - di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro; e cosi' favoreggia di fatto le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani.
Questo accade oggi, e da mesi, nel nostro paese.
*
Carissime e carissimi,
dinanzi a questo orrore, per contrastare questo orrore, molte e molti di noi si sono impegnate e impegnati in questi mesi, ma gli esiti del nostro comune impegno sono stati fin qui pressoche' nulli.
Dobbiamo fare di piu'.
Dobbiamo fare di meglio.
Ritengo che occorrano due cose.
La prima: prendere piena coscienza del fatto che contrastare il razzismo e' assolutamente decisivo per difendere la democrazia, lo stato di diritto, la civilta', la dignita' umana, la sopravvivenza stessa dell'umanita'.
La seconda, necessariamente conseguente: promuovere una campagna nonviolenta di resistenza civile al razzismo che possa adeguatamente, efficacemente e vittoriosamente contrastare la violenza razzista e difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Credo che questa campagna debba essere caratterizzata dalla scelta teorica e pratica della nonviolenza: questo richiede anche sviluppare nel suo farsi una vera e propria "alfabetizzazione di massa alla nonviolenza", di cui vi e' enorme bisogno anche per contrastare le altre principali spinte distruttive che cosi' come razzismo, schiavismo, imperialismo e neocolonialismo "globalizzati" minacciano oggi l'umanita' di distruzione: la devastazione ambientale, la guerra e il riarmo, il maschilismo che di ogni altra violenza e' prima radice e primo paradigma.
E credo che questa campagna nonviolenta di resistenza civile al razzismo debba porre i seguenti obiettivi:
I. che siano revocate tutte le misure razziste imposte dall'attuale e dai precedenti governi, e si torni nell'alveo della legalita' costituzionale e del rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani;
II. che il governo razzista e golpista rassegni le dimissioni;
III. che i ministri responsabili di gravissimi reati ne rispondano nelle aule di giustizia;
IV. che siano riconosciuti tutti i diritti umani, e tra essi in primis il diritto di voto, a tutte le persone che vivono nel nostro paese;
V. che sia riconosciuto a tutte le persone il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, e che sia concretamente garantito il diritto d'asilo come stabilito nell'articolo 10 della Costituzione;
VI. che sia finalmente adeguatamente contrastata l'economia schiavista ed ogni altro atto di persecuzione e di sopraffazione.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
*
4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
*
7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
*
10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

4. MATERIALI. MANIFESTA ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DI VARI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE 4 OTTOBRE 2018, N. 113 (IL COSIDDETTO "DECRETO SICUREZZA")

Sintetizziamo qui l'elenco degli articoli che presentano profili di manifesta illegittimita' costituzionale riscontrati dall'"Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione" (Asgi) nelle nuove norme concernenti permessi di soggiorno per esigenze umanitarie, protezione internazionale, immigrazione e cittadinanza previste nel Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113.
Il testo integrale del documento dell'Asgi - 28 pagine dense di dottrina giuridica e puntuali riscontri - puo' essere letto nel sempre utilissimo sito dell'Asgi (www.asgi.it).
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Nel documento si evidenzia preliminarmente che non sussistono i casi di straordinaria necessita' e urgenza prescritti dall'art. 77 Cost. per l'adozione del decreto-legge, e che "la mancanza dei requisiti costituzionali del decreto-legge e' oggi ritenuto dalla Corte costituzionale come vizio di legittimita' costituzionale dell'intero decreto-legge, non sanato neppure dall'approvazione della legge di conversione in legge".
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1. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 1 (Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario).
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2. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 3 (trattenimento per la determinazione o la verifica dell'identita' e della cittadinanza dei richiedenti asilo).
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3. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 4 (Disposizioni in materia di modalita' di esecuzione dell'espulsione).
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4. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 9 (Disposizioni in materia di domanda reiterata e di domanda presentata alla frontiera).
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5. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 10 (Procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale).
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6. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 12 (Disposizioni in materia di accoglienza dei richiedenti asilo).
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7. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 13 (Disposizioni in materia di iscrizione anagrafica).
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8. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 14 (disposizioni in materia di acquisizione e revoca della cittadinanza).
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9. L'irragionevole previsione dell'inclusione del reato di blocco stradale quale causa ostativa all'ingresso e soggiorno regolari.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. RIFLESSIONE. GIANCARLA DAPPORTO: ILARIA CUCCHI E ANTIGONE
[Dal sito della Libera universita' delle donne di Milano (wwww.universitadelledonne.it) riprendiamo il seguente intervento dello scorso ottobre]

Pensando al coraggio e alla determinazione e alla forza di Ilaria Cucchi nel portare avanti la sua battaglia per ottenere la verita' sulla morte del fratello Stefano, mi appare un'immagine antica, coscienza dell'umana stirpe: Antigone, personaggio intramontabile del mito greco, Nel pamphlet "Sputiamo su Hegel" Carla Lonzi critica l'interpretazione che il filosofo da' alla figura di Antigone, che assurgerebbe al "sentore" dello Spirito, in quanto custode dell'istanza della Famiglia, contrapposta all'istanza della Comunita'.
Per me la luminosa figura etica, da molti anni cara al mio cuore agisce per istanze interiori, principi culturali, appresi nei millenni.
Antigone piange il fratello ucciso e gli da' sepoltura disobbedendo al decreto del re Creonte che vuole lasciarne il cadavere sulla nuda terra in pasto a cani ed uccelli.
Antigone si ribella al potere del tiranno in nome della Pietas, di leggi eterne non scritte, che non si sa quando apparvero, ma che diedero inizio alla civilta' come seppellire i morti, accogliere gli stranieri, salvare i naufraghi, rispettare i prigionieri, non infierire sui vinti, accudire gli orfani, nutrire gli affamati, curare gli ammalati e molte altre che attualmente sono i principi delle Carte Costituzionali di molti paesi democratici.
Mentre le leggi degli umani sono effimere e possono cambiare da un giorno all'altro secondo le ideologie dei governi in carica e sovvertire diritti fondamentali acquisiti nel corso della storia da cittadine e cittadini con sudore e sangue.
Trascinato in carcere in custodia cautelare il giovane Stefano Cucchi, (accusato di spaccio di droga), sofferente di epilessia e fisicamente prostrato, subisce sevizie cosi' gravi da perdere la vita.
Ilaria Cucchi da nove anni si appella alla Legge accusandola di non avere onorato il codice che prevede il rispetto, la cura e la rieducazione del detenuto. Si batte per ottenere chiarezza e verita' sull'assassinio di suo fratello, perche' venga riconosciuta da tutti la ferocia primordiale dell'abuso di potere. In questo modo scardina il sistema di silenzi, di omerta', di falsita' inique annidate nelle gerarchie di Istituzioni che dovrebbero difenderci.
Come Antigone, Ilaria Cucchi non si batte solo per amore del fratello, ma per tutti noi. Combatte per noi una battaglia esemplare di civilta'.
Grazie Ilaria!

8. RIFLESSIONE. LUISA MURARO: CORPI SENZA LIBERTA'
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (wwww.libreriadelledonne.it) riprendiamo il seguente articolo di Luisa Muraro originariamente apparso sul "Corriere della Sera" il 28 dicembre 2018]

Meno di un anno fa, a Milano, in una stanza d'affitto, una giovane donna di 19 anni, Jessica Valentina F., e' stata uccisa dall'uomo che le aveva affittato la stanza. E che voleva fare sesso con lei. Lui era un dipendente dell'Azienda tramviaria milanese. Domanda: com'e' possibile che in tempo di pace un onesto lavoratore in una citta' come Milano si sia reso colpevole di un simile misfatto? Immagino che la psicologia, sempre pronta a rendere servizio, si consideri chiamata a rispondere. La domanda invece riguarda l'intera nostra civilta', a partire da Aristotele.
Fra lui e lei, a difendere lei e lui stesso dalla prepotenza del desiderio maschile, non c'era un imperativo dotato di efficacia simbolica, niente di paragonabile, per fare un esempio, al rispetto della proprieta' privata che s'impara ancora bambini. La farragine di norme, obblighi e convenzioni che, nel regime patriarcale, hanno regolato l'accesso degli uomini al corpo femminile, oggi non vale piu'. Il principio dell'inviolabilita' del corpo femminile, d'altra parte, non si e' imposto nella cultura maschile.
In altre parole, alla nostra civilta' manca da sempre una teoria della liberta' femminile, con effetti di disordine simbolico che si sono trasmessi nei secoli fino a noi.
Stesso discorso per la procreazione. Esiste, misconosciuto, un principio di liberta' secondo cui non si puo' vietare ne' obbligare una donna a diventare madre: la relazione materna comincia con il si' della donna. Con la legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza, la nostra legislazione l'ha finalmente recepito. Non cosi' la Chiesa cattolica che, di conseguenza, si trova in una crescente difficolta' nel rivolgersi alle donne, aggravata dalle nuove (e disinvolte) tecnologie in materia di riproduzione.
Quale liberta' per le donne? Non puo' bastare quella che discende da diritti inventati da uomini tra uomini e poi estesi alle donne, per cui si arriva a formule insensate come il "diritto di aborto", o ambigue, come la disponibilita' del proprio corpo sui mercati del sesso e della fertilita'. La liberta', io dico in generale, precede la conquista dei diritti e viene con la forza che si sprigiona dalla relazione con un'altra (o un altro) da se', nel corrisposto amore della sua e mia liberta'. Parlo a partire dalla mia esperienza nel movimento femminista, dove piu' importanti del femminismo sono la relazione e la fiducia.

9. RIFLESSIONE. ALEX ZANOTELLI: ARMI, TRADIMENTO DI STATO
[Riceviamo e diffondiamo]

Il primo gennaio la Chiesa celebra la Giornata mondiale della Pace, una pace mai come in questo momento minacciata, nell'indifferenza generale.
"Il mondo sta sottovalutando il pericolo di una guerra nucleare che potrebbe condurre alla fine della civilta' umana", ha affermato il presidente russo Putin nella conferenza stampa di fine anno. E questo per due nuovi elementi. Il primo, e' rappresentato dalla "tendenza ad abbassare la soglia per l'uso di armi nucleari, creando cariche nucleari tattiche a basso impatto che possono portare a un disastro nucleare globale". Purtroppo a questa categoria appartengono le nuove bombe nucleari B61-12 che il prossimo anno gli Usa piazzeranno in Italia, in sostituzione di una settantina di vecchie ogive atomiche. L'altro pericolo viene dalla "disintegrazione del sistema internazionale di controllo degli armamenti", espresso dal recente ritiro degli Usa dal Trattato Inf (1987) che permette a Trump di schierare in Europa missili a raggio intermedio con base a terra. Ora il nostro governo gialloverde ha approvato in sede Nato tale piano e ha dato la disponibilita' a installarli in Italia come quelli che erano stati installati a Comiso negli anni '80. E' ormai una vera corsa fra Usa e Russia al riarmo nucleare. Gli Usa, gia' con Obama ed ora con Trump, hanno messo a disposizione oltre mille miliardi di dollari per modernizzare il loro arsenale atomico. La Russia sta tentando di tenere testa agli Usa (Putin ha appena annunciato di aver testato il nuovo missile intercontinentale ipersonico!) cercando di avvicinarsi alla nuova potenza, la Cina, che nel 2017 ha speso ben 228 miliardi di dollari in difesa. Trump, che nel 2017 ha speso un'enorme cifra in armi, ben 660 miliardi di dollari, sta sferzando i suoi alleati europei perche' tutti investano in armi almeno il 2% del Pil. Se l'Italia obbedisse agli ordini di Trump spenderebbe cento milioni di euro al giorno in armi (gia' oggi ne spende settanta milioni al giorno!). Siamo ormai davanti ai due blocchi armati fino ai denti con 15.000 bombe atomiche a disposizione e un enorme armamentario. Siamo alla follia collettiva: nel 2017 abbiamo raggiunto a livello planetario l'astronomica cifra di 1.739 miliardi di dollari, pari a oltre 4,5 miliardi di dollari, che spendiamo ogni giorno in armi. E' una polveriera che potrebbe scoppiarci fra le mani. Gli scienziati dell'Orologio dell'Apocalisse a New York hanno puntato l'orologio a due minuti dalla mezzanotte. Davanti a questo pauroso scenario, rimango sbalordito dal silenzio dei cittadini italiani. Perche' il grande movimento per la pace non scende unitariamente in piazza per contestare il "governo del cambiamento" che, nonostante le promesse, e' diventato guerrafondaio come gli altri? E dovremmo chiedere le ragioni per cui questo governo giallo-verde:
- non si oppone agli Usa che vogliono piazzare in Italia una settantina delle nuove bombe nucleari B61-12;
- si rifiuta di firmare il Trattato Onu per l'abolizione degli ordigni nucleari;
- ha accettato che vengano collocati in Italia i nuovi missili nucleari;
- ha deciso di comperare gli F-35, definiti oggi "irrinunciabili", mentre durante la campagna elettorale erano "strumenti di morte";
- continua a vendere le bombe all'Arabia Saudita che le usa per bombardare lo Yemen in violazione della legge 185/90, che vieta la vendita di armi ai paesi in guerra (i 5 Stelle durante la campagna elettorale ne avevano chiesto "l'embargo totale");
- ha deciso di lasciare i soldati in Afghanistan, mentre il ritiro dei nostri soldati da quel paese era stato il cavallo di battaglia dei 5 Stelle.
Abbiamo scritto, a nome dei centomila che hanno marciato alla Perugia-Assisi, sia al Governo che al Parlamento perche' riceva due delegazioni alle quali dare risposte a queste domande. A tutt'oggi, silenzio! E' il tradimento di questo governo!
Mi appello altresi' alle comunita' cristiane che facciano tesoro delle forti prese di posizione di Papa Francesco sulla guerra e sulle armi. E' un magistero, il suo, di una lucidita' e forza straordinaria. Mi auguro che questo venga presto percepito dai sacerdoti e dai fedeli.
"Offrire la pace e' al cuore della missione dei discepoli di Cristo", afferma Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2019.
E allora mettiamoci insieme, credenti e non, per un impegno serio contro la folle corsa agli armamenti, soprattutto nucleari, foriera di nuove e micidiali guerre.
Che il 2019 sia un anno di mobilitazione popolare per la pace.

10. MEMORIA. ULRICH BECK

Il primo gennaio del 2015 moriva Ulrich Beck, sociologo illustre.
Merita davvero di essere riletta e valorizzata ancora l'opera preziosa del sociologo della societa' del rischio: la sua analisi del mondo globalizzato ed esposto alla catastrofe e' assai utile a tutte le persone amiche della nonviolenza, a tutte le persone sollecite del bene comune dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

11. MEMORIA. VANNUCCIO FARALLI

Il primo gennaio 1969 moriva Vannuccio Faralli, militante socialista, partigiano, costituente.
Con gratitudine lo ricordiamo.

12. MEMORIA. GIORGIO GABER

Il primo gennaio del 2003 moriva Giorgio Gaber.
Pensava e faceva pensare.
Con gratitudine lo ricordiamo.

13. MEMORIA. MANLIO LONGON

Il primo gennaio 1945
i nazisti assassinarono
Manlio Longon partigiano

Se tu che ne leggi ora il nome
ne prosegui la lotta per la liberazione dell'umanita'
e' ancora vivo

14. MEMORIA. UGO MORIN

Il primo gennaio 1968 moriva Ugo Morin, partigiano, matematico, docente.
Con gratitudine lo ricordiamo.

15. MEMORIA. PIETRO NENNI

Il primo gennaio 1980 moriva Pietro Nenni, che lungo un secolo fu in Italia il volto del socialismo.
Con gratitudine lo ricordiamo.

16. MEMORIA. TILLIE OLSEN

Il primo gennaio del 2007 moriva Tillie Olsen, militante del movimento operaio e scrittrice.
Con gratitudine la ricordiamo.

17. MEMORIA. GIAMBATTISTA SALINARI

Il primo gennaio 1973 moriva Giambattista Salinari, partigiano, docente, autore di libri di testo su cui anche noi studiammo.
Con gratitudine la ricordiamo.

18. MEMORIA. GIORGIO VACCARINO

Il primo gennaio del 2010 moriva Giorgio Vaccarino, partigiano, storico, docente.
Con gratitudine lo ricordiamo.

19. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Pier Paolo Pasolini, Poeta delle Ceneri, Archinto, Milano 2010, pp. 78.
*
Riletture
- Michael Walzer, Sulla tolleranza, Laterza, Roma-Bari 2000, 2003, pp. XVI + 176.
*
Riedizioni
- AA. VV., Letteratura, storia, civilta'. Roma antica. Dall'epica di Virgilio alla lirica di Catullo, Salerno, Roma 2009, Rcs, Milano 2018, pp. 512, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
- Anna Achmatova, Il prodigio delle cose, Passigli, Bagno a Ripoli (Fi) 2007, Rcs, Milano 2012, pp. 240.
- Anna Achmatova, Io sono la vostra voce..., Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1990, 1995, pp. XLVI + 330.
- Anna Achmatova, La corsa del tempo, Einaudi, Torino 1992, 2004, pp. LVI + 320.
- Anna Achmatova, Lo stormo bianco, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1995, Fabbri-Rcs, Milano 1997, pp. 220.
- Anna Achmatova, Poema senza eroe, Einaudi, Torino 1966, 1993, pp. 182.

20. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

21. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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