[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 491



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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 491 del 2 dicembre 2018

In questo numero:
1. Non prevalga la barbarie razzista
2. Appello a scrivere al Presidente della Repubblica
3. Una lettera aperta a tutti i docenti universitari di diritto costituzionale
4. Associazione nazionale partigiani d'Italia: L'Italia nell'incubo dell'apartheid giuridico
5. Quid agendum

1. LE ULTIME COSE. NON PREVALGA LA BARBARIE RAZZISTA

Non prevalga la barbarie razzista.
L'Italia non diventi un regime di apartheid.
Mai piu' omissione di soccorso, mai piu' lager e deportazioni.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
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Difendiamo la Costituzione democratica ed antifascista.
Difendiamo i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. REPETITA IUVANT. APPELLO  A SCRIVERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Ad ogni persona che ci legge chiediamo di scrivere al Presidente della Repubblica affinche' non ratifichi ed anzi respinga la sciagurata antilegge razzista ed incostituzionale detta "decreto sicurezza".
Quella sciagurata antilegge viola la Costituzione della Repubblica italiana in alcuni suoi principi fondamentali.
Quella sciagurata antilegge viola i valori supremi del nostro ordinamento giuridico.
Quella sciagurata antilegge viola il diritto d'asilo e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
In quanto incostituzionale quella sciagurata antilegge non puo' e non deve divenire legge.
In quanto incostituzionale quella sciagurata antilegge deve essere respinta dal Presidente della Repubblica.
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Proponiamo a chi ci legge di scrivere al Presidente della Repubblica attraverso il sito del Quirinale (www.quirinale.it) cliccando nella home page sull'icona di una busta da lettera in alto al centro e poi utilizzando il modulo che appare.
Aggiungiamo qui di seguito un possibile modello di lettera.
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Al Presidente della Repubblica
Oggetto: affinche'  non avalli la barbarie razzista ed incostituzionale del cosiddetto "decreto sicurezza"
Egregio Presidente della Repubblica,
col voto della Camera dei Deputati il decreto n. 113/2018 e' a un solo passo dal divenire legge dello Stato, e con esso una violazione gravissima e infame della legalita' costituzionale: e principalmente la sostanziale violazione di quel diritto d'asilo che l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica sancisce con solenni e nitide parole.
Lei stesso, poche settimane fa, in una sua missiva al Presidente del Consiglio dei Ministri aveva sottolineato l'esigenza di rispettare la Costituzione e il diritto internazionale, e particolarmente il diritto d'asilo, manifestando una profonda preoccupazione condivisa da ogni persona sollecita del pubblico bene, una preoccupazione di cui tragicamente il Parlamento  non ha voluto o saputo tenere conto, volontario ostaggio di un governo che da mesi sta trascinando l'Italia nell'abisso dell'anomia e della barbarie.
Egregio Presidente della Repubblica,
un delitto e' stato consumato.
Violando la Costituzione il governo ed i suoi manutengoli in Parlamento si sono resi responsabili del piu' grave dei crimini che nello svolgimento delle loro funzioni potessero commettere.
Violando la Costituzione stanno tentando di imporre abominevoli misure razziste incompatibili con l'ordinamento democratico, incompatibili con lo stato di diritto, incompatibili con il rispetto dei fondamentali diritti umani.
E' lei ora, egregio Presidente, che puo' e deve difendere la legalita' costituzionale e i diritti umani di tutti gli esseri umani, negando il suo avallo a una decisione scellerata, e richiamando esecutivo e legislativo al rispetto della legge fondamentale del nostro ordinamento.
Egregio Presidente della Repubblica,
il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'omissione di soccorso e' il piu' spregevole dei delitti.
Il diritto d'asilo e' il primo istituto attraverso cui l'umanita' si umanizza.
Difenda, egregio Presidente, cio' che difeso deve essere: la legge che salva le vite, gli esseri umani in pericolo; e' in suo potere, e' suo dovere.
Respinga una decisione malvagia e folle: e' in suo potere, e' suo dovere.
Confidando nella sua saggezza, confidando nella sua coscienza, confidando nella sua moralita'; con l'augurio di ogni bene cordialmente salutandola
Firma, luogo, data, indirizzo del mittente

3. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA A TUTTI I DOCENTI UNIVERSITARI DI DIRITTO COSTITUZIONALE

Chiarissimi professori,
vi preghiamo di voler rivolgere, col valore della vostra competenza accademica, della vostra sapienza giuridica, della vostra umana saggezza, una corale richiesta al Presidente della Repubblica affinche' difenda la Costituzione e non promulghi l'incostituzionale "decreto sicurezza" che - subendo il diktat del Governo della disumanita' - una obnubilata maggioranza parlamentare di protervi e di insipienti ha scandalosamente avallato e convertito in legge.
A nessuna persona pensante sfugge che il cosiddetto "decreto sicurezza" reca misure razziste palesemente incostituzionali.
La prestigiosa "Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione" ha evidenziato numerosi e fin sesquipedali profili di incostituzionalita'.
L'autorevole Presidente dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ha stigmatizzato quelle misure razziste ed incostituzionali con la lapidaria definizione di "apartheid giuridico".
Le voci piu' stimate della riflessione morale e dell'impegno civile nel nostro paese hanno evidenziato l'anomia, l'insensatezza e la disumanita' di misure persecutrici che violano fondamentali diritti umani.
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Chiarissimi professori,
riteniamo che un vostro autorevole appello sarebbe ascoltato con estrema attenzione dal Capo dello Stato.
Vi preghiamo pertanto di rivolgerglielo con la massima tempestivita'.
E' questo il momento di esprimervi e farvi ascoltare in pro del bene comune, di essere per cosi' dire portavoce non solo della cultura giuridica ma anche della civilta' tout court, del sentire comune di ogni persona sollecita del pubblico bene.
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Chiarissimi professori,
chiedete al Presidente della Repubblica di respingere una scellerata follia; chiedete al Presidente della Repubblica di difendere la legalita' costituzionale; chiedete al Presidente della Repubblica di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Chiedete al Presidente della Repubblica di non promulgare e di rinviare alle Camere quel testo affinche' ne siano cassate tutte le abominevoli misure razziste ed incostituzionali.

4. REPETITA IUVANT. ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA: L'ITALIA NELL'INCUBO DELL'APARTHEID GIURIDICO
[Riportiamo il comunicato della Presidente nazionale dell'Anpi, Carla Nespolo, a seguito dell'approvazione definitiva, con voto di fiducia, del decreto sicurezza e immigrazione]

Con l'approvazione del decreto sicurezza si stravolge di fatto la Costituzione e l'Italia entra nell'incubo dell'apartheid giuridico.
E' davvero incredibile che sia accaduto un fatto simile, che sia stato sferrato un colpo cosi' pesante al diritto di asilo, all'accoglienza, all'integrazione. A un modello che ha portato ricchezza e convivenza civile a quelle comunita' che hanno avuto la responsabilita' e il coraggio di sperimentarlo.
Questa legge, oltretutto, non risolve affatto il problema del controllo dell'immigrazione clandestina, bensi' l'aggrava - come stanno denunciando in queste ore non pochi Sindaci, anche del M5s - con un carico di lavoro per i Comuni insopportabile.
Non si puo' restare inerti. Non ci si puo' rassegnare a questo declino, alle pratiche ignobili contro la vita e la dignita' dei migranti cui dovremo assistere.
Facciamo appello alle coscienze delle cittadine e dei cittadini: che l'indignazione sia permanente, che non manchi occasione di riempire piazze e strade per un'Italia autenticamente umana. Facciamo appello alle forze politiche democratiche: basta divisioni, discussioni stucchevoli, rese dei conti.
E' ora di una straordinaria assunzione di responsabilita'. Di organizzare una resistenza civile e culturale larga, diffusa, unitaria. L'Anpi c'e' e con lei tante associazioni che continuano nel loro quotidiano lavoro di stimolo sociale e costituzionale.
L'umanita' al potere! Adesso.
Carla Nespolo, Presidente nazionale Anpi
Roma, 29 novembre 2018

5. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
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4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
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7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
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10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Numero 491 del 2 dicembre 2018
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