[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 489
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- Date: Sun, 18 Nov 2018 13:57:01 +0100
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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 489 del 18 novembre 2018
In questo numero:
1. Peppe Sini: Contrastare il golpe razzista con la cultura, con la politica e con il diritto. Un crimine e' un crimine
2. Una lettera al Presidente della Repubblica in quanto Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
3. Una segnalazione al Presidente della Commissione Europea
4. Sostenere "Azione nonviolenta"
1. I COMPITI DELL'ORA. PEPPE SINI: CONTRASTARE IL GOLPE RAZZISTA CON LA CULTURA, CON LA POLITICA E CON IL DIRITTO. UN CRIMINE E' UN CRIMINE
Il colpo di stato razzista che il governo dell'estrema destra eversiva sta tentando di compiere in Italia via contrastato su tre piani distinti.
Sul piano culturale: riconoscendo, affermando e inverando l'eguaglianza di dignita' e diritti di tutti gli esseri umani.
Sul piano politico: facendo valere la democrazia e lo stato di diritto, al cui fondamento vi e' il riconoscimento per tutti gli esseri umani dei principii di liberta', uguaglianza e fraternita'.
Sul piano del diritto: difendendo l'ordinamento giuridico democratico dall'assalto dei poteri criminali razzisti e totalitari; e processando e condannando secondo le leggi vigenti chi si e' macchiato di orribili crimini.
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Insistiamo su quest'ultimo decisivo punto: un colpo di stato e' un crimine; il razzismo e' un crimine; un crimine e' un crimine: e va contrastato con la forza della legalita'.
Ripetiamo una volta ancora cio' che tante volte abbiamo gia' ripetuto:
- che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda di istigazione al razzismo;
- che il recente decreto-legge n. 113/2018 del governo italiano (il cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Ebbene, questi crimini vanno contrastati in quanto crimini, con la forza della legge.
Ed e' quindi diritto e dovere di ogni persona decente non solo opporsi ad essi con l'impegno nonviolento in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ma anche specificamente denunciarli alle competenti magistrature: i crimini sono crimini, e chi li commette va processato e condannato per essi.
E nel caso di chi e' investito di pubbliche funzioni, nel caso di tutti i pubblici ufficiali, e' non solo preciso diritto, ma anche ineludibile dovere - obbligo intrinseco alla pubblica funzione svolta - denunciare questi crimini alle competenti magistrature: i crimini sono crimini, e chi li commette va processato e condannato per essi.
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Il tentativo di colpo di stato razzista del governo dell'estrema destra eversiva va infatti contrastato e sconfitto per quello che essenzialmente e': un crimine, un mostruoso crimine.
E per contrastare e sconfiggere un mostruoso crimine occorre che un ordinamento giuridico democratico, uno stato di diritto come e' la repubblica italiana, faccia uso della forza delle leggi: le leggi che sono la difesa del debole dal sopruso del forte; le leggi il cui fine e' salvare le vite; le leggi che garantiscono e promuovono la civile convivenza - ovvero il solidale vivere insieme - di tutti gli esseri umani.
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In Italia le leggi adeguate ad opporsi alla violenza razzista ci sono: che siano applicate.
Le leggi che contrastano le persecuzioni ci sono: che siano applicate.
Le leggi che condannano il crimine infame dell'omissione di soccorso ci sono: che siano applicate.
Le leggi che reprimono l'istigazione all'odio razziale e il tentativo di ricostituire un regime fascista ci sono: che siano applicate.
Le leggi contro i golpisti che violano la Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista ci sono: che siano applicate.
Le leggi per impedire la scellerata imposizione di un regime di brutalita' e di anomia, di nuovo inabissamento nel totalitarismo, ci sono: che siano applicate.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
2. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN QUANTO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
Al Presidente della Repubblica
e per quanto di competenza:
al vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
al Presidente della Corte Costituzionale
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: Una lettera al Presidente della Repubblica in quanto Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Egregio Presidente della Repubblica,
in questi mesi, come molte altre persone, ho ripetutamente segnalato con specifici esposti a varie figure istituzionali alcune gravissime violazioni di legge reiteratamente commesse da ministri del governo in carica.
In breve: 1. il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; 2. esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una ignobile propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo; 3. da ultimo il recente decreto-legge n. 113/2018 (il cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana e il diritto internazionale, con lo stato di diritto e i diritti umani propri di tutti gli esseri umani, con la stessa civilta'.
Alle figure istituzionali cui mi sono rivolto ho chiesto esplicitamente di promuovere in merito la doverosa azione penale avendone l'obbligo in quanto pubblici ufficiali in presenza di una "notitia criminis".
A tutt'oggi ignoro se siano stati avviati i doverosi procedimenti giudiziari per i fatti segnalati.
Gli atti di razzismo, le omissioni di soccorso nei confronti di persone in pericolo di morte, le violazioni di fondamentali diritti umani, non sono materia di dibattito politico o culturale, sono crimini, crimini mostruosi; e uno stato di diritto, un ordinamento giuridico democratico rispettoso della dignita' umana, ha il dovere di contrastare questi crimini: le leggi vi sono, che siano applicate.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 17 novembre 2018
3. REPETITA IUVANT. UNA SEGNALAZIONE AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Al Presidente della Commissione Europea
on. Jean-Claude Juncker
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Egregio Presidente della Commissione Europea,
la controversia in corso tra il governo italiano pro tempore e l'Unione Europea in merito alle decisioni di programmazione economico-finanziaria non deve far dimenticare che vi e' un'altra ed assai piu' grave questione sulla quale l'Unione Europea ha il dovere di intervenire, non essendo ammissibile protrarre un atteggiamento di effettuale sottovalutazione che diviene infine reale complicita': ovvero la criminale politica razzista del governo dell'estrema destra eversiva italiana.
In verita' purtroppo nessun governo europeo, ne' l'Unione Europea, ne' la stessa Commissione da lei presieduta, hanno dato prova di un impegno adeguato in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, con particolar riferimento al dovere di soccorrere, accogliere ed assistere le persone che in Europa tentano di giungere in fuga da guerre, fame, violenze e disastri ambientali; se i governi europei avessero adottato adeguate politiche per salvare le vite degli esseri umani in pericolo e consentito di giungere in modo legale e sicuro in Europa a quanti ne hanno pieno diritto, ebbene, non vi sarebbe ne' un criminale mercato su cui lucrano le mafie schiaviste dei trafficanti, ne' l'ecatombe nel Mediterraneo, ne' le condizioni di persecuzione e fin di schiavizzazione che subiscono tante persone che vivono oggi in Europa in un regime di segregazione e denegazione di umanita', ne' tante tragedie che coinvolgono tre continenti.
E tuttavia la politica razzista e persecutoria del governo italiano ha raggiunto picchi di abominio tali per cui l'Unione Europea dovrebbe scuotersi dal suo torpore ed intervenire con viva sollecitudine: memore della storia del secolo scorso, quando i regimi razzisti e totalitari hanno perseguitato e massacrato milioni e milioni di innocenti e messo a ferro e fuoco l'intero continente. Affinche' quell'orrore non si ripeta occorre contrastare la violenza razzista fin dal suo primo manifestarsi. Ed in Italia, atrocemente, la persecuzione razzista e' oggi ideologia e prassi di un governo dell'estrema destra eversiva che della sua disumana brutalita' giunge persino a fare oscena ostentazione.
E valga il vero:
- il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
- il recente decreto-legge n. 113/2018 del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Egregio Presidente della Commissione Europea,
queste iniziative e questi pronunciamenti del governo italiano violano la legalita', ledono il diritto di ogni persona alla vita e alla dignita', minacciano la stessa sicurezza comune dell'Unione Europea in quanto costituiscono e fomentano pratiche razziste, sono esempi di disprezzo di leggi universalmente condivise (come il dovere di soccorrere i naufraghi), e proclamando e praticando persecuzioni destabilizzano e infine dissolvono la civile convivenza e promuovono l'anomia e tendenzialmente quindi il bellum omnium contra omnes.
E' necessario e urgente contrastare tali violazioni dei diritti umani e dello stato di diritto, tale destabilizzazione della civile convivenza, tale deriva verso la violenza.
E' necessario non solo richiamare, ma costringere il governo italiano al rispetto della legalita', ed a tal fine ogni istituzione democratica deve intraprendere tutte le iniziative di sua competenza in difesa della legalita', della democrazia, del diritto alla vita di tutti gli esseri umani.
Un suo intervento puo' essere decisivo: sia per promuovere un'iniziativa politica finalmente adeguata e cogente dell'Unione Europea e delle altre istituzioni sovranazionali di cui l'Italia fa parte; sia per richiedere che le competenti magistrature italiane ed europee si attivino per far cessare la commissione di reati gravissimi: il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Egregio Presidente della Commissione Europea,
tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani e del diritto internazionale che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 15 novembre 2018
4. PROPOSTE. SOSTENERE "AZIONE NONVIOLENTA"
La "Casa per la nonviolenza" di Verona ha subito un atto vandalico e un furto.
Tutte le persone amiche della nonviolenza sanno che la "Casa per la nonviolenza" di Verona e' un punto di riferimento fondamentale per l'intero movimento per la pace, oltre che la sede nazionale del Movimento Nonviolento e la sede della redazione di "Azione nonviolenta".
La redazione di "Azione nonviolenta", invitando ad abbonarsi per il 2019 (abbonamento annuo: euro 32), ha anche promosso una sottoscrizione.
Per abbonamenti e sottoscrizioni:
- tramite conto corrente postale: Movimento Nonviolento, ccp 18745455
- tramite bonifico bancario: Movimento Nonviolento, Iban n. IT 35 U 07601 11700 000018745455
Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, e-mail: redazione at nonviolenti.org, sito: www.azionenonviolenta.it
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Numero 489 del 18 novembre 2018
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