[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 209



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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 209 del 3 novembre 2018

In questo numero:
1. Segnalazione al Segretario generale del Consiglio d'Europa
2. Movimento Nonviolento, PeaceLink, Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, Associazione Antimafie Rita Atria: 4 novembre 2018: non festa, ma lutto. "Ogni vittima ha il volto di Abele"
3. Quid agendum
4. Manifesta illegittimita' costituzionale di vari articoli del Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (il cosiddetto "decreto sicurezza")
5. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2011 a Viterbo
6. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2012 a Viterbo
7. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2013 a Viterbo
8. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2014 a Viterbo
9. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2015 a Viterbo
10. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2016 a Viterbo
11. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2017 a Viterbo

1. INIZIATIVE. SEGNALAZIONE AL SEGRETARIO GENERALE DEL CONSIGLIO D'EUROPA

Al Segretario generale del Consiglio d'Europa
on. Thorbjorn Jagland
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Egregio on. Jagland,
le segnalo quanto segue:
- che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
- che il recente decreto-legge n. 113/2018 del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani e del diritto internazionale che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 3 novembre 2018

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK, CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI, ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE RITA ATRIA: 4 NOVEMBRE 2018: NON FESTA, MA LUTTO. "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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Per questo sosteniamo la campagna "Un'altra difesa e' possibile" e chiediamo che il Parlamento approvi finalmente la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiche' le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che secondo autorevoli stime gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di settanta milioni di euro al giorno.
Per questo chiediamo che i fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Per questo chiediamo un impegno particolare a contrastare la violenza maschilista, prima radice e primo paradigma di ogni violenza.
Per questo ci opponiamo al razzismo, crimine contro l'umanita', e chiediamo che siano immediatamente revocate tutte le sciagurate decisioni governative che configurano omissione di soccorso, pratiche segregative e persecutorie, flagranti violazioni dei diritti umani e della stessa Costituzione della Repubblica italiana.
*
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail:an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Associazione Antimafie "Rita Atria"
per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

3. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
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4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
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7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
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10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

4. MATERIALI. MANIFESTA ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DI VARI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE 4 OTTOBRE 2018, N. 113 (IL COSIDDETTO "DECRETO SICUREZZA")

Sintetizziamo qui l'elenco degli articoli che presentano profili di manifesta illegittimita' costituzionale riscontrati dall'"Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione" (Asgi) nelle nuove norme concernenti permessi di soggiorno per esigenze umanitarie, protezione internazionale, immigrazione e cittadinanza previste nel Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113.
Il testo integrale del documento dell'Asgi - 28 pagine dense di dottrina giuridica e puntuali riscontri - puo' essere letto nel sempre utilissimo sito dell'Asgi (www.asgi.it).
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Nel documento si evidenzia preliminarmente che non sussistono i casi di straordinaria necessita' e urgenza prescritti dall'art. 77 Cost. per l'adozione del decreto-legge, e che "la mancanza dei requisiti costituzionali del decreto-legge e' oggi ritenuto dalla Corte costituzionale come vizio di legittimita' costituzionale dell'intero decreto-legge, non sanato neppure dall'approvazione della legge di conversione in legge".
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1. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 1 (Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario).
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2. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 3 (trattenimento per la determinazione o la verifica dell'identita' e della cittadinanza dei richiedenti asilo).
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3. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 4 (Disposizioni in materia di modalita' di esecuzione dell'espulsione).
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4. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 9 (Disposizioni in materia di domanda reiterata e di domanda presentata alla frontiera).
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5. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 10 (Procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale).
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6. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 12 (Disposizioni in materia di accoglienza dei richiedenti asilo).
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7. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 13 (Disposizioni in materia di iscrizione anagrafica).
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8. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 14 (disposizioni in materia di acquisizione e revoca della cittadinanza).
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9. L'irragionevole previsione dell'inclusione del reato di blocco stradale quale causa ostativa all'ingresso e soggiorno regolari.

5. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2011 A VITERBO

La memoria delle vittime di tutte le guerre e' un atto di assunzione di responsabilita': poiche' - come ha scritto Heinrich Boell - 'Ogni vittima ha il volto di Abele', e' compito di ogni essere umano opporsi a tutte le uccisioni, e quindi a tutte le guerre, che delle uccisioni di esseri umani consistono.
Cosi' questa giornata di memoria delle vittime, in nome delle vittime, si fa appello alla pace e alla legalita' che salva le vite. Si fa azione diretta nonviolenta affinche' cessino le guerre e le stragi, affinche' alle vittime passate non si aggiungano altre vittime. E dunque questo addolorato omaggio agli esseri umani dalla guerra uccisi e' anche un solenne monito e un ineludibile impegno: mai piu' guerre, mai piu' uccisioni.
Ed ha altresi' implicazioni attuali e cogenti: convoca ad agire per salvare le vite, convoca ad agire per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti. E quindi: che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

6. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2012 A VITERBO

La mattina del 4 novembre si e' svolta a Viterbo la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra, commemorazione promossa dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Come ogni anno da un decennio a questa parte le persone amiche della nonviolenza hanno reso omaggio a tutte le vittime della guerra e della violenza, e nel loro ricordo hanno rinnovato l'esortazione all'impegno comune dell'umanita' intera contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni.
Abolire la guerra, flagello dell'umanita', e' possibile e necessario.
E' solo attraverso la pace, la smilitarizzazione e il disarmo che e' possibile promuovere una solidarieta' concreta e coerente che tutti gli esseri umani riconosca e raggiunga, la difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la tutela adeguata - necessaria ed urgente - della biosfera, la civile convivenza nell'unica casa comune dell'umanita' intera.
Per questo e' necessaria la scelta della nonviolenza: solo la nonviolenza rispetta la vita e la dignita' umana; solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi: e' il primo compito dell'umanita' intera.
Scegliere la nonviolenza: e' il passo necessario perche' l'umanita' abbia un futuro di pace e di solidarieta'.

7. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2013 A VITERBO

Ogni persona ragionevole sa che occorre lottare contro l'ingiustizia, contro la menzogna, contro l'oppressione, contro la violenza. Per difendere la propria vita e la propria dignita', la vita e la dignita' di ogni essere umano, la vita e la dignita' dell'umanita' intera.
E nessuna ingiustizia, nessuna menzogna, nessuna oppressione, nessuna violenza e' piu' scellerata che uccidere un essere umano.
La guerra dunque, che dell'uccisione di esseri umani consiste, e' il crimine piu' scellerato.
Le armi dunque, che per uccidere e solo per uccidere servono, e che della guerra sono l'ingrediente indispensabile, sono strumento del crimine piu' scellerato.
Gli eserciti e tutti i gruppi armati dunque, che per uccidere si organizzano, si addestrano, si schierano ed operano, e che della guerra sono la fondamentale macchina, sono strumento del crimine piu' scellerato.
Il 4 novembre si ricorda in Italia la fine dell'inutile strage della "grande guerra" 1914-1918; all'epoca ovviamente non la si chiamava "la prima guerra mondiale", poiche' non si immaginava che ve ne sarebbe stata una seconda ancora piu' terrificante. Ne' si poteva immaginare che il progresso tecnologico avrebbe presto creato armi di tale potenza che negli arsenali da vari decenni ve ne sono a sufficienza per distruggere piu' e piu' volte la civilta' umana e devastare e contaminare irreversibilmente la biosfera.
Le vittime di quella guerra che si concluse il 4 novembre 1918, e le vittime di tutte le guerre, ci convocano a un impegno: all'impegno a far cessare le guerre, all'impegno a far cessare le stragi, all'impegno a non fare altre vittime.
Ricordare ed onorare le vittime di quella guerra, e le vittime di tutte le guerre, e' possibile ad una sola condizione: adempiendo quell'impegno doveroso contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni, adempiendo quell'impegno a non fare altre vittime.
Il 4 novembre cessi quindi di essere l'oscena, insensata, scellerata festa dei poteri armati guerrieri e assassini, e diventi invece finalmente il giorno del lutto per tutte le vittime e quindi il giorno dell'impegno contro tutte le guerre e le violenze, contro tutti gli eserciti e gli armigeri, contro tutte le armi assassine.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.

8. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2014 A VITERBO

Alle prime luci del giorno di questo 4 novembre 2014 una delegazione del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha reso omaggio alle vittime di tutte le guerre, in questo giorno di lutto per tutte le persone dalla guerra assassinate.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Alle prime luci del giorno di questo 4 novembre 2014, persuasi di rappresentare l'autentica volonta' dell'umanita' cosciente, nel ricordo di tutti gli assassinati abbiamo rinnovato il nostro impegno a lottare con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, affinche' cessino tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Alle prime luci del giorno di questo 4 novembre 2014, col nostro silenzio e con le nostre lacrime abbiamo voluto ancora una volta testimoniare nel luogo che in questa citta' ricorda gli uccisi il nostro impegno ad opporci a tutti i poteri uccisori.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

9. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2015 A VITERBO

Siamo qui nell'anniversario della conclusione della prima guerra mondiale, di quella mostruosa strage che genero' il secolo breve dei totalitarismi e dei genocidi, della proliferazione di armamenti onnicidi, del disprezzo assoluto della vita e della dignita' umana, di Auschwitz e di Hiroshima.
Siamo qui per ricordare tutte, tutte le vittime di quella guerra; e siamo qui per ricordare tutte, tutte le vittime di tutte le guerre.
Siamo qui per testimoniare un impegno, un dovere che ancora una volta vogliamo affermare serbando memoria di quelle innumerevoli vittime: l'impegno ad opporci a tutte le guerre; l'impegno ad agire con tutte le nostre forze affinche' cessino per sempre le guerre, affinche' a quelle vittime non se ne aggiungano altre.
Poiche' le guerre sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani. E la guerra e' quindi sempre e solo nemica dell'umanita'. Ed e' pertanto compito comune di tutti gli esseri umani, dell'umanita' intera, abolire la guerra.
E per abolire la guerra occorre abolire innanzitutto i suoi strumenti: gli eserciti e le armi.
Ed occorre altresi' una scelta nitida e coerente, una scelta impegnativa e rigorosa: la scelta di opporsi a tutte le violenze, la scelta di agire in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani, la scelta di contrastare la violenza senza riprodurla: occorre la scelta della nonviolenza.
Ricordare le vittime delle guerre e' un necessario dovere. E questo ricordo deve tradursi nell'impegno nonviolento ad opporsi a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, a tutte le armi.
Quei poteri che pretendono di mescolare al lutto per le persone uccise gli orridi e infami festeggiamenti per la macchina che le persone uccide, che pretendono di festeggiare lo strumento assassino che quelle vite ha soppresso, con cio' stesso oltraggiano una volta ancora quelle vittime. La "festa delle forze armate" e' incompatibile con il lutto per le vittime delle forze armate.
Il 4 novembre non e' un giorno di festa, e' un giorno di lutto. E dal lutto scaturisce la consapevolezza del primo dovere che fonda la civilta' umana: non uccidere.
L'unico modo adeguato di ricordare le vittime della guerra e' impegnarsi affinche' mai piu' vi siano altre vittime della guerra.
In questo giorno di dolore, in questo luogo di memoria, ricordando le vite atrocemente estinte, noi affermiamo il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Noi affermiamo il dovere di ogni essere umano e quindi di ogni umano istituto a rispettare, difendere, salvare le vite. Noi affermiamo la nostra opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni, la nostra opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni, la nostra opposizione al maschilismo e a tutte le oppressioni. Noi affermiamo il ripudio della violenza e la scelta della nonviolenza. Noi affermiamo che la nonviolenza e' la civilta' umana, la convivenza e la condivisione necessarie, la coscienza di essere un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. Noi affermiamo che giustizia e pace sono due nomi della medesima cosa. Noi affermiamo che liberta', uguaglianza e fraternita' possono darsi solo nella pace che salva le vite.
Noi affermiamo che e' l'ora di abolire la guerra, e per abolire la guerra occorre abolire gli eserciti e le armi. E' scritto nella Costituzione della Repubblica che "l'Italia ripudia la guerra". Inveriamo questo impegno.
Al Parlamento italiano chiediamo di far cessare immediatamente la partecipazione italiana alle guerre in corso.
Al Parlamento italiano chiediamo di ridurre immediatamente e drasticamente le ingentissime risorse attualmente destinate alle guerra, all'esercito e alle armi e di trasferire quelle risorse ad interventi civili di pace e di solidarieta' necessari e urgenti.
Al Parlamento italiano chiediamo di impegnarsi affinche' l'Italia esca dalla Nato, organizzazione terrorista e stragista.
Al Parlamento italiano chiediamo di abrogare tutte le scellerate ed incostituzionali misure razziste che precedenti governi hanno imposto nel nostro paese.
Al Parlamento italiano chiediamo di riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalla guerra il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro e di trovarvi accoglienza e assistenza adeguate.
Al Parlamento italiano chiediamo di promuovere adeguati e coerenti interventi umanitari che rechino aiuto nelle aree del mondo in cui esseri umani sono in grave pericolo.
Al Parlamento italiano chiediamo di legiferare la piena realizzazione della Difesa civile non armata e nonviolenta e l'istituzione e la piena realizzazione dei Corpi civili di pace.
Al Parlamento italiano chiediamo di impegnare l'Italia ad operare per la pace con mezzi di pace.
Questo impegno di pace e di solidarieta' con l'intera umanita', con l'intero mondo vivente, e' anche il nostro impegno. E' il nostro impegno nel giorno del ricordo delle vittime della guerra. Sia il nostro impegno tutti i giorni della nostra vita.
Ogni vittima ha il volto di Abele.

10. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2016 A VITERBO

L'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" da Viterbo nel corso degli anni si e' estesa a varie citta' italiane ed e' divenuta una campagna nazionale promossa da alcuni dei principali movimenti pacifisti e nonviolenti; l'intento dei promotori e' di smascherare e denunciare la stoltezza e l'immoralita' della "Festa delle Forze Armate" e di fare del 4 novembre - giorno anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale - un giorno di lutto, di consapevolezza e di impegno: lutto per tutte le vittime di tutte le guerre, consapevolezza che il ricordare e rendere omaggio a quelle innumerevoli vittime se non vuole essere un infame esercizio di ipocrisia e di complicita' con i poteri che le assassinarono, deve tradursi in impegno attuale e cogente ad opporsi a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, a  tutte le armi; deve tradursi in impegno di pace, di solidarieta' con l'umanita' intera, di nonviolenza operosa.
Il nostro 4 novembre e' fedelta' nitida e intransigente alle vittime affinche' non vi siano piu' vittime; fedelta' nitida e intransigente alla Costituzione della Repubblica italiana che "ripudia la guerra" ed alla legalita' che solo e' legalita' quando salva le vite e non le violenta o sopprime; fedelta' nitida e intransigente all'umanita' sofferente che lotta per far cessare ogni oppressione, ogni violenza.
Affermare che "ogni vittima ha il volto di Abele" significa riconoscere l'unita' del genere umano; riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'; riconoscere che vi e' un solo mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; riconoscere che il primo dovere di ogni persona e' rispettare, aiutare, salvare le altre persone.
Affermare che "ogni vittima ha il volto di Abele" significa impegnarsi contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della biosfera e della civilta' contro ogni barbarie e ogni devastazione.
Affermare che "ogni vittima ha il volto di Abele" significa qui ed ora opporsi alla macchina bellica che sempre e solo ha la funzione di menare strage di esseri umani; significa qui ed ora opporsi alla violenza razzista e schiavista di mafie e governi che hanno fatto del Mediterraneo un immane cimitero e che pretendono imporre in Italia e in Europa un regime di apartheid; significa qui ed ora far cessare il femminicidio ed affermare finalmente l'eguaglianza di dignita' e di diritti di tutti gli esseri umani.
Cessi lo scandalo osceno della partecipazione italiana alle guerre in violazione della Costituzione repubblicana.
Cessi lo scandalo osceno delle decine di milioni di euro delle casse dello stato italiano ogni giorno sperperate per le spese militari.
Cessi lo scandalo osceno della partecipazione del nostro paese ad alleanze che costituiscono associazioni a delinquere, complicita' assassine; ed in particolare ed innanzitutto l'Italia si adoperi finalmente per lo scioglimento della Nato, organizzazione terrorista e stragista, ed affinche' i suoi responsabili siano processati per i crimini commessi.
Cessi lo scandalo osceno della produzione e del commercio di armi.
Cessi lo scandalo osceno della negazione del diritto agli esseri umani in fuga dalle guerre e dalla fame di entrare nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Cessi lo scandalo osceno della negazione del diritto di voto a milioni di persone che nel nostro paese vivono e lavorano.
Cessi lo scandalo osceno dell'assolutamente inadeguato impegno pubblico a contrastare il femminicidio ed ogni altra forma di violenza maschilista, dell'assolutamente inadeguato impegno pubblico a sostenere i centri antiviolenza promossi dal movimento delle donne, dell'assolutamente inadeguato impegno pubblico ad applicare integralmente la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
Nel ricordo di Rosa Luxemburg e di Nelson Mandela, nel ricordo di Virginia Woolf e di Simone Weil, nel ricordo di Mohandas Gandhi e di Martin Luther King, nel ricordo di Hannah Arendt e di Wangari Maathai, nel ricordo di Aldo Capitini e di Danilo Dolci, nel ricordo di Laura Conti e di Bianca Guidetti Serra, nel ricordo di Nanni Salio e di Pietro Pinna, nel ricordo di tutte le Resistenze all'inumano e delle innumerevoli persone che si sono battute per salvare le vite, la nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' il cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Il 4 novembre cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

11. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2017 A VITERBO

Anche quest'anno abbiamo voluto ricordare le vittime di tutte le guerre con il nostro silenzioso meditare ed austero rammemorarle dinanzi ad alcuni dei monumenti che la nostra citta' ha dedicato ad esse. Un monumento e' un ammonimento, ed un monumento dedicato alla memoria di persone che sono state uccise e' un ammonimento e un appello ad opporsi a tutte le uccisioni.
Il 4 novembre, giorno della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale, e' per noi il giorno del lutto per tutti gli esseri umani assassinati; e' per noi il giorno della convocazione di ogni essere umano al suo primo dovere: opporsi a tutte le guerre, opporsi a tutte le stragi, opporsi a tutte le uccisioni, adoperarsi sempre per salvare le vite, soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Noi sappiamo che l'uso della violenza sempre e solo si risolve nel procurare dolore e morte agli esseri umani; noi sappiamo che la guerra e' sempre e solo nemica dell'umanita', e nell'epoca inaugurata dagli orrori di Auschwitz e di Hiroshima, nell'epoca in cui negli arsenali sparsi nel mondo sono accumulate armi di potenza distruttiva inaudita, essa puo' non solo sopprimere milioni e milioni di esseri umani, ma estinguere l'intera umanita'; noi sappiamo di essere a un passo dalla catastrofe.
L'umanita' deve abolire la guerra se vuole sopravvivere.
E per abolire la guerra occorre abolire i suoi strumenti: le armi e gli eserciti. Ed occorre smascherare e confutare ogni ideologia della violenza, occorre smascherare e contrastare ogni struttura e ogni prassi della sopraffazione e della disumanizzazione, occorre decidersi alla scelta morale e politica della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
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Numero 209 del 3 novembre 2018