[Nonviolenza] Un incontro a Viterbo nella Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione
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- Date: Wed, 3 Oct 2018 12:14:29 +0200
UN INCONTRO A VITERBO NELLA GIORNATA NAZIONALE IN MEMORIA DELLE VITTIME DELL'IMMIGRAZIONE
La mattina di mercoledi' 3 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di riflessione e di testimonianza in occasione della "Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione" (istituita con legge n. 45 del 2016, e nota anche come "Giornata della memoria e dell'accoglienza").
La Giornata si svolge nell'anniversario del naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa, naufragio in cui morirono 368 esseri umani; come ricorda l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) da allora ad oggi risultano morte o disperse in mare altre 17.900 persone, persone le cui vite potevano tutte essere salvate.
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L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime.
E' stata poi data lettura di alcune pagine di Primo Levi, di Hannah Arendt, di Tzvetan Todorov, di Julia Kristeva e di Vandana Shiva.
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Nel suo intervento il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha proposto ancora una volta alcune tesi fondamentali: 1. che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; 2. che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; 3. che il primo dovere di ogni essere umano, ed a maggior ragione di ogni umano istituto, e' salvare le vite; 4. che ogni politica che nega l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e' in quanto tale disumana; 5. che dinanzi ai pericoli di irreversibile distruzione che minacciano l'intera umanita' e l'intera biosfera e' compito dell'umanita' riconoscersi nella sua unita' ed agire per la salvezza comune; 6. che fondamento della politica necessaria alla salvezza comune dell'umanita' e' la scelta della nonviolenza che ad ogni violenza si oppone; 7. che il principio morale che presiede all'agire necessario e' quello affermato da tutte le grandi tradizioni di pensiero dell'umanita': "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te"; 8. che le persone che fuggono da guerra e fame, da dittature e disastri ambientali, da condizioni di schiavitu' e di miseria, hanno il diritto di essere accolte e assistite; 9. che ogni essere umano ha diritto di spostarsi da un luogo all'altro del pianeta casa comune dell'umanita' per salvare e migliorare la propria vita; 10. che l'ecatombe del Mediterraneo, l'orrore dei lager libici, il mostruoso mercato di carne umana gestito dalle mafie dei trafficanti possono essere aboliti con la semplice, indispensabile decisione dei governi europei - ed in primis quello italiano - di riconoscere a tutti gli esseri umani la liberta' di movimento nella ricerca del bene comune; di riconoscere il diritto di asilo - sancito dalla legge di ogni paese civile - a tutte le persone costrette ad abbandonare il paese natio, la propria casa, la propria famiglia e le proprie amicizie per avere una vita realmente degna, una vita pienamente umana; 11. che la Costituzione della Repubblica italiana riconosce e protegge i diritti umani di tutti gli esseri umani: occorre quindi inverare la legge fondamentale del nostro paese; e per questo occorre contrastare ed abolire le criminali pratiche schiaviste e la criminale violenza razzista; occorre contrastare la delittuosa politica di omissione di soccorso e lo scellerato regime di segregazione e persecuzione che tragicamente l'attuale governo italiano dell'estrema destra razzista e golpista cerca di imporre nel nostro paese; 12. che sia di ogni persona - e quindi di ogni umana comunita' e di ogni civile istituto - il sentimento e il compito che Gandhi proponeva ad ogni essere umano e all'umanita' intera: sii tu il costruttore del bene comune che vorresti vedere nel mondo; sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
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Da anni il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" e' impegnato a sostegno di due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese. In questi ultimi mesi e' impegnato altresi' nella denuncia della criminale politica del governo dell'estrema destra razzista e golpista, una politica scellerata che viola la Costituzione e il diritto internazionale, una politica scellerata che mira a imporre nel nostro paese un regime di anomia e di apartheid.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'invito a partecipare domenica 7 ottobre alla marcia Perugia-Assisi per la pace, il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.
Le persone partecipanti all'incontro hanno anche condiviso una lettera al Presidente della Repubblica e un appello all'impegno per contrastare il razzismo; lettera ed appello di cui di seguito si riproducono i testi integrali.
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Lettera al Presidente della Repubblica
Oggetto: segnalazione di profili di flagrante incostituzionalita' di norme contenute nello schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre 2018 recante "Misure urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, etc." (cosiddetto "decreto sicurezza")
Egregio Presidente della Repubblica,
lo schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre 2018 recante "Misure urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, etc." (cosiddetto "decreto sicurezza"), attualmente sottoposto al suo esame, presenta evidenti profili di incostituzionalita' come segnalato da numerosi giuristi, operatori umanitari, rappresentanti delle istituzioni, autorevoli personalita' della vita civile e della riflessione morale.
Esso intende introdurre nell'ordinamento flagranti violazioni di fondamentali diritti, misure prefiguratrici di un regime di apartheid, palesi elementi di discriminazione e persecuzione razzista: tutto cio' e' semplicemente criminale e totalmente incompatibile con la Costituzione della Repubblica italiana, con lo stato di diritto, con la democrazia, con il rispetto dei diritti umani.
Siamo pertanto ad aggiungere la nostra voce a quella di tante altre persone nel chiederle di rigettare le parti palesemente incostituzionali, criminali, persecutorie e razziste di quello sciagurato provvedimento di un governo barbaro e folle che fin dal suo insediamento sta attuando una scellerata politica eversiva di flagrante violenza razzista.
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Appello "Denunciamo i ministri criminali"
Chiediamo ancora una volta a tutte le persone di volonta' buona ed a tutte le associazioni democratiche di denunciare i ministri responsabili di gravissimi crimini.
Chiediamo di scrivere a tutte le Procure della Repubblica, a tutti i Presidenti dei Tribunali, a tutti i Questori ed a tutti i Prefetti, a tutti i Sindaci ed a tutti i Presidenti delle Province e delle Regioni, come ai Presidenti delle Camere ed al Presidente della Repubblica, affinche' i pubblici ufficiali che ne hanno il dovere d'ufficio, avendo ricevuto la "notitia criminis" relativa ai gravissimi reati commessi dai ministri criminali, promuovano la necessaria e obbligatoria azione penale nei loro confronti.
Infatti alcuni ministri del governo in carica da mesi stanno commettendo gravissimi reati:
- impediscono che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi' commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamano, aggrediscono e sabotano soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto l'abbandono di naufraghi alla morte;
- operano al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandano stereotipi razzisti ed istigano al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciano schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- fanno l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto istigando al razzismo;
- sminuiscono la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si tratti.
Questi ministri stanno commettendo reati gravissimi, e li stanno commettendo abusando delle loro pubbliche funzioni e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure hanno giurato fedelta'.
E' dovere e diritto di ogni cittadino segnalare alle competenti magistrature questi reati chiedendo che si avvii la necessaria e doverosa azione penale che quei reati faccia cessare e condanni i ministri che li hanno commessi.
Ci verra' chiesto conto del nostro atteggiamento di fronte alla violenza razzista oggi dispiegata; ebbene, che ognuno di noi possa dire: non fui complice delle persecuzioni razziste, non fui complice dell'omissione di soccorso che condannava a morte innumerevoli innocenti, non fui complice del regime di segregazione e schiavismo che criminali poteri pretesero imporre nel nostro paese; non fui complice, mi opposi, mi adoperai in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, in difesa della democrazia, in difesa dello stato di diritto, in difesa della civilta', in difesa dell'umanita'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di soccorso; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'omissione di soccorso e' il piu' infame dei delitti.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 3 ottobre 2018
Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)
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