[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 930



==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 930 del 26 giugno 2018
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza

In questo numero:
1. Denunciamo il governo dei quattro cavalieri dell'apocalisse
2. Oggi in digiuno per l'abolizione dell'ergastolo
3. Avvistando il gommone della Medusa

1. L'ORA. DENUNCIAMO IL GOVERNO DEI QUATTRO CAVALIERI DELL'APOCALISSE

Denunciamo questi crimini:
I. Lasciar morire i naufraghi omettendo di soccorrerli ed accoglierli.
II. Perseguitare i soccorritori per impedir loro di salvare le vite di esseri umani innocenti.
III. Avallare di fatto i lager libici ripromettendosi di promuovere altri campi di concentramento in Africa.
IV. Violare la Costituzione della Repubblica imponendo un regime di persecuzioni razziste e di persecuzioni religiose, una prassi di omissione di soccorso e di violenza su chi salva le vite, una propaganda di istigazione all'odio razziale e di sistematiche menzogne.
Sono le abominevoli caratteristiche del governo dei quattro cavalieri dell'apocalisse.
Sono le abominevoli caratteristiche del governo dell'estrema destra razzista e golpista.
Sono le abominevoli caratteristiche del governo che sta instaurando uno scellerato regime di persecuzioni razziste.
Sono le abominevoli caratteristiche del governo che sta precipitando l'Italia nel crimine, nella follia, nella barbarie.
*
I ministri che hanno gia' commesso gravi reati e minacciato ulteriori atti delittuosi ed incostituzionali devono dimettersi ed essere processati e condannati per i crimini commessi e annunciati.
Gli altri ministri del gabinetto che con il loro omertoso silenzio si sono assurdamente degradati ad effettuali complici dei delitti dei caporioni dell'estrema destra razzista e golpista devono anch'essi dimettersi ed essere processati e condannati come responsabili in solido per i crimini commessi e annunciati dai loro protervi colleghi e spudorati padroni dell'esecutivo di cui sono parte.
*
Ogni pubblico ufficiale cui giunge la "notitia criminis" che anche qui si segnala ha l'obbligo di legge di promuovere l'azione giudiziaria per far cessare i gravi crimini dei ministri dell'apocalisse.
Ogni persona di volonta' buona ha il dovere morale e civile di denunciare all'autorita' giudiziaria ed a tutte le istituzioni democratiche i gravi crimini dei ministri dell'apocalisse.
*
Occorre far cessare la strage nel Mediterraneo.
Occorre far cessare le persecuzioni razziste.
Occorre ottenere le immediate dimissioni del governo che commette e minaccia crimini disumani.
Occorre ottenere che i ministri che hanno gia' commesso gravissimi reati, ed altri minacciano di compierne, siano processati e condannati ai sensi delle leggi vigenti.
*
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Chi commette e minaccia gravissimi crimini non puo' sedere al governo della repubblica, deve essere invece processato e condannato per i reati commessi.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 26 giugno 2018

2. REPETITA IUVANT. OGGI IN DIGIUNO PER L'ABOLIZIONE DELL'ERGASTOLO

Quest'oggi, martedi 26 giugno 2018, Giornata internazionale contro la tortura, partecipero' alla terza giornata di digiuno per l'abolizione dell'ergastolo, un'iniziativa promossa dalla benemerita associazione "Liberarsi" i cui principali animatori da decenni sono impegnati per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ho gia' preso parte al digiuno nelle due giornate precedenti: il 10 dicembre 2017, nell'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, e il 30 marzo 2018, nel "venerdi' santo" che ricorda l'uccisione dell'innocente di Nazareth.
E per quanto e' nelle mie capacita' intendo continuare a prendere parte a questa iniziativa nonviolenta fino all'abolizione dell'ergastolo, e spero che presto il Parlamento italiano si renda conto della barbarie di una pena che pretendendo di escludere per sempre un essere umano dal resto dell'umanita' viola ad un tempo il diritto, la morale e la logica; la logica: poiche' tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita'; la morale: poiche' privare per sempre un essere umano di tutti i legami con gli altri esseri umani equivale a sopprimerlo; il diritto: poiche' - come recita il comma terzo dell'articolo 27 della Costituzione della Repubblica italiana - "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato", ed e' evidente che una pena che esclude per sempre una persona dall'umanita' e' semplicemente disumana, e non tende affatto alla rieducazione del condannato ma solo ad infliggergli una sofferenza e una disperazione infinite fino all'ora della morte.
E quindi digiunare per l'abolizione dell'ergastolo nel giorno in cui l'Onu richiama l'umanita' intera al dovere di abolire il crimine della tortura e' un modo concreto e coerente di impegnarsi contro la tortura, contro la barbarie, contro la disumanita'; per affermare il diritto, la civilta', l'umanita'; per opporsi alla violenza e alla morte; per contribuire al bene comune dell'unica umana famiglia.
Pertanto mi unisco nel digiuno a tante altre persone di volonta' buona, e facendolo estendo l'invito a digiunare - e a diffonderne la notizia - a chiunque leggera' queste righe.
Confido che sia la competente magistratura, sia chi oggi siede in Parlamento, possa presto avvedersi della flagrante incostituzionalita' di una disumana misura afflittiva - l'ergastolo - che e' chiaramente incompatibile con gli articoli 2, 13 comma IV e 27 commi III e IV, della Costituzione della Repubblica italiana, e quindi intervenire in merito.
Come gia' i costituenti vittoriosi sul fascismo abolirono la pena di morte, cosi' segnando la differenza cruciale tra una dittatura, che si arroga il potere di uccidere, e una democrazia, che invece sempre mira a salvare le vite, sappiano i magistrati ed i legislatori odierni vedere che l'ergastolo e' per molti aspetti quasi una pena di morte irrogata in forma differita: in forma di prolungata inesorabile ed inesauribile tortura, in forma di disperata attesa della morte, di sofferenza senza scampo; in guisa di brutale, terrorizzante nozione e spettacolo: un essere umano murato vivo, sepolto vivo. Il solo pensarlo e' gia' un orrore insostenibile, eppure questo orrore e' ancora realta' nel nostro paese: che possa cessare al piu' presto.
Qualora possano essere utili alla riflessione allego in calce a questa dichiarazione anche le cose che scrissi in occasione delle due precedenti giornate.
*
Dichiarazione di adesione alla giornata di digiuno del 10 dicembre 2017
Aderisco alla giornata di digiuno del 10 dicembre 2017 per l'abrogazione dell'ergastolo.
Mi e' sempre sembrato evidente che condannare una persona alla detenzione fino alla morte - con cio' privandola per sempre della quasi totalita' delle liberta' personali e delle relazioni sociali al di fuori delle quali l'umanita' e' pressoche' annichilita - costituisce quasi una sorta di condanna a morte in forma differita attraverso una segregazione senza speranza che si configura come una tortura senza scampo.
La Costituzione della Repubblica Italiana, che all'articolo 13, comma quarto, stabilisce che "e' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'", e che all'articolo 27, comma terzo, stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato", ed al comma quarto del medesimo articolo ribadisce che "non e' ammessa la pena di morte", ebbene, inequivocabilmente dichiara la flagrante illiceita' della pena dell'ergastolo.
Ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'; e cosi' come e' inammissibile l'omicidio, e' altresi' inammissibile la perpetua segregazione di una persona dall'umanita' e l'imposizione dell'incessante tortura del sapersi per sempre privati di tantissima parte di cio' che rende umana l'umana esistenza.
*
Dichiarazione di adesione alla giornata di digiuno del 30 marzo 2018
Prendo parte quest'oggi, venerdi' 30 marzo 2018, alla giornata di digiuno per l'abolizione dell'ergastolo promossa dall'associazione Liberarsi, un'esperienza da molti anni impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
So che un giorno di digiuno non e' una gran cosa. Ma se e' un gesto condiviso da tante persone, e che si unisce a tanti altri gesti, puo' forse contribuire ad ottenere che finalmente il Parlamento italiano abolisca l'ergastolo, che e' una barbarie incompatibile con la dignita' umana, con un ordinamento giuridico democratico, con la Costituzione della Repubblica Italiana.
E valga il vero.
L'ergastolo e' incompatibile con la Costituzione della Repubblica Italiana che prevede che "le pene non possono consistere in  trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato": una perpetua segregazione dal resto dell'umanita' e' evidentemente un trattamento contrario al senso di umanita'.
L'ergastolo e' incompatibile con un ordinamento giuridico democratico, che a tutti gli esseri umani riconosce il diritto ad esistere, a vivere una vita degna ed a migliorare le proprie condizioni di vita: una perpetua segregazione dal resto dell'umanita' nega l'umanita' delle vittime di tale misura, e quindi nega l'umanita' dell'intera umanita'.
L'ergastolo e' incompatibile con la dignita' umana, poiche' imporre a una persona una perpetua segregazione dal resto dell'umanita' equivale ad annientarla nella sua fondamentale struttura relazionale ed a negarne la qualita' stessa di persona.
La civilta' comincia con la decisione di non uccidere, di salvare le vite.
Segregare per sempre una persona dal resto dell'umanita' e' come seppellirla viva: e' un crimine ed una tortura; e' una barbarie incompatibile con ogni valore morale e civile.
Unisco pertanto anche la mia voce all'appello al Parlamento affinche' sia finalmente abolita la flagrante barbarie dell'ergastolo.

3. IL CUGINO DI SALVINO. AVVISTANDO IL GOMMONE DELLA MEDUSA

I.

Perche' dovrei soccorrere 'sti naufraghi?
Di mio fratello e che sono il custode?
Che ce l'ho messo io su quella zattera?
Gliel'ho detto io che navigare e' necessario?

E poi e' un naufrago o invece e' un profugo?
E sara' stato torturato a titolo
personale o confuso nel mucchio?
E poi l'avranno preso a fucilate
o solamente la frusta e le catene?
Magari faceva solo la fame
da fannullone furbo di tre cotte
che pensa che da noi trova la pacchia.

E che ci viene a fare qui da noi
se non lo spaccio i furti e per portare
le malattie la mafia e il terrorismo?
Anche da noi miei cari c'e' la crisi
non ve lo immaginate quanta gente sta male
per fortuna che io faccio il ministro.

II.

La strategia e' semplice ed e' chiara
primo chi affoga affoga e siamo pari
secondo chi li pesca e' un criminale
terzo e' un affare interno della Libia
quarto piantiamola di essere ipocriti
quinto il buonismo ci ha sempre fatto schifo
sesto la colpa e' di quei zozzi dei francesi
e dei tedeschi e dei governi communisti
e settimo ci ho gia' tanti pensieri
che di chi affoga io me ne strafrego
a me interessano i voti di chi vota
prima ammuffivo al bar ed eccomi ministro.

Gia' la so tutta l'arte del governo
dire spropositi strillando forte
ripetere le stesse bugie di continuo
proclamare che il bene e' male e viceversa
col triplice cachinno e quando serve
e' vecchia regola della diplomazia
gettar sul piatto un mucchio di cadaveri.

Muoiono i naufraghi
e' il mestiere loro
sono trattati disumanamente gli schiavi
e' quello che si meritano appunto sono schiavi
e poi si sa che le persecuzioni
fanno bene alla salute dei piu' forti.

III.

Che c'e' di male a dirlo chiaro e tondo
che noi siamo padroni a casa nostra
e non vogliamo chi non e' di razza italica?
Che c'e' di brutto a difendere i confini
dall'invasione di quelle bestiacce?
Si chiama selezione naturale
e' la sopravvivenza del piu' forte
io fo il ministro e loro gli annegati.

Mi da' ragione il voto della gente
e chi protesta la faccia finita
che mica dura sempre la pazienza.

E visto che so scrivere io pure
mi sa che prima o poi butto giu' un libro
ho gia' pensato a come intitolarlo
qualcosa come "Prima gli italiani"
oppure "La difesa della razza"
e' che io al popolo gli voglio bene
come diceva quel poeta li'
un sangue un suolo un capo e io fo il capo.

==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 930 del 26 giugno 2018
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com