[Nonviolenza] Oggi in digiuno



OGGI IN DIGIUNO

Oggi, mercoledi' 23 maggio 2018, digiunero'.
Per richiamare me stesso alle mie responsabilita', per riflettere con maggiore chiarezza, per segnalare la gravita' dell'ora.
Infatti grande e' il rischio che l'estrema destra razzista prenda il potere nel nostro paese, e gravissimo, gravissimo e' il pericolo per innumerevoli donne e uomini innocenti che i caporioni dell'estrema destra razzista hanno gia' annunciato di voler perseguitare con sadica ferocia, con glaciale disumanita'.
*
Tra l'estrema destra razzista e il governo della repubblica in questo  momento sembrerebbe esservi solo un ostacolo: il discernimento e il coraggio del Presidente della Repubblica.
Che il Presidente sappia di non essere solo: che sappia che ad eccezione di pochi malati e di pochi malvagi l'intero popolo italiano e l'intera umanita' sono con lui, e fanno voti che non attribuisca l'incarico di formare il governo a un manutengolo o a un caporione dell'estrema destra razzista, estrema destra razzista che da anni non fa mistero dei suoi intenti persecutori, dei suoi intenti incostituzionali, antidemocratici, criminali: il razzismo e' un crimine contro l'umanita', e noi tutti siamo l'umanita'.
*
Un essere umano anch'io sono, ed amico della nonviolenza. E di tutti gli strumenti della nonviolenza il digiuno e' il piu' forte.
Sia chiaro: il digiuno nella tradizione nonviolenta non e' una forma di ricatto nei confronti di chicchessia; e' invece una confessione di umanita', un riconoscersi umani tra umani, uno sforzo di illimpidimento del proprio sentire ed agire; e' una testimonianza e un appello, a se stessi ed a tutti.
E' una parola il digiuno; la parola che dice: vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte; ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; tu opponiti alla violenza, sii tu l'umanita' come dovrebbe essere, agisci come vorresti che ogni essere umano agisse. E' la stessa grande parola che trovi scritta nella Costituzione della Repubblica: ve la scrissero col loro sangue tutte le vittime del totalitarismo e della guerra, tutti i martiri della Resistenza. Nel digiuno vorrei ascoltarli ancora.
Qui non si abbandona nessuno alla violenza razzista.
Qui non si arrende nessuno alla violenza razzista.
Qui non si consente che la violenza razzista si faccia governo, e regime.
*
So bene che essendo io un indigeno di questo paese non sono immediatamente minacciato in prima persona dalle persecuzioni che l'estrema destra razzista si ripromette di attuare se otterra' il governo dello stato; ma so che tante sorelle e tanti fratelli assai piu' fragili e sofferenti e indifesi di me stanno subendo una minaccia atroce, corrono un pericolo estremo. Di questo orrore non voglio essere complice.
Non fa mistero l'estrema destra razzista di voler distruggere i beni e i diritti di coloro che perseguita, non fa mistero di voler edificare ovunque campi di concentramento, non fa mistero di voler deportare e riconsegnare agli aguzzini cui erano sfuggite le vittime fuggiasche, non fa mistero di voler finanche imporre l'omissione di soccorso. Di questo orrore non voglio essere complice.
*
Reco e rumino nell'animo mio quelle parole di Dietrich Bonhoeffer, quelle parole di Martin Niemoeller.
Confido che rechino conforto e lume al Presidente della Repubblica, e ad ogni persona di volonta' buona.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 23 maggio 2018

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropaceviterbo at outlook.it (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)