[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 866



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Numero 866 del 12 aprile 2018

In questo numero:
1. Alcuni fogli volanti del 2017 (parte seconda)
2. Il professionista annoiato
3. Di minime ovvieta'
4. Ancora del pane e delle rose ancora
5. Cessate il fuoco
6. Dal punto di vista delle vittime
7. Tutte le uccisioni
8. Il nostro programma
9. L'emulo
10. Videodrome ai tempi dei social media
11. L'astuzia dello scrittore
12. Alla resa dei conti
13. Stanze del pronto soccorso
14. Le invasioni barbariche
15. "Chi salva le vite di sicuro e' un mascalzone"
16. Lasciare che i ricchi decidano delle sorti del mondo
17. Ogni persona uccisa
18. L. M.
19. Questa notte
20. Un duro mestiere
21. Dico le cose che tutti gia' sanno
22. Ripetendolo tre volte
23. Il mendicante
24. Chi siede dinanzi allo schermo
25. A chi si illude
26. Il nostro programma
27. La fissazione
28. Ogni arma sempre uccide
29. Ogni spada
30. Il primo dovere
31. A Roma in un cassonetto
32. Se
33. Dissoi logoi
34. Irrungen, Wirrungen
35. Ancora una litania delle stragi
36. La risposta

1. MATERIALI. ALCUNI FOGLI VOLANTI DEL 2017 (PARTE SECONDA)

Riproponiamo qui alcuni fogli volanti apparsi nel nostro notiziario nel 2017.

2. IL PROFESSIONISTA ANNOIATO

Per tutto il giorno piovve ed io non dissi
una parola e molte ne ascoltai
e sentii dire molte volte mai
ed evocar eclissi e apocalissi

per tutto il giorno a bestia e a biribissi
giocammo a soldi al caffe' dei cordai
non altro che pidocchi vi lasciai
e legionari e schiavi crocifissi

per tutto il giorno attesi fosse notte
cosi' da abbandonare la citta'
e rifugiarmi tra rovine e grotte

finche' passasse qualche baccala'
e dargli col rasoio un par di botte
con precisione ed imparzialita'.

3. DI MINIME OVVIETA'

Il disarmo salva le vite.
Fare la pace fa cessare le guerre.
Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.

Ricordati di essere un essere umano.
Sappi che e' un bene che esistano gli altri.
Sei tu che decidi tanta parte del tuo mondo.

Chi non contrasta il male ne e' complice.
Chi non ascolta trasforma il mondo in caos.
Dell'altro l'altro sei tu.

Plurale e' l'umanita'.
La coscienza e' coscienza del limite.
Una sola menzogna avvelena tutti i pozzi.

Una sola umanita'.
Un unico mondo vivente.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Il prossimo tuo come te stesso.

4. ANCORA DEL PANE E DELLE ROSE ANCORA

Vogliamo vivere questo e' certo
ma vivere un'esistenza degna di persone.

Non siamo animali domestici
non siamo giocattoli o bambini
non siamo macchine ne' merci
siamo esseri umani
come esseri umani trattateci
o lasciateci morire.

Vogliamo vivere questo e' certo
ma vivere un'esistenza degna di persone.

Che abbiamo lasciato la nostra casa
non significa che non avessimo una casa
che abbiamo lasciato la nostra terra
non significa che non ne avessimo una
abbiamo una lingua e una storia
abbiamo anime forti
gli orrori patiti non ci hanno resi ebeti.

Vogliamo vivere questo e' certo
ma vivere un'esistenza degna di persone.

Siamo sopravvissuti alla guerra
voi non sapete cos'e' una guerra
siamo sopravvissuti alla fame
voi non sapete cos'e' la fame
siamo sopravvissuti alle torture
voi non immaginate a quali torture.

Vogliamo vivere questo e' certo
ma vivere un'esistenza degna di persone.

Non siamo venuti qui a chiedere
siamo venuti qui a dare
siamo quello che avete dimenticato
siamo quello che avete perduto
siamo la vostra speranza
e vi vogliamo bene.

Vogliamo vivere questo e' certo
ma vivere un'esistenza degna di persone.

Senza che ve ne accorgeste
chi vi comanda vi rese vili e servi
saziati ubriacati ma servi
blanditi storditi ma servi
siamo venuti per risvegliarvi
per restituirvi la vostra umanita'.

Vogliamo vivere questo e' certo
ma vivere un'esistenza degna di persone.

Sappiamo che la liberta'
o e' di tutte e tutti o non e'
sappiamo che la verita'
non e' tale se non e' intera
sappiamo che l'umanita'
e' una.

Vogliamo vivere questo e' certo
ma vivere un'esistenza degna di persone.

5. CESSATE IL FUOCO

Gia' troppi esseri umani sono morti.
Cessate il fuoco.

Non esistono guerre giuste.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

6. DAL PUNTO DI VISTA DELLE VITTIME

Dal punto di vista delle vittime
solo dolore e buio.

Dal punto di vista delle vittime
ogni guerra e' orrore e orrore.

Dal punto di vista delle vittime
ogni esercito e' stragista.

Dal punto di vista delle vittime
ogni arma sempre e solo a uccidere serve.

Dal punto di vista delle vittime
tutti i poteri armati sono criminali.

Solo dal punto di vista delle vittime
l'umanita' si riconosce umana.

Salvare le vite e' il primo dovere
pace disarmo smilitarizzazione
solo la nonviolenza puo' salvarci tutti.

7. TUTTE LE UCCISIONI

Uccidono noi tutte le guerre
uccidono noi tutte le stragi
uccidono noi tutte le uccisioni.

La notte poi lava le strade
fa colare il sangue nei tombini
porta tutte le salme alla discarica
perche' possa ricominciare il gioco.

Passa la morte e strappa tutti i cartelloni
passa la morte e spara chiodi e denti
Volano draghi in vesti di nuvole
spade di giada fendono l'aria.

Nessuna strage restituisce la vita
nessuna strage pone fine alle stragi
chi ancora accetta di usare le armi
ha perso il lume della ragione.

Siediti sotto la pianta di fico
guarda le lingue infinite dell'erba
conta le fredde stelle del cielo
ricordati di Auschwitz e di Hiroshima.

Piangi le lacrime spezza il fucile
sappi la lingua del coro dei morti
salvare le vite e' il primo dovere
salvare le vite la sola speranza.

Uccidono noi tutte le guerre
uccidono noi tutte le stragi
uccidono noi tutte le uccisioni.

8. IL NOSTRO PROGRAMMA

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

Noi non crediamo alle promesse dei potenti
dalle loro bocche parole miste a sangue
colano grevi e la ricchezza loro
e' frutto della nostra schiavitu'
rovesciarli dobbiamo se vogliamo tutti vivere
una vita degna una vita solidale.

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

Noi ci opponiamo a tutte le armi
sempre le armi contro noi sono rivolte
sempre le armi e' noi che fanno a pezzi
sempre le armi sono assassine
ogni potere armato ci e' nemico
soltanto senza armi la vita sara' vita.

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

Teniamo per fermo che ogni persona
ha diritto alla vita alla dignita' all'aiuto
sappiamo per certo che ogni persona
ogni altra persona deve aiutare
chiamiamo politica la liberta' comune
l'eguale diritto la verita' che salva.

Il nostro programma il pane e la pace
abolire la guerra salvare le vite.

9. L'EMULO

Nessuna persona normale
porterebbe quei capelli
e nessuna persona normale
sarebbe feticista dei missili balistici intercontinentali
e nessuna persona normale desidererebbe
apparire in tivu' a dire che ci gode
a far crepare la gente a scatenare
la guerra nucleare a farla finita
con l'umanita'.

Ma di persone normali non ne ho mai conosciute
e poi neppure io sono sicuro
che sia meglio che l'umanita' continui
e visto che io devo morire
perche' dovrebbero continuare a campare tutti gli altri?

Cosi' ho deciso di fare la mia parte
non vi diro' ne' dove ne' quando
ma state in guardia pezzi di letame.

10. VIDEODROME AI TEMPI DEI SOCIAL MEDIA

Se la realta' virtuale e' reale
allora anche il reale e' solo virtuale
e poiche' il reale e' razionale
essendo l'irrazionale reale anche l'irrazionale
e' razionale.

I quindici minuti di celebrita'
valgono bene un omicidio
e poiche' tutti dobbiamo morire
ammazzare qualcuno non e' poi questa gran cosa.

Cosi' lungo una strada in America
un uomo un uomo ammazza per postare
su facebook il video della morte
cosi' il presidente dell'America
da' ordine di maciullare afgani
come si calpesta un formicaio
si spiaccica sul muro una zanzara
cosi' si inizia la guerra nucleare
cosi' si lasciano colare a picco
i piccoli nel cuore del marnostro
cosi' si nutrono di carne umana
i grandi della terra e noi meschini.

Spezzala tu questa catena di orrori
soccorri accogli assisti ogni persona
pace disarmo smilitarizzazione
il primo dovere salvare le vite.

11. L'ASTUZIA DELLO SCRITTORE

Alla barbarie piace indossare
gli stivali col tacco e con gli speroni
le medaglie che tintinnano sul petto
i nastrini sull'uniforme quadra
le piace marciare con salti di squadra
avere la faccia di cera bella lustra.

Lascia tutto lo stipendio al parrucchiere
per avere il riporto sbarazzino
o i capelli da testa a barattolo
il suo gusto e' la conferenza stampa
la parata con i palloncini
la moltiplicazione delle bandiere.

La televisione le piace piu' della nutella
condisce l'insalata con la polvere da sparo
spaccherebbe un atomo in quattro
di mestiere fa il presidente
il piccolo padre il grande fratello
il re dei re e il Ceo di tutti i trust.

E conosce l'arte magna di governo
il segreto di arruolare un po' di schiavi
per sparare su tutti gli altri schiavi.

L'astuzia dello scrittore e' tutta qui
che dove dovresti scrivere
il nome delle eccellenze loro
e fare l'elenco delle persone che hanno ammazzato
ci metti invece un sostantivo astratto
e di metafore dai giu' a manetta
cosi' nessuno ti querela
e l'editore ti pubblica tranquillo
e tutti dicono oh che bel poeta
magari vinci pure il premio Nobel.

12. ALLA RESA DEI CONTI

Sulla nostra vilta' fanno conto
tutti gli assassini di tutti i formati
sulla nostra stanchezza che ci sdraia
davanti alla televisione che ci assonna
quando in piazza dovremmo protestare
fanno conto gli assassini sulla forza
delle immagini che scambiamo per il mondo
e che come mondo accettiamo e invece dovremmo
quelle empie azioni quelle immagini immonde
quei poteri e strumenti assassini
contrastare con ogni nostra forza.

Sono capaci di tutto gli esseri umani
quindi anche di bene che pure e' cosi' faticoso
quindi anche di preferire
la verita' che salva le vite
di tutto sono infatti capaci gli esseri umani
anche
di essere umani.

Se non ti opporrai tu alla guerra e alle armi chi si opporra'?
se non ti opporrai tu al razzismo e allo schiavismo chi si opporra'?
se non ti opporrai tu al maschilismo e al fascismo chi si opporra'?
cosi' tante parole e cosi' pochi e poco pensati pensieri
cosi' tante parole e cosi' poche buone azioni
se rompi la scorza di pietra allora sei vivo.

Chiamiamo nonviolenza il movimento
delle oppresse e degli oppressi in lotta
per la comune liberazione
per la salvezza dell'umanita'.

Chiamiamo nonviolenza fermare le stragi
qui e adesso.

Una sola umanita'
in un unico mondo vivente
ogni vittima ha il volto di Abele.

13. STANZE DEL PRONTO SOCCORSO

I. Proverbi e cantari

L'illusione
buon bastione

passo passo
mosche e sasso

chi non muore
si rivede

chi si perde
ha quel che crede

vuoto secchio
mi ci specchio

tutto e' ruggine e pieta'
non restare inerte al grido
anche tu hai braccio e cuore.

II. Parabole

Sulla laguna
sorge la luna

La speranza
non ha stanza

la menzogna
cerca rogna

le parole
sono fole

solo guerra
tutto afferra

solo morte
tiene corte

la tempesta
mai non resta

il furore
mangia il cuore

impietosa filastrocca
a chi tocca tocca tocca

ma tu non dire la parola raca
ma tu conforta chi e' morso dal pianto
fa' quello che puoi per salvare le vite.

III. Ritorni

Chi dispera
non ha sera

chi va la notte
va a la morte

sulla muraglia
dormono abbracciati guardia e ladro

il tempo sembra fermo e invece fugge
tu non umiliare nessuno
tu non lesinare il tuo aiuto a chi soffre
al drago che torna tu sbarra la strada.

14. LE INVASIONI BARBARICHE

Il partito dei longobardi per la difesa della razza latina
la pena di morte per chi salva i naufraghi
a reti unificate le televisioni ritrasmettono
il trionfo della volonta'

ha diritto d'ingresso in Italia chi dimostra
la sua limpieza de sangre
di essere iscritto al partito antemarcia
di nutrirsi di carne di porco

a scrivere le leggi le streghe di Macbeth
tra le nobili tradizioni da riesumare la schiavitu' e la sferza
sono arte di governo i campi di concentramento e le deportazioni
il bene e' buonista e fa schifo

e' aperta in citta' la caccia all'ambulante
la gioventu' hitleriana si addestra allegra ai pogrom
il parlamento invita a fare fuoco
chi ammazza piu' innocenti vince un premio

15. "CHI SALVA LE VITE DI SICURO E' UN MASCALZONE"

Chi salva le vite di sicuro e' un mascalzone
gli assassini invece si' che sono galantuomini

i migranti in fuga dall'orrore sono tutti solo feccia
chi li ammazza invece si' che e' un vero uomo

sa il fatto suo il governo e istituisce
lager, deportazioni, tribunali speciali

le onorevoli eccellenze in parlamento
chiamano la nazione a fare fuoco

il caporale vede la televisione
di lacrime commosse unge la sferza

la nostra bella Italia si fa onore
nel campionato mondiale delle stragi

16. LASCIARE CHE I RICCHI DECIDANO DELLE SORTI DEL MONDO

Lasciare che i ricchi decidano delle sorti del mondo
quale piu' grande follia?
Nessuno puo' essere ricco
senza innumerevoli vittime
ogni grande patrimonio e' sempre frutto
di grandi rapine, d'infinito dolore

Tutti gli esseri umani sono eguali in diritti
tutti hanno diritto a una vita degna
tra tutti equamente vanno condivisi
i beni del mondo
e tutti equamente devono contribuire
al bene comune

Chiamiamo democrazia
la deliberazione in comune
chiamiamo pace
che nessuno sia ucciso o violato o abbandonato
chiamiamo umanita'
tutti gli esseri umani, e la benevolenza verso di essi.

17. OGNI PERSONA UCCISA

Ogni persona uccisa il mondo grida forte
sussulta la terra il cielo si oscura
ogni persona uccisa e' la fine del mondo.

Sono arance i cuori degli esseri umani
nella sua grande caserma il re filosofo
si vanta gaglioffo di avere
mani che spremono all'ultima goccia
mani che stritolano a buccia strema
ridenti applaudono i cortigiani e brindano.

Legioni di schiavi arruolano
i caporali sulla piazza dell'appello
al buio non vedi che camminano
al passo dell'oca i signori padroni.

Se con l'apriscatole il tuo telefonino aprissi
ne sgorgherebbe di sangue umano un fiume
ogni volta che premi sullo schermo
qualcuno che non vedi allora muore
in un paese lontano
alla periferia del tuo quartiere
nel cassone del camion che ti sorpassa adesso.

Nell'orto gatto e volpe seminano pallottole
ne crescono cespi di teste bruciate
in televisione qualcuno sorridente invita al pogrom
vestito sportivo ritratti gli artigli sorride felice.

Dei rapinatori il consiglio
d'amministrazione
benedice le genti dal balcone
mentre banchetta ad anime e cervelli
ammira la plebe la potenza
della madre di tutte le bombe
che uccide i selvaggi
e i selvaggi siamo noi.

Non chiudere gli occhi
non chinare la testa
non essere complice
ogni essere umano ha diritto alla vita
salvare le vite e' il primo dovere.

18. L. M.

Tutti i poteri contrastare
e tutte le mode e tutte
le usanze che tengono oppressi
l'oppressa e l'oppresso.

Accettare per se' la persecuzione
e per nessun altro ammetterla
resistere sempre e insegnare
a resistere sempre.

(In nome dell'unico bene
in nome dell'unico vero
ognuno lo chiami come vuole
lo trovi dove vuole o dove capita
lo cerchi e si lasci trovare
basta aprire gli occhi
basta porsi in ascolto
basta iniziare il cammino
scegliere la parte dell'ultimo
lottare per la dignita' di tutti).

Comprarsi subito una tomba a B.
ogni luogo e' il centro del mondo.

19. QUESTA NOTTE

Chieditelo:
e' questo il bosco del drago?
e' questo il castello senza uscita?
questa notte non finira' mai piu'?

Chieditelo:
quante torture avranno gia' subito?
e quante ancora dovranno subirne?
e noi si restera' in silenzio mentre accade?

Chieditelo:
chi combattera' il male se non lo combatti tu?
chi sosterra' l'afflitto se tu non lo farai?
e non e' questa l'ora che ti chiama?

Chieditelo:
facile e' fare i miracoli difficile e' la pazienza
non volgere le spalle al sofferente
non chiudere la porta questa notte.

20. UN DURO MESTIERE

Un duro mestiere e' opporsi alla guerra
ti dicono complice dei dittatori
ti dicono amico di vili e di ignavi
che sei parassita tartufo e codardo
tu stesso ti ripeti queste voci
tu stesso te stesso disprezzi
che opporsi alla guerra e' un cupo mestiere.

Ti dici in silenzio che il primo dovere
e' questo soltanto salvare le vite
ti dici in silenzio che le armi nemiche
giurate son sempre di ogni essere umano
ti dici in silenzio che uccidere e' un male
e meglio e' subire che spargere morte
e sempre ti sembrano doppi pensieri.

Tu esiti sempre e se chiami alla lotta
ti strozza incertezza di fare del male
a chi la tua voce ascolta e non sa
che la verita' che tu enunci non sai
se e' verita' o soltanto scommessa
ed ogni parola diviene perplessa
sconnessa ogni azione confusa ogni idea.

Tu provi vergogna del tuo ventre colmo
di avere una casa di essere vecchio
di avere goduto di tutte le gioie
di ogni ricordo tu provi vergogna
solo atti mancati e meschini ed infami
e nulla facesti di degno e di vero
or come pretendi parlare a chi soffre?

Ha ogni ragione chi dice che menti
poiche' la tua vita non ti e' testimone
ma tu in questa botola non ci cadere
non conta che tu non sia buon testimone
e' quello che dici che conta se dici
che uccidere e' un male che il primo dovere
e' opporsi alla morte salvare le vite.

La guerra e' nemica dell'umanita'
ogni essere umano ha diritto alla vita
abolire le armi e le armate assassine
alla violenza resistere sempre
resistere ad ogni potere oppressivo
chiamare le oppresse e gli oppressi alla lotta
la nonviolenza e' la scelta e il cammino.

21. DICO LE COSE CHE TUTTI GIA' SANNO

Dico le cose che tutti gia' sanno
le stragi arrivate nei continenti
della ricchezza (frutto avvelenato
di secolare e attuale rapina)
sono la conseguenza piu' che ovvia
delle stragi che i padroni del mondo
hanno lungamente perpetrato
e quotidianamente perpetrano
nei continenti gia' resi colonie.

Dico le cose che tutti gia' sanno
i governi americano ed europei
hanno creato i terroristi odierni
armandoli addestrandoli usandoli come addetti
alla macellazione delle carni umane
insegnando loro che la regola del gioco
e' sterminare tutti.

Dico le cose che tutti gia' sanno
l'attuale ordine del mondo
e' gia' il fascismo su scala planetaria.

Dico le cose che tutti gia' sanno
ogni essere umano ha diritto alla vita
il primo dovere e' salvare le vite
abolire la guerra gli eserciti le armi
fare del rispetto della vita
la decisione senza eccezioni
la politica prima la legge ineludibile
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe.

22. RIPETENDOLO TRE VOLTE

Non l'elemosina, i diritti.
Non l'elemosina, i diritti.
Non l'elemosina, i diritti.

Non altro che questo vogliamo: i diritti.
I nostri diritti.
I diritti di tutti.

23. IL MENDICANTE

E tu trattalo bene lo straniero
trattalo bene il mendicante, il misero.

Fosse Ulisse che e' tornato a Itaca.

24. CHI SIEDE DINANZI ALLO SCHERMO

Chi siede dinanzi allo schermo
lo schermo lo riduce al silenzio.

Chi siede dinanzi allo schermo
lo schermo gli copre la vista del mondo.

Chi siede dinanzi allo schermo
guarda in una scatola che neppure esiste.

Chi siede dinanzi allo schermo
dallo schermo gli suggono la vita.

Spegnere la televisione
alzarsi in piedi
scendere per le strade
recare soccorso al disperato
trovare compagni di lotta e di cammino
salvare le vite.

Anche nella piu' profonda stanchezza
puoi ancora dire una parola di pace
anche nella piu' tetra disperazione
puoi ancora fare un gesto di pace.

Dinanzi all'orrore non cedere
difendi l'umanita' di tutti e la tua
finche' tu resisti il fascismo non ha vinto.

25. A CHI SI ILLUDE

I.

Nessuna parola di pace i potenti del mondo possono dire
il loro potere e' la guerra
nessun atto di giustizia i potenti del mondo possono compiere
il loro potere e' saccheggio
nessuna verita' e' nei potenti del mondo
tutto in loro e' menzogna e delitto.

Nessun padrone puo' essere generoso
nessun potente puo' essere giusto
ogni ricchezza di una rapina e' figlia
ogni potenza di una violenza l'esito.

II.

Basta distrarsi un momento
e ci si trova a partecipare al pogrom.

Basta distrarsi un momento
e sei arruolato nella falange.

Basta distrarsi un momento
e sei li' che getti iprite sulle Ambe.

Basta distrarsi un momento
e gia' cavalchi col klan.

Se state ancora li' seduti e sorridenti
e avete ancora tetto e cibo e panni
non avete mai resistito
mai vi siete opposti all'ordine dei lupi.

III.

Tu resta presente a te stesso
per quanto sia poco dividi il tuo pane.

Tu resta presente a te stesso
salvare le vite e' il primo dovere.

Tu resta presente a te stesso
non cedere all'ordine dei campi.

Tu resta presente a te stesso
non stare nei ranghi e alla mensa
degli sfruttatori.

Mai ti seduca l'astratto
ogni persona ha diritto alla vita
ogni persona e' valore infinito.

Non separare i mezzi dai fini
non chiudere gli occhi dinanzi al dolore
tutto e' comune tutto e' risposta.

Breve e' la vita e troppo lunga l'arte
conserva pulito il tuo specchio
non sporcare di sangue il tuo coltello
sappi dire cento e mille volte no
non sia chiusa al mendicante la tua tenda.

IV.

Prima che giunga l'ora del silenzio
sappi dire la parola buona.

Prima che il cuore sia tagliato e cotto
sappi fare l'azione che salva.

Prima che il male tutto ti divori
sappi donare un sorso di bene.

V.

T'invita un amico d'animo gentile
ad esser prudente a placarti a tacere
se dici queste cose
ti prenderanno per comunista.

Ma io sono comunista
e non ho pace e non so star silente
troppo mi pesa l'orrore
di vedere innumeri vite
tritate bollite divorate
ridotte a niente.

26. IL NOSTRO PROGRAMMA

Salvare le vite.
Una persona, un voto.

27. LA FISSAZIONE

Sanno pensare soltanto alla guerra
politica e' sinonimo di cannoniere
sicurezza e' fare i lager sotto casa
vendere bombe agli stragisti e' senso degli affari
chiamano modernizzazione l'universale apartheid
la carne umana e' il piatto forte del banchetto.

Che la loro rapina prosegua
e' l'unico bene l'unica legge
per chi pronuncia la parola uguaglianza
e' pronto il plotone d'esecuzione
a chi rivendica i diritti calpestati
e' gia' stato inviato il sicario
per mezzo euro non esiterebbero
a scatenare la fine del mondo.

28. OGNI ARMA SEMPRE UCCIDE

Ogni arma sempre uccide.
Solo il disarmo salva le vite.

29. OGNI SPADA

Ogni spada trova la sua bevanda.
Solo il disarmo salva le vite.

30. IL PRIMO DOVERE

Lo sai gia' qual e' il primo dovere.
Salvare le vite e' il primo dovere.

31. A ROMA IN UN CASSONETTO

A Roma in un cassonetto
in via maresciallo Pilsudski
hanno trovato i resti di una donna
uccisa e smembrata.

Dei mille pensieri che ho in testa
non uno riesco piu' a dire.

Eppure tacere non devi
eppure tacere non puoi.

Il primo dovere e' salvare le vite
il primo dovere e' l'insurrezione nonviolenta
che sola puo' salvare l'umanita' dall'estinzione.

32. SE

Se degli altri non senti pieta'
come potranno altri sentire pieta' di te?

Se non riconosci l'altrui umanita'
e' la tua stessa umanita' che perdi.

Tutto contagia l'orrore. In un attimo
l'incendio che appiccasti all'altrui casa
ha gia' raggiunto la tua.
La lama che affondasti nelle carni
altrui dalle tue carni sprizza sangue.

La tua indifferenza all'altrui grido
di dolore, la smorfia di fastidio
alla richiesta di aiuto del lontano,
prima ancora che tu dica una parola
gia' ti trafiggono e ti rubano la luce.

Questa e' la regola del nostro esistere:
non altro avrai che quello che tu desti.

Una e' l'umanita, una e' la sorte
salvare le vite e' il primo dovere
non essere uccisi e' il primo diritto.

Sull'orlo dell'abisso
in questa notte illune
destati dunque e veglia
soccorri accogli assisti
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

33. DISSOI LOGOI

Non basta disarmare le mani
occorre disarmare anche i cuori
ma almeno frattanto si disarmino le mani.

Non basta provare pieta'
occorre recare aiuto
ma almeno frattanto pieta' si provi.

Non basta parlare
e' agire che occorre
ma almeno frattanto non si taccia.

Si illude il chiacchierone che non fa
mente il pietoso che non da' soccorso
e' ipocrita l'ipocrita.

Ma benedetto sia l'ipocrita che si astiene dal colpire
e benedetto sia il lamentoso che non versa l'altrui sangue
e benedetto il disertore che ha spezzato la sua lama.

Tutto e' cosi' confuso
tutto e' cosi' semplice.

Tu non uccidere
tu salva le vite.

34. IRRUNGEN, WIRRUNGEN

La tua parola sempre ti condanna.
E sempre ti condanna il tuo silenzio.

*

Minima una storia universale della civilta' umana

Il tempo della pietra e del bastone
il tempo della spada e dello stilo
il tempo del torchio e del cannone
il tempo dell'aereo e la tastiera
il tempo dello schermo e della morte.

*

Proverbi

Una parola e' poco, due son troppe
chi fa da solo fa per trentatre'
chi morde una cane va in televisione
chi uccide un uomo va sotto processo
chi centomila uccide va al governo.

*

Questo si sa, che chi brucia oggi libri
domani dara' fuoco alle persone.

E questo anche si sa, che chi su un libro
giura, ben presto brucera' la gente.

*

Non solum, sed etiam

Non vi e' soltanto la barbarie barbara
di chi ne' legge ne' sa far di conto
e a pugni a calci a bastonate uccide
vi e' anche quella assai civilizzata
di chi ormai letti tutti i libri pensa
sia giunta l'ora del sacco e delle pire.

*

Non segare le gambe a tua sorella
non rompere le ossa al ballerino
non arruolarti ancora a Bolzaneto.

Non tender la cicuta al prigioniero
non porre mano a tirar su la croce
non dare fuoco all'ultima foresta.

Non premere la lama sulla gola
non cooperare all'ordine dei lager
non spingere il bottone su Hiroshima.

Nascondilo il fuggiasco, tu sei quello
il debole difendi, tu sei quello
sei tu il mendico che bussa alla tua porta.

Ogni potere mangia carne umana
sappi dire di no, sappi esser tu
l'umanita' come dovrebbe essere.

35. ANCORA UNA LITANIA DELLE STRAGI

Me le ricordo le stragi in Italia.
Le stragi fasciste, le stragi di stato.
La lunga di omicidi catena degli anni di piombo.
Le stragi mafiose che non sono mai cessate.
Me le ricordo bene. Me le ricordo tutte.

Mi chiedo a ogni strage non solo cui prodest
mi chiedo a ogni strage la costellazione
di poteri e di ideologie, di violenza gia' dispiegata
di rapporti di proprieta' e di produzione
di distribuzione e consumo
che si riflette nell'ultimo adepto
del club degli assassini.

E mi chiedo a ogni strage che cosa
quel concreto essere umano ha portato
alla decisione di togliere la vita
ad esseri umani a lui del tutto simili
e a lui del tutto estranei
estraniato egli stesso a se stesso
forza-lavoro della fabbrica della morte.

Mi chiedo cosa abbiamo mancato di fare
per tenerlo unito alla sua umanita'
e all'umanita' tutta
e cosa abbiamo fatto di cosi' orrido e infame
da indurlo a pensare che la salvezza fosse
nell'uccidere, nell'ucciderci, nell'uccidersi.

Non e' solo questione di economia politica
(e' anche questione di economia politica, lo sappiamo tutti)
e non e' solo questione di ideologie
(ideologie dell'alienazione, certo, falsa coscienza, certo,
ma anche risposta - cosi' semplice, cosi' facile -
alla ben coltivata disperazione,
alla ben coltivata stupidita', al frivolo vuoto
della societa' dello spettacolo e della schiavitu'
che rimette in circolo gli dei degli eserciti
sempiternamente assetati di sangue)
e' anche questione di sviluppo tecnologico
che alla barbarie appresta addestramento
letale casalingo e pronti all'uso
strumenti che in un lampo tutto colmano
ed estinguono, sviluppo tecnologico
che a chiunque consente di procurarsi
un carroarmato, un bombardiere, un'atomica
sotto forma di un suv o di un tir
sotto forma di un coltello da cucina di una bombola di gas
del mitra del martello dei cocci di vetro
del pugno serrato che rompe la faccia a tua moglie che dice di no
ed e' anche questione di crisi ecologica
prodotta dalle economie di scala del capitale astratto
incompatibili con i concreti limiti del mondo vivente
(e qui si torna all'economia politica
ed alla critica della ragion pratica).

Nel mondo militarizzato della globalizzazione
della televisione che tutto spia e nasconde
e della crudelta' che tutto esibisce e divora
chi non ha una divisa si dipinge da solo una maglietta
si addestra al passo dell'oca imitando cio' che vede su youtube
si arma di artigli o di tubercolosi
scende in strada a spargere il terrore
e solo cosi' sente finalmente di esistere
solo cosi' raggiunge il quarto d'ora
di celebrita' promessogli ex alto.

Ma ancora una cosa e' da dire ed e' quella che piu' conta:
e' il maschilismo la prima radice
e' il maschilismo il primo paradigma
di ogni violenza e di ogni schiavitu'
di ogni tortura e di ogni massacro.
Se non si comincia da qui
se non si contrasta il maschilismo
nessuna strage sara' mai fermata.

Il mondo e' fuori sesto
dal cielo piove sangue
da se stesse le armi uccidono le persone
e nell'ordine gerarchico del mondo
ogni oggetto e' un'arma
ogni relazione un rapporto di forza
ogni bene e' trasformato in merce
ed ogni merce e' un veleno e un sicario
si accendono luci potentissime
solo per accecare chi guarda
ovunque giunge il canto delle sirene
e piu' non s'ode voce umana alcuna
all'ufficio personale della grande azienda del mondo
si arruolano solo schiavi e carnefici
alle pecore crescono denti da lupo
i lupi sputano uranio impoverito
con venti dollari compri il tuo kit da orco.

Solo la nonviolenza puo' fermare la catastrofe
solo l'umanita' puo' salvare l'umanita'
solo la tua bonta' piu' fermare le stragi
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Non e' alle mie parole che devi dare ascolto
e' al silenzio delle vittime
alla verita' che e' in te.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi nella lotta per la comune liberazione
unitevi nella lotta per la salvezza comune
dell'umanita' e del mondo vivente.
Ogni essere umano ha diritto alla vita
Salvare le vite e' il primo dovere.

36. LA RISPOSTA

La sola risposta a chi uccide: non uccidere.
La sola risposta a chi predica l'odio: non odiare.
La sola risposta a chi non sa ascoltare: ascoltalo.
La sola risposta all'escluso: accoglilo.
La sola risposta al disperato: soccorrilo.
La sola risposta al ferito: soccorrilo.
La sola risposta all'impaurito: soccorrilo.
La sola risposta all'abbrutito: soccorrilo.
Di tutti gli esseri umani tu prenditi cura.
Ogni tua azione sia di buon esempio.

La sola risposta ad ogni potere assassino: contrastalo.
Contrastalo con la forza della verita'.
Contrastalo con la scelta del bene.
Contrastalo con la lotta nonviolenta che ad ogni violenza si oppone.
Ad ogni potere che opprime tu nega il consenso
ad ogni potere che sfrutta e violenta resisti.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

Salvare le vite.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Sapere che una e' l'umanita'
e unico il mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Non dimenticartene mai: tu sei quello.
Qualunque persona che sofffre
qualunque persona che teme
qualunque persona che piange
qualunque persona che fugge e si nasconde
qualunque persona che grida e ammutolisce
qualunque qualunque persona
non dimenticartene mai: tu sei quello.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 866 del 12 aprile 2018

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