[Nonviolenza] Archivi. 277
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- Date: Fri, 10 Nov 2017 14:32:05 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 277 del 10 novembre 2017
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di settembre 2017 (parte seconda)
2. Dall'11 settembre al 2 ottobre
3. Il nostro stupro quotidiano
4. Disastri naturali, umane responsabilita'
5. I razzisti sono un'infima minoranza. Facciamo finalmente sentire la voce dell'Italia civile
6. A tutti i parlamentari democratici un fervido invito ad aderire all'appello "Una persona, un voto"
7. Il paese degli stupri
8. Lo ius soli, il senato
9. Edith Windsor
10. "La peste" di Albert Camus. Un incontro di studio su un capolavoro della letteratura antifascista
11. Il paese dei femminicidi
12. Nell'anniversario della nascita di Tiziano Terzani
13. L'osceno segreto dei maschi
14. Fragilita'
15. Machiavelli, o dell'umanita'
16. Harry Dean Stanton
17. Ruperto Dellusceri: Una spontanea dichiarazione
18. Per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita'
19. Tre ministri emeriti, 165 parlamentari, migliaia di cittadini chiedono una legge elettorale fondata sul principio "Una persona, un voto"
20. Per Alfio Pannega, ricorrendo il 21 settembre l'anniversario della nascita
21. Ancora l'orrore
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2017 (PARTE SECONDA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2017.
2. DALL'11 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE
Ricorre l'11 settembre l'anniversario del golpe in Cile e quello dell'attacco alle torri gemelle di New York.
Il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, e' stato proclamato dall'Onu Giornata internazionale della nonviolenza.
Tra l'11 settembre e il 2 ottobre si pone all'umanita' un'alternativa: o lasciare che la violenza ci porti tutti alla catastrofe, o invece scegliere la nonviolenza per la salvezza dell'umanita' intera.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il primo dovere e' salvare le vite.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
3. IL NOSTRO STUPRO QUOTIDIANO
In ogni citta', in ogni borgo, in ogni campo
uomini rapiscono donne, uomini feriscono donne, uomini uccidono donne.
Di mattina, di sera, di notte
armati di mitra, armati di coltello, armati di mani che serrano e rompono.
Vive una vita di terrore e sgomento meta' dell'umanita'
e una vita di odio e disprezzo - di se' e dell'altro da se' - la massima parte dell'altra.
Non si fermeranno le guerre, non si abbatteranno le dittature,
non si abolira' la schiavitu', non cesseranno le persecuzioni
finche' non sara' sconfitto il maschilismo.
4. DISASTRI NATURALI, UMANE RESPONSABILITA'
Prendersi cura della natura.
Prendersi cura delle persone.
L'umanita' e' in grado di prevedere molte cose.
E molte cose e' in grado di prevenire.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Prendersi cura della biosfera.
*
Il dissesto idrogeologico non e' un evento naturale.
Il dissennato consumo di suolo non e' un evento naturale.
L'incuria per i beni comuni non e' un evento naturale.
Siamo animali sociali, diamone prova.
Siamo animali razionali, diamone prova.
Una sola umanita', un unico mondo vivente.
5. I RAZZISTI SONO UN'INFIMA MINORANZA. FACCIAMO FINALMENTE SENTIRE LA VOCE DELL'ITALIA CIVILE
Dai mass-media sembrerebbe che in Italia i razzisti siano una valanga. Non e' cosi'. Certo, sono rumorosi, volgari, fanno chiasso ed esibiscono una sfacciata brutalita', tutte caratteristiche che "fanno audience". E padroni schiavisti, politicanti cinici e padroni di mass-media fin interdetti dai pubblici uffici li usano, li proteggono, li favoreggiano in mille modi, dalla barbarie e dalla sua propagazione cavando un turpe profitto. Ma restano una infima minoranza di barbari.
*
La stragrande maggioranza della popolazione italiana non e' come questi signori.
La stragrande maggioranza della popolazione italiana e' di persone civili, di persone normali che non vogliono uccidere nessuno, che non vogliono bastonare ne' accoltellare nessuno, che non vogliono perseguitare nessuno.
La stragrande maggioranza della popolazione italiana e' di persone che sanno distinguere il bene dal male: sanno che aiutare una persona in pericolo e' un dovere; sanno che il rispetto degli altri e' garanzia per il rispetto di se stessi; sanno che l'omissione di soccorso e' un crimine.
La stragrande maggioranza della popolazione italiana sa che i deliranti teorici della "razza" hanno fatto morire innumerevoli persone innocenti e ridotto in macerie il nostro paese.
La stragrande maggioranza della popolazione italiana sa che l'immensa ricchezza artistica del nostro paese e' il frutto della compresenza in Italia di tante culture diverse.
*
Oggi in Italia incredibilmente a un decimo della popolazione reale e' negato il diritto di voto, il diritto di decidere insieme a tutti gli altri su cio' che tutti riguarda. E' un anacronismo e una stoltezza: poiche' la partecipazione democratica e' la prima e la principale forma di riconoscimento reciproco, di cooperazione autentica in condizioni di pari dignita'. Ed e' una vergognosa offesa alle persone e alla ragionevolezza: chi vive, lavora, paga le tasse e fa crescere i suoi figli in Italia non puo' essere tenuto in condizioni di minorita', in una sorta di "apartheid elettorale" che non ha alcuna giustificazione ed umilia la coscienza di ogni persona. Questa bizzarra ed obbrobriosa "decimazione elettorale" deve cessare.
*
L'Italia e' una repubblica democratica: vige quindi in essa principio "una persona, un voto". Inveriamolo.
Lo chiedono migliaia di persone che hanno aderito all'appello promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace.
E con essi lo chiedono anche tre ministri emeriti.
E con essi lo chiedono anche gia' 152 parlamentari in carica, e confidiamo che presto molti altri se ne aggiungano.
E lo chiedono con la loro stessa semplice presenza, e pur con le loro lingue tagliate, oltre cinque milioni di italiani non riconosciuti burocraticamente come tali, ma tali nella realta' effettuale, tali nella coscienza di tutti noi che con loro viviamo, lavoriamo, abitiamo insieme, nostre vicine e nostri vicini, nostre colleghe e nostri colleghi, nostri fratelli e nostre sorelle.
E lo chiedono nel loro cuore la stragrande maggioranza, la quasi totalita' delle italiane e degli italiani, che non vogliono essere complici di una assurda e ignobile segregazione, che sanno che la liberta' e' indivisibile, che vogliono vivere in un paese democratico, dove quindi vige il principio "una persona, un voto".
*
La violenza si sconfigge con la democrazia.
L'emarginazione si contrasta con la partecipazione.
E' la solidarieta' che fonda la civile convivenza.
Gli stessi diritti e doveri per tutte e tutti.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
*
A tutte le persone che ci leggono chiediamo ancora un impegno a sostegno dell'appello "Una persona, un voto", che possa al piu' presto tradursi in legge.
Non l'elemosina che umilia, ma il rispetto della dignita', l'eguaglianza di diritti, l'aiuto reciproco tra persone che si riconoscono ugualmente umane.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
6. A TUTTI I PARLAMENTARI DEMOCRATICI UN FERVIDO INVITO AD ADERIRE ALL'APPELLO "UNA PERSONA, UN VOTO"
Gentile parlamentare,
le scrivo per rivolgerle un fervido invito ad aderire a un ragionevole appello.
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152 sue colleghe e suoi colleghi hanno gia' sottoscritto l'appello "Una persona, un voto" promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace (con il sostegno di moltissime autorevolissime personalita' della vita culturale, morale, civile ed istituzionale del nostro paese, da Giancarla Codrignani a Heidi Gaggio Giuliani, da Raniero La Valle a Giorgio Nebbia, da Francuccio Gesualdi a Moni Ovadia, da Chiara Ingrao a Luisa Morgantini, da Riccardo Orioles ad Annamaria Rivera, e tra essi anche tre ministri emeriti: Maria Chiara Carrozza, Giuseppe Fioroni e Cecile Kyenge) per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
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Questi suoi colleghi legislatori sono Roberta Agostini, Luisella Albanella, Ileana Argentin, Massimo Artini, Lorenzo Basso, Eleonora Bechis, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Stella Bianchi, Tamara Blazina, Fabrizio Bocchino, Antonio Boccuzzi, Paola Boldrini, Francesca Bonomo, Michele Bordo, Daniele Borioli, Luisa Bossa, Chiara Braga, Beatrice Brignone, Claudio Broglia, Vincenza Bruno Bossio, Enrico Buemi, Renata Bueno, Salvatore Capone, Sabrina Capozzolo, Renzo Carella, Anna Maria Carloni, Mara Carocci, Marco Carra, Maria Chiara Carrozza, Floriana Casellato, Franco Cassano, Felice Casson, Marco Causi, Massimo Cervellini, Vannino Chiti, Eleonora Cimbro, Monica Cirinna', Giuseppe Civati, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Paolo Cova, Giuseppe Luigi Cucca, Gianni Cuperlo, Erica D'Adda, Alfredo D'Attorre, Loredana De Petris, Lello Di Gioia, Marco Di Lello, Nerina Dirindin, Umberto D'Ottavio, Donatella Duranti, Laura Fasiolo, Nicoletta Favero, Marco Fedi, Ciccio Ferrara, Elena Ferrara, Giuseppe Fioroni, Vincenzo Folino, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Paolo Gandolfi, Daniela Gasparini, Maria Grazia Gatti, Anna Giacobbe, Francesco Giacobbe, Andrea Giorgis, Gianni Girotto, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Gero Grassi, Monica Gregori, Giuseppe Guerini, Maria Cecilia Guerra, Paolo Guerrieri, Maria Iacono, Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Silvio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Andrea Maestri, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Luigi Manconi, Massimiliano Manfredi, Claudia Mannino, Maino Marchi, Raffaella Mariani, Giovanna Martelli, Claudio Martini, Michela Marzano, Alessandro Mazzoli, Michele Meta, Corradino Mineo, Franco Mirabelli, Michele Mognato, Daniele Montroni, Mario Morgoni, Delia Murer, Martina Nardi, Luis Alberto Orellana (relativamente alle elezioni amministrative), Francesco Palermo, Oreste Pastorelli, Luca Pastorino, Edoardo Patriarca, Carlo Pegorer, Serena Pellegrino, Vinicio Peluffo, Caterina Pes, Alessia Petraglia, Stefania Pezzopane, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Laura Puppato (relativamente alle elezioni amministrative), Roberto Rampi, Francesco Ribaudo, Lucrezia Ricchiuti, Lara Ricciatti, Maria Grazia Rocchi, Giuseppe Romanini, Gessica Rostellato, Roberto Ruta, Giovanna Sanna, Mario Sberna, Francesco Scalia, Gian Piero Scanu, Gea Schiro', Arturo Scotto, Angelo Senaldi, Marina Sereni, Camilla Sgambato, Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Veronica Tentori, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Walter Tocci, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Daniela Valentini, Liliana Ventricelli, Walter Verini, Adriano Zaccagnini, Sandra Zampa, Alessandro Zan, Giorgio Zanin.
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L'appello evidenzia che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"; e poiche' Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".
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Ricordo altresi' che il presupposto "de iure" della proposta e' illustrato nella premessa del progetto di legge formulato anni fa dall'Anci (l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, che rappresenta tutti i Comuni italiani) recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'" (progetto che era riferito alle elezioni amministrative, ma la cui intelaiatura giuridica e' riferibile anche tout court alle elezioni politiche).
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Non c'e' bisogno di aggiungere che e' con la democrazia che si contrasta il razzismo, il fanatismo ed ogni forma di violenza; che e' con la democrazia che si promuove la partecipazione e quindi si contrasta l'emarginazione e la segregazione; che e' con la democrazia che si impedisce che particolarmente le persone piu' fragili siano abbandonate alla solitudine, alla disperazione, alle vessazioni e all'irretimento da parte dei poteri criminali.
E' con la democrazia che si realizza la civile convivenza, e perno della democrazia e' appunto il principio "una persona, un voto".
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Un decimo dell'effettiva popolazione italiana attende di poter partecipare al processo democratico, alla deliberazione in comune sul bene comune, qui, nel paese in cui queste persone, questi nostri conterranei, vivono e lavorano, nel paese che amano come il luogo in cui vivere una vita degna.
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Le sarei pertanto assai grato se anche lei volesse esprimere la sua adesione alla proposta.
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In via subordinata, qualora per un qualunque motivo non condividesse la proposta del diritto di voto a tutti i residenti in Italia per le elezioni politiche, le sarei assai grato se lei volesse esprimere il suo sostegno almeno alla proposta elaborata dall'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia per il diritto di voto a tutti i residenti nelle elezioni amministrative.
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione e scusandomi per il disturbo, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro.
7. IL PAESE DEGLI STUPRI
La violenza maschile che dilaga.
Gli stupri, i femminicidi, il totalitarismo dell'ordine maschilista e patriarcale.
Sconfiggere il maschilismo e' l'impegno piu' urgente.
Perche' meta' dell'umanita' e' in costante condizione di estremo pericolo.
Perche' questa violenza e' la prima radice e il primo modello di ogni violenza.
Perche' se non si sconfigge il maschilismo non si potra' mai costruire ne' pace ne' giustizia ne' civile convivenza.
Sconfiggere il maschilismo e' il compito piu' urgente di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona.
8. LO IUS SOLI, IL SENATO
A quanto pare nel senato del nostro paese in questo momento i razzisti che odiano i bambini sono la maggioranza.
La maggioranza dei senatori nega a bambini e adolescenti nati in Italia, cresciuti in Italia, che vanno a scuola in Italia, in tutto e per tutto uguali ai loro coetanei, di essere riconosciuti come italiani.
La maggioranza dei senatori vuole tenerli in uno stato di segregazione.
Non ne provano vergogna i signori senatori?
Non ne prova orrore la popolazione italiana?
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Il male che i razzisti oggi fanno a ottocentomila bambini, non ci convoca tutti ad opporci a questa barbarie, con la forza della verita', con la scelta dela nonviolenza?
Un senato in cui siede una maggioranza razzista persecutrice di bambini non rappresenta il popolo italiano.
Un senato in cui siede una maggioranza razzista persecutrice di bambini e' un'infamia e un'offesa all'umanita'.
Non ne provano vergogna i signori senatori?
Non ne prova orrore la popolazione italiana?
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Quei senatori democratici - e ve ne sono - eletti nelle liste delle forze politiche ieri ambigue ed oggi schierate su posizioni esplicitamente razziste e persecutorie, cosa aspettano a dissociarsi dalle decisioni dei vertici di quei partiti?
Cosa aspettano a dichiarare che loro si avvarranno del principio costituzionale che stabilisce che i parlamentari non sono sudditi ma si esprimono "senza vincolo di mandato", e voteranno in favore dei bambini e contro il razzismo?
L'Italia non e' un paese razzista.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
9. EDITH WINDSOR
E' deceduta Edith Windsor, attivista per i diritti lgbt, ergo: per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con gratitudine la ricordiamo.
10. "LA PESTE" DI ALBERT CAMUS. UN INCONTRO DI STUDIO SU UN CAPOLAVORO DELLA LETTERATURA ANTIFASCISTA
Si e' svolto mercoledi' 13 settembre 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul libro "La peste" di Albert Camus.
Nel corso dell'incontro sono state anche lette e commentate alcune decisive pagine del capolavoro del grande scrittore, filosofo, drammaturgo, militante antifascista.
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Una breve notizia
Albert Camus, nato a Mondovi (Algeria) nel 1913, nel 1940 a Parigi, impegnato nella Resistenza con il movimento "Combat" (dopo la liberazione sara' redattore-capo del quotidiano con lo stesso titolo), premio Nobel per la letteratura nel 1957, muore nel 1960 per un incidente automobilistico. Lo caratterizzo' un costante impegno contro il totalitarismo e per i diritti umani, che espresse sia nell'opera letteraria e saggistica, sia nel giornalismo e nelle lotte civili (oltre che nella partecipazione alla Resistenza). In un articolo a lui dedicato ha scritto Giovanni Macchia (citiamo da "Camus e la letteratura del dissenso", in Giovanni Macchia, Il mito di Parigi, Einaudi): "L'assurdo fu per Camus un punto di partenza... Poiche' non si puo' immaginare una vita senza scelta, e tutto ha un significato nel mondo, anche il silenzio, e vivere 'en quelque maniere' significa pur riconoscere l'impossibilita' della negazione assoluta, la prima cosa che noi non possiamo negare e' la vita degli altri. Nell'interno dell'esperienza assurda nasce come prima evidenza (credere al proprio grido) la rivolta: slancio irragionevole contro una condizione incomprensibile e ingiusta, e che pur rivendica l'ordine nel caos. E ricordo la gioiosa impressione che provoco' la formula cartesiana di Camus, con la sua aria di limpido giuoco, quando la leggemmo la prima volta. Non 'je me revolte, donc je suis': ma 'je me revolte, donc nous sommes'. Risollevare gli uomini dalla loro solitudine, dare una ragione ai loro atti; mettersi non dalla parte degli uomini che fanno la storia ma di coloro che la subiscono... Rivolta come fraternita'". Opere di Albert Camus: tra le opere di Camus particolarmente significative dal nostro punto di vista ci sembrano Il mito di Sisifo, Caligola, La peste, L'uomo in rivolta, tutti piu' volte ristampati da Bompiani. Utile anche la lettura dei Taccuini (sempre presso Bompiani) e delle corrispondenze per "Combat" 1944-1947 raccolte col titolo Questa lotta vi riguarda (ancora Bompiani). Si veda anche (con Arthur Koestler), La pena di morte, Newton Compton, Roma 1981. Opere su Albert Camus: numerose sono le monografie su Camus; si vedano almeno la testimonianza di Jean Grenier, Albert Camus, souvenirs, Gallimard, e per una sommaria introduzione: Pol Gaillard, Camus, Bordas; Roger Grenier, Albert Camus, soleil et ombre, Gallimard; Francois Livi, Camus, La Nuova Italia; una recente vasta biografia e' quella di Olivier Todd, Albert Camus, una vita, Bompiani.
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Tre riflessioni da una commemorazione
1. Albert Camus non e' solo un grande scrittore e drammaturgo, non e' solo un grande attivista per i diritti umani: e' uno dei piu' grandi pensatori politici del XX secolo, e lo e' per due motivi.
Il primo: perche' e' uno dei grandi pensatori morali, che mai le scelte morali prostitui' alla contingenza tattica dell'agire politico, ne' al tornaconto personale o del gruppo dei prossimi ai danni di altri esseri umani. Che mai le scelte morali - e quindi altresi' quelle politiche - disgiunse dall'ascolto della voce delle vittime, dalla visione del volto muto e sofferente delle vittime. Che sempre senti' che a quella richiesta di aiuto che i sofferenti e gli estinti lanciano occorre rispondere con la propria responsabilita'. Recare aiuto a chi soffre oppressione, paura, bisogno: e' il primo dovere.
Il secondo: perche' mentre pensava agiva, e cosi' non solo ha protestato, ma ha coerentemente e concretamente combattuto contro il colonialismo, ha combattuto contro il fascismo, ha combattuto contro il totalitarismo, ha combattuto contro le guerre e le dittature, contro le ingiustizie e le violenze. Ha sempre combattuto contro tutte le ideologie e le prassi assassine. Ed ha lottato sempre senza perdere la consapevolezza del rispetto della vita, della dignita' e dei diritti altrui, anche nelle situazioni piu' tragiche.
2. Chi ha letto La peste - a nostro avviso uno dei capolavori di sapienza umana della letteratura universale - sa cosa e' la Resistenza. Chi ha letto La peste sa cosa e' la nonviolenza.
Chi ha letto Lo straniero, Caligola, Il malinteso, La caduta, Il mito di Sisifo, sa cosa e' l'assurdita' della nostra condizione esistenziale e quale sia la radice della rivolta contro ogni egoismo, contro ogni sopraffazione, contro ogni menzogna.
Chi ha letto L'uomo in rivolta - uno dei libri di riflessione morale e politica piu' illuminanti - e gli editoriali di "Combat", sa cosa e' il dovere morale, il dovere politico, vi apprende cosa sia fraternita'.
Ma tutto Camus va letto. Dai Taccuini ad Actuelles, da tutto il teatro a tutta la pubblicistica militante, all'intera opera narrativa, lirica e descrittiva, saggistica. Leggere Camus ti nutre sempre.
3. E' l'artista e il pensatore della bellezza del mondo e del dovere di amare, del senso del limite e della responsabilita', della coscienza della solitudine e del dovere della solidarieta' in inscindibile compresenza, dell'intreccio della giustizia e della liberta', dell'io e del noi, del riconoscimento di umanita' e della riconoscenza per l'umanita', della pieta' che opera contro il male.
Ed e' il lottatore fermo e costante in difesa della civilta' umana che nel dialogo e nella condivisione, nell'ascolto e nell'aiuto reciproco consiste; l'oppositore intransigente che si batte contro tutti i fascismi, contro la guerra, contro la pena di morte, contro ogni persecuzione ed uccisione.
Il filosofo e il militante della nonviolenza in cammino.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
11. IL PAESE DEI FEMMINICIDI
E' il paese in cui vivo.
E so che se non fermiamo questa strage nessuna possibilita' c'e' di salvare l'umanita' intera dalla catastrofe.
E' il primo compito che abbiamo: sconfiggere il maschilismo, salvare tutte le vite.
12. NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI TIZIANO TERZANI
Ricorrendo l'anniversario della nascita di Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 - Orsigna, 28 luglio 2004) il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda come uomo di pace, amico della nonviolenza, persona saggia, maestro di umanita'.
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Anche nel ricordo e alla scuola di Tiziano Terzani continuiamo nell'impegno nonviolento contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, contro tutte le violenze e le menzogne; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
*
Anche nel ricordo e alla scuola di Tiziano Terzani confermiamo ancora una volta il nostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
13. L'OSCENO SEGRETO DEI MASCHI
Non so da quante migliaia di anni veniamo educati all'idea che uccidere e' un bene.
Non so da quante migliaia di anni veniamo educati all'idea che tutte le donne sono preda.
Non so da quante migliaia di anni veniamo educati all'idea che la bellezza merita di essere distrutta.
Non so da quante migliaia di anni veniamo educati all'idea che l'unica legge che conta e' quella del pater familias.
So che l'ideologia maschilista e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.
So che se non si sconfigge il maschilismo l'umanita' non diventera' mai umana.
14. FRAGILITA'
Siamo cosi' fragili che basta un niente a ucciderci.
Qualunque sciagurato e' in grado di fare una bomba.
I governi continuano la corsa al riarmo onnicida.
Le guerre proseguono e le stragi.
Chi e' in fuga da guerre, fame e dittature invece che aiuto trova sovente indifferenza, ostilita', riduzione in schiavitu'.
Ancora non e' umana l'umanita'.
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Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
15. MACHIAVELLI, O DELL'UMANITA'
Tutto e' sempre paradossale.
Se i Medici non avessero costretto Machiavelli a rinunciare a cio' che voleva con tutte le sue forze essere - un funzionario politico della sua citta', e indubitabilmente di vaglia -, non avrebbe mai scritto i suoi capolavori, e l'umanita' non li avrebbe in dono, e la storia non solo del pensiero politico, ma della civilta' tout court, sarebbe stata diversa.
Fosse stato accontentato, oscuro sarebbe il suo nome.
Fu infelice Machiavelli per questo scacco che oltre ogni dire gli amareggio' la vita; e lo fece divenire cio' che mai avrebbe creduto: immortale.
Tutto e' sempre paradossale, e solo la sofferenza e' certa.
16. HARRY DEAN STANTON
E' deceduto Harry Dean Stanton, che fu l'indimenticabile protagonista di "Paris, Texas" di Wim Wenders.
Lo ricordiamo.
17. RACCONTI CRUDELI DELL'AUTUNNO. RUPERTO DELLUSCERI: UNA SPONTANEA DICHIARAZIONE
Sara' perche' ho frequentato i bar sbagliati sara' perche' la notte con la macchina prima o poi sara' perche' al lavoro non sempre butta bene io non lo so ma mi viene la voglia.
Sara' per i discorsi dal barbiere sara' che il tempo passa e invecchio anch'io sara' che a loro piace esser picchiate io non lo so ma non mi tiro indietro.
Se domineddio m'ha fatto due mani dovro' pur usarle sopra qualche cosa se domineddio m'ha fatto co' 'sto coso dovro' pur piantarlo da qualche parte.
Siamo tutti cosi' e' la nostra natura e' facile riconoscerci siamo piu' grossi e' facile riconoscerci ci crescono i peli sulla faccia e' facile riconoscerci abbiamo il senso dell'onore siamo tutti cosi' non facciamo gli ipocriti.
Quando pago una donna non e' mia? Quando le metto al dito un anello non e' mia per sempre? E su quello che e' mio non ho diritti? I miei diritti umani non esistono? La societa' non deve avere un ordine una gerarchia una catena di comando? Non deve rispecchiare la natura delle cose? Non sono tutti maschi il padre il figlio e lo spirito santo? Non sono tutti maschi Giulio Cesare Carlo Magno Napoleone il Duce Mazzini Garibaldi Primo Carnera Tex papi re imperatori allenatori della nazionale tutti gli scienziati i generali gli ingegneri i corridori della formula uno e tutti quanti? Il pesce grosso non mangia il pesce piccolo? Non e' il leone il re della foresta?
Avessi ammazzato un cristiano capirei avessi rubato qualcosa a qualcuno capirei avessi - con rispetto parlando - orinato per strada capirei se avessi fatto qualcosa di brutto.
Ma ho solo risolto un problema domestico un affare privato in famiglia e poi tanto lei voleva andarsene cosi' se ne e' andata una volta per sempre io le ho solo dato una mano.
Non faccio del sarcasmo vostro onore lei mi capisce e' un uomo anche lei.
18. PER RICONDURRE IL TRASPORTO AEREO A SEVIZIO DI PUBBLICA UTILITA'
Il nocciolo della questione
Il trasporto aereo non e' una questione tecnica che riguarda i tecnici.
E' una questione politica che riguarda l'umanita'.
*
Un'evidente verita'
Occorre impegnarsi per l'immediata drastica riduzione del trasporto aereo non solo per le ovvie ragioni scientifiche, che confermano ad abundantiam l'evidente verita' che il trasporto aereo nuoce gravemente all'ambiente, alla salute delle persone e alla sicurezza delle comunita', ma anche per le seguenti ulteriori ragioni.
Cosi' come attualmente e' gestito il trasporto aereo e' incompatibile con la dignita' umana e con la democrazia. Se tutti gli esseri umani fruissero del trasporto aereo nei modi e nella misura delle classi dominanti e dei paesi ricchi il cielo sarebbe oscurato, l'atmosfera irrespirabile. Hic et nunc il trasporto aereo e' costitutivamente legato alla societa' della diseguaglianza in cui il privilegio dei pochi e' pagato dalla sofferenza dei molti.
Gli esseri umani, come ogni altra forma di vita, come la biosfera nel suo insieme, hanno dei limiti determinati dal loro statuto biologico. L'ideologia dell'onnipotenza e' una droga potente che come tutte le droghe altera la percezione della realta' e finisce col distruggere chi ne abusa. Cosi' come e' necessario e urgente rispettare i limiti della biosfera, e' parimenti necessario e urgente rispettare i limiti fisici e psichici delle persone, e quindi recedere da consumi e stili di vita insostenibili e distruttivi. Il mero fatto che delle cose siano disponibili, non implica che si debba necessariamente farne uso.
*
Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita' di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
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Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.
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Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.
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Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.
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Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
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Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.
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Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.
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Contro il mito della velocita', la scelta della lentezza
La velocita' e' l'arma e la bandiera dei poteri economici globalizzati (e dei loro spietati apparati burocratici, politici, ideologici, militari) che stanno irreversibilmente devastando la biosfera, schavizzando gran parte dell'umanita' e provocando la catastrofe della civilta'.
Solo opponendosi alla velocita' (alla sua ideologia e alla sua tecnologia; alla sua prassi e alla sua idolatria; al suo sistema di potere e alla sua scala di valori), si puo' difendere l'umanita' e la biosfera.
Poiche' costitutivi della vita e della civilta' umana sono il limite, la lentezza, il consistere, il ricordare, il tramandare, il prendersi cura, la fedelta'.
Solo fermandosi si conosce, solo restando si ama.
La corsa e' sempre la corsa verso la morte.
Chi vuole lottare per la liberazione dell'umanita', per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per preservare la biosfera, deve necessariamente fare la scelta nonviolenta della virtu' della lentezza.
Devi fermarti ad ascoltare. Devi rallentare il passo. Devi attendere e non forzare i movimenti. Lunga e' l'attesa e quell'attesa e' la vita che scorre. Se sai fermarti ascolti. Se sai ascoltare ti fermi. Li', in quel silenzio e in quel guatarsi, in quell'immobilita' che trema e palpita, li' si da' umano un incontro ancora, e li' il mondo, il mobile mondo delle cose fluttuanti, si manifesta in un'epifania struggente e luminosa.
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Quid agendum
Una politica del trasporto aereo ragionevole e democratica dovrebbe:
a) proibire l'uso degli aeromobili (cosi' come di ogni altro strumento) per uccidere;
b) proibire l'uso del trasporto aereo a fini di divertimento;
c) limitare l'uso del trasporto aereo di merci e persone secondo criteri di effettiva necessita', pubblica utilita' e non sostituibilita';
d) consentire il trasporto aereo per fini di pubblica utilita', ed in particolare per soccorrere popolazioni e persone in pericolo, salvare vite umane, impedire o contrastare catastrofi, difendere la natura, i beni culturali, le infrastrutture civili.
Valgono per il trasporto aereo gli stessi valori morali che valgono per ogni umana attivita'. Anche l'ambito del trasporto aereo e' sussunto ai civili principi e alle norme giuridiche della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Costituzione della Repubblica italiana.
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Appendice prima: Occorre studiare
Diciamo senza giri di parole la cosa che meno si vuole ascoltare: non si conduce un'azione efficace in difesa del bene comune se non si studia. Non solo del cuore ma anche dell'intelligenza delle persone abbiamo bisogno. Tutti gli esseri umani hanno la capacita' di capire: sia questo il loro primo impegno. E quindi studiare devono tutti: finche' si delega la conoscenza agli specialisti l'umanita' e sconfitta.
Ma quando diciamo a chi vuole impegnarsi per ricondurre il trasporto aereo a servizio di pubblica utilita' che deve innanzitutto studiare non intendiamo solo e tanto le leggi, i testi tecnici ed amministrativi, i lavori scientifici, la manualistica; intendiamo anche e innanzitutto le letture formative, intendiamo i classici, i libri nutrienti come il pane, i libri che ti aiutano a pensare i tuoi stessi pensieri.
Ci sono alcuni libri che occorre aver letto; se non si riesce a farlo personalmente, ebbene, allora il comitato, il movimento, l'associazione, l'istituzione, il gruppo di amici impegnato nell'iniziativa per il bene comune promuova degli incontri di lettura e riflessione con persone che quei temi e quei testi possano illustrare in dialogo con tutte le persone partecipi; poi viene piu' facilmente il desiderio di leggere personalmente quei libri.
Diciamone ventiquattro soltanto:
- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato;
- Hannah Arendt, Vita activa;
- Gregory Bateson, Verso un'ecologia della mente;
- Lester Brown, Il ventinovesimo giorno;
- Barry Commoner, Chiudere il cerchio;
- Laura Conti, Che cos'e' l'ecologia;
- Francesco Gesualdi, Guida al consumo critico;
- Carol Gilligan, Con voce di donna;
- Jean Giono, L'uomo che piantava gli alberi;
- Bianca Guidetti Serra, Bianca la rossa;
- Ivan Illich, La convivalita';
- Hans Jonas, Il principio responsabilita';
- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene;
- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia;
- Dario Paccino, L'imbroglio ecologico;
- Giuliano Pontara, Etica e generazioni future;
- Carla Ravaioli, Il pianeta degli economisti;
- Adrienne Rich, Nato di donna;
- Stefano Rodota', La vita e le regole;
- Vandana Shiva, Il bene comune della Terra;
- Enzo Tiezzi, Tempi storici, tempi biologici;
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte;
- Simone Weil, Quaderni;
- Virginia Woolf, Le tre ghinee.
Per chi non ha mai letto un libro (nessuna vergogna, non hanno mai letto un libro per intero la meta' degli studenti delle ultime classi delle scuole superiori) segnaliamo un testo che puo' suggerire molte altre utili letture: Umberto Galimberti, Psiche e techne.
Per chi volesse ragionarci sopra c'e' un breve scritto di Italo Calvino, "Perche' leggere i classici", nel volume dello stesso autore dalla stesso titolo.
Chi scrive queste righe ha proposto in altre circostanze dei percorsi di lettura che potrebbero tornare utili. Sono disponibili anche nella rete telematica, e s'intitolano "Venti letture per una cultura della pace" e "Cento letture per un accostamento alla pace".
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Appendice seconda: Ascoltare, cooperare, lottare con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza
Non si difende il bene comune con atteggiamenti arroganti: occorre saper ascoltare le persone, saper comunicare onestamente, e saper cooperare.
Un movimento di lotta per il bene comune deve saper unire le persone, unire i movimenti, e realizzare un rapporto adeguato tra movimenti ed istituzioni.
Deve saper ascoltare chi la pensa diversamente; deve rispettare i suoi oppositori e prendere sul serio le loro argomentazioni e discuterle correttamente.
Deve saper decidere col metodo del consenso, facendo solo quello su cui vi e' il convinto accordo di tutte le persone partecipanti; il metodo del consenso e' una tecnica deliberativa nonviolenta sperimentata in molte lotte, a nostro parere la sua efficacia e' immensa.
Deve saper lavorare possibilmente per gruppi di affinita' (per evitare le dinamiche autoritarie e di delega, e per evitare la modalita' dell'intergruppi in cui tutti sospettano di tutti); la modalita' nonviolenta dei gruppi di affinita' e' una metodologia organizzativa e una tecnica operativa nonviolenta sperimentata in molte lotte, a nostro parere di straordinaria efficacia.
Deve porsi alla scuola del femminismo, che e' il movimento di solidarieta' e di liberazione, l'esperienza storica nonviolenta, che piu' e meglio ha saputo rendere coerenti mezzi e fini ed agire nel vivo del conflitto una pratica di cura, di accoglienza, di riconoscimento che comprende, educa e umanizza.
Per chi volesse approfondire i temi del comunicare una lettura fondamentale e' il libro di AA. VV., Pragmatica della comunicazione umana.
Per chi volesse saperne di piu' sulle tecniche deliberative ed operative nonviolente assai utili sono Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza; Alberto L'Abate, Addestramento alla nonviolenza; Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta; e naturalmente Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza; l'ottima introduzione di Giuliano Pontara alla classica antologia gandhiana da lui curata che abbiamo appena citato e' stata successivamente ripubblicata ampliata in Giuliano Pontara, L'antibarbarie.
Nella rete telematica e' disponibile il manuale a cura di Maria G. Di Rienzo, "Manuale per l'azione diretta nonviolenta"; ed anche - a cura di chi scrive queste righe - alcuni brevi testi di sintesi: "Contro la guerra la nonviolenza", e "Da Orte una proposta nonviolenta. Quasi un minimo vademecum".
Sempre nella rete telematica sono disponibili ampi estratti dall'opuscolo "Guida pratica all'azione diretta nonviolenta delle mongolfiere per la pace con cui boccare i decolli dei bombardieri".
Quando occorre lottare in difesa del bene comune, due condizioni sono infatti preliminari: la scelta di rispettare la verita', e quindi la consapevolezza di essere fallibili; e la scelta della nonviolenza, e quindi la consapevolezza che chi usa la violenza non difende il bene comune.
Occorre saper valorizzare le buone leggi: in primis le leggi per la tutela della salute; le leggi per la tutela del'ambiente; le leggi sulla partecipazione democratica; le leggi sull'accesso e sulla partecipazione al - e sulla trasparenza del - procedimento amministrativo.
Occorre saper interloquire con le istituzioni: in primis con i sindaci e i Comuni, con le Regioni, con le Asl, con le Agenzie regionali di protezione dell'ambiente, con il Parlamento e i Ministeri.
Occorre saper rivolgersi, quando ve ne siano le condizioni e realmente occorra, alla magistratura (amministrativa, civile e penale)
Occorre saper costruire alleanze e sostegni: la popolazione locale, ma anche l'opinione pubblica a livello nazionale ed internazionale, coinvolgendo intellettuali ed artisti, scienziati ed esperti, rappresentanti istituzionali, movimenti di lotta affini, altre esperienze analoghe, sindacati dei lavoratori, partiti democratici, associazioni.
Occorre sapere che non fare una cosa dannosa e' gia' una cosa buona; rispetto a un male gia' il semplice non commetterlo - ovvero impedirlo - e' un bene.
Nelle mobilitazioni per il bene comune vince la lealta' e la tenacia: non ci sono scorciatoie, i trucchi non funzionano, chi ha fretta di vedere i risultati o s'illude che si diano decisioni definitive perde sempre.
Occorre saper tenere insieme la concretezza della situazione locale con le sue peculiarita' e la dimensione globale dei problemi. Non dimenticare che la logica egoistica e' sempre perdente; e non dimenticare che il bene realizzato in un luogo si riverbera su tutti gli altri luoghi.
Occorre sapere che tutto si tiene: nessuna lotta per il bene comune e' inutile, l'azione buona che fai tu hic et nunc sostiene tutte le altre azioni buone che degli esseri umani stanno facendo in ogni parte del mondo. Etica della convinzione ed etica della responsabilita' si compongono nella pratica concreta.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
19. TRE MINISTRI EMERITI, 165 PARLAMENTARI, MIGLIAIA DI CITTADINI CHIEDONO UNA LEGGE ELETTORALE FONDATA SUL PRINCIPIO "UNA PERSONA, UN VOTO"
Anche tre ministri emeriti, Maria Chiara Carrozza, Giuseppe Fioroni e Cecile Kyenge, hanno aderito all'appello "Una persona, un voto" promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone stabilmente residenti in Italia.
E insieme a loro gia' 165 parlamentari in carica di varie forze politiche sia di maggioranza che di opposizione: Roberta Agostini, Luisella Albanella, Maria Amato, Sofia Amoddio, Ileana Argentin, Tiziano Arlotti (relativamente alle elezioni amministrative), Massimo Artini, Lorenzo Basso, Eleonora Bechis, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Giuseppe Berretta, Maria Teresa Bertuzzi, Stella Bianchi, Tamara Blazina, Fabrizio Bocchino, Antonio Boccuzzi, Paola Boldrini, Francesca Bonomo, Michele Bordo, Daniele Borioli, Luisa Bossa, Chiara Braga, Beatrice Brignone, Claudio Broglia, Vincenza Bruno Bossio, Enrico Buemi, Renata Bueno, Salvatore Capone, Sabrina Capozzolo, Renzo Carella, Anna Maria Carloni, Elena Carnevali, Mara Carocci, Marco Carra, Maria Chiara Carrozza, Floriana Casellato, Franco Cassano, Felice Casson, Marco Causi, Massimo Cervellini, Vannino Chiti, Eleonora Cimbro, Monica Cirinna', Giuseppe Civati, Laura Coccia, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Paolo Cova, Giuseppe Luigi Cucca, Gianni Cuperlo, Erica D'Adda, Alfredo D'Attorre, Luigi Dallai, Loredana De Petris, Lello Di Gioia, Marco Di Lello, Nerina Dirindin, Umberto D'Ottavio, Donatella Duranti, Laura Fasiolo, Nicoletta Favero, Marco Fedi, Ciccio Ferrara, Elena Ferrara, Giuseppe Fioroni, Vincenzo Folino, Cinzia Fontana, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Paolo Gandolfi, Daniela Gasparini, Maria Grazia Gatti, Anna Giacobbe, Francesco Giacobbe, Andrea Giorgis, Gianni Girotto, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Gero Grassi, Monica Gregori, Giuseppe Guerini, Maria Cecilia Guerra, Paolo Guerrieri, Maria Iacono, Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Silvio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Andrea Maestri, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Luigi Manconi, Massimiliano Manfredi, Claudia Mannino, Irene Manzi (relativamente alle elezioni amministrative), Maino Marchi, Raffaella Mariani, Giovanna Martelli, Claudio Martini, Michela Marzano, Alessandro Mazzoli, Michele Meta, Corradino Mineo, Franco Mirabelli, Michele Mognato, Daniele Montroni, Mario Morgoni, Delia Murer, Martina Nardi, Luis Alberto Orellana (relativamente alle elezioni amministrative), Francesco Palermo, Oreste Pastorelli, Luca Pastorino, Edoardo Patriarca, Carlo Pegorer, Serena Pellegrino, Vinicio Peluffo, Caterina Pes, Alessia Petraglia, Stefania Pezzopane, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Francesca Puglisi, Laura Puppato (relativamente alle elezioni amministrative), Roberto Rampi, Francesco Ribaudo, Lucrezia Ricchiuti, Lara Ricciatti, Maria Grazia Rocchi, Giuseppe Romanini, Gessica Rostellato, Roberto Ruta, Gian Carlo Sangalli, Giovanna Sanna, Mario Sberna, Francesco Scalia, Gian Piero Scanu, Gea Schiro', Arturo Scotto, Chiara Scuvera, Angelo Senaldi, Marina Sereni, Camilla Sgambato, Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Veronica Tentori, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Walter Tocci, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Daniela Valentini, Liliana Ventricelli, Walter Verini, Adriano Zaccagnini, Sandra Zampa, Alessandro Zan, Giorgio Zanin; ed e' ragionevole prevedere che molti altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni.
E insieme a loro migliaia di cittadini, tra cui innumerevoli illustri personalita' della vita culturale, morale, civile ed istituzionale, personalita' come Giancarla Codrignani, Francuccio Gesualdi, Heidi Gaggio Giuliani, Chiara Ingrao, Raniero La Valle, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Annamaria Rivera.
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A sostegno del diritto di voto per tutti coloro che in Italia vivono stabilmente da tempo, qui lavorano e qui pagano le tasse, vi e' un vasto consenso sia nell'opinione pubblica che tra i giuristi e nelle istituzioni.
L'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia (che rappresenta tutti i Comuni italiani) per quanto attiene all'ambito di sua specifica competenza e peculiare interesse, ovvero in riferimento alle elezioni comunali, da anni ha predisposto un progetto di legge recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'".
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Si tratta infatti di prendere atto della realta': pressoche' un decimo della popolazione italiana e' composto di persone non native ma che in Italia hanno deciso di vivere e all'Italia danno un contributo rilevante in termini economici, sociali, culturali, morali, civili. E grazie al cielo che ci sono: poiche' il loro lavoro ha sostenuto e sostiene l'economia italiana; hanno contribuito in misura decisiva a garantire la tenuta del sistema pensionistico italiano; ed e' grazie a loro che l'Italia non e' sprofondata in un disastroso declino demografico.
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Per quanto poi riguarda i loro figli, nati in Italia, che studiano in Italia, che crescono nella lingua e nella cultura italiana e hanno sempre vissuto nel nostro paese, ebbene, solo dei razzisti patologici possono negare che questi bambini e questi ragazzi siano italiani a tutti gli effetti.
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E' scritto nell'appello: ""Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"; e poiche' Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".
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Cessi pertanto una discriminazione anacronistica e obbrobriosa.
Cessi questa "decimazione elettorale" del popolo italiano come realmente e': composto di nativi e di immigrati qui stabilmente residenti.
Si adempia la democrazia.
Una persona, un voto.
Il momento e' ora.
20. PER ALFIO PANNEGA, RICORRENDO IL 21 SETTEMBRE L'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA
Il 21 settembre ricorre l'anniversario della nascita di Alfio Pannega (Viterbo, 21 settembre 1925 - 30 aprile 2010) e per quanti gli sono stati amici e compagni di lotte e' occasione per tornare a riflettere sulla sua testimonianza e interrogarsi ancora sul suo legato e sulla propria fedelta' alla sua lezione.
Alfio era, come ebbe a dire Truffaut di Bazin, l'uomo di prima del peccato originale.
Chi lo ha conosciuto e ascoltato, chi ha goduto della sua generosa amicizia e ospitalita', chi gli e' stato compagno nell'impegno comune per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, sa per esperienza che e' possibile vivere una vita integra e degna, sa che quell'uomo ha reso all'umanita' una viva testimonianza di come l'umanita' potrebbe e dovrebbe essere, una testimonianza luminosa di come si dovrebbe vivere, di quell'esistenza autentica ed essenziale, libera e liberatrice, empatica e solidale cui pensavano nei loro esperimenti con la verita' Thoreau, Tolstoj e Gandhi, Virginia Woolf, Simone Weil e Hannah Arendt.
Anche nel suo ricordo, anche alla sua scuola, continua la lotta nonviolenta per la liberazione dell'umanita' da ogni menzogna e da ogni oppressione, e per la salvaguardia dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
*
Una breve notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti. Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, il fascicolo de "La domenica della nonviolenza" n. 420.
21. ANCORA L'ORRORE
A Villa Borghese, nel cuore di Roma, una donna e' stata rapinata, violentata e lasciata imbavagliata e legata per tutta la notte a una sorta di palo della tortura, finche' la mattina un passante l'ha vista e liberata.
Non passa giorno senza che degli uomini commettano contro delle donne crimini di una ferocia indicibile.
E se non fermiamo questo orrore, nessun orrore potra' essere fermato, poiche' il maschilismo e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
E per fermare questo orrore occorre che tutti gli uomini si pongano all'ascolto e alla scuola del pensiero delle donne, del movimento di liberazione delle donne, e sappiano liberarsi dalla disumana ferocia dell'ideologia e dell'ordine maschilista e patriarcale.
Fermare gli stupri, fermare i femminicidi, liberare meta' del genere umano dalla violenza dell'altra meta', e liberare quell'altra meta' dalla violenza di cui e' portatrice.
E' il maschilismo il primo nemico dell'umanita'.
E' la violenza maschile il male radicale.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 277 del 10 novembre 2017
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