[Nonviolenza] Archivi. 276



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 276 del 9 novembre 2017

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di settembre 2017 (parte prima)
2. L'ideologia dello stupro
3. Ulteriori significative adesioni all'appello "Una persona, un voto"
4. Guglielmino Crollalanza: Manuale del perfetto guerriero
5. Guglielmino Crollalanza: Manuale del perfetto linciatore
6. Guglielmino Crollalanza: Manuale del perfetto stupratore
7. Guglielmino Crollalanza: Repertorio di slogan per vincere le elezioni
8. Opporsi alla guerra, al razzismo, al maschilismo
9. Guglielmino Crollalanza: E' colpa delle donne
10. Profili minimi di jazzisti
11. Omero Delli Storti: Il calipnoforo
12. Vladimiro Oglianovi: Anime sante del Purgatorio
13. Solo la nonviolenza puo' salvarci
14. Altri profili minimi di jazzisti
15. Una proposta al Comune di Viterbo per il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza
16. Castronio Castracani: Teleggiornale de' piccoli de la sera der cuattro settemmre
17. "Mimesis" di Erich Auerbach. Un incontro di studio a Viterbo
18. Ancora un invito a tutti i parlamentari che non hanno ancora aderito all'appello "Una persona, un voto" (ed un ringraziamento ancora a chi lo ha gia' fatto)
19. Pancrazio Degnente: Le persone
20. Leone Tolstoj, maestro di nonviolenza. Una commemorazione nel CXC anniversario della nascita
21. La piu' grottesca, infame e criminale delle stoltezze
22. La prestigiosa adesione di Mauro Gentilini, figura storica della Rete Radie' Resch, all'appello "Una persona, un voto". E un invito ancora a tutte le persone di volonta' buona

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2017 (PARTE PRIMA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2017.

2. L'IDEOLOGIA DELLO STUPRO

E' insegnata a tutti i maschi. Il suo decalogo dice:
1. Gli uomini sono i padroni del mondo, le donne sono le loro schiave.
2. Una donna e' un bene patrimoniale: animale, macchina e merce; non e' una persona, non e' titolare di diritti.
3. Ogni donna ti appartiene, se si ribella uccidila.
4. Una donna che pensa e' un pericolo per la societa', uccidila.
5. Se una donna vuole la dignitas e l'auctoritas che ineriscono all'essere umano, uccidila.
6. Il fallo e' un'arma, e' l'arma che fa l'uomo.
7. L'intero corpo dell'uomo e' un'arma. L'intero corpo della donna e' un bersaglio.
8. Essere nati da donna e' il segreto, la vergogna innominabile. Tutte le donne devono pagare questo affronto. Nessuna vendetta e' abbastanza crudele.
9. Cio' che l'uomo fa a una donna, deve farlo al mondo universo: possedere, violentare, distruggere.
10. Queste leggi non devono essere rivelate. Sono il segreto della societa' dei maschi.
*
L'ideologia militarista, l'ideologia razzista, tutte le ideologie della violenza sono estensioni dell'ideologia maschilista, o dello stupro.
Il maschilismo e' infatti la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza. Solo abbattendo l'intera ideologia e tutte le prassi del maschilismo l'umanita' potra' conoscere la pace, la solidarieta', la felicita'.
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Ogni maschio che voglia diventare una persona decente deve lottare contro il fascista che e' in lui, il fascista che gli ha inoculato una educazione all'ideologia dello stupro che viene trasmessa da tutte - tutte - le agenzie della formazione e della socializzazione.
Non solo opere infami trasmettono l'ideologia dello stupro: la trasmettono quasi tutte le opere della cultura umana prodotte dalla e nella societa' del dominio maschile; compresi capolavori dell'arte e del pensiero che per altri aspetti ammiriamo.
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Il primo compito della nonviolenza e' sconfiggere il maschilismo, sconficcarlo dal cuore degli uomini e della societa'.
La prima e l'unica decisiva esperienza storica della nonviolenza e' il movimento di liberazione delle donne.
Il movimento di liberazione delle donne e' la corrente calda della nonviolenza in cammino.
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Ogni discorso che non riconosce l'eguaglianza di dignita' e diritti di tutti gli esseri umani, e' gia' il fascismo.
Ogni struttura che spacca in due l'umanita' tra una parte dominatrice e una parte dominata, e' gia' il fascismo.
Ogni relazione tra esseri umani che implica un rapporto di forza, di proprieta', di potere, e' gia' il fascismo.
Chiamiamo fascismo il metodo di organizzazione e di azione, il sistema concettuale e sociale, la struttura e la prassi politica - e dell'economia politica come della psicologia dinamica -, che ha come suo perno il maschilismo. Che ha come suo fine e idealtipo l'ordine dei Lager. E che e' incompatibile con l'umanita'.
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In quanto riduce l'umanita' a un universo di vittime e di carnefici, l'ideologia dello stupro e' il primo nemico dell'umanita'.
In quanto si nutre esclusivamente della sofferenza - subita ed inflitta - degli esseri umani, l'ideologia dello stupro e' il primo nemico dell'umanita'.
La prima lotta che l'umanita' deve condurre con piena coscienza della posta in gioco - la liberazione comune o la piu' orribile delle sorti - e' la lotta nonviolenta per abolire il maschilismo e l'intero suo portato.
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Chiamiamo amore il riconoscimento dell'altrui dignita', dell'altrui umanita'.
Chiamiamo amore la lotta comune contro la morte, e contro quell'irrogazione parcellizzata della morte di cui consiste ogni rapporto di dominazione.
Chiamiamo amore la capacita' delle donne di generare l'umanita', di mettere al mondo il mondo; e la capacita' degli uomini di accettarla come bene comune, di riconoscerne il valore, di non provarne invidia e rancore.
Chiamiamo amore la lotta contro la violenza.
La nonviolenza e' la forza dell'amore, la forza della verita'.
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E' oggi che dobbiamo sconfiggere l'ideologia e la prassi dello stupro.
E' oggi che dobbiamo abolire il maschilismo e il patriarcato.
Solo abolendo il maschilismo aboliremo la guerra e il militarismo, il razzismo e ogni mafia, la schiavitu' e la distruzione della biosfera.
Solo abolendo il maschilismo usciremo dalla preistoria dell'umanita'.

3. ULTERIORI SIGNIFICATIVE ADESIONI ALL'APPELLO "UNA PERSONA, UN VOTO"

Nuove prestigiose adesioni pervengono in queste ore all'appello "Una persona, un voto" promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
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Tra le ultime segnaliamo particolarmente quelle di Giuseppe Barone, collaboratore, studioso e prosecutore dell'azione di Danilo Dolci, Stefano Ciccone, figura storica dell'impegno per la pace e i diritti, Marinella Correggia, giornalista e saggista, Raffaele Mantegazza, docente universitario, Andrea Maori, studioso ed attivista della nonviolenza; adesioni che si aggiungono a quelle di moltissime altre illustri personalita' della vita culturale, morale, civile ed istituzionale italiana, tra cui anche 140 parlamentari.
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Ricordiamo che il presupposto "de facto" dell'appello e' che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"; e poiche' Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".
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Ricordiamo altresi' che il presupposto "de iure" e' illustrato nella premessa del progetto di legge formulato anni fa dall'Anci (l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, che rappresenta tutti i Comuni italiani) recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'" (progetto che era riferito alle elezioni amministrative, ma la cui intelaiatura giuridica e' riferibile anche tout court alle elezioni politiche).
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Contrastiamo il razzismo e la violenza con la democrazia che salva le vite e che riconosce la dignita' e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
L'Italia e' una repubblica democratica: una persona, un voto.

4. ISTRUZIONI AL BALILLA. GUGLIELMINO CROLLALANZA: MANUALE DEL PERFETTO GUERRIERO

Non sono persone quelle che hai di fronte, sono bestie.
Ripetilo dieci, cento, mille volte.
Poi spara. E spara. E spara. Ammazzali tutti.

5. ISTRUZIONI AL BALILLA. GUGLIELMINO CROLLALANZA: MANUALE DEL PERFETTO LINCIATORE

Vengono qui a rubare le galline.
Vengono qui a portare le malattie schifose.
Vengono qui a insudiciare i muri e le porte con l'unto.
Vengono qui a fare la bella vita.
Vengono qui a spacciare.
Vengono qui a mettere le bombe.
Vengono qui e rifiutano la vera religione.
Vengono qui e rapiscono le donne che appartengono a noi.
Vengono qui, e fino a ieri erano i nostri servi nelle nostre colonie.
Vengono qui, e fino a ieri campavano nelle grotte o sugli alberi.
Vengono qui, e non sono neppure esseri umani.
Vengono qui, a imbastardire la nostra razza cesarea.
Vengono qui a pretendere ogni bendidio, dimentichi che schiavi di Roma Iddio li creo'.
Vengono qui, e noi li aspettiamo armati. Che un sangue impuro abbeveri i nostri solchi.
O noi o loro. E niente prigionieri.

6. ISTRUZIONI AL BALILLA. GUGLIELMINO CROLLALANZA: MANUALE DEL PERFETTO STUPRATORE

E' solo una donna, deve stare al suo posto.
E' solo una donna, deve avere un padrone.
E' solo una donna, e' stupida e sporca.
E' solo una donna, e ancora respira.

7. ISTRUZIONI AL BALILLA. GUGLIELMINO CROLLALANZA: REPERTORIO DI SLOGAN PER VINCERE LE ELEZIONI

Non esistono cose complicate, non c'e' niente da capire.
Non c'e' niente da discutere, ha deciso la rete.
Il pubblico vuole piu' sicurezza e meno scocciature.
Meno buonismo, piu' filo spinato.
Piu' partite in tv, meno chiacchiere noiose.
Bivacchi di manipoli, non aule sorde e grigie.
Padroni a casa nostra, chi muore muore.
Prima gli italiani, i treni in orario.
Chi soffre, vuol dire che se lo merita.
Chi e' perseguitato, qualcosa avra' fatto.
Alle donne piace, essere dominate.
Quando governeremo noi, il sole pure di notte.
Quando governeremo noi, niente piu' arte degenerata.
Quando governeremo noi, nel vagone bestiame e via.
Il primo impegno: la difesa della razza.
Tremino i nemici del popolo, la primavera di bellezza s'avvicina.

8. OPPORSI ALLA GUERRA, AL RAZZISMO, AL MASCHILISMO

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni.
Opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni.
Opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.
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Salvare le vite, il primo dovere.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione, per la difesa della biosfera, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

9. ISTRUZIONI AL BALILLA. GUGLIELMINO CROLLALANZA: E' COLPA DELLE DONNE

E' colpa delle donne
che portano le gonne
ed han le gambe nude.

E' colpa delle donne
che sembrano madonne
e ci piacciono drude.

E' colpa delle donne
belle come colonne
le vedi e gia' ti prude.

E' colpa delle donne
se ogni uomo insonne
le mangerebbe crude.

10. PROFILI MINIMI DI JAZZISTI

Louis Armstrong
Per me, e forse per tutti, Armstrong e' stato l'abbecedario e l'accostamento al jazz, come i poemi omerici per i greci.
E del jazz Armstrong e' l'Omero: l'inizio di tutto, la ricapitolazione di tutto, la lingua comune.
Non stiamo parlando della storia evenemenziale, ne' della storia di un'anima, stiamo parlando della storia di lunga durata e della grecita' che non muore, promessa ancora da adempiere, patria ancora da venire per l'umanita' intera.
Della classicita' che ritorna all'Africa, dell'uscita dell'umanita' da questa preistoria. Della lotta che ancora e' da condurre.
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Thelonious Monk
Sentire suonare Thelonious Monk e' percepire il pensiero che pensa.
E' la musica che piu' si avvicina alla logica, come Bach, ma in Bach vi e' anche la macchina e la sua perfezione, il giro solenne e compiuto delle frasi, senti il pubblico della corte (i Brandeburghesi) o senti la verticalita' della teologia e quindi il confine, il limite del pensiero poetante che s'inginocchia al cospetto del principio d'autorita', del potere superno e magnifico, della gloria che eccede l'umano (tutta l'abissalita' dell'Arte della fuga evoca questa dismisura, e l'esegeta per eccellenza di Bach e' Karl Barth, come il suo esecutore principe - in quell'opera d'arte totale che fu la sua vita, che certo non fu solo opera d'arte ma molto, molto di piu' - e' Albert Schweitzer, amato maestro di nonviolenza in cammino).
In Thelonious Monk sento invece il pensiero puramente umano, che esplora se stesso e il mondo, senza illusioni e senza menzogne, pura dignita' umana, pura verita' umana, pura esistenza umana, piena comprensione del dolore ed infinito appello alla lotta per la liberazione dell'umanita', come Lucrezio, Diderot, Leopardi.
*
Charlie Parker
Per come lo percepisco io, in Charlie Parker tutto e' difficile, tutto e' drammatico, ed anche quando sembra che il cuore galoppi come un puledro in una prateria, o quando sembra che Beatrice o Laura o Fiammetta ti stringa nell'abbraccio sempre anelato impossibile e definitivo, o quando sembra che il mondo si fermi sospeso in una nuvola, e sulla nuvola la roccia, e sulla roccia il castello, e nel centro del castello un prisma di cristallo, e nel prisma di cristallo quell'aleph, ebbene, sempre c'e' una sofferenza, e un rovello, la sofferenza dell'anima che sa, il rovello del cuore che pensa, la persuasione spogliata di ogni rettorica, il dovere leopardiano che resiste e resiste sulla barricata dell'umanita'.
Forse perche' Charlie Parker sente che si sta avvicinando all'indicibile, all'inattingibile, e lotta incessantemente con l'angelo, pur sapendo che non potra' prevalere.
Forse perche' Charlie Parker sa che suonare e' volare, e volare e' vedere tutto il mondo in un unico sguardo, comprendere senza residui e contemplare senza illusioni l'aiuola che ci fa tanto feroci.
Forse perche' Charlie Parker ci chiede di continuare la lotta contro tutte le violenze, contro tutte le menzogne, contro tutte le vilta'.
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Django Reinhardt
Prima che il jazz fosse, la musica di Django Reinhardt era gia' li'.
Prima di Napoleone, prima di Carlo Magno, prima di Cesare, prima dei druidi, la musica di Django Reinhardt era gia' li'.
Prima che l'Europa si staccasse dall'Africa, la musica di Django Reinhardt era gia' li'.
Prima che esistessero il violino e la chitarra, la musica di Django Reinhardt era gia' li'.

11. RACCONTI DI FANTASCIENZA. OMERO DELLI STORTI: IL CALIPNOFORO

E' un farmaco di nostra invenzione, per questo abbiamo l'esclusiva. Modestia a parte, sapesse quanta gente abbiamo gia' fatto felice.
Il principio e' semplice: tante persone hanno una vita, diciamo, non all'altezza delle loro aspirazioni. Cosi' vorrebbero avere una compensazione almeno quando sognano. Purtroppo invece i loro sogni sono spesso non molto migliori della loro veglia. E qui interveniamo noi. Con le nostre attrezzature d'avanguardia nei nostri attrezzatissimi laboratori - macchinari americani, nuovi di zecca - siamo in grado di produrre questa portentosa pastiglia di cui lei deve aver gia' sentito parlare da qualche nostro cliente, altrimenti non sarebbe qui. In essa possiamo comprimere gli ingredienti che lei vorrebbe componessero il suo sogno. Dopo cena lei assume il farmaco, si mette a letto e sogna esattamente quello che desidera e che i nostri macchinari hanno immagazzinato in questa pillolina. Tutto qui. Semplice, no?
Non sto adesso ad entrare nei dettagli, che sarebbero d'altronde assai complessi, la scienza non e' sempre pizza e fichi, ma tanto a lei interessa solo il prodotto finale, no? E il prodotto finale e' che lei fa il sogno che voleva. E' solo scienza e tecnologia, e soddisfazione garantita.
Diciamolo subito: il prezzo e' quello che e', la qualita' costa. Ma e' come avere un abito su misura, non la solita merce confezionata da grande magazzino. Poi naturalmente si risparmia qualcosa sulla quantita'. Se lei compra una sola pillola il costo e' tot, ma se ne compra due o duecento o duemila (dico per dire, neanche Paperon de' Paperoni potrebbe permettersele oggi come oggi, fra qualche anno, che so, verso il 2030, e' prevedibile che i prezzi diventeranno popolari, ma oggi non e' cosa per il basso volgo); dicevo: se ne compra una congrua quantita' e gli ingredienti richiesti sono sempre gli stessi, ebbene, e' chiaro che i costi si abbassano; si abbassano anche - ma un po' meno - se si introducono limitate varianti, lei m'insegna. E' chiaro che se si vuole qualcosa di diverso per ogni sogno... lei m'intende.
Il pagamento e' anticipato, si'. Non abbiamo mai avuto lamentele, anzi: i nostri clienti hanno una spccata tendenza alla fidelizzazione; certo, in ragione delle disponibilita' economiche. Non sono prezzi popolari, ma la nostra e' una clientela selezionata; non dovrei dirlo e non vorrei essere frainteso, ma chi acquista i nostri servizi fa parte di un'elite, lei m'intende. Un'elite innanzitutto dell'intelligenza, del buon gusto, del savoir vivre, per cosi' dire. E ci teniamo, ci teniamo, sa, che i nostri servigi siano orientati a soddisfare un pubblico esigente, un pubblico di qualita', personalita' di rango, come lei evidentemente.
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Credevo che chi l'aveva indirizzata alla nostra azienda l'avesse gia' messa al corrente: la forma di pagamento in contanti ed in unica soluzione ha una motivazione specifica e - se cosi' posso esprimermi - di solare evidenza: come lei sapra' il nostro prodotto non e' ancora entrato nella farmacopea ufficiale, lei sa la burocrazia quanti ritardi, quanti lacci e lacciuoli... ruote da ungere, invidie, comparaggi, non mi faccia parlare, non mi faccia parlare, povera Italia... cosi' e' d'uopo il dovuto riserbo nella commercializzazione e pertanto le transazioni, lei m'insegna... Del resto, dovremmo forse tollerare l'intollerabile violenza di un Leviatano che pretende di entrare nella nostra camera da letto, addirittura nei nostri sogni? Eh no, proprio no, noi difendiamo la sfera privata, la privacy della nostra selezionata clientela, e quindi niente tracce cartacee o elettroniche, niente armi in mano ai nipotini del Grande Fratello, ai novello Torquemada. Lei m'intende, no? Tra uomini di mondo, tra uomini d'affari...
Tutti i nostri clienti hanno apprezzato la nostra discrezione. Il nostro motto, sara' banale dirlo, e' soddisfatti o rimborsati. Lo sa? Non abbiamo mai dovuto rimborsare nessuno. E' che il prodotto e' perfetto, e noi trattiamo solo con gentiluomini, una stretta di mano val piu' di mille scartafacci. Dico bene?
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Semplicissimo. Lei mi dice quante pillole e se tutte con gli stessi ingredienti o con ingredienti diversi; io le dico l'importo. Lei torna con l'importo, poi mi detta gli ingredienti che io trascrivo su quel computer la', lo vede? E il gioco e' fatto, poi c'e' solo da attendere una mezz'oretta per l'elaborazione delle formule, poi un'altra mezz'oretta affinche' il laboratorio metta a punto il prodotto, ed e' tutto. Certo, se lei acquista piu' pillole, e con ingredienti diversi, i tempi di lavorazione si dilatano di conseguenza, ma sono comunque circoscritti, e nel giro di un paio d'ore, o poco piu', lei puo' avere le sue venti, le sue duecento pillole, dico per dire. Tutto qui, il gioco e' fatto. Poi lei se ne torna a casa e sogni d'oro.
Che ne dice, non e' stupendo?
Una per cominciare? Benissimo. L'ho visto subito che lei e' un uomo d'affari, un uomo d'azione. Sa, ci sono clienti che vorrebbero cominciare con una prima partita di cinquanta, cento pillole, ma io penso sempre che il vero uomo d'affari la prima volta non va oltre le dieci, si deve procedere un passo per volta. Ci vuole un habitus sperimentale, no? La scienza procede cosi', da Bacone e Galilei fino ai nostri giorni, niente pregiudizi, niente salti nel buio. Natura non facit saltus, eh? Del resto, si sa, quando il prodotto vale la clientela torna. Una per cominciare, quindi? Sono solo cinquemila euro, mi dica lei se non e' un prezzo da reclame, eh?
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Ha fatto bene a chiederlo, e mi creda che e' la nostra prima preoccupazione: no, nessun effetto collaterale, tutti i test (e li svolgiamo presso le piu' autorevoli universita' mediche svizzere e tedesche, che sono all'avanguardia in questo campo - gli svizzeri ei tedeschi per certe cose non li batte nessuno, eh?), tutti i test, dico, ci confortano al cento per cento; come i nostri clienti del resto, tutti con una salute eccellente, con un benessere e un'efficienza fisica di gran lunga potenzati: ed e' naturale, poiche' essendo la psiche e il corpo indissolubilmente connessi, il benessere psichico che discende da un'eccellente attivita' onirica si ripercuote sulla salute dell'organismo, chi non lo sa? e' anche il principio di tutte le psicoterapie, no? Solo che noi facciamo di meglio che quattro chiacchiere su un divanetto in un salottino, eh? Noi garantiamo, come dice uno degli slogan pubblicitari coniati per noi dalla prima impresa di pubblicita' milanese (e sanno il fatto loro, eccome se lo sanno), "una vita da sogno". Non male "Una vita da sogno", che ne dice? Aspettiamo di entrare nella farmacopea ufficiale per cominciare una campagna d'informazione su tutte le televisioni pubbliche e private, una cosa faraonica, vedra', ma di gusto, di stile, raffinata, sa chi ci ha composto il jingle? Se glielo dico non ci crede, il meglio del meglio. Non mi faccia dire altro. Pero' per ora riserbo, riserbo assoluto, sa, se si scatena la concorrenza, la burocrazia, la bagarre... lei m'intende, eh?
*
Ottimamente, ci si vede lunedi' alla stessa ora. Se posso permettermi un suggerimento, ma e' chiaro che non ve ne e' alcun bisogno, la lista degli ingredienti da inserire nel sogno la predisponga prima; non e' indispensabile, giacche' comunque noi abbiamo un questionario standard assai mirato, l'ha elaborato un programma informatico che abbiamo realizzato in partnership con un'azienda leader della Silicon Valley, non so se mi spiego, la Silicon Valley dico; ma e' sempre meglio che il cliente abbia gia' un elenco suo, cosi' da non dimenticare nulla.
Passi un buon fine settimana, ci si vede lunedi'.
*
Pronto? Pronto! Romoletto? Sei tu? Non si sente niente, parla piu' forte. Ciao, sono Pandolfo. E' arrivato il fesso che mi dicevi che aveva abboccato iersera al bar dello Zozzone. Mi pare che l'affare si fa. Lunedi'. Se va tutto bene, poi per te ci sono i soliti cinquecento euroni fruscianti, eh? Una bella pizzicata, direi. Vediamo di darci da fare e di pescare qualche altro ubriacone pure stasera, eh? Non facciamo languire gli affari. Bravo. Bravo. Ti saluto adesso, che ho un sacco di lavoro da fare.
*
Pronto? Si', pronto. Sei tu, Nino? Certo che sono Pandolfo, e chi senno'? Senti, per lunedi' mi servirebbe un po' del solito prodotto. Si', il solito prodotto. Ma sei proprio uno zuccone, si', si', la stricnina solita, si'. Ti ho detto mille volte che per telefono quella parola non la devi dire. Certo che m'arrabbio. Insomma, me la porti o no? Per lunedi', si'. Certo che ci scappa il regaletto pure per te, certo. Non fare stupidaggini, eh? Che qui il lavoro va forte, continuiamo cosi' e vedrai se non ci facciamo tutti la villa.

12. RACCONTI DOLENTI DELL'ESTATE. VLADIMIRO OGLIANOVI: ANIME SANTE DEL PURGATORIO

Le anime sante del Purgatorio, si sa, non dormono mai. E che fanno per passare il tempo, direte voi? Che volete che facciano? Un po' guardano la televisione, un po' scalano le balze per arrivare in cima e di li' decollare verso il cielo, un po' pregano per noi disgraziati, un po' si dedicano agli affari loro. E quali sono gli affari loro delle anime sante del Purgatorio? Adesso ve lo dico io.
*
Primo: devono rispondere a tutte le richieste di aiuto che gli arrivano da qui. E gliene arrivano a bizzeffe, piu' che a un sottosegretario. Perche' con la scusa che tanto non dormono mai e non ci hanno niente da fare, visto che ormai sono anime salve e devono solo aspettare di essere promosse - per cosi' dire - al Paradiso (che e' una cosa praticamente automatica, per scatti di carriera legati all'anzianita'), la gente di quaggiu' li inonda di richieste, alcune ragionevoli, ma perlopiu' farneticanti.
Sentite qua.
Tra quelle ragionevoli: una dritta per vincere alle corse dei cani; di far prendere un canchero al capufficio; il compito in classe di matematica il giorno prima (il giorno prima cosi' da poterlo anche vendere ai compagni di classe di famiglia facoltosa pagamento anticipato); una stratocaster d'epoca; dieci centimetri di lunghezza in piu' in quella ridicola appendice corporea; trovare nel cassonetto quando si va a buttare l'immondizia tre chili di coca (in confezione sigillata, beninteso); che la Sammartinese vinca la Champions League; i numeri di tutte le top model nella rubrica del telefonino; la pace nel mondo; un cavallo con annesse pertinenze (stalla, maneggio, parco, inservienti vari, foraggio e finimenti, e tutto il restante occorrente, che so un cavolo io come si tiene un cavallo, io vivo in una casa popolare e qui e' tutto cemento); di andare in Paradiso, ma quello musulmano con le uri'; la Ferrari, anzi: tre Ferrari (e relativi posti macchina per tenerle, con adeguato sistema d'allarme che la gente qui e' cattiva); un abbonamento per poter vedere a casa tutti i film in prima visione (se ci fossero problemi, almeno quelli a luci rosse, anche vecchi).
Le richieste farneticanti e' meglio che non le elenco; bastera' dire che la piu' gettonata e' spianare con le bombe atomiche un certo posto (l'ufficio dell'amministratore del condominio, l'appartamento della gattara, il municipio, il quartiere residenziale di quei cornuti con i soldi, l'intera capitale, cinque stati, un continente e mezzo); ditemi voi se sono cose da chiedersi alle anime sante del Purgatorio.
*
Secondo: se poi gli resta un po' di tempo - e di risorse, perche' non e' che qui in Purgatorio e' come al Club Mediterranee che ci trovi tutti ricconi, no, qui i piu' hanno la pensione minima; e' vero che non ci sono ne' affitti ne' bollette e si puo' vivere di niente, ma per i servizi aggiuntivi comunque si paga, anche se i prezzi sono bassi. Anche le anime sante hanno i loro, non diro' vizietti - non vorrei sembrare irriguardoso -, ma passatempi preferiti: giocare a tombola, fare una bella scazzottata (tanto qui nessuno si fa male), prendere uno di sopresa e buttarlo giu' dalla settima balza facendolo precipitare fino alla terza, o alla prima, che lo chiamano il gioco dell'oca, perche' poi deve ricominciare l'ascesa col tempo che ci vuole, e possono volerci anche cinquemila anni. Insomma, scherzi innocenti, divertimenti da anime sante. Ma ci sono anche i divertimenti che per permetterteli devi avere qualche soldarello da parte: anche nel Purgatorio ci sono i bar e i ristoranti, che vi credete. I prezzi sono popolari, ma il circolante e' pochino, e insomma farsi una bella spanciata, una bella trincata, non e' proprio alla portata di tutte le tasche, diciamolo. E non trovi uno che offre un giro neanche se lo paghi. Non e' che sia tutto rose e fiori il Purgatorio, chiedete a Forese e sentite che vi dice: e' cosi' rinseccolito che quasi non si riconosce. Intendiamoci: sono anime salva, nessuno si lamenta, gli e' andata piu' che bene, specialmente se si considera quello che hanno combinato finche' erano in vita; pero', ecco, pure il Purgatorio non e' proprio come lo fanno vedere negli spot.
*
E adesso non vorrei dire niente, pero' se proprio vogliamo dircela tutta, pure il Paradiso non e' proprio quel gran Paradiso che fanno vedere nella pubblicita'. La pubblicita' e' bella, il paesaggio e' da sogno, ma dove lo hanno girato lo spot? Su una spiaggia tropcale, ecco dove lo hanno girato, e in paradiso di spiagge tropicali nisba. E quelle che vi fanno vedere, voi vi credete che sono autentiche celicole, invece sono comparse ingaggiate dalla produzione; sorridentissime, truccatissime, tutte in tiro, come no: ma comparse, che poi il giorno dopo le trovate alle sfilate di Milano. Non dico che sia sbagliato fare la pubblicita' al Paradiso, pero' insomma non e' una bella cosa fare la pubblicita' ingannevole. Che volendo allora pure l'Inferno potrebbe farsi i suoi spot: avventura, sport estremi, gente ganza, thriller, horror, perversioni; se la mettiamo sul piano della pubblicita' l'Inferno il Paradiso se lo pappa in un boccone, oltretutto e' pieno di discoteche, di hashish-bar, di locali con la lap dance. Lasciamo perdere.
*
Non e' che adesso mi voglio mettere a cercare il pelo nell'uovo, eh, volevo solo dire che bisognerebbe avere un po' di rispetto per l'aldila', e piantarla di rompere le scatole alle anime sante del Purgatorio, che pure loro hanno i loro problemi, la vita e' dura dappertutto, mica solo in Siria o in Cecenia.

13. SOLO LA NONVIOLENZA PUO' SALVARCI

Folli dittatori stanno trascinando l'umanita' verso la catastrofe.
Ebbri poteri imperiali stanno distruggendo la biosfera.
La guerra, il razzismo, il maschilismo stanno divorando tutto.
Solo la nonviolenza puo' salvarci.
*
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Il primo dovere: salvare le vite.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

14. ALTRI PROFILI MINIMI DI JAZZISTI

Dizzy Gillespie
Non so se c'e' uno stile di Dizzy Gillespie, o se Dizzy Gillespie e' tutti gli stili. Di sicuro nella sua musica ci sono tutte le Americhe, che sono una parte del mondo, ma anche l'altro e l'ombra del resto del mondo. E nella sua musica non c'e' solo la musica, ma la danza, e in questa danza - in tutte le danze - l'amore e la morte.
Lo ascolti e pensi: come e' possibile un tale livello di astrazione e una tale creaturalita'? E come e' possibile sentire insieme questo "essere-nel-mondo" e questa "crisi della presenza" cosi' intrecciati, cosi' compenetrati in un unico movimento di vita felice e sovrana, di dolore abissale, di chiara visione del mondo delle cose fluttuanti, di consapevolezza dell'immediato estinguersi, e di resistenza al male, di esortazione alla solidarieta', a una felicita' condivisa, all'esperienza del dono e della pace?
La prima volta che lo senti ti chiedi che diavolo di strumento stia suonando, e perche' lo suoni cosi'.
La seconda volta ti chiedi se sa cio' che sta suonando, se ne conosce la direzione e il significato, la consistenza e l'impermanenza, o e' pura intuizione, invenzione istantanea, objet trouve'.
La terza volta senti che sa - che sa quel che fa, che sa quel che la sua musica coglie e svolge e comunica, che sa in che rapporto e' al mondo. E sai cos'e' un'illuminazione.
*
Billie Holiday
Se penso alla nonviolenza in cammino, penso a Billie Holiday.
Se penso alla lotta dell'umanita' contro ogni menzogna, contro ogni violenza, contro ogni oppressione, penso a Billie Holiday.
Se penso ai compiti dell'ora, alla politica urgente e necessaria, penso a Billie Holiday.
*
The Dave Brubeck Quartet
Se si realizzasse una di queste catastrofi che si vedono nei film apocalittici (e che i poteri dominanti incessantemente furiosamente minuziosamente preparano), e la civilta' umana si estinguesse e tutto fosse perso, ebbene, che restasse almeno Take five.

15. UNA PROPOSTA AL COMUNE DI VITERBO PER IL 2 OTTOBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

Al sindaco del Comune di Viterbo
a tutte le consigliere e tutti i consiglieri comunali di Viterbo
alle associazioni, alle esperienze, ai movimenti impegnati per la pace e i diritti umani a Viterbo
Oggetto: una proposta al Comune di Viterbo per il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza
Egregio sindaco,
egregie consigliere ed egregi consiglieri,
care amiche e cari amici,
il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, istituita dall'Onu nel 2007.
Come ricorderete, alcuni anni fa il Comune di Viterbo promosse in questa giornata una rilevante iniziativa.
Vorrei proporre che anche quest'anno il Comune celebrasse la Giornata internazionale della nonviolenza con una manifestazione pubblica che fosse occasione di coscientizzazione e di impegno della cittadinanza tutta in difesa della pace; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Sarei grato a tutti i destinatari di questa lettera se volessero coralmente impegnarsi a tal fine.
Sarei grato al sindaco se volesse promuovere al piu' presto un incontro preparatorio tra tutti i soggetti - istituzioni, associazioni, persone - che vivono ed operano a Viterbo sinceramente interessati al bene comune dell'umanita' e disponibili a contribuire all'organizzazione della Giornata.
Un cordiale saluto

16. POLITIQUE D'ABORD. CASTRONIO CASTRACANI: TELEGGIORNALE DE' PICCOLI DE LA SERA DER CUATTRO SETTEMMRE

Dice la televisione che 'r capo de' terroristi j'ha ddetto d'anna' ma li supermercati e avvelena' la robba che sse magna.
Se vede propio che sso' 'n branco de servaggi: nun ce lo sanno ch'ade' ggia' 'vvelenata.
*
Ma mme 'na munchia me dispiacerebbe, si avessino da fa' 'sta guerra 'tomica.
'N zarebbe mejo, e mejo de 'na  munchia, se 'nvece de tira' 'ste testate nucreari facessero a ccornate co' le capocce loro?
*
Sgombereno le ggente da le case, e ddoppo se lamenteno si le troveno pe' strada.
*
Ve leggio mo' 'sto ber communicato der Comitato Olimpico Monnniale.
So' ddiventate disciprin'olimpiche li sporte che mmo' dde seguito s'elencheno:
1. mena' le femmine fin'a ffalle mori' (je piace a esse, nun ze dice mae, ma ssotto sotto je piace esse menate);
2. de corr'appress'a 'n negro e de 'mpiccallo doppo d'avello preso a cortellate (sporte ch'unisce atletica ed ingegno);
3. er tirrassegno co' le bomm'atomiche (prima s'ha dda risorve 'r probbremino da trova' 'na citta' cch'ospita i ggiochi).
*
E mmo' 'r teleggiornale ade' ffinito. Bbonasera man tutte.

17. "MIMESIS" DI ERICH AUERBACH. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto venerdi' 8 settembre 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul libro "Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale" di Erich Auerbach, uno dei capolavori non solo della critica stilistica, ma della letteratura e della civilta' umana che si oppone alla barbarie e ad ogni oppressione, in nome della dignita' umana di tutti gli esseri umani e della liberazione comune da tutte le catene.
L'incontro e' stato coordinato dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini; sono stati ripercorsi tutti i saggi del capolavoro auerbachiano, in particolare leggendo e commentando alcune delle innumerevoli pagine esemplari, la cui forza ermeneutica arricchisce i lettori non solo sotto il profilo della capacita' di apprezzamento estetico, ma altresi' sotto i profili del discernimento critico, della riflessione morale, della coscienza civile, e convoca al sentimento della grandezza e dell'unita' dell'umanita' (nella pluralita' e dialogicita' del suo concreto esistere, della sua vicenda storica, dell'infinita ed infinitamente preziosa diversita' e unicita' di ogni singola umana persona, dell'infinito, frugifero e iridescente valore di ogni umana opera dell'umanita' degna), e quindi all'impegno contro ogni violazione dei diritti umani.
*
Erich Auerbach e' nato a Berlino nel 1892 ed e' deceduto a Wallingford, in America, nel 1957. Filologo romanzo, critico e storico della cultura, umanista integrale, profondo conoscitore delle letterature e delle lingue classiche e moderne, indagatore acutissimo dei sistemi di pensiero come del cuore degli uomini e del mondo, fu successore di Leo Spitzer a Marburgo, costretto all'esilio dalla persecuzione nazista, insegno' poi a Istanbul e negli Stati Uniti. E' uno dei maestri maggiori del Novecento. Un libro come il suo Mimesis costituisce un grande contributo alla costruzione di una cultura della dignita' umana e della pace. Tra le opere di Erich Auerbach: Mimesis, Introduzione alla filologia romanza, entrambi presso Einaudi; Studi su Dante, Lingua letteraria e pubblico nella tarda antichita' e nel medioevo, ambedue presso Feltrinelli; San Francesco, Dante, Vico, Editori Riuniti; Da Montaigne a Proust, Garzanti; La tecnica di composizione della novella, Theoria.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

18. ANCORA UN INVITO A TUTTI I PARLAMENTARI CHE NON HANNO ANCORA ADERITO ALL'APPELLO "UNA PERSONA, UN VOTO" (ED UN RINGRAZIAMENTO ANCORA A CHI LO HA GIA' FATTO)

Gentile parlamentare,
con la ripresa dell'attivita' del Parlamento si ripropone il tema della nuova legge elettorale.
Centoquarantadue sue colleghe e suoi colleghi hanno sottoscritto l'appello "Una persona, un voto" promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace (con il sostegno di moltissime autorevolissime personalita' della vita culturale, morale, civile ed istituzionale del nostro paese) per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
Sono Roberta Agostini, Luisella Albanella, Ileana Argentin, Massimo Artini, Lorenzo Basso, Eleonora Bechis, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Stella Bianchi, Tamara Blazina, Fabrizio Bocchino, Antonio Boccuzzi, Paola Boldrini, Francesca Bonomo, Michele Bordo, Luisa Bossa, Beatrice Brignone, Claudio Broglia, Vincenza Bruno Bossio, Enrico Buemi, Renata Bueno, Salvatore Capone, Sabrina Capozzolo, Renzo Carella, Anna Maria Carloni, Marco Carra, Maria Chiara Carrozza, Floriana Casellato, Franco Cassano, Felice Casson, Marco Causi, Massimo Cervellini, Vannino Chiti, Eleonora Cimbro, Monica Cirinna', Giuseppe Civati, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Paolo Cova, Giuseppe Luigi Cucca, Gianni Cuperlo, Erica D'Adda, Alfredo D'Attorre, Loredana De Petris, Lello Di Gioia, Marco Di Lello, Nerina Dirindin, Umberto D'Ottavio, Donatella Duranti, Laura Fasiolo, Nicoletta Favero, Marco Fedi, Ciccio Ferrara, Elena Ferrara, Giuseppe Fioroni, Vincenzo Folino, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Paolo Gandolfi, Maria Grazia Gatti, Anna Giacobbe, Francesco Giacobbe, Andrea Giorgis, Gianni Girotto, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Gero Grassi, Monica Gregori, Giuseppe Guerini, Maria Cecilia Guerra, Paolo Guerrieri, Maria Iacono, Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Silvio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Andrea Maestri, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Luigi Manconi, Massimiliano Manfredi, Claudia Mannino, Maino Marchi, Raffaella Mariani, Giovanna Martelli, Claudio Martini, Michela Marzano, Alessandro Mazzoli, Michele Meta, Corradino Mineo, Franco Mirabelli, Michele Mognato, Daniele Montroni, Mario Morgoni, Delia Murer, Martina Nardi, Luis Alberto Orellana (relativamente alle elezioni amministrative), Oreste Pastorelli, Luca Pastorino, Edoardo Patriarca, Carlo Pegorer, Serena Pellegrino, Vinicio Peluffo, Alessia Petraglia, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Laura Puppato (relativamente alle elezioni amministrative), Roberto Rampi, Francesco Ribaudo, Lara Ricciatti, Maria Grazia Rocchi, Giuseppe Romanini, Gessica Rostellato, Giovanna Sanna, Francesco Scalia, Gian Piero Scanu, Gea Schiro', Arturo Scotto, Angelo Senaldi, Marina Sereni, Camilla Sgambato, Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Veronica Tentori, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Walter Tocci, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Daniela Valentini, Liliana Ventricelli, Walter Verini, Adriano Zaccagnini, Sandra Zampa, Alessandro Zan, Giorgio Zanin.
*
L'appello evidenzia che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"; e poiche' Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".
*
Ricordiamo altresi' che il presupposto "de iure" della proposta e' illustrato nella premessa del progetto di legge formulato anni fa dall'Anci (l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, che rappresenta tutti i Comuni italiani) recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'" (progetto che era riferito alle elezioni amministrative, ma la cui intelaiatura giuridica e' riferibile anche tout court alle elezioni politiche).
*
Le saremmo assai grati se anche lei volesse esprimere la sua adesione alla proposta.
*
In via subordinata, qualora per un qualunque motivo non condividesse la proposta del diritto di voto a tutti i residenti in Italia per le elezioni politiche, le saremmo assai grati se lei volesse esprimere il suo sostegno almeno alla proposta elaborata dall'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia per il diritto di voto a tutti i residenti nelle elezioni amministrative.
*
Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione e scusandoci per il disturbo, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro.

19. PANCRAZIO DEGNENTE: LE PERSONE

Le persone con la barba lunga si somigliano tutte
come i giorni di pioggia si somigliano tutti
come i gettoni del telefono come i semafori agli incroci
come i ricci delle castagne
lo stesso buio la stessa stanchezza
la stessa paura la stessa fame
la stessa rabbia che morde le mani.

Tutte le ferite di fuoco e di ghiaccio
tutte le morti irreversibili
tutte le stagioni precipiti ugualmente
tutti i venti invisibili e vampiri
tutti i mari lo stesso mostro oceano
e tutte le parole che nominano cose
restano parole e cose inaccessibili
tu che lo sai tu sai di non saperlo
questa non e' una pipa
questo non e' un incontro
questa non e' una sposa e i suoi celibatari
sulla spiaggia di Rimini
nella notte fiorentina
nei lager libici
nel salotto buono
nelle desolate periferie
dell'universo.

Sul mostro oceano i naufraghi
nei lager libici i deportati ancora
nella seduta del consiglio dei ministri
del grande teatro del mondo
gente beneducata con sussiego
decide il genocidio di milioni
di fuggiasche e fuggiaschi dall'orrore
a forza di nuovo nell'orrore attuffati
e con pennini che non sgocciolano firma
condanne a morte sulle linde pergamene.

Gia' le persone con la barba lunga
tutte si somigliano
come i giorni di pioggia i gettoni del telefono
i semafori i ricci i plotoni d'esecuzione
si chiedono che ne sara' di loro
che ne sara' di noi gia' vecchi e frali
scarti di produzione forza lavoro inutile
esuberanti ai fini della massimizzazione del profitto
non e' ben accetto chi fa troppe domande
e disturba il manovratore.

Colmi di plastica i mari e di cadaveri
colme le anime di cumuli di morti
colmo il linguaggio di vuoti e di menzogne
lavare i cieli scavare nuovi pozzi
condividere il pianto e il pane
piantare ancora le tende nel deserto
ad ogni potere che uccide opporsi
non dire la parola disonesta
non dire la parola necrofila e insensata.

Le persone
che sono tutto e nulla.

In quest'unico mondo vivente
una e' l'umanita'
abbila a cuore.

Tu non uccidere
tu salva le vite.

Sii tu
l'umanita'
come dovrebbe essere.

20. MAESTRI. LEONE TOLSTOJ, MAESTRO DI NONVIOLENZA. UNA COMMEMORAZIONE NEL CXC ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

Ricorrendo il 9 settembre l'anniversario della nascita di Leone Tolstoj, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ricorda con profonda gratitudine l'illustre scrittore maestro di nonviolenza.
*
Lev Tolstoj (Jasnaja Poljana, 28 agosto 1828 secondo il calendario giuliano, ovvero 9 settembre 1828 secondo il calendario gregoriano - Astapovo, 7 novembre 1910 secondo il calendario giuliano, ovvero 20 novembre 1910 secondo il calendario gregoriano), non solo grandissimo scrittore, ma anche educatore e riformatore religioso e sociale, propugnatore della nonviolenza. Opere di Lev Tolstoj: tralasciando qui le opere letterarie (ma cfr. almeno Tutti i romanzi, Sansoni, Firenze 1967; e Tutti i racconti, Mondadori, Milano 1991, 2005), della gigantesca pubblicistica tolstojana segnaliamo particolarmente almeno Quale scuola, Emme, Milano 1975, Mondadori, Milano 1978; La confessione, SE, Milano 1995; Perche' la gente si droga? e altri saggio su societa', politica, religione, Mondadori, Milano 1988; Il regno di Dio e' in voi, Bocca, Roma 1894, poi Publiprint-Manca, Trento-Genova 1988; l'antologia Tolstoj verde, Manca, Genova 1990; La vera vita, Manca, Genova 1991; La legge della violenza e la legge dell'amore, Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1998; Il cammino della saggezza, Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2010. Opere su Lev Tolstoj: dal nostro punto di vista segnaliamo particolarmente Pier Cesare Bori, Gianni Sofri, Gandhi e Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1985; Pier Cesare Bori, Tolstoj, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1991; Pier Cesare Bori, L'altro Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1995; Amici di Tolstoi (a cura di), Tolstoi il profeta, Il segno dei Gabrielli, S. Pietro in Cariano (Vr) 2000.
*
Anche nel ricordo e alla scuola di Tolstoj proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Esprimiamo ancora una volta il nostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

21. LA PIU' GROTTESCA, INFAME E CRIMINALE DELLE STOLTEZZE

Il razzismo e' la piu' grottesca, infame e criminale delle stoltezze.
Negazione della dignita' umana, il razzismo e' una teoria, e una prassi, che disumanizza l'intera umanita', ovvero che nega la qualita' umana dello stesso soggetto che se ne fa assertore.
E' l'ideologia il cui fine e' legittimare la schiavitu' e le stragi, e il cui pieno dispiegarsi coinciderebbe con l'annientamento dell'umanita'.
Il desiderio ultimo del razzista e' lo stesso del dittatore analizzato da Elias Canetti in Massa e potere: restare l'unico essere umano vivente; scilicet: estinguere l'umanita'.
Il razzismo e' la negazione della convivenza, ed essendo gli esseri umani animali sociali (come argomento' una volta per tutte lo Stagirita), ne discende che il razzismo nega la possibilita' stessa dell'esistenza dell'umanita'.
Che ancora e soprattutto nel Novecento il razzismo abbia potuto celebrare i suoi macabri fasti ed imporre per anni l'ordine dei Lager, ci avverte del rischio che l'umanita' sempre corre: il rischio dell'autodistruzione.
Che ancora oggi in Europa e in Italia vi siano poteri politici, economici, mediatici e militari legali e illegali che propugnano tesi razziste ed agiscono pratiche razziste, convoca ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno nitido e intransigente contro il razzismo, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
*
Che proprio chi ancora ieri inneggiava ai longobardi e vomitava ingiurie sui "terroni" pretenda oggidi' di ergersi a nume tutelare di una fantomatica "razza italica" inventata dal delirio fascista disvela la ridicolaggine e l'ignominia della retorica razzista.
Che proprio chi ancora oggi esibisce la simbologia nazista pretenda di dichiararsi "patriottico" quando e' seguace postumo della piu' scellerata, sanguinaria idiozia e del piu' criminale, abominevole delirio della storia europea che anche l'Italia ridusse a schiavitu' e  macerie, dimostra una volta di piu' la turpe fraudolenza e la malvagia irrazionalita' della retorica razzista.
Che personaggi interdetti dai pubblici uffici attraverso i media di loro proprieta' suscitino e cavalchino la cieca furia razzista, evidenzia la criminale barbarie e l'empia disumanita' di questa propaganda e di questa politica in camicia bruna ancorche' in doppiopetto.
Che demagoghi istrionici e turpiloquenti e loro cortigiani servili e irresponsabili neghino finanche il diritto di bambini e adolescenti ad essere considerati eguali agli altri bambini che esattamente come loro sono nati qui, vanno a scuola qui, parlano la stesa lingua, crescono nella stessa cultura e nello stesso paese, ebbene, smaschera fino a qual punto di lucida follia e algida violenza possa trascinare la subalternita' alla retorica razzista ovvero il suo astuto e cinico utilizzo.
Che governanti che hanno giurato fedelta' alla Costituzione repubblicana mantengano in essere i campi di concentramento, la pratica delle deportazioni, misure che violano alla radici i piu' fondamentali diritti umani, ed attuino politiche internazionali atte all'incarcerazione e riduzione in schiavitu' delle vittime innocenti di fame, guerre e dittature, denuncia fino a qual punto il razzismo abbia contagiato ed invassallato segmenti istituzionali che al rispetto della legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico - la Costituzione democratica e antifascista - sarebbero tenuti piu' di chiunque altro.
*
Che ogni persona ragionevole apra gli occhi.
Che ogni persona ragionevole si impegni.
Con la forza della verita'.
Con la scelta della nonviolenza.
Per la legalita' che salva le vite.
Per la democrazia che tutti gli esseri mani riconosce e rispetta.
Per la civile convivenza che nessun essere umano abbandona al terrore, al dolore e alla morte.
*
Il razzismo, come ogni forma di violenza, si contrasta con la democrazia.
E il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto".

22. LA PRESTIGIOSA ADESIONE DI MAURO GENTILINI, FIGURA STORICA DELLA RETE RADIE' RESCH, ALL'APPELLO "UNA PERSONA, UN VOTO". E UN INVITO ANCORA A TUTTE LE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

Mauro Gentilini, figura storica della Rete Radie' Resch, l'esperienza di solidarieta' fondata dall'indimenticabile Ettore Masina, ha aderito all'appello "Una persona, un voto" promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
*
Sono migliaia le persone che hanno gia' aderito all'appello, e tra loro moltissime personalita' della vita culturale, morale, civile ed istituzionale italiana.
E sono gia' 146 anche i parlamentari in carica, di varie forze politiche, che hanno espresso il loro sostegno: Roberta Agostini, Luisella Albanella, Ileana Argentin, Massimo Artini, Lorenzo Basso, Eleonora Bechis, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Stella Bianchi, Tamara Blazina, Fabrizio Bocchino, Antonio Boccuzzi, Paola Boldrini, Francesca Bonomo, Michele Bordo, Luisa Bossa, Chiara Braga, Beatrice Brignone, Claudio Broglia, Vincenza Bruno Bossio, Enrico Buemi, Renata Bueno, Salvatore Capone, Sabrina Capozzolo, Renzo Carella, Anna Maria Carloni, Mara Carocci, Marco Carra, Maria Chiara Carrozza, Floriana Casellato, Franco Cassano, Felice Casson, Marco Causi, Massimo Cervellini, Vannino Chiti, Eleonora Cimbro, Monica Cirinna', Giuseppe Civati, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Paolo Cova, Giuseppe Luigi Cucca, Gianni Cuperlo, Erica D'Adda, Alfredo D'Attorre, Loredana De Petris, Lello Di Gioia, Marco Di Lello, Nerina Dirindin, Umberto D'Ottavio, Donatella Duranti, Laura Fasiolo, Nicoletta Favero, Marco Fedi, Ciccio Ferrara, Elena Ferrara, Giuseppe Fioroni, Vincenzo Folino, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Paolo Gandolfi, Daniela Gasparini, Maria Grazia Gatti, Anna Giacobbe, Francesco Giacobbe, Andrea Giorgis, Gianni Girotto, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Gero Grassi, Monica Gregori, Giuseppe Guerini, Maria Cecilia Guerra, Paolo Guerrieri, Maria Iacono, Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Silvio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Andrea Maestri, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Luigi Manconi, Massimiliano Manfredi, Claudia Mannino, Maino Marchi, Raffaella Mariani, Giovanna Martelli, Claudio Martini, Michela Marzano, Alessandro Mazzoli, Michele Meta, Corradino Mineo, Franco Mirabelli, Michele Mognato, Daniele Montroni, Mario Morgoni, Delia Murer, Martina Nardi, Luis Alberto Orellana (relativamente alle elezioni amministrative), Oreste Pastorelli, Luca Pastorino, Edoardo Patriarca, Carlo Pegorer, Serena Pellegrino, Vinicio Peluffo, Alessia Petraglia, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Laura Puppato (relativamente alle elezioni amministrative), Roberto Rampi, Francesco Ribaudo, Lucrezia Ricchiuti, Lara Ricciatti, Maria Grazia Rocchi, Giuseppe Romanini, Gessica Rostellato, Giovanna Sanna, Francesco Scalia, Gian Piero Scanu, Gea Schiro', Arturo Scotto, Angelo Senaldi, Marina Sereni, Camilla Sgambato, Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Veronica Tentori, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Walter Tocci, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Daniela Valentini, Liliana Ventricelli, Walter Verini, Adriano Zaccagnini, Sandra Zampa, Alessandro Zan, Giorgio Zanin.
Tra le personalita' rappresentative delle istituzioni anche tre ministri emeriti: Maria Chiara Carrozza, Giuseppe Fioroni e Cecile Kyenge.
*
L'appello ricorda che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
E poiche' Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".
*
Ricordiamo altresi' che il presupposto "de iure" dell'appello e' illustrato nella premessa del progetto di legge formulato anni fa dall'Anci (l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, che rappresenta tutti i Comuni italiani) recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'" (progetto che era ovviamente riferito alle elezioni amministrative, ma la cui intelaiatura giuridica e' riferibile anche tout court alle elezioni politiche).
*
Ancora una volta rivolgiamo un invito a tutte le persone di volonta' buona: ad aderire all'appello, a diffondere l'informazione sull'iniziativa, a sollecitare il Parlamento affinche' la nuova legge elettorale preveda finalmente il riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone che stabilmente vivono in Italia.
Cessi questa sorta di "apartheid elettorale" che iniquamente nega il diritto di voto a una persona su dieci nel nostro paese.
Cessi la vera e propria "decimazione elettorale" che a un decimo della effettiva popolazione italiana assurdamente nega il primo diritto democratico, il diritto di voto.
Contrastiamo il razzismo e la violenza con la democrazia che salva le vite e che riconosce la dignita' e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
L'Italia e' una repubblica democratica: una persona, un voto.
Il momento e' ora.
*
Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
*
Naturalmente sosteniamo altresi' l'approvazione definitiva della legge cosiddetta sullo "ius soli" che riconosce finalmente che un bambino o un adolescente nato in Italia, che vive in Italia, che va a scuola in Italia, che cresce e matura nella lingua e nella cultura del nostro paese, e' a tutti gli effetti italiano come tutti i suoi coetanei indipendentemente dal luogo di origine dei suoi genitori. Cessi finalmente un'assurda vessatoria iniquita' di cui sono vittime innocenti ottocentomila bambini e adolescenti.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 276 del 9 novembre 2017

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