[Nonviolenza] Telegrammi. 2797
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- Date: Tue, 15 Aug 2017 21:28:50 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2797 del 16 agosto 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Il primo dovere
2. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
5. Giacomo Arconti: Al teatro dell'orrore (dal diario di un ingenuo)
6. Omero Delli Storti: Il delitto della principessa di Ebla. Frammenti da un fogliettone postmoderno e rasciomonico (parte terza)
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. IL PRIMO DOVERE
Lo sai gia' qual e' il primo dovere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
2. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE
Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
*
All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:
padre Alex Zanotelli
Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita
Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio
Roberta Agostini, deputata
Luisella Albanella, deputata
Isa Alberti
Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"
Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa
Peppe Amato, pensionato
Dino Angelini
Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'
Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore
Laura Arduni, impiegata
Ileana Argentin, deputata
Massimo Artini, deputato
Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice
Lino Balza, ecologista
Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, blogger
Raffaele Barbiero, operatore sociale
Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista
Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio
Lorenzo Basso, deputato
Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale
Eleonora Bechis, deputata
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"
Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre
Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice
Giuliana Beltrame, sociologa e attivista
Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"
Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari
Paolo Beni, deputato
don Gianni Bergamaschi
Ascanio Bernardeschi, saggista e militante
Massimiliano Bernini, deputato
Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza
Severina Berselli
Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova
Stella Bianchi, deputata
Giovanni Bianco, giurista e professore universitario
Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini
Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo
Tamara Blazina, deputata
Michele Boato, ecologista
Laura Boccardo, impiegata
Fabrizio Bocchino, senatore
Antonio Boccuzzi, deputato
Paola Boldrini, deputata
Francesca Bonomo, deputata
Michele Bordo, deputato
Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'
Dario Borso, filosofo
Giovanni Bosco
Paolo Bosi, docente universitario
Luisa Bossa, deputata
Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'
Silvio Bozzi, docente universitario
Anna Bravo, storica
Beatrice Brignone, deputata
Claudio Broglia, senatore
Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Vincenza Bruno Bossio, deputata
Enrico Buemi, senatore
Renata Bueno, deputata
Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna
Alberto Cacopardo, antropologo
Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale
Salvatore Capone, deputato
Sabrina Capozzolo, deputata
Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'
Alessandro Capuzzo, ecopacifista
Renzo Carella, deputato
Anna Maria Carloni, deputata
Gennaro Carotenuto, storico
Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)
Rodolfo Carpigo
Marco Carra, deputato
Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia
Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra
Floriana Casellato, deputata
Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica
Franco Cassano, deputato
Felice Casson, senatore
Francesco Cassotti
Pilar Castel, autrice e attrice No War
Valeria Castelli
Umberto Castra, obiettore di coscienza
Marco Catarci, pedagogista e docente universitario
Marco Causi, deputato
padre Carlo Cautillo cp
Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo
Patrizia Cecconi, scrittrice, presidente "Associazione oltre il mare onlus"
Nello Centomo
Massimo Cervellini, senatore
Maurizio Chierici, giornalista
Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo
Vannino Chiti, senatore
Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'
Eleonora Cimbro, deputata
Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino
Monica Cirinna', senatrice
Michele Citoni, documentarista
Valter Ciurli, architetto
Giuseppe Civati, deputato
Roberto Cociancich, senatore
Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita
Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"
Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo
Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera
don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"
Corrado Corradini, giornalista
Paolo Corsini, senatore, docente universitario
Paolo Cova, deputato
Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario
Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina
Giuseppe Luigi Cucca, senatore
Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana
Gianni Cuperlo, deputato
Erica D'Adda, senatrice
Pasquale D'Andretta, formatore
Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu
Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola
Alfredo D'Attorre, deputato
Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova
Emanuela Dei, giornalista
Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International
Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano
Giorgio Demurtas, docente universitario
Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore
Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato
Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina
Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione
Lello Di Gioia, deputato
Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia
Marco Di Lello, deputato
Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo
Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina
Nerina Dirindin, senatrice
Angela Dogliotti, peace-researcher
Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia
Umberto D'Ottavio, deputato
Anna Draghetti, pensionata
Donatella Duranti, deputata
Massimo Duranti, giudice di pace emerito
Anna Maria Eramo
Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente
Carla Ermoli, pensionata
Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico
suor Maria Stella Fabbri
Sergio Falcone, poeta
Fulvio Faro, operatore sociosanitario
Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari
Laura Fasiolo, senatrice
Marco Fedi, deputato
Ciccio Ferrara, deputato
Elena Ferrara, senatrice
Valerio Ferri
Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro
Vincenzo Folino, deputato
Paolo Fontanelli, deputato
Maria Bernarda Forcella
Federico Fornaro, senatore
Filippo Fossati, deputato
Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina
Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana
Marco Furfaro, Campo Progressista
Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova
Sancia Gaetani, Wilfp Italia
Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita
Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Carlo Galli, professore universitario e deputato
Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario
Paolo Gandolfi, deputato
Maria Grazia Gatti, senatrice
Nino Gernone
Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"
Anna Giacobbe, deputata
Giorgio Giannini, storico e saggista
Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza
Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza
Andrea Giorgis, deputato
Giampiero Girardi, sociologo e ricercatore per la pace
Gianni Girotto, senatore
Luisa Gnecchi, deputata
Miguel Gotor, senatore
Gero Grassi, deputato
Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes
Monica Gregori, deputata
Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista
Giuseppe Guerini, deputato
Maria Cecilia Guerra, senatrice
Paolo Guerrieri, senatore
Paolo Henrici De Angelis, architetto
Paolo Hutter, giornalista
Maria Iacono, deputata
Pietro Ichino, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)
Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti
Vanna Iori, deputata e docente universitaria
Luca Kocci, docente, giornalista, saggista
Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma
Florian Kronbichler, deputato
Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra
Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri
Luigi Lacquaniti, deputato
Silvio Lai, senatore
Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento
Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente
Federico La Sala, docente di filosofia e saggista
Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica
Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale
Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale
Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'
Sergio Lo Giudice, senatore
Pierpaolo Loi, maestro elementare
Doris Lo Moro, senatrice
Eugenio Longoni, militante antifascista
Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci
Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale
Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento
Monica Luisoni, attivista
suor Monica Luparello, missionaria comboniana
Antonio Lupo, medico
Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria
Andrea Maestri, deputato
Patrizia Maestri, deputata
Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Alessandro Magni
Gianna Malisani, deputata
Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'
Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato
Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa
Massimiliano Manfredi, deputato
Claudia Mannino, deputata
Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi
Cristina Maranesi, blogger
Maino Marchi, deputato
Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice
don Mario Marchiori
Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink
Raffaella Mariani, deputata
Miriam Marino
Giovanna Martelli, deputata
Gian Marco Martignoni, Cgil Varese
Claudio Martini, senatore
Michela Marzano, deputata, filosofa
Elvira Mastrovincenzo, docente
Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres
Cristina Mattiello, insegnante, giornalista
Alessandro Mazzoli, deputato
Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista
Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"
Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente
Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia
Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto
Michele Meta, deputato
Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo
Sara Michieletto
Corradino Mineo, senatore
Franco Mirabelli, senatore
Michele Mognato, deputato
Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea
Daniele Montroni, deputato
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo
Mario Morgoni, senatore
Rosangela Mura, attivista
Delia Murer, deputata
Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'
Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina
Martina Nardi, deputata
Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma
Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni
Giorgio Nebbia, ecologista
Giovanna Niccoli, attivista
Loris Nobili, Roma
don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax
Luciano Oliveri, pensionato
Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)
Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia
Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara
Emilia Pacelli, casalinga
Giovanna Pagani, Wilpf Italia
Anselmo Palini, insegnante e saggista
Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale
Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma
Luca Paolocci, Usb Viterbo
Eleonora Parlanti, ricercatrice
Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione
Oreste Pastorelli, deputato
Luca Pastorino, deputato
Edoardo Patriarca, deputato
Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale
Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale
Carlo Pegorer, senatore
Serena Pellegrino, deputata
Vinicio Peluffo, deputato
Giovanni Penzo, pensionato
Donato Perreca, pensionato
Alessia Petraglia, senatrice
Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari
Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher
Fiora Pezzoli, psicoterapeuta
Savino Pezzotta, gia' segretario generale Cisl
Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax
Leo Piacentini, pensionato
Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano
Salvatore Piccolo, deputato
Piero Pinzauti
Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo
Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo
Antonio Placido, deputato
Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"
Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"
Pier Paolo Poncia, geologo
Giuliano Pontara, filosofo
Franco Porcu, operaio
Alessandro Presicce, giurista
Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano
Andrea Pubusa, giurista
Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento
Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo
Mauro Pugni, Cdb di Modena
Laura Puppato, senatrice (relativamente alle elezioni amministrative)
Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'
Margherita Rambaldi
Roberto Rampi, deputato
Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica
Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna
Francesco Ribaudo, deputato
Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"
Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei
Lara Ricciatti, deputata
Annamaria Rivera, antropologa
Maria Grazia Rocchi, deputata
Giuseppe Romanini, deputato
Dario Rossi, avvocato
Gessica Rostellato, deputata
padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano
Giorgio Roversi, pensionato
Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche
Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma
Enrica Salvatori, docente universitaria
Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto
Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia
Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma
Antonia Sani, Wilpf Italia
Giovanna Sanna, deputata
Adriano Sansa, magistrato e poeta
Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia
Eugenio Santi, presidente del Gavci
Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo
Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'
don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge
Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo
padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile
Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"
Renato Sasdelli, docente universitario e saggista
Francesco Scalia, senatore
Gian Piero Scanu, deputato
Gabriele Scaramuzza, pensionato
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico
Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione
Gea Schiro', deputata
Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"
Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione
Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia
Arturo Scotto, deputato
Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente
Angelo Senaldi, deputato
Marneo Serenelli, docente e psicologo
Marina Sereni, deputata
Camilla Sgambato, deputata
Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario
Paolo Sighinolfi
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza
Pietro Soldini, Cgil nazionale
Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza
Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza
Gabriele Spallone
Luca Spegne, docente
Marilena Spriano
Irene Starace, Wilpf Italia
Gianluca Susta, senatore
Bruno Tabacci, deputato
Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione
Francesco Tanzarella
Veronica Tentori, deputata
Alessandra Terrosi, deputata
Marietta Tidei, deputata
Walter Tocci, senatore
Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo
Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"
Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato
Alessandro Triulzi, storico, docente universitario
Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica
Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto
Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"
Laura Tussi, giornalista e scrittrice
Fabio Vaccari
Stefano Vaccari, senatore
Giuseppe Vacciano, senatore
Daniela Valentini, senatrice
Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Leonardo Varvaro, docente universitario
Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia
Liliana Ventricelli, deputata
Walter Verini, deputato
Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"
Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune
Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia
Salvatore Vitale, divulgatore agricolo
Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo
Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale
Sandra Zampa, deputata
Alessandro Zan, deputato
Lorenzo Zaniboni
Giorgio Zanin, deputato
Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione
Franco Zunino, ingegnere
*
Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
5. COCCI AGUZZI DI BOTTIGLIA. GIACOMO ARCONTI: AL TEATRO DELL'ORRORE (DAL DIARIO DI UN INGENUO)
Keynesiani
I volontari dei vigili del fuoco che appiccano gli incendi cosi' poi sono chiamati a spegnerli e si guadagnano la giornata.
Non converrebbe alla pubblica amministrazione fargli scavare le buche e poi riempirle? Fa gia' cosi' caldo.
*
I diritti degli altri
Io battermi per i diritti degli altri? E che c'entro io, io mi faccio gli affari miei, non mi occupo di politica, tanto sono tutti ladri.
*
Quelli che affogano (I)
A quante miglia marine dalla costa?
*
Quelli che affogano (II)
Se non sanno neppure nuotare...
*
Quelli che affogano (III)
E' tutta colpa delle ong, che gli dicono che in Italia si fa la bella vita.
*
Quelli che affogano (IV)
Se morivano in Libia facevano meglio. Invece devono sempre dare fastidio.
*
Quelli che affogano (V)
Se erano furbi se ne stavano a casa loro, come facciamo noi.
*
Il ritorno dalle vacanze
Riprendiamo i bombardamenti.
*
Amor coniugale
Ti amo da morire. Da morire tu.
*
Tra moglie e marito
Lei lo lascia? Lui l'ascia.
*
Il consenso della vittima (I)
Cerchiamo di non essere manichei, io l'avro' pure ammazzata ma anche lei aveva i suoi difetti.
*
Il consenso della vittima (II)
Se non ci fosse la preda, non ci sarebbe il cacciatore; se non ci fosse la vittima, non ci sarebbe il carnefice. Vogliamo dirlo che la responsabilita' sara' almeno al cinquanta per cento?
*
Il consenso della vittima (III)
Bisognerebbe poterglielo chiedere a lei, che magari se fosse ancora viva lei mi perdonerebbe. Mi ha gia' perdonato tante volte. Voi che ne volete sapere? Che volete giudicare?
*
Il consenso della vittima (IV)
E' la politica, si sa che e' cosi'.
E' l'economia, si sa che e' cosi'.
E' la guerra, si sa che e' cosi'.
E' la legge, si sa che e' cosi'.
E' la natura, si sa che e' cosi'.
E' l'amore, si sa che e' cosi'.
Si sa che e' cosi' che va il mondo, chi vive vive e chi muore muore.
Certo che l'ho ammazzata: io sono quello che vive.
*
Il consenso della vittima (V)
E chi lo dice che lei non avrebbe fatto altrettanto, eh, chi lo dice?
*
La conferenza stampa
Tutti quelli che non abbiamo ucciso, li abbiamo lasciati vivere.
Fate due conti e vedrete se non siamo filantropi.
E' statistica, altro che chiacchiere.
*
Il pestaggio
- Pensavo fosse un'attrazione offerta dal locale.
- Io l'avrei pure soccorso, ma se lo soccorrevo come facevo a riprendere col telefonino?
- Se lo menavano qualche cosa aveva fatto.
- Se lo meritano tutti.
- Se uno frequenta certi locali lo dovrebbe sapere a cosa va incontro, io ci vengo apposta.
- Perche' non l'ho aiutato? Ma io ero uno di quelli che lo picchiavano, non posso mica fare tutto io.
*
"Sono bestie, bestie"
E invece sono esseri umani, esseri umani.
*
Se sia lecito scrivere queste cose
Io proprio non lo so.
6. RACCONTI ESTIVI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLI STORTI: IL DELITTO DELLA PRINCIPESSA DI EBLA. FRAMMENTI DA UN FOGLIETTONE POSTMODERNO E RASCIOMONICO (PARTE TERZA)
3. Fuga nella notte
Il racconto di N.
Mai avuto fortuna con gli uomini. Una volta s'innamoro' di me quel poeta che era pure di buona famiglia ma il padre non scuciva un baiocco neanche sotto tortura, poi e' morto giovane e dicono che gli ultimi anni convivesse con un uomo dalle parti di Napoli.
Poi quel tedeschetto che mi chiamava Sciarlotte, proprio cosi', Sciarlotte, come quello coi baffetti - non quello tedesco coi baffetti, quello che fa i film, se poi erano due persone diverse ma credo di si' perche' quello tedesco ammazzava i poveri cristi con la stessa indifferenza con cui si calpestano le formiche nell'erba e quello che fa i film proprio non ce lo vedo, pero' non si sa mai, la gente e' buffa, eh? ma come gli poteva essere venuto in mente a Verterio di chiamarmi Sciarlotte? Ma sembra che non stava bene, infatti poi si e' sparato. Mai avuto fortuna con gli uomini io.
Barucco l'ho conosciuto quando era ancora ragazzo, ed era proprio un bel ragazzo e avviato a una bella carriera, non dico di consigliere segreto del principe, ma insomma. Poi comincio' a dare di matto pure lui, bestemmiava mattina e sera, magari era solo per farsi bello, per far vedere che era uno spirito forte, per fare il fico con le ragazze, ma la verita' e che spaventava tutte e tutti, pure me che gli volevo bene. Tutti dicevano che era un genio, e tutti dicevano che era matto sfasciato. Litigava con tutti. Pero' aveva la bottega di vetraio ed oculista, un'attivita' avviata, e conosceva una caterva di gente, e con gli amici suoi parlava in latino, secondo me si dicevano le barzellette zozze. Pero' era gentile quando gli girava bene, ma quando gli girava male era un musone che non vi dico, come quell'altro, il fidanzato di mia cugina Regina - no, non la regina moglie del re, Regina era il nome di Regina, dalla sue parti usa. Insomma, quel tizio prima si fidanza, poi si sfidanza, poi dice che l'ama per tutta la vita, poi non risponde piu' al telefono: matto sfasciato pure lui, ma chi si credeva di essere, Kafka? E poi i libri che scriveva, tutti sotto pseudonimo, io non li ho mai letti, ma mia cugina mi diceva che bastava guardare le copertine e ti facevi un'idea, quello sporcaccione di un dongiovanni, che poi veniva pure lui da una buona famiglia, tutta gente di chiesa, ma a un certo punto dovettero cacciarlo dalla chiesa, non lo so che aveva combinato, alla fine si mise pure a fare il giornalista e gli prese un colpo per strada, se veramente e' andata cosi' e non e' stato invece qualche fondamentalista o qualcuno dei servizi a farlo fuori. Di questi tempi non si sa mai. Tutti cosi' gli uomini, chi li capisce e' bravo. Un momento frignano e il momento dopo alzano le mani, io dico che bisognerebbe fargli un monumento a chi ha inventato lo spray al peperoncino.
Ma voi volete sapere di quella faccenda, lo so. L'ho raccontata tante volte. Una volta di piu' che volete che sia?
Era nel cuore della notte ed io stavo giocando a ramino col signor *** che e' tanto una brava persona e mi ha sempre rispettata. Bussano alla porta. Io e il signor *** interrompiamo il gioco e restiamo in silenzio nel buio. Bussano ancora e ancora e ancora e sempre piu' forte. Allora il signor *** comincia a sussurrarmi che potrebbe essere sua moglie e che lo devo aiutare a uscire da un ingresso secondario, ma a casa mia un ingresso secondario non c'e'; gli dico di nascondersi nell'armadio ma lui risponde che non siamo in una commedia francese dell'Ottocento, e piuttosto si butta dalla finestra, e io gli dico che siamo al pianterreno e che proprio dalla finestra sul retro puo' uscire. Mentre si veste io per guadagnare tempo vado alla porta e chiedo chi e'. E chi era? Barucco con quell'altro marmottone di Tristano. Nerina, apri, apri Nerina, svelta, dice, che siamo usciti di galera. Gli chiedo com'e' che li hanno fatti uscire nel cuore della notte. Macche' fatti uscire, risponde lui, siamo evasi. Ah no, io non apro. Apri Nerina, apri, che siamo innocenti. Neanche per sogno. Apri, Neri', e vedrai che bel regalo. E siccome sono di buon cuore dico che mi dia il tempo di mettermi qualcosa addosso e poi apro. Torno in camera da letto, do' il bacio della buonanotte al signor *** che scavalca la finestra, richiudo la finestra e mi vesto. Poi apro la porta e si presentano quei due con un altro tizio che aveva certi baffoni che pure un cieco lo vedeva che erano finti. E questo chi e'? Un amico, dice Barucco, e' fuggito con noi. Ah no, questo non ce lo voglio. E non lo possiamo mica abbandonare, no? Non me ne frega niente, qui non entra, questa e' una casa onorata. Ma se ti ho detto che ti faccio un bel regalo. Il regalo e' per far entrare te, e Tristano lo faccio entrare perche' siamo compaesani e mi fa tanta pena la sua povera mamma, ma quell'altro no. E dai, si'. E dai, no. In nome del cielo, si'. Non ricominciare a bestemmiare, eh, che vi sbatto fuori tutti e chiamo la polizia. Non bestemmio, non bestemmio, Nerinuccia, non ci far fare 'sta brutta figura, lui ci ha aiutato a uscire. E ha fatto male. Mi perdoni, gentile donzella. Ma che dice questo? Era una formula per rompere il ghiaccio. Il ghiaccio qui a Ebla? Ma dove lo avete pescato? Ma chi e'? E' un musicista, Nerina, un musicista e un re. E io sono Paperon de' Paperoni, adesso piantatela di fare i buffoni o mi metto a gridare, ci siamo capiti? Si', si', sta' calma, Neri'. Io sto calma, e voi piantatela di fare casino. Voglia scusarmi, madamigella. E fate stare zitto quello li'. Mi taccio, mi taccio. Bravo, che e' meglio. Ma facci entrare, dai, solo per questa notte. Tre uomini in casa mia? Tu sogni, Barucchello mio. Voglio finire mica su Novella 2000 o su Sorrisi e canzoni. La supplico di ascoltarmi e ne avra' dei buoni fiorini. Che dice quello? Zecchini, zecchini d'oro per lei. Vorra' mica corrompermi? Lungi da me il pensiero, so ben riconoscere un fiore, una rocca e uno specchio di virtu', tutt'e tre in una sola onesta e gentile persona, - dico di piu': in un'anima immacolata -; signorina, lei non solo illumina la notte piu' che la silente luna che nessuno sa che cosa ci faccia in ciel, ma irradia intorno a se' una tal dolcezza che ogni animo si appaga gia' solo nel renderle omaggio e, se posso permettermi, nell'adorarla. Ma lo poteva dir subito che lei e' un poeta, una volta ero quasi fidanzata con un suo collega, sa, ed era anche conte; ma sbaglio o prima parlava di zecchini? Esatto, esatto, ho giust'appunto in tasca questa piccola sacca di zecchini sonanti e sarei ben lieto di fargliene dono. Si vede che lei e' un gentiluomo. Servo vostro, madamigella. Lo vedi, Barucco, come si parla a una signora? Lo vedo si', ahime'. E che, adesso mi fai il geloso? Non farmi dire niente non farmi, mi hai fatto piangere lacrime di sangue, Nerina, lo sai. Colpa tua, messer fellone, se ti fossi fatto una posizione in societa' mi avresti tutta per te, ma tu sai solo bestemmiare e raccontare sporcaccionate in latino con quei tuoi compari... La prego, madamigella, lasci che io spezzi una lancia in favore di questo mio buon amico: e' commerciante di vaglia e filologo, e sta scrivendo, su mio suggerimento, un trattato di matematica e morale che fara' rumore nel bel mondo, ben piu' di quelle inezie dell'Algarotti - che pure e' uno scienziato e un poeta di prim'ordine, intendiamoci. Sa che lei parla proprio bene? Allora, affare fatto: ecco a lei il sacchetto, apra e controlli; e poiche' siamo tra amici non c'e' bisogno ne' di ricevuta ne' di fattura; e per la colazione cosa e' previsto? Intanto non restate sulla soglia, entrate, entrate che ci metteremo facilmente d'accordo, quando si ha a che fare con persone di qualita', e poi questo e' il miglior bed and breakfast della citta', non faccio per vantarmi. Signorina, lei e' un angelo sceso di cielo in terra a miracol mostrare.
*
Il racconto di A.
Da quanto tempo faccio la guardia notturna? Saranno quarant'anni ormai. E la pensione invece di avvicinarsi ogni anno si allontana perche' il governo ogni anno alza l'eta' pensionabile che io mi chiedo se non sarebbe ora di fondare il partito comunista pure qui a Ebla.
Da giovane mi dicevo: forza, Amedeo, che tanto tra qualche anno lo zio ti trova il posto alle poste e allora finalmente la scrivaniuccia tua, la seggioletta tua, e finalmente si sta al coperto e al caldo a tracannare caffe' e risolvere cruciverba tutto il giorno. Invece lo zio che aveva imbucato mezzo paese che fa? Muore proprio quando ci doveva essere l'infornata che finalmente c'ero anch'io, il suo nipote preferito come mi diceva sempre. E cosi' addio lavoro alle poste. Ho provato a lavorare nel mondo dello spettacolo, ma gli orari non erano compatibili col lavoro da guardia notturna che non me la sono sentita di lasciarlo prima di aver trovato qualche altra cosa. Lo diceva sempre la povera mamma: chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che perde e non sa quel che trova. La povera mamma. Oggi lo so che e' stato uno sbaglio colossale: perche' chi fa la guardia notturna dorme la mattina, ma per cercare lavoro bisogna girare la mattina, la mattina bisogna girare. E quindi eccomi a sessant'anni che ancora scarpino la notte, pure quando piove e girano solo i lupi.
Quella notte ero li', allla svolta di via del natio borgo selvaggio, e che ti vedo? Tre ombre che caracollano strisciandosi rasente ai muri come lumache, come quei tizi che hanno processato a Milano per quella storia della peste.
Ora, lavorando di notte, dopo un po' ci si conosce tutti. E io li conoscevo tutti e tre: Tristano, che qualche volta abbiamo spartito i proventi di certe sue attivita', io gli segnalo gli appartamenti che i padroni stanno in vacanza e lui visita e invola mentre io fo il palo, poi si fa a mezzo da buoni amici.
Barucco, che ci ho fatto gli occhiali e ho pure partecipato a qualche riunione del circolo ateista (e facoltativamente nudista) "Natura sive deus" che ci avessi mai capito un colpo di che si parlava, ma siccome c'era anche la signora Bovari, la moglie del dottore, insomma, va bene, le facevo un po' di corte ma dubito che lei se ne sia mai accorta, se ne fosse accorta mi avrebbe chiesto aiuto e non faceva la fine che poi fece.
Tristanaccio e Baruccone, pensa un po': ed era gia' una sorpresona, perche' sapevo che erano al gabbio per aver ammazzato in stile Van Helsing la principessa Biancaneve che adesso sui giornali tutti a sdilinquirsi su quanto era buona, quanto era brava, quanto era elegante, ma fino a ieri riempiva le cronache rosa di scempiaggini (per non dire youtube e istagram) peggio di Paris Hilton, dico: Paris Hilton. Che una volta le avevano trovate insieme che facevano il bagno nude in una piscina riempita di cognac e la scommessa era che non ne sarebbero uscite prima di averla vuotata.
Ma la sorpresa delle sorprese era che quei due stoccafissi erano insieme a Vidocco, che io gia' lo conoscevo quando faceva il farabutto semplice, e poi era diventato un farabutto al quadrato, che prima era solo ladro e dopo era diventato pure spia. Certo, qualche affaruccio insieme lo avevamo fatto, sia col Vidocchetto prima maniera che con quello number two. Con Vidocco si facevano sempre cose carine e soldi facili, il problema era che non sapevi mai se a un certo punto non ti piantava un kriss malese all'altezza del fegato e ti diceva "Fregato!", che era un po' una specie di sua sigla di chiusura. Che la usano pure nella serie televisiva che quel vanesio si e' fatto fare e che e' tutta pubblicita' smaccata, propaganda d'accatto, ma il pubblico, si sa, crederebbe a qualunque cosa, cosi' lo adora.
Che ho fatto? Li ho seguiti. Senza farmi notare, e' chiaro, e' il mestiere mio. E dove vanno? a casa della Nerina, figurarsi. Tutti la notte vanno a casa della Nerina, che devi fare la coda e prendere il numeretto dal traffico che c'e'. Ci vado anch'io ogni volta che mi e' riuscito un buon colpetto e ho quattro baiocchi da travasare nelle sue casse. Costa, ma vale la pena.
Dopo un po' di teatrino la Nerina li fece entrare tutti e tre. Io continuai il mio giro ma restai in zona, e sara' passata si' e no un'oretta che ti vedo Vidoccaccio che gatton gattoni sgattaiola (e cosa se no?) giu' dalla finestra, che poi e' al pianterreno. Allora m'avvicino quatto quatto e sottovoce gli faccio Psss, psss, Vidocco'. E Lui: Eh, Chi e'? So' Adamaccio, Vidocco'. Che te possa veni' la peronospora, e cche cce fae cqui? Ce lavoro, fo la guardia notturna, che tt'eri scordato? E la conosci la madamina che esercita in quella catapecchia? La Nerina, come no. E che me sae di' de la sora Nerina? Tutto quello che cc'e' dda sape', si prima sento 'l tintinnio de' dindi. E que' du' buzzurri che sso' entrati adesso li conosci? Tristo e 'l Barone? Essi. Eccome. E cciai notizzie bbone? Altroche'. Allora 'nnamo a la trattoria del Pezzentone cosi' ne parlamo. Gnente e' mejo de fasse 'na fojetta pe' concrude 'n negozzio giuridico come se deve.
E andammo.
Dal Pezzentone, lo sanno tutti, entri col portafogli pieno e la pancia vuota ed esci con la pancia neanche granche' piena ma in compenso il portafogli e' piu' vuoto di una zucca vuota. E' caro arrabbiato. Pero' il vino e' buono: dicono che il rosso lo allunga col sangue, e il bianco lo mischia con... avete capito, certo che avete capito.
- Dimme tutto, Vidocco', cche vvoi sape'?
- Tutto vojo sape', e ssi mme fae ride ce scappa no 'n regaletto, 'n regalone ce scappa.
- Que' vvolevo senti' ddi'. Da chi comincio?
- Da chi tte pare, tanto de tutte vojo sape'.
- Nerina Struzziconi, alias Nerina Rigordanza, alias "La Cortigiana Honesta", alias Secsiquin, alias Finallultimorespiro, a seconda dei clienti, dell'abbigliamento e delle prestazioni, e' una show-girl interattiva e multimediale, robusta clientela dislocata su un ampio ventaglio sociologico. Gestisce l'azienda in proprio ed e' munifica elargitrice di bustarelle appo tutte le agenzie di vigilanza pubbliche e private; in questura le hanno dedicato un fan club. Si fa gli affari suoi, ma sa gli affari di tutti.
- Ottimo. Punti deboli?
- Non so se e' un punto debole: gioca a ruzzolone, che per farlo ovviamente si deve travestire da uomo visto che e' disciplina olimpica solo maschile.
- Vincoli associativi?
- Un po' tutti: e' iscritta al Ku Klux Klan, alla San Vincenzo, al Club di Topolino e al circolo degli scienziati nucleari in congedo.
- Rapporti perversi?
- Finanzia regolarmente il circolo scacchistico di Vienna.
- Lo sapevo, lo sapevo che qualcosa veniva fuori! Passiamo agli altri.
- Tristano Roccabbili, detto Tristaccio, Tristone e Tristar. Professione ufficiale: parcheggiatore abusivo, raccoglitore di vuoti ed assistito abituale tanto dalla Caritas diocesana quanto dal Centro culturale islamico come pure dal Soccorso rosso. Professione notturna: scassinatore senza destrezza e topo d'appartamenti cosi' cosi'.
- Qualche lavoretto 'nzieme ce l'hae fatto de sicuro, eh Amede'? Nun me di' dde no che controllo.
- Robbetta. E' cugino dell'avvocato, matricida e cantautore neomelodico Oreste Degl'Atridi, in arte noto come Ciccio Bronx.
- Sappiamo, sappiamo, dimmi qualche cosa che non so.
- E' campione regionale di trangugiamento di uova fresche al succhio: con cinquantadue uova bevute in un minuto netto. Non esce sui giornali perche' e' uno sport illegale, ma nell'ambiente e' un mito.
- Ecco il dettaglio che mi mancava, ecco la chiave che risolve l'enigma! E dello Spinelli che mi dici?
- Barucco Spinelli, ma il cognome originario e' Spinola, o Spinosa, o Spinetta, o Spinozzo, o Spinosi, adesso non sono sicuro, ma se l'e' cambiato perche' da giovane ne combino' una grossa e allora per non essere sempre rintracciato su internet come quello che fece quello sproposito, ha fatto 'sta furbata.
- E lo sproposito che era?
- Dicono che lo trovorno al bar co' 'n calendario che bestemmiava tutti i santi uno per uno, mese dopo mese; poi per difendersi diceva che certi culti erano idolatri, che uno e' l'altissimo, e giu' 'n fiume de citazioni in latino, in greco, in ebraico, in sanscrito e in caldeo, e quasi lo fregava il giudice istruttore che ormai era propenso all'archiviazione quanno 'na lettera anonima avverti' la giustizia che era ateo, e li' casco' l'asino. Poi con la buona condotta e' uscito presto, quattro annetti e via. Tristanaccio l'ha conosciuto dentro. E mica solo Tristanaccio, che era 'l periodo de le rivolte carcerarie e c'erano tutti quei communisti, Malcomicso, Giorgioggecso, Martillutero (co 'l acento su la e, no' su la u) detto The King, tutti communisti che poi hanno fatto tutti 'na finaccia.
- Ce lo sapro'? A qualcuno 'l servizietto je l'ho ffatto fa' io.
- Uscito dal gabbio ha aperto un negozio da corniciaio, poi 'na vetreria e mo' venne ll'occhiali, che le lenti dice che le fabbrica lui, che nun cia' neppure 'n titolo de studio, 'n diploma professionale, gnente. Pero' li prezzi so' bboni.
- E intanto cospira. Guarda che lo so che il suo porno-shop mascherato da circolo culturale lo bazzicavi pure tu, e quell'altro che dopo la galera e' diventato romanziere, il giocatore d'azzardo, Fedoro.
- A voler essere precisi, non era un porno-shop mascherato da circolo ateistico (e facoltativamente nudista), ma un circolo ateistico (e facoltativamente nudista) camuffato da porno-shop, ed era frequentato anche da signore perbene. Una volte ci venne pure Yoko Ono.
- Te le raccomanno le signorine perbene, come quell'Emma Bovari che ancora ce fanno le paginate de fotografie su Cronaca vera e c'e' 'no scrittore a Pariggi che adesso ce sta pure a scrive sopra 'n romanzo che sotto sotto gia' penza de cavacce fora 'n film, vedi tu si n'e' vvero. Li scrittori de Pariggi: nun ze fermeno davante a gnente. Ma stavolta 'l marito querela, sta' ssicuro che 'l marito querela.
- Allora dimola tutta: la signora Bovari 'ntanto nun era 'na signorina ma 'na signora, 'na vera signora, e io nun zo' disposto a sta' cqui a sentilla 'nzurta'. Poi era 'na perzona de cultura. E quei servizi erano di foto artistiche, e' stato l'editore che poi le ha manipolate, che e' la parte peggiore delle nuove tecnologie come tutti sanno e sarebbe ora che il Garante della Privacy intervenisse. Inoltre non veggo perche' se 'na donna e' bbella subito je danno addosso. Quanto ai debiti, non li aveva fatti lei, ma il marito, e lei per salvargli la carriera - che aveva fatto un concorso per l'Istituto Superiore di Sanita' - si e' presa la responsabilita'. Quella era una santa, una dea, un'apparizione.
- Vabbe', lassamo perda la sora Bovara e tornamo a lo Spinelli.
- Che altro c'e' da dire? Ah, da giovane era cartesiano, ma chi di noi da giovane non ne ha combinata qualcuna?
- Cartesiano?
- Cartesiano, si'.
- Ma allora e' tutto chiaro! Ho risolto l'enigma, ho la soluzione in pugno. Domani mando un telegramma al mio amico Megretto al Cheddesorfevre: "Risolto caso principessa impalettata. Stop. Uno a zero e porta a casa. Stop. Tuo Vidocco".
*
Pensate che mi abbia dato una lira? Non conoscete Vodocco, lui li prende i soldi, non li da', e solo quando gliene fai arraffare tanti ti da' una mancetta. Ma quella volta neppure la mancetta. E aveva pure insultato la signora Bovari, quella superfemmina, quella dea, quell'apparizione. Ci ho tutto il book fotografico sul telefonino.
(segue)
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Erik Erikson. Lo sviluppo psicosociale, Hachette, Milano 2017, pp. 144, euro 9,99.
*
Riletture
- Don Lorenzo Milani, Tutte le opere, Mondadori, Milano 2017, 2 tomi per pp. CXXXVIII + 1396 (tomo primo) + VI + 1432 (tomo secondo).
*
Riedizioni
- Susanna Tamaro, La testa fra le nuvole, Marsilio, Venezia 1989, Rcs, Milano 2017, pp. 208, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Susanna Tamaro, Per voce sola, Marsilio, Venezia 1991, Rcs, Milano 2017, pp. 192, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2797 del 16 agosto 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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