[Nonviolenza] Telegrammi. 2786



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2786 del 2 agosto 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Rileggendo le "Tesi sull'eta' atomica" di Guenther Anders. Un incontro di studio a Viterbo

2. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. "Lineamenti di storia dell'Iran: la seconda guerra mondiale". Un incontro di studio

6. Vladimiro Oglianovi: Campione del mondo. Un'intervista

7. Segnalazioni librarie

8. La "Carta" del Movimento Nonviolento

9. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. RILEGGENDO LE "TESI SULL'ETA' ATOMICA" DI GUENTHER ANDERS. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' primo agosto 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sulle "Tesi sull'eta' atomica" del grande filosofo ed attivista Guenther Anders.

Nel corso dell'incontro e' stato integralmente letto e commentato il cruciale saggio andersiano e si e' ragionato sui compiti dell'ora del movimento nonviolento delle oppresse e degli oppressi impegnato contro la guerra, contro il razzismo, contro il maschilismo, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente.

*

Guenther Anders (pseudonimo di Guenther Stern, "anders" significa "altro" e fu lo pseudonimo assunto quando le riviste su cui scriveva gli chiesero di non comparire col suo vero cognome) e' nato a Breslavia nel 1902, figlio dell'illustre psicologo Wilhelm Stern, fu allievo di Husserl e si laureo' in filosofia nel 1925. Costretto all'esilio dall'avvento del nazismo, trasferitosi negli Stati Uniti d'America, visse di disparati mestieri. Tornato in Europa nel 1950, si stabili' a Vienna. E' scomparso nel 1992. Strenuamente impegnato contro la violenza del potere e particolarmente contro il riarmo atomico, e' uno dei maggiori filosofi contemporanei; e' stato il pensatore che con piu' rigore e concentrazione e tenacia ha pensato la condizione dell'umanita' nell'epoca delle armi che mettono in pericolo la sopravvivenza stessa della civilta' umana; insieme a Hannah Arendt (di cui fu coniuge), ad Hans Jonas (e ad altre e altri, certo) e' tra gli ineludibili punti di riferimento del nostro riflettere e del nostro agire. Opere di Guenther Anders: Essere o non essere, Einaudi, Torino 1961; La coscienza al bando. Il carteggio del pilota di Hiroshima Claude Eatherly e di Guenther Anders, Einaudi, Torino 1962, poi Linea d'ombra, Milano 1992 (col titolo: Il pilota di Hiroshima ovvero: la coscienza al bando); L'uomo e' antiquato, vol. I (sottotitolo: Considerazioni sull'anima nell'era della seconda rivoluzione industriale), Il Saggiatore, Milano 1963, poi Bollati Boringhieri, Torino 2003; L'uomo e' antiquato, vol. II (sottotitolo: Sulla distruzione della vita nell'epoca della terza rivoluzione industriale), Bollati Boringhieri, Torino 1992, 2003; Discorso sulle tre guerre mondiali, Linea d'ombra, Milano 1990; Opinioni di un eretico, Theoria, Roma-Napoli 1991; Noi figli di Eichmann, Giuntina, Firenze 1995; Stato di necessita' e legittima difesa, Edizioni Cultura della Pace, San Domenico di Fiesole (Fi) 1997. Si vedano inoltre: Kafka. Pro e contro, Corbo, Ferrara 1989; Uomo senza mondo, Spazio Libri, Ferrara 1991; Patologia della liberta', Palomar, Bari 1993; Amare, ieri, Bollati Boringhieri, Torino 2004; L'odio e' antiquato, Bollati Boringhieri, Torino 2006; Discesa all'Ade, Bollati Boringhieri, Torino 2008. In rivista testi di Anders sono stati pubblicati negli ultimi anni su "Comunita'", "Linea d'ombra", "Micromega". Opere su Guenther Anders: cfr. ora la bella monografia di Pier Paolo Portinaro, Il principio disperazione. Tre studi su Guenther Anders, Bollati Boringhieri, Torino 2003; singoli saggi su Anders hanno scritto, tra altri, Norberto Bobbio, Goffredo Fofi, Umberto Galimberti; tra gli intellettuali italiani che sono stati in corrispondenza con lui ricordiamo Cesare Cases e Renato Solmi.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

 

2. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

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All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio

Roberta Agostini, deputata

Luisella Albanella, deputata

Isa Alberti

Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Peppe Amato, pensionato

Dino Angelini

Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'

Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore

Laura Arduni, impiegata

Ileana Argentin, deputata

Massimo Artini, deputato

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Raffaele Barbiero, operatore sociale

Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista

Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio

Lorenzo Basso, deputato

Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale

Eleonora Bechis, deputata

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari

Paolo Beni, deputato

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza

Severina Berselli

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Stella Bianchi, deputata

Giovanni Bianco, giurista e professore universitario

Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini

Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo

Tamara Blazina, deputata

Michele Boato, ecologista

Laura Boccardo, impiegata

Fabrizio Bocchino, senatore

Antonio Boccuzzi, deputato

Paola Boldrini, deputata

Francesca Bonomo, deputata

Michele Bordo, deputato

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Giovanni Bosco

Paolo Bosi, docente universitario

Luisa Bossa, deputata

Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Beatrice Brignone, deputata

Claudio Broglia, senatore

Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Vincenza Bruno Bossio, deputata

Enrico Buemi, senatore

Renata Bueno, deputata

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale

Salvatore Capone, deputato

Sabrina Capozzolo, deputata

Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Renzo Carella, deputato

Anna Maria Carloni, deputata

Gennaro Carotenuto, storico

Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)

Rodolfo Carpigo

Marco Carra, deputato

Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia

Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra

Floriana Casellato, deputata

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Franco Cassano, deputato

Felice Casson, senatore

Francesco Cassotti

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Valeria Castelli

Umberto Castra, obiettore di coscienza

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Marco Causi, deputato

padre Carlo Cautillo cp

Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo

Patrizia Cecconi, scrittrice, presidente "Associazione oltre il mare onlus"

Nello Centomo

Massimo Cervellini, senatore

Maurizio Chierici, giornalista

Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo

Vannino Chiti, senatore

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Eleonora Cimbro, deputata

Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino

Monica Cirinna', senatrice

Michele Citoni, documentarista

Valter Ciurli, architetto

Giuseppe Civati, deputato

Roberto Cociancich, senatore

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Corrado Corradini, giornalista

Paolo Corsini, senatore, docente universitario

Paolo Cova, deputato

Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Giuseppe Luigi Cucca, senatore

Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana

Gianni Cuperlo, deputato

Erica D'Adda, senatrice

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Alfredo D'Attorre, deputato

Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano

Giorgio Demurtas, docente universitario

Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore

Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Lello Di Gioia, deputato

Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia

Marco Di Lello, deputato

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nerina Dirindin, senatrice

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Umberto D'Ottavio, deputato

Anna Draghetti, pensionata

Donatella Duranti, deputata

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Anna Maria Eramo

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico

suor Maria Stella Fabbri

Sergio Falcone, poeta

Fulvio Faro, operatore sociosanitario

Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari

Laura Fasiolo, senatrice

Marco Fedi, deputato

Ciccio Ferrara, deputato

Elena Ferrara, senatrice

Valerio Ferri

Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro

Vincenzo Folino, deputato

Paolo Fontanelli, deputato

Maria Bernarda Forcella

Federico Fornaro, senatore

Filippo Fossati, deputato

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana

Marco Furfaro, Campo Progressista

Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Carlo Galli, professore universitario e deputato

Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario

Paolo Gandolfi, deputato

Maria Grazia Gatti, senatrice

Nino Gernone

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Anna Giacobbe, deputata

Giorgio Giannini, storico e saggista

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza

Andrea Giorgis, deputato

Giampiero Girardi, sociologo e ricercatore per la pace

Gianni Girotto, senatore

Luisa Gnecchi, deputata

Miguel Gotor, senatore

Gero Grassi, deputato

Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Monica Gregori, deputata

Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Giuseppe Guerini, deputato

Maria Cecilia Guerra, senatrice

Paolo Guerrieri, senatore

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Maria Iacono, deputata

Pietro Ichino, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti

Vanna Iori, deputata e docente universitaria

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Florian Kronbichler, deputato

Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Luigi Lacquaniti, deputato

Silvio Lai, senatore

Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento

Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente

Federico La Sala, docente di filosofia e saggista

Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Sergio Lo Giudice, senatore

Pierpaolo Loi, maestro elementare

Doris Lo Moro, senatrice

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

suor Monica Luparello, missionaria comboniana

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Andrea Maestri, deputato

Patrizia Maestri, deputata

Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Alessandro Magni

Gianna Malisani, deputata

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Massimiliano Manfredi, deputato

Claudia Mannino, deputata

Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi

Cristina Maranesi, blogger

Maino Marchi, deputato

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Raffaella Mariani, deputata

Miriam Marino

Giovanna Martelli, deputata

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Claudio Martini, senatore

Michela Marzano, deputata, filosofa

Elvira Mastrovincenzo, docente

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Alessandro Mazzoli, deputato

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente

Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia

Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto

Michele Meta, deputato

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Sara Michieletto

Corradino Mineo, senatore

Franco Mirabelli, senatore

Michele Mognato, deputato

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Daniele Montroni, deputato

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Mario Morgoni, senatore

Rosangela Mura, attivista

Delia Murer, deputata

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Martina Nardi, deputata

Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

Loris Nobili, Roma

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Luciano Oliveri, pensionato

Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia

Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Anselmo Palini, insegnante e saggista

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma

Luca Paolocci, Usb Viterbo

Eleonora Parlanti, ricercatrice

Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione

Oreste Pastorelli, deputato

Luca Pastorino, deputato

Edoardo Patriarca, deputato

Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale

Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale

Carlo Pegorer, senatore

Serena Pellegrino, deputata

Vinicio Peluffo, deputato

Giovanni Penzo, pensionato

Donato Perreca, pensionato

Alessia Petraglia, senatrice

Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Fiora Pezzoli, psicoterapeuta

Savino Pezzotta, gia' segretario generale Cisl

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano

Salvatore Piccolo, deputato

Piero Pinzauti

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Antonio Placido, deputato

Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Puppato, senatrice (relativamente alle elezioni amministrative)

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Margherita Rambaldi

Roberto Rampi, deputato

Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica

Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna

Francesco Ribaudo, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei

Lara Ricciatti, deputata

Annamaria Rivera, antropologa

Maria Grazia Rocchi, deputata

Giuseppe Romanini, deputato

Dario Rossi, avvocato

Gessica Rostellato, deputata

padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano

Giorgio Roversi, pensionato

Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche

Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma

Enrica Salvatori, docente universitaria

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Giovanna Sanna, deputata

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo

Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Francesco Scalia, senatore

Gian Piero Scanu, deputato

Gabriele Scaramuzza, pensionato

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Gea Schiro', deputata

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia

Arturo Scotto, deputato

Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente

Angelo Senaldi, deputato

Marneo Serenelli, docente e psicologo

Marina Sereni, deputata

Camilla Sgambato, deputata

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Paolo Sighinolfi

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, Cgil nazionale

Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza

Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza

Gabriele Spallone

Luca Spegne, docente

Marilena Spriano

Irene Starace, Wilpf Italia

Gianluca Susta, senatore

Bruno Tabacci, deputato

Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione

Francesco Tanzarella

Veronica Tentori, deputata

Alessandra Terrosi, deputata

Marietta Tidei, deputata

Walter Tocci, senatore

Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo

Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"

Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato

Alessandro Triulzi, storico, docente universitario

Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Fabio Vaccari

Stefano Vaccari, senatore

Giuseppe Vacciano, senatore

Daniela Valentini, senatrice

Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia

Liliana Ventricelli, deputata

Walter Verini, deputato

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune

Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia

Salvatore Vitale, divulgatore agricolo

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Sandra Zampa, deputata

Alessandro Zan, deputato

Lorenzo Zaniboni

Giorgio Zanin, deputato

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

*

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. INCONTRI. "LINEAMENTI DI STORIA DELL'IRAN: LA SECONDA GUERRA MONDIALE". UN INCONTRO DI STUDIO

 

Si e' svolto la sera di martedi' primo agosto 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Lineamenti di storia dell'Iran: la seconda guerra mondiale".

All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

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Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

 

6. RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. VLADIMIRO OGLIANOVI: CAMPIONE DEL MONDO. UN'INTERVISTA

 

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Tutto comincio' per una scommessa tra amici. Eravamo al bar del Sornacone come tutte le sere e giocavamo a carte.

A quel tempo il bar del Sornacone era gia' in piena decadenza, e la sera c'eravamo solo noi quattro e il Sornacone che un po' guardava la televisione e un po' dormiva dietro al bancone. E quando dormiva uno di noi s'alzava zitto zitto gli s'avvicinava e con quanto fiato aveva in gola gli ruggiva nell'orecchio "Sveja, Sornaco'!", e Sornacone saltava sulla sedia e noi a ridere come matti. Ci si divertiva cosi'. Oggi mi chiedo se non abbiamo rischiato cento volte di fargli prendere un colpo. Lui non diceva niente, non diceva mai niente Sornacone.

Quella sera Scacciacani disse: "Io certe volte me lo chiedo che vita e' questa. Uno s'aspetta che nella vita prima o poi ti deve succedere qualche cosa, no? e invece non succede mai niente".

Marcoscortico allora: "Aspetta e spera. E' che se uno non fa niente che vuoi che gli succede? Niente. Sei tu che devi darti da fare". E diceva bene.

Allora Scacciacani: "E allora via, mica si puo' restare tutta la vita qui a giocare a carte e a far saltare Sornacone sulla sedia".

Pure Crasticotto volle dire la sua: "Pare facile, ma uno la sera e' stracco, e de giorno se lavora come bestie, come bestie se lavora". Ed era la sacrosanta verita' perche' Crasticotto lavorava alla fornace, che secondo me non si puo' neppure chiamare un lavoro, e' peggio della galera. Scacciacani invece faceva il portiere da quando a caccia gli avevano sparato a un ginocchio e lo avevano azzoppato, che non si seppe mai se era stato un incidente o no. Marcoscortico lavorava con me al Consorzio, che all'epoca c'era lavoro per un capoccia (che era mio zio buonanima che poi l'hanno tanto calunniato per quei trecento milioni che erano spariti), due impiegati e quattro operai, e poi l'hanno chiuso.

Allora non mi ricordo chi disse: "Ci vorrebbe da fare qualche record mondiale, e diventare famosi". Forse lo dissi io.

Il fatto e' che fare i record mondiali non e' una cosa facile, e diventare famosi e' anche piu' difficile. Intanto, per diventare famosi, devi vivere in citta', che ci sono i giornali. Al paese puoi pure fare il miracolo di trasformare le sigarette in chiodi, tanto non gliene frega niente a nessuno e le notizie non girano. Pero' noi a quel tempo di pensare di andare a vivere in citta' non ci sfiorava neanche l'anticamera del cervello. Eravamo giovani, che ci vai a fare in citta'? che alle otto i bar chiudevano mentre invece al paese non chiudevano mai.

Pero' quell'idea mi resto', e continuavo a pensarci, pure dopo che Sornacone mori' d'infarto e il bar chiuse e allora noi smettemmo di andarci (per forza: visto che era chiuso; poi ci hanno fatto un discount); e poi Marcoscortico s'era sposato e la sera non usciva piu', Scacciacani era morto di overdose, e a me di giocare a carte solo con Crasticotto proprio non mi andava, che oltretutto bisognava andare al bar del crucco e io al bar del crucco non ci entro perche' ci hanno il busto di Mussolini e una volta o l'altra piglio il quintone e lo faccio in mille pezzi. Pero' non l'ho mai fatto, che magari poi toccava sparare pure al crucco e io al crucco non gli volevo sparare, e' un imbecille e un fasullo ma e' pur sempre un essere umano, e noi non ammazziamo la gente per il gusto di ammazzare la gente, noi non siamo come loro.

Ci fermiamo un attimo?

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Di anni ne sono passati diversi. Io adesso abito in citta', da quanto? da quarant'anni almeno, e non sono diventato famoso lo stesso. Al paese non ci torno piu'; con gli amici di allora, quelli ancora vivi, ho perso i contatti da un sacco di tempo. Sposare, non mi sono sposato; di parenti ho qualche cugino che non ci siamo frequentati mai e mi sta bene cosi'. Lavoro, sto in affitto, mi faccio gli affari miei, metto da parte qualche soldarello per la pensione, se ci si arriva.

Pero' quell'idea del record, del primato mondiale, almeno quella io l'ho realizzata; insomma campione del mondo nella mia specialita' lo sono diventato veramente, solo che non lo posso raccontare in giro perche' se lo dico mi mettono in galera. Ho ammazzato 72 meretrici. Lei dira': e come fa a tenere il conto preciso? E' facile, per ognuna che ne ammazzo faccio una tacca sul muro, in cucina, di fianco alla televisione, sotto il quadretto di padre Pio, che io sono sempre stato un devoto di padre Pio. Pure di Maradona. Non e' cosi' complicato come pare, adesso glielo spiego: il trucco e' fare quattro tacche verticali affiancate, e la quinta invece orizzontale che le taglia tutte e quattro a mezz'altezza. Non c'e' neanche bisogno di essere precisi precisi, si vede bene lo stesso. Cosi' le conti per cinque che e' piu' facile. E' come con le tabelline, no? Ci vuole ingegno in tutto nella vita.

Come mi e' venuta l'idea di fondare questo sport? All'inizio non e' che ci pensavo, all'inizio volevo solo i soldi. Ma siccome non lo sai se ci hanno il pappone, per non correre rischi invece di rapinarle e basta le accoppo. Le scelgo straniere, che lavorano in posti isolati. Non si fa un record mondiale se non si e' svegli. La parte piu' importante e' disfarsi del cadavere. Se non te la cavi bene a disfarti del cadavere, non c'e' verso, prima o poi ti beccano di sicuro. Io invece, non fo per dire, ma e' la mia specialita'. Le taglio a pezzi e le do' ai cani che li tengo apposta. Ci ho un pezzetto di terra che ci tengo una decina di cani ma a caccia non ci vado, li tengo per far sparire i corpi. Lo potevo fare pure coi maiali, ma i maiali sono sporchi e dove che li metti fanno sempre una porcareccia, invece i cani non c'e' niente da dire, e' proprio vero che il cane e' il miglior amico dell'uomo.

Poi e' pure un'iniziativa civica, perche' le prostitute portano le malattie, si sa. E poi rovinano le famiglie. Adesso non dico che basta quello che faccio io ad arginare l'invasione, pero' contribuisco. Ma non e' che lo dico perche' mi voglio prendere il merito di fare qualcosa per la patria nostra, che a me della patria non me ne puo' fregare di meno, mica sono un fascista. E non sono neppure razzista, tanto per essere chiari: sono loro che sono straniere. Se restavano a casa loro chi le toccava? Pero' ci tengo ad essere preciso: a me mi interessa solo l'aspetto sportivo (si', pure i soldi, l'ho gia' detto, no?).

Siccome sono uno sportivo non mi considero un serial killer: un serial killer uccide spinto da impulsi irrazionali, da turbe inconfessabili, insomma, e' uno malato (a meno che non e' un sicario della mafia, ma allora non e' un serial killer, no?). Io invece sono perfettamente sano, sono una persona che s'informa, che si aggiorna, che vivo nel mio tempo. E ho un obiettivo logico, chiaro, e socialmente apprezzato: lo sport, e l'eccellenza nello sport. Oltretutto e' uno sport che ho creato io. E in fin dei conti essere campione del mondo significhera' pure qualcosa, la classe non e' acqua. Come faccio ad essere sicuro che il campione del mondo sono io? E' facile saperlo: l'ho pensato io questo sport e non ci sono per ora altri atleti, anche perche' per ora non e' uno sport ufficiale, magari un giorno lo diventa, e' successo lo stesso per tante altre cose che una volta erano illegali e poi sono diventate legali. Lei dira': magari in Messico dove ammazzano tutte quelle pischelle a Ciudad Juarez ci sara' qualcuno che ne ha fatte fuori cinquecento, cinquemila... Un attimo: il punto non e' quanta gente ammazzi, perche' senno' vince sempre il presidente dell'America, no? Il punto e' se lo fai rispettando le regole del gioco, se sei iscritto al campionato, insomma tutte quelle cose che valgono anche per tutti gli altri sport. I messicani neppure lo sanno di questo sport. Lo so io, e adesso lo sa anche lei perche' glielo sto raccontando io, e basta. Perlomeno finche' non pubblichera' l'intervista.

Puo' anche darsi, puo' anche darsi che da certi punti di vista quello che faccio possa essere giudicato male; io non sono - come si dice - un dogmatico, a me piace rispettare i punti di vista diversi, mi piace il confronto democratico e lo dico sempre che sono anche disposto a cambiare opinione se qualcuno mi convince che ho torto. Pero' prima di sputare sentenze bisogna ragionare.

Intanto: lo sport e' una cosa buona o una cosa cattiva? Se uno pensa che tutti gli sport sono una porcheria, allora c'e' poco da chiacchierare, c'e' un dissenso di fondo e nessn argomento lo sposta. Pero' siamo proprio sicuri che tutti gli sport sono una porcheria e tutti gli sportivi meritano la forca? E Fausto Coppi, per dire? E Dorando Petri (che poi si chiamava Pietri, in verita')? E Primo Carnera? Lo vede? Lo vede? Almeno su questo siamo d'accordo. E allora se certi sportivi sono degni di rispetto, anzi, di ammirazione, vuol dire che lo sport che facevano proprio schifo non faceva, no? Perche' se faceva schifo ci puoi mettere la firma che Coppi e Carnera con ci si mettevano per niente. Allora, magari c'e' qualche sport che a qualcuno non piace, che ne so, per esempio il baseball, che secondo me neppure e' uno sport, o i tuffi da un metro: che ti vuoi tuffare da un metro? Quanto t'affacci e gia' sei sott'acqua. Pero' le bocce, il biliardo, e il pallone, vorrei proprio vedere se qualcuno ci ha qualcosa da dire. Che vuoi dire? Non c'e' niente da dire.

Adesso si puo' discutere eventualmente se il mio di sport piace o non piace, ma e' una questione di gusti, di carattere, di abitudini, dico io. Per esempio, il pugilato: e che e' il pugilato? Due in mutande che si danno un sacco di cazzotti. Pero' a chi non piace il pugilato? Certo, poi un conto e' vedere Cassius Clay, e un conto quello che mozzicava gli orecchi e poi li sputava, come si chiamava? Adesso se uno guarda solo all'aspetto fisico, meccanico, e' chiaro che fare a cazzotti non e' una bella cosa, ma lo sport del pugilato resta sempre la nobile arte. E il tiro a segno? Gente armata che colpisce il bersaglio. Ce lo immaginiamo tutti che una volta che uno ci ha preso gusto a tirare alle sagome di cartone poi gli viene voglia di tirare pure ai pupazzi di ciccia, andiamo, lo sappiamo come siamo fatti. Pero' il tiro a segno e' disciplina olimpica e nessuno dice cotica. E' chiaro, lo sport che faccio io quelle le ammazzo. Ma intanto che vita facevano? Una vita da schiave. Una vita che si puo' ben dire che certe volte morire e' meglio. Ma non dico che sono un benefattore, no, benefattore non pretendo di esserlo. Dico solo che la questione va vista da diversi punti di vista per farsene un'opinione, come si puo' dire, completa, equanime. E poi, forse che il doping non ne ammazza a raffica di atleti? Vogliamo fare gli struzzi? Io la testa sotto la sabbia non ce la metto. Il doping ammazza un mucchio di gente e non e' che ammazza quattro malefemmine di cui nessuno sente la mancanza, ammazza fior di campioni, fior di campioni. Ma nessuno pensa di abolire il calcio o l'atletica o il ciclismo perche' i corridori e i calciatori si fanno. Insomma, ci deve essere un'etica nello sport, non si puo' condannare in blocco uno sport per qualche mela marcia. Io dico che gli sport prima vanno capiti, poi si puo' decidere se piacciono o no: se non piacciono, pace; mica sei obbligato a praticarli. Cosi' penso io: non ti interessa lo sport mio? e chi ti obbliga a farlo? Io la vedo cosi'. Non ho ragione?

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Perche', e' meglio quello che ammazza la fidanzata, la moglie, l'amante? Pero' ogni giorno c'e' qualcuno che ammazza la morosa, la consorte, la donna del peccato. E allora aboliamo il fidanzamento, il matrimonio, il libero amore? No, perche' siamo persone civili. Poi io sono per il beneficio d'inventario e per il diritto di difesa: che se uno ammazza la moglie bisognera' pure vedere se ci aveva i suoi motivi o no, magari ci aveva le sue ragioni. Non dico che ci aveva ragione, dico che poteva averci le sue ragioni. A me non mi piace che uno ammazza la moglie, specialmente se ci sono i figli piccinini, pero' se la moglie voleva il divorzio intanto non era piu' proprio moglie moglie, e questa cosa bisognera' pure considerarla, no? Secondo me il voto alle donne e' stata proprio la solita idiozia demagogica che ha provocato solo danni a non finire: per accontentare i comunisti si e' messa una serpe in seno in ogni casa. Io dico sempre: l'avete studiato diritto romano? No, eh? Pero' lo sapete che tutto il diritto, sarebbe a dire tutte le leggi del mondo, derivano dal diritto romano, no? Roma caput mundi. E quale era la base del diritto romano che ha consentito all'Italia di essere faro della civilta' per secoli e secoli? Ve lo dico io: il diritto del pater familias, che tradotto significa il diritto del capofamiglia di decidere della vita e della morte della moglie, dei figli, dei servi, di tutti quelli che stanno nella sua proprieta', come nei film americani che tu provaci a mettere la punta del piede nel mio giardinetto e io ti sparo col fucile a pompa che per ricucirti neanche quello delle pompe funebri del Padrino.

Io sono un democratico sincero. Ma senza ordine una societa' si disgrega, e l'ordine e' gerarchia. Non la gerarchia dei fascisti, e' chiaro, a me i fascisti mi hanno sempre fatto vomitare; dico la gerarchia del merito: il pater familias, appunto. Io non mi sono sposato perche' mi piace avere la mia liberta', che c'entra; pero' sono del tutto favorevole all'ordine naturale della famiglia, che e' la cellula base della societa', come dice anche la dottrina sociale della Chiesa. Io sono ateo, ma quando si dicono le cose giuste le so riconoscere anche se le dicono i preti. E come e' organizzata la famiglia? C'e' l'uomo che e' il capo e la donna che serve; se la donna non lo servisse, l'uomo di chi sarebbe il capo, dei soprammobili? E se la donna si ribella all'ordine naturale va punita. E' legge di natura. Io sono sempre stato per l'ecologia. Bisogna farla finita con tutto quest'inquinamento, se non ci decidiamo a difendere la biosfera finisce con una catastrofe, una catastrofe. Se alle elezioni si presentasse il Wwf io gli darei il voto senza pensarci un attimo. Anche a quella che fa quei bei documentari in televisione, che e' pure una bella figliola. Bisogna dire la verita'.

Ma adesso com'e' che dicevo dell'ecologia? Ah, si', per dire che insomma tutti quelli che ammazzano le fidanzate, le mogli eccetera insomma ci hanno le loro ragioni, poi certo bisogna analizzare caso per caso.

Pero' lo vogliamo dire o no che rispetto a questi che ammazzano persone che ci hanno vissuto insieme, che certe volte ci hanno pure messo al mondo delle creature, ammazzare delle sconosciute, senza legami intimi, pure straniere, e oltretutto di costumi non irreprensibili, insomma non dico che e' per forza sempre una cosa buona, ma certo e' una cosa meno discutibile. Che danno si fa alla societa'? Nessuno. E poi tanto morivano lo stesso dopo qualche anno di qualcuna di quelle malattie professionali che si prendono a fare quel lavoro.

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Non posso dire che me le ricordo tutte, anche perche' non e' che prima gli faccio l'intervista; e le borsette, presi i soldi, le brucio con tutto quello che c'e' dentro, che tanto non hanno mai niente di valore, e' tutta bigiotteria che neanche il rischio di cercare un ricettatore.

Ma quale sportivo si ricorda tutte le gare? Si', cosi', in generale; ma se non si aiutasse coi ritagli del giornale magari si ricorda di quando ha vinto le Olimpiadi, quello si', ma io dico che per il resto si ricorda qualche cosa si' e qualche cosa no. Che poi e' cosi' che funziona la memoria umana. Se uno si dovesse ricordare tutto dovrebbe smettere di campare, come quel racconto di Borges, no? Io ho letto tutte le opere di Borges, anche di Kafka. Il lavoro mi lascia un bel po' di tempo libero il pomeriggio e piuttosto che farmi ipnotizzare dalla televisione preferisco coltivare la mia cultura: per questo si chiama cultura, no? Perche' ti coltivi.

Che dicevo? Che non me le ricordo tutte. Apposta faccio le tacche. Nello sport si fa cosi', non e' una questione personale, si mira al record. Se se ne fa una questione personale e' finita, subentra il risentimento, si perde la concentrazione e si offuscano gli immortali principi del barone De Coubertin.

Pero' qualcuna me la ricordo, perche' in tutte le pratiche sportive c'e' sempre anche il lato umano.

Mi ricordo la prima, o era la seconda. Quella me la ricordo. Pero' adesso spenga il registratore, per cortesia.

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E con questa penso che possano bastare come esempio, no? Tanto le performance sono tutte piu' o meno uguali, e' come con la scherma, o l'atletica, le mosse sono sempre le stesse.

Che si prova a essere campioni del mondo? Io non provo niente. Certo, uno puo' dire di essersi realizzato nella vita, ma alla fine non cambia niente. Sara' che sono taoista. Glielo avevo detto che sono taoista? Sono taoista. Che vuol dire che orami lo so pure io che la via all'insu' e la via all'ingiu' e' la stessa e tutto e' la stessa cosa, quindi tanto vale smetterla di spolmonarsi, di scervellarsi e soprattutto di scannarsi per niente. Io per esempio le guerre proprio non le capisco: tutti questi morti, e per che? Per niente. Se invece la gente si dedicasse allo sport, alla cultura, ecco, sarebbe una bella cosa e tutti vivremmo meglio, no?

Ma adesso basta, che divento sentimentale.

I rischi? Certo che ci sono i rischi. Se non lo so io. Lavoro in tribunale, certe cose le so. Sono entrato per concorso, mo' saranno trenta, quarant'anni; certo che mio zio buonanima mi ha dato una mano, ha aiutato un sacco di persone e lo hanno calunniato tanto solo perche' non offendeva le persone che gli facevano un regalo per attestargli la loro gratitudine; io dico: se fai un favore a uno e quello poi ti fa un regalo, che male c'e'? E invece allo zio gli hanno rovinato gli ultimi anni della vita con quelle accuse indegne, che avrebbero dovuto fargli un monumento avrebbero dovuto, particolarmente il partito che finche' c'e' stato lui non ha perso un'elezione. E guardate adesso, guardate. Che mondo. Non c'e' piu' rispetto di niente.

Ma l'amore per lo sport e' l'amore per lo sport. E sapere di essere campioni del mondo, via, e' una sensazione di felicita' assoluta. Come posso dire? senti che hai fatto qualcosa per l'umanita', che hai spinto un passo in avanti il cammino della civilta', ecco. Alla fine se non ci fossero queste soddisfazioni, che resterebbe? Alzarsi, lavorare, mangiare, dormire e un giorno dopo l'altro andare verso la morte. Invece cosi' uno sa di avere fatto il suo dovere, sa di non avere fallito nella vita. Sono soddisfazioni, dico io.

Penso di arrivare a cento e poi di smettere.

 

7. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Karl Loewith, Da Hegel a Nietzsche, Einaudi, Torino 1949, 1979, pp. 592.

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Riedizioni

- George H. Mead, Mente, se' e societa', Giunti, 1966, 2010, Rcs, Milano 2017, pp. 480, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

9. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2786 del 2 agosto 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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