[Nonviolenza] Una persona, un voto. 168
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- Date: Tue, 1 Aug 2017 06:52:56 +0200 (CEST)
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UNA PERSONA, UN VOTO
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Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 168 del primo agosto 2017
In questo numero:
1. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
3. Severino Vardacampi: La nave dei folli
4. Vladimiro Oglianovi: Piromani
1. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE
Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
*
All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:
padre Alex Zanotelli
Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita
Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio
Roberta Agostini, deputata
Luisella Albanella, deputata
Isa Alberti
Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"
Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa
Peppe Amato, pensionato
Dino Angelini
Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'
Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore
Laura Arduni, impiegata
Ileana Argentin, deputata
Massimo Artini, deputato
Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice
Lino Balza, ecologista
Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, blogger
Raffaele Barbiero, operatore sociale
Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista
Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio
Lorenzo Basso, deputato
Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale
Eleonora Bechis, deputata
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"
Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre
Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice
Giuliana Beltrame, sociologa e attivista
Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"
Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari
Paolo Beni, deputato
don Gianni Bergamaschi
Ascanio Bernardeschi, saggista e militante
Massimiliano Bernini, deputato
Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza
Severina Berselli
Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova
Stella Bianchi, deputata
Giovanni Bianco, giurista e professore universitario
Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini
Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo
Tamara Blazina, deputata
Michele Boato, ecologista
Laura Boccardo, impiegata
Fabrizio Bocchino, senatore
Antonio Boccuzzi, deputato
Paola Boldrini, deputata
Francesca Bonomo, deputata
Michele Bordo, deputato
Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'
Dario Borso, filosofo
Giovanni Bosco
Paolo Bosi, docente universitario
Luisa Bossa, deputata
Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'
Silvio Bozzi, docente universitario
Anna Bravo, storica
Beatrice Brignone, deputata
Claudio Broglia, senatore
Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Vincenza Bruno Bossio, deputata
Enrico Buemi, senatore
Renata Bueno, deputata
Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna
Alberto Cacopardo, antropologo
Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale
Salvatore Capone, deputato
Sabrina Capozzolo, deputata
Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'
Alessandro Capuzzo, ecopacifista
Renzo Carella, deputato
Anna Maria Carloni, deputata
Gennaro Carotenuto, storico
Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)
Rodolfo Carpigo
Marco Carra, deputato
Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia
Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra
Floriana Casellato, deputata
Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica
Franco Cassano, deputato
Felice Casson, senatore
Francesco Cassotti
Pilar Castel, autrice e attrice No War
Valeria Castelli
Marco Catarci, pedagogista e docente universitario
Marco Causi, deputato
padre Carlo Cautillo cp
Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo
Patrizia Cecconi, scrittrice, presidente "Associazione oltre il mare onlus"
Nello Centomo
Massimo Cervellini, senatore
Maurizio Chierici, giornalista
Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo
Vannino Chiti, senatore
Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'
Eleonora Cimbro, deputata
Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino
Monica Cirinna', senatrice
Michele Citoni, documentarista
Valter Ciurli, architetto
Giuseppe Civati, deputato
Roberto Cociancich, senatore
Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita
Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"
Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo
Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera
don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"
Corrado Corradini, giornalista
Paolo Corsini, senatore, docente universitario
Paolo Cova, deputato
Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario
Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina
Giuseppe Luigi Cucca, senatore
Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana
Gianni Cuperlo, deputato
Erica D'Adda, senatrice
Pasquale D'Andretta, formatore
Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu
Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola
Alfredo D'Attorre, deputato
Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova
Emanuela Dei, giornalista
Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International
Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano
Giorgio Demurtas, docente universitario
Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore
Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato
Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina
Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione
Lello Di Gioia, deputato
Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia
Marco Di Lello, deputato
Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo
Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina
Nerina Dirindin, senatrice
Angela Dogliotti, peace-researcher
Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia
Umberto D'Ottavio, deputato
Anna Draghetti, pensionata
Donatella Duranti, deputata
Massimo Duranti, giudice di pace emerito
Anna Maria Eramo
Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente
Carla Ermoli, pensionata
Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico
suor Maria Stella Fabbri
Sergio Falcone, poeta
Fulvio Faro, operatore sociosanitario
Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari
Laura Fasiolo, senatrice
Marco Fedi, deputato
Ciccio Ferrara, deputato
Elena Ferrara, senatrice
Valerio Ferri
Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro
Vincenzo Folino, deputato
Paolo Fontanelli, deputato
Maria Bernarda Forcella
Federico Fornaro, senatore
Filippo Fossati, deputato
Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina
Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana
Marco Furfaro, Campo Progressista
Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova
Sancia Gaetani, Wilfp Italia
Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita
Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Carlo Galli, professore universitario e deputato
Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario
Paolo Gandolfi, deputato
Maria Grazia Gatti, senatrice
Nino Gernone
Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"
Anna Giacobbe, deputata
Giorgio Giannini, storico e saggista
Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza
Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza
Andrea Giorgis, deputato
Giampiero Girardi, sociologo e ricercatore per la pace
Gianni Girotto, senatore
Luisa Gnecchi, deputata
Miguel Gotor, senatore
Gero Grassi, deputato
Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes
Monica Gregori, deputata
Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista
Giuseppe Guerini, deputato
Maria Cecilia Guerra, senatrice
Paolo Guerrieri, senatore
Paolo Henrici De Angelis, architetto
Paolo Hutter, giornalista
Maria Iacono, deputata
Pietro Ichino, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)
Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti
Vanna Iori, deputata e docente universitaria
Luca Kocci, docente, giornalista, saggista
Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma
Florian Kronbichler, deputato
Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra
Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri
Luigi Lacquaniti, deputato
Silvio Lai, senatore
Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento
Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente
Federico La Sala, docente di filosofia e saggista
Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica
Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale
Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale
Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'
Sergio Lo Giudice, senatore
Pierpaolo Loi, maestro elementare
Doris Lo Moro, senatrice
Eugenio Longoni, militante antifascista
Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci
Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale
Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento
Monica Luisoni, attivista
suor Monica Luparello, missionaria comboniana
Antonio Lupo, medico
Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria
Andrea Maestri, deputato
Patrizia Maestri, deputata
Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Alessandro Magni
Gianna Malisani, deputata
Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'
Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato
Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa
Massimiliano Manfredi, deputato
Claudia Mannino, deputata
Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi
Cristina Maranesi, blogger
Maino Marchi, deputato
Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice
don Mario Marchiori
Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink
Raffaella Mariani, deputata
Miriam Marino
Giovanna Martelli, deputata
Gian Marco Martignoni, Cgil Varese
Claudio Martini, senatore
Michela Marzano, deputata, filosofa
Elvira Mastrovincenzo, docente
Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres
Cristina Mattiello, insegnante, giornalista
Alessandro Mazzoli, deputato
Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista
Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"
Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente
Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia
Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto
Michele Meta, deputato
Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo
Sara Michieletto
Corradino Mineo, senatore
Franco Mirabelli, senatore
Michele Mognato, deputato
Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea
Daniele Montroni, deputato
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo
Mario Morgoni, senatore
Rosangela Mura, attivista
Delia Murer, deputata
Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'
Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina
Martina Nardi, deputata
Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma
Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni
Giorgio Nebbia, ecologista
Giovanna Niccoli, attivista
Loris Nobili, Roma
don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax
Luciano Oliveri, pensionato
Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)
Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia
Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara
Emilia Pacelli, casalinga
Giovanna Pagani, Wilpf Italia
Anselmo Palini, insegnante e saggista
Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale
Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma
Luca Paolocci, Usb Viterbo
Eleonora Parlanti, ricercatrice
Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione
Oreste Pastorelli, deputato
Luca Pastorino, deputato
Edoardo Patriarca, deputato
Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale
Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale
Carlo Pegorer, senatore
Serena Pellegrino, deputata
Vinicio Peluffo, deputato
Giovanni Penzo, pensionato
Donato Perreca, pensionato
Alessia Petraglia, senatrice
Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari
Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher
Fiora Pezzoli, psicoterapeuta
Savino Pezzotta, gia' segretario generale Cisl
Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax
Leo Piacentini, pensionato
Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano
Salvatore Piccolo, deputato
Piero Pinzauti
Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo
Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo
Antonio Placido, deputato
Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"
Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"
Pier Paolo Poncia, geologo
Giuliano Pontara, filosofo
Franco Porcu, operaio
Alessandro Presicce, giurista
Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano
Andrea Pubusa, giurista
Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento
Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo
Mauro Pugni, Cdb di Modena
Laura Puppato, senatrice (relativamente alle elezioni amministrative)
Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'
Margherita Rambaldi
Roberto Rampi, deputato
Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica
Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna
Francesco Ribaudo, deputato
Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"
Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei
Lara Ricciatti, deputata
Annamaria Rivera, antropologa
Maria Grazia Rocchi, deputata
Giuseppe Romanini, deputato
Dario Rossi, avvocato
Gessica Rostellato, deputata
padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano
Giorgio Roversi, pensionato
Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche
Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma
Enrica Salvatori, docente universitaria
Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto
Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia
Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma
Antonia Sani, Wilpf Italia
Giovanna Sanna, deputata
Adriano Sansa, magistrato e poeta
Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia
Eugenio Santi, presidente del Gavci
Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo
Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'
don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge
Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo
padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile
Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"
Renato Sasdelli, docente universitario e saggista
Francesco Scalia, senatore
Gian Piero Scanu, deputato
Gabriele Scaramuzza, pensionato
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico
Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione
Gea Schiro', deputata
Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"
Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione
Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia
Arturo Scotto, deputato
Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente
Angelo Senaldi, deputato
Marneo Serenelli, docente e psicologo
Marina Sereni, deputata
Camilla Sgambato, deputata
Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario
Paolo Sighinolfi
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza
Pietro Soldini, Cgil nazionale
Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza
Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza
Gabriele Spallone
Luca Spegne, docente
Marilena Spriano
Irene Starace, Wilpf Italia
Gianluca Susta, senatore
Bruno Tabacci, deputato
Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione
Francesco Tanzarella
Veronica Tentori, deputata
Alessandra Terrosi, deputata
Marietta Tidei, deputata
Walter Tocci, senatore
Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo
Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"
Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato
Alessandro Triulzi, storico, docente universitario
Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica
Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto
Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"
Laura Tussi, giornalista e scrittrice
Fabio Vaccari
Stefano Vaccari, senatore
Giuseppe Vacciano, senatore
Daniela Valentini, senatrice
Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Leonardo Varvaro, docente universitario
Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia
Liliana Ventricelli, deputata
Walter Verini, deputato
Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"
Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune
Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia
Salvatore Vitale, divulgatore agricolo
Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo
Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale
Sandra Zampa, deputata
Alessandro Zan, deputato
Lorenzo Zaniboni
Giorgio Zanin, deputato
Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione
Franco Zunino, ingegnere
*
Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
3. SIC ET SIMPLICITER. SEVERINO VARDACAMPI: LA NAVE DEI FOLLI
Solo dei folli possono volere un intervento militare italiano in Libia, comunque camuffato.
Solo dei folli possono volere la persecuzione di chi si sta adoperando per salvare le vite nel Mediterraneo.
Solo dei folli.
4. RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. VLADIMIRO OGLIANOVI: PIROMANI
Annibalone
Un lavoro e' un lavoro e non ci si sputa sopra, specialmente di questi tempi.
E poi sembra un lavoretto facile facile e invece e' un casino. Pare uno scherzo ma prima che riesci a dar fuoco a una macchia certe volte devi fare almeno dieci tentativi. E poi.
E l'attrezzatura? Te lo credi tu che vai li' con un cerino e e' cosa fatta. Invece no. Ci vogliono gli stracci, e gli stracci vanno imbevuti di benzina che ti resta addosso una puzza che non ti dico e se per caso ti distrai e ti accendi una sigaretta fai la fine del bonzo. Ma che ne sapete voi che e' un bonzo, voi passate la vita davanti alla televisione e la materia grigia v'evapora tutta prima ancora della puberta'.
E poi la benzina la devi portare con la tanica, e siccome non e' che dai fuoco al bosco dal balcone di casa, prima devi entrarci nel bosco, e ancora prima devi farci pure un sopralluogo che senno' ti ci perdi sicuro come una messa.
Gli stracci: tutti sono convinti di aver casa piena di stracci e che a smaltirne un po' tutti te ne sarebbero grati, ma prova un po' a spiegarlo a tua moglie che ci fai con tutti questi stracci che spariscono da casa: e' una litigata ogni volta, e hai voglia a dirle che stai rimettendo a posto una moto d'epoca con un amico nel garage di casa sua e che lei non lo conosce che e' un amico del tempo che andavi in giro in moto, il tempo dei chopper e gli acidi e i calzoni a zampa d'elefante, che lei neppure sapevi che esisteva e si' e no che era nata e che da quando stai con lei hai smesso di fare il selvaggio perche' le vuoi bene: puoi inventarti quello che ti pare che tanto lei non ti ci crede mai.
La benza: pare facile, uno dice: vai in un distributore col self-service e zitto zitto riempi la ghirba. E invece ogni volta c'e' una fila di macchine della malora, e quando ti vedono che arrivi a piedi con la tanicuccia tua glielo leggi negli occhi: "Ecco il piromame, che lo possino ammazza'"; tu provi a fare l'indifferente, lo spiritoso, lo sportivo; una volta ho provato a dire "Mi si e' fermata la macchina tre chilometri fa, per fortuna ciavevo la ghirba", e uno grosso come un toro e brutto come la morte, con al collo una catena d'oro di tre chili, da dentro la Mercedes sua mi fa: "Ah giovano', mo' te ciaccompagno io a la machina tua, vedemo 'n po' si e' vvero, che me sa che c'e' da ride, me sa". Mi e' toccato scappare a razzo e ci ho rimesso pure la tanica. Allora ho cominciato a dire che la macchina sta in garage, ma ogni tanto c'e' uno che invece di farsi gli affaracci suoi mi vuole accompagnare e insomma io non e' che posso andare a riempire la tanica al distributore vicino casa, cosi' neanche quel trucco funziona sempre e allora tanto vale che ci vado con la macchina, faccio il pieno, poi torno a casa e nel garage risucchio fuori il carburante col tubo di gomma e lo passo nella tanica, che ogni volta finisce che la prima ciucciata mi si riempe la bocca di benza, che schifo, che finisce che ci prendo pure qualche malattia di quelle brutte; ma pure ad andarci con la macchina finisce che prima o poi la riconoscono e allora finisce pure il giocherello, finisce. Che poi e' la mia fonte di reddito, che oggi come oggi non e' che c'e' da scegliere. Prima facevo il fontaniere, che voi neppure lo sapete che mestiere e' il fontaniere. Lavoravo per il Comune e tenevo d'occhio le condotte dell'acqua, ecco che e' il fontaniere. Pero' ero avventizio e quando e' cambiata l'amministrazione e quel ladrone di mio cugino ha smesso di fare l'assessore, ciccia, non m'hanno chiamato piu'. 'Sti cornuti, 'sti clientelari della malora, solo ai parenti loro assumono, corrotti che non sono altro.
Ho fatto pure il rappresentante, perche' ho garbo con la gente, andavo porta a porta, la vecchia scuola, che ne sapete voi. I vecchietti soprattutto, quattro chiacchiere e gli vendete di tutto. Poi ci fu una storiaccia, che io veramente non c'entravo niente ma l'avvocato ha deciso che dovevo patteggiare e io ho patteggiato, che tanto non significa niente, e' solo per non finire dentro, il processo non me l'hanno mica fatto che se facevamo il processo magari vincevo pure. Certo che per la vecchietta che c'e' morta mi e' dispiaciuto, ma se uno non le sa usare le cose che compra farebbe meglio a non comprarle, no?
Ho lavorato pure ai mercati generali e quella si' che era fatica vera. Infatti appena m'hanno fatto la proposta ho detto si' e adesso faccio 'ste commissioni per lo zio. Che poi mica e' zio per niente, lo chiamiamo noi lo zio tanto per capirci. Pero' e' un lavoro che mi piace perche' non e' che fai sempre la stessa cosa, si fanno esperienze diverse e ogni volta s'impara qualche cosa di nuovo, che poi tutto e' utile. Io sono uno che gli piace imparare. Pure le lingue, che diverse volte ho pensato che prima o po mi trasferisco in America, o in Australia, o in qualche localita' turistica a fare la bella vita. Prima pero' bisogna mettere da parte qualche picciolo. Adesso c'e' da fare questo e questo faccio. Il lavoro e' lavoro e io quando lavoro lavoro.
E poi ti devi travestire, che ormai e' pieno dappertutto di videocamere, che se ti viene - con rispetto parlando - da fare un goccio d'acqua addosso a un muro in un angoletto nascosto, la sera dopo ti trovi immortalato col coso in mano a "Striscia la notizia". Ma pure per travestirsi ci vogliono i vestiti, e se li porti a casa e' la solita rogna con mia moglie che dice che butto via i soldi, e se non li porti a casa ti devi cambiare in macchina che non si trova un posto dove ti puoi spogliare e rivestire senza che si riempie subito di guardoni che poi ti vengono a fare le propostacce oscene, li mortacci loro. Insomma, un inferno. E poi i vestiti dopo il lavoretto li devi pure bruciare e sono tutti soldi buttati, e magari qualche volta ti capita che avevi comprato un vestito, che ne so: una tuta, una maglietta, un passamontagna che ti stava proprio bene, ti piaceva proprio, e allora di dovergli dare fuoco e' un crimine che grida vendetta al cospetto di domineddio.
E il trucco per la faccia? Uno pensa che ti fai i baffi finti passando sopra il labbro un turacciolo di sughero annerito con l'accendino. Beato tu: al primo starnuto che fai? Non te lo pulisci il naso? E addio travestimento. Io poi sono allergico e starnutisco a tutto spiano quando metto il naso in campagna che e' pieno di quella roba li', come si chiamano, i pollini, la polvere, non quella di polvere, quell'altra, quella che sta per terra. Dice: ti metti una parrucca, e via. Bravo: intanto che ci fai con una parrucca sotto il passamontagna? Pero' si potrebbe anche dire che il passamontagna e' scomodo d'estate, e giurabacco se non e' scomodo davvero, oltre al fatto che se ti vedono da lontano, che ne so, qualche cacciatore o qualcuno di quei fighetti che fanno le fotografie agli uccelli - quelli che volano dico, ma pure quegli altri, che e' pieno dappertutto di guardoni - tu che dici, non sara' che s'insospettiscono a vedere un cretino che passeggia col passamontagna per i campi d'agosto che il sole cuoce le uova, eh? E poi dove la compri una parrucca, dimmelo tu che sei bravo. Un cristone come me che entra nella bottega dove vendono le parrucche e dice alla commessa: "Vorrei una parrucca, grazie"; come minimo chiamano la buoncostume. Cosi' alla fine ho deciso per gli occhiali a specchio e un cappelletto di quelli che si mettono gli americani, so' forti gli americani, so' tutti ricchi e allora invece di lavorare vanno tutti a correre coi calzoncini, le magliette con le cose scritte in americano e quei cappelletti che comunque ormai li vendono pure a Porta Portese e a Piazza Vittorio e comunque tanto li fanno a Napoli, ci scommetto, e poi ci scrivono "Made in Cina" che sarebbe come dire che la madre sta in Cina, la madre del cappelletto, e' una metafora, no? Ma che ne sapete voi che e' una metafora, passate la vita a guardare la televisione che e' peggio che passarla a guardare la lavatrice, che almeno la lavatrice lava i vestiti e la televisione invece vi lava la capoccia a voi e ve la svuota come una zucca vuota.
Insomma e' un lavoraccio. E mica e' finita, poi c'e' il trekking. Tu pensi: parcheggi all'autogrill e vai, giusto? Giusto un corno, prova un po' a fermarti all'autogrill e scendere fischiettando dalla macchina con la tanica: di colpo dal nulla si materializzano diecimila occhi che ti fissano. Allora, niente autogrill.
Allora devi trovare un attraversamento a raso lontano da case ed esercizi vari, prendere un viottolo, una strada bianca, e li' per quanto piano vai alzi lo stesso un polverone che pare un film di indiani e caubboi, e ti riempi di polvere le scarpe, il naso, il collo, tutto, che poi sembra che sei stato in Vietnam con Gionvei e Marlobbrando. Oltre al fatto che ti ci giochi le sospensioni della macchina, che mica te la passa la ditta.
Poi fermi la macchina e devi inoltrarti a piedi nella macchia, che con la macchina non ci si entra perche' sono sentieri che ci passa si' e no un cristiano.
Prova a farteli tu due o tre chilometri a piedi con la tanica di dieci litri, il borsone con gli stracci, e che alla prima svolta non trovi piu' il sentiero per tornare indietro.
E ti dice bene se non trovi i maledetti fungaroli, maledetti loro e l'animaccia sua. E insomma e' difficile non essere notati, loro tutti con quei capagni di vimini, e tu col borsone degli stracci e la tanica che sgocciola. E si conoscono tutti, i maledetti, e pare che ti fiutano, e a forza di esercitarsi a trovare le fungaie ci hanno gli occhi come raggi x, come raggi laser. Io allora uso un trucchetto: metto sia il borsone che la tanica in un sacco dell'immondizia formato condominio, ma non fai due metri che sbuca fuori la guardia che ti dice che nel bosco non si butta l'immondizia e ti fa la multa e ti tocca pagare subito e dargli pure un extra che tiene i piccirilli pure lui, e tutto in nero, eh, perche' senno' ti chiede i documenti e oltretutto non e' che puoi aprire il sacco e far vedere la sorpresa. Io non lo so come fanno ma ci dev'essere una guardia campestre nascosta dietro ogni fratta perche' come arrivi salta su come un misirizzi, lo sapete che sono i misirizzi? E che ne volete sapere, voi guardate solo la televisione.
La volta che poi finalmente riesci a portare a termine il lavoro, capita che quel pomeriggio piove: prima una calura che pareva il deserto del Sahara, non fai in tempo ad appicciare due fiammelle che il cielo s'annuvola e arriva l'acquazzone, il temporale estivo: che dura dieci minuti, ma proprio quei maledetti dieci minuti che ti spegne tutto. Poi la sera glielo devi spiegare tu a Pancrazione perche' non hai fatto il dovere tuo, e Pancrazione non ce l'ha il senso dell'umorismo, ne' l'umana comprensione, lo pagano apposta.
E' un lavoraccio, ve lo dico io. Ci dovrebbero dare la medaglia come eroi del lavoro, come stakanovisti. Figuriamoci se sapete chi sono gli stakanovisti. Invece neppure cenare posso senza sentire quei boiaccia della televisione che dicono che i piromani di qua, i piromani di la', e giu' insulti a non finire. E mia moglie che gli da' ragione. Io sto zitto, e' chiaro, pero' rodere mi rode, mi rode parecchio. Insomma, un po' di rispetto, no?
*
Aristarco
Perche' lo faccio? Per sport. Voglio stabilire il record dei boschi incendiati e poi finire sul Guinnes dei primati. Non me ne frega niente di andare in galera, voglio stare sul Guinnes col mio nome e cognome: Aristarco Scarcassi detto Ciccio. Mi piace pure la birra Guinnes.
Sono sempre stato uno sportivo: pugilato e arti marziali, rissa a mano libera e coi bastoni, tiro al bersaglio e cerca di non essere tu il bersaglio perche' ci ho un occhio che neanche Occhio di Falco, ci hai presente? Giocavo pure a pallone da regazzo, pero' ho smesso perche' m'annoiavo, io volevo giocare all'attacco e invece mi facevano fare il mediano di spinta che a quei tempi era tutto diverso, c'era il centromediano, la mezzala, il fluidificante, il tornante, e il metodo e il sistema, per esempio non c'era il libero: non ci si crede, eh? Il mediano era quello che zompava addosso al regista dell'altra squadra e lo stendeva; se per sbaglio prendevi la palla la dovevi passare subito senno' il mister cominciava a bestemmiare e i compagni ti linciavano, mica eri li' per giocare a pallone, eri li' per rompere caviglie; insomma passavi tutta la partita a stare li' ad aspettare che passavano la palla a quello e lo stendevi, ma io volevo giocare a pallone, con quello che costavano gli scarpini, i parastinchi e tutto il resto, se volevo fare la lotta libera non c'era bisogno di spendere tutti quei soldi, no? Pero' il gioco di squadra non e' che mi piacesse troppo, a me mi piace di piu' il gioco individuale, come gli scacchi, il tennis, le coltellate. In ogni caso sono sempre un tifoso, io dico che se uno non e' un tifoso o e' uno sbirro o e' una spia.
Pure le scommesse mi piacciono, e' un ambiente tosto, gente ganza, un tempo ci lavoravo pure, riscuotevo dai morosi, morosi non nel senso che pensate voi, eh; nel linguaggio della legge si dice morosi per dire quelli che non pagano i debiti: io la legge non l'ho mai capita, parlano sempre in un modo strano, si capisce subito che c'e' la fregatura. Sai quante volte mi sono detto che era meglio se facevo l'avvocato? lavorare si lavora, pero' si fanno un sacco di soldi. A me di lavorare non e' che ci ho proprio tanta voglia, ma se proprio sei costretto e' meglio fare l'avvocato invece di dover sudare come un porco pe' da' ffoco a la pineta, no? Che poi gli avvocati non li arrestano mai, ci avete fatto caso? Per forza, sono avvocati, e sono pappa e ciccia coi giudici, coi piemme, coi cancellieri, coi caramba e tutta la banda bassotti di quei ladroni dello stato, perche' pure lo stato che vi credete che e'? Una banda di ladri, ve lo dico io, e guardate che io non ci ho niente contro i ladri, e' un lavoro come un altro, ma quei ladri dello stato quelli non li posso sopportare, non lo so neanch'io perche', ma nu' li posso sopporta'.
Comunque se stavo li' era solo pe' sport, p'entra' nel Guinnes dei primati, e poi io nun ammetto gnente, mica era robba mia quella, avevo dato un passaggio a uno e ce ll'ha lassata esso su la machina mia. Io ll'ho tirata ggiu' pe' vede' che era, e ppe' sbajo ha preso foco. Quello manco me lo ricordo che faccia c'eva, chi ll'eva visto mai? Me pare che se chiamava Marcaureglio 'Ntonino, magari voi lo conoscete, no?
*
Ruggeretto
La gente non capisce proprio niente.
Macche' mafia, macche' palazzinari, ma quali gran soldi. Io lo faccio solo per passione. Mi piace vedere i bei fuochi. Non scherziamo, piace pure a voi, vi ho visto alla festa del paese che saltavate sui falo'.
C'e' qualche cosa nel fuoco che io non lo so dire bene perche' non e' che ho studiato tanto, mi piaceva di piu' lo sport, e le macchine, e le belle figlie di Madama Dore'. Pero' lo so che nel fuoco c'e' qualche cosa, sara' la luce, sara' che brucia, sara' che non sta fermo un attimo; ci sara' un motivo se si dice tutti la fiamma della passione, il fuoco dell'amore, scherzare col fuoco, fare fuoco e fiamme, e tutte 'ste scemenze, no?
E' che brucia, ecco. E a tutti ci piace quello che brucia. Senno' perche' fumiamo le sigarette, con tutto che pure sul pacchetto c'e' scritto che fanno male? Secondo me pure quei fessi che non fumano ce l'hanno in saccoccia 'na scatola de cerini, de minerva, 'n accendino de plastica, e 'gni tanto, zitti zitti, de nascosto, je danno ggiu': du' scintille, du' tirate, danno foco a 'na tavoletta, a 'n pezzo de carta, e poi magari lo buttano nel cesso e tirano lo sciacquone. Perche' lo fanno? E perche' lo fanno de nascosto? Vaccapi', pero' lo fanno, eccome se lo fanno.
E i fuochi d'artificio? Come la mettiamo coi fuochi d'artificio? Se era cosi' brutto allora magari si faceva l'acqua d'artificio, che invece neppure esiste, al massimo l'acqua con le bollicine, ma vuoi mettere coi fuochi d'artificio? Che festa e' senza i fuochi d'artificio? Una macchia che brucia non e' lo stesso? Solo che e' piu' in grande, piu' spettacolare, piu' appassionante.
Si vede da un chilometro che siete un branco d'ignorantoni, pero' Nerone l'avrete sentito di' pure voi, no? E quale fu il piu' grande spettacolo di Nerone? Quattro pezzenti magnati dai leoni al Colosseo? Spartaco che fa a spada co' Maciste? Freddaster vestito da antico romano che balla co' li zoccoli? Annamo, lo spettacolo piu' grande fu quando diede fuoco a tutta Roma: dico, a tutta Roma: e questa e' cultura, mica chiacchiere.
Se uno ci ha la passione ci ha la passione, e' come con le corse dei cavalli e i casino': perche' la gente ci si rovina? Per la passione. E io ci ho la passione del fuoco.
I soldi? Quelli li ho vinti al gioco, lo prevede la legge che nun s'hanno da dichiara' le vincite de ggioco, nun ce lo sapete? E che razza de sbirri sete? A che gioco? Ar gioco dell'oca.
*
Tristano
Perche' lo faccio? Per il motivo piu' antico del mondo: per vendetta.
Che c'entra? C'entra eccome. Diteglielo alla Gigliola.
Se non mi avesse lasciato mica m'incattivivo. Ero un pezzo di pane, ero.
*
Valterino
Vado a fumare nel bosco, e allora? Saranno affaracci miei, no? C'e' il cretino che va in pineta a leggere un libro che tanto non ci capisce niente, il babbeo in calzoncini che corre corre solo per tornare tutto sudato al punto di prima dove ha lasciato la macchina che se gliela rubano e' quello che si merita, il fesso che si arrostisce al sole sulla sabbia e poi gli piglia un canchero, e a me mi piace fumare nel bosco, vi sta bene? E se non vi sta bene, chi se ne frega.
Il fumo fa male alla salute, dite? E allora beccateve st'incendio e ditemi se fa bene. Bambocci.
*
Giujanaccio
Fanno tanta cacca perche' ho dato fuoco a quattro frasche. E la guerra? Eh? la guerra non dice niente nessuno?
Il piromane! Il piromane! Neanche fossi Dracula. E l'inquinamento? Tutte 'ste macchine, tutte 'ste fabbriche, tutte 'ste discariche che ci avvelenano l'aria che respiriamo, e l'acqua e il cibo e l'animaccia de Pippo, eh? Tutti a far finta di niente, ipocriti, sepolcri imbiancati, buzzurri che non siete altro.
Un po' di fratta e qualche tronco che brucia e tutti a fare il pianto greco. Quei poveri cristi d'emigranti che affogano nel Mediterraneo invece, chi se ne frega, eh?
Il governo vende le armi ai dittatori che ci ammazzano la gente a cataste, e in televisione zitti e mosca. Il mostro sono io che ho ripulito quanto basta per fare un campo sportivo, un centro direzionale e un bel quartierino residenziale con le villette a schiera proprio come ve la vorreste comprare pure voi. Ma fatela finita, pagliacci.
Che poi Mammarone - che lui si' che ci fa i soldi a secchiate - a me mi paga mezza lira, mezza lira mi paga a me, che vi credevate? Vedete de levavve da torno prima che fo 'no sproposito.
*
Vivenzio
E che fa l'uomo, eh, che fa? Trasforma la natura, eh si', trasforma la natura.
E perche' trasforma la natura? Per il bel gusto di faticare? Andiamo. Per motivi - come si dice - estetistici? Ma sai che gliene frega all'uomo dell'estetistica, alle donne magari si', ma all'uomo. E via. Per ragioni esistenzialistiche? Ma se non sa neanche che significa la parola esistenzialistismo. L'uomo, dico l'uomo in generale, la specie umana, ve lo dico io, non capisce un colpo, altro che tutte 'ste buffonate da intellettuali.
No, l'uomo trasforma la natura perche' la natura gli fa schifo. Questa e' cultura: quando la natura ti fa schifo. E perche' gli fa schifo la natura all'uomo? Lo sanno pure i sassi, lo sanno: perche' e' selvaggia, e l'uomo invece e' civile. Una volta pure gli uomini erano selvaggi e allora vivevano nello stato bellico, che sarebbe a dire che tutto gli sembrava bello: ci credo, era selvaggio pure lui. Ma poi mangio' il frutto dell'albero del bene e del male e si diede una svegliata: prima ci aveva gusto a dormire su quattro frasche che la mattina ci aveva tutta la schiena strisciata e gli dolevano tutte le ossa. Dopo ha capito che ci voleva la rete e il materasso. Ecco la civilta'. Prima, che ne so, si mangiava una lucertola cruda o le cacche di cane, e era tutto contento. Dopo ha inventato la pizza, le scatolette di tonno, la nutella, dico: la nutella. Io dico che avere mangiato quel frutto dell'albero del bene e del male non e' stata una cosa sbagliata, e' stata una cosa giusta. Che il padrone dell'orto non fosse d'accordo, manco gli stupidi. Il padrone dell'orto non e' mai d'accordo che tu gli rubi la frutta, senno' che padrone dell'orto sarebbe? Pero' e' come quando giochi a guardie e ladri, no? Lui cerca di metterti il sale sulla coda e tu scappi, lui t'aspetta con la carabina caricata a sale, e tu arraffi le cerase e via piu' veloce della luce, che poi piu' veloce della luce non e' vero perche' per quanto sei svelto non sei piu' veloce della luce, andiamo, ce lo dice la scienza, e pure la scienza e' civilta'. Ditemi voi se avete mai visto uno scienziato che fa l'uomo preistorico: no. E perche' no? Perche' allo scienziato non gli piace vivere nelle caverne, senza la televisione, senza il frigorifero; allo scienziato gli piace vivere nell'appartamento, o nella villa, o nel castello o nel grattacielo se ha gia' fatto i soldi beato lui. E perche'? Perche' e' civile.
A me mi piace di essere civile. Ma per essere civile bisognano i dindi, la grana, il becchime, avete capito? I soldi, sissignore. E allora se arriva uno e mi dice: ah Coco', c'e' da fa' 'n lavoretto a da' foco a tutte 'ste frasche, tutto 'sto serpaio, spine da tutte le parti, tanta bella terra sottratta all'agricoltura, ai campi da golf, agli insediamenti urbani, alla civilta'. Ah Coco', e qui bigna da decidese: o volemo fa' i servaggi e allora tanto vale anna' in Amazzonia, oppure semo persone ciovili, e le persone ciovili cianno bisogno de l'autostrade, de' centri commerciali, dell'aria condizionata, de la televisione pe' vvveda le partite come Cristo comanna. Ah Coco', a falla corta, 'nzomma, te le vo' becca' du' carte da mille? Embe', se arriva uno e dice cosi', io mica je risponno de anna' a magna' 'r zapone, none, io je risponno che se po' ffa'. So' n'omo civile, io.
*
Penzaperte'
Eravamo li' co' Saltafossi e Nicchione, e Nicchione come sempre nicchiava, e Saltafossi zompava di qua e di la' che ciaveva 'na malattia che nun ce la cavava a stasse fermo mezzo minuto. Adesso io ce lo so che nun e' 'na bella compagnia che vo in giro co' 'sti du' scemi. Infatti regazze zero carbonella, e ce credo, perche' che voi rimorchia' se te presenti co' Nicchione e Saltafossi. Pero' semo amici, e 'nzomma ll'amici so' amici. E le'. Allora, stavo a ddi' che eravamo li', li' dove? li' vicino al fontanile che dietro comincia il cerreto, no? I cerri, i cerri, e che senno', l'alberi che ce cresceno li prosciutti? Eravamo li' e era domenica pomeriggio e niente partite perche' mercoledi' aveva giocato la nazionale, e aveva pure fatto schifo come sempre. E' che la nazionale nun te la poi sceje, perche' senno' io me scejevo la nazionale del Brasile, no questa nostra che se la fanno immano tutti quanti. Immano, immano se la fanno. Avete capito.
E allora eravamo li' al fontanile. E perche' no in discoteca? E chi ce la paga la discoteca, tu' nonno 'n carriola? E poi la discoteca piu' vicina quanto dista in linea d'aria, ce lo sai tu? E allora zitto si nun sae gnente. E pure la discoteca costa. Che poi manco sapemo balla'. E pure 'l treno costa. Che col treno 'na volta s'annava a Viterbo al cinema ma mo' i cinema nun ce so' ppiu' e poi pure se c'ereno chi te lo paga 'l bijetto? Certo, quanno ciavemo du' sordi se li sparamo nvena se li sparamo, bisogna saper scegliere, si chiama libero arbitrio se non lo sapete, e' la liberta' del volere umano, ciavete presente? Ma che ve lo dico affa', che tanto nun capite manco quanto sete longhe, e state sempre appresso al prete, al dottoretto, al farmacista, al commercialista, all'avvocato, a tutti que' puzzoni che ve riempeno la capoccia de scemenze e voi abbocconi ch'abboccate.
Apposta la domenica pomeriggio stamo al fontanile, che e' come anna' al mare senza 'l mare, che poi 'l mare e' pure pericoloso - per esempio gli squali, i piragna - e oltretutto e' sporco perche' 'ndo penzi che vanno a ffini' tutte le fogne del monno, su la luna? Vanno a ffini' nnel mare, apposta ce butteno tutto 'sto sale, pe' disinfetta', no? E tutti quelli che ce pisceno? Nun fate finta de nun sapello, nun famo li regazzini, annamo.
'Nvece 'l fontanile l'acqua e' bbona, la beveno le vacche e la bevemo pure nue e nun cia' mmae fatto male. Mo' le vacche 'n ce so' piu', ma 'l fontanile c'e' ancora, e subito dopo 'l fontanile comincia la macchia.
C'ereme portate du' sarcicce pe' ffa' 'l panonto. E 'na damigianetta de vinello novo e traditore. Com'e', come nun e', tra magna' e beva, 'l foco e' ppartito. Mica l'avemo fatto apposta, so' ccose che succedeno.
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UNA PERSONA, UN VOTO
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Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 168 del primo agosto 2017
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com- Next by Date: [Nonviolenza] Archivi. 259
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