[Nonviolenza] Archivi. 224



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 224 del 28 novembre 2016

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di marzo 2015 (parte seconda)

2. Ogni giorno e' l'otto marzo

3. Per Michail Bachtin nel quarantesimo anniversario della scomparsa

4. Una settimana d'azione contro il razzismo

5. Alcune parole di gratitudine per Miriam Makeba

6. "All'ascolto di Emily Dickinson e di Virginia Woolf". Un incontro a Viterbo

7. "All'ascolto di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt". Un incontro a Viterbo

8. Nell'anniversario del disastro di Fukushima

9. Fukushima

10. Mercoledi' 11 marzo si riunisce il "Tavolo per la pace" di Viterbo

11. Ricordando Cornelius Castoriadis

12. Un promemoria per l'incontro dell'11 marzo 2015 del "Tavolo per la pace" di Viterbo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2015 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2015.

 

2. OGNI GIORNO E' L'OTTO MARZO

 

Ogni giorno occorre contrastare il femminicidio.

Ogni giorno occorre contrastare la violenza maschilista e patriarcale.

Ogni giorno occorre sostenere i centri antiviolenza.

Ogni giorno occorre lottare per la liberazione dell'umanita'.

Ogni giorno e' l'otto marzo.

La nonviolenza e' in cammino.

 

3. MEMORIA. PER MICHAIL BACHTIN NEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Ricorre il 7 marzo il quarantesimo anniversario della scomparsa di Michail Bachtin (Orel, 1895 - Mosca, 1975), l'illustre studioso che acutamente tematizzo' il principio dialogico nell'opera d'arte e nell'interpretazione della realta', contribuendo cosi' alla grande esplorazione del prezioso e fecondo tema del dialogo, dell'altro e della pluralita'; tema cruciale quant'altri mai nel pensiero del Novecento, da Martin Buber a Emmanuel Levinas, da Hannah Arendt a Vandana Shiva, ed orizzonte ultimo e principio primo dell'agire morale e politico nell'epoca del rischio della distruzione della civilta' umana.

Lo ricordiamo maestro di pensiero liberatore e testimone dell'umana dignita'.

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Michail Bachtin, pensatore e critico letterario e della cultura, nacque a Orel il 17 novembre 1895 e scomparve a Mosca il 7 marzo 1975. Come e' noto ebbe una travagliata vicenda esistenziale: la partecipazione al grande dibattito teorico e letterario nella Russia degli anni '20, poi la persecuzione staliniana e il confino; poi la mutilazione di un arto; la "riscoperta" negli anni '60 grazie anche ad uno studioso italiano, Vittorio Strada; la questione dei libri degli anni '20 sostanzialmente attribuitigli ma usciti a firma di amici della sua cerchia (Medvedev, che fu assassinato nella repressione staliniana degli anni '30; Volosinov, che mori' nel '36 in circostanze mai del tutto chiarite). Il suo approccio critico-dialogico all'opera d'arte colta nella sua peculiarita' e nella sua storicita', e la sua analisi della cultura popolare interpretata nella sua globalita' di fatto sociale e culturale, costituiscono un grande contributo teorico ed analitico. Opere di Michail Bachtin: segnaliamo soprattutto Dostoevskij. Poetica e stilistica, Einaudi, Torino 1968, 1995; Estetica e romanzo, Einaudi, Torino 1979, 1999; L'autore e l'eroe, Einaudi, Torino 1988, 2000; L'opera di Rabelais e la cultura popolare, Einaudi, Torino 1979; Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1986. Opere su Michail Bachtin: Paolo Jachia, Introduzione a Bachtin, Laterza, Roma-Bari 1992; Katerina Clark, Michael Holquist, Michail Bachtin, Il Mulino, Bologna 1991; Tzvetan Todorov, Michail Bachtin. Il principio dialogico, Einaudi, Torino 1990.

*

Anche nel ricordo di Michail Bachtin proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. UNA SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO

 

Promossa dall'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) in collaborazione con l'Anci (Associazione nazionale Comuni d'Italia) e con il Miur (Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca) si svolge dal 16 al 22 marzo la "XI settimana d'azione contro il razzismo".

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo aderisce anche quest'anno alla proposta e nel corso della settimana promuovera' come di consueto incontri di riflessione e di testimonianza; auspica altresi' che tutte le associazioni e le istituzioni democratiche promuovano iniziative antirazziste concrete e adeguate.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita'.

 

5. ALCUNE PAROLE DI GRATITUDINE PER MIRIAM MAKEBA

 

Ricorreva il 4 marzo l'anniversario della nascita di Miriam Makeba (nata a Johannesburg in Sudafrica il 4 marzo 1932 e deceduta a Castel Volturno in Italia il 9 novembre 2008), voce della lotta contro tutti i fascismi, militante per la liberazione dell'umanita', volto della dignita' umana.

*

Cosi' ricordavamo qualche anno fa la grande musicista voce possente e sublime dell'Africa e dell'umanita' in lotta per la liberazione, donna d'immenso coraggio, luminosamente, strenuamente impegnata contro il razzismo e i poteri criminali, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani: "La vita e la morte di Miriam Makeba ci indicano un duplice compito come il piu' urgente che a noi e' dato: continuare la lotta contro il razzismo e quindi contro ogni violazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani - ed in Italia questo significa innanzitutto agire per abrogare tutte le infami misure razziste e per abolire lo schiavismo e la persecuzione dei migranti; e continuare la lotta contro tutti i poteri criminali ed assassini - ed in Italia questo significa innanzitutto agire contro le mafie ed il regime della corruzione che delle mafie e' complice, e contro la guerra che sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani, e contro le armi che sempre e solo sono nemiche dell'umanita'. Questo soprattutto ci ha insegnato Miriam Makeba, con la sua vita e con la sua morte: che vi e' una sola umanita' in un'unico mondo casa comune di tutte e tutti; e che e' dovere di ogni persona denunciare e contrastare sempre e ovunque lo sfruttamento, l'oppressione, l'ingiustizia, la violenza".

*

Nel ricordo e alla scuola di Miriam Makeba proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita'.

Oppresse e oppresse di tutti i paesi, unitevi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Riproponiamo ancora una volta due testi commemorativi gia' apparsi sul nostro notiziario.

 

I. Lacrime per Miriam Mabeka

 

Stava sul palco come su una barricata

la nostra sorella Miriam Makeba

con la sua voce combatteva il fascismo.

 

Contro il fascismo aveva combattuto

in Sud Africa, aveva combattuto

in America, aveva combattuto

ovunque nel mondo il fascismo assassino.

La nostra compagna Miriam Makeba

con la sua voce che resuscitava i morti.

 

Venne infine qui tra noi dove il fascismo

col nome di camorra col nome di governo

perseguita e assassina.

La nostra sorella Miriam Makeba

la nostra compagna Miriam Makeba.

 

Contro i poteri criminali tutti

lottava Miriam Makeba

per l'umanita' che e' una soltanto

lottava Miriam Makeba.

 

Stava sul palco come su una barricata

la nostra sorella Miriam Makeba

con la sua voce combatteva il fascismo.

 

E la sua lotta tu portala avanti.

 

*

 

II. Un'epigrafe per Miriam Makeba

 

Contro il razzismo e contro la camorra

visse, lotto', mori' Miriam Makeba.

Mai piu' ci siano servi della gleba,

che ogni persona ogni altra soccorra.

 

6. "ALL'ASCOLTO DI EMILY DICKINSON E DI VIRGINIA WOOLF". UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 7 marzo 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione "All'ascolto di Emily Dickinson e di Virginia Woolf".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi in versi e in prosa della grande poetessa americana dell'Ottocento e della grande scrittrice inglese del Novecento.

L'incontro era in preparazione dell'8 marzo, ed i testi utilizzati costituiscono rilevanti contributi al pensiero e all'azione nonviolenta contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Sono state lette tra le altre, ancora une volta, decisive pagine da Le tre ghinee, il saggio di Virginia Woolf che e' uno dei capolavori del pensiero morale e politico novecentesco e un vero e proprio manifesto programmatico della lotta di liberazione dell'umanita' ancor oggi da condurre.

E' persuasione condivisa dalle persone partecipanti all'incontro che la lotta contro la violenza maschilista e patriarcale costituisca il primo dovere di ogni persona di volonta' buona, il primo indispensabile compito per contrastare tutte le violenze, poiche' di tutte le altre forme di violenza - dalla guerra al razzismo al fascismo - il maschilismo e' la prima radice.

All'ascolto del pensiero delle donne, alla sequela della lotta delle donne occorre porsi: il femminismo e' il cuore pulsante della nonviolenza in cammino; la lotta di liberazione delle donne e' la sola che libera l'umanita' intera.

Ogni giorno e' l'otto marzo.

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Emily Dickinson - poetessa imprescindibile - visse ad Amherst, Massachusetts, tra il 1830 e il 1886; molte le edizioni delle sue poesie disponibili in italiano con testo originale a fronte (tra cui quella integrale, a cura di Marisa Bulgheroni: Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005; ma vorremmo segnalare anche almeno la fondamentale antologia curata da Guido Errante: Emily Dickinson, Poesie, Mondadori, Milano 1956, poi Guanda, Parma 1975, e Bompiani, Milano 1978; e la vasta silloge dei versi e dell'epistolario curata da Margherita Guidacci: Emily Dickinson, Poesie e lettere, Sansoni, Firenze 1961, Bompiani, Milano 1993, 2000); per un accostamento alla sua figura e alla sua opera: Barbara Lanati, Vita di Emily Dickinson. L'alfabeto dell'estasi, Feltrinelli, Milano 1998, 2000; Marisa Bulgheroni, Nei sobborghi di un segreto. Vita di Emily Dickinson, Mondadori, Milano 2002. Ebbe a scrivere della sua opera Luciano Bonfrate: "Mi capita di usare dei suoi versi / come fosser sentenze di sibilla / della mia vita specchio, e vi scintilla / cio' che trovai, che non trovai, che persi".

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Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande rilievo, oltre alle sue splendide opere narrative scrisse molti acuti saggi, di cui alcuni fondamentali anche per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di liberazione, per la pace. Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi (in due volumi, comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro) e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla Newton Compton di Roma; una pregevolissima edizione sia delle opere narrative che della saggistica e' stata curata da Nadia Fusini nei volumi dei Meridiani Mondadori alle opere di Virginia Woolf dedicati (ai quali rinviamo anche per la bibliografia). Tra i saggi due sono particolarmente importanti per una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993; Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987 (ma ambedue sono disponibili anche in varie altre edizioni). Numerosissime sono le opere su Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti, Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia, Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980; Nadia Fusini, Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf, Mondadori, Milano 2006; Liliana Rampello, Il canto del mondo reale. Virginia Woolf, la vita nella scrittura, Il saggiatore, Milano 2005. Segnaliamo anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in Mimesis, Einaudi, Torino 1977.

 

7. "ALL'ASCOLTO DI ROSA LUXEMBURG E DI HANNAH ARENDT". UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto la mattina di domenica 8 marzo 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione "All'ascolto di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt".

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi delle due grandi combattenti per la dignita' umana.

Ogni giorno e' l'otto marzo.

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Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ripescato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia". Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976; Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976 (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso). Opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano 1977; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli, Milano 1987; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore, Milano 1970; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia, Milano 1974; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta, Milano 1977.

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Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009; Olivia Guaraldo, Arendt, Rcs, Milano 2014. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.

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Nel ricordo e alla scuola di Rosa Luxemburg, di Hannah Arendt e di tutte le loro sorelle, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. NELL'ANNIVERSARIO DEL DISASTRO DI FUKUSHIMA

 

Ricorre l'11 marzo l'anniversario del disastro di Fukushima.

Che la memoria di quella catastrofe, e delle altre analoghe, ci accompagni e ci persuada ad agire sempre nel rispetto del diritto alla vita di tutti gli esseri umani presenti e venturi, come dell'intero mondo vivente.

Da quella tragedia, e da innumerevoli altre, ci giunga incessante il monito ad esercitare sempre la nostra responsabilita', a saper considerare sempre le conseguenze e le implicazioni delle nostre azioni come delle nostre omissioni, a saper essere e quindi voler essere persone coscienti che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, e che ogni singola persona - io, tu, tutti - reca intero il compito di salvare le vite, di operare per il bene comune; di osservare l'antico brocardo "neminem laedere": non fare del male a nessuno, ed il forse meno antico ma ora non meno cruciale "in dubio, contra projectum": se hai il dubbio che un'azione possa avere conseguenze negative astieniti dal compierla.

Ci illumini e ci guidi la massima aurea: "agisci nei confronti degli altri cosi' come vorresti che gli altri agissero verso di te"; prenditi cura delle persone, degli altri esseri viventi, della natura di cui sei tu stesso parte.

Dal ricordo della tragedia di Fukushima, e di tutte le altre tragedie dell'umanita', scaturisca in noi la piena intellezione, il retto intendimento del nostro comune destino, la volonta' buona, il dovere condiviso e ineludibile di operare sempre e solo per salvare le vite, per rispettare e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, dell'intero mondo vivente.

E quindi, ancora una volta, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa ad un tempo dell'umanita' e della natura, della biosfera di cui l'umanita' stessa e' parte, la cui devastazione e distruzione devasta e distrugge la civilta' umana, le vite delle generazioni future, la nostra stessa esistenza, il senso e lo sforzo delle generazioni che ci hanno preceduto e che ci hanno consegnato questo legato, questo compito: che l'umanita' non sia estinta, che l'umanita' non sia per sempre infelice.

Chiamiamo nonviolenza questa consapevolezza.

Chiamiamo nonviolenza questo compito.

Chiamiamo nonviolenza l'impegno comune di tutti gli esseri umani per la liberazione comune.

Chiamiamo nonviolenza l'impegno comune perche' il mondo resti vivente e vivibile.

Chiamiamo nonviolenza la nostra responsabilita', che e' anche la nostra speranza ed il senso del nostro consistere.

Chiamiamo nonviolenza la societas, la civilitas dell'umanita' giunta alla comprensione di se' e del suo essere nel mondo.

 

9. FUKUSHIMA

 

Una sola umanita' in un unico mondo vivente.

Cessare di uccidere, cessare di devastare, cessare di contaminare.

Salvare le vite, rispettare la natura, scegliere la nonviolenza.

Una sola umanita' in un unico mondo vivente.

 

10. MERCOLEDI' 11 MARZO SI RIUNISCE IL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Il prossimo incontro del "Tavolo per la pace" di Viterbo si terra' mercoledi' 11 marzo, con inizio alle ore 17,15, presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni).

Tutte le persone interessate sono invitate a partecipare.

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Tra i principali argomenti all'ordine del giorno:

I. la prosecuzione dell'iter delle due proposte di delibera "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione" e "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa", che il "Tavolo per la pace" ha proposto da mesi al Comune di Viterbo; a tal fine si segnala l'opportunita' che le due proposte siano messe all'ordine del giorno delle prossime sedute del Consiglio comunale anche valorizzando la circostanza dello svolgimento dal 16 al 22 marzo dell'"XI settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) in collaborazione con l'Anci (Associazione nazionale Comuni d'Italia) e con il Miur (Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca);

II. il concreto sostegno al centro antiviolenza "Erinna" (con riferimento anche alla doverosa richiesta che il Comune di Viterbo superando un lungo, iniquo ed incomprensibile ritardo consegni finalmente al centro antiviolenza "Erinna" i fondi per esso stanziati dalla Regione Lazio nel 2012, fondi a suo tempo gia' trasmessi al Comune ed ancora non consegnati al Centro antiviolenza cui erano diretti per la realizzazione delle sue indispensabili attivita' gia' realizzate e debitamente rendicontate);

III. l'eventuale presentazione di situazioni critiche e le eventuali proposte di iniziative concrete ed urgenti di solidarieta';

IV. l'esame e l'eventuale approvazione della proposta di documento programmatico ed organizzativo del Tavolo per la pace;

V. il sostegno al percorso amministrativo per la realizzazione dello sportello comunale di informazione ed assistenza per le persone immigrate;

VI. il sostegno alla proposta di promuovere incontri di conoscenza e condivisione, di riconoscimento della comune appartenenza alla citta' e quindi alla comunita' viterbese di tutte le persone e le comunita' culturali variamente aggregate che nel territorio vivono;

VII. il sostegno al percorso tecnico ed amministrativo per la revoca degli atti amministrativi pregressi che configurino palesi violazioni dei diritti umani ovvero siano in contrasto con le guarentigie stabilite erga omnes nella Costituzione della Repubblica Italiana;

VIII. la prosecuzione dell'iniziativa per il recupero ad usi civili di aree e strutture gia' militari non piu' utilizzate o ampiamente sottoutilizzate;

IX. l'assunzione e l'impegno a promuovere la proposta di inviare una lettera ai sindaci affinche' essi inviino una "lettera di auguri di buon compleanno" ai giovani stranieri nati e residenti in Italia domiciliati nei loro comuni che compiono 18 anni; lettera con cui li si informi del loro diritto di richiedere la cittadinanza italiana usufruendo entro il termine di un anno di una procedura semplificata rispetto a quella consueta assai piu' lenta e ardua;

X. la condivisione e realizzazione della proposta che il Tavolo proponga iniziative nelle scuole;

XI. la prosecuzione della discussione degli altri temi su cui nei mesi scorsi e' stata avviata la riflessione senza ancora essere giunti a conclusioni operative;

XII. naturalmente l'incontro sara' anche occasione, come di consueto, per scambiarsi informazioni sulle iniziative realizzate, in corso e in programma da parte dei vari soggetti che partecipano al Tavolo;

XIII. ed ovviamente sara' anche possibile trattare gli ulteriori argomenti su cui vi fosse la disponibilita' dei partecipanti (e sono naturalmente molti: da un approfondimento del concetto di pace, all'impegno specifico contro la guerra, al recupero di altri argomenti accennati in precedenti riunioni ma poi non sviluppati).

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Si ricorda che il 19 marzo ricorre il primo anniversario del "Tavolo per la Pace": la prima riunione infatti si svolse il 19 marzo 2014; da allora il "Tavolo per la pace" ha promosso varie iniziative, tra cui la proposta da cui e' scaturita la deliberazione del Consiglio comunale di inserimento della consulta per l'immigrazione nel novero delle consulte comunali (primo indispensabile passo per la sua concreta realizzazione); la celebrazione a Viterbo della "Giornata internazionale della nonviolenza" il 2 ottobre 2014 e l'attribuzione da parte del Comune del riconoscimento attestante la riconoscenza della citta' a quattro prestigiose personalita' che per la pace, i diritti umani e la nonviolenza hanno operato: Umbertina Amadio, don Dante Bernini, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi; l'organizzazione della rilevante partecipazione viterbese alla marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre 2014; l'iniziativa viterbese in occasione della "Giornata nazionale contro il terrorismo, la guerra e la violenza" del 7 febbraio 2015.

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Il "Tavolo per la Pace" e' promosso dal Comune di Viterbo e vi prendono parte singole persone cosi' come rappresentanti di varie istituzioni ed associazioni impegnate per la pace, la solidarieta', i diritti umani e la nonviolenza.

Il "Tavolo per la Pace" e' impegnato contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

La partecipazione è aperta a tutte le persone, le associazioni e le istituzioni interessate a contribuire all'impegno per la pace e i diritti umani.

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Per ogni comunicazione il punto di riferimento e' Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

 

11. RICORDANDO CORNELIUS CASTORIADIS

 

Ricorre l'11 marzo l'anniversario della nascita di Cornelius Castoriadis. Nato ad Istanbul nel 1922, studi ad Atene, in Grecia prese parte alla Resistenza, dal 1945 si trasferi' a Parigi, ed a Parigi e' deceduto nel 1997. Economista e sociologo, politologo e psicoanalista, filosofo e militante politico della sinistra critica e rivoluzionaria, oppositore del totalitarismo, fu uno dei fondatori del gruppo e della rivista "Socialisme ou barbarie".

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Riproponiamo di seguito alcune parole con cui lo commemorammo alcuni anni fa.

Le sue analisi - particolarmente quelle sulla "societa' burocratica" e sull'"istituzione immaginaria della societa'" -, ed il suo "progetto d'autonomia", costituiscono in termini sia di confronto critico che di definizione concettuale e come strumentazione di verifica empirica contributi rilevanti alla riflessione del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita'.

Nella ricerca teorica e nell'azione pratica della nonviolenza in cammino, il confronto con - e l'apporto della - riflessione di Castoriadis e' su decisive questioni un luogo - un incrocio e un tornante - di effettiva forza euristica, di reale arricchimento ermeneutico.

Ricordando oggi Castoriadis riflettiamo altresi' su molte cruciali vicende del pensiero e della prassi della sinistra rivoluzionaria ed antitotalitaria novecentesca, ereditandone le fatiche e gli esiti, i drammi e i valori.

La nonviolenza e' in cammino.

Tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

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Anche nel ricordo di Cornelius Castoriadis proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. UN PROMEMORIA PER L'INCONTRO DELL'11 MARZO 2015 DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

I principali argomenti all'ordine del giorno...

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Alcune altre cose da ricordare

a) Si ricorda che il 19 marzo ricorre il primo anniversario del "Tavolo per la Pace": la prima riunione infatti si svolse il 19 marzo 2014; da allora il "Tavolo per la pace" ha promosso varie iniziative, tra cui la proposta da cui è scaturita la deliberazione del Consiglio comunale di inserimento della consulta per l'immigrazione nel novero delle consulte comunali (primo indispensabile passo per la sua concreta realizzazione); la celebrazione a Viterbo della "Giornata internazionale della nonviolenza" il 2 ottobre 2014 e l'attribuzione da parte del Comune del riconoscimento attestante la riconoscenza della città a quattro prestigiose personalità che per la pace, i diritti umani e la nonviolenza hanno operato: Umbertina Amadio, don Dante Bernini, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi; l'organizzazione della rilevante partecipazione viterbese alla marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre 2014; l'iniziativa viterbese in occasione della "Giornata nazionale contro il terrorismo, la guerra e la violenza" del 7 febbraio 2015;

b) il 20 marzo dovrebbe svolgersi un'iniziativa promossa dal centro antiviolenza "Erinna";

c) il 21 marzo si svolgerà in piazza del Sacrario l'iniziativa per i diritti umani promossa dallo "sportello di cultura lesbica";

d) si ricorda anche l'iniziativa della raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la "Istituzione e modalità di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta", iniziativa della quale sono promotrici a livello nazionale molte delle associazioni che partecipano al Tavolo (dalle Acli all'Agesci, all'Arci, all'Operazione Colomba, ad altre ancora);

e) è in preparazione (la data dovrebbe essere l'11 aprile, anniversario della "Pacem in Terris") una "Giornata di studi per la pace in onore di don Dante Bernini" (che il 20 aprile compie 93 anni).

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Il "Tavolo per la Pace" è promosso dal Comune di Viterbo e vi prendono parte singole persone così come rappresentanti di varie istituzioni ed associazioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza.

Il "Tavolo per la Pace" è impegnato contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

La partecipazione è aperta a tutte le persone, le associazioni e le istituzioni interessate a contribuire all'impegno per la pace e i diritti umani.

Per ogni comunicazione il punto di riferimento è Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

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Prima bozza di lavoro (del 3 novembre 2014) per la stesura del documento programmatico-organizzativo del Tavolo per la pace di Viterbo

Indice della bozza di documento

1. Costituzione e caratteristiche

2. Finalità e criteri

3. Attività

4. Riunioni e deliberazioni

5. Organizzazione, organi, forme e modi di rappresentanza

6. La struttura tecnico-organizzativa

7. Comunicazione interna ed esterna

8. Il rapporto con il Comune di Viterbo

9. Beni e bilancio

10. Scioglimento

11. Per quanto non previsto

1. Costituzione e caratteristiche

Il "Tavolo per la pace" di Viterbo (di qui in poi: Tavolo) è un luogo di incontro, di confronto e di iniziativa per la pace.

Esso è aperto a tutte le persone, le associazioni e le istituzioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani, la difesa della biosfera, la nonviolenza.

Così come tutti i partecipanti mantengono la propria autonomia e quindi la partecipazione al Tavolo non li vincola (se non nel senso dell'ovvio impegno a tenere atteggiamenti coerenti ed esporre veritieramente i punti di vista), il Tavolo a sua volta è autonomo nelle sue decisioni e nelle sue attività da tutti i soggetti che vi partecipano e prende le sue decisioni solo attraverso formali deliberazioni con il metodo del consenso nel corso delle sue riunioni.

Il Tavolo non prevede adesioni formali: partecipa a pieno titolo chi è presente agli incontri.

Esso non ha avuto fin qui né un formale atto costitutivo, né uno statuto, né un regolamento; il presente documento traccia le linee-guida della sua attività.

Il "Tavolo per la pace" di Viterbo è stato promosso ed è sostenuto dal Comune di Viterbo che gli assicura un sostegno logistico ed organizzativo mettendo a disposizione una sede per le riunioni ed il supporto tecnico della struttura amministrativa.

Il Tavolo non è un organo del Comune, nei cui confronti è un soggetto del tutto indipendente.

2. Finalità e criteri

2.1. Impegno per la pace e i diritti umani

L'impegno per la pace e i diritti umani si estrinseca nell'ampiezza e nella pienezza dell'azione in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani, nel riconoscimento che tutti gli esseri umani appartengono alla medesima umanità e pertanto tutti sono eguali nel loro statuto di persone, e quindi nel loro inalienabile diritto al rispetto e alla solidarietà.

2.2. Opposizione alla guerra, al razzismo, al maschilismo

L'impegno per la pace e i diritti umani quindi si esprime nell'opposizione alla guerra ed a tutte le uccisioni, nell'opposizione al razzismo ed a tutte le persecuzioni, nell'opposizione alla violenza maschilista ed al femminicidio che ne è l'esito più atroce.

Vi è infatti un nesso tra guerra, razzismo e maschilismo: tutte e tre queste forme di oppressione e violenza negano la dignità della persona umana, deumanizzano una parte dell'umanità fino a giungere al suo criminale annientamento.

Infatti la guerra deumanizza gli esseri umani considerati "nemici"; il razzismo deumanizza gli esseri umani considerati "altri" rispetto ad una singola comunità; il maschilismo deumanizza metà del genere umano considerando le donne "inferiori" agli uomini (così peraltro deumanizzando altresì l'intero genere umano pretendendo di trasformare tutte le donne in vittime designate e tutti gli uomini in complici dell'oppressione esercitata in loro nome: ne consegue altresì che il maschilismo nel corso della storia è la prima radice di ogni altra forma di oppressione e violenza, e che non si può realizzare una società giusta e una civile convivenza se non si riconosce l'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani).

2.3. Solidarietà concreta, azione educativa, promozione della legalità, difesa della biosfera

L'impegno per la pace e i diritti umani peraltro si realizza anche nella solidarietà concreta, nell'azione educativa, nella promozione della legalità, nella difesa della biosfera.

Nella solidarietà concreta, ovvero nella condivisione dei beni, nell'ascolto reciproco, nell'aiuto donato da chi ne ha la possibilità a chi ne ha bisogno, nell'accoglienza e nell'assistenza che rendono effettivo e quindi efficace nella prassi il dovere universale di soccorrere e sostenere chi è nel dolore, nella paura, nell'oppressione; solidarietà concreta che è responsabilità che agisce, umanità che si riconosce.

Nell'azione educativa che tramanda la civiltà umana, consente la socializzazione, dà senso all'esistenza delle persone, appronta strumenti critici di comprensione ed interpretazione del mondo e di giudizio e condotta morale e civile nella società (e peraltro ogni azione buona, in quanto costituisce un esempio ed un'ispirazione per altri esseri umani, è sempre anche intrinsecamente educativa, ovvero testimonianza esortativa al vero, al giusto, al bene).

Nella difesa e nella promozione della legalità, in quanto garanzia della civile convivenza ed in quanto protezione del debole dall'arbitrio del forte: solo nella legalità è possibile la democrazia, solo nella democrazia è possibile l'autentica partecipazione di ogni persona al governo responsabile e adeguato della cosa pubblica ed alla condivisione del bene comune.

Nel rispetto e nella difesa della biosfera, che è sia la casa comune dell'umanità sia l'insieme del mondo vivente cui la stessa umanità appartiene: se non si difende l'ambiente naturale dalle devastazioni e dalle distruzioni si mette in pericolo la stessa sopravvivenza dell'umanità: è quindi palese il legame tra rispetto della natura e rispetto dell'umanità, tra ambiente e diritti umani, tra pace fra gli esseri umani e pace con la natura.

2.4. Uscire dalla spirale della violenza con la scelta della nonviolenza

Infine, impegno per la pace e i diritti umani significa testimoniare la possibilità e costruire la realtà di un movimento ad un tempo antropologico e storico, morale e civile, che consiste nell'uscire dalla spirale distruttiva della violenza con la scelta di amore per l'umanità della nonviolenza.

Intendendo la nonviolenza nel senso forte ed autentico del termine: opposizione a tutte le violenze; responsabilità per gli altri esseri umani e per il mondo vivente; azione buona, giusta e misericordiosa; inveramento pieno e limpido dei principi di libertà, uguaglianza, fratellanza e sorellanza enunciati in tutti i monumenti del costituzionalismo moderno tra cui la Costituzione della Repubblica Italiana.

3. Attività

Sui temi di cui si occupa il Tavolo svolge attività:

- di informazione e documentazione: nel senso della ricerca, della raccolta, della produzione e della diffusione di notizie e materiali, ad uso sia interno che esterno;

- di formazione: sia per le persone e le esperienze che del Tavolo fanno parte, sia all'esterno verso la cittadinanza, sia anche per specifici soggetti che ne facessero richiesta;

- di iniziativa e mobilitazione: sia promuovendo che aderendo ad iniziative pubbliche di cui si condividano modalità e finalità;

- di proposta di iniziative ad altri soggetti, anche istituzionali, ed in modo particolare al Comune di Viterbo;

- eventualmente di consulenza su specifica richiesta;

- di collaborazione con movimenti, associazioni ed istituzioni coerentemente con le sue finalità e caratteristiche.

4. Riunioni e deliberazioni

Il Tavolo si riunisce abitualmente ogni due settimane; in circostanze particolari (ad esempio nel periodo che precede un'iniziativa pubblica e particolarmente durante la preparazione di essa) può riunirsi con frequenza maggiore.

La partecipazione è aperta a tutte le persone interessate.

Si può partecipare a titolo personale o in rappresentanza di soggetti collettivi (movimenti, associazioni, istituzioni).

Ogni assemblea è convocata con un preavviso agli interessati di almeno 5 giorni (riducibili ad uno in circostanze eccezionali) recante anche l'ordine del giorno della riunione; data, orario, luogo ed ordine del giorno delle riunioni successive sono di regola stabiliti al termine dell'incontro precedente.

Di ogni assemblea si stende un verbale sommario successivamente diffuso a tutti i soggetti partecipanti o comunque interessati.

Nelle assemblee vige l'eguaglianza tra tutte le persone partecipanti e quindi l'opinione di ogni persona che interviene ha lo stesso valore delle altre, indipendentemente dal fatto che chi la sostiene sia presente a titolo personale o in rappresentanza di enti di dimensioni ed importanza più o meno rilevanti.

Come procedura decisionale il Tavolo ha adottato la tecnica nonviolenta del "metodo del consenso" che prevede che si assumano solo le decisioni su cui si raggiunge il consenso unanime delle persone presenti. Tale metodo è stato adottato in forma rafforzata: ovvero raggiungendo l'unanimità sulla medesima decisione in due successive riunioni.

5. Organizzazione, organi, forme e modi di rappresentanza

5.1. L'assemblea

Il Tavolo ha struttura assembleare: solo l'assemblea è abilitata a prendere decisioni, attraverso il metodo del consenso rafforzato, come sopra descritto.

5.2. Le delegazioni

Quando occorra formare delegazioni per incontri con interlocutori in forme che non siano l'assemblea plenaria, le delegazioni del Tavolo vengono formate di volta in volta in base ai seguenti criteri:

- disponibilità volontaria a parteciparvi;

- mandato imperativo (ovvero una definizione precisa dei compiti da svolgere e delle posizioni da esprimere);

- eguaglianza nella rappresentanza di genere;

- ovviamente si terrà canto in casi specifici di eventuali competenze particolari sui temi oggetto della discussione o dell'intervento.

5.3. Il e la portavoce

E' stata posta l'esigenza che il Tavolo elegga delle persone che lo rappresentino ufficialmente.

In passato in circostanze specifiche nel rapporto con il Comune di Viterbo si è dato volta per volta mandato all'assessore, al consigliere comunale delegato alle attività di pace ed all'altro consigliere comunale più presente agli incontri del Tavolo di fungere da portavoce, ovvero da sottoscrittori di lettere e documenti a nome e per conto del Tavolo stesso.

Si condivide l'opportunità che l'espletamento del ruolo di portavoce sia così caratterizzato:

- due figure e non una, di genere diverso;

- in carica per un semestre, con incarico non rinnovabile consecutivamente, e revocabili in qualunque momento su decisione dell'assemblea;

- con mandato imperativo (ovvero vincolati ad esprimere unicamente quanto già deliberato dall'assemblea);

- senza poteri decisionali propri.

5.4. Inoltre

Chiunque partecipa al Tavolo mantiene ovviamente la sua piena autonomia di giudizio e libertà di azione; ma altrettanto ovviamente se e quando riferisse specificamente le opinioni e le posizioni espresse dal Tavolo è tenuto a farlo veritieramente nel rispetto di quanto effettivamente dal Tavolo deliberato, avendo cura di non ingenerare possibili equivoci.

6. La struttura tecnico-organizzativa

Il Tavolo si avvale di una segreteria tecnica.

La segreteria tecnica si occupa della convocazione delle riunioni; della predisposizione degli atti; del reperimento dei materiali di documentazione; della redazione, conservazione e diffusione dei verbali delle riunioni e delle deliberazioni; della tenuta dell'archivio; di tutti gli altri adempimenti tecnici ed organizzativi.

Tali compiti sono svolti dalla persona che il Comune di Viterbo ha incaricato di svolgere le funzioni di segretario del Tavolo.

La persona incaricata dei compiti di segreteria tecnica si avvale dell'ausilio delle altre persone componenti il Tavolo in grado di sostenerla nello svolgimento dei compiti indicati.

7. Comunicazione interna ed esterna

7.1. Comunicazione interna

Per la comunicazione interna il Tavolo si avvale di una mailing list alla quale possono iscriversi tutte le persone che partecipano alle sue riunioni e tutte le persone, le associazioni e le istituzioni che anche non partecipando alle riunioni fossero interessate a ricevere le informazioni sull'attività del Tavolo stesso.

La mailing list è utilizzata per convocare le riunioni, per far circolare le informazioni e i documenti, per l'esame preliminare delle proposte (che comunque possono essere deliberate solo attraverso formali riunioni con il metodo del consenso rafforzato: la mailing list è uno strumento di supporto e non può sostituire in alcun modo ciò che nei processi decisionali è prerogativa dell'assemblea riunita).

La mailing list del Tavolo può essere utilizzata da tutti gli iscritti per far circolare informazioni e per formulare proposte e svolgere riflessioni e dibattiti sui temi d'interesse del Tavolo.

7.2. Comunicazione esterna

Nell'attività informativa esterna il Tavolo farà uso dei vari strumenti di comunicazione disponibili, da quelli più tradizionali (lettera, manifesto, volantino...), ai mass-media e ai social media.

In particolare il Tavolo potrà avvalersi dell'emanazione di comunicati; della realizzazione di conferenze e di altre forme di intervento pubblico; della realizzazione di un sito internet e di una pagina facebook; di altre forme ancora.

In linea di massima ogni attività di comunicazione esterna deve essere deliberata dall'assemblea.

In circostanze eccezionali di particolare urgenza i due portavoce potranno prendere posizioni pubbliche dopo aver effettuato una consultazione attraverso la mailing list, ed a condizione di una tempestiva verifica nella riunione successiva.

8. Il rapporto con il Comune di Viterbo

Il "Tavolo per la pace" di Viterbo è stato costituito il 19 marzo 2014 per iniziativa del Comune di Viterbo.

Il Tavolo ha nel Comune un interlocutore fondamentale ed un supporto sostanziale.

Ma il tavolo non è né un organo né un'emanazione dell'amministrazione comunale, sebbene sia stato il Comune di Viterbo ad averne promosso la costituzione e lo stesso Comune vi partecipi con propri rappresentanti e ne supporti l'azione anche mettendo a disposizione il luogo di riunione e alcune risorse tecnico-amministrative.

Nei confronti del Comune di Viterbo il Tavolo svolge un ruolo di proposta esercitato attraverso una interlocuzione con il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale nel rispetto delle rispettive funzioni e competenze.

Il Tavolo riconosce e valorizza il ruolo del consigliere comunale delegato alle attività di pace, che del Tavolo è stato promotore e fa parte.

Il Tavolo riconosce e valorizza il ruolo dell'assessore comunale ai servizi sociali, che del Tavolo è stato promotore e fa parte.

Il Comune mette a disposizione del Tavolo un supporto logistico garantendogli una sede in cui effettuare le riunioni e le iniziative.

Il Comune mette a disposizione del Tavolo un supporto tecnico-amministrativo avendo a tal fine dato incarico ad un suo dipendente di svolgere i compiti di segretario del Tavolo.

Il Comune può contribuire al finanziamento di iniziative che, proposte dal Tavolo, siano condivise e fatte proprie dal Comune con specifici atti deliberativi (e fermo restando che in nessun caso e a nessun titolo il Comune finanzia direttamente o indirettamente il Tavolo).

9. Beni e bilancio

9.1. Beni

Il Tavolo non dispone di beni propri.

L'archivio documentario è custodito dal segretario del Tavolo.

Le attività proposte o promosse dal Tavolo potranno essere di volta in volta autofinanziate con contributi volontari ad hoc delle persone, associazioni ed istituzioni partecipanti; ovvero finanziate dal Comune quando il Comune recepisca e faccia proprie con appositi specifici atti deliberativi le proposte formulate dal Tavolo (e fermo restando - come già sopra esposto - che in nessun caso e a nessun titolo il Comune finanzia direttamente o indirettamente il Tavolo); ovvero finanziate motu proprio dalle associazioni che quelle iniziative condividono e fanno proprie.

9.2. Bilancio

Il Tavolo fin qui non ha avuto un bilancio né un tesoriere.

Le persone che partecipano alle assemblee ed alle iniziative del Tavolo lo fanno in forma volontaria e gratuita.

9.3. Organi di controllo

Il Tavolo fin qui non ha avuto organi di controllo di sorta, l'assemblea sovrana avendo svolto tutte le funzioni col metodo del consenso.

Non avendo inoltre avuto necessità di una contabilità non ha avuto neppure bisogno né di tesoriere né di revisori dei conti.

10. Scioglimento

Non essendo previsto un termine alle attività, e non essendo dipendente da altre strutture, solo il Tavolo stesso può deliberare il suo scioglimento.

Come per tutte le altre deliberazioni anche quella dell'eventuale scioglimento verrà presa con il metodo del consenso rafforzato.

11. Per quanto non previsto

Per quanto non previsto dal presente documento valgono ovviamente le norme di legge vigenti ed in particolare le disposizioni del Codice Civile.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 224 del 28 novembre 2016

 

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