[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 628



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 628 del 26 novembre 2016

 

In questo numero:

1. Oggi a Roma "Non una di meno"

2. "Non una di meno": Oggi e domani a Roma

3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

4. Alcuni testi del mese di febbraio 2015 (parte seconda)

5. Due orrori, che sono uno

6. Dal Parlamento italiano e da quello Europeo un crescente sostegno alla "Casa per la Pace" di Vicenza

7. Adesione all'iniziativa "One Billion Rising" del 14 febbraio 2015

8. A cinquant'anni dalla "lettera ai cappellani militari" di don Milani

9. Abolire subito le misure razziste e assassine. Salvare le vite e' il primo dovere

10. Il "Tavolo per la pace" di Viterbo aderisce all'One Bilion Rising e sostiene il centro antiviolenza "Erinna"

11. Associazione "Respirare": Aderiamo all'iniziativa "One Billion Rising" del 14 febbraio

12. "Viterbo oltre il muro" a sostegno dell'"One Billion Rising" del 14 febbraio

13. Anche il senatore Luigi Manconi e numerosi altri parlamentari intervengono a sostegno della Casa per la Pace di Vicenza

14. Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce all'iniziativa del 14 febbraio "One Billion Rising"

15. Cinque meditazioni

16. Qualcosa comincia

17. Segni dei tempi

18. Anche la senatrice Loredana De Petris scrive al sindaco di Vicenza per la riapertura della Casa per la Pace

19. Fermare i massacri

20. La guerra e' un crimine contro l'umanita'

21. In memoria di Camilo Torres

22. Giordano Bruno. In memoriam

23. Dal libro dei morti

24. Carla Accardi

25. Licia Albanese

26. Ulrich Beck

27. Aldo Ciccolini

28. Pino Daniele

29. Eugene Dynkin

30. Anita Ekberg

31. Mariella Gramaglia

32. William Klinger

33. Lorin Maazel

34. Carleton Mabee

35. Franco Mencaroni

36. Julio Monteiro Martins

37. Paola Nicolazzi

38. Magda Olivero

39. Giovanni Reale

40. Francesco Rosi

41. Maria Luisa Spaziani

42. Georges Wolinski

43. Hannah Arendt

44. Laura Conti

45. Bianca Guidetti Serra

46. Carla Ravaioli

47. Simone Weil

48. Samia Yusuf Omar

49. Chi semina vento

 

1. HIC ET NUNC. OGGI A ROMA "NON UNA DI MENO"

[Dal sito nonunadimeno.wordpress.com riprendiamo il seguente appello]

 

Non una di meno!

Tutte insieme contro la violenza maschile sulle donne

Verso una grande manifestazione: il 26 novembre tutte a Roma

*

Il 25 novembre e' la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Vogliamo che sabato 26 novembre Roma sia attraversata da un corteo che porti tutte noi a gridare la nostra rabbia e rivendicare la nostra voglia di autodeterminazione.

Non accettiamo piu' che la violenza condannata a parole venga piu' che tollerata nei fatti. Non c'e' nessuno stato d'eccezione o di emergenza: il femminicidio e' solo l'estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. E' una fenomenologia strutturale che come tale va affrontata.

La liberta' delle donne e' sempre piu' sotto attacco, qualsiasi scelta e' continuamente giudicata e ostacolata. All'aumento delle morti non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della societa' che anzi continua a colpevolizzarci.

I media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato: vittimismo e spettacolo, neanche una narrazione coerente con le vite reali delle donne. La politica ci strumentalizza senza che ci sia una concreta volonta' di contrastare il problema: si riduce tutto a dibattiti spettacolari e trovate pubblicitarie. Non c'e' nessun piano programmatico adeguato. La formazione nelle scuole e nelle universita' sulle tematiche di genere e' ignorata o fortemente ostacolata, solo qualche brandello accidentale di formazione e' previsto per il personale socio-sanitario, le forze dell'ordine e la magistratura. Dai commissariati alle aule dei tribunali subiamo l'umiliazione di essere continuamente messe in discussione e di non essere credute, burocrazia e tempi d'attesa ci fanno pentire di aver denunciato, spesso ci uccidono.

Dal lavoro alle scelte procreative si impone ancora la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua intera vita per la famiglia.

Di fronte a questo scenario tutte siamo consapevoli che gli strumenti a disposizione del piano straordinario contro la violenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri antiviolenza, si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi e inefficaci se non proprio nocivi. In piu' parti del paese e da diversi gruppi di donne emerge da tempo la necessita' di dar vita ad un cambiamento sostanziale di cui essere protagoniste e che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere per prevenirla e trovare vie d'uscita concrete.

E' giunto il momento di essere unite ed ambiziose e di mettere insieme tutte le nostre intelligenze e competenze.

A Roma da alcuni mesi abbiamo iniziato a confrontarci individuando alcune macro aree - il piano legislativo, i Cav e i percorsi di autonomia, l'educazione alle differenze, la liberta' di scelta e l'Ivg - sappiamo che molte altre come noi hanno avviato percorsi di discussione che stanno concretizzandosi in mobilitazioni e dibattiti pubblici.

Riteniamo necessario che tutta questa ricchezza trovi un momento di confronto nazionale che possa contribuire a darci i contenuti e le parole d'ordine per costruire una grande manifestazione nazionale il 26 novembre prossimo.

Proponiamo a tutte la data di sabato 8 ottobre per incontrarci in una assemblea nazionale a Roma, e quella del 26 novembre per la manifestazione.

Proponiamo anche che la giornata del 27 novembre sia dedicata all'approfondimento e alla definizione di un percorso comune che porti alla rapida revisione del Piano Straordinario Nazionale Anti Violenza.

Queste date quindi non sono l'obiettivo ma l'inizio di un percorso da fare tutte assieme.

Realta' promotrici: Rete IoDecido, D.i.Re - Donne in Rete Contro la violenza, UDI - Unione Donne in Italia

 

2. HIC ET NUNC. "NON UNA DI MENO": OGGI E DOMANI A ROMA

[Dal sito nonunadimeno.wordpress.com riprendiamo il seguente appello]

 

Verso la manifestazione nazionale del 26 novembre contro la violenza maschile sulle donne.

Per la costruzione dell'assemblea nazionale con tavoli tematici del 27 novembre.

*

Un terzo delle donne italiane, straniere e migranti, subisce violenza fisica, psicologica, sessuale, spesso fra le mura domestiche e davanti ai suoi figli. Dall'inizio dell'anno decine e decine di donne sono state uccise in Italia per mano maschile. La violenza maschile sulle donne non e' un fatto privato ne' un'emergenza ma un fenomeno strutturale e trasversale della nostra societa', un dato politico di prima grandezza che affonda le sue radici nella disparita' di potere fra i sessi. Le politiche di austerity e riforme come quelle del lavoro e della scuola, in continuita' con quanto accaduto negli ultimi dieci anni, non fanno altro che minare i percorsi di autonomia delle donne e approfondire le discriminazioni sociali, culturali e sessuali.

La violenza attraversa ogni aspetto dell'esistenza, controlla e addomestica i corpi e le vite delle donne: in famiglia, sui luoghi di lavoro, a scuola, all'universita', per strada, di notte, di giorno, negli ospedali, sui media, sul web.

La violenza maschile sulle donne puo' essere affrontata solo con un cambiamento culturale radicale, come ci hanno insegnato l'esperienza e la pratica del movimento delle donne e dei Centri Antiviolenza, che da trent'anni resistono a ogni tentativo delle istituzioni di trasformarli in servizi di accoglienza neutri, negando la loro natura politica e di cambiamento.

Adesso basta! e' il grido che si alza da piu' parti nel mondo.

In Polonia, in Argentina, in Spagna gli scioperi e le proteste delle donne che si ribellano alla violenza e al femminicidio e lottano per l'autodeterminazione femminile hanno paralizzato interi paesi. I corpi delle donne invadono le strade, costruiscono ponti e narrazioni comuni da una parte all'altra del mondo. La mobilitazione dilaga ben al di la' dei confini nazionali e porta alla ribalta la potenza politica delle donne.

Anche a Roma lo scorso 8 ottobre, dopo mesi di mobilitazione, un'assemblea affollata da centinaia di donne ha deciso di scendere in piazza, di riprendere parola di fronte alla strage di donne e alle tante forme di quotidiana violenza.

Questa lotta appartiene a tutte, cancella i confini e non conosce geografie. Va in tal senso rispedita al mittente qualsiasi strumentalizzazione razzista che tenti di ridurre la violenza a un problema di ordine pubblico. Con la stessa forza va denunciata ogni forma di violenza contro lesbiche e transessuali, tesa a imporre un modello eteronormato di societa' non rispondente ne' alla realta' ne' ai desideri delle persone. Se toccano una toccano tutte!

Per queste ragioni il prossimo 26 novembre, in corrispondenza con la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, scenderemo in piazza a Roma da tutta Italia dietro lo striscione comune con lo slogan Non Una di Meno!, per una grande manifestazione delle donne aperta a tutt* coloro che riconoscono nella fine della violenza maschile una priorita' nel processo di trasformazione dell'esistente.

Il corteo partira' da piazza della Repubblica alle 14, attraversera' le vie del centro di Roma toccando alcuni luoghi simbolici, e terminera' in Piazza San Giovanni. Non saranno accettati all'interno del corteo bandiere, slogan, striscioni istituzionali di organizzazioni di partito e sindacali. L'obiettivo sara' al contrario di articolare, diffondere e comunicare, nel modo piu' efficace possibile, i contenuti e le parole d'ordine emersi nella costruzione condivisa a livello nazionale e territoriale della mobilitazione. A questo scopo, il blog https://nonunadimeno.wordpress.com/ si mette a disposizione come spazio di confronto e di condivisione di materiali comunicativi e contributi di approfondimento in vista del 26 novembre.

Consideriamo il 26 la prima tappa di un percorso capace di proporre un Piano Femminista contro la violenza  maschile e una grande mobilitazione che affermi e allarghi l'autodeterminazione femminile.

E' quindi convocata per il 27 novembre dalle 10, nella scuola elementare Federico Di Donato (via Nino Bixio 83), una nuova assemblea nazionale, articolata per tavoli tematici, definiti nel corso dell'assemblea dell'8 ottobre, e che si concludera' con una plenaria in cui discutere di come dare continuita' e respiro al percorso di elaborazione, di confronto e proposta.

#NonUnaDiMeno!

 

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

4. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2015 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2015.

 

5. DUE ORRORI, CHE SONO UNO

 

L'Unione Europea, e gli stati suoi membri a cominciare da Francia e Germania, obbedendo agli ordini della Nato, stanno preparando in Ucraina lo scatenamento di una guerra contro la Russia: replicando le gesta hitleriane.

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E l'Unione Europea, e gli stati suoi membri a cominciare dall'Italia, proseguendo in una politica anch'essa hitleriana, razzista e assassina, continuano a provocare la morte di innumerevoli innocenti nel Mediterraneo, impedendo a chi e' in fuga da guerre, dittature, terrorismo e disastri ambientali di giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro e trovarvi accoglienza, assistenza, riconoscimento e rispetto.

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Mentre proseguono le guerre, prosegue il riarmo, ed ovunque la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani sono conculcati, umiliati, negati.

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Occorre opporsi a questo orrore.

Occorre una insurrezione morale delle intelligenze e delle coscienze in difesa della vite umane, della legalita' e della democrazia, per richiamare l'Unione Europea e i governi degli stati che la compongono al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, al rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea stessa, e per quanto riguarda il nostro paese anche al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

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Cessino i preparativi di guerra contro la Russia.

Cessi la persecuzione razzista dei migranti.

Cessi la partecipazione europea ed italiana alle guerre in corso nel mondo.

Cessi il riarmo.

Si adottino politiche di soccorso umanitario concreto e coerente ovunque occorra.

Si abolisca la Nato, struttura terrorista e assassina.

Si aboliscano le misure razziste europee ed italiane che provocano la morte di innumerevoli innocenti.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, rispetto del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. DAL PARLAMENTO ITALIANO E DA QUELLO EUROPEO UN CRESCENTE SOSTEGNO ALLA "CASA PER LA PACE" DI VICENZA

 

Dal parlamento italiano come da quello europeo pervengono al sindaco del Comune di Vicenza lettere a sostegno dell'impegno dell'amministrazione comunale vicentina affinche' la prestigiosa "Casa per la Pace" abbia al piu' presto una nuova adeguata sede in cui poter proseguire le sue benemerite attivita' apprezzate a livello non solo cittadino ma nazionale ed internazionale.

Dall'on. Daniela Sbrollini all'on. Massimiliano Bernini, all'on. Walter Rizzetto, all'on. Arturo Scotto, alla senatrice Nerina Dirindin, all'europarlamentare Gianni Pittella, l'attenzione e la sollecitudine dei legislatori italiani ed europei si unisce alla solidarieta' espressa da illustri personalita' della cultura e dell'impegno civile, al sostegno espresso da movimenti di volontariato ed associazioni democratiche da tutta Italia.

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Come e' noto, la "Casa per la Pace" di Vicenza, importante istituzione pubblica e prezioso bene comune, centro di studi, ricerche ed iniziative apprezzate a livello internazionale, da alcune settimane e' restata priva di sede a seguito della vendita dell'immobile in cui era sito l'Assessorato ai servizi sociali del Comune di Vicenza (assessorato presso cui la Casa per la Pace era collocata).

Numerose personalita' di chiara fama sono intervenute sollecitando l'amministrazione comunale ad impegnarsi affinche' celermente sia restituita una sede alla prestigiosa istituzione nonviolenta; tra le prime il professor Alberto L'Abate gia' collaboratore di Aldo Capitini e di Danilo Dolci e figura storica della nonviolenza in Italia; il professor Sergio Paronetto vicepresidente di Pax Christi; l'on. Michele Boato presidente dell'Ecoistituto del Veneto; il sen. Gigi Malabarba figura storica del movimento operaio e della solidarieta' internazionale; la dottoressa Antonella Litta dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; il presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana.

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Che anche dal parlamento italiano e da quello europeo affluiscano a Vicenza messaggi di sostegno e' di grande significato, ed e' auspicabile che sia decisivo impulso al provvedimento amministrativo che realizzi la tempestiva riapertura della "Casa per la Pace" in una sede adeguata.

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Per contattare direttamente gli animatori della "Casa per la Pace" di Vicenza: casaperlapace at gmail.com

 

7. ADESIONE ALL'INIZIATIVA "ONE BILLION RISING" DEL 14 FEBBRAIO 2015

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo aderisce all'iniziativa "One Billion Rising" del 14 febbraio 2015 che a Viterbo si svolgera' dalle ore 15 in poi in piazza del Comune, organizzata dal centro antiviolenza "Erinna".

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"One Billion Rising", giunta quest'anno alla terza edizione, e' la piu' importante, partecipata e necessaria azione nonviolenta oggi nel mondo, che pone la questione cruciale per contrastare la violenza e difendere e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani: la questione della violenza maschile contro le donne, la questione dell'assoluta necessita' ed urgenza di sconfiggere il maschilismo.

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Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' consapevole che non e' possibile contrastare la guerra, che non e' possibile contrastare il razzismo, che non e' possibile difendere la biosfera, se non si contrasta insieme la violenza maschilista e patriarcale, che e' la prima radice di tutte le altre violenze.

Opporsi al maschilismo e' "conditio sine qua non" per opporsi adeguatamente alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, a tutte le oppressioni e le devastazioni nelle relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e la natura, il mondo vivente di cui l'umanita' stessa e' parte.

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Aderiamo quindi con tutto il cuore ed invitiamo a partecipare all'iniziativa che anche quest'anno a Viterbo e' promossa dal centro antiviolenza "Erinna", che nella nostra citta' e' la piu' luminosa esperienza di solidarieta' e di costruzione della pace e della dignita' umana.

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Per informazioni e contatti: sito ufficiale internazionale: www.onebillionrising.org, sito italiano: http://obritalia.livejournal.com, facebook: https://www.facebook.com/obritalia; a Viterbo: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

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La nonviolenza e' in cammino con voce e con volto di donna.

 

8. A CINQUANT'ANNI DALLA "LETTERA AI CAPPELLANI MILITARI" DI DON MILANI

 

Il 12 febbraio 1965 sul quotidiano fiorentino "La Nazione" veniva pubblicato un "ordine del giorno dei cappellani militari in congedo della Toscana".

Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, replico' alcuni giorni dopo con una lettera aperta diffusa ai mezzi d'informazione.

Quella lettera e' uno dei capolavori del pensiero pacifista e della prosa italiana del Novecento, ed insieme alla successiva lettera ai giudici (poiche' il priore avendo difeso gli obiettori di coscienza fu denunciato per "apologia di reato" e fu sottoposto a processo) costituisce il nocciolo duro e il cuore pulsante di un libro imprescindibile: "L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Documenti del processo di don Milani", che pubblicato dalla Libreria Editrice Fiorentina e piu' volte ristampato dalla medesima e da altre case editrici e' stato ed e' uno degli strumenti formativi fondamentali per chi vuole avviarsi alla riflessione e all'azione nonviolenta contro la guerra.

Nel cinquantenario ridiffondiamo una volta ancora la lettera ai cappellani militari di don Milani, e riaffermiamo la necessita' di porsi alla sua scuola di pensiero e di azione, di proseguirne la lotta: oggi e' piu' necessario che mai.

Nel ricordo di don Lorenzo Milani proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. ABOLIRE SUBITO LE MISURE RAZZISTE E ASSASSINE. SALVARE LE VITE E' IL PRIMO DOVERE

 

L'ennesima strage nel Mediterraneo convinca l'Italia e l'Unione Europea ad abolire subito le misure razziste e assassine responsabili prime di questo infinito massacro: sia consentito a tutti gli esseri umani di spostarsi liberamente in modo legale e sicuro sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera; ed a maggior ragione sia garantito a tutti gli esseri umani costretti a lasciare le proprie case perche' vittime di guerre, dittature, terrorismo, miseria, devastazioni e catastrofi che ne mettono a rischio la vita, di essere accolti e assistiti cosi' come vorrebbe ed avrebbe diritto di essere accolto e assistito, ospitato e difeso, ogni essere umano che in quelle medesime tragiche condizioni si trovasse.

Vi e' una sola umanita'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

10. IL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO ADERISCE ALL'ONE BILLION RISING E SOSTIENE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Il "Tavolo per la Pace" promosso dal Comune di Viterbo cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni impegnate per la pace, la solidarieta', i diritti umani e la nonviolenza aderisce unanime all'iniziativa "One Billion Rising" contro la violenza sulle donne, iniziativa che si svolge in tutto il mondo il 14 febbraio 2015; l'appuntamento a Viterbo e' in piazza del Comune a cominciare dalle ore 15.

Il "Tavolo per la Pace" coglie l'occasione per esprimere ancora una volta la sua gratitudine e la sua solidarieta' al centro antiviolenza "Erinna" che per il terzo anno consecutivo promuove l'iniziativa "One Billion Rising" a Viterbo; gratitudine e solidarieta' sia per questa iniziativa sia per l'intera straordinaria attivita' che "Erinna" svolge contro la violenza.

Per ulteriori informazioni sull'iniziativa "One Billion Rising": sito ufficiale internazionale: www.onebillionrising.org, sito italiano: http://obritalia.livejournal.com, facebook: https://www.facebook.com/obritalia; a Viterbo: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

Per contattare il "Tavolo per la pace" di Viterbo: Pigi Moncelsi, tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

 

11. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": ADERIAMO ALL'INIZIATIVA "ONE BILLION RISING" DEL 14 FEBBRAIO

 

L'associazione "Respirare" aderisce all'iniziativa contro la violenza sulle donne "One Billion Rising" che si svolgera' il 14 febbraio 2015 anche a Viterbo - come in innumerevoli altri luoghi del mondo - dalle ore 15 in poi in piazza del Comune, organizzata qui dal centro antiviolenza "Erinna" per cui ed a cui ogni persona viterbese di volonta' buona sente e deve una profonda gratitudine.

"One Billion Rising", giunta alla terza edizione, e' oggi nel mondo la piu' importante, partecipata e decisiva azione nonviolenta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Contrastando la violenza maschilista, che e' la prima radice di tutte le altre violenze, "One Billion Rising" e' quindi anche la piu' importante iniziativa contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro la guerra e tutte le uccisioni, contro tutte le oppressioni e tutte le violenze; difendendo la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, dell'unica biosfera in cui tutte e tutti abitiamo e di cui siamo parte.

Per informazioni e contatti: sito ufficiale internazionale: www.onebillionrising.org, sito italiano: http://obritalia.livejournal.com, facebook: https://www.facebook.com/obritalia; a Viterbo: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

 

12. "VITERBO OLTRE IL MURO" A SOSTEGNO DELL'"ONE BILLION RISING" DEL 14 FEBBRAIO

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" aderisce all'"One Billion Rising" che si svolgera' il 14 febbraio 2015 anche a Viterbo con una iniziativa in piazza del Comune con inizio alle ore 15 grazie all'impegno del centro antiviolenza "Erinna" che ha organizzato l'evento viterbese gia' nelle due precedenti edizioni.

Esprimere sostegno e adesione all'One Billion Rising e' per noi del tutto naturale: avendo fatto la scelta della nonviolenza siamo persone impegnate contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. L'One Billion Rising e' la piu' grande e partecipata azione nonviolenta che si svolge oggi nel mondo: chiamando l'umanita' a sollevarsi con la forza della nonviolenza contro la violenza sulle donne essa convoca all'impegno per la liberazione dell'intera umanita', all'impegno per la salvezza comune dell'umanita' e della biosfera, all'impegno per realizzare finalmente quello che e' il desiderio e il bisogno di ogni essere umano fin dalla notte dei tempi: la convivenza nella solidarieta', nel rispetto reciproco e nel reciproco aiuto, nella condivisione dei beni e del bene, la sobria, responsabile, ragionevole felicita' possibile ad ogni essere umano grazie alla volonta' buona sua e di ogni altra persona.

One Billion Rising e' la rivoluzione nonviolenta che comincia.

One Billion Rising e' l'internazionale futura umanita' che si fa presente.

One Billion Rising e' l'umanita' come dovrebbe essere.

L'umanita' che si solleva contro la violenza.

L'umanita' che danza la vita in armonia.

L'umanita' che contrasta il male col bene.

La nonviolenza e' in cammino.

 

13. ANCHE IL SENATORE LUIGI MANCONI E NUMEROSI ALTRI PARLAMENTARI INTERVENGONO A SOSTEGNO DELLA CASA PER LA PACE DI VICENZA

 

Altri parlamentari intervengono a sostegno della "Casa per la Pace" di Vicenza e si uniscono alla richiesta che al piu' presto il Comune restituisca una sede adeguata alla prestigiosa istituzione pubblica nonviolenta vicentina (restata da alcune settimane senza sede a seguito della vendita dell'immobile in cui era sito l'Assessorato ai servizi sociali del Comune, presso cui la Casa per la Pace - che e' una Istituzione pubblica ai sensi dello Statuto cittadino e per delibera del Consiglio Comunale da oltre vent'anni - era ospitata).

Tra essi il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione parlamentare straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani.

Tra i parlamentari che hanno espresso il loro interessamento ed impegno anche l'on. Luigi Gallo, l'on. Simonetta Rubinato, l'on. Piepaolo Vargiu, l'on. Sandra Zampa, il senatore Paolo Corsini, la senatrice Laura Fasiolo, la senatrice Maria Mussini, la senatrice Laura Puppato, la senatrice Manuela Serra, l'europarlamentare David Borrelli.

Si aggiungono ad altri parlamentari italiani ed europei che gia' sono intervenuti presso il Comune di Vicenza, come l'on. Daniela Sbrollini, l'on. Massimiliano Bernini, l'on. Walter Rizzetto, l'on. Arturo Scotto, la senatrice Nerina Dirindin, l'europarlamentare Gianni Pittella.

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Ma non solo dal parlamento italiano e da quello europeo giungono all'amministrazione comunale vicentina messaggi di sostegno all'impegno affinche' alla prestigiosa "Casa per la Pace" sia restituita al piu' presto una sede adeguata; come e' noto dal mondo della cultura e dell'impegno civile, come dell'associazionismo e del volontariato, da tutta Italia sono pervenuti al sindaco vicentino messaggi di solidarieta' con l'importante istituzione pubblica nonviolenta vicentina; tra le prime personalita' ad aver espresso la loro viva sollecitudine il professor Alberto L'Abate, gia' collaboratore di Aldo Capitini e di Danilo Dolci e figura storica della nonviolenza in Italia; il professor Sergio Paronetto, vicepresidente di Pax Christi; l'on. Michele Boato, presidente dell'Ecoistituto del Veneto; il sen. Gigi Malabarba, figura storica del movimento operaio e della solidarieta' internazionale; la dottoressa Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; il presidente del Movimento Nonviolento, Mao Valpiana.

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Per contattare direttamente gli animatori della "Casa per la Pace" di Vicenza: casaperlapace at gmail.com

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Chi volesse contribuire all'iniziativa puo' scrivere all'amministrazione comunale di Vicenza lettere in cui esprimere sostegno all'impegno affinche' la Casa per la Pace, apprezzata istituzione pubblica, irrinunciabile bene comune, vero e proprio monumento civile della citta' di Vicenza, abbia al piu' presto di nuovo una sede adeguata.

Le lettere possono essere inviate anche per posta elettronica ai seguenti indirizzi istituzionali: sindaco at comune.vicenza.it; vicesindaco at comune.vicenza.it; assessore.crescita at comune.vicenza.it; assessore.curaurbana at comune.vicenza.it; assessore.risorse at comune.vicenza.it; assessore.partecipazione at comune.vicenza.it; assessore.progettazione at comune.vicenza.it; assessore.formazione at comune.vicenza.it; assessore.sicurezza at comune.vicenza.it; assessore.comunita at comune.vicenza.it; assessore.semplificazione at comune.vicenza.it; presidenteconsiglio at comune.vicenza.it; direttoregenerale at comune.vicenza.it; segreteriadirezionepersonale at comune.vicenza.it; segreteriagen at comune.vicenza.it; uffstampa at comune.vicenza.it; urp at comune.vicenza.it

E per informare l'opinione pubblica vicentina della sollecitudine per quel loro prezioso bene, che e' anche un vero e proprio patrimonio immateriale dell'umanita', anche ai seguenti indirizzi di mezzi d'informazione locali: redazioneweb at ilgiornaledivicenza.it; info at vicenzareport.it; vicenzatoday at citynews.it; redazione at vicenzapiu.com; vicenza at gazzettino.it; corriereveneto at corriereveneto.it; regione at mattinopadova.it; direttore at lavocedeiberici.it; info at editriceveneta.it; info at televeneto.it; info at bluradioveneto.it; redazione at bluradioveneto.it; redazione at birikina.it; info at radioreb.org; redazione at stellafm.it; diretta at stellafm.it; radioplanet at radioplanet.it; info at radio24.it; amministrazione at mediaveneto.com; redazione at radiovicenza.fm; ladomenica at tvavicenza.it; info at lineanews.it; radio at lineanews.it; regioni at adnkronos.com; ansa.venezia at ansa.it

E naturalmente anche all'indirizzo di posta elettronica della Casa per la Pace, indirizzo tuttora in funzione: casaperlapace at gmail.com

 

14. IL GRUPPO DI LAVORO SU "LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI" ADERISCE ALL'INIZIATIVA DEL 14 FEBBRAIO "ONE BILLION RISING"

 

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce ed invita a partecipare all'iniziativa di sabato 14 febbraio "One Billion Rising" contro la violenza sulle donne.

A Viterbo l'iniziativa, organizzata come di consueto dal centro antiviolenza "Erinna", si svolgera' nel pomeriggio con inizio alle ore 15 in piazza del Comune.

"One Billion Rising" e' la piu' importante, partecipata, necessaria iniziativa nonviolenta oggi nel mondo.

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Per maggiori informazioni: sito ufficiale internazionale: www.onebillionrising.org, sito italiano: http://obritalia.livejournal.com, facebook: https://www.facebook.com/obritalia; a Viterbo: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

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La violenza maschilista e' la prima radice di tutte le altre violenze.

Occorre opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, alla guerra e a tutte le uccisioni.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

15. CINQUE MEDITAZIONI

 

I. La prima radice

La prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.

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II. Non solo l'8 marzo e' l'8 marzo

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il femminicidio e la violenza sessuale.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il maschilismo e il patriarcato.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro tutte le violenze e tutte le complicita' con la violenza e tutte le ideologie della violenza.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice di ogni altra violenza.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' il primo nemico dell'umanita'.

Vi e' questa ineludibile evidenza: ne discende il tuo primo dovere.

La lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' la corrente calda della nonviolenza in cammino. Questo significa l'8 marzo.

Sostenere la lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' il primo dovere di ogni persona decente. Questo significa l'8 marzo.

Ogni volta che fai la cosa giusta per contrastare la violenza maschilista, quel giorno e' l'8 marzo.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

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III. Dal femminismo molti doni

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.

In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.

*

IV. Sommessa un'opinione. Ed un ringraziamento

Se la viva commozione non m'inganna, mi sembra che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio 2013 contro la violenza sulle donne sia stata - per estensione planetaria, ma anche per chiarezza di contenuti, adeguatezza delle forme, capacita' di favorire la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole, mobilitando teste e cuori, pensieri e passioni, menti e corpi - la piu' grande manifestazione nonviolenta globale nel corso dell'intera storia umana.

Ancora una volta il movimento delle donne, la sapienza delle donne, il coraggio delle donne, la lotta delle donne si conferma essere la corrente calda della nonviolenza, si conferma essere l'esperienza storica decisiva nel cammino di liberazione dell'umanita'.

Ed ancora una volta si conferma questa cruciale verita': che solo se si riuscira' a contrastare, sconfiggere, abolire la violenza maschile, e l'ideologia e le strutture e le prassi della violenza maschilista e patriarcale, solo allora si riuscira' a difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani, a realizzare pace e giustizia, civile convivenza responsabile e solidale tra tutti gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente.

La nonviolenza e' in cammino con volto e con voce di donna, con passo lieve di danza, in profonda schiudente armonia, in una trama relazionale che unisce in piena coerenza mezzi e fini, che avvicina persona a persona e l'umanita' intera raggiunge, riconosce, libera.

E che in questa luminosa giornata anche non pochi uomini mettendosi alla scuola e all'ascolto delle donne abbiano saputo cogliere l'occasione per esprimere la volonta' di rompere ogni omerta' e complicita' col femminicidio, col maschilismo, col patriarcato, per esprimere la scelta di opporsi alla violenza maschile, ebbene, anche questo e' un dono e un frutto dell'iniziativa delle donne, del pensiero e del movimento delle donne, di cui anche il vecchio che scrive queste righe ad esse e' grato con tutto il cuore.

E che dopo il 14 febbraio ogni giorno continui e si estenda ed ovunque si inveri quel che il 14 febbraio e' accaduto: il manifestarsi dell'impegno dell'umanita' affinche' cessi la violenza maschile sulle donne.

*

V. E quindi

Occorre opporsi al maschilismo e al patriarcato, ed opponendosi al maschilismo e al patriarcato ci si oppone anche al razzismo, alla guerra, alla devastazione dell'ecosistema, a tutti i poteri criminali, a tutte le forme di sfruttamento ed oppressione.

Occorre riconoscere, difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

E quindi: occorre sostenere i centri antiviolenza e le case delle donne.

E quindi: occorre la parita' di rappresentanza di genere ovunque si decide cio' che tutte e tutti riguarda.

E quindi: occorre applicare subito pienamente la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Vi e' una sola umanita'.

 

16. QUALCOSA COMINCIA

 

Con "One Billion Rising", giunta questo 14 febbraio alla sua terza edizione, qualcosa comincia: la liberazione dell'umanita'.

 

17. SEGNI DEI TEMPI

 

Sabato 14 febbraio in tutto il mondo milioni di donne, bambine e bambini (e un numero crescente di uomini finalmente postisi all'ascolto e alla scuola delle donne) hanno occupato piazze e strade e hanno danzato per mettere fine alla violenza contro le donne, per mettere fine alla storia dell'orrore e dare inizio alla storia della liberta'.

Aprendo spazi di felicita' condivisa nell'affermazione della solidarieta' che ogni essere umano riconosce e sostiene.

Indicando la via dell'azione nonviolenta per la salvezza dell'umanita' che e' una.

Lo abbiamo visto anche a Viterbo, per il terzo anno consecutivo, ed ancora una volta i nostri occhi si sono colmati di lacrime di gioia e di gratitudine.

E' stata, per il terzo anno consecutivo, la luminosa, aggettante, sublime esperienza di lotta e di condivisione dell'One Billion Rising, intimamente e coralmente vissuta e donata.

*

Lo stesso giorno in tanti, troppi luoghi del mondo i piu' tristi e feroci e smarriti epigoni della violenza maschilista e patriarcale hanno nuovamente ucciso ed ucciso, a colpi di mitra e di mortaio, con i bombardamenti e le coltellate, estinguendo ad un tempo le altrui vite e la parte migliore della propria stessa umanita', annichilendo le esistenze altrui e pietrificando il proprio stesso cuore, rendendo piu' misero, piu' infelice, piu' inabitabile, piu' disumano il mondo.

E a questo orrore tu devi opporti, con la forza della verita', con la forza della solidarieta', con la forza della civilta', con la forza della democrazia, con la forza della nonviolenza.

*

Due eventi antitetici che rivelano l'alternativa radicale che si apre dinanzi a un'umanita' sull'orlo dell'abisso.

Le donne che hanno dato vita, in fervore e splendore, all'One Billion Rising aprono una via alla pace, alla giustizia, alla convivenza, al bene comune ed alla comune sobria possibile felicita'; costruiscono un ponte oltre l'abisso del male: che l'intera umanita' sappia percorrerlo.

Chi ancora riproduce all'interno dell'unica umana famiglia l'infamia del fratricidio, chi ancora prosegue nell'adorazione della violenza, nell'asservimento al male, nell'agire assassino, contribuisce a precipitare l'umanita' nel baratro.

E' chiaro cosa occorre fare: opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

E' chiaro cosa occorre fare: abolire le guerre, gli eserciti e le armi; rispettare, difendere e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; scegliere la nonviolenza.

Poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

La nonviolenza che sa che l'umanita' e' una e plurale, capace del miracolo della nascita, affamata di pace e di giustizia, valore infinito incarnato in ogni persona, che reca in se' la sapiente virtu' procreatrice di bene.

La nonviolenza che sa contrastare in modo concreto e coerente, e sconficcare e sconfiggere quindi il male ad un tempo banale e radicale che l'umanita' strazia e corrompe ed annienta.

La nonviolenza di cui il pensiero e le lotte delle donne sono la corrente calda, la decisiva esperienza storica, la teoria e la prassi adeguate e feconde.

La nonviolenza che ha volto e voce di donna.

La nonviolenza con passo di danza in cammino.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Il primo dovere e' salvare le vite.

*

L'One Billion Rising indica all'umanita' la via della solidarieta' che salva, la via della responsabilita' per amore dell'umanita' e del mondo vivente, la via della liberazione comune.

In commozione e meditazione questo sento, questo so, questo dico.

E ad Anna, a Flavia, a Valentina ed a tutte le altre che ovunque nel mondo l'One Billion Rising hanno promosso e realizzato, e che giorno per giorno contrastano la violenza maschilista e patriarcale e cosi' difendono l'umanita' di tutti gli esseri umani, anche la mia, queste poche fragili e volatili parole esprimano intera la mia gratitudine.

 

18. ANCHE LA SENATRICE LOREDANA DE PETRIS SCRIVE AL SINDACO DI VICENZA PER LA RIAPERTURA DELLA CASA PER LA PACE

 

Anche la senatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama, scrive al sindaco di Vicenza a sostegno dell'impegno amministrativo per la tempestiva riapertura della Casa per la Pace in una sede adeguata, dopo che la prestigiosa istituzione pacifista vicentina e' restata alcune settimane fa senza sede a seguito della vendita dell'immobile in cui era sito l'assessorato ai servizi sociali presso cui era ospitata.

Anche il senatore Roberto Cotti ha espresso analogo sostegno, come gia' numerosi altri parlamentari italiani ed europei, tra cui i senatori Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Laura Fasiolo, Luigi Manconi, Maria Mussini, Laura Puppato, Manuela Serra, i deputati Massimiliano Bernini,  Luigi Gallo, Walter Rizzetto, Simonetta Rubinato, Daniela Sbrollini, Arturo Scotto, Piepaolo Vargiu, Sandra Zampa, gli europarlamentari David Borrelli e Gianni Pittella.

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Come dalle istituzioni, anche dal mondo della cultura e dell'impegno civile, dell'associazionismo e del volontariato, da tutta Italia continuano a pervenire al sindaco vicentino messaggi di solidarieta' con l'importante istituzione pubblica nonviolenta tra i cui animatori vi e' il professor Matteo Soccio, una delle personalita' piu' autorevoli della "peace research" in Italia e nel mondo; tra le prime personalita' ad aver espresso la loro viva sollecitudine ed il loro persuaso sostegno il professor Alberto L'Abate, gia' collaboratore di Aldo Capitini e di Danilo Dolci e figura storica della nonviolenza in Italia; il professor Sergio Paronetto, vicepresidente di Pax Christi; l'on. Michele Boato, presidente dell'Ecoistituto del Veneto; il sen. Gigi Malabarba, figura storica del movimento operaio e della solidarieta' internazionale; la dottoressa Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; il presidente del Movimento Nonviolento, Mao Valpiana; e con essi innumerevoli cittadine e cittadini, ed associazioni pacifiste e di volontariato, di solidarieta' e di cittadinanza attiva, da ogni parte d'Italia: la "Casa per la Pace" di Vicenza e' infatti una delle piu' rilevanti istituzioni culturali e di impegno nonviolento nel nostro Paese, nota a livello internazionale per la qualita' delle sue iniziative culturali e di promozione concreta e coerente della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della democrazia.

*

L'iniziativa di solidarieta' prosegue e si estende, in fervida attesa che il Comune di Vicenza con la massima tempestivita' possibile restituisca alla prestigiosa istituzione pacifista una sede adeguata in cui continuare ad operare per il bene comune.

*

Per contattare direttamente gli animatori della "Casa per la Pace" di Vicenza: casaperlapace at gmail.com

 

19. FERMARE I MASSACRI

 

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Contro la guerra e tutte le uccisioni.

Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.

Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Accogliere ed assistere tutte le persone in fuga dalla guerra, dalle dittature, dalle devastazioni, dalla fame.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

20. LA GUERRA E' UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'

 

Opporsi alla guerra. Salvare le vite. Il primo dovere.

 

21. IN MEMORIA DI CAMILO TORRES

 

Il 15 febbraio 1966 moriva Camilo Torres, sacerdote, sociologo, docente, guerrigliero, martire.

Ricorrendo l'anniversario il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha ricordato come combattente per la dignita' umana e la liberazione delle oppresse e degli oppressi.

*

Persuasi che solo la nonviolenza possa salvare l'umanita' dalla catastrofe, e che ogni via militare sia inammissibile e fallimentare per l'evidente contraddizione tra il fine e il mezzo (non si puo' liberare l'umanita' uccidendo degli esseri umani, poiche' la loro soppressione ne impedisce per sempre la liberazione; ed essendo l'umanita' unicamente composta di persone, ogni uccisione di una singola persona colpisce, diminuisce, strazia e devasta irreversibilmente l'umanita' tutta), ed insieme consapevoli che dinanzi alla violenza onnicida sistemica e dispiegata occorre resistere e lottare per salvare le vite e far cessare il massacro, ricordiamo Camilo Torres come un compagno di lotta e di speranza, una persona buona combattente per la buona causa, la causa dell'umanita', del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

La Resistenza prosegue e s'invera nella nonviolenza.

La nonviolenza e' la risorsa piu' forte a disposizione della lotta delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita'.

Solo il bene puo' sconfiggere il male.

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Anche nel ricordo di Camilo Torres proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

22. GIORDANO BRUNO. IN MEMORIAM

 

Ricorre il 17 febbraio l'anniversario dell'uccisione di Giordano Bruno in Campo de' Fiori a Roma nel 1600.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ne commemora la figura e il pensiero, la testimonianza e l'anelito d'infinita liberta', di universale fraternita', d'inestinguibile benevolenza.

Nel ricordo di Giordano Bruno proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

23. DAL LIBRO DEI MORTI

 

Ormai vecchio, quasi non passa giorno che non muoia qualcuno di cui avevo piu' o meno profonda conoscenza, che nella mia vita ha lasciato un suo segno. In una sorta di mio diario delle perdite talvolta annoto allora i loro nomi, cosi' tentando trattenerne in vita almeno una pur minima memoria.

Talora trascrivo su questo notiziario talune di quelle linee. Cosi' oggi, qui di seguito.

 

24. CARLA ACCARDI

 

E' deceduta il 23 febbraio del 2014 Carla Accardi, pittrice, pensatrice, militante femminista.

Cosi' concrete le sue forme astratte, rivelavano realta' piu' vere di ogni parvenza, pur forme restando che e' come dire: apparizioni.

Possa un giorno non essere piu' la conoscenza sofferenza, ma pura gioia e limpida liberazione. Possa un giorno l'umanita' esser felice.

Qui anche noi la ricordiamo.

 

25. LICIA ALBANESE

 

Il 15 agosto 2014 e' deceduta a New York, piu' che centenaria, Licia Albanese, soprano.

Pura felicita' dalla sua voce sgorgava e dava luce ai cuori e al mondo.

Qui anche noi la ricordiamo.

 

26. ULRICH BECK

 

All'inizio di quest'anno e' scomparso Ulrich Beck, sociologo e militante per la dignita' umana.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

27. ALDO CICCOLINI

 

E' morto il primo febbraio a Parigi Aldo Ciccolini, pianista e didatta. Era nato a Napoli nel 1925.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

28. PINO DANIELE

 

Quante banalita' sono state dette in questi giorni, ed aggiungo ora anche la mia.

Sempre mi sembro' un giovane fragile e smarrito, eternamente giovane, fragile e smarrito, come e' Napoli: eternamente giovane, fragile e smarrita citta', e sapiente di tutto il dolore del mondo, dolente di tutte le speranze e le gioie del mondo, viva della vita dell'umanita' intera. Napoli.

Pino Daniele ne e' stato anche lui cantore, poeta.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

29. EUGENE DYNKIN

 

E' deceduto il 14 novembre 2014 a Ithaca (New York) Eugene Dynkin (Evgenij Borisovic Dynkin), nato a Leningrado l'11 maggio 1924, matematico illustre.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

30. ANITA EKBERG

 

Basto' un solo film, e forse una sola sequenza, o anche una sola immagine (il cappello che vola rapito dal vento e l'emersione dei capelli come solo in Petrarca e Montale, un senhal, una figura; o la celebre scena nella fontana), e l'umanita' trovo' uno dei suoi simboli di dolore (la fuga del tempo, la violenza nelle relazioni, l'estraneita' coessenziale all'esistere, la riduzione a merce del corpo femminile, lo sguardo divoratore di quel che vede, la ferita che reca ogni epifania).

E' deceduta Anita Ekberg l'11 gennaio, e torna per sempre giovane e bella nella memoria che sola resta.

Qui anche noi la ricordiamo.

 

31. MARIELLA GRAMAGLIA

 

Mi sembra incredibile il mondo senza Mariella.

Qui anche noi la ricordiamo.

 

32. WILLIAM KLINGER

 

E' stato ucciso il 31 gennaio a New York William Klinger, storico della Jugoslavia, cittadino italiano, nato a Rijeka nel 1972.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

33. LORIN MAAZEL

 

Il 13 luglio 2014 e' deceduto Lorin Maazel, il direttore d'orchestra a cui avremmo affidato la guida del parlamento dell'umanita'.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

34. CARLETON MABEE

 

Il 18 dicembre 2014 e' deceduto centenario Carleton Mabee, storico statunitense, pacifista, impegnato nel movimento per i diritti civili, autore di importanti studi sul movimento antischiavista.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

35. FRANCO MENCARONI

 

E' deceduto nel novembre scorso Franco Mencaroni, un amico e un compagno con cui fummo giovani a Viterbo quando un'intera generazione tentammo l'assalto al cielo ("il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me", anche) con infinita ironia e pazienza, con rispetto e sollecitudine per tutte le vite, con la grata meraviglia per l'ognora gemmante, proliferante belta' del mondo e la speranza condivisa di liberare l'umanita' dalle catene tutte.

Attore, uomo di teatro, spontaneo terapeuta di anime, incarnazione della piu' squisita gentilezza nella modestia schiva, della generosita' che si dona nel riserbo e nella tenerezza.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

36. JULIO MONTEIRO MARTINS

 

Mio buon amico, savio ascoltatore

di tutte le voci del mondo senza voce

di tutti i canti del mondo ammutolito

da tutti i canti riconoscendo il luogo

ove l'umanita' muore e risorge.

 

Qui ti saluto, ottimo compagno.

La lotta

per la liberazione dell'umanita'

la lotta

per la dignita' di ogni persona

continua.

 

37. PAOLA NICOLAZZI

 

E' deceduta il 7 giugno 2014 Paola Nicolazzi, musicista, ricercatrice, cantautrice, impegnata in tutte le lotte per la dignita' e la liberazione umana, anarchica.

Qui anche noi la ricordiamo.

 

38. MAGDA OLIVERO

 

L'8 settembre 2014 e' deceduta ultracentenaria Magda Olivero, soprano.

Udirne il canto era vedere il cielo.

Qui anche noi la ricordiamo.

 

39. GIOVANNI REALE

 

Il 15 ottobre 2014 un maestro ci ha lasciato.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

40. FRANCESCO ROSI

 

Francesco Rosi, cineasta di forte impegno civile, e' deceduto il 10 gennaio.

Forse formo' al marxismo, al necessario marxismo, e motivo' alla lotta, alla lotta ineludibile, piu' persone, assai piu' persone, un film come Le mani sulla citta', che tanto scialo di stampate carte e di riunioni fumose e fumiganti in cui per anni ed anni tanti militanti inalarono massicce dosi di cancerogeni.

E' stato un maestro e un compagno.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

41. MARIA LUISA SPAZIANI

 

Il 30 giugno 2014 scompariva Maria Luisa Spaziani.

Le cui parole fragranti ancora e ancora anime nutrono e umanizzano persone.

Qui anche noi la ricordiamo.

 

42. GEORGES WOLINSKI

 

Siamo stati giovani con "Linus", e quindi anche con Wolinski. Che ci libero' per sempre dalle catene delle subculture dogmatiche e sacrificali.

E' stato assassinato il 7 gennaio. Non muore l'opera sua di uomo benevolo e gaudente, disposto sempre al riso e all'amicizia, nemico di ogni potere menzognero e violento, amico dell'umanita'.

Qui anche noi lo ricordiamo.

 

43.HANNAH ARENDT

 

Un cosi' vivo amore per la verita'

e' la risorsa estrema

per la salvezza dell'umanita'.

 

Leggi Hannah Arendt e l'anima ti trema

invasa dalla luce, dalla felicita'.

 

44. LAURA CONTI

 

Piu' passano gli anni e piu' ci manca

la tua saggia parola

la tua lotta inesausta

il tuo amore per l'umanita', la tua cura

per quest'unico vivente mondo.

 

Piu' passano gli anni e piu' ci fa luce

la tua riflessione, la tua azione, la tua

testimonianza che non si estingue.

 

45. BIANCA GUIDETTI SERRA

 

Il 24 giugno 2014 e' deceduta

Bianca Guidetti Serra partigiana.

Per sempre lottatrice

per l'umanita'.

 

Dinanzi alla bruta violenza che sbrana

nessuno si arrenda, la lotta continua.

 

Dinanzi alla menzogna che nega ogni valore

nessuno si spezzi all'urto del dolore

e trovi invece forza nell'altrice

memoria, nella felice

certezza

che non e' mai vana

la lotta delle persone buone.

 

Non prevarra' il male finche' tu resisti.

 

46. CARLA RAVAIOLI

 

E' deceduta nel gennaio 2014 Carla Ravaioli, maestra tra le maestre.

Tutto da lei imparammo.

 

47. SIMONE WEIL

 

Parole di nudo pensiero

Testimonianza che rompe ogni menzogna

Coraggio che smaschera ogni vilta'

Nonviolenza in cammino

 

L'irrompere del nudo vero

dal cuore dal coro che sogna e che veglia

dal volto dal corpo dolente piagato vicino

La forza della pieta'

 

48. SAMIA YUSUF OMAR

 

Mori' nel mar Mediterraneo il 2 aprile 2012 Samia Yusuf Omar, atleta somala alata e numinosa.

Mori' su un barcone assassinata dal razzismo europeo, dalle mafie schiaviste, dai dittatori di tutto il mondo.

Sul mare colore del vino anche il tuo sangue si sparse, sorella.

Qui ancora e ancora noi ti ricordiamo.

 

49. CHI SEMINA VENTO

 

Le guerre terroriste e stragiste con cui la superpotenza statunitense ed i suoi alleati europei hanno destrutturato tre stati - l'Iraq, la Libia e la Siria - in gran parte del loro territorio, hanno ovviamente creato zone franche in cui si sono insediati poteri criminali la cui ferocia si alimenta sia della piu' brutale cultura di massa occidentale (e della capacita' di uso propagandistico dei social media da parte di macellai nativi digitali), sia del rispecchiamento (nell'ovvia asimmetria della disponibilita' di armamenti) della violenza guerriera e terrorista, stragista e onnicida, di cui la coalizione della Nato e' il simbolo primo e il primo vettore; molto piu' che di tradizioni sociali e politiche del tutto e per sempre spazzate via dal colonialismo prima e dalla globalizzazione poi.

Delle religioni, diciamolo chiaro, tutti i massacratori fanno un uso cosi' palesemente strumentale che chiunque capisce che qui e' questione di ricerca e mantenimento di terrestrissimo potere politico ed economico, non di affermazione di valori ultimi.

Le nostre guerre hanno allevato le bande assassine che ora su Youtube esibiscono quanto bene hanno imparato l'arte dell'uccidere.

E sono le nostre armi che traboccano sul mercato nero della morte ad armare le mani assassine tutte.

E sono ancora le nostre guerre recenti e il nostro plurisecolare e ogni giorno crescente sfruttamento degli esseri umani e della natura ad aver provocato e provocare ogni giorno gli orrori e i disastri che costringono innumerevoli vittime alla fuga dalle loro case alla disperata ricerca di uno scampo dalle guerre, dalle dittature, dalla fame, dalla morte.

*

Cosa occorre fare?

Occorre salvare le vite.

Ovvero: soccorrere, accogliere e assistere tutti gli esseri umani in fuga dall'orrore.

Ovvero: cessare di fare ed alimentare le guerre e le stragi; cessare di produrre e mettere in circolazioni le armi che uccidono gli esseri umani.

Nel Maghreb come in Medio Oriente come ovunque occorrono aiuti umanitari veri; occorre contribuire a ricostituire ordinamenti giuridici democratici; occorre rispettare, difendere e promuovere il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Le bande armate dei narcos in Sudamerica o dei fascisti che dilagano tra Mediterraneo e Mezzaluna Fertile, in Africa e in Asia, ma anche nel cuore d'Europa dove il nazismo ogni giorno trova nuovi scellerati adepti e caporali ospitati fin nei parlamenti, sono un frutto avvelenato del sistema di potere imperiale che reca rapina e mena strage ovunque, che versa fiumi di sangue per un gallone di benzina, che riproduce incessantemente l'infamia di Auschwitz e di Hiroshima.

*

Occorre il disarmo, subito.

Occorre la smilitarizzazione dei conflitti, subito.

Occorre un'azione adeguata di pace con mezzi di pace da parte dell'Onu, subito.

Occorre contrastare i poteri criminali senza riprodurne la violenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Occorre opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Occorre la sola politica adeguata: la politica della nonviolenza.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Numero 628 del 26 novembre 2016

 

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