[Nonviolenza] Telegrammi. 2544
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- Date: Fri, 25 Nov 2016 20:18:03 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2544 del 26 novembre 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Wilpf-Italia: In occasione della giornata contro la violenza sulle donne
2. "Il signor No a Porta Romana". Una conversazione in dodici dita senza il venditore di almanacchi
3. Alcuni testi del mese di ottobre 2014 (parte seconda)
4. Un incontro di riflessione sulle iniziative realizzate a Viterbo e a Orte per la Giornata della nonviolenza
5. Associazione "Respirare": Quando una citta' riconosce le sue maestre e i suoi maestri
6. "Viterbo oltre il muro": La nonviolenza a Viterbo
7. Dal 2 al 19 ottobre. Da Viterbo ad Assisi
8. "La riflessione nonviolenta di Tiziano Terzani". Un incontro di studio a Viterbo
9. Un sommario resoconto della riunione dell'8 ottobre 2014 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo
10. Persone
11. Opporsi a tutte le uccisioni
12. Contro tutte le uccisioni. Un incontro di studio e di impegno a Viterbo
13. Dall'attribuzione del Premio Nobel per la pace un appello all'umanita'
14. Un incontro su Aldo Capitini in preparazione della marcia Perugia-Assisi
15. Segnalazioni librarie
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'
1. RIFLESSIONE: WILPF-ITALIA: IN OCCASIONE DELLA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
[Dalla Wilfp (la storica e prestigiosa Lega Internazionale di Donne per la Pace e la Liberta', per contatti: Wilpf Italia onlus, via Misurina 69, 00135 Roma, presidente Antonia Sani, e-mail: antonia.sani at alice.it, tel. e fax: 063723742) riceviamo e diffondiamo]
In occasione della giornata contro la violenza sulle donne la Wilpf rilancia l'espressione coniata nel Congresso del 1986: "L'empia trinita': stupro-guerra-genocidio". E' questo il frutto della logica patriarcale che si nutre di violenza, perche' tutto vuol possedere (soggetti, oggetti, natura). E chi vuol possedere certamente non rispetta l'autodeterminazione delle donne e si serve del poderoso potere dei media per modellare le menti delle persone affinche' vedano nella violenza la scorciatoia per raggiungere il possesso. In particolare, l'Italia con una spesa militare di 20 miliardi di euro nel 2016, riduce sempre di piu' i fondi per servizi e diritti.
La Wilpf lancia una nuova campagna in tutti i territori dove sono presenti le sue sezioni: ora e' il momento di spostare i soldi dalla guerra alla pace.
Alla nostra adesione alla manifestazione di sabato 26 novembre 2016 aggiungiamo un grido di solidarieta' alle donne turche, contro la proposta di legge del regime di Erdogan a favore degli stupratori che prendano in sposa la fanciulla stuprata. Gridiamo all'ambasciata della Turchia: no alla legge sulle spose bambine che assolve gli stupratori e condanna le adolescenti alla perdita della propria autonomia.
2. INIZIATIVE. "IL SIGNOR NO A PORTA ROMANA". UNA CONVERSAZIONE IN DODICI DITA SENZA IL VENDITORE DI ALMANACCHI
La mattina di venerdi' 25 novembre 2016 nei pressi di Porta Romana a Viterbo il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, ha tenuto una conversazione sulle ragioni del No allo stravolgimento della Costituzione repubblicana, democratica, antifascista.
Di seguito un riassunto dei principali argomenti svolti nel corso della conversazione (che si e' dipanata parlando a braccio come si usa tra persone amiche - ma con sotto gli occhi il testo della Costituzione repubblicana, e quello della riforma golpista).
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1. Tra scacchisti
Vale per il sistema delle leggi quello che vale per il gioco degli scacchi: lo spostamento di un solo pezzo muta la configurazione sull'intera scacchiera. Il 4 dicembre si vota sulle modifiche alla Costituzione, ma quelle modifiche non cambiano solo 47 articoli su 139 della nostra carta fondamentale, cambiano l'intera Costituzione, poiche' anche il contenuto degli altri articoli ne viene modificato; cosi' come il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della riforma elettorale (il cosiddetto "Italicum", che con la riforma costituzionale fa corpo) muta profondamente il significato di singole proposizioni che restano apparentemente inalterate. L'esempio piu' flagrante: cosa resta della "sovranita' popolare" dell'art. 1 (formalmente non modificato) quando il popolo non elegge piu' direttamente meta' del Parlamento e nell'altra meta' una "minoranza organizzata" si appropria della maggioranza assoluta dei seggi?
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2. Il ritorno del "radioso maggismo"
Ed entriamo nel merito e nel dettaglio delle modifiche.
Con il nuovo art. 78 il potere di deliberare lo stato di guerra, ovvero di votare l'entrata in guerra (che peraltro l'articolo 11 della Costituzione repubblicana dovrebbe esser sufficiente a inibire per sempre, ma purtroppo sappiamo che nella realta' dagli anni '80 questo articolo e' stato tragicamente, proditoriamente violato piu' volte da governi e parlamenti fedifraghi) e' attribuito alla sola Camera dei deputati in cui una "minoranza organizzata" con la nuova legge elettorale avra' la maggioranza assoluta dei seggi. Follia piu' atroce e demente non sapremmo immaginare.
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3. Dalle aule sorde e grigie al bivacco di manipoli, ovvero come si svuotano le istituzioni repubblicane
Con la soppressione del Senato eletto direttamente dal popolo e la sua sostituzione con un consesso dai limitati e confusi poteri composto da consiglieri regionali e sindaci in gita a Roma, il Senato diventa una macchietta e una prebenda. Cosi' meta' dell'organo legislativo e' amputata e gettata nel tritacarne.
Con la Camera dei deputati in cui una "minoranza organizzata" si appropria della maggioranza assoluta dei seggi grazie all'"Italicum", si va verso un regime a partito unico e un'autocrazia, poiche' il partito del governo dispone della maggioranza assoluta dei seggi della Camera e puo' far approvare ogni misura senza dibattito e sostanzialmente senza controlli e senza contrappesi (su gran parte della produzione legislativa la nuova Camera decide da sola indipendentemente dalle eventuali obiezioni del nuovo Senato).
Le opposizioni vengono confinate in un recinto di assoluta ininfluenza. Il voto di chi vota per una forza di opposizione di fatto non conta piu' nulla.
Viene meno la divisione e il controllo dei poteri: il governo decide tutto.
E' arrivato Fortunello. E Gargantua trinca ancora.
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4. Il trionfo della volonta', ovvero il manuale del perfetto oligarca
Col nuovo art. 83 una maggioranza dei due terzi non del plenum dell'assemblea ma dei soli votanti dal settimo scrutinio elegge il Presidente della Repubblica, che puo' divenire cosi' anch'esso espressione della "minoranza organizzata" che si e' appropriata della maggioranza dei seggi alla Camera.
Col nuovo art. 94 la fiducia al governo e' espressa dalla sola Camera dei deputati in mano alla "minoranza organizzata" che si e' appropriata della maggioranza dei seggi.
- Col nuovo art. 135 un Senato non eletto dal popolo ma espressione lottizzata del ceto politico nomina due giudici costituzionali; e una Camera dei deputati in mano a una "minoranza organizzata" altri tre.
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5. Chi fa da se' fa per tre
Col nuovo art. 71 per poter presentare una proposta di legge d'iniziativa popolare non bastano piu' le firme di cinquantamila elettori, ne occorrono centocinquantamila: cioe' il triplo. Salute.
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6. Il referendum di sua maesta', ovvero della "minoranza organizzata"
Col nuovo art. 75 si abbatte il criterio che per la validita' di un referendum deve esprimersi la maggioranza degli aventi diritto al voto. In tempi di imperante astensionismo anche il referendum diviene strumento di una "minoranza organizzata" invece che ultima risorsa del popolo sovrano.
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7. Nel paese degli azzeccagarbugli
Tutta la parte della riforma relativa al titolo V della seconda parte della Costituzione non solo non risolvera' i contenzioni esistenti tra Stato e Regioni, ma li moltiplichera' esponenzialmente, con esiti devastanti per la certezza del diritto e per l'ordinato svolgimento della pubblica amministrazione.
Quanto alla cosiddetta "clausola di supremazia" per cui il Governo si sostituisce nelle decisioni alle Regioni ed agli enti locali essa puo' essere utilizzata per imporre autoritariamente, in totale spregio della democrazia, sciagurate decisioni che possono recare grave danno alle popolazioni dei territori interessati.
Ripetiamolo ancora una volta: le Costituzioni servono a limitare il potere assoluto; con la sua riforma golpista il governo degli apprendisti stregoni viola il principio stesso del costituzionalismo e pretende di appropriarsi di poteri che non gli competono; cosi' peraltro violando il cardine stesso dello stato di diritto: ovvero la separazione e l'equilibrio dei poteri.
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8. Dell'incontinenza verbale, ovvero ancora della neolingua e del bispensiero
Il nuovo art. 70 come formulato dalla riforma degli apprendisti stregoni e' il microcosmo che riflette il macrocosmo.
Ripetiamolo ancora una volta: alla chiarezza cartesiana ed alla limpida brevita' del testo della Costituzione repubblicana che recita lapidariamente "La funzione legislativa e' esercitata collettivamente dalle due Camere", la riforma degli apprendisti stregoni sostituisce un mastodonte barocco di oltre quattrocento parola nelle cui volute si perde la chiarezza, semplicita' ed inequivocabilita' che dovrebbe contraddistinguere ogni legge.
C'e' del metodo in questa follia: basta leggere il nuovo art. 70 per comprendere perfettamente che c'e' del marcio in Danimarca.
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9. La cartomanzia al potere, ovvero del consenso a scatola chiusa
Parti sostanziali dei mutamenti introdotti dalla riforma degli apprendisti stregoni rinviano a leggi ordinarie e a regolamenti che sono ancora da fare (e su cui si sa solo che saranno fatti dal Parlamento riformato, ovvero dal Governo oligarchico): ergo il governo chiede un atto di fiducia su una riforma - che esso stesso riconosce avere parti assai discutibili e presentare ampie lacune - con la promessa che poi porra' rimedio ai vuoti e ai disastri con leggi e regolamenti su cui nulla e' oggi dato sapere.
Quando si dice abusare un po' troppo dell'altrui pazienza e bonomia.
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10. Minimi paralipomeni su anticaglie come la sovranita' popolare, la dignita', il diritto di voto, la fedelta' agli impegni assunti
Nell'art. 1 della Costituzione repubblicana e' scritto che "La sovranita' appartiene al popolo". Ma con la riforma degli apprendisti stregoni il Senato non viene piu' eletto dal popolo e diventa un parlatorio pressoche' privo di poteri e la Camera sara' dominata da una "minoranza organizzata" che non rappresenta affatto la maggioranza del popolo.
Nell'art. 3 della Costituzione repubblicana e' scritto che "Tutti i cittadini hanno pari dignita' e sono eguali davanti alla legge". Ma con la riforma degli apprendisti stregoni la dignita' di chi si oppone al governo e' a dir poco umiliata e irrisa, e l'eguaglianza e' quella della Fattoria degli animali di Orwell.
Nell'art. 48 della Costituzione repubblicana e' scritto che "Il voto e' personale ed eguale, libero e segreto". Ma con la riforma degli apprendisti stregoni il voto di chi non vota per il partito del governo vale cosi' poco da essere del tutto ininfluente e cessa quindi di fatto di essere eguale e libero.
Nell'art. 54 della Costituzione repubblicana e' scritto che "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi". Il governo ed i parlamentari che hanno approvato lo stravolgimento della Costituzione le sono restati fedeli?
E ancora: nel medesimo art. 54 della Costituzione repubblicana e' scritto che "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Del governo che massacra la Costituzione, e del parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale che non solo persiste ma vota lo stravolgimento della Costituzione, e dei parlamentari eletti con una forza politica ed avendo sottoscritto un programma e che poi hanno cambiato casacca per motivi che chiunque e' in grado di valutare, ebbene, si puo' dire che abbiano adempiuto le loro funzioni "con disciplina ed onore"?
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11. L'arte dell'ingiuria secondo Borges, ovvero: cio' su cui non si vota
Il 4 dicembre non si vota sull'ipertrofia dell'ego del presidente del Consiglio dei ministri, non si vota sull'ignobile turpiloquio di Grillo, non si vota sui funambolismi del pregiudicato Berlusconi, non si vota sui deliri dei razzisti della Lega, non si vota sulle lugubri scempiaggini dei neofascisti. Si vota Si' o No alle modifiche alla Costituzione repubblicana contenute nella riforma golpista degli apprendisti stregoni.
Chi parla d'altro, chi la butta in caciara, cerca di impedire che ci si pronunci nel merito della riforma golpista degli apprendisti stregoni. A chi pretende di distrarci dal merito della questione in discussione, e' agevole replicare con quanto ebbe a scrivere Jorge Luis Borges ne "L'arte di ingiuriare" (citando De Quincey che citava un certo dottor Henderson): "Questo, signore, e' una digressione, attendo il suo argomento".
Nel merito occorre pronunciarsi: e nel merito della riforma golpista degli apprendisti stregoni noi ci pronunciamo, e diciamo No.
Senza odio, senza violenza, senza paura.
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12. Quidam de populo
- Quidam de populo: Ma non c'e' proprio niente di buono in questa riforma?
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ma senz'altro anche lei riconoscera' che le istituzioni attuali sono lente, e invece dovrebbero diventare rock.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ma almeno la riforma e' risparmiosa.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ce lo chiede l'Europa, suvvia facciamole questo omaggio.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ce lo chiedono i mercati, perche' non farli contenti?
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ce lo chiede l'America, e se ce lo chiede l'America bisogna obbedire.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ma se lei vota no, allora e' un complice dei vecchi poteri, dei poteri forti, della casta, dell'accozzaglia, e le puzza anche il fiato. Lo ammetta, e' un nostalgico dei forchettoni?
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: E sia pure, non tutto e' perfetto, non tutto e' compiuto, non tutto e' convincente nella riforma, ma e' pur sempre meglio di niente, e' pur sempre meglio che restare fermi alla Costituzione scritta piu' di mezzo secolo fa in un mondo che non c'e' piu'.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Chi vota no e' uno sfascista, un mentecatto, uno scarafaggio praghese. Lo ha detto tanta bella gente alla televisione, e la televisione dice sempre la verita', anzi: e' la verita'.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Quindi lei non vuole semplificare, non si straccia le vesti per la governabilita', non le si stringe il cuore al grido di dolore di J.P. Morgan?
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Se votate No, e' chiaro, non cambia niente, non cambiera' mai niente. Non vi vergognate, voi e sua eccellenza il principe di Salina?
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ma almeno riconoscerete che il bicameralismo paritario e' la schifezza delle schifezze.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ma almeno ammetterete che il Cnel va abolito, sono tutti d'accordo.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ma almeno converrete che la riforma risolve il contenzioso tra Stato e Regioni.
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Insomma, caro signore, a lei e ai suoi sodali non vi sta bene proprio niente di quel che il governo vuol fare per il bene del popolo bue?
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Ma almeno riconoscerete che il governo ha fatto tante cose buone, il "jobs act", il salvataggio delle banche, "la buona scuola", gli interventi militari in giro per il mondo e le forniture di armi ai governi amici per le loro politiche malthusiane... Non sono forse cose buone e giuste, nostro dovere e fonte di petrolio?
- Il signor No: No.
- Quidam de populo: Visto che vi piace tanto la Costituzione communista scritta da quella gentaglia che era stata in galera, al confino, in esilio, che si era ribellata ai poteri costituiti, al duce e a sua maesta' l'imperatore, perche' non vi trasferite in Siberia e la piantate di dar fastidio ai galantuomini?
- Il signor No: No.
3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2014 (PARTE SECONDA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2014.
4. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE SULLE INIZIATIVE REALIZZATE A VITERBO E A ORTE PER LA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA
Si e' svolto la sera di venerdi' 3 ottobre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sulle iniziative realizzate a Viterbo e ad Orte in occasione della Giornata internazionale della nonviolenza.
Rispetto agli scorsi anni a Viterbo si e' registrato un salto di qualita': oltre agli incontri di studio e di testimonianza promossi come di consueto dalla nostra storica struttura nonviolenta, vi e' stata per la prima volta una celebrazione istituzionale nella prestigiosa Sala Regia del Comune di Viterbo su iniziativa del "Tavolo per la pace". La partecipazione della cittadinanza e' stata straordinaria, fulcro dell'iniziativa e' stata la consegna da parte del sindaco di un riconoscimento come segno di gratitudine della citta' a quattro personalita' che hanno molto operato per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi, don Dante Bernini.
Anche ad Orte si e' realizzata quest'anno la celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza, per iniziativa dell'Auser e di UniTre, nella prestigiosa Sala delle Bandiere del Comune, con la partecipazione del sindaco e di rilevanti personalita' della vita culturale ortana.
All'apprezzamento per le iniziative realizzate si unisce il rammarico per non essere riusciti ad estendere le celebrazioni anche in altri centri della provincia: celebrare la Giornata internazionale della nonviolenza (come e' noto istituita dall'Onu nel 2007 e che ricorre ogni anno il 2 ottobre nel giorno anniversario della nascita di Gandhi) puo' infatti essere un efficace punto di avvio per far conoscere la nonviolenza a chi ancora ne e' ignaro, e persuadere all'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
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I partecipanti all'incontro hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime della strage di Lampedusa di un anno fa e per tutte le persone morte nel Mediterraneo mentre con mezzi di fortuna tentavano di giungere in Italia.
Queste morti gravano sulle nostre coscienze: la morte di queste persone innocenti e' causata dalle infami norme razziste italiane ed europee che impediscono ad esseri umani in fuga da guerre e dittature, da fame e violenze, di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Siano immediatamente abrogate le scellerate misure razziste che stanno provocando le stragi nel Mediterraneo.
Siano immediatamente abrogate le scellerate misure razziste che stanno provocando non solo il massacro infinito nel Mediterraneo ma anche le violenze inaudite contro gli immigrati nel nostro paese, in cui governi razzisti hanno imposto l'esistenza dei campi di concentramento, le deportazioni, forme di vera e propria riduzione in schiavitu', un regime di apartheid che ci rende criminali agli occhi del mondo, della storia, dell'umanita'.
Siano immediatamente abrogate le scellerate misure razziste, si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, si torni al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
5. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": QUANDO UNA CITTA' RICONOSCE LE SUE MAESTRE E I SUOI MAESTRI
Il riconoscimento che la citta' di Viterbo ha tributato a Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi e don Dante Bernini nella solenne cornice della Sala Regia di Palazzo dei Priori il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, costituisce ad un tempo sia un atto di gratitudine della popolazione viterbese tutta nei confronti di due maestre e due maestri dell'impegno per la pace, i diritti umani e la nonviolenza, sia un atto di assunzione di responsabilita' morale e civile: la citta' di Viterbo si e' riconosciuta nella nonviolenza, cosi' come essa concretamente si incarna nelle persone che agiscono contro la violenza e in difesa dell'umanita' nel modo piu' nitido e piu' intransigente.
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Parole ferme e luminose
Le parole ferme e luminose pronunciate accogliendo il riconoscimento cittadino da Umbertina Amadio, da Osvaldo Ercoli, da Anna Maghi e da don Dante Bernini hanno dato espressione a un sentire comune: occorre opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; occorre opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; occorre opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni; occorre riconoscere, rispettare, difendere e sostenere il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; occorre difendere la biosfera, casa comune dell'umanita' intera comprese le generazioni future.
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Opporsi al male facendo il bene
E poiche' un male non puo' essere contrastato adeguatamente con un altro male, occorre opporsi al male facendo il bene: questo significa la scelta della nonviolenza.
Poiche' la nonviolenza e' la lotta piu' coerente e rigorosa contro tutte le violenze. La nonviolenza e' lotta contro il male, e' amore attivo, e' impegno a salvare tutte le vite, a promuovere il bene comune.
E' stato scritto: "La nonviolenza e' lotta. E' lotta contro la violenza, contro l'ingiustizia, contro la menzogna. E' lotta perche' ogni essere umano sia riconosciuto nella sua dignita'; e' lotta contro ogni forma di sopraffazione; e' lotta di liberazione per l'uguaglianza di tutti nel rispetto e nella valorizzazione della diversita' di ognuno. E' la forma di lotta piu' profonda, quella che va piu' alla radice delle questioni che affronta. E' lotta contro il potere violento, cui si oppone nel modo piu' completo, rifiutando la sua violenza e rifiutando di riprodurre violenza. Afferma la coerenza tra i mezzi ed i fini, tra i metodi e gli obiettivi. Tra la lotta e il suo risultato c'e' lo stesso rapporto che c'e' tra il seme e la pianta. Chi lotta per la liberazione di tutti, deve usare metodi coerenti. Chi lotta per l'uguaglianza deve usare metodi che tutti possano usare. Chi lotta per la verita' e la giustizia deve lottare nel rispetto della verita' e della giustizia. E' lotta contro il male, non contro le persone. E' lotta per difendere e liberare, per salvare e per convincere, e non per umiliare o annientare altre persone. E' lotta fatta da esseri umani che non dimenticano di essere tali. Che non si abbrutiscono, che non vogliono fare del male, bensi' contrastare il male. E' lotta per l'umanita'. La nonviolenza e' il contrario della vilta'. E' il rifiuto di subire l'ingiustizia; e' il rifiuto di ogni ingiustizia, sia di quella contro di me, sia di quelle contro altri. La nonviolenza e' lotta. E' lotta per la verita', e' lotta per la giustizia, e' lotta di liberazione e di solidarieta', e' lotta contro ogni oppressione".
E come e' scritto nella Carta programmatica del Movimento Nonviolento: "Il movimento nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica".
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La via della pace e della solidarieta'
Che la citta' di Viterbo attraverso il suo sindaco, nel celebrare il 2 ottobre 2014 la Giornata internazionale della nonviolenza istituita dall'Onu nel giorno anniversario della nascita di Gandhi, abbia voluto porsi alla scuola e alla sequela di quattro persone autentiche testimoni di pace come Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi e don Dante Bernini e' motivo di gioia e di speranza, e convoca a proseguire lungo questa via, in questo impegno: per la pace, per la giustizia e la misericordia, per la salvaguardia del mondo vivente.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Agire per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle culture, della societa'.
Realizzare la solidarieta' che tutti gli esseri umani riconosca, raggiunga, sostenga, conforti.
Vi e' una sola umanita'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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Ci e' grato riportare di seguito ancora una volta le motivazioni del riconoscimento attribuito dalla citta' di Viterbo alle quattro persone cui anche noi rinnoviamo la gratitudine nostra e di ogni persona di volonta' buona.
- Alla professoressa Umbertina Amadio,
all'impegno prezioso, alla dignita' con cui ha costruito e trasmesso conoscenza a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di averla come insegnante. All'ironia leggera e alla chiarezza della sua visione, alla sua fiducia in un futuro migliore per tutte e tutti noi. Alla riservatezza con cui ha sostenuto sogni e progetti, sempre donando senza che la sua mano sinistra sapesse cosa facesse la sua mano destra. E ricordando altresi' come abbia preso parte all'impegno di pace a Viterbo non solo con l'attivita' educativa, psicagogica, rischiaratrice delle intelligenze e formatrice delle coscienze, ma anche partecipando direttamente in anni dolorosi di generale profondo smarrimento alle limpide iniziative del movimento che si opponeva alle guerre e alle stragi, proponeva la scelta della nonviolenza e si impegnava in modo nitido e intransigente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani,
la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- Al professor Osvaldo Ercoli,
gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' pubblico amministratore di adamantino rigore morale e di strenua dedizione al bene comune, impegnato nel volontariato e nella difesa dell'ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani, animatore di molteplici iniziative di pace e di solidarieta', generoso educatore attraverso la parola e l'esempio al ragionamento logico come al dovere morale e all'impegno civile, di saggezza e mitezza maestro, testimone fedele dell'amore per il vero ed il giusto, amico della nonviolenza, sollecito sempre nel recare aiuto a chiunque ne avesse bisogno come nel contrastare menzogne e violenze, sempre avendo a cuore la dignita' umana di tutti e di ognuno, la civilta' come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanita' intera,
la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- Ad Anna Maghi,
alla forza delle sue visioni, delle lucide utopie che ha rincorso fino a raggiungerle. All'impegno senza compromessi per la costruzione di un mondo migliore, perche' la voce delle donne, nella loro specifica e preziosa unicita', venisse ascoltata forte, qui come nel resto del mondo. All'opposizione netta alle guerre, alle ingiustizie, alle violenze. All'amore infinito per la liberta'. Alla capacita' inesausta di intessere relazioni, e di condurre con se' tutte noi. Per aver fatto nascere e per far vivere ogni giorno Erinna, l'associazione di donne contro la violenza alle donne ed il centro antiviolenza, luogo di comunicazione, solidarieta' ed iniziativa tra donne, e preziosa risorsa in questa citta' per l'umanita' intera. Di innumerevoli iniziative cittadine di pace e di solidarieta' e di nonviolenza - dalle Donne in nero a Psichiatria democratica - inesauribile animatrice e cuore chiaroveggente,
la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- A monsignor Dante Bernini,
vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno,
la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
6. "VITERBO OLTRE IL MURO": LA NONVIOLENZA A VITERBO
La solenne e appassionata celebrazione da parte della citta' e del Comune di Viterbo della Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre 2014 e' un evento memorabile e puo' essere l'avvio di un cammino di impegno comune per la pace, i diritti umani, la difesa della biosfera.
Significativamente al cuore della celebrazione della nonviolenza vi e' stata l'attribuzione del riconoscimento (ovvero l'espressione della riconoscenza) della citta' a quattro persone costruttrici di pace, difenditrici dei diritti umani, amiche della nonviolenza: Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi e don Dante Bernini; quattro persone a cui anche noi attestiamo la nostra stima, il nostro affetto, la nostra gratitudine per quanto hanno fatto e continueranno a fare per il bene comune dell'umanita'.
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E di queste persone particolarmente una, il professor Osvaldo Ercoli, e' per noi molto piu' che un maestro: e' un compagno di lotte con il quale abbiamo condotto nel corso di molti anni tante iniziative in difesa dei diritti umani e della natura, contro la guerra e contro tutte le oppressioni.
Nel rinnovargli i sensi della nostra gratitudine e amicizia, ci e' grato altresi' ricordare e sottolineare una volta ancora come Osvaldo Ercoli in questa citta' non solo come docente, ma anche come pubblico amministratore e come persona impegnata nella militanza politica e nel volontariato sociale molto e bene abbia operato in difesa delle persone, in difesa dell'ambiente, e in difesa dei valori su cui si fonda la civile convivenza, la civilta' umana.
Nel ricordare le innumerevoli lotte nonviolente condotte da Osvaldo Ercoli ci e' grato ricordare un altro grande combattente nonviolento di questa citta', un altro grande nostro maestro e compagno di lotte che da alcuni anni ci ha lasciato: Alfio Pannega, che insieme al professor Ercoli e ad altre ed altri di noi seppe lottare con la forza della verita' contro il regime della corruzione, contro la penetrazione mafiosa a Viterbo, in difesa dei piu' preziosi beni comuni, nella solidarieta' senza riserve con ogni persona che fosse nel dolore e nel bisogno, sempre avendo a cuore la liberta' di ciascuno e la giustizia per tutti, sempre comprendendo, condividendo, donando.
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La riconoscenza che la citta' ha espresso il 2 ottobre nella giornata della nonviolenza al professor Osvaldo Ercoli come ad Umbertina Amadio, a don Dante Bernini e ad Anna Maghi, ci sembra abbia colto ed abbia testimoniato il valore grande dell'impegno di queste persone, il valore grande della nonviolenza cosi' come concretamente s'incarna nell'agire umano, nell'agire giusto, nell'agire misericordioso, nell'agire che risponde al dolore dell'altro venendo in soccorso senza esitazioni.
E ci e' grato associare a queste persone viventi il ricordo di altre ed altri operatori di pace e di nonviolenza che Viterbo ha avuto e che per noi restano indimenticabili, da Giovanna Strich a Clara Bolognani, da Sauro Sorbini a Raimondo Pesaresi, da Achille Poleggi ad Alfio Pannega: innumerevoli sono state le persone buone, che per tutta la vita hanno lottato per la liberazione dell'umanita' da ogni oppressione e da ogni violenza - ed e' un buon motivo per voler esser della loro schiera.
Contro la guerra e tutte le uccisioni.
Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.
Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
La nonviolenza e' in cammino.
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Allegato primo: Dieci criteri per definire l'impegno di pace
1. Pace e' opposizione alla guerra e alle violenze, alle uccisioni e alle persecuzioni, alle devastazioni ed alle deprivazioni, alla riduzione in schiavitu' e all'abbandono nella solitudine, nella miseria e nella disperazione.
2. Pace e' responsabilita' per l'altro: riconoscimento, rispetto e difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in primo luogo dei piu' fragili, dei piu' sofferenti, dei piu' bisognosi.
3. Pace e' condivisione dei beni e dei diritti, impegno per il bene comune; e quindi opposizione ad ogni potere che sottrae ad altri quel che occorre per vivere una vita degna, sobria, solidale; pace e' convivenza e dono.
4. Pace e' difesa della biosfera, casa comune dell'umanita' e mondo vivente di cui l'umanita' stessa e' parte; e quindi e' custodia dell'ecosistema nel rispetto della pluralita' e della diversita' delle vite, del diritto all'esistenza non solo degli esseri umani ma anche degli altri esseri viventi; e' prendersi cura del mondo.
5. Pace e' opposizione alla menzogna, che nega la dignita' umana in cio' che le e' piu' peculiare: la capacita' di comprendere; e' quindi anche empatia, capacita' di comprensione non solo concettuale ma anche affettiva, riconoscimento e rispetto dell'altro, atteggiamento costantemente dialogico.
6. Pace e' lotta contro l'ingiustizia, poiche' l'ingiustizia nega l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani; pace e' riconoscimento ad un tempo dell'eguaglianza di diritti e della peculiare diversita' di ogni persona, e pertanto essa afferma ad un tempo la giustizia e la liberta' connesse in un sinolo indissolubile; e' la compassione che mai nega ascolto ed aiuto.
7. Pace e' anche educare alla pace: si educa comunicando sapere e saggezza; nutrendo la consapevolezza, l'autonomia e la responsabilita'; dando l'esempio; compiendo l'azione buona.
8. Pace e' comunicazione e cooperazione, ascolto reciproco ed agire comune riconoscendo e valorizzando il contributo di ciascuno: da ciascuno ricevendo secondo le sue capacita', a ciascuno donando secondo i suoi bisogni.
9. Pace e' innanzitutto e fondamentalmente opposizione alla dominazione maschilista, che e' la radice di tutte le altre violenze.
10. Per tutto quanto precede pace e' dunque innocenza che agisce, ricerca e adesione alla verita', operare per salvare le vite, costruzione del bene comune, etica e politica della solidarieta' che ogni essere umano riconosce, raggiunge, sostiene. Racchiudendo tutti questi significati in un solo concetto, in una parola sola, in un unico impegno, diremo dunque che - nella sua concretezza, nella sua irradiazione, nella sua dinamica, nella sua pienezza - pace e' nonviolenza.
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Allegato secondo: Le motivazioni del riconoscimento attribuito dalla citta' di Viterbo il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, a Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi, don Dante Bernini, per il loro impegno per la pace, i diritti umani, la nonviolenza...
7. DAL 2 AL 19 OTTOBRE. DA VITERBO AD ASSISI
La celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre a Viterbo (come in molte altre citta' d'Italia e del mondo che hanno parimenti risposto quest'anno all'appello dell'Onu nel giorno anniversario della nascita di Gandhi) ha avuto una straordinaria rilevanza civile ed istituzionale.
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Una citta' contro la guerra
E' emerso da parte della popolazione un vivo bisogno di impegnarsi contro la guerra e contro tutte le uccisioni, contro il razzismo e contro tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e contro tutte le oppressioni.
E' emersa una ferma consapevolezza che occorre la scelta della nonviolenza per contrastare la violenza assassina che mena strage in tante parti del mondo.
Ed e' quindi emersa una persuasa volonta' di accostarsi alla nonviolenza, di farne la chiave di un impegno personale e collettivo, morale e civile, sociale e politico che abbia come fine la salvezza dell'umanita' dalla catastrofe, e come percorso la concreta quotidiana difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in un movimento di solidarieta' che ogni essere umano riconosce, abbraccia e sostiene.
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La gratitudine della citta' a quattro persone costruttrici di pace
Questo vivo bisogno, questa ferma consapevolezza, questa persuasa volonta' espresse dalla grande ed intensa partecipazione cittadina all'incontro che si e' svolto nella Sala Regia del Comune di Viterbo il 2 ottobre, hanno trovato un significativo riscontro nell'impegno esplicitato dall'istituzione che la citta' tutta rappresenta e amministra, ed ha avuto come sua manifestazione peculiare l'attribuzione del riconoscimento della citta' (ovvero l'attestazione della riconoscenza della citta') a quattro personalita' che della riflessione e dell'azione nonviolenta hanno saputo essere fulgido esempio: Umbertina Amadio, don Dante Bernini, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi.
Piace qui riproporre le motivazioni del riconoscimento:
- Alla professoressa Umbertina Amadio, all'impegno prezioso, alla dignita' con cui ha costruito e trasmesso conoscenza a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di averla come insegnante. All'ironia leggera e alla chiarezza della sua visione, alla sua fiducia in un futuro migliore per tutte e tutti noi. Alla riservatezza con cui ha sostenuto sogni e progetti, sempre donando senza che la sua mano sinistra sapesse cosa facesse la sua mano destra. E ricordando altresi' come abbia preso parte all'impegno di pace a Viterbo non solo con l'attivita' educativa, psicagogica, rischiaratrice delle intelligenze e formatrice delle coscienze, ma anche partecipando direttamente in anni dolorosi di generale profondo smarrimento alle limpide iniziative del movimento che si opponeva alle guerre e alle stragi, proponeva la scelta della nonviolenza e si impegnava in modo nitido e intransigente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- A monsignor Dante Bernini, vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno, la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- Al professor Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' pubblico amministratore di adamantino rigore morale e di strenua dedizione al bene comune, impegnato nel volontariato e nella difesa dell'ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani, animatore di molteplici iniziative di pace e di solidarieta', generoso educatore attraverso la parola e l'esempio al ragionamento logico come al dovere morale e all'impegno civile, di saggezza e mitezza maestro, testimone fedele dell'amore per il vero ed il giusto, amico della nonviolenza, sollecito sempre nel recare aiuto a chiunque ne avesse bisogno come nel contrastare menzogne e violenze, sempre avendo a cuore la dignita' umana di tutti e di ognuno, la civilta' come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanita' intera, la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- Ad Anna Maghi, alla forza delle sue visioni, delle lucide utopie che ha rincorso fino a raggiungerle. All'impegno senza compromessi per la costruzione di un mondo migliore, perche' la voce delle donne, nella loro specifica e preziosa unicita', venisse ascoltata forte, qui come nel resto del mondo. All'opposizione netta alle guerre, alle ingiustizie, alle violenze. All'amore infinito per la liberta'. Alla capacita' inesausta di intessere relazioni, e di condurre con se' tutte noi. Per aver fatto nascere e per far vivere ogni giorno Erinna, l'associazione di donne contro la violenza alle donne ed il centro antiviolenza, luogo di comunicazione, solidarieta' ed iniziativa tra donne, e preziosa risorsa in questa citta' per l'umanita' intera. Di innumerevoli iniziative cittadine di pace e di solidarieta' e di nonviolenza - dalle Donne in nero a Psichiatria democratica - inesauribile animatrice e cuore chiaroveggente, la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
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L'esperienza del "Tavolo per la pace"
E va sottolineato altresi' come nella realizzazione della celebrazione viterbese della Giornata internazionale della nonviolenza un ruolo decisivo lo abbia avuto il "Tavolo per la pace" cittadino, che costituitosi nel marzo scorso in pochi mesi ha saputo far incontrare e cooperare molte e molto diverse esperienze che adottando nel loro agire ed interagire il metodo nonviolento hanno progressivamente costruito un comune accostamento alla nonviolenza nella sua autenticita' e nella sua concretezza a partire ciascuna esperienza dalla propria prassi e da una riflessione sempre piu' consapevole della complementarita' di iniziative diverse e sempre piu' convinta della necessita' di impegnarsi insieme su alcune decisive, ineludibili ed interconnesse questioni in cui sono radicalmente in gioco la vita, la dignita' e i diritti di concreti esseri umani (ovvero in cui l'impegno o l'indifferenza hanno come immediato esito la vita e il benessere oppure la sofferenza e la morte di tanti uomini e tante donne): vale a dire la necessita' di impegnarsi insieme contro la guerra, contro il razzismo, contro il maschilismo; ovvero contro tutte le uccisioni, tutte le persecuzioni, tutte le oppressioni.
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Procedere sulla via della pace
Occorre procedere su questa via.
Il "Tavolo per la pace" deve approfondire sempre di piu' la scelta della nonviolenza come intervento concreto di solidarieta', come lotta integrale contro tutte le uccisioni e le sopraffazioni, come decisione di opporsi al male facendo il bene.
Il Comune di Viterbo nella sua interezza deve sentire cosa implica aver celebrato la nonviolenza e quindi essersi accostati ad essa, aver preso un impegno ad agire la nonviolenza: in termini di gestione adeguata del bene comune, in termini di difesa dei diritti umani, in termini di impegno di pace, cosi' come proponeva e faceva un grande sindaco amico della nonviolenza: Giorgio La Pira.
La cittadinanza di Viterbo - come l'umanita' intera - deve proseguire in un cammino di coscientizzazione e di solidarieta', di responsabilita' e di condivisione, di cui vi e' grande bisogno; a partire dal quotidiano, dalle scelte esistenziali, dalle relazioni interpersonali, via via fino al piu' ampio cerchio della vita associata.
Quell'attenzione, quella persuasione, quella volonta' di bene che il 2 ottobre si e' manifestata cosi' luminosa deve ora ispirare le condotte successive, inverarsi nelle azioni conseguenti.
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Il 19 ottobre la marcia della pace Perugia-Assisi
E un passo successivo da compiere e' la partecipazione il 19 ottobre alla marcia della pace Perugia-Assisi, la "storica" e piu' importante manifestazione pacifista in Italia - e tra le piu' importanti nel mondo.
Tanto il "Tavolo per la pace" quanto il Comune di Viterbo hanno espresso adesione ed iniziato a promuovere la partecipazione cittadina.
Occorre adesso adoperarsi affinche' la piu' ampia effettiva partecipazione alla marcia abbia luogo.
Cosi' come occorre adoperarsi per valorizzare l'evento della marcia Perugia-Assisi come occasione di iniziative locali sulla pace, i diritti umani e la nonviolenza (innanzitutto nelle scuole, nelle istituzioni, nei luoghi della socializzazione e dell'impegno civile).
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L'Italia ripudia la guerra
La marcia della pace Perugia-Assisi sara' infatti ancora una volta il modo attraverso cui si esprimera' nitidamente la volonta' di pace del popolo italiano, nella fedelta' alla Costituzione della Repubblica che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e che "ripudia la guerra".
La marcia ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia, e realizzata per la prima volta nel 1961, convoca a un impegno comune nella consapevolezza che l'esigenza della pace coincide con il bisogno e il diritto fondamentale di tutti gli esseri umani: la vita stessa. Lo enuncio' con parole indimenticabili Ernesto Balducci parlando delle "tre verita' di Hiroshima": "La prima verita' contenuta in quel messaggio e' che il genere umano ha un destino unico di vita o di morte... La seconda verita' di Hiroshima e' che ormai l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione, il medesimo istinto che veniva indicato come radice inestirpabile dell'aggressivita' distruttiva... La terza verita' di Hiroshima e' che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
La nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
8. "LA RIFLESSIONE NONVIOLENTA DI TIZIANO TERZANI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Si e' svolto nel pomeriggio di lunedi' 6 ottobre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "La testimonianza e la riflessione nonviolenta di Tiziano Terzani".
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari brani estratti da tutte le opere dell'illustre giornalista e saggista amico della nonviolenza: da Pelle di leopardo, a Giai Phong!, La porta proibita, Buonanotte signor Lenin, Un indovino mi disse, In Asia, Lettere contro la guerra, Un altro giro di giostra; ai postumi La fine e' il mio inizio, Fantasmi e Un'idea di destino.
Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha invitato le persone presenti ad impegnarsi nella promozione della partecipazione alla marcia della pace Perugia-Assisi del prossimo 19 ottobre.
9. UN SOMMARIO RESOCONTO DELLA RIUNIONE DELL'8 OTTOBRE 2014 DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO
Un sommario resoconto della riunione dell'8 ottobre 2014 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo.
Il prossimo incontro del Tavolo si terra' mercoledi' 15 ottobre con inizio alle ore 17,15.
Domenica 19 ottobre si svolge la marcia della pace Perugia-Assisi.
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1. Mercoledi' 8 ottobre 2014 si e' svolta una riunione del "Tavolo per la Pace" promosso dal Comune di Viterbo cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni impegnate per la pace, la solidarieta', i diritti umani e la nonviolenza.
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2. E' stata espressa una unanime valutazione assai positiva della celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre a Viterbo.
E' stata sottolineata sia la grande importanza della celebrazione istituzionale della Giornata internazionale della nonviolenza, sia la grande importanza del riconoscimento attribuito a nome della citta' - e consegnato dal sindaco - a quattro persone che molto hanno operato per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi e don Dante Bernini, cui il Tavolo per la pace ha rivolto ancora un saluto grato ed affettuoso.
Si e' espressa unanimemente la persuasione che la celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza possa e debba costituire un punto di partenza per una riflessione e un'azione sempre piu' consapevoli e condivise per la pace, i diritti umani e la nonviolenza.
Dopo il successo dell'iniziativa del 2 ottobre con rinnovate energie si prosegua sia negli impegni gia' definiti (dalla partecipazione alla marcia Perugia-Assisi alle proposte gia' formulate al Comune e gia' recepite dal sindaco, ma su cui si dovra' svolgere tutto l'iter amministrativo con il pieno coinvolgimento dell'intero Consiglio comunale, per i diritti di tutte le persone presenti a Viterbo a cominciare dall'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa; dalla tempestiva istituzione della Consulta per l'immigrazione; dalla realizzazione dello sportello comunale di informazione ed assistenza per le persone immigrate), sia nelle ulteriori iniziative su cui vi e' gia' una profonda convergenza, sia in quelle che si aggiungeranno ancora.
Un ringraziamento corale e' stato rivolto a Riccardo Rosella per aver realizzato un prezioso dvd dell'iniziativa del 2 ottobre.
Un ringraziamento altrettanto caloroso e' stato rivolto a Paolo Moricoli che ha avuto l'impegnativo compito di presiedere quell'incontro.
Una appassionata, vivacissima, fraterna e sororale riflessione si e' sviluppata su alcuni aspetti particolari dell'iniziativa del 2 ottobre, cogliendo l'occasione sia per ulteriormente approfondirne il significato, sia per individuare i punti su cui in futuro in occasione di iniziative analoghe si possa migliorare l'organizzazione.
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3. L'ultima parte dell'incontro e' stata dedicata alla condivisione delle informazioni sull'andamento dell'organizzazione della partecipazione viterbese alla marcia della pace Perugia-Assisi del 19 ottobre.
I due autobus organizzati dal Comune sono gia' quasi completi: per prenotarsi occorre inviare al piu' presto una e-mail a: segreteriasettorecultura at comune.viterbo.it , specificando nome e cognome dei partecipanti. Con ogni singola e-mail potranno essere iscritte al massimo 5 persone.
Anche l'autobus organizzato dalla Caritas e' pressoche' completo.
Nei prossimi giorni si cerchera' di ampliare il coordinamento anche con altri soggetti associativi che stiano organizzando la partecipazione alla marcia.
La partenza domenica 19 ottobre sara' dal piazzale delle Pietrare alle ore 7 (si raccomanda la puntualita'); l'orario di ritorno ovviamente dipendera' dai tempi di conclusione della marcia: e' prevedibile - sulla base dell'esperienza consolidata delle precedenti edizioni della Perugia-Assisi - che si torni in tarda serata.
Chi volesse approfondire il significato della marcia della pace Perugia-Assisi puo' visitare il sito della "Tavola della pace" che la organizza: www.perlapace.it ; chi volesse approfondire la conoscenza della figura, della riflessione e dell'azione di Aldo Capitini (1899-1968), l'illustre filosofo fondamentale promotore della nonviolenza in Italia, ideatore e primo realizzatore della marcia, puo' visitare il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org
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4. Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta nel corso dei vari interventi la loro solidarieta' a tutte le vittime delle guerre e delle dittature, del razzismo e delle persecuzioni, dello sfruttamento schiavista e della devastazione della biosfera, della violenza maschilista (che negando pienezza ed eguaglianza di diritti a meta' del genere umano spacca in due l'umanita' istituendo una relazione oppressiva e deumanizzante che di tutte le altre forme di violenza e' radice); le persone partecipanti hanno pertanto altresi' espresso ancora una volta il loro impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
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5. E' stato stabilito che il prossimo incontro del "Tavolo per la Pace" di Viterbo si terra' mercoledi' 15 ottobre, con inizio alle ore 17,15, sempre presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni).
In quella occasione verranno definiti gli ultimi dettagli organizzativi della partecipazione alla marcia della pace Perugia-Assisi del 19 ottobre, e - se ve ne sara' tempo e modo - verranno esaminati gli altri argomenti gia' posti all'ordine del giorno delle riunioni del Tavolo. Quindi il programma dei lavori sara' all'incirca il seguente:
I. definizione degli ultimi dettagli organizzativi per la partecipazione alla marcia della pace Perugia-Assisi;
II. prosecuzione dell'iniziativa per la delibera "per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa";
III. sostegno al percorso amministrativo per la tempestiva istituzione della Consulta per l'immigrazione;
IV. sostegno al percorso amministrativo per la realizzazione dello sportello comunale di informazione ed assistenza per le persone immigrate;
V. sostegno alla proposta di promuovere incontri di conoscenza e condivisione, di riconoscimento della comune appartenenza alla citta' e quindi alla comunita' viterbese di tutte le persone e le comunita' culturali variamente aggregate che nel territorio vivono;
VI. sostegno al percorso tecnico ed amministrativo per la revoca degli atti amministrativi pregressi che configurino palesi violazioni dei diritti umani ovvero siano in contrasto con le guarentigie stabilite erga omnes nella Costituzione della Repubblica Italiana;
VII. naturalmente l'incontro sara' anche occasione, come di consueto, per scambiarsi informazioni sulle iniziative realizzate, in corso e in programma da parte dei vari soggetti che partecipano al Tavolo;
VIII. ed ovviamente sara' anche possibile trattare gli ulteriori argomenti su cui vi fosse la disponibilita' dei partecipanti (e sono naturalmente molti: da un approfondimento del concetto di pace, all'impegno specifico contro la guerra, all'avvio di un percorso di formazione alla nonviolenza, al recupero di altri argomenti accennati in precedenti riunioni ma poi non sviluppati).
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6. Per ogni comunicazione il punto di riferimento e' come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it
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Come di consueto questo minimo resoconto della riunione e' stato redatto a memoria da una delle persone partecipanti, e non impegna le altre persone presenti; si confida tuttavia che esso riporti correttamente - per quanto sinteticamente - l'essenziale di cio' che e' stato esposto e concordato nel corso della riunione; ovviamente si esprime fin d'ora sincera gratitudine a tutte le persone che volessero correggere o aggiungere qualcosa.
10. PERSONE
Noi siamo le persone che le guerre uccidono.
11. OPPORSI A TUTTE LE UCCISIONI
Opporsi a tutte le uccisioni.
A tutte.
E' il primo dovere.
12. CONTRO TUTTE LE UCCISIONI. UN INCONTRO DI STUDIO E DI IMPEGNO A VITERBO
Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 10 ottobre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di impegno "Contro tutte le uccisioni" nella ricorrenza della Giornata mondiale contro la pena di morte.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati testi classici del pensiero e dell'azione in difesa dei diritti umani.
L'incontro e' stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha sottolineato come il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite; e quindi tutte le guerre, tutte le dittature, tutte le forme di oppressione che negano il fondamentale diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita' e alla solidarieta', ipso facto costituiscono crimini contro l'umanita'. Solo la nonviolenza, che contro tutte le violenze si batte, che tutte le vite rispetta, che ad ogni persona oppressa reca aiuto, puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Al termine dell'incontro e' stato formulato un appello a partecipare alla marcia della pace Perugia-Assisi che si svolgera' il 19 ottobre.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
13. DALL'ATTRIBUZIONE DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE UN APPELLO ALL'UMANITA'
L'attribuzione del Premio Nobel per la pace a Malala Yousafzai ed a Kailash Satyarthi e' un fatto di grande importanza.
Reca un messaggio, segnala delle urgenze, convoca a un impegno ineludibili.
La difesa dei diritti delle bambine e dei bambini.
L'invito ad India e Pakistan ad ascoltare le loro voci migliori.
L'invito a tutte le religioni e le culture ad unirsi nel comune operare per il bene comune dell'umanita'.
La centralita' della lotta contro la schiavitu' che sovente gli adulti impongono ai bambini.
E soprattutto e decisivamente la centralita' della lotta contro il maschilismo, che di tutte le violenze e' la prima radice.
Come ogni persona sa, il Nobel per la pace e' stato piu' volte attribuito a destinatari indegni. Almeno quest'anno, premiando un adulto che difende i bambini e una bambina che gli adulti cercarono di assassinare e che continua a testimoniare e ad impegnarsi per promuovere il diritto alla scuola, allo studio, al sapere per tutte le bambine e le giovani del mondo, l'attribuzione del Nobel per la pace e' stata coerente con l'ispirazione originaria di Bertha von Suttner: contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le oppressioni; per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
14. UN INCONTRO SU ALDO CAPITINI IN PREPARAZIONE DELLA MARCIA PERUGIA-ASSISI
Si e' svolto nel pomeriggio di domenica 12 ottobre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su Aldo Capitini in preparazione della marcia della pace Perugia-Assisi che si svolgera' il 19 ottobre.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari testi del filosofo antifascista apostolo della nonviolenza in Italia, ideatore della marcia Perugia-Assisi (che si svolse per la prima volta nel 1961) e fondatore del Movimento Nonviolento.
La marcia della pace Perugia-Assisi, come e' noto, e' la piu' importante iniziativa che si svolga in Italia contro la guerra e per i diritti umani: quest'anno si terra' domenica 19 ottobre.
Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha evidenziato ancora una volta l'urgente necessita' dell'impegno nonviolento contro la guerra e tutte le uccisioni; contro il razzismo e tutte le persecuzioni; contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso unanime apprezzamento per la recente attribuzione del Premio Nobel per la Pace a Malala Yousafzai ed a Kailash Satyarthi.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso altrettanto unanime apprezzamento per la recente celebrazione a Viterbo della Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, e per la solenne attribuzione del riconoscimento della Citta' di Viterbo a Umbertina Amadio, don Dante Bernini, Osvaldo Ercoli ed Anna Maghi.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso infine un appello ad intensificare ovunque l'impegno per far cessare guerre e stragi, dittature e violenze: un impegno di pace e di giustizia che puo' realizzarsi solo attraverso la scelta nitida e intransigente, concreta e coerente, della nonviolenza.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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Una breve notizia biobibliografica su Aldo Capitini
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009. Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra.
15. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Jorge Luis Borges, Libro di sogni, Franco Maria Ricci, Parma-Milano 1985, pp. 356.
16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
17. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2544 del 26 novembre 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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