[Nonviolenza] Telegrammi. 2542
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- Date: Wed, 23 Nov 2016 21:05:18 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2542 del 24 novembre 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Un incontro di studio su tre capolavori di Hannah Arendt
2. Alcuni testi del mese di dicembre 2014 (parte seconda e conclusiva)
3. Nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti
4. Una lettera al sindaco di Viterbo nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti
5. Nell'anniversario della nascita di Heinrich Boell
6. Per Chico Mendes, nell'anniversario della morte
7. Ricordando Aldo Capitini nell'anniversario della nascita
8. Ogni essere umano
9. Alcune amare necessarie parole
10. Una lettera aperta al sindaco del Comune di Viterbo per la pace, il disarmo, i diritti umani
11. Rileggendo ancora una volta Primo Levi
13. Rileggiamo le epigrafi di Piero Calamandrei per donne, uomini e citta' della Resistenza
14. Per Eugenio Garin nel decimo anniversario della scomparsa
16. Se dalle tragedie si apprende qualcosa. Una lettera al Consiglio dei Ministri
17. Segnalazioni librarie
18. La "Carta" del Movimento Nonviolento
19. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. UN INCONTRO DI STUDIO SU TRE CAPOLAVORI DI HANNAH ARENDT
Si e' svolto mercoledi' 23 novembre
Nel corso dell'incontro sono state sinteticamente illustrate le tre opere e lette e commentate varie pagine di ognuna di esse.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso tre appelli:
- a partecipare sabato 26 novembre a Roma alla manifestazione nazionale contro la violenza sule donne "Non una di meno";
- a votare No alla riforma golpista degli apprendisti stregoni nel referendum del 4 dicembre; un No per difendere la Costituzione repubblicana, democratica, antifascista, "senza odio, seza violenza, senza paura";
- per richiedere al parlamento italiano due provvedimenti indispensabili e urgenti per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Una breve notizia su Hannah Arendt
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009; Olivia Guaraldo, Arendt, Rcs, Milano 2014. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.
2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI DICEMBRE 2014 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di dicembre 2014.
3. NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DEI MIGRANTI
Oggi, 18 dicembre, nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti, ancora una volta chiediamo che cessino in Italia e in Europa il razzismo, l'apartheid, la schiavitu'.
Chiediamo che siano garantite accoglienza e assistenza a tutti gli esseri umani in fuga da guerre, dittature, fame e morte.
Chiediamo che siano rispettati la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo quindi che siano immediatamente abolite tutte le scellerate misure incostituzionali e razziste.
Chiediamo che si rispetti quanto disposto dalla Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".
Chiediamo che siano accolte e realizzate tutte le ragionevoli proposte contenute nella "Carta di Lampedusa".
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Ogni essere umano - ed a maggior ragione ogni istituzione democratica - ha il dovere di recare aiuto a chiunque si trovi nel dolore, nel bisogno, nell'oppressione, nella paura, nel pericolo.
Vi e' una sola umanita'.
La nonviolenza e' in cammino.
4. UNA LETTERA AL SINDACO DI VITERBO NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DEI MIGRANTI
Al sindaco del Comune di Viterbo
e per opportuna conoscenza:
a tutte le consigliere e tutti i consiglieri comunali
a tutte le assessore e tutti gli assessori comunali
Oggetto: Una lettera nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti
Egregio sindaco,
ricorrendo oggi, 18 dicembre 2014, la Giornata internazionale per i diritti dei migranti, vorremmo ancora una volta sollecitare il Comune di Viterbo ad un impegno doveroso e adeguato per il rispetto e la promozione dei diritti umani delle persone provenienti da altri paesi che a Viterbo vivono, affinche' ogni essere umano presente nel territorio viterbese sia ugualmente protetto e sostenuto nella sua vita, nella sua dignita', nei suoi diritti.
Ed in particolare affinche' le persone che piu' hanno sofferto ricevano accoglienza, assistenza e solidarieta' nella misura sufficiente a garantire ad esse quella civile convivenza, quel benessere condiviso che la Costituzione della Repubblica Italiana, fondamento del nostro ordinamento giuridico, riconosce ad ogni persona.
Ed altresi' affinche' a Viterbo non si diano fenomeni di umiliazione e persecuzione, di disprezzo e abbandono, di crudele sfruttamento e fin di effettuale schiavitu', di oppressione e violenza razzista.
Ed infine affinche' a tutte le persone che a Viterbo vivono sia pienamente riconosciuto il diritto di partecipare alla vita pubblica, nel rapporto con le istituzioni ed in tutti i democratici consessi.
Il Comune puo' molto per promuovere il bene comune.
Vi e' una sola umanita'.
Sollecitiamo che si realizzino al piu' presto le ragionevoli proposte da tempo formulate dal "Tavolo per la pace" di Viterbo ed alle quali mesi addietro lei gia' espresse un persuaso apprezzamento ed un sincero sostegno; apprezzamento e sostegno che sappiamo essere condivisi da tutte le persone di buona volonta' in questa citta' come ovunque.
Distinti saluti
5. NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI HEINRICH BOELL
Ricorrendo il 21 dicembre l'anniversario della nascita di Heinrich Boell il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda come una delle piu' luminose figure della nonviolenza in cammino.
*
Heinrich Boell e' nato a Colonia il 21 dicembre 1917, testimone degli orrori del secolo, uomo di tenace, intransigente impegno morale e civile, una delle figure piu' belle dell'impegno per la pace e la dignita' umana. Premio Nobel per la letteratura nel 1972. E' scomparso il 16 luglio 1985. La sua bonta' dovrebbe passare in proverbio.
Opere di Heinrich Boell: tra le opere di narrativa (che sono sempre anche di testimonianza) piu' volte ristampate: Il treno era in orario (Mondadori), Viandante, se giungi a Spa... (Mondadori), Dov'eri, Adamo? (Bompiani), E non disse nemmeno una parola (Mondadori), Racconti umoristici e satirici (Bompiani), Il nano e la bambola (Einaudi), Opinioni di un clown (Mondadori), Foto di gruppo con signora (Einaudi), L'onore perduto di Katharina Blum (Einaudi), Vai troppo spesso a Heidelberg (Einaudi), Assedio preventivo (Einaudi), Il legato (Einaudi), La ferita (Einaudi), Donne con paesaggio fluviale (Einaudi). Tra le raccolte di saggi e interventi: Rosa e dinamite, Einaudi, Torino 1979; Lezioni francofortesi, Linea d'ombra, Milano 1990; Terreno minato, Bompiani, Milano 1990; Fraternita' difficile, Edizioni e/o, Roma 1999.
Tra le opere su Heinrich Boell: Italo Alighiero Chiusano, Heinrich Boell, La Nuova Italia, Firenze 1974; Lucia Borghese, Invito alla lettura di Boell, Mursia, Milano 1990. Si vedano anche i testi di Cristina Ricci ne "La nonviolenza e' in cammino", nn. 1484-1486, e "La domenica della nonviolenza", n. 100.
6. PER CHICO MENDES, NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE
Il 22 dicembre 1988 veniva assassinato Chico Mendes, sindacalista, difensore dei diritti umani e della biosfera.
Nell'anniversario della morte il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda come un grande testimone della dignita' umana, un luminoso maestro di nonviolenza.
*
Chico Mendes, sindacalista, ecologista, amico della nonviolenza, martire; nato nel 1944, operaio nell'attivita' estrattiva del caucciu', sindacalista dei seringueiros, militante del Partito dei Lavoratori, difensore ecologico dell'Amazzonia, premiato dall'Onu per il suo impegno, per il suo impegno fu assassinato il 22 dicembre 1988. Scritti di Chico Mendes: Con gli uomini della foresta, Sonda, Torino 1989. Tra le opere su Chico Mendes: Andrew Revkin, La stagione del fuoco: l'assassinio di Chico Mendes e la lotta per salvare l'Amazzonia, Mondadori, Milano 1990; Vittorio Bonanni, Chico Mendes e la lotta dei seringueiros dell'Amazzonia, Datanews, Roma 1991; A. Schoumatoff, Il mondo sta bruciando. Chico Mendes e la tragedia dell'Amazzonia, Leonardo, Milano 1991.
*
Alleghiamo in calce una volta ancora un testo in memoria di Chico Mendes gia' pubblicato anni fa nel notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".
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Una sera di Chico Mendes
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho serbato la fede"
(2 Tm 4, 7)
La selva e nella selva l'altra selva
quella nei laghi neri del cuore
quella ove incontri lupe, leoni, lonze
e i killer prezzolati dai padroni.
La selva e nella selva vivi gli alberi
e sotto la corteccia il sangue loro
ed e' mestieri di cavarne stille,
fratelli alberi, abbiamo fame anche noi.
La selva e nella selva gli abitanti
della selva. Ed ecco stabiliamo
un patto nuovo tra noi della foresta,
fratelli umani che dopo noi vivrete.
La selva e noi, le donne antiche e gli uomini
antichi e gli uomini e le donne che eccoci.
Stringiamo un patto, sorelle piante, ci diciamo
parole di rispetto e di dolore, fratelli alberi
abbiamo fame anche noi, hanno fame anche altri, tutti
vogliamo vivere.
La selva e nella selva io Chico Mendes
e tre proiettili che passo dopo passo
di ramo in ramo di talento in talento
dal portafogli e dalla scrivania
fino alla tasca e alla cintura e alla fondina
e' tanto che mi cercano, e cercano me
Chico Mendes, il sindacalista
l'amico della foresta, l'amico della nonviolenza.
Ed e' gia' questo ventidue dicembre
del mille novecento ottantotto
questa e' la porta di casa mia, sono
le cinque e tre quarti. E mi sotterreranno
nel giorno di Natale antica festa.
Piangono nella selva lente lacrime
di caucciu' le piante, piange l'indio
piange Ilzamar, Sandino ed Elenira
piangono e piangono i compagni tutti,
il sindacato piange e piange il cielo
in questa sera senza luce e senza scampo.
Mentre mi accascio guardo ancora il mondo
che possa vivere
ho fatto la mia parte.
7. RICORDANDO ALDO CAPITINI NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA
Ricorrendo il 23 dicembre l'anniversario della nascita di Aldo Capitini (1899-1968), il principale promotore della nonviolenza in Italia, ideatore della marcia Perugia-Assisi e fondatore del Movimento Nonviolento, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda una volta ancora con gratitudine che non si estingue.
Come abbiamo piu' volte detto nelle commemorazioni degli scorsi anni ricordare Capitini significa continuarne la lotta: con l'antifascismo nitido e intransigente; con l'opposizione a tutte le violenze ed a tutte le menzogne; con l'opposizione integrale alla guerra e alle uccisioni; con la scelta concreta e coerente della nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Nel ricordo di Aldo Capitini, nel ricordo di tutte le persone di volonta' buona, nel ricordo di tutte le persone vittime della violenza, nell'impegno a salvare le vite, nell'impegno a rispettare la dignita' ed a promuovere i diritti di tutte le persone, nella lotta per la liberazione dell'umanita' intera e in difesa del mondo vivente tutto di cui l'umanita' stessa e' parte, la nonviolenza e' in cammino.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Riconoscimento, rispetto e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Opposizione integrale alla guerra e a tutte le uccisioni.
Opposizione integrale al razzismo e a tutte le persecuzioni.
Opposizione integrale al maschilismo e a tutte le oppressioni.
Vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
*
Una breve notizia su Aldo Capitini
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia.
Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano
Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al
8. OGNI ESSERE UMANO
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
9. ALCUNE AMARE NECESSARIE PAROLE
Neanche ci si fa piu' caso, alle persone che muoiono nel tentativo di raggiungere l'Europa attraverso il Mediterraneo, in fuga da guerre, dittature, organizzazioni assassine e terroriste, schiavitu', disastri ambientali, orrori e fame.
Ed invece la strage continua.
E questa strage e' uno dei frutti insanguinati della violenza strutturale imposta dai poteri dominanti, della guerra fratricida che continua in troppe aree del mondo, dello sfruttamento schiavista ed onnidistruttivo, dell'imperialismo, del colonialismo, del razzismo, del totalitarismo, in una parola: del fascismo comunque si mascheri.
Ed in particolare questa strage e' frutto delle disumane politiche dell'Italia e dell'Unione Europea. Basterebbe un'alzata di mano in parlamento e tutte quelle vite sarebbero salve: basterebbe abolire le scellerate misure razziste che impediscono alle persone in fuga dai massacri e dalla miseria di spostarsi liberamente, per salvare e migliorare la loro vita, sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
Invece la strage continua.
E di quelle morti noi italiani, noi europei, siamo quindi corresponsabili: la disattenzione, l'indifferenza, e' gia' complicita' con le politiche assassine di governi - il nostro governo italiano, i nostri governi europei - criminalmente violatori del primo dei diritti propri di ogni essere umano: il diritto alla vita.
Siano immediatamente abolite le incostituzionali ed infami misure che impediscono a tanti innocenti di salvare le proprie vite giungendo in modo legale e sicuro nel territorio italiano ed europeo.
Siano immediatamente abolite tutte le incostituzionali e mostruose antinorme hitleriane scandalosamente vigenti nel nostro paese e nel nostro continente.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.
10. UNA LETTERA APERTA AL SINDACO DEL COMUNE DI VITERBO PER LA PACE, IL DISARMO, I DIRITTI UMANI
Al sindaco del Comune di Viterbo
a tutte le consigliere e tutti i consiglieri comunali
a tutte le assessore e tutti gli assessori comunali
Oggetto: Il Comune di Viterbo esprima apprezzamento e sostegno all'iniziativa per la pace, il disarmo e il rispetto dei diritti umani promossa dalla "Rete della pace" che riunisce tutte le principali associazioni italiane laiche e religiose impegnate per la pace
Egregio sindaco,
il Comune di Viterbo ha gia' aderito nei mesi scorsi ad alcune qualificate iniziative per la pace, tra cui:
- all'appello promosso dal "Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani" per il riconoscimento effettivo del diritto umano alla pace;
- alla "Giornata internazionale della nonviolenza" promossa dall'Onu il 2 ottobre (nell'anniversario della nascita di Mohandas K. Gandhi);
- alla marcia Perugia-Assisi del 19 ottobre promossa dalla "Tavola della pace" (la marcia Perugia-Assisi, ideata e realizzata per la prima volta nel 1961 da Aldo Capitini, e da allora piu' volte ripetuta, e' la piu' importante iniziativa di pace in Italia e una delle piu' importanti nel mondo).
Con questa lettera propongo che, con le medesime finalita' di pace, di rispetto e promozione dei diritti umani, di scelta della nonviolenza, il Comune di Viterbo esprima apprezzamento e sostegno all'iniziativa per la pace, il disarmo e il rispetto dei diritti umani promossa dalla "Rete della pace" che riunisce tutte le principali associazioni italiane laiche e religiose impegnate per la pace, iniziativa avviata con lo straordinario incontro denominato "Arena di pace e disarmo" svoltosi il 25 aprile 2014 all'Arena di Verona.
Distinti saluti
11. RILEGGENDO ANCORA UNA VOLTA PRIMO LEVI
In questi giorni in cui si conclude un anno segnato da tante violenze, si trova conforto nel rileggere la testimonianza di un uomo buono e saggio, che combatte' contro il fascismo e sopravvisse all'orrore dei Lager; un uomo buono e saggio che per l'intera sua via ha chiamato alla lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; che per l'intera sua vita ha contrastato tutte le violenze, tutte le menzogne, tutte le complicita' col male; che per l'intera sua vita ha dimostrato che e' possibile un'umanita' giusta e generosa: l'umanita' da lui stesso esemplarmente incarnata.
Da Primo Levi abbiamo appreso che si deve sempre contrastare il male, che si deve sempre fare il bene, che si deve sempre recare aiuto a chi soffre, a chi e' oppresso, a chi e' nel bisogno e nella paura.
Da Primo Levi abbiamo appreso il valore infinito della dignita' e della solidarieta' umana.
Che noi si possa essere sempre degni della sua lezione.
Che noi si possa essere sempre fedeli al suo esempio.
Che il suo ricordo ci illumini sempre.
Ricorre il 28 dicembre l'anniversario del massacro dei sette fratelli Cervi, commesso dagli assassini fascisti a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo li ricorda una volta ancora - Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore - con inestinguibile gratitudine per la loro lotta, con inestinguibile cordoglio per la loro morte.
*
Il fascismo non prevarra'.
La Resistenza continua nella nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta comune per la liberazione dell'umanita' da tutte le guerre, da tutte le dittature, da tutte le violenze, da tutte le ingiustizie.
Nel ricordo e alla scuola dei martiri della Resistenza prosegua l'impegno di ogni persona di volonta' buona per la giustizia sociale e l'universale compassione, per un'umanita' di persone tutte libere e tutte responsabili del bene comune, tutte eguali in diritti e tutte fraternamente e sororalmente solidali.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
13. RILEGGIAMO LE EPIGRAFI DI PIERO CALAMANDREI PER DONNE, UOMINI E CITTA' DELLA RESISTENZA
Riproponiamo ancora una volta alcuni testi estratti dal libro di discorsi, scritti ed epigrafi di Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente piu' volte ristampato dalla casa editrice Laterza.
Una lettura che educa e nutre, che fortifica e illumina, che convoca a proseguire l'impegno dei martiri della Resistenza per la liberazione dell'umanita' da tutte le violenze.
Una lettura esigente ed esatta: chi legge queste parole sente vivo il messaggio di coloro che si opposero al fascismo e ci chiamano ancora, col loro esempio, a lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro tutte le oppressioni.
La Resistenza prosegue nella nonviolenza.
*
Una breve notizia su Piero Calamandrei
Piero Calamandrei, nato a Firenze il 21 aprile 1889 ed ivi deceduto il 27 settembre 1956, avvocato, giurista, docente universitario, antifascista limpido ed intransigente, dopo la Liberazione fu costituente e parlamentare, fondatore ed animatore della rivista "Il Ponte", impegnato nelle grandi lotte civili. Dal sito dell'Anpi di Roma (www.romacivica.net/anpiroma) riprendiamo la seguente notizia biografica su Piero Calamandrei: "Nato a Firenze nel 1889. Si laureo' in legge a Pisa nel 1912; nel 1915 fu nominato per concorso professore di procedura civile all'Universita' di Messina; nel 1918 fu chiamato all'Universita' di Modena, nel
*
VIVI E PRESENTI CON NOI
FINCHE' IN LORO
CI RITROVEREMO UNITI
MORTI PER SEMPRE
PER NOSTRA VILTA'
QUANDO FOSSE VERO
CHE SONO MORTI INVANO
(In limine al libro Uomini e citta' della Resistenza)
*
DA QUESTA CASA
OVE NEL 1925
IL PRIMO FOGLIO CLANDESTINO ANTIFASCISTA
DETTE ALLA RESISTENZA LA PAROLA D'ORDINE
NON MOLLARE
FEDELI A QUESTA CONSEGNA
COL PENSIERO E COLL'AZIONE
CARLO E NELLO ROSSELLI
SOFFRENDO CONFINI CARCERI ESILII
IN ITALIA IN FRANCIA IN SPAGNA
MOSSERO CONSAPEVOLI PER DIVERSE VIE
INCONTRO ALL'AGGUATO FASCISTA
CHE LI RICONGIUNSE NEL SACRIFICIO
IL 9 GIUGNO 1937
A BAGNOLES DE L'ORNE
MA INVANO SI ILLUSERO GLI OPRESSORI
DI AVER FATTO LA NOTTE SU QUELLE DUE FRONTI
QUANDO SPUNTO' L'ALBA
SI VIDERO IN ARMI
SU OGNI VETTA D'ITALIA
MILLE E MILLE COL LORO STESSO VOLTO
VOLONTARI DELLE BRIGATE ROSSELLI
CHE SULLA FIAMMA RECAVANO IMPRESSO
GRIDO LANCIATO DA UN POPOLO ALL'AVVENIRE
GIUSTIZIA E LIBERTA'
(Epigrafe sulla casa dei fratelli Rosselli, in Firenze, via Giusti n. 38)
*
GIUSTIZIA E LIBERTA'
PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO
(Epigrafe sulla tomba dei fratelli Rosselli, nel cimitero di Trespiano - Firenze)
*
NON PIU' VILLA TRISTE
SE IN QUESTE MURA
SPIRITI INNOCENTI E FRATERNI
ARMATI SOL DI COSCIENZA
IN FACCIA A SPIE TORTURATORI CARNEFICI
VOLLERO
PER RISCATTARE VERGOGNA
PER RESTITUIR DIGNITA'
PER NON RIVELARE IL COMPAGNO
LANGUIRE SOFFRIRE MORIRE
NON TRADIRE
(Epigrafe sulla villa di via Bolognese, a Firenze - dove fu la sede della banda Carita' - nella quale Enrico Bocci fu torturato: e che fu chiamata in quei mesi "Villa triste")
*
GIANFRANCO MATTEI
DOCENTE UNIVERSITARIO DI CHIMICA
NELL'ORA DELL'AZIONE CLANDESTINA
FECE DELLA SUA SCIENZA
ARMA PER LA LIBERTA'
COMUNIONE COL SUO POPOLO
SILENZIOSA SCELTA DEL MARTIRIO
SU QUESTA CASA OVE NACQUE
RIMANGANO INCISE
LE ULTIME PAROLE SCRITTE NEL CARCERE
QUANDO SOTTRASSE AL CARNEFICE
E INVITTA CONSEGNO' ALL'AVVENIRE
LA CERTEZZA DELLA SUA FEDE
"SIATE FORTI - COME IO LO FUI"
Milano 11 dicembre 1916 - Roma febbraio 1944
(Epigrafe sulla casa di Milano, ove nacque l'11 dicembre 1916 Gianfranco Mattei)
*
LA MADRE
QUANDO LA SERA TORNAVANO DAI CAMPI
SETTE FIGLI ED OTTO COL PADRE
IL SUO SORRISO ATTENDEVA SULL'USCIO
PER ANNUNCIARE CHE IL DESCO ERA PRONTO
MA QUANDO IN UN UNICO SPARO
CADDERO IN SETTE DINANZI A QUEL MURO
LA MADRE DISSE
NON VI RIMPROVERO O FIGLI
D'AVERMI DATO TANTO DOLORE
L'AVETE FATTO PER UN'IDEA
PERCHE' MAI PIU' NEL MONDO ALTRE MADRI
DEBBAN SOFFRIRE LA STESSA MIA PENA
MA CHE CI FACCIO QUI SULLA SOGLIA
SE PIU' LA SERA NON TORNERETE
IL PADRE E' FORTE E RINCUORA I NIPOTI
DOPO UN RACCOLTO NE VIENE UN ALTRO
MA IO SONO SOLTANTO UNA MAMMA
O FIGLI CARI
VENGO CON VOI
(Epigrafe dettata per il busto, collocato nella sala del consiglio del Comune di Campegine, di Genoveffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la loro fucilazione)
*
A POCHI METRI DALL'ULTIMA CIMA
AVVOLTA NEL NEMBO
QUALCUNO PIU' SAGGIO DISSE SCENDIAMO
MA LIVIO COMANDA
QUANDO UN'IMPRESA SI E' COMINCIATA
NON VALE SAGGEZZA
A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE
DALLA MONTAGNA NERA
DOPO DIECI ANNI DAL PRIMO CONVEGNO
S'AFFACCIANO LE OMBRE IN VEDETTA
L'HANNO RICONOSCIUTO
SVENTOLANO I VERDI FAZZOLETTI
RICANTAN LE VECCHIE CANZONI
E' LIVIO CHE SALE
E' IL LORO CAPO
CHE PER NON RINUNCIARE ALLA VETTA
TRA I MORTI GIOVANI
GIOVANE ANCH'EGLI
E' VOLUTO RESTARE
ASCIUGHIAMO IL PIANTO
GUARDIAMO SU IN ALTO
IN CERCA DI TE
COME TI VIDERO I TEDESCHI FUGGENTI
FERMO SULLA RUPE
LE SPALLE QUADRATE MONTANARE
LA MASCHIA FRONTE OSTINATA
L'OCCHIO ACCESO DI DOLCE FIEREZZA
FACCI UN CENNO LIVIO
SE VACILLEREMO
A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE
ANCHE SE QUESTO
E'
MORIRE
(Epigrafe per la morte di Livio Bianco avvenuta nel luglio del 1953, per una sciagura di montagna)
*
DALL'XI AGOSTO MCMXLIV
NON DONATA MA RICONQUISTATA
A PREZZO DI ROVINE DI TORTURE DI SANGUE
LA LIBERTA'
SOLA MINISTRA DI GIUSTIZIA SOCIALE
PER INSURREZIONE DI POPOLO
PER VITTORIA DEGLI ESERCITI ALLEATI
IN QUESTO PALAZZO DEI PADRI
PIU' ALTO SULLE MACERIE DEI PONTI
HA RIPRESO STANZA
NEI SECOLI
(Epigrafe apposta dopo la liberazione sulla parete di Palazzo Vecchio che guarda Via dei Gondi, a Firenze)
*
SULLE FOSSE DEL VOSTRO MARTIRIO
NEGLI STESSI CAMPI DI BATTAGLIA
O SUPPLIZIATI DI BELFIORE
O VOLONTARI DI CURTATONE E MONTANARA
DOPO UN SECOLO
MANTOVA VI AFFIDA
QUESTI SUOI CADUTI DELLA GUERRA PARTIGIANA
COME VOI SONO ANDATI INCONTRO ALLA MORTE
A FRONTE ALTA CON PASSO SICURO
SENZA VOLTARSI INDIETRO
ACCOGLIETELI OMBRE FRATERNE
SONO DELLA VOSTRA FAMIGLIA
MUTANO I VOLTI DEI CARNEFICI
RADETZKY O KESSELRING
VARIANO I NOMI DELLE LIBERAZIONI
RISORGIMENTO O RESISTENZA
MA L'ANELITO DEI POPOLI E' UNO
NELLA STORIA DOVE I SECOLI SONO ATTIMI
LE GENERAZIONI SI TRASMETTONO
QUESTA FIAMMA RIBELLE
PATIBOLI E TORTURE NON LA SPENGONO
DOPO CENT'ANNI
QUANDO L'ORA SPUNTA
I CIMITERI CHIAMANO LIBERTA'
DA OGNI TOMBA BALZA UNA GIOVANE SCHIERA
L'AVANZATA RIPRENDE
FINO A CHE OGNI SCHIAVITU' SARA' BANDITA
DAL MONDO PACIFICATO
(Epigrafe murata nella sala del Palazzo Provinciale di Mantova nel primo decennale della Resistenza, giugno 1954)
*
RITORNO DI KESSELRING
NON E' PIU' VERO NON E' PIU' VERO
O FUCILATI DELLA RESISTENZA
O INNOCENTI ARSI VIVI
DI SANT'ANNA E DI MARZABOTTO
NON E' PIU' VERO
CHE NEL ROGO DEI CASALI
DIETRO LE PORTE INCHIODATE
MADRI E CREATURE
TORCENDOSI TRA LE FIAMME
URLAVANO DISPERATAMENTE PIETA'
AI CAMERATI GUASTATORI
CHE SI GLORIARONO DI QUELLE GRIDA
SIA RESA ALFINE GIUSTIZIA
RIPRENDANO TORCE ED ELMETTI
SI SCHIERINO IN PARATA
ALTRI ROGHI DOVRANNO ESSERE ACCESI
PER LA FELICITA' DEL MONDO
NON PIU' FIORI PER LE VOSTRE TOMBE
SONO STATI TUTTI REQUISITI
PER FARE LA FIORITA
SULLE VIE DEL LORO RITORNO
LI COMANDERA' ANCORA
COLL'ONORE MILITARE
CUCITO IN ORO SUL PETTO
IL CAMERATA KESSELRING
IL VOSTRO ASSASSINO
*
IL MONUMENTO A KESSELRING
LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA'
A DECIDERLO TOCCA A NOI
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITA'
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIU' DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI SI ADUNARONO
PER DIGNITA' NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA
(Lapide murata nel Palazzo Comunale di Cuneo il 21 dicembre 1952)
*
ALL'OMBRA DI QUESTE MONTAGNE
IL 12 SETTEMBRE 1943
POCHI RIBELLI QUI CONVENUTI
ARMATI DI FEDE E NON DI GALLONI
FURONO LA PRIMA PATTUGLIA
DELLA RESISTENZA PIEMONTESE
CHE DOPO DUE INVERNI
CON DUCCIO E LIVIO AL COMANDO
PER OGNI CADUTO CENTO SOPRAGGIUNTI
DIVENTO'
L'ESERCITO DI GIUSTIZIA E LIBERTA'
DILAGANTE VITTORIOSO IN PIANURA
NEL PRIMO DECENNALE
I VIVI SALUTANO I MORTI
DORMITE IN PACE COMPAGNI
L'IMPEGNO DI MARCIARE INSIEME
VERSO L'AVVENIRE
NON E' CADUTO
(Epigrafe murata sulla Chiesa di Madonna del Colletto, inaugurata il 27 settembre 1953 con un discorso di Ferruccio Parri)
*
CONTRO OGNI RITORNO
INERMI BORGATE DELL'ALPE
ASILO DI RIFUGIATI
PRESE D'ASSALTO COI LANCIAFIAMME
ARSI VIVI NEL ROGO DEI CASALI
I BAMBINI AVVINGHIATI ALLE MADRI
FOSSE NOTTURNE SCAVATE
DAGLI ASSASSINI IN FUGA
PER NASCONDERVI STRAGI DI TRUCIDATI INNOCENTI
QUESTO VI RIUSCI'
S. TERENZIO BERGIOLA ZERI VINCA
FORNO MOMMIO TRAVERDE S. ANNA S. LEONARDO
SCRIVETE QUESTI NOMI
SON LE VOSTRE VITTORIE
MA ESPUGNARE QUESTE TRINCEE DI MARMO
DI DOVE IL POPOLO APUANO
CAVATORI E PASTORI
E LE LORO DONNE STAFFETTE
TUTTI ARMATI DI FAME E DI LIBERTA'
VI SFIDAVA BEFFARDO DA OGNI CIMA
QUESTO NON VI RIUSCI'
ORA SUL MARE SON TORNATI AL CARICO I VELIERI
E NELLE CAVE I BOATI DELLE MINE
CHIAMAN LAVORO E NON GUERRA
MA QUESTA PACE NON E' OBLIO
STANNO IN VEDETTA
QUESTE MONTAGNE DECORATE DI MEDAGLIE D'ORO
AL VALORE PARTIGIANO
TAGLIENTI COME LAME
IMMACOLATO BALUARDO SEMPRE ALL'ERTA
CONTRO OGNI RITORNO
(Epigrafe scolpita sul marmo della stele commemorativa delle Fosse del Frigido, inaugurata il 21 ottobre 1954)
*
FANTASMI
NON RAMMARICATEVI
DAI VOSTRI CIMITERI DI MONTAGNA
SE GIU' AL PIANO
NELL'AULA OVE FU GIURATA LA COSTITUZIONE
MURATA COL VOSTRO SANGUE
SONO TORNATI
DA REMOTE CALIGINI
I FANTASMI DELLA VERGOGNA
TROPPO PRESTO LI AVEVAMO DIMENTICATI
E' BENE CHE SIANO ESPOSTI
IN VISTA SU QUESTO PALCO
PERCHE' TUTTO IL POPOLO
RICONOSCA I LORO VOLTI
E SI RICORDI
CHE TUTTO QUESTO FU VERO
CHIEDERANNO LA PAROLA
AVREMO TANTO DA IMPARARE
MANGANELLI PUGNALI PATIBOLI
VENT'ANNI DI RAPINE DUE ANNI DI CARNEFICINE
I BRIGANTI SUGLI SCANNI I GIUSTI ALLA TORTURA
TRIESTE VENDUTA AL TEDESCO
L'ITALIA RIDOTTA UN ROGO
QUESTO SI CHIAMA GOVERNARE
PER FAR GRANDE LA PATRIA
APPRENDEREMO DA FONTE DIRETTA
LA STORIA VISTA DALLA PARTE DEI CARNEFICI
PARLERANNO I DIPLOMATICI DELL'ASSE
I FIERI MINISTRI DI SALO'
APRIRANNO
I LORO ARCHIVI SEGRETI
DI OGNI IMPICCATO SAPREMO LA SEPOLTURA
DI OGNI INCENDIO SI RITROVERA' IL PROTOCOLLO
CIVITELLA SANT'ANNA BOVES MARZABOTTO
TUTTE IN REGOLA
SAPREMO FINALMENTE
QUANTO COSTO' L'ASSASSINIO
DI CARLO E NELLO ROSSELLI
MA FORSE A QUESTO PUNTO
PREFERIRANNO RINUNCIARE ALLA PAROLA
PECCATO
QUESTI GRANDI UOMINI DI STATO
AVREBBERO TANTO DA RACCONTARE
(Epigrafe pubblicata sul "Ponte" dopo le elezioni politiche del 7 giugno 1953)
14. PER EUGENIO GARIN NEL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA
Ricorre il 29 dicembre il decimo anniversario della scomparsa di Eugenio Garin (Rieti, 9 maggio 1909 - Firenze, 29 dicembre 2004), illustre storico e filosofo, maestro di rigore morale e intellettuale, persona di forte e luminoso impegno culturale e civile per la pace e la democrazia, per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per la liberazione dell'umanita' intera da tutte le menzogne, le oppressioni, le iniquita', le violenze.
Autore di opere su cui generazioni di studiosi sono cresciute, su cui generazioni di persone impegnate per la verita' e la giustizia si sono formate, opere che sono monumenti di scienza e sapienza, di metodo e di testimonianza, opere che sono strumenti di rischiaramento delle intelligenze e delle coscienze, chiavi di accesso al sapere - al conoscere, al comprendere, al sentire - che libera e responsabilizza, che predispone all'azione meditata e buona, alla vita consapevole e degna, che umanizza e rende migliori.
Quale grande dono e' stato il suo magistero.
Lo ricordiamo con gratitudine che non si estingue.
Nell'anniversario della scomparsa, avvenuta il 30 dicembre 1997, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda Danilo Dolci, "il Gandhi italiano", una delle figure piu' luminose della nonviolenza, della lotta contro la mafia, dell'educazione maieutica liberatrice, della promozione della dignita' umana, della giustizia sociale, del diritto al lavoro e a un ambiente vivibile, della pace e della difesa dei beni comuni.
Per me che scrivo queste righe - come per tutte le persone di volonta' buona che lo hanno conosciuto e quindi amato - e' stato non solo un maestro e un compagno di lotte necessarie, ma anche un autentico esempio di pensiero e di azione, e un amico generoso e sollecito.
Nel ricordarlo con gratitudine, ancora una volta mi sembra giusto ed utile proporne l'esempio e la sequela a tutte le persone in lotta per la comune liberazione, a tutte le persone che vogliano esercitare la virtu' dell'empatia, della responsabilita', della solidarieta'.
La nonviolenza e' in cammino.
*
Allegato primo. Una breve notizia su Danilo Dolci
Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel '43 dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'. Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso sul finire del 1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento" ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il 28 giugno
*
Allegato secondo: Cantata per Danilo
[Testo pubblicato originariamente ne "La nonviolenza e' in cammino" nel 2002]
Giunse Danilo da molto lontano
in questo paese senza speranza
ma la speranza c'era, solo mancava
Danilo per trovarcela nel cuore.
Giunse Danilo armato di niente
per vincere i signori potentissimi
ma non cosi' potenti erano poi,
solo occorreva che venisse Danilo.
Giunse Danilo e volle essere uno
di noi, come noi, senza apparecchi
ma ci voleva di essere Danilo
per averne la tenacia, che rompe la pietra.
Giunse Danilo e le conobbe tutte
le nostre sventure, la fame e la galera.
Ma fu cosi' che Danilo ci raggiunse
e resuscito' in noi la nostra forza.
Giunse Danilo inventando cose nuove
che erano quelle che sempre erano nostre:
il digiuno, la pazienza, l'ascolto per consiglio
e dopo la verifica in comune, il comune deliberare e il fare.
Giunse Danilo, e piu' non se ne ando'.
Quando mori' resto' con noi per sempre.
16. SE DALLE TRAGEDIE SI APPRENDE QUALCOSA. UNA LETTERA AL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Egregie ministre ed egregi ministri,
dalla tragedia del traghetto "Norman Atlantic", che ha profondamente commosso tutti gli italiani, si coglie empaticamente - con il cuore - oltre che razionalmente per lampante analogia quale terribile esperienza deve essere quella dei migranti che per cercar di salvare le loro vite e migliorare la loro sorte, in fuga da guerre e dittature, da fame e terrore, si mettono in mare nella piu' totale incertezza sul loro destino, nel rischio continuo del naufragio e della morte, facendosi forza grazie alla speranza di giungere nel nostro paese, nel nostro continente, e di trovare qui l'umanita' come dovrebbe essere, l'umanita' capace di compassione e di solidarieta', l'umanita' consapevole che vi e' una sola famiglia umana e tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle.
*
C'e' un modo per far cessare immediatamente e del tutto la strage dei migranti nei naufragi del Mediterraneo; c'e' un modo di impedire che finiscano negli artigli assassini delle mafie schiaviste; c'e' un modo di salvare le loro vite e le nostre coscienze: abolire immediatamente le scellerate misure hitleriane italiane ed europee che negano il primario diritto di ogni essere umano a salvare la propria vita, a chiedere e trovare soccorso e accoglienza; abolire immediatamente le scellerate misure hitleriane italiane ed europee che negano il diritto di esseri umani in estremo pericolo a sfuggire alla violenza e alla morte muovendosi liberamente nel mondo che e' la casa comune dell'umanita' intera; abolire immediatamente le scellerate misure hitleriane italiane ed europee che sono le prime responsabili di quelle atroci stragi.
Ed insieme cessare di portare, favoreggiare ed imporre nei loro paesi guerra e razzismo, imperialismo ed ecocidio, terrorismi e dittature, schiavitu' e rapina, miseria e dolore, fame e morte.
Salvare le vite: e' il primo dovere di ogni persona, ed a maggior ragione e' il primo dovere di ogni consorzio civile, di ogni istituzione democratica.
*
Sollecitando una presa di coscienza e un impegno esplicito, concreto, immediato; sollecitando il ritorno al rispetto della Costituzione della Repubblica italiana che fa obbligo di salvare le vite, rispettare i diritti umani, ripudiare la guerra e le stragi; sollecitando l'accoglimento di tutte le ragionevoli, indispensabili proposte formulate nella "Carta di Lampedusa", vi chiediamo ancora una volta di abolire subito tutte le misure razziste assassine, vi chiediamo ancora una volta di salvare subito le vite che tuttora sciaguratamente contribuite ad annientare.
Consentite ad ogni essere umano di trovare aiuto, accoglienza e assistenza; di salvare la propria vita; di non esporsi a pericoli estremi: consentite a chi fugge dall'orrore di poter giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, con la protezione che la nostra legge fondamentale solennemente garantisce.
Basta una semplice vostra deliberazione per far cessare le stragi dei migranti nel Mediterraneo, per salvare innumerevoli vite umane: date subito finalmente quel voto.
17. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Cornelius Castoriadis, [Quattro testi], pp.
*
Riletture
- Michelangelo Bovero, Virgilio Mura, Franco Sbarberi (a cura di), I dilemmi del liberalsocialismo, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1994, pp. 374.
18. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
19. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2542 del 24 novembre 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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