[Nonviolenza] Archivi. 203
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- Date: Mon, 7 Nov 2016 15:29:19 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Numero 203 del 7 novembre 2016
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di giugno 2014 (parte prima)
2. Una lettera ai parlamentari
3. Se il 2 giugno...
4. Al Sindaco di Viterbo: Istituire al piu' presto la Consulta comunale per l'immigrazione ed i consiglieri comunali stranieri aggiunti
5. Contro il militarismo, il nazionalismo, il razzismo, il maschilismo
6. Al sindaco del Comune di Viterbo, per la formazione della Polizia Locale alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza
7. Una lettera personale ad alcuni parlamentari, per una legge per la formazione delle forze di polizia alla nonviolenza
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2014 (PARTE PRIMA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2014.
2. UNA LETTERA AI PARLAMENTARI
Oggetto: proposta di presentazione di un disegno di legge per la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza
Gentili parlamentari,
vi scriviamo per chiedervi di impegnarvi per la presentazione di un disegno di legge per la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.
Tale proposta gia' formulammo anni fa, e nel 2001 - dopo la tragedia di Genova - essa mise capo a un disegno di legge sottoscritto da rappresentanti di tutti gli schieramenti politici allora presenti in parlamento (primo firmatario l'allora senatore Achille Occhetto), disegno di legge che purtroppo non fu mai "calendarizzato" e resto' quindi lettera morta.
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Tutti sanno quanto sia arduo il lavoro delle forze dell'ordine. E quanto rischioso. A maggior ragione occorre che chi lo svolge non sia incline alla violenza, o peggio ancora preda del culto della violenza.
Il potere che lo stato delega alle forze di polizia e' cruciale: l'esercizio concreto del monopolio della forza. Chi ne dispone deve essere proprio per questo adeguatamente preparato per evitare di abusarne.
Formare le forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle fondamentali risorse concettuali e tecniche, analitiche ed operative proprie della nonviolenza e' assolutamente decisivo. E necessario. E urgente.
Formare le polizie nazionali e le polizie locali alla conoscenza e all'uso della nonviolenza ci sembra indispensabile, per evitare che si ripetano altre tragedie, per garantire i diritti e i doveri di tutti, per promuovere il rispetto della vita e della dignita' di ogni persona.
Aggiungiamo anche una meditazione di Mohandas K. Gandhi (da Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996, p. 144; e' un estratto da un articolo pubblicato su "Harijan" del primo settembre 1940): "Io ho ammesso che anche in uno stato nonviolento potrebbe essere necessaria una forza di polizia. Questo, lo confesso, e' un sintomo dell'imperfezione del mio ahimsa. Non ho il coraggio di affermare che potremo fare a meno di una forza di polizia come lo affermo riguardo all'esercito. Naturalmente posso immaginare, e immagino uno stato nel quale la polizia non sara' necessaria; ma se riusciremo a realizzarlo o meno soltanto il futuro potra' deciderlo.
"La polizia che io concepisco tuttavia sara' di tipo totalmente diverso da quella oggi esistente. Le sue file saranno composte da seguaci della nonviolenza. Questi saranno i servitori e non i padroni del popolo. Il popolo dara' loro spontaneamente tutto il suo aiuto, e grazie alla reciproca collaborazione, essi saranno in grado di far fronte con facilita' ai disordini, che saranno peraltro in continua diminuzione. La forza di polizia disporra' di alcune armi, ma ne fara' uso solo raramente, se non addirittura affatto. Di fatto i poliziotti saranno dei riformatori".
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Alleghiamo (allegato primo) il testo del ddl che fu predisposto e presentato (ma che purtroppo non fu mai calendarizzato) nel 2001; alleghiamo altresi' (allegato secondo) il resoconto della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa che si svolse il 6 dicembre 2001 al Senato della Repubblica; alleghiamo inoltre (allegato terzo) un elenco dei primi parlamentari che nel 2001 espressero attenzione e sostegno all'iniziativa; infine, superando l'imbarazzo e scusandoci per l'ineleganza (ma chi scrive queste righe e' una persona vecchia che da molti anni difficilmente si muove da Viterbo, cosicche' chi oggi siede in parlamento puo' non aver mai avuto occasione di conoscerla, e quindi legittimamente potrebbe volerne sapere di piu' sulla persona che formula questa richiesta di impegno), alleghiamo anche (allegato quarto) una breve notizia su chi firma questa lettera, sperando che possa servire a garantire della serieta' dell'iniziativa.
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Per ulteriori informazioni cfr. introduttivamente i materiali documentari ripubblicati nel recentissimo fascicolo del nostro notiziario telematico quotidiano "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 1653 del 30 maggio 2014, disponibile on line alla url:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00066.html
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Per una bibliografia essenziale rinviamo ai seguenti testi:
1. Alcuni testi specifici
- Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, Codice etico per una polizia democratica, Sapere 2000, Roma 2002;
- Emanuele Arielli, Giovanni Scotto, Conflitti e mediazione, Bruno Mondadori, Milano 2003;
- Andrea Cozzo, Gestione creativa e nonviolenta delle situazioni di tensione. Manuale di formazione per le Forze dell'ordine, Gandhi Edizioni, Pisa 2007;
- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003.
2. Alcuni testi di riferimento
- Vittorino Andreoli, La violenza, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1993, 2003;
- Hannah Arendt, La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, 1993;
- Franco Basaglia, Scritti, Einaudi, Torino 1981-1982;
- Zygmunt Bauman, La societa' sotto assedio, Laterza, Roma-Bari 2003, 2005;
- Zygmunt Bauman, Paura liquida, Laterza, Roma-Bari 2008, 2009;
- Zygmunt Bauman, David Lyon, Sesto potere. La sorveglianza nella modernita' liquida, Laterza, Roma-Bari 2014;
- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2005;
- Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Libreria Feltrinelli, Milano s. d. (ma 1967), Linea d'ombra, Milano 1989 (ed anche in Aldo Capitini, Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992);
- Adriana Cavarero, Orrorismo ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007;
- Alessandro Dal Lago, La produzione della devianza. Teoria sociale e meccanismi di controllo, Feltrinelli, Milano 1981;
- Franco Fedeli, Polizia e democrazia, Edizioni Studio Tesi, 1978;
- Erich Fromm, Fuga dalla liberta', Edizioni di Comunita', Milano 1963, 1979;
- Michel Foucault, Sorvegliare e punire, Einaudi, Torino 1976;
- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996;
- Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986;
- Emmanuel Levinas, Ethique et infini, Fayard, Paris 1982, Libraire Generale Française, Paris 1997;
- Stanley Milgram, Obbedienza all'autorita', Einaudi, Torino 2003;
- Salvatore Palidda, Polizia postmoderna, Feltrinelli, Milano 2000;
- Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006;
- Giuliano Pontara, La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996;
- Stefano Rodota', La vita e le regole, Feltrinelli, Milano 2007;
- Françoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli, Milano 2001;
- Edith Stein, L'empatia, Franco Angeli, Milano 1986, 2006;
- Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio Ubaldini, Roma 1971.
3. Dizionari
- Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia, Utet, Torino 1971, 1977;
- Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino (diretto da), Dizionario di politica, Utet, Torino 1983, 1990, Tea, Milano 1990, 1992;
- Umberto Galimberti, Enciclopedia di psicologia, Garzanti, Milano 1999, 2003;
- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, 1993, Tea, Milano 1993.
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Restando a disposizione ed auspicando un vostro sostegno all'iniziativa, vogliate gradire distinti saluti.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 31 maggio 2014
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Allegato primo: Il testo del disegno di legge di iniziativa dei senatori Occhetto ed altri recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" (2001)
Articolo 1 (Norme di principio)
1. L'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia indicate all'articolo 16 della legge 1 aprile 1981, n. 121 e successive modificazioni e integrazioni, sono svolte mediante programmi ed attivita' didattiche coerentemente ispirati ai valori della Costituzione della Repubblica con particolare riferimento agli articoli 2 e 27 e ai principi contenuti nella "Carta dei Diritti fondamentali" dell'Unione Europea.
Articolo 2 (Direttive del Ministro dell'Interno)
1. Il Ministro dell'Interno, nelle sue attribuzioni di responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di autorita' nazionale di pubblica sicurezza,
- impartisce annualmente le direttive generali per l'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento svolte dal sistema degli Istituti e delle Accademie delle forze di polizia introducendo le metodologie didattiche piu' idonee ad elevare la conoscenza e l'uso dei valori, delle tecniche, delle modalita' di servizio e delle strategie della nonviolenza;
- fissa gli obiettivi generali da raggiungere sia annualmente e sia nell'intero ciclo d'istruzione;
- vigila sugli indirizzi didattici e verifica la qualita' degli interventi formativi realizzati, relativamente alla promozione della coscienza civica e al rigoroso apprendimento di una deontologia professionale che sia conforme alle funzioni difensive e nonviolente delle forze dell'ordine;
- fissa la durata inderogabile dei corsi di istruzione per le varie qualifiche del personale di nuova assunzione in servizio;
- si avvale della consulenza di docenti e ricercatori esperti in materia di formazione alla nonviolenza e dei responsabili delle strutture formative e addestrative attualmente operanti nelle forze dell'ordine sia per l'approntamento della specifica normativa che per la qualificazione dei docenti.
Articolo 3 (Relazione annuale sull'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento)
1. Il Ministro dell'Interno inoltra annualmente alle Camere, prima della scadenza dei termini di presentazione della Legge Finanziaria e della Legge di Bilancio, una particolareggiata relazione sull'attivita' svolta dal sistema degli istituti d'istruzione delle forze di polizia, nella quale siano esposti:
- gli obiettivi didattici formulati all'inizio dell'anno di gestione;
- gli indirizzi seguiti per il miglioramento continuo della preparazione professionale, nei profili deontologico-valoriale, tecnico operativo e gestionale;
- i modelli di valutazione adottati sia per la programmazione scientifico-didattica e sia per la verifica dei risultati;
- i risultati raggiunti in termini di preparazione del personale delle forze di polizia di ogni ordine e grado ed in termini di miglioramento qualitativo delle metodologie e delle tecniche di insegnamento, ivi comprese metodologie di servizio nonviolento;
- gli obiettivi didattici per l'anno successivo e i programmi di studio e di ricerca previsti a supporto dell'attivita' degli istituti e del miglioramento continuo della qualita' dei curricula formativi.
2. La relazione, trasmessa ai Presidenti della Camera e del Senato, e' inoltrata al Comitato di cui al successivo articolo 4 della presente legge.
Articolo 4 (Comitato parlamentare per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia)
1. Ai fini della promozione degli indirizzi formativi ispirati al miglioramento continuo della qualita' delle forze di polizia, e' istituito il Comitato parlamentare per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia.
2. Il Comitato e' composto da cinque deputati e da cinque senatori, nominati dai Presidenti della Camera e del Senato, sentiti i Presidenti dei Gruppi Parlamentari.
3. Il Comitato
- elegge al suo interno il Presidente e resta in carica per tutta la legislatura;
- svolge approfondimenti conoscitivi, mediante audizioni e sopralluoghi;
- discute e valuta la relazione annuale del Ministro dell'Interno, di cui all'articolo 3 della presente legge;
- trasmette semestralmente una nota e annualmente una relazione su quanto emerso dai relativi lavori alle Commissioni Affari Costituzionali della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
4. Il Comitato, ogni qualvolta si renda opportuno acquisire elementi e valutazioni, delibera di audire il Ministro dell'Interno, o il Sottosegretario di Stato delegato, i responsabili delle forze di polizia e chiunque altri ricopra un incarico istituzionale nel campo dell'istruzione del personale delle forze di polizia.
Articolo 5 (Copertura finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge valutati complessivamente in ventimila milioni si provvede mediante l'utilizzo del fondo di riserva per le spese impreviste per l'anno 2001.
Articolo 6 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
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Allegato secondo: Una conferenza stampa del 6 dicembre 2001 al Senato della Repubblica
- Si e' svolta oggi la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza
Si e' svolta oggi, giovedi' 6 dicembre 2001, presso la Sala Rossa del Senato della Repubblica a Roma, la conferenza stampa di presentazione pubblica della proposta di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento delle forze di polizia" che ha come primo firmatario il senatore Achille Occhetto ed e' stata sottoscritta da vari parlamentari di diverse forze politiche; e' la proposta di legge che prevede la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.
- Resoconto della conferenza stampa
La conferenza stampa e' stata presieduta dal senatore Cesare Salvi, vicepresidente del Senato della Repubblica.
Il senatore Achille Occhetto ha illustrato la proposta di legge, ricostruendone le motivazioni ed analizzando il contesto attuale.
Il senatore Guido Calvi ha definito la proposta di legge come un atto di civilta' ed ha evidenziato come essa affermi il principio della legalita'.
Il regista Citto Maselli e' intervenuto anche a nome degli altri registi cinematografici presenti (tra cui alcuni veri e propri monumenti viventi della cultura italiana come Mario Monicelli e Gillo Pontecorvo).
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Peppe Sini ha ricostruito la genesi della proposta, il coinvolgimento nella elaborazione e discussione preliminare di tante associazioni (in primo luogo numerose associazioni sindacali e culturali delle forze di polizia), istituzioni, movimenti nonviolenti, e di illustri studiosi di fama internazionale. Una proposta di legge "per" e non "contro"; una proposta di legge utile alle forze dell'ordine, utile alla legalita', utile alla sicurezza pubblica ed al rispetto e alla promozione dei diritti umani.
Il senatore Francesco Martone ha inquadrato l'iniziativa nell'ambito di un piu' ampio impegno per la democrazia e la legalita'.
Il senatore Luigi Malabarba ha analizzato l'importanza dell'iniziativa anche in relazione a rilevanti vicende politiche, sociali e culturali odierne.
Il senatore Vittorio Parola, una figura tra le piu' qualificate dell'impegno democratico e della societa' civile, ha sottolineato l'importanza della scelta della nonviolenza come risorsa per la societa'.
La conferenza stampa e' stata un'occasione di riflessione particolarmente rilevante; la partecipazione e' stata ampia ed assai qualificata.
Tra i presenti alla conferenza segnaliamo anche la senatrice Tana De Zulueta ed altri parlamentari; una figura storica del movimento sindacale di polizia come il dottor Delfino Santaniello; l'onorevole Franco Grillini, una delle figure piu' rilevanti della societa' civile; il sociologo Maurizio Fiasco, profondo studioso dei temi della sicurezza pubblica; personalita' della cultura come i registi cinematografici Mario Monicelli, Gillo Pontecorvo, Daniele Segre.
Alla conferenza sono pervenuti messaggi di saluto da parte di illustri studiosi e rappresentanti della cultura e dell'impegno nonviolento, come il professor Alberto L'Abate, il peace-researcher Giovanni Scotto, il direttore di "Azione Nonviolenta" Mao Valpiana.
- Una riflessione del responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo (la struttura pacifista nonviolenta che da oltre un anno ha promosso l'iniziativa), commentando la presentazione della proposta di legge, ha sottolineato che la nonviolenza e' una grande risorsa per la democrazia, la legalita', i diritti umani; ed oggi piu' che mai vi e' bisogno dell'impegno di tutti in difesa ed a promozione della legalita', della democrazia, dei diritti umani.
Sini ha inoltre evidenziato come la proposta di legge vuole mettere a disposizione di tutto il personale delle forze dell'ordine i valori e gli strumenti teorici e pratici della nonviolenza; proprio perche' le forze dell'ordine svolgono una funzione decisiva di difesa della sicurezza pubblica, di tutela della legalita', di garanzia del rispetto dei diritti di tutte le persone, cosi' come prevede l'ordinamento vigente, e' utile e necessario che possano disporre di una formazione che permetta di avvalersi delle grandi risorse della nonviolenza sul piano formativo, comunicativo, relazionale ed operativo.
Il responsabile della struttura pacifista promotrice dell'iniziativa auspica che alla proposta di legge si associno tutti i parlamentari di qualunque schieramento politico che vogliano essere fedeli al dettato costituzionale, ed impegnarsi per la legalita', la democrazia e la difesa e promozione della sicurezza pubblica e dei diritti umani.
Peppe Sini segnala altresi' come gia' alcune istituzioni abbiano iniziato con i propri corpi di polizia locale la sperimentazione della formazione alla nonviolenza: ad esempio il Comune di Milano, che prevede la formazione alla nonviolenza dei vigili urbani, con la supervisione della professoressa Marianella Sclavi.
Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha promosso anche un appello a tutti gli enti locali affinche' sostengano la proposta di legge e realizzino la formazione alla nonviolenza dei corpi di polizia locale (ad esempio i corpi di polizia municipale).
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Allegato terzo: Alcuni parlamentari che nel 2001 espressero attenzione e sostegno all'iniziativa
Tra i membri del Senato della Repubblica hanno gia' espresso attenzione e sostegno tra i primi: Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan.
Tra i membri della Camera dei Deputati hanno espresso attenzione e sostegno tra i primi: Fulvia Bandoli, Franca Bimbi, Marida Bolognesi, Paolo Cento, Laura Cima, Elettra Deiana, Titti De Simone, Alfiero Grandi, Franco Grillini, Mimmo Luca', Marcella Lucidi, Giorgio Panattoni, Alfonso Pecoraro Scanio, Roberta Pinotti, Giuliano Pisapia, Aldo Preda, Ermete Realacci, Carlo Rognoni, Giovanni Russo Spena, Piero Ruzzante, Vincenzo Siniscalchi, Francesco Tolotti, Tiziana Valpiana, Luciano Violante.
Tra i membri del Parlamento Europeo hanno gia' espresso attenzione e sostegno: il vicepresidente del Parlamento Europeo Renzo Imbeni, ed i parlamentari europei Giuseppe Di Lello, Claudio Fava, Luisa Morgantini, Giovanni Pittella.
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Allegato quarto: Una breve notizia su chi invia questa lettera
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio (ha preso parte al movimento antinucleare fin dalla prima iniziativa a Montalto di Castro); dalla meta' degli anni Settanta e' stato uno dei principali animatori della sinistra antitotalitaria a Viterbo; e' stato segretario provinciale del Pdup, il "Partito di unita' proletaria per il comunismo", fino all'autoscioglimento del partito nel 1984; negli anni '90 ha preso parte all'esperienza del "Movimento per la democrazia - la Rete", rappresentativa del movimento antimafia nelle istituzioni; obiettore di coscienza al servizio militare, dagli anni Settanta e' persona amica della nonviolenza (condividendo la formulazione di Aldo Capitini); nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti lotte contro le istituzioni totali e per i diritti umani e rilevanti campagne di solidarieta' concreta; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1991 e' stato processato ed assolto per la sua azione contro la guerra del Golfo; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia (anche per questa iniziativa ha subito un processo conclusosi con l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti); nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e animato due delle piu' importanti e vittoriose campagne ambientaliste nell'Alto Lazio: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo dal 2007; negli anni '80 e '90 e' stato tra i principali redattori del settimanale "Sotto voce" che a Viterbo condusse fondamentali inchieste contro i poteri criminali e il regime della corruzione; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" e promosso la campagna a livello nazionale con questa denominazione.
3. SE IL 2 GIUGNO...
Se il 2 giugno e' la festa della repubblica allora e' la festa della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra: e quindi e' assurdo e criminale che lo stato italiano continui a partecipare alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan; e' assurdo e criminale che continui nel riarmo; e' assurdo e criminale che resti in quell'alleanza massacratrice che e' la Nato invece di chiederne lo scioglimento.
Se il 2 giugno e' la festa della repubblica allora e' la festa della Costituzione repubblicana che riconosce e difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani: e quindi e' assurdo e criminale che lo stato italiano continui a perseguitare i migranti con infami politiche razziste e schiaviste.
Se il 2 giugno e' la festa della repubblica allora e' la festa della Costituzione repubblicana che afferma l'eguaglianza di diritti: e quindi e' assurdo e criminale che lo stato italiano continui ad essere complice dei poteri rapinatori, sfruttatori e usurai, del regime della corruzione e dei poteri mafiosi, del modo di produzione che privilegia la massimizzazione del profitto fino ad esercitare ogni violenza nei confronti degli esseri umani (ridotti a mera forza lavoro, esercito di riserva, mandria di consumatori) e della natura (considerata come scrigno di materie prime da rapinare, avvelenare ed esaurire senza scrupoli).
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La repubblica e' la cosa di tutti: il bene comune, la condivisione, la responsabilita'.
La repubblica e' la casa di tutti: la civile convivenza, la biosfera, la cura reciproca.
La repubblica e' l'antifascismo in atto.
La repubblica e' la nonviolenza in cammino.
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Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi alla guerra, alle armi, a tutti i poteri armati, a tutte le uccisioni.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi al razzismo, alla discriminazione ed a tutte le persecuzioni.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi all'economia della schiavitu'.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi alla rapina, alla devastazione e alla distruzione della natura.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi al potere maschilista e patriarcale che e' la prima radice di ogni oppressione, di ogni violenza.
Vi e' una sola umanita'.
4. LETTERE. AL SINDACO DEL COMUNE DI VITERBO: ISTITUIRE AL PIU' PRESTO lA CONSULTA COMUNALE PER L'IMMIGRAZIONE ED I CONSIGLIERI COMUNALI STRANIERI AGGIUNTI
Al Sindaco del Comune di Viterbo
e per opportuna conoscenza:
a tutti gli assessori della Giunta Comunale
a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale
alla Segretaria generale del Comune
Oggetto: Istituire al piu' presto la Consulta comunale per l'immigrazione ed i consiglieri comunali stranieri aggiunti.
Signor Sindaco,
credo che lei si renda conto di quanto numerosa ed importante sia la presenza a Viterbo di persone qui residenti nate in altri paesi e non cittadine italiane.
Esse svolgono lavori indispensabili particolarmente nei settori produttivi agricolo ed artigiano, cosi' come nell'assistenza alle persone in condizioni di difficolta'.
Costituiscono una preziosa risorsa per l'economia locale e svolgono una essenziale funzione di solidarieta' sociale. Ma sovente subiscono condizioni di sfruttamento assai gravi, che violano i piu' fondamentali diritti umani.
Quanti di questi lavoratori dispongono di regolari contratti contribuiscono altresi' al sistema previdenziale a vantaggio della popolazione italiana.
Non pochi di loro hanno ricongiunto o stanno ricongiungendo qui le loro famiglie scegliendo di essere concittadini viterbesi a tutti gli effetti per il presente e per l'avvenire. E vi sono famiglie i cui figli sono nati a Viterbo e quindi a maggior ragione sono nostri concittadini in primis et ante omnia.
Ebbene, occorre che queste persone, che a Viterbo sono migliaia in un comune di sessantamila abitanti, abbiano finalmente voce in capitolo nelle politiche locali, abbiano modo di partecipare alla vita pubblica locale, siano messe in condizione di prendere parte ai processi decisionali dell'amministrazione comunale.
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Sono pertanto a proporre nuovamente che:
1. sia al piu' presto istituita a Viterbo la Consulta comunale per l'immigrazione, che sia primo strumento di promozione della partecipazione alla vita pubblica ed all'amministrazione locale;
2. sia al piu' presto istituita una rappresentanza di consiglieri comunali stranieri aggiunti, adottando una delle forme gia' ampiamente sperimentate in vari Comuni d'Italia, da Nonantola (che diede avvio all'esperienza nel secolo scorso) fino a Roma.
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Personalmente ritengo che il Parlamento debba procedere celermente con legge ordinaria al riconoscimento del diritto di voto amministrativo per tutti i residenti; e che debba altresi' procedere celermente con legge di rilevanza costituzionale al riconoscimento del diritto di voto politico per tutti i residenti trascorso un ragionevole lasso di tempo (vi sono esperienze europee significative: un tempo adeguato potrebbe essere di sei mesi di residenza effettiva); cosi' come in merito alla cittadinanza il Parlamento debba anche legiferare il passaggio dal criterio dello ius sanguinis al criterio dello ius soli; ma in attesa che il Parlamento assuma questi provvedimenti di civilta' necessari in un mondo sempre piu' interconnesso, credo sia bene che fin d'ora a livello locale e nell'ambito delle leggi vigenti si sperimentino buone pratiche di partecipazione democratica: la Consulta comunale per l'immigrazione e l'istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti sono appunto due buone pratiche da avviare al piu' presto.
Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, distinti saluti
5. CONTRO IL MILITARISMO, IL NAZIONALISMO, IL RAZZISMO, IL MASCHILISMO
Si e' svolto la mattina di lunedi' 2 giugno 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", in occasione della festa della Repubblica, un incontro di riflessione sul tema: "Contro il militarismo, il nazionalismo, il razzismo, il maschilismo".
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati numerosi articoli della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani, e con particolare commozione alcune lettere di martiri della Resistenza.
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Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha denunciato come abusive ed infami le parate militari e le esibizioni scioviniste.
In base alla sua Costituzione la repubblica italiana riconosce l'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani; la repubblica italiana ripudia la guerra; la repubblica italiana e' impegnata per la pace, la cooperazione tra i popoli, la dignita' umana, la solidarieta' e la liberazione dell'intera umanita'.
Le guerre, gli eserciti e le armi sono nemici della repubblica, sono la negazione della democrazia, sono il contrario della civilta' e della solidarieta'.
Il nazionalismo e' nemico della repubblica, e' una ideologia stupida e criminale, e' - come disse una volta per sempre il dottor Johnson - "l'ultimo rifugio delle canaglie".
Il razzismo e' un nemico della repubblica e un crimine contro l'umanita'.
Il maschilismo e' il primo nemico della repubblica, la prima radice di ogni oppressione, la piu' grave aggressione contro l'umanita'.
Nel giorno della repubblica affermiamo una volta ancora che c'e' una sola umanita'.
Nel giorno della repubblica affermiamo una volta ancora che l'Italia e' una repubblica democratica nata dalla Resistenza antifascista, fondata sulla Costituzione che difende e promuove i diritti di tutti gli esseri umani.
Nel giorno della repubblica affermiamo una volta ancora che deve cessare immediatamente l'insensata e criminale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.
Nel giorno della repubblica affermiamo una volta ancora che occorre procedere al disarmo ed alla smilitarizzazione.
Nel giorno della repubblica affermiamo una volta ancora che occorre abrogare immediatamente tutte le scellerate misure razziste che violano i diritti umani dei migranti.
Nel giorno della repubblica affermiamo una volta ancora che occorre contrastare e sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale.
Nel giorno della repubblica riaffermiamo le idee, le lotte e le speranze dei grandi esuli europei che a Londra nell'Ottocento seppero pensare e volere la liberazione per l'umanita' intera: come Giuseppe Mazzini, Karl Marx, Mikhail Bakunin, Aleksandr Herzen, ed i loro eredi novecenteschi: come Rosa Luxemburg, Antonio Gramsci, Virginia Woolf, Simone Weil, Mohandas Gandhi, Martin Luther King, Aldo Capitini, Hannah Arendt, Franca Ongaro Basaglia, Chico Mendes, Danilo Dolci, Luce Fabbri.
Viva la repubblica. Viva l'internazionale futura umanita'.
Liberta', uguaglianza, fraternita'. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
6. AL SINDACO DEL COMUNE DI VITERBO, PER LA FORMAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE ALLA CONOSCENZA E ALL'USO DELLE RISORSE DELLA NONVIOLENZA
Al Sindaco del Comune di Viterbo
e per opportuna conoscenza:
a tutti gli assessori della Giunta Comunale
a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale
alla Segretaria generale del Comune
Oggetto: Proposta che il Comune di Viterbo realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.
Signor Sindaco,
forse sapra' gia' che in varie realta' territoriali, da Milano a Palermo, da diversi anni si svolgono attivita' di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per gli operatori dei vari Corpi di Polizia.
La nonviolenza appronta infatti strumenti di grande utilita', anche dal punto di vista comunicativo e relazionale, per gli operatori pubblici che nello svolgimento delle loro delicate funzioni possono trovarsi a dover fronteggiare situazioni complesse e critiche.
Sic stantibus rebus, con la presente lettera formulo la proposta che il Comune di Viterbo realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.
Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, distinti saluti
Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani
Viterbo, 2 giugno 2014
*
Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html
Aggiungo anche una minima bibliografia di riferimento utilizzabile a fini di studio e per attivita' formative...
7. UNA LETTERA PERSONALE AD ALCUNI PARLAMENTARI, PER UNA LEGGE PER LA FORMAZIONE DELLE FORZE DI POLIZIA ALLA NONVIOLENZA
Una lettera personale
- alla senatrice Loredana De Petris;
- all'on. Massimiliano Bernini;
- agli altri parlamentari che hanno gia' espresso la loro disponibilita' a presentare un disegno di legge affinche' a tutti gli operatori delle forze dell'ordine siano messe a disposizione con apposite attivita' di formazione, di addestramento e di aggiornamento le conoscenze e le risorse della nonviolenza come strumentazioni teoriche e pratiche di particolare utilita' per interpretare e gestire situazioni complesse e critiche, inverando il pieno rispetto della legalita', della democrazia, della dignita' e dei diritti umani;
- ai parlamentari che hanno gia' espresso in vario modo interesse o attenzione per l'iniziativa;
- agli altri parlamentari che potrebbero essere disponibili ad esprimere il proprio sostegno o comunque il proprio consenso a una proposta intesa a fornire utili risorse ermeneutiche ed operative alle forze dell'ordine, opportune strumentazioni teorico-pratiche per il rispetto della dignita' e dell'incolumita' di tutti i cittadini, elementi conoscitivi ed addestrativi che favoriscono la corretta percezione, comprensione e gestione delle modalita' comunicative e relazionali in situazioni conflittuali, miglior adeguazione delle prassi d'intervento al dettato costituzionale ed al principio di legalita' e di responsabilita', ulteriori garanzie di trasparenza e democrazia in un'attivita' delicatissima in situazioni complesse e critiche;
- e per opportuna conoscenza a tutti i componenti del Consiglio dei Ministri.
Gentili parlamentari,
ringraziandovi ancora per l'attenzione, e sperando di non disturbare, mi permetto di inviarvi le seguenti brevi note che fanno seguito alla proposta gia' inoltratavi di presentazione di un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
Ricorderete che gia' nel 2001 - nel periodo immediatamente successivo alla tragedia di Genova - fu presentato un disegno di legge a tal fine sottoscritto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici (sottolineo: sottoscritto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici), ma l'iniziativa purtroppo non ebbe allora seguito; riproponendola oggi auspico che l'attuale legislatura sappia portarla a giusta conclusione.
*
Due possibili vie
Credo che sia possibile seguire due vie:
1. un documento con cui il Parlamento impegna il Governo ad emanare (con atto regolamentare, con decreto o con circolare ministeriale) disposizioni affinche' tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza;
2. un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
Il documento che impegna il governo avrebbe forse il vantaggio di rendere piu' celeri i lavori in ambito parlamentare, ma delegando l'esecutivo al provvedimento vero e proprio potrebbe rischiare di tradursi in una dilatazione dei tempi a quel livello decisionale.
Il disegno di legge implica tempi parlamentari piu' estesi, ma quando giungesse a buon fine l'esito sarebbe completo.
Lascio al vostro discernimento valutare quale delle due vie vi sembri preferibile. Personalmente propenderei per la presentazione di un disegno di legge, dando adeguato rilievo alla specifica funzione legislativa del Parlamento.
Ovviamente auspico altresi' che lo stesso Governo, motu proprio, intervenga al medesimo fine.
*
Nel caso del disegno di legge
Nel caso del disegno di legge sarebbero possibili due diverse configurazioni:
2.1. Una proposta complessiva per la formazione e l'aggiornamento delle forze dell'ordine, e quindi prevedere anche la consistente partita di bilancio ad hoc: fu l'impostazione del disegno di legge del 2001;
oppure
2.2. Una proposta che preveda solo di inserire, ovvero integrare, negli attuali curricula formativi e nelle attuali attivita' di aggiornamento delle forze dell'ordine anche la specifica formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
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Un'alternativa ancora
Infine: sulla base dell'esperienza del 2001 credo che si possa valutare anche
I. se sia preferibile presentare un solo disegno di legge sottoscritto da parlamentari delle diverse forze politiche;
oppure
II. se sia preferibile che ne siano presentati piu' d'uno.
Vi sono ragioni pro et contra ambedue le ipotesi; a favore della presentazione di piu' proposte vale l'argomento che ogni forza politica potrebbe introdurre nella parte della presentazione dell'atto valutazioni ad essa proprie, ovvero motivare peculiarmente il proprio impegno; e' tuttavia evidente che nel prosieguo sarebbe piu' agevole lavorare nelle competenti commissioni su una sola proposta gia' condivisa anziche' dover armonizzare in quella sede proposte diverse.
A me sembra che sia preferibile ripercorrere la via del 2001: di raccogliere le adesioni di parlamentari di tutti gli schieramenti politici su un medesimo testo. Ed aggiungerei che credo sarebbe buona cosa presentare lo stesso disegno di legge sia alla Camera che al Senato.
*
Una triplice postilla
I. Ricordo che in altri paesi gia' da molti anni le forze dell'ordine vengono formate anche alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. E ricordo altresi' che anche in Italia da molti anni vi sono rilevanti esperienze formative locali, svolte in realta' territoriali significative, ad esempio a Milano e a Palermo (sull'esperienza milanese cfr. le pubblicazioni della professoressa Marianella Sclavi del Politecnico di Milano; sull'esperienza palermitana quelle del professor Andrea Cozzo dell'Universita' di Palermo).
II. Il nocciolo della questione e' che e' urgente dotare le forze dell'ordine delle cognizioni e degli strumenti che l'ormai vasto campo di ricerche e di esperienze della nonviolenza mette a disposizione, poiche' in situazioni critiche cio' puo' "fare la differenza" e finanche contribuire a salvare delle vite.
III. Ovviamente questa iniziativa non ha altro intento che di mettere a disposizione di operatori pubblici che ne trarrebbero grande utilita' le risorse che la nonviolenza appronta: per gestire situazioni critiche, complesse e conflittuali; per aver piena e costante contezza del dovere del rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, e particolarmente dei piu' fragili, esposti e indifesi; per conoscere e saper utilizzare modalita' comunicative e relazionali adeguate alla concreta situazione in cui si interviene.
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Tutto quanto precede premesso, di seguito si allega:
1. Una bozza di raccomandazione del Parlamento al Governo (presentabile in forma di mozione, risoluzione o ordine del giorno);
2. Una bozza di disegno di legge recante complessive "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" con relativo impegno di spesa (bozza che riproduce con un solo minimo adeguamento il ddl presentato nel 2001);
3. Una bozza di disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia", bozza che non prevede alcun aggravio di spesa ma solo l'inclusione - nelle attuali attivita' formative e di aggiornamento - della formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza (bozza che riproduce con i necessari minimi adeguamenti il ddl presentato nel 2001).
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Si allega altresi' per opportuna conoscenza:
4. Un elenco dei parlamentari che nel 2001 presentarono, sostennero ed espressero attenzione al ddl recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia";
5. Una minima bibliografia essenziale di riferimento;
6. Due riferimenti per una sintetica illustrazione di alcuni temi di riflessione proposti.
Vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 3 giugno 2014
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Allegato 1. Bozza di raccomandazione del Parlamento al Governo (presentabile in forma di mozione, risoluzione o ordine del giorno)
Premesso che
l'attivita' delle forze di polizia (Arma dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria; Corpo dei Vigili del Fuoco, Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera; Corpi di Polizia Locali) richiede che tutti gli operatori siano adeguatamente formati per affrontare anche situazioni altamente critiche;
nella formazione e nell'addestramento a tal fine sono di grande utilita' le risorse approntate dalla ricerca scientifica ed accademica, dalle esperienze storiche e dalla tradizione formativa in ambito sociale, organizzativo e psicoterapeutico della nonviolenza;
si propone che
il Governo disponga attraverso adeguati strumenti normativi l'inclusione nei percorsi formativi di tutto il personale di polizia della conoscenza e dell'uso delle risorse della nonviolenza.
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Allegato 2. Bozza di disegno di legge con relativo impegno di spesa recante complessive "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia"
Articolo 1 (Norme di principio)
1. L'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia indicate all'articolo 16 della legge 1 aprile 1981, n. 121 e successive modificazioni e integrazioni, sono svolte mediante programmi ed attivita' didattiche coerentemente ispirati ai valori della Costituzione della Repubblica con particolare riferimento agli articoli 2 e 27 e ai principi contenuti nella "Carta dei Diritti fondamentali" dell'Unione Europea.
*
Articolo 2 (Direttive del Ministro dell'Interno)
1. Il Ministro dell'Interno, nelle sue attribuzioni di responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di autorita' nazionale di pubblica sicurezza,
- impartisce annualmente le direttive generali per l'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento svolte dal sistema degli Istituti e delle Accademie delle forze di polizia introducendo le metodologie didattiche piu' idonee ad elevare la conoscenza e l'uso dei valori, delle tecniche, delle modalita' di servizio e delle strategie della nonviolenza;
- fissa gli obiettivi generali da raggiungere sia annualmente e sia nell'intero ciclo d'istruzione;
- vigila sugli indirizzi didattici e verifica la qualita' degli interventi formativi realizzati, relativamente alla promozione della coscienza civica e al rigoroso apprendimento di una deontologia professionale che sia conforme alle funzioni difensive e nonviolente delle forze dell'ordine;
- fissa la durata inderogabile dei corsi di istruzione per le varie qualifiche del personale di nuova assunzione in servizio;
- si avvale della consulenza di docenti e ricercatori esperti in materia di formazione alla nonviolenza e dei responsabili delle strutture formative e addestrative attualmente operanti nelle forze dell'ordine sia per l'approntamento della specifica normativa che per la qualificazione dei docenti.
*
Articolo 3 (Relazione annuale sull'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento)
1. Il Ministro dell'Interno inoltra annualmente alle Camere, prima della scadenza dei termini di presentazione della Legge Finanziaria e della Legge di Bilancio, una particolareggiata relazione sull'attivita' svolta dal sistema degli istituti d'istruzione delle forze di polizia, nella quale siano esposti:
- gli obiettivi didattici formulati all'inizio dell'anno di gestione;
- gli indirizzi seguiti per il miglioramento continuo della preparazione professionale, nei profili deontologico-valoriale, tecnico operativo e gestionale;
- i modelli di valutazione adottati sia per la programmazione scientifico-didattica e sia per la verifica dei risultati;
- i risultati raggiunti in termini di preparazione del personale delle forze di polizia di ogni ordine e grado ed in termini di miglioramento qualitativo delle metodologie e delle tecniche di insegnamento, ivi comprese metodologie di servizio nonviolento;
- gli obiettivi didattici per l'anno successivo e i programmi di studio e di ricerca previsti a supporto dell'attivita' degli istituti e del miglioramento continuo della qualita' dei curricula formativi.
2. La relazione, trasmessa ai Presidenti della Camera e del Senato, e' inoltrata al Comitato di cui al successivo articolo 4 della presente legge.
*
Articolo 4 (Comitato parlamentare per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia)
1. Ai fini della promozione degli indirizzi formativi ispirati al miglioramento continuo della qualita' delle forze di polizia, e' istituito il Comitato parlamentare per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia.
2. Il Comitato e' composto da cinque deputati e da cinque senatori, nominati dai Presidenti della Camera e del Senato, sentiti i Presidenti dei Gruppi Parlamentari.
3. Il Comitato
- elegge al suo interno il Presidente e resta in carica per tutta la legislatura;
- svolge approfondimenti conoscitivi, mediante audizioni e sopralluoghi;
- discute e valuta la relazione annuale del Ministro dell'Interno, di cui all'articolo 3 della presente legge;
- trasmette semestralmente una nota e annualmente una relazione su quanto emerso dai relativi lavori alle Commissioni Affari Costituzionali della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
4. Il Comitato, ogni qualvolta si renda opportuno acquisire elementi e valutazioni, delibera di audire il Ministro dell'Interno, o il Sottosegretario di Stato delegato, i responsabili delle forze di polizia e chiunque altri ricopra un incarico istituzionale nel campo dell'istruzione del personale delle forze di polizia.
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Articolo 5 (Copertura finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge valutati complessivamente in venti milioni di euro si provvede mediante l'utilizzo del fondo di riserva per le spese impreviste per l'anno 2014.
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Articolo 6 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
* * *
Allegato 3. Bozza di disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia", bozza che non prevede alcun aggravio di spesa ma solo l'inclusione - nelle attuali attivita' formative e di aggiornamento - della formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza
Articolo 1 (Norme di principio)
1. Nell'ambito dell'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia indicate all'articolo 16 della legge 1 aprile 1981, n. 121 e successive modificazioni e integrazioni, svolte mediante programmi ed attivita' didattiche coerentemente ispirati ai valori della Costituzione della Repubblica con particolare riferimento agli articoli 2 e 27 e ai principi contenuti nella "Carta dei Diritti fondamentali" dell'Unione Europea, si includono anche attivita' didattiche volte alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza.
*
Articolo 2 (Direttive del Ministro dell'Interno)
1. Il Ministro dell'Interno, nelle sue attribuzioni di responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di autorita' nazionale di pubblica sicurezza,
- impartisce annualmente le direttive generali per l'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento svolte dal sistema degli Istituti e delle Accademie delle forze di polizia introducendo le metodologie didattiche piu' idonee ad elevare la conoscenza e l'uso dei valori, delle tecniche, delle modalita' di servizio e delle strategie della nonviolenza;
- fissa gli obiettivi generali da raggiungere sia annualmente e sia nell'intero ciclo d'istruzione;
- vigila sugli indirizzi didattici e verifica la qualita' degli interventi formativi realizzati, relativamente alla promozione della coscienza civica e al rigoroso apprendimento di una deontologia professionale che sia conforme alle funzioni difensive e nonviolente delle forze dell'ordine;
- fissa la durata inderogabile dei corsi di istruzione per le varie qualifiche del personale di nuova assunzione in servizio;
- si avvale della consulenza di docenti e ricercatori esperti in materia di formazione alla nonviolenza e dei responsabili delle strutture formative e addestrative attualmente operanti nelle forze dell'ordine sia per l'approntamento della specifica normativa che per la qualificazione dei docenti.
*
Articolo 3 (Relazione annuale sull'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento)
1. Il Ministro dell'Interno inoltra annualmente alle Camere una particolareggiata relazione sull'attivita' svolta dal sistema degli istituti d'istruzione delle forze di polizia, nella quale siano esposti:
- gli obiettivi didattici formulati all'inizio dell'anno di gestione;
- gli indirizzi seguiti per il miglioramento continuo della preparazione professionale, nei profili deontologico-valoriale, tecnico operativo e gestionale;
- i modelli di valutazione adottati sia per la programmazione scientifico-didattica e sia per la verifica dei risultati;
- i risultati raggiunti in termini di preparazione del personale delle forze di polizia di ogni ordine e grado ed in termini di miglioramento qualitativo delle metodologie e delle tecniche di insegnamento, ivi comprese metodologie di servizio nonviolento;
- gli obiettivi didattici per l'anno successivo e i programmi di studio e di ricerca previsti a supporto dell'attivita' degli istituti e del miglioramento continuo della qualita' dei curricula formativi.
2. La relazione e' trasmessa ai Presidenti della Camera e del Senato.
*
Articolo 4 (Copertura finanziaria)
1. Consistendo la presente legge unicamente nella mera inclusione nei programmi e nelle attivita' gia' previsti di una materia di apprendimento ed addestramento - le risorse teoriche e pratiche della nonviolenza -, essa non comporta alcun ulteriore aggravio di spesa.
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Articolo 5 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
* * *
Allegato 4. Un elenco dei parlamentari che nel 2001 presentarono, sostennero ed espressero attenzione al ddl recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia"
Tra i membri del Senato della Repubblica nel 2001 hanno espresso attenzione e sostegno tra i primi: Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan.
Tra i membri della Camera dei Deputati nel 2001 hanno espresso attenzione e sostegno tra i primi: Fulvia Bandoli, Franca Bimbi, Marida Bolognesi, Paolo Cento, Laura Cima, Elettra Deiana, Titti De Simone, Alfiero Grandi, Franco Grillini, Mimmo Luca', Marcella Lucidi, Giorgio Panattoni, Alfonso Pecoraro Scanio, Roberta Pinotti, Giuliano Pisapia, Aldo Preda, Ermete Realacci, Carlo Rognoni, Giovanni Russo Spena, Piero Ruzzante, Vincenzo Siniscalchi, Francesco Tolotti, Tiziana Valpiana, Luciano Violante.
Tra i membri del Parlamento Europeo nel 2001 hanno espresso attenzione e sostegno tra i primi: il vicepresidente del Parlamento Europeo Renzo Imbeni, ed i parlamentari europei Giuseppe Di Lello, Claudio Fava, Luisa Morgantini, Giovanni Pittella.
* * *
Allegato 5. Una minima bibliografia essenziale di riferimento
1. Alcuni testi specifici
- Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, Codice etico per una polizia democratica, Sapere 2000, Roma 2002;
- Emanuele Arielli, Giovanni Scotto, Conflitti e mediazione, Bruno Mondadori, Milano 2003;
- Andrea Cozzo, Gestione creativa e nonviolenta delle situazioni di tensione. Manuale di formazione per le Forze dell'ordine, Gandhi Edizioni, Pisa 2007;
- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003.
*
2. Alcuni testi di riferimento
- Vittorino Andreoli, La violenza, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1993, 2003;
- Hannah Arendt, La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, 1993;
- Franco Basaglia, Scritti, Einaudi, Torino 1981-1982;
- Zygmunt Bauman, La societa' sotto assedio, Laterza, Roma-Bari 2003, 2005;
- Zygmunt Bauman, Paura liquida, Laterza, Roma-Bari 2008, 2009;
- Zygmunt Bauman, David Lyon, Sesto potere. La sorveglianza nella modernita' liquida, Laterza, Roma-Bari 2014;
- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2005;
- Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Libreria Feltrinelli, Milano s. d. (ma 1967), Linea d'ombra, Milano 1989 (ed anche in Aldo Capitini, Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992);
- Adriana Cavarero, Orrorismo ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007;
- Alessandro Dal Lago, La produzione della devianza. Teoria sociale e meccanismi di controllo, Feltrinelli, Milano 1981;
- Franco Fedeli, Polizia e democrazia, Edizioni Studio Tesi, 1978;
- Erich Fromm, Fuga dalla liberta', Edizioni di Comunita', Milano 1963, 1979;
- Michel Foucault, Sorvegliare e punire, Einaudi, Torino 1976;
- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996;
- Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986;
- Emmanuel Levinas, Ethique et infini, Fayard, Paris 1982, Libraire Generale Française, Paris 1997;
- Stanley Milgram, Obbedienza all'autorita', Einaudi, Torino 2003;
- Salvatore Palidda, Polizia postmoderna, Feltrinelli, Milano 2000;
- Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006;
- Giuliano Pontara, La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996;
- Stefano Rodota', La vita e le regole, Feltrinelli, Milano 2007;
- Françoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli, Milano 2001;
- Edith Stein, L'empatia, Franco Angeli, Milano 1986, 2006;
- Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Astrolabio Ubaldini, Roma 1971.
*
3. Dizionari
- Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia, Utet, Torino 1971, 1977;
- Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino (diretto da), Dizionario di politica, Utet, Torino 1983, 1990, Tea, Milano 1990, 1992;
- Umberto Galimberti, Enciclopedia di psicologia, Garzanti, Milano 1999, 2003;
- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, 1993, Tea, Milano 1993.
* * *
Allegato 6. Per una sintetica illustrazione di alcuni temi di riflessione proposti
Si rinvia introduttivamente al fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino",
url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html
ed al fascicolo n. 1655 del primo giugno 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino",
url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/06/msg00000.html
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 203 del 7 novembre 2016
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