[Nonviolenza] Telegrammi. 2490
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 2490
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 2 Oct 2016 20:12:49 +0200 (CEST)
- Reply-to: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2490 del 3 ottobre 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
2. Dal 2 al 9 ottobre
3. Sandra Mantovani
4. Alcuni testi del mese di settembre 2015 (parte quarta e conclusiva)
5. Alcune parole dette il 21 settembre a Viterbo per commemorare Alfio Pannega
6. Accogliere tutti, abolire la guerra
7. La grande carnivora
8. L'urgenza ineludibile
9. Non di meno
10. Non uccidere
11. Ingrao
12. La strage continua
13. Lucia Ottobrini
14. Approssimandosi il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza
15. La catena delle uccisioni
16. Segnalazioni librarie
17. La "Carta" del Movimento Nonviolento
18. Per saperne di piu'
1. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
2. EDITORIALE. DAL 2 AL 9 OTTOBRE
Istituita dall'Onu nel 2007, la Giornata internazionale della nonviolenza e' in Italia ormai del tutto oscurata sui mass-media (e quindi nell'opinione pubblica) dalla "Festa nazionale dei nonni" istituita nel nostro paese con la legge n. 159 dell'estate 2005, Berlusconi imperante.
Il 2 ottobre poteva essere, e potra' ancora essere ma oggi purtroppo non e', una importante occasione di informazione, di coscientizzazione, di riflessione, di azione, insomma: di accostamento alla nonviolenza nella sua profondita' e ampiezza, nella sua complessita' e pluralita' di dimensioni; ma e' evidente che occorrera' ancora molto adoperarsi perche' questo accada.
Quest'anno poi la Giornata del 2 precedeva di una settimana la nuova edizione della marcia Perugia-Assisi, marcia che si svolgera' appunto domenica 9 ottobre; cosicche' la celebrazione della Giornata della nonviolenza poteva essere altresi' un'ottima occasione di promozione della partecipazione alla marcia ideata da Aldo Capitini. Non e' andata cosi'.
Resta che occorre comunque promuovere la partecipazione alla marcia, e non perche' il documento di convocazione squaderni la soluzione ai problemi dell'umanita', ma perche' comunque la marcia Perugia-Assisi e' l'esperienza di mobilitazione per la pace la piu' rilevante in Italia, e chi vi prende parte qualcosa sempre ne impara.
E per restare alla debolezza della "piattaforma" ufficiale, parliamoci chiaro: con limitate eccezioni (le prime edizioni della Perugia-Assisi, poi quella specificamente nonviolenta del 2000, quella del cinquantenario, e forse un altro paio) le cose scritte nel testo che la marcia convocava, e soprattutto le cose taciute, erano tali che per fortuna la marcia stessa sempre e' andata ben oltre la reticenza e la rassegnazione delle pergamene.
*
Non c'e' stata per il 2 ottobre neppure una decente mobilitazione degli stessi movimenti pacifisti e nonviolenti: prendiamone atto. Noi che questo foglio da diciassette anni ogni giorno cuciamo abbiamo fatto quel poco che ci era possibile, e non molto altro abbiamo visto fare altrove. Segno dei tempi anche questo.
Quanto al 9 ottobre anche questa volta, come tante altre, invitiamo alla partecipazione e a promuovere ovunque possibile iniziative di presentazione della marcia che siano anche occasione di riflessione e di azione per la pace e la nonviolenza. Non ci ha persuaso l'appello di chi da posizioni di amico della nonviolenza si e' formalmente dissociato dalla marcia - anche se sappiamo che poi alla marcia comunque lo troveremo, ed e' bene cosi'.
La situazione e' talmente grave; guerra e terrore, razzismo e maschilismo, sfruttamento schiavista e distruzione della biosfera, sono talmente pervasivi e crescenti in estensione e barbarie che qualunque tentativo di porre un argine e' comunque giusto e necessario, per quanto debole, per quanto ambiguo.
La marcia Perugia-Assisi del 9 ottobre puo' certo essere anche la scampagnata domenicale o la ripetizione di un rituale stanco, ma e' anche un colloquio corale e una voce che grida e un popolo in cammino per la pace, coscienti che il primo dovere e' salvare le vite, e in quel lungo cammino tra la citta' di Capitini e quella di Francesco chi avra' orecchie capaci di intendere sentira' ancora risuonare il messaggio della nonviolenza, che chiama te, proprio te, alla politica necessaria e urgente: che sa che occorre abolire le guerre, gli eserciti, le armi; che sa che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; che sa che vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera e che ci salveremo insieme o insieme periremo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
3. LUTTI. SANDRA MANTOVANI
E' deceduta Sandra Mantovani, la cui voce cantava la verita'.
4. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2015 (PARTE QUARTA E CONCLUSIVA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2015.
5. ALCUNE PAROLE DETTE IL 21 SETTEMBRE A VITERBO PER COMMEMORARE ALFIO PANNEGA
[Ricostruite a memoria queste sono - in somma sintesi - le parole pronunciate, o almeno i ragionamenti svolti a Viterbo il 21 settembre 2015 dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" per commemorare Alfio Pannega nel novantesimo anniversario della nascita]
Se oggi Alfio fosse qui con noi, sarebbe impegnato con noi a contrastare la guerra e tutte le uccisioni.
Ed innanzitutto per opporsi alla mostruosa infamia delle spese militari: lo stato italiano spende ogni giorno 72 milioni di euro per le spese militari; ovvero per la guerra, le armi, le strutture armate; ovvero per uccidere gli esseri umani, poiche' la guerra di questo consiste: uccidere gli esseri umani; poiche' le armi e gli eserciti a questo servono, a fare la guerra, ovvero ad uccidere gli esseri umani. Occorre abolire la guerra, occorre abolire le armi, occorre abolire gli eserciti tutti. Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.
*
Se oggi Alfio fosse qui con noi, sarebbe impegnato con noi a contrastare il razzismo e tutte le persecuzioni.
Alfio sapeva e insegnava e testimoniava che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; e che affinche' questo diritto si realizzi occorre adempiere al dovere di recare aiuto, di salvare le vite, di riconoscere l'altro, di rispettarlo e di accoglierlo, di sentirsene responsabili e di prendersene cura. Alfio sapeva e insegnava e testimoniava che vi e' una sola umanita' in unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. Alfio sapeva e insegnava e testimoniava che tutti gli esseri umani sono eguali in diritti e dignita'. Alfio sapeva che ogni persona oppressa, ogni persona sofferente, ogni persona in pericolo, deve essere soccorsa, accolta, assistita: lo sapeva, lo diceva, lo faceva.
*
Se oggi Alfio fosse qui con noi, sarebbe impegnato con noi a contrastare il maschilismo e tutte le oppressioni.
Perche' Alfio sapeva e insegnava e testimoniava che il maschilismo e' la prima radice di tutte le altre violenze e oppressioni. Sapeva e insegnava e testimoniava questa verita' la cui accecante evidenza e' ancora da troppi negata. Sapeva e insegnava e testimoniava che l'oppressione che fonda tutte le altre oppressioni e' quella che nega uguaglianza di dignita' e diritti a meta' del genere umano e cosi' l'intero genere umano disumanizza. E sapeva e insegnava e testimoniava che la prima e indispensabile lotta da condurre e' quella contro la violenza maschile, l'ordine patriarcale, l'ideologia e la prassi maschilista, il metodo e il sistema il cui esito ultimo e' il femminicidio.
*
Se oggi Alfio fosse qui con noi, sarebbe impegnato con noi a contrastare la devastazione della biosfera.
Per salvare quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. Questa infinita bellezza del mondo che va riconosciuta, protetta ed amata, e lasciata ancora viva e varia e fiorente a coloro che verranno. Questo unico mondo vivente che i poteri dominanti saccheggiano e inquinano e devastano e distruggono con la loro scellerata rapina, con la loro infame violenza. Per tutta la vita Alfio ha amato e difeso il mondo vivente, la natura, le piante, gli altri animali, l'umanita'.
*
Ma oggi Alfio non e' qui con noi, poiche' ci ha lasciato cinque anni fa. E tuttavia noi che lo ricordiamo lo sentiamo presente: perche' lo e' nella nostra memoria e nella nostra fedelta' alla sua lotta e alla sua testimonianza. E se la nostra memoria, la nostra lotta, sono degne di essere dette fedeli alla sua lotta, alla sua testimonianza, allora Alfio e' veramente ancora con noi, e' vivo e lotta insieme a noi, cosi' come sono vivi e lottano insieme a noi Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, sono vivi e lottano insieme a noi Olympe de Gouges ed Eleonora Fonseca de Pimentel, Virginia Woolf e Simone Weil, Rosa Luxemburg e Hannah Arendt, e tutte e tutti i martiri di tutte le Resistenze contro l'inumano, tutte le vittime della violenza, tutte e tutti coloro che hanno lottato per la liberazione dell'umanita' e sono ormai estinti, ma la cui lotta non e' stata vana: poiche' la lotta delle persone buone non e' mai vana, essa apre il varco e segna la via attraverso cui prosegue il cammino dell'umanita', essa e' il lume e il seme della speranza e della ricerca dell'umanita', e' la prefigurazione dell'umanita' come dovrebbe essere, e' gia' l'uscita dal regno della necessita' verso il regno della liberta'.
A cinque anni dalla sua scomparsa, nel novantesimo anniversario della sua nascita, noi ricordiamo il nostro compagno Alfio Pannega per cio' che di piu' prezioso ci ha donato, ci ha lasciato: la sua testimonianza di uomo generoso, di comunista libertario, di combattente nonviolento per la liberazione dell'umanita'.
6. ACCOGLIERE TUTTI, ABOLIRE LA GUERRA
Una sola umanita', un'unica casa comune.
Accogliere tutti, abolire la guerra.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite, risanare la biosfera.
Scegliere la nonviolenza.
La nonviolenza e' la politica necessarie e urgente.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
7. LA GRANDE CARNIVORA
La guerra e' la grande carnivora, il mostro che si pasce di carne umana. La guerra e' nemica dell'umanita'. Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi alle armi e a tutte le organizzazioni armate, opporsi alla violenza con la nonviolenza, e' il primo dovere di ogni persona sollecita del pubblico bene, e' il primo dovere di ogni persona che vuole salvare le vite.
Abolire la guerra e le uccisioni: e' il fondamento della civilta'.
E' solo nella pace che l'umanita' puo' vivere una vita degna.
*
72 milioni di euro al giorno spende lo stato italiano in spese militari, per la guerra e le uccisioni: a questo crimine, che ogni giorno chi governa lo stato italiano commette, occorre opporsi ogni giorno - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per salvare le vite.
Ed opporsi occorre - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per salvare le vite - a quell'organizzazione terrorista e stragista che e' la Nato: che deve essere sciolta al piu' presto ed i cui responsabili devono essere posti sotto processo per crimini di guerra e crimini contro l'umanita'.
Ed occorre far cessare la partecipazione italiana alle guerre e alle alleanze stragiste; far cessare la complicita' italiana con regimi dittatoriali e poteri terroristi e mafiosi; far cessare la produzione e il commercio di armi che dall'Italia giungono a regimi e poteri che violano i diritti umani. Il primo passo per costruire la pace e' far cessare le guerre e le stragi, a tutte le uccisioni ed a tutte le strutture assassine opponendosi con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per salvare le vite.
*
Solo la pace salva le vite. Solo il disarmo salva le vite. Solo la smilitarizzazione salva le vite.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite: il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
8. L'URGENZA INELUDIBILE
Opporsi alla guerra, al razzismo, al maschilismo.
Opporsi alla riduzione in schiavitu' delle persone e alla devastazione della biosfera.
Salvare le vite.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
*
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
9. NON DI MENO
Nell'ora in cui avrai bisogno di aiuto ti verra' chiesto se tu recasti aiuto.
*
Soccorrere, accogliere, assistere tutti.
Non una persona di meno.
Salvare le vite di tutti.
Non una persona di meno.
*
Opporsi alla violenza sempre.
Non una volta di meno.
*
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite, il primo dovere.
10. NON UCCIDERE
Non uccidere. Non lasciar uccidere.
Alla richiesta di aiuto del volto dell'altro rispondi.
Una sola umanita', un unico mondo vivente.
In questa breve tua vita, in questa precisa ora che subito passa per non piu' tornare, sappi fare la cosa giusta, la cosa buona, la cosa degna.
Salvare le vite. Il primo dovere.
*
Occorre soccorrere, accogliere, assistere...
11. INGRAO
E' deceduto il compagno Pietro Ingrao.
Dei nostri maestri uno dei maggiori.
12. LA STRAGE CONTINUA
Continua la strage nel Mediterraneo.
Continua la strage in Medio Oriente.
Fermare la guerra.
Disarmare tutti.
Soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani.
Salvare le vite.
*
Occorre soccorrere, accogliere, assistere...
13. LUCIA OTTOBRINI
E' deceduta Lucia Ottobrini, partigiana, internazionalista, combattente per la liberazione dell'umanita'.
Con gratitudine la ricordiamo.
14. APPROSSIMANDOSI IL 2 OTTOBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA
Approssimandosi il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, che l'Onu ha proclamato Giornata internazionale della nonviolenza, e' bene che ovunque movimenti, associazioni, istituzioni democratiche promuovano iniziative concrete e coerenti per la pace, i diritti umani, la difesa della biosfera.
La nonviolenza e' infatti opposizione alla violenza, e quindi e' rispetto e impegno per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; rispetto e impegno per l'intero mondo vivente.
*
E la prima cosa da fare per salvare le vite e' cessare di uccidere. E quindi il primo impegno cui adempiere e' abolire la guerra che sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani.
E per abolire la guerra occorre abolire gli strumenti suoi: le armi e le organizzazioni armate.
Solo la pace salva le vite.
Solo la pace riconosce i diritti.
Solo la pace promuove la civile convivenza.
*
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto.
Sapendo che vi e' una sola umanita' di cui tutti gli esseri umani fanno parte.
Sapendo che tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti.
Sapendo che tutti gli esseri umani condividono quest'unica casa comune che e' il mondo vivente che tutti abitiamo, di cui tutti siamo parte.
*
La nonviolenza ci convoca quindi ad opporci alla guerra e a tutte le uccisioni. Ad opporci al razzismo e a tutte le persecuzioni. Ad opporci al maschilismo e a tutte le oppressioni.
La nonviolenza ci convoca alla responsabilita', alla solidarieta', alla condivisione, alla cura del bene comune, a proteggere il mondo vivente dalla distruzione e dalle devastazioni.
*
Solo facendo il bene si puo' contrastare il male.
Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Solo l'umanita' puo' prevalere sulla disumanita'.
15. LA CATENA DELLE UCCISIONI
Nessuna morte ne giustifica un'altra.
Ogni uccisione e' un lutto infinito.
Spezzare la catena delle uccisioni.
Opporsi alla morte. Salvare le vite.
Ogni essere umano ha diritto alla vita.
16. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Sara De Carlo. Campanella. Si puo' imparare piu' dall'anatomia di una formica che da tutti i libri, Hachette, Milano 2016, pp. 144, euro 9,90.
*
Riletture
- Lucio Colletti, Lucio Libertini, Livio Maitan, Lucio Magri, Lelio Basso, Dibattito su "Stato e rivoluzione", Savelli, Roma 1975, pp. 112.
*
Riedizioni
- Carlo Collodi, Tre storie allegre, Il sole 24 ore, Milano 2016, pp. 80, euro 0,50 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").
17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
18. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2490 del 3 ottobre 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe
Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe
In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
- Prev by Date: [Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 391
- Next by Date: [Nonviolenza] Senza odio, senza violenza, senza paura. 21
- Previous by thread: [Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 391
- Next by thread: [Nonviolenza] Senza odio, senza violenza, senza paura. 21
- Indice: