[Nonviolenza] Senza odio, senza violenza, senza paura. 18



 

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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA

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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 18 del 26 settembre 2016

 

In questo numero:

1. Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

2. Gli abracadabra del governo

 

1. REPETITA IUVANT. UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

*

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

*

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

2. GROTESQUE. GLI ABRACADABRA DEL GOVERNO

 

Talora, ohibo', la realta' rilutta ad adeguarsi alle parole magiche. E valga il vero.

In pro della sua riforma costituzionale il governo afferma che essa semplifica, risparmia, velocizza.

Semplifica a tal punto che dove una era la procedura per approvare le leggi, ora sono una pletora in contraddizione tra loro - con conseguenti prevedibili contenziosi i cui tempi biblici incepperanno definitivamente il parlamento e favoriranno il disegno di ridurlo a mero ratificatore dei diktat del governo.

Risparmia a tal punto che la montagna partorisce il topolino di ridurre forse le spese del Senato di un modesto quinto, ma al prezzo insostenibile di ridicolizzare, mutilare e invalidare il Parlamento come organo istituzionale detentore del potere legislativo; se questo era il fine allora il governo sia coerente fino in fondo: c'e' un modo di risparmiare molto di piu', basta far prendere tutte le decisioni a un solo Cesare. E la forca per chi obietta.

Velocizza a tal punto che l'attivita' del Senato verra' svolta da consiglieri regionali e sindaci in trasferta turistica il fine settimana a Roma, che tra una visita al Colosseo e una a San Pietro approveranno il menu dal governo predisposto, per poi il lunedi' tornare di corsa in Comune e in Regione che c'e' il lavoro arretrato che aspetta.

*

I giovinotti giunti al governo neppure loro sanno come, ignorano forse che la democrazia e' una procedura lenta e complessa, che lo stato di diritto si regge sulla separazione e l'equilibrio dei poteri, che quando il governo decide tutto (e tutti gli altri zitti e mosca) quel regime si chiama dittatura.

Ignorano che la fretta e' una cattiva consigliera; che una societa' senza conflitto e' morta; che il bello della liberta' e' poter discutere prima di agire e decidere insieme cio' che reca migliori e maggiori benefici per tutti e fa comunque meno danni; che il sistema delle garanzie giuridiche - dei diritti fondamentali come dell'articolazione e del controllo dei poteri - non puo' essere sussunto agli interessi di governanti pro tempore; che non solo in campo bioetico ed ecologico vale il principio "In dubio, contra projectum".

Sono giovani, e molto si puo' loro perdonare. Ma non si puo' consentire che azzannino e sbranino la costituzione repubblicana, che facciano scempio della democrazia, che demoliscano lo stato di diritto per sostituire tutto cio' con un'anomica autocrazia. In questo nostro sventurato paese abbiamo gia' fatto amara esperienza del regime in cui il detentore del potere esecutivo decide tutto per tutti, e non e' stata una bella esperienza: l'ultima volta fini' con una guerra mondiale e cinquanta milioni di morti.

Se ne persuadano gli apprendisti stregoni attualmente al governo: votando No al referendum sulla riforma costituzionale facciamo del bene a tutti, quindi anche a loro.

*

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo degli apprendisti stregoni votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA

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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 18 del 26 settembre 2016