[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 167



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 167 del 13 settembre 2016

 

In questo numero:

1. Il primo principio

2. Lucio Emilio Piegapini: Come i Blues Brothers?

3. Lazzaro Casusceri: La grande pioggia

4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

5. Preparare la Giornata internazionale della nonviolenza e la marcia Perugia-Assisi

6. Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

7. Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

8. Una bozza di lettera da inviare ai parlamentari

 

1. SCORCIATOIE. IL PRIMO PRINCIPIO

 

Tu non uccidere.

*

Il primo diritto e' non essere uccisi.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.

Solo facendo il bene si puo' sconfiggere il male.

*

Tu non uccidere: e' il primo principio, il primo passo per la salvezza comune.

 

2. RACCONTI AUTUNNALI DELL'ORRORE. LUCIO EMILIO PIEGAPINI: COME I BLUES BROTHERS?

 

"Siamo in missione per conto di Dio". "Come i Blues Brothers?". "Come i Blues Brothers". Li' per li' non gli diedi peso, se ne dicono tante.

Io faccio questo di mestiere, ho l'armeria. Se fossi un pasticciere avrei una pasticceria e venderei torte e paste e biscottini, e' naturale, ma io ho un'armeria, e che volete che venda?

No che non mi piace Rambo, sono una persona normale, voglio vivere tranquillo e non cerco rogne. Se fosse illegale non farei questo lavoro. I miei clienti sono cacciatori e sportivi. Anche pescatori, si'. Se vi dicessi quanti controlli, neppure ci credereste. Si fa tutto il possibile per evitare che le armi finiscano nelle mani sbagliate. Lo so, lo so quello che dice quello, che sono sbagliate tutte. Ma quello e' per l'abolizione di tutte le armi. Io potrei pure essere d'accordo, ma allora cominciasse il governo a proibire le industrie che le fabbricano, no? Invece che fa il governo? Va in giro per il mondo a venderle, va a fare il piazzista per l'industria armiera, questa e' la verita', non mi fate parlare. Perche', ci sono andato io in Arabia Saudita? Allora. Se comincia il governo a me sta benissimo, non e' che questo lavoro io me lo sono sposato, eh. E' chiaro. E' chiaro. Finche' ce l'ho me lo tengo, anzi: se a mio figlio gli va io poi il negozio glielo lascio. Di questi tempi. No che non si guadagna, ma insomma ci si campa. Adesso mio figlio studia, ma un domani e' sempre meglio avere un negozio che dover andare in giro a bussare a tutte le porte, no? Io almeno la vedo cosi'. C'e' qualcosa di strano? C'e' qualcosa di male?

Ah, si'. Insomma si presentano quelli. Io pensavo che erano cacciatori visto come si vestivano. Oppure militari. Certo, a ripensarci adesso poteva sembrare strano, non dico di no, ma se sentiste i discorsi che si fanno al bar o dal barbiere. Da quale barbiere vado? Ma che c'entra? Era per modo di dire. No che non ve lo dico da quale barbiere vado. E neppure il bar. Ma chi siete? Ma quale libera stampa, ma lasciatemi in pace.

Hai visto? E' tutti i giorni cosi'. Ma che ne sapevo io? Quello che so l'ho gia' detto in Procura, certo, quando mi hanno convocato. No, una cosa civile, m'hanno offerto un caffe' e mi hanno fatto chiacchierare. Io gli ho detto tutto, che non avevo proprio niente da nascondere. E poi che avevo da dire? Niente. Solo quello che avevamo detto con quelli li'. Ma saranno stati cinque minuti, dieci minuti in tutto. Certo, l'ordinazione era bella grossa, ma se aprivano un tirassegno e' chiaro che di materiale gliene serviva. E non e' che capita tutti i giorni. A me non era capitato mai. Avevano tutti i documenti, tutti. Con quell'affare incassavo in un colpo solo piu' che in sei mesi di lavoro. E che dovevo fare, come quello che per far dispetto alla moglie? Io ho l'armeria, vendo proprio quella merce.

Ho fotocopiato tutto, ho mandato tutto pure ai fornitori, potevano controllare pure loro, no?

Che dicevano? Oltre che erano in missione per conto di Dio? Ma io pensavo che si scherzava, anzi, coi cacciatori se ne dicono di peggio. Comunque. Questo dicevano: che la societa' stava decadendo ed era colpa del neopaganesimo, si', dicevano neopaganesimo, che nessuno credeva piu' nei valori, nell'onesta', nel rispetto. Le cose che diciamo tutti cento volte al giorno. E che era ora di punire i malfattori che stavano distruggendo le fondamenta stesse della civile convivenza, e che a certa gentaglia che rubava dalla mattina alla sera bisognava tagliargli le mani, e a chi non si stignava bisognava tagliargli pure la capoccia, si'. E che davanti a quello schifo di quelli che violentavano i ragazzini ci voleva la pena di morte. Che l'occidente aveva perso il senso morale, il rispetto della verita', che invece di fare la volonta' di Dio ogni imbecille voleva decidere lui cos'e' bene e cos'e' male e poi si vede dove si va a finire. Cose cosi'. C'era qualcosa di male?

Terroristi, si', certo, adesso che hanno fatto quello che hanno fatto lo so pur'io che erano terroristi, ma quel giorno che si chiacchierava non mi pareva che dicessero cose tanto strane. Mi sbaglio?

 

3. RACCONTI AUTUNNALI. LAZZARO CASUSCERI: LA GRANDE PIOGGIA

 

Pioveva, pioveva, pioveva.

Erano giorni, settimane che pioveva. Ininterrottamente.

Lo zio decise che bisognava fare qualcosa. Lo sapete anche voi com'e fatto, quando si mette in testa una cosa non c'e' verso di fargli cambiare idea.

"Bisogna fare una barca". "Una barca?". "Si', una barca per poterci muovere e portare la roba al mercato, visto che le strade sono tutte un fiume di fango allora noi usiamo il torrente, che ormai si e' bello ingrossato, mi pare".

"Secondo me e' meglio aspettare che spiove", disse mio cugino Sammy. Ma lo sapete com'e' lo zio: "E da quando in qua decidono i ragazzini? Ho detto che si fa la barca e si fa la barca".

Il problema e' che nessuno di noi aveva la benche' minima idea di come si costruiva una barca, ma lo zio era irremovibile: "Una barca e' un cassone bello grosso, che ci vuole?". Per esperimento prendemmo un tavolino malandato, inchiodammo delle tavole alle zampe e provammo a vedere se si reggeva a galla, ma l'acqua entrava dalle scommessure, e poi entrava pure da sopra perche' continuava a piovere e finche' lavoravamo nel garage tutto bene, ma quando la portammo al torrente fu un fallimento.

Figurarsi mio zio: "Non siete buoni a fare un cavolo di niente. E potevamo vincere la guerra?". Che io e i miei cugini ci chiedevamo che c'entrava la guerra.

A Jeff gli venne un'idea: "La botte grossa. Secondo me la botte grossa funziona". Bella idea, e il vino dove lo mettevamo? Si spremette le meningi pure Sammy: "Magari la vasca da bagno, io dico che per la navigazione lo zinco funziona meglio del legno". Adesso, e' vero che pioveva da settimane, ma quando smetteva la vasca da bagno tornava a servire, no? Pure Cam - che e' l'altro figlio dello zio, sono tre fratelli - voleva dire la sua, ma lo zio appena vide che stava per aprire bocca gli disse: "Tu sta' zitto che gia' hanno chiacchierato troppo questi due. Quando sono presenti i vecchi i giovani devono stare zitti, ascoltare e imparare. E' chiaro? Lo sapete voi quando dovete parlare?". Rispondemmo in coro: "Quando pisciano le galline". Lo diceva sempre.

Intanto non si lavorava e stavamo tutto il giorno a casa a guardare la televisione. Il telegiornale diceva che pioveva dappertutto e faceva vedere tutti posti allagati. Era una cosa gagliarda. Cosi' si poteva fare una nuotata senza dover andare al mare. Intervistavano pure gli esperti, ma noi cambiavamo subito canale per cercare le partite.

A dire il vero tutta 'st'acqua adesso faceva un un bel po' di danni. Lo zio era sempre nervoso e maltrattava tutti quanti. Maltrattava sempre tutti quanti, da quando era morto il nonno si sentiva addosso la responsabilita' di tutta la famiglia, ed eravamo una famiglia bella grossa, i nonni ai tempi loro sfornavano un figlio all'anno. A quei tempi non c'erano tutte le distrazioni di oggi, e allora dopo cena che facevano? Non e' che uno si addormenta subito. Lo zio voleva studiare, ma era finita che essendo il fratello piu' grande quando il nonno mori' dovette fare il capofamiglia e allora giu' a lavorare e a far rigar dritto tutti i fratelli, le sorelle, e poi i cognati, le cognate, e la moglie, che di tutti i fratelli fu l'ultimo a sposarsi proprio lui che era il piu' grande, e poi col tempo anche i figli e i nipoti, e le nuore, e i figli dei figli e dei nipoti, che eravamo ormai una masnada e all'ora di pranzo e di cena tutti avevamo una fame da lupi. Povero zio.

E intanto pioveva, pioveva.

"Ci sono arrivato", disse lo zio una sera, "non dobbiamo fare solo una barca, dobbiamo fare un'arca". "Un'arca, e che e'?". "Una barca grossa, ma grossa parecchio, che c'entriamo tutti quanti". "Come un rifugio antiatomico?", chiese Sammy. "Piu' grossa ancora, ci mettiamo pure le bestie". "Pure le bestie?". "Non tutte, una coppia per razza". "Una coppia per razza?". "Ma che c'e' l'eco in questa casa? Non sapete dire una parola vostra, solo ripetere le mie?". Lo zio s'arrabbiava subito, s'arrabbiava sempre: se dicevi le cose che diceva lui s'arrabbiava perche' ripetevi le cose gia' dette, se dicevi il contrario s'arrabbiava perche' non voleva essere contraddetto, se non dicevi niente allora eri muto e "testa che non parla si chiama cucuzza", se dicevi una cosa che non c'entrava rischiavi che ti rifilava un ceffone, era fatto cosi', s'arrabbiava sempre.

"E come la chiamiamo 'sta barca?", disse Jeff. "Arca, ho detto, no barca, arca, porca miseria". "Arca, arca, e come la chiamiamo?". "Perche', bisogna per forza dargli un nome?". "Per forza no, ma visto che e' una cosa che facciamo noi e' meglio se gli diamo un nome, per non farci fregare l'idea, no?". Certe volte Jeff non era mica stupido. Pure lo zio dovette dire di si', che un nome era meglio darglielo.

Ebbi un'illuminazione: "E come volete che la chiamiamo? col nome dello zio, no? La chiamiamo l'arca di Noe'".

La faccenda ando' cosi'.

 

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

5. REPETITA IUVANT. PREPARARE LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA E LA MARCIA PERUGIA-ASSISI

 

Come ogni anno ricorre il 2 ottobre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi.

E quest'anno il 9 ottobre si svolgera' la marcia della pace Perugia-Assisi, la piu' importante iniziativa di pace nel nostro paese ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Occorre che le istituzioni, le associazioni, i movimenti, le persone che vogliono contribuire a fermare l'orrore della "terza guerra mondiale a pezzi" in corso, che vogliono salvare le vite, che vogliono costruire la pace, si adoperino fin d'ora a preparare la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole possibile a queste due iniziative.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rinnova l'invito a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione repubblicana che ripudia la guerra, ad un impegno immediato e comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Facciamo del 2 e del 9 ottobre occasioni corali e persuase d'impegno comune per la salvezza dell'umanita'.

E fin d'ora adoperiamoci ovunque, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

 

6. REPETITA IUVANT. UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. REPETITA IUVANT. UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

*

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

*

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

8. REPETITA IUVANT. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI

 

Al/alla parlamentare ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine

Gentile parlamentare ...,

le scriviamo per formularle la richiesta di un suo personale impegno affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine.

Come gia' sapra', dal 2014 sono state presentati sia al Senato che alla Camera vari disegni di legge che propongono la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Al Senato il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; disegni di legge sottoscritti da numerosi senatori di varie forze politiche: Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe. Ed alla Camera il disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2698) presentato il 4 novembre 2014; e il disegno di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2706) presentato il 5 novembre 2014; disegni di legge sottoscritti da deputati di varie forze politiche: Arturo Scotto, Celeste Costantino, Donatella Duranti, Giulio Marcon, Michele Piras, Stefano Quaranta, Massimiliano Bernini.

Ricordera' anche che gia' nel 2001 fu presentato al medesimo fine di istituire la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza un disegno di legge sottoscritto da decine di senatori di tutte le forze politiche (ed in particolare i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan), sostenuto anche dall'attenzione e dall'apprezzamento di deputati e parlamentari europei (tra cui i deputati: Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante; tra i parlamentari europei: Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella); ma allora quel disegno di legge non giunse ad essere esaminato nelle competenti Commissioni parlamentari.

Le segnaliamo anche che vari altri senatori e deputati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa legislativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; e che, sempre nel 2014, la stessa Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, trasmise alla competente Commissione Parlamentare, "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la documentazione a tal fine predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che dal 2000 ha proposto al Parlamento di legiferare in tal senso.

Non vi e' bisogno di ripetere ancora una volta quanto sia opportuno che nel proprio percorso formativo e conseguentemente nella propria operativita' gli appartenenti alle forze dell'ordine possano disporre anche delle straordinarie risorse che la nonviolenza mette a disposizione di tutti gli attori sociali impegnati in situazione critiche per la sicurezza comune e la difesa dei diritti di tutti.

Con questa lettera vorremmo sollecitare il suo personale impegno affinche' quei disegni di legge giungano al piu' presto all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e possano avere esito in un disegno di legge unificato ampiamente meditato e condiviso che possa divenire nel piu' breve tempo possibile legge dello stato.

Distinti saluti,

Firma, luogo e data, recapito del mittente

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 167 del 13 settembre 2016