[Nonviolenza] Telegrammi. 2447



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2447 del 21 agosto 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Solo

2. Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

3. Massimo Villone: La riforma Renzi-Boschi: governo forte, Costituzione debole (parte seconda e conclusiva)

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. SCORCIATOIE. SOLO

 

Solo fermando le guerre si salvano le vite.

Solo con il disarmo si fermano le uccisioni.

 

2. REPETITA IUVANT. UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

*

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

*

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

3. RIFLESSIONE. MASSIMO VILLONE: LA RIFORMA RENZI-BOSCHI: GOVERNO FORTE, COSTITUZIONE DEBOLE (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

[Dal sito www.costituzionalismo.it

Massimo Villone e' professore emerito nell'Universita' di Napoli Federico II]

 

5. Gli strumenti di democrazia diretta

Gli effetti negativi sopra descritti avrebbero potuto almeno essere temperati da un irrobustimento degli strumenti di democrazia diretta.

E' invece accaduto il contrario.

Sono state triplicate a 150.000 le firme richieste per la proposta di legge di iniziativa popolare, che rimane comunque pienamente rimessa alla decisione parlamentare (34). In altri ordinamenti e' ad esempio consentita la diretta sottoposizione a referendum della proposta di legge, quantomeno nel caso di rigetto o modifica nella sede legislativa.

Quanto al referendum, si conferma la natura unicamente abrogativa, rinviando ogni altra ipotesi - come il referendum propositivo e di indirizzo - ad una futura (e ovviamente incerta) legge costituzionale, e a una successiva legge bicamerale per le modalita' di attuazione (35). Nulla impediva di prevedere gia' nella riforma in modo puntuale l'ampliamento a forme nuove, lasciando l'ulteriore disciplina alla legge ordinaria, come e' per la legge 352/1970. La scelta fatta e' puramente di facciata.

Sostanzialmente di facciata e' altresi' l'abbassamento del quorum di validita' del referendum abrogativo alla meta' piu' uno dei votanti alle ultime elezioni politiche (36). Un vantaggio che potrebbe essere importante, visto che il quorum di partecipazione e' ormai decisivo in un paese in cui l'astensionismo elettorale e' stabilmente collocato tra il 35 e il 40% degli aventi diritto. Ma tale vantaggio viene inspiegabilmente legato al raggiungimento di almeno 800.000 firme a sostegno dei quesiti.

Con cio' introducendo nel dettato costituzionale una intrinseca irrazionalita'.

Se si considera in principio sufficiente, nella condizione data della politica e delle istituzioni, una partecipazione al voto referendario piu' bassa di quella prevista nell'art. 75 Cost. vigente, non c'e' ragione di differenziare in base alle firme a sostegno dei quesiti. La raccolta delle firme e' solo il momento di avvio del procedimento referendario, mentre il voto popolare che lo conclude rimane un dato autonomo rispetto alla richiesta. La partecipazione al voto o e' adeguata a certificare la volonta' popolare, o non lo e'. Non si vede alcun motivo razionale per cui quella volonta' possa essere certificata da un minor numero di elettori nel caso in cui le firme a sostegno dei quesiti siano state piu' numerose. Cio' e' particolarmente vero in un momento che vede sostanzialmente dissolte o indebolite le organizzazioni di massa, con una conseguente maggiore difficolta' nella raccolta delle firme.

*

6. Un argine alle cattive riforme: i referendum

Le scelte fin qui illustrate rendono la proposta Renzi-Boschi inaccettabile, e stravolgente rispetto alla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza. Non bastano a bilanciare il giudizio negativo alcuni contenuti della proposta meno inaccettabili. Sopprimere il Cnel - inutile superfetazione istituzionale - e' una ovvieta' ripetutamente proposta anche in passato. In parte condivisibile e' poi la stretta sul versante del rapporto Stato-Regioni, a correzione parziale della pessima riforma varata nel 2001 dal centrosinistra in vano inseguimento di pulsioni leghiste sui temi di un federalismo d'accatto.

Ma nel complesso la riforma costituzionale, insieme alle altre, produce l'effetto di togliere spazio vitale alla democrazia, e di concentrare il potere su Palazzo Chigi ed in specie sul primo ministro leader del partito vincente nella competizione elettorale. Effetto ancora accentuato da altre riforme messe in campo, come quella della Rai e della pubblica amministrazione.

Poiche' e' inutile pensare a un recupero con il Parlamento del Porcellum, ed e' prevedibile che quello dell'Italicum sia anche peggiore, l'unica via a disposizione rimane quella referendaria. E' anche la sola che Renzi mostra in qualche misura di temere, come si trae dalla torsione plebiscitaria sul referendum costituzionale e dall'invito ad andare al mare per quello sulle trivelle, ad arte fissato al 17 aprile senza abbinamento con le amministrative per favorire l'astensione. Il voto popolare sulla riforma assume dunque una decisiva importanza per la stessa impostazione data dal premier.

Va pero' sottolineato che non basterebbe una vittoria dei no nel referendum confermativo a garantire nuovo ossigeno a una democrazia in apnea. La riduzione degli spazi di confronto e di partecipazione democratica e' gia' in atto essendo vigente la Costituzione del 1948.

Bloccare la sola riforma Renzi-Boschi non basterebbe di per se' a invertire la tendenza. Bisogna quantomeno affiancare alla battaglia referendaria sulla nuova Costituzione un voto popolare tendente alla radicale correzione della legge elettorale, nell'ambito di una piu' ampia stagione referendaria contro le leggi emblematiche del renzismo: scuola, lavoro, ambiente.

Non e' una strategia passatista, in un momento in cui gli strumenti di democrazia diretta si mostrano cedenti. E' una via dettata dalla necessita'.

Viviamo un tempo di sostanziale dissolvimento delle organizzazioni di partito, di personalizzazione estrema della politica, di marginalizzazione dei sindacati, di sordita' delle istituzioni. I canali di partecipazione democratica e di rappresentanza fino a ieri disponibili si sono ristretti o prosciugati. Vanno ricostruiti con un lavoro politico di lunga lena. Quali alternative ha un popolo che vuole essere composto di cittadini e non di sudditi, che vuole difendere la sovranita' concessa dalla Costituzione? Sapendo che se il tentativo dovesse fallire, e le strategie di riforma messe in campo si consolidassero, nulla sarebbe piu' come un tempo, o come vorremmo che fosse.

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Bibliografia

La letteratura sui temi trattati e' vasta. Per i contributi più recenti v. le analisi di esperti e studiosi nelle indagini conoscitive svolte sui temi della Costituzione e della legge elettorale nella XVII legislatura: Camera dei deputati, I Commissione, 9 ottobre-13 novembre 2014; 13-17 gennaio 2014; 14-15 aprile 2015; 28-29 ottobre 2015; Senato della Repubblica, I Commissione, 13-28 maggio 2014; 18-25 novembre 2014; 27 luglio-10 settembre 2015.

V. anche il mio La legge 52/2015 (Italicum): da pochi voti a molti seggi, cit. supra, in nota 33, e Di riforme e riformatori, in Costituzionalismo.it, 29 giugno 2012; nonche' Il tempo della Costituzione, V ed., Aracne, Roma, 2014, cap. IV, e i numerosi articoli da me pubblicati su Il Manifesto, da ultimo in parte raccolti in Un decennio incostituzionale, ed. Manifestolibri, Roma, 2015. V. altresi', nello stesso quotidiano, i contributi di FERRARA, AZZARITI, DE FIORES.

Ancora adde: AINIS M., I virtuosismi che non servono, in Corriere della Sera, 8 aprile 2014; ID., Piu' quesiti per capire la riforma, in Corriere della sera, 8 febbraio 2016; ALLEGRETTI U. e BALBONI E., Una revisione costituzionale con alcune buone intenzioni e molte contraddizioni, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; AZZARITI G., Il merito delle cose. La riforma costituzionale e lo stile delle polemiche, in Costituzionalismo.it, 8 aprile 2014; ID., La riforma del Senato. Prima della scelta sulle modalita' di composizione vengono le funzioni, in Costituzionalismo.it, 25 marzo 2014; ID., Legge elettorale e democrazia d'investitura. Quattro criticita' costituzionali per un modello di democrazia, in Nomos, n. 3/2015; ID., Vento di cambiamento. Verso dove? In Costituzionalismo.it, n. 3/2015 - 15 febbraio 2016; ID., Contro il revisionismo costituzionale, Bari, Laterza, 2016, part. cap. X; BALDUZZI P. e BORDIGNON M., Due riforme inseparabili, in Lavoce.info, 12 febbraio 2016; BALTRUNAITE A., CASARICO A., PROFETA P., SAVIO G., Se il nuovo Senato e' per soli uomini, in Lavoce.info, 29 gennaio 2016; BASSANINI F., Prime riflessioni sulla bozza di riforma del bicameralismo e del Titolo V del Governo Renzi, in ASTRID Rassegna, n. 199, 31 marzo 2014; BILANCIA F., "Ri-porcellum" e giudicato costituzionale, in Costituzionalismo.it, 24 gennaio 2014; BILANCIA F., Oltre il bicameralismo paritario. Osservazioni a margine del ddl Renzi. Sfidando il divieto di una discussione pubblica, in Costituzionalismo.it, 2 aprile 2014; BIN R., Il problema non sono le regioni (e il Titolo V), ma il governo (e la sua burocrazia). Note alla bozza di riforma costituzionale del 12 marzo 2014, in ASTRID Rassegna, n. 199, 31 marzo 2014; BIN R., In vista della revisione del Titolo V, Parte II, della Costituzione: Quale ruolo per le Autonomie speciali?, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; BINDI E., La promozione dell'equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza (artt. 55, comma 2, e 122, comma 1, cost.), IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; BRUNELLI G., Appunti sulla proposta del governo di riforma costituzionale della Parte II della Costituzione, marzo 2014, in www.astrid-online.it; ID., La funzione legislativa bicamerale nel testo di revisione costituzionale: profili problematici, in Rivista AIC., n. 1/2016, 15 febbraio 2015; CAMERLENGO Q., Ritratto costituzionale della legittimazione politica, in Rivista AIC, n. 2/2016, 9 aprile 2016; CARAVITA B., Riforme e referendum: un metodo che unisce, in Federalismi.it n. 7/2016 - 30 marzo 2016; CARETTI P., Una proposta di nuovo Senato confusa e probabilmente inutile, in www.articolo21.org, 29 marzo 2014; ID., Relazione introduttiva al IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2015; CARLI M., La riforma costituzionale, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; CARNEVALE P., La Corte vince, ma non (sempre) convince. Riflessioni intorno ad alcuni profili della "storica" sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; CASO G., Sulla riforma elettorale, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; CATELANI E., Il disegno di legge costituzionale Boschi/Renzi: il primo passo di una riforma complessa, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; CAZZULLO A., No, il Senato non sara' piu' elettivo, intervista a Renzi in Corriere della Sera, 31 marzo 2014; CECCANTI S., Fusaro versus Zagrebelsky: una lettera al Corsera, in www.landino.it, 5 aprile 2014; ID., L'Italicum come rimedio alla frammentazione, in Nomos, n. 3/2015; ID., Le tre alternative alla riforma renziana del Senato? Un testo peggiorativo (Chiti), uno con qualche spunto (Monti) e uno migliorativo (Tonini), in Huffington Post, 7 aprile 2014; ID., L'Italicum, dimezzato o meno, ha bisogno soprattutto di una riforma del Senato che ancora non si vede, in Huffington Post. 5 marzo 2014; ID., Referendum, l'errore di Scalfari, in l'Unità.tv, 11 gennaio 2016; ID., Dopo la sentenza della Corte - il nodo della legge elettorale, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; Cerri A., Prime riflessioni interlocutorie sul progetto di riforma costituzionale, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; CERRINA FERONI G., Difetti e pregi, di metodo e di merito, della riforma comunque da salvare, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; CHELI E., Una riforma necessaria, ma che rischia di non funzionare, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; CHERCHI R., L'esecutivo tra effettivita' costituzionale e revisione costituzionale: verso la "presidenzializzazione" del Governo?, in Costituzionalismo.it, n. 3/2015 - 19 febbraio 2016; CLEMENTI F., Il nuovo Senato sia solo delle Autonomie, in Il Sole 24 Ore, 23 marzo 2014; COLASANTE P., Unita' e diversita' nel (parziale) regionalismo asimmetrico italiano, alla luce della riforma costituzionale in itinere, in Italian Papers on Federalism, n. 1-2/2015; CONFINDUSTRIA, Position Paper sulle Riforme istituzionali, marzo 2014; CURRERI S., La Costituzione non e' un derby, in L'Unita', 28 aprile 2016; D'ATENA A., La specialita' regionale tra deroga ed omologazione, in Rivista AIC., n. 1/2016, 15 febbraio 2015; ID., Il riparto delle competenze tra Stato e Regioni ed il ruolo della Corte costituzionale, in Italian Papers on Federalism, n. 1-2/2015; DE FIORES C., La riforma della legge elettorale, in Costituzionalismo.it, n. 1/2015; ID., Un Senato di garanzia a suffragio universale, in Costituzionalismo.it, 3 aprile 2014; DE MARTIN G.C., I chiaroscuri della riforma costituzionale, in Amministrazione In Cammino, 21 aprile 2016; DE SIERVO U., Lettera ai componenti dell'Associazione italiana dei costituzionalisti sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi, 20 gennaio 2016, in www.astrid-online.it; ID., Una prima lettura del progettato nuovo art. 117 Cost., in Rivista Aic, n. 1/2016, 15 febbraio 2015; DOGLIANI M.-PALLANTE F., Sull'attuale forma del procedimento di revisione costituzionale (e sui presupposti della sopravvivenza del regime parlamentare), in Rivista AIC, 28 giugno 2013; FABOZZI A., Una falsa democrazia anticipa il nuovo regime, Intervista a Stefano Rodota', in Il Manifesto, 31 dicembre 2015; FELICETTI F., Democrazia rappresentativa e illegittimita' costituzionale delle leggi elettorali, in Osservatorio AIC, 1/2016, 26 aprile 2016; FERRAJOLI L., Come raddrizzare l'Italicum, in Costituzionalismo.it, 31 gennaio 2014; FERRARA G., Contro i colpi di Stato elettorali, in Costituzionalismo.it, 27 gennaio 2014; FRANCHI P., Dalla democrazia parlamentare a quella plebiscitaria, in Corriere della Sera, 1 febbraio 2016; FRANCO M., Il pericolo di una campagna che delegittimi le istituzioni, in Il Corriere della Sera, 12 gennaio 2016; FROSINI E., Bicameralismo strabico, in www.confronticostituzionali.eu, 10 marzo 2014; ID., Rappresentanza + Governabilita' = Italicum, in www.confronticostituzionali.eu, 12 maggio 2015; FUSARO C., A proposito del progetto di legge costituzionale del governo Renzi, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; ID., Le trasformazioni del modello Westminster e le difficolta' crescenti del governo parlamentare in Europa, in Forum di Quaderni costituzionali, dicembre 2015; ID., Traccia di ragionamento sulla riforma costituzionale in itinere, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; GALLI C., La legge elettorale, e oltre, in Costituzionalismo.it, 13 febbraio 2014; GAMBINO S., La sfida di Renzi: "O me o la Costituzione", in Corriere della Calabria, 2 gennaio 2016; ID., Rappresentanza e stabilita', governativa, in Astrid Rassegna, 7/2014, 14 aprile 2014; GIANELLO S., L'Italicum "a processo": la possibilita' concreta per la Corte di un ritorno alla normalita' (del giudizio incidentale), in Osservatorio AIC, 1/2016; GIGLIOTTI A., I pro e in contro dell'Italicum, in Nomos, n. 3/2015; GORODISKY D., Quagliariello: meglio eleggere chi entrera' a Palazzo Madama, intervista pubblicata sul Corriere della Sera, 30 marzo 2014; GRISOLIA M.C., Il futuro della riforma Renzi: la sua attuazione o il suo abbandono, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016; GUALMINI E. e VASSALLO S., Cari Professori del No..., in L'Unita', 27 aprile 2016; IACOBONI J., Zagrebelsky: l'appello forse e' stato tranchant. Ma Renzi con noi e' presuntuoso, intervista pubblicata su La Stampa, 8 aprile 2014; LANCHESTER F., Dal Porcellum all'Italicum: nuovi collegamenti e nuovi orari, ma su vecchi binari, in Osservatorio AIC, febbraio 2014; ID., Innovations institutionnelles et separation des pouvoirs: considerations sur le dangereux chevauchement des differentes lois electorales italiennes, in Nomos, n. 3/2015; LARCINESE V., Se abolire il Senato tocca la divisione dei poteri, in www.lavoce.info, 4 aprile 2014; LIPPOLIS V., Le riforme istituzionali: trent'anni di sterili tentativi parlamentari e di modifiche della legislazione elettorale. Dall'articolo di Bettino Craxi su l'Avanti del 28 settembre 1979 al discorso programmatico di Matteo Renzi il 24 febbraio 2014, in corso di stampa in Rassegna Parlamentare, 2014; LUCIANI M., Funzione di controllo e riforma del Senato, in Rivista AIC., n. 1/2016, 15 febbraio 2016; ID., Nota sul d.d.l. sul superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della Costituzione, in ASTRID Rassegna, n. 199, 31 marzo 2014; ID., Il brusco risveglio. I controlimiti e la fine mancata della storia costituzionale, in Rivista AIC, n. 2/2016, 15 aprile 2016; MACCIOTTA G., La soppressione del Cnel nel progetto Renzi: sia sciolto... a meno che...!, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; MANGIAMELI S., Il Titolo V della Costituzione alla luce della giurisprudenza costituzionale e delle prospettive di riforma, in Italian Papers on Federalism, n. 1-2/2015; MANZELLA A., La riforma del Senato e le garanzie, in La Repubblica, 4 aprile 2014; ID., Quei nodi irrisolti del nuovo Senato, in La Repubblica, 12 gennaio 2016; MARINI F. S., Commento a prima lettura del ddl costituzionale del Governo Renzi sul riparto di competenze tra Stato e Regioni, in ASTRID Rassegna, n. 200, 14 aprile 2014; MARSOCCI P., Effettivita' e "sincerita'" della partecipazione popolare. 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Zagrebelsky, in La Repubblica, 13 gennaio 2016; ID., Nel nuovo Palazzo Madama niente sindaci, spazio alle Regioni, intervista a Valerio Onida, in La Repubblica, 9 marzo 2014; MONTI M., Una proposta a Renzi per cambiare il Senato, lettera pubblicata sul Corriere della Sera, 30 marzo 2014; MORRONE A., Uno, nessuno, centomila referendum costituzionali?, in Focus Riforma Costituzionale, Federalismi.it, 17 febbraio 2016; OLIVITO E., Le inesauste ragioni e gli stridenti paradossi della governabilita', in Costituzionalismo.it, n. 3/2015 - 15 febbraio 2016; ); ONIDA V., Una legge elettorale che non rispetta la reale maggioranza, Lettera al Corriere della Sera, 10 marzo 2015; PACE A., Ancora sulla doverosa omogeneita' del contenuto delle leggi costituzionali, in Giur. 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Tagliamo deputati, Regioni e Province, intervista a Linda Lanzillotta, in Il Messaggero, 30 marzo 2014; PROSPERO M., Referendum, "Questo PD non ha piu' nulla di sinistra", in L'Espresso, 18 aprile 2016; REPOSO A., Questioni irrisolte ed equivoci in ordine alla riforma della legge elettorale, in Rivista AIC, 14 giugno 2013; RODOTA' S., Il pasticcio delle riforme, in La Repubblica, 8 aprile 2014; RONCHETTI L., Rappresentanza politica come rappresentanza costituzionale, in Costituzionalismo.it, n. 3/2015 - 15 febbraio 2016; RUGGERI A., Lacune costituzionali, in Rivista AIC., n. 2/2016, 18 aprile 2016; ID., Nota minima in tema di referendum costituzionali 'parziali': un rebus risolvibile solo spostando il tiro dal piano della normazione al piano dei controlli?, in Federalismi.it, 17 febbraio 2016; ID., Note minime a prima lettura del disegno Renzi di riforma costituzionale, in www.federalismi.it, 9 aprile 2014; RUGGIU I., Il futuro Senato della Repubblica: un contributo alla risoluzione dei problemi del bicameralismo, ma irrilevante, se non dannoso, per il regionalismo, in Costituzionalismo.it, n. 3/2015 - 15 febbraio 2016; SALVI C., La posta in gioco nel referendum, in Fondazionenenni.wordpress.com, 27 gennaio 2016; SAITTA A., La forma di governo in Italia tra revisione costituzionale e nuova legge elettorale, in Rivista AIC, 2/2015; SAPPINO, Referendum, che 'fastidio' per i cittadini, Intervista a Stefano Rodota', in L'Espresso, 30 marzo 2016; SCACCIA G., Riflessi ordinamentali dell'annullamento della legge n. 270 del 2005 e riforma della legge elettorale, in Confronti costituzionali, 30 gennaio 2014; STAIANO S., Le leggi monocamerali (o piu' esattamente bicamerali asimmetriche), in Rivista AIC, n.1/2016, 15 febbraio 2015; TONDI DELLA MURA V., Del Porcellum "camuffato", in www.confronticostituzionali.eu, 12 maggio 2015; ID., La fiducia e l'Italicum: dal "primato della politica" al "primato dei meccanismi elettorali", in Osservatorio AIC, maggio 2015; ID., Il paradosso del "patto del nazareno": se il revisore costituzionale resta imbrigliato nella persistenza di un mito, in Rivista AIC, n. 2/2016, 1 aprile 2016; TRAVAGLIO M., I Jalisse e padre Pizarro, in Il Fatto quotidiano, 29 aprile 2016; TREU T., Documento per una riforma del Cnel, 3 febbraio 2014, in www.astrind-online.it; TRUZZI S., Intervista a Alessandro Pace, "Dalla Boschi solo sofismi. Il Senato rimanga elettivo", in Il Fatto quotidiano, 13 agosto 2015; VANDELLI L., Trasformare il Senato: qualche riflessione e qualche ipotesi sulla bozza di disegno di legge costituzionale 12 marzo 2014, in ASTRID Rassegna, n. 199, 31 marzo 2014; VILLONE M., Cinque domande su saggi e riforme, in Costituzionalismo.it, 11 giugno 2013; ID., La lezione dei Lords, in Il Manifesto, 4 marzo 2014; ID., Nuovo senato. Una riforma con capo ma senza coda, ivi, 1 aprile 2014; ID., Un nuovo senato si puo' fare cosi', ivi, 25 febbraio 2014; ID., Il referendum plebiscito, ivi, 30 dicembre 2015; ID., Il canguro suona sempre due volte, ivi, 23 febbraio 2016; ID, Riforme e diritti, l'inevitabile unione, ivi, 19 marzo 2016; VOLPI M., Quei consiglieri del principe, in Costituzionalismo.it, 10 aprile 2014; ID., Italicum: un sistema anomalo e antidemocratico, in Costituzionalismo.it, 5 giugno 2015; ID., Le riforme e la forma di governo, Relazione al III Seminario dell'AIC I Costituzionalisti e le Riforme, Bologna, 11 giugno 2015; ZACCARIA R., I vizi di fondo che condizionano la riforma costituzionale del Senato, in www.articolo21.org, 2 aprile 2014.; ID., Incontri toscani sulla riforma. Appello per il referendum: distinguere le responsabilita' di Governo dalla scelta costituzionale, IV Seminario delle Universita' toscane sulla riforma costituzionale, 15 febbraio 2016.

*

Note

34. Art. 71, come modificato dall'AC 2613-D, art. 11, lett. b).

35. Art. 71, come modificato dall'AC 2613-D, art. 11, lett. c).

36. Art. 75, come sostituito dall'AC 2613-D, art. 15).

 

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- George Steiner, La lezione dei maestri, Garzanti, Milano 2004, pp. 182.

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Riedizioni

- Carlo Salsa, Trincee. Confidenze di un fante, Mursia, Milano 1982, Rcs, Milano 2016, pp. 352, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2447 del 21 agosto 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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