[Nonviolenza] Telegrammi. 2407



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2407 del 12 luglio 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Leggendo Erasmo a Viterbo

2. Papa Francesco: L'Angelus del 10 luglio 2016

3. Giovanni Ghirga, Antonella Litta, Mauro Mocci: Segnalazione del persistere e dell'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. LEGGENDO ERASMO A VITERBO

 

Ricorrendo domani, 12 luglio, l'anniversario della morte di Erasmo da Rotterdam (Rotterdam, 27 ottobre 1466 o 1469 - Basilea, 12 luglio 1536), lunedi' 11 luglio 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di studio dedicato all'opera, all'azione, al pensiero del grande umanista, una delle figure piu' vive dell'impegno per la pace e i diritti umani.

Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune classiche pagine dall'Elogio della follia, dal Lamento della pace, dai Colloquia e dagli Adagia.

Dalla lettura delle opere del grande intellettuale europeo un appello scaturisce: affinche' si cessi di fare le guerre, affinche' si cessi di uccidere, affinche' l'umanita' scelga la pace e l'universale solidarieta'.

Questo e' l'impegno ancor oggi (anzi: oggi ancor piu' di allora) necessario e urgente: l'impegno per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; l'impegno a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; l'impegno a rispettare e difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. L'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, l'impegno contro il razzismo e tutte le persecuzioni, l'impegno contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Ogni vittima ha il volto di Abele.

L'incontro si e' concluso rinnovando ancora una volta un appello al Parlamento affinche' legiferi due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: una legge che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; una legge che riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

*

Una breve notizia biobibliografica su Erasmo

Nacque Erasmo tra il 1466 e il 1469 da genitori non uniti in matrimonio, fanciullo frequenta a Deventer una scuola dei Fratelli della Vita Comune; nel 1479 la peste uccide la madre, poi il padre; spinto dai tutori Erasmo entra nel convento di Steyn, presso Gouda, e abbraccia la vita religiosa. Negli anni di Steyn studia alacremente e si segnala come latinista. Nel 1492 e' ordinato prete. Nel 1492 lascia Steyn per entrare al servizio di Enrico di Berghes, vescovo di Cambrai. Nel 1495 ottiene di andare a studiar teologia a Parigi, l'anno dopo lascia il collegio Montaigu e si guadagna da vivere facendo il precettore. La sua sara' una vita di andirivieni per l'Europa, con prevalente residenza nell'area tra Lovanio, Basilea e Friburgo, ma con fondamentali protratti soggiorni in Inghilterra, ed un operoso viaggio in Italia. Nel 1499 compie il suo primo soggiorno in Inghilterra, e vi conosce Thomas More e John Colet. Nel 1500 a Parigi pubblica la prima edizione degli Adagia; nel 1501 pubblica il De Officiis di Cicerone ed inizia cosi' la sua fondamentale attivita' di editore di classici; nello stesso anno studia il greco. Nel 1502 muore Enrico di Berghes, Erasmo va a Lovanio. Nel 1503 pubblica l'Enchiridion militis christiani, nel 1504 il Panegyricus ad Philippum Austriae ducem (uno dei primi importanti testi pacifisti di Erasmo); nel 1505 edita le Annotazioni sul Nuovo Testamento di Lorenzo Valla, compie il suo secondo soggiorno in Inghilterra. Dal 1505 al 1509 e' in Italia: a Venezia presso Aldo Manuzio svolge un'attivita' editoriale cospicua. Lasciando l'Italia medita l'Elogio della follia, che pubblichera' nel 1511 dedicandola a Thomas More. Dal 1509 al 1514 e' perlopiu' in Inghilterra. Nel 1513 muore Giulio II, e viene pubblicato il libello Julius exclusus e coelis, violento attacco alla figura del papa-guerriero: un testo attribuito ad Erasmo, sebbene egli sempre abbia negato di esserne autore. Nel 1514 e' a Basilea ed inizia il sodalizio editoriale con lo stampatore ed amico Johann Froben. E presso Froben nel 1515 pubblica tra l'altro un'edizione di Seneca. Nel 1516 pubblica la prima edizione critica del Nuovo Testamento. Inizia anche a pubblicare raccolte del suo epistolario. Nel 1516 gli viene attribuita la carica onoraria di consigliere di Carlo d'Asburgo (il futuro imperatore Carlo V, che gia' nel corso dell'anno diverra' re di Spagna), e pubblica l'Institutio principis christiani. Sempre quest'anno pubblica la sua edizione dell'Opera omnia di Girolamo, e un'edizione della Grammatica institutio di Teodoro di Gaza. Pubblicazione dell'Utopia di Thomas More. Nel 1517 (che e' anche l'anno delle novantacinque Tesi di Lutero) pubblica la Querela Pacis, Carlo si trasferisce in Spagna ma Erasmo non lo segue. Dal 1517 al 1522 sara' prevalentemente a Lovanio. Nel 1518 pubblica tra l'altro l'Encomium matrimonii. Nel 1519 pubblica la seconda edizione del Nuovo Testamento, un'edizione di Cipriano, ed esce un'edizione delle Familiarum colloquiorum formules, che diverranno i Colloquia; Carlo viene eletto imperatore. Muore John Colet. Nel 1520 pubblica gli Antibarbari. E' l'anno della bolla papale Exurge Domine, che Lutero da' pubblicamente alle fiamme. Nel 1521 pubblica il De contemptu mundi. Nel 1522 si trasferisce da Lovanio a Basilea; viene pubblicata da Froben la prima edizione autorizzata dei Colloquia, la terza edizione del Nuovo Testamento, vari altri lavori (tra cui l'edizione di Arnobio). Nel 1523 alle edizioni e commenti di testi neotestamentari e patristici (Ilario) aggiunge anche le Tuscolane di Cicerone (e nel 1525 l'Historia Naturalis di Plinio il Vecchio). Declina l'invito di Francesco I a trasferirsi in Francia. Nel 1524 esce il Libero arbitrio cui Lutero replichera' col Servo arbitrio, al quale Erasmo rispondera' con l'Hyperaspistes nel '26. Sempre nel '26 pubblica l'Institutio matrimonii christiani e l'edizione di Ireneo. Nel 1527 la quarta edizione del Nuovo Testamento e l'edizione delle opere di Ambrogio. E' l'anno del sacco di Roma. Nel 1528 pubblica il Ciceronianus. Nel 1529 pubblica il De pueris statim ac liberaliter instituendis, e l'Opera omnia di Agostino. Dal 1529 al 1533 e' prevalentemente a Friburgo. Nel '30 cura l'edizione di Giovanni Crisostomo e pubblica la sua Consultatio de bello turcis inferendo. Nel '31 edizione di Aristotele, Livio, Gregorio Nazianzeno, e Paraphrasis in Elegantias L. Vallae. Nel '32 edizioni di Demostene e Terenzio. Nel '33 pubblica la De sarcienda Ecclesiae concordia. Nel 1534 la Preparazione alla morte. Nel 1535 a Basilea, quinta edizione del Nuovo Testamento. Decapitazione di Thomas More, imprigionato l'anno prima. Erasmo rifiuta l'offerta del cappello cardinalizio. Nel 1536 cura l'edizione di Origene. Muore a Basilea tra l'11 e il 12 luglio. Una bibliografia orientativa: I. Le opere di Erasmo. L'opera omnia di Erasmo si legge ancora nell'edizione di Leida (Lugduni Batavorum) del 1703-1706 a cura di Jean Leclerc (Joannes Clericus), ristampata nel 1961 a Hildsheim. Dal 1969 e' in corso ad Amsterdam l'edizione critica, di cui sono gia' usciti vari volumi. Il monumentale e fondamentale epistolario di Erasmo e' stato edito da P. S. Allen e collaboratori e prosecutori ad Oxford tra il 1906 e il 1958. II. Alcune opere di Erasmo disponibili in italiano. Per la Querela Pacis segnaliamo le edizioni curate da Luigi Firpo (Erasmo, Il lamento della pace, Utet, Torino 1967; poi Tea, Milano); da Franco Gaeta (Erasmo, Contro la guerra, Japadre, L'Aquila 1968, che reca anche il Dulce bellum inexpertis); da Eugenio Garin (nella sezione di testi erasmiani inclusa nella sua monografia Erasmo, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole 1988, di cui diremo piu' avanti). Ovviamente quasi non c'e' casa editrice, grande o piccola, che non abbia pubblicato l'Elogio della follia, sovente arricchito da perspicue introduzioni e prefazioni di preclari studiosi. Dall'edizione a cura di Benedetto Croce per Laterza (Elogio della pazzia e Dialoghi, Laterza, Bari 1914), a quella a cura di Tommaso Fiore per Einaudi (Elogio della pazzia, Einaudi, Torino 1943), a quella a cura di Eugenio Garin (Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia, Serra e Riva, Milano 1984, poi Mondadori, Milano 1992) ad innumerevoli altre: tra le recenti segnaliamo quella di Luca D'Ascia con un saggio di Bainton, per Rizzoli. Dei Colloquia dopo la traduzione parziale di Gian Piero Brega (Erasmo, I colloqui, Feltrinelli, Milano 1959, poi in edizione rivista 1967; e adesso Garzanti, Milano 2000) finalmente e' stata pubblicata una traduzione integrale con testo a fronte: Erasmo da Rotterdam, Colloquia, Einaudi, Torino 2002 (progetto editoriale e introduzione di Adriano Prosperi, traduzione, cura e apparati di Cecilia Asso). Degli Adagia segnaliamo la pregevole edizione di un piccolo ma prezioso saggio di essi a cura di Silvana Seidel Menchi: Erasmo, Adagia. Sei saggi politici in forma di proverbi, Einaudi, Torino 1980. Una segnalazione particolare vogliamo fare anche per L'Institutio principis christiani, nella traduzione italiana a cura di Margherita Isnardi Parente: Erasmo da Rotterdam, L'educazione del principe cristiano, Morano, Napoli 1977. Va letto anche almeno il Libero arbitrio nell'utile edizione a cura di Roberto Jouvenal: Erasmo, Il libero arbitrio (testo integrale); Lutero, Il servo arbitrio (passi scelti), Claudiana, Torino 1969, seconda edizione del 1973. Una nuova edizione del solo testo erasmiano (ma con una prefazione di Sergio Quinzio) e' nella traduzione di Italo Pin: Erasmo da Rotterdam, Sul libero arbitrio, Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1989. Ovviamente vari altri testi di Erasmo sono disponibili in traduzione italiana. E' opportuno avvertire che sovente gli apparati critici e informativi che accompagnano le traduzioni italiane dei testi erasmiani sono assai approssimativi. III. Alcune opere su Erasmo. Chiunque si accosti alla letteratura critica novecentesca su Erasmo non puo' non notare la presenza tra i suoi studiosi di un elevato numero di persone che hanno dato  buona prova di se' nell'opporsi al fascismo: scorrendo i nomi dei traduttori, dei curatori, degli autori di studi e ricerche erasmiane trovi alcune delle figure piu' nitide ed alte dell'antifascismo e della Resistenza. Pensiamo che non avvenga per caso. Ed anche se in questa nota non citiamo che pochi autori di contributi maggiori, vorremmo qui idealmente ricordarli tutti, con ammirazione ed affetto. Tra le principali monografie disponibili in italiano che ricostruiscono vita, personalita', riflessione ed opera di Erasmo segnaliamo particolarmente le seguenti: Johan Huizinga, Erasmo, Einaudi, Torino 1941 (piu' volte ristampata); Roland H. Bainton, Erasmo della Cristianita', Sansoni, Firenze 1970; Pierre Mesnard, Erasmo, Accademia Sansoni, Milano 1971; Cornelis Augustijn, Erasmo da Rotterdam. La vita e l'opera, Morcelliana, Brescia 1989; Leon E. Halkin, Erasmo, Laterza, Roma-Bari 1989. Fondamentale e' anche Hugh R. Trevor-Roper, Protestantesimo e trasformazione sociale, Laterza, Bari 1969 e piu' volte ristampato; il primo saggio del volume e' specifico su Erasmo, ma - scrive l'autore nella prefazione all'edizione italiana, e dice bene - "la figura e le idee di Erasmo dominano il libro. Se questi saggi, come spero, hanno una loro unita', mi sembra che il filo conduttore sia appunto la sconfitta delle prospettive aperte da Erasmo". Su Erasmo e la pace cfr. Eugenio Garin, Erasmo, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1988 (che reca anche i seguenti testi erasmiani: il Dulce bellum inexpertis, dagli Adagia; la Querela Pacis; e tre testi dai Colloquia: la Confessio militis, Militis et Cartusiani, il Charon). Per una puntuale collocazione di Erasmo nella tradizione (ed alle radici) del pensiero pacifista moderno si veda anche l'eccellente antologia a cura di Ernesto Balducci e Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia, Principato, Milano 1983. Per la bibliografia cfr. (in francese) gli ottimi lavori specifici di Jean-Claude Margolin. Su Erasmo e l'erasmismo fondamentali sono gli studi di Augustin Renaudet, Marcel Bataillon, e per l'Italia Silvana Seidel Menchi, Erasmo in Italia. 1520-1580, Bollati Boringhieri, Torino 1987. Su Erasmo e l'Italia cfr. anche i classici studi (che non ci risulta siano stati tradotti in italiano) di P. De Nolhac, Erasme en Italie. Etude sur un episode de la Renaissance, Paris 1888; ed Augustin Renaudet, Erasme et l'Italie, Geneve 1954, nuova ed. 1998. Vari studiosi italiani nel corso degli ultimi decenni hanno dedicato ad Erasmo studi talvolta perspicui, rinunciamo a darne qui un elenco rinviando alle bibliografie contenute nei volumi sopra segnalati. Degli autori gia' citati vorremmo ricordare altri libri a nostro parere utili a lumeggiare le premesse, il contesto o l'eredita' erasmiana: di Johan Huzinga cfr. anche L'autunno del Medioevo (Sansoni) e La civilta' olandese del Seicento (Einaudi); di Pierre Mesnard si veda anche almeno l'eccellente Il pensiero politico rinascimentale, 2 voll., Laterza, Bari 1963-1964; di Eugenio Garin e di Ernesto Balducci si dovrebbero ricordare qui innumerevoli opere, basti aver reso omaggio ai loro nomi di maestri. (Una minima nota di aggiornamento bibliografico del 2005: La seguente notizia biobibliografica su Erasmo integrava l'introduzione di Peppe Sini a una traduzione italiana della Querela Pacis pubblicata dalla casa editrice Multimage a Firenze nel 2002. Ovviamente la bibliografia dovrebbe essere aggiornata; tra vari altri utili volumi apparsi negli ultimi anni in Italia ricordiamo almeno: Erasmo da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004, a cura di  Italo Francesco Baldo - quattro classici testi erasmiani: la Oratio de pace, la Querela  Pacis, il De bello Turcis inferendo, la Precatio pro pace Ecclesiae -; Erasmo da Rotterdam, Per una libera educazione, Rizzoli, Milano 2004, a cura di Luca D'Ascia; Erasmo da Rotterdam, Il lamento della pace, Rizzoli, Milano 2005, a cura di Federico Cinti, e con un saggio di Jean-Claude Margolin).

 

2. DOCUMENTAZIONE. PAPA FRANCESCO: L'ANGELUS DEL 10 LUGLIO 2016

[Riportiamo le parole pronunciate da papa Bergoglio all'Angelus in Piazza San Pietro a Roma domenica 10 luglio 2016]

 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi la liturgia ci propone la parabola detta del "buon samaritano", tratta dal Vangelo di Luca (10,25-37). Essa, nel suo racconto semplice e stimolante, indica uno stile di vita, il cui baricentro non siamo noi stessi, ma gli altri, con le loro difficolta', che incontriamo sul nostro cammino e che ci interpellano. Gli altri ci interpellano. E quando gli altri non ci interpellano, qualcosa li' non funziona; qualcosa in quel cuore non e' cristiano. Gesu' usa questa parabola nel dialogo con un dottore della legge, a proposito del duplice comandamento che permette di entrare nella vita eterna: amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se' stessi (vv. 25-28). "Si' - replica quel dottore della legge - ma, dimmi, chi e' il mio prossimo?" (v. 29). Anche noi possiamo porci questa domanda: chi e' il mio prossimo? Chi devo amare come me stesso? I miei parenti? I miei amici? I miei connazionali? Quelli della mia stessa religione?... Chi e' il mio prossimo?

E Gesu' risponde con questa parabola. Un uomo, lungo la strada da Gerusalemme a Gerico, e' stato assalito dai briganti, malmenato e abbandonato. Per quella strada passano prima un sacerdote e poi un levita, i quali, pur vedendo l'uomo ferito, non si fermano e tirano dritto (vv. 31-32). Passa poi un samaritano, cioe' un abitante della Samaria, e come tale disprezzato dai giudei perche' non osservante della vera religione; e invece lui, proprio lui, quando vide quel povero sventurato, "ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fascio' le ferite [...], lo porto' in un albergo e si prese cura di lui" (vv. 33-34); e il giorno dopo lo affido' alle cure dell'albergatore, pago' per lui e disse che avrebbe pagato anche tutto il resto (cfr v. 35).

A questo punto Gesu' si rivolge al dottore della legge e gli chiede: "Chi di questi tre - il sacerdote, il levita, il samaritano - ti sembra sia stato il prossimo di colui che e' caduto nelle mani dei briganti?". E quello naturalmente - perche' era intelligente - risponde: "Chi ha avuto compassione di lui" (vv. 36-37). In questo modo Gesu' ha ribaltato completamente la prospettiva iniziale del dottore della legge - e anche la nostra! -: non devo catalogare gli altri per decidere chi e' il mio prossimo e chi non lo e'. Dipende da me essere o non essere prossimo - la decisione e' mia -, dipende da me essere o non essere prossimo della persona che incontro e che ha bisogno di aiuto, anche se estranea o magari ostile. E Gesu' conclude: "Va' e anche tu fa' cosi'" (v. 37). Bella lezione! E lo ripete a ciascuno di noi: "Va' e anche tu fa' cosi'", fatti prossimo del fratello e della sorella che vedi in difficolta'. "Va' e anche tu fa' cosi'". Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento. Mi viene in mente quella canzone: "Parole, parole, parole". No. Fare, fare. E mediante le opere buone che compiamo con amore e con gioia verso il prossimo, la nostra fede germoglia e porta frutto. Domandiamoci - ognuno di noi risponda nel proprio cuore - domandiamoci: la nostra fede e' feconda? La nostra fede produce opere buone? Oppure e' piuttosto sterile, e quindi piu' morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere? Queste domande e' bene farcele e farcele spesso, perche' alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia. Il Signore potra' dirci: Ma tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell'uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell'ammalato solo in ospedale, che nessuno va a trovare, ero io.

Ci aiuti la Vergine Maria a camminare sulla via dell'amore, amore generoso verso gli altri, la via del buon samaritano. Ci aiuti a vivere il comandamento principale che Cristo ci ha lasciato. E' questa la strada per entrare nella vita eterna.

 

3. REPETITA IUVANT. GIOVANNI GHIRGA, ANTONELLA LITTA, MAURO MOCCI: SEGNALAZIONE DEL PERSISTERE E DELL'AGGRAVARSI DEL PROCESSO DI EUTROFIZZAZIONE E NETTA RIDUZIONE DELLA QUALITA' DELLE ACQUE DEL LAGO DI VICO

[Riproponiamo la seguente segnalazione dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde]

 

Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro della Salute

e per opportuna conoscenza: al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Difesa, al Prefetto di Viterbo, al Presidente del Tribunale di Viterbo, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Presidente della Provincia di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', al Rettore dell'Universita' della Tuscia, al Presidente dell'Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Viterbo, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, all'Arpa Lazio - sezione di Latina, al Direttore dell'Agenzia regionale dei Parchi del Lazio, al Direttore della Riserva naturale regionale del lago di Vico, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, ai Consiglieri della Regione Lazio, al Presidente della Commissione Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Difesa del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, al Presidente della Talete s.p.a., ai responsabili dell'Ato 1 -  Lazio, al segretario della Federazione italiana medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo

Oggetto: segnalazione del persistere e dell'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e del possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni dei comuni di Caprarola e Ronciglione che da questo lago captano acque ad uso umano.

Egregi ministri,

egregi signori,

il persistere e l'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e il possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni  dei comuni di Caprarola e Ronciglione che da questo lago captano la maggior parte delle acque erogate ad uso umano, richiede interventi quanto mai urgenti, decisivi e non piu' rimandabili come piu' volte richiesto dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) - in allegato le precedenti segnalazioni del 30 marzo 2010, del primo agosto 2012 e del 28  marzo 2014 -.

Il primo tra questi interventi  deve prevedere la cessazione della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per le ragioni di seguito esposte.

*

La situazione del lago di Vico

La compromissione della qualita' delle acque del lago di Vico e' nota ed oggetto di studi, ricerche e progetti da parte di Enti e Universita' (Istituto superiore di Sanita', Consiglio nazionale delle Ricerche - Cnr, Universita' della Tuscia, Universita' di Roma La Sapienza e Universita' degli Studi Roma Tre) (https://iris.uniroma3.it/handle/11590/164850#.VjjZTdIvet8).

Essa si caratterizza per la marcata riduzione del quantitativo di ossigeno, aumento della clorofilla e della biomassa algale ed e' da attribuirsi alle massive fioriture del Cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto comunemente alga rossa e delle altre specie cianobatteriche in particolare: Limnothrix redekei e Aphanizomenon ovalisporum, presenze ormai stabili e consistenti dell'ecosistema lacustre vicano.

Le cause che verosimilmente sono state e continuano ad essere all'origine del degrado di questo importante ecosistema e bacino idrico, sono state piu' volte indicate e possono cosi' essere riassunte:

- intense fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens e delle altre specie di cianobatteri, fioriture favorite verosimilmente dall'uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimita' del lago;

- possibile permanenza di scarichi fognari abusivi o non a norma sulle sponde e in prossimita' del lago;

- possibile azione residua di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch'esso in prossimita' delle sponde del lago;

- possibili attivita' illecite condotte all'interno e in prossimita' della Riserva naturale.

Nelle acque del lago di Vico sono anche persistenti ed elevati i valori di arsenico (secondo il parametro previsto dal Decreto Legislativo 31/2001 per le acque ad uso potabile ovvero 10 microgrammi/litro), elemento questo tossico e cancerogeno certo secondo la classificazione dell'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro - Iarc.

Si deve anche rammentare che in una riunione del tavolo tecnico istituito proprio sulle problematiche ambientali del lago di Vico, svoltasi presso la Provincia di Viterbo il 2 marzo 2010, riunione convocata dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo sul tema specifico "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", venivano presentati dati che evidenziavano nelle acque del lago anche la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, che di norma dovrebbero essere estranee alle acque del lago (mercurio, idrocarburi policiclici aromatici - IPA) e sulla cui presenza e provenienza l'Isde ha piu' volte chiesto l'avvio di specifiche indagini.

Sempre in quella stessa riunione venivano confermati i livelli di concentrazioni rilevate nei sedimenti del lago per gli elementi: Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) - e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS).

Questi elementi tossici sono tuttora presenti nei sedimenti del lago e per la loro concentrazione così elevata nei sedimenti lacustri si configurano come un ulteriore motivo di preoccupazione ambientale e sanitaria per il rischio derivante dalla loro possibile mobilizzazione e quindi rilascio nelle acque del lago e sono percio' una ulteriore e valida ragione perche' si abbandoni al piu' presto la captazione di acque ad uso umano da questo lago.

*

I Cianobatteri e le cianotossine

Le fioriture dei Cianobatteri in corpi idrici adibiti a riserva di acqua ad uso potabile sono riconosciute dalla comunita' scientifica internazionale come un rilevante problema sanitario di sempre maggiore importanza e diffusione anche a causa della aumentata disponibilita' di ossidi di azoto in atmosfera generati dalle attivita' antropiche responsabili del surriscaldamento climatico e dei processi di eutrofizzazione delle acque superficiali (http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2015/cianobatteri-lacustri-al-centro-di-uno-studio-internazionale, Ecology letter Volume 18, Issue 4, pages 375-384, April 2015).

I cianobatteri sono microrganismi capaci di produrre una serie di cianotossine patogene, al momento ne sono state descritte solo una parte, oltre 90 varianti tra cui la  microcistina LR classificata come cancerogena di classe 2 b secondo l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro - I.a.r.c. e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna con cui viene in contatto.

Questa cianotossina non e' termolabile e quindi non e' eliminabile attraverso i processi di bollitura dell'acqua e cottura degli alimenti.

Come riportato da una sempre piu' corposa letteratura scientifica le cianotossine determinano danni istologici a carico del fegato organo bersaglio principale, dei polmoni e dei reni e fungono anche da promotori tumorali, ed e' stata segnalata anche la loro azione come fattori di interferenza endocrina (endocrine disruptor) e genotossica (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21277993) (Zegura B. Straser A. Filipic M., Genotoxicity and potential carcinogenicity of cyanobacterial toxins - a review. Mutat Res. 2011 Jan-Apr;727(1-2):16-41).

Recentemente e' stata anche evidenziata una correlazione tra esposizione ad alcuni tipi specifici di microcistine e malattie neurodegenerative in particolare con la malattia di Alzheimer, la Sclerosi Laterale Amiotrofica-SLA ( http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=cyanobacterialneurodegenerative+disease).

Come si evince dalla letteratura internazionale, le conoscenze scientifiche relativamente alle dinamiche di crescita e sviluppo dei cianobatteri, alle loro azioni patogene e a quelle, anche sinergiche e di potenziamento reciproco, espletate dai diversi tipi di microcistine da essi prodotte, sono ancora relativamente limitate e in costante aggiornamento, pertanto un atteggiamento fortemente cautelativo e l'applicazione del Principio di Precauzione devono essere raccomandati in situazioni di contaminazione idrica ed esposizione cronica.

Le cianotossine possono inoltre percolare e contaminare acque di falda e pozzi posti in prossimita' di bacini idrici interessati dalle  fioriture di cianobatteri e colonizzare anche le reti degli impianti acquedottistici.

*

Il Principio di precauzione

In considerazione dell'esposizione cronica a piu' fattori tossici e cancerogeni presenti nelle acque captate dal lago di Vico ed erogate ad uso umano - come da documentazione attuale e precedente - e' necessario predisporre interventi ed azioni orientati al pieno rispetto del Principio di precauzione che e' il principio generale del diritto comunitario e fa obbligo alle autorita' competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanita' pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici.

Tra questi interventi riteniamo fondamentale l'abbandono della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico.

*

Il  rischio sanitario

Gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico e da anni si susseguono ordinanze di non potabilita' che attestano il potenziale  rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, a microrganismi potenzialmente tossici e a diverse sostanze tossiche e cancerogene presenti nelle acque captate dal bacino lacustre attraverso principalmente il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e attraverso il consumo di fauna ittica proveniente dal lago e prodotti vegetali irrigati sempre con acque lacustri (file:///C:/Documents%20and%20Settings/User/Documenti/Downloads/IJEP10119-20120510-172627-9778-2084.pdf).

Il rischio sanitario per i residenti di Caprarola e Ronciglione e' purtroppo gia' molto rilevante in considerazione anche della cronica esposizione all'arsenico ed e' attestato ufficialmente dagli studi del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio: "Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio" nel 2012 (www.deplazio.net/it/arsenico-nelle-acque) e dal successivo studio conclusosi nel 2014 "Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010" (www.deplazio.net/it/attivita/79).

I due studi hanno dimostrato e di nuovo confermato un gradiente di rischio per cause di morte e malattie al crescere del livello di esposizione all'arsenico nelle acque; in particolare lo studio di coorte ha evidenziato e riconfermato un eccesso di mortalita' per il tumore del polmone, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete.

Il progetto SEpiAs (Studi su marcatori di esposizione ed effetto precoce in aree con inquinamento da arsenico) (http://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2014-38-3-4-suppl-SEPIAS) ha individuato come campione anche un gruppo di persone residenti nel comune di Ronciglione e questo anche a causa degli eccessi di mortalita' gia' rilevati e valutati come rischi relativi (RR) per malattie del sistema cardiocircolatorio, malattie ischemiche del cuore, malattie respiratorie, BPCO (broncopneumopatia cronico-ostruttiva), diabete mellito, tumori maligni del polmone, tumori maligni della vescica (capitolo 2, pag. 41).

Inoltre c'e' da segnalare che vaste aree dei Comuni di Caprarola e Ronciglione, in particolare quelle intorno e in prossimita' del lago di Vico, sono dedicate da decenni ad agricoltura intensiva con utilizzo di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi che, attraverso la loro dispersione nell'aria, nell'acqua, nel suolo e la conseguente contaminazione della catena alimentare, costituiscono un ulteriore fattore di rischio per la salute sia degli agricoltori che dei residenti per i ben noti e documentati effetti cancerogeni e di interferenza endocrina e per il ruolo causale sempre piu' rilevante che questi prodotti chimici stanno assumendo in patologie quali le neoplasie, il morbo di Parkinson, le malattie dello spettro autistico, le malattie metaboliche, riproduttive e le malattie autoimmuni (http://www.isde.it/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-Position-Paper-PESTICIDI-finale.pdf).

Un ulteriore fattore che potrebbe concorrere ad aumentare il rischio sanitario per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione e' quello legato alla possibile radioattivita' delle acque erogate, essendo l'area geologica dei due comuni interessata dalla presenza del radon - elemento cancerogeno certo la cui esposizione cronica correla con il cancro del polmone - ma al momento non sembrano disponibili presso gli enti di competenza misure relative a questa parametro pur essendo previste e obbligatorie secondo la Direttiva 2013/ 51 Euratom che stabilisce i requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32013L0051&qid=1423740617197&from=IT).

*

La documentazione piu' recente

Anche la piu' recente documentazione acquisita dall'Isde ovvero le analisi su campioni di acqua eseguite a cura dell'Istituto superiore di Sanita' - Iss, dalle sezioni dell'Arpa-Lazio di Viterbo e Latina e dal Dibaf-Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali-, dal mese di settembre 2013 al mese di settembre 2015, continuano a mostrare una situazione di grave compromissione dello stato ecologico del lago di Vico e il persistere di una inadeguata e incostante potabilizzazione delle acque erogate ad uso umano.

Nelle refertazioni degli esami effettuati dall'Istituto superiore di sanita' - Iss, a nostra disposizione, sia per le acque erogate nel comune di Ronciglione (settembre 2013-Agosto 2014) che per quelle erogate nel comune di Caprarola (gennaio 2014 - giugno 2015) si puo' leggere: "... si rende necessario potenziare i sistemi di trattamento per la rimozione delle alghe e delle tossine nell'intera filiera di trattamento e distribuzione delle acque, con monitoraggi adeguati, anche a garanzia dell'efficacia dei trattamenti, in particolar modo nel caso di utilizzo di acque superficiali captate in corrispondenza di massive proliferazioni algali...".

Fitoplancton e Cianobatteri potenzialmente tossici, in particolare Planktothrix rubescens, Limnothrix redekei e Aphanizomenon ovalisporum risultano presenti in diverse combinazioni e in percentuali variabili da migliaia a decine di milioni di cellule per litro in tutto il periodo di osservazione a nostra disposizione (settembre 2013 - settembre 2015) sia nelle acque captate in ingresso degli impianti di potabilizzazione, sia in uscita e nelle stesse reti di distribuzione comunali con presenza incostante ma frequente anche di valori oltre i parametri di legge per quanto riguarda arsenico, fluoro e in alcuni punti della rete acquedottistica di Ronciglione anche presenza di uranio (Iss n. protocollo 0045811 del 29 novembre 2013 - campioni n. 6, 7, 8 -, Iss n. protocollo 0046730 del 6 dicembre 2013 - campioni 1, 2, 3, 4, 5 -, Iss  n. protocollo 0001962 del 20 gennaio 2014 - campioni n. 6, 7, 8, Iss n. protocollo 0013855 del 18 aprile 2014).

In alcuni campioni di acque prelevate da distributori indicati come "Case dell'acqua" e posizionati in via Aldo Moro, via Sandro Pertini e nel parcheggio Mancini (Iss n. protocollo 0013855 18 aprile 2014 campioni 9 e 11, e n. protocollo 0017061 del 21 maggio 2014- campioni n.9 e campione n. 10) nel comune di Ronciglione la presenza del cianobatterio Plankthotrix rubescen risulta nell'ordine di migliaia e decine di migliaia di cellule per litro.

La Asl di Viterbo piu' volte sottolinea nel giudizio di non potabilita' delle acque per Ronciglione "Acqua non potabile per presenza periodica della specie algale potenzialmente tossica plankthotrix rubescens (oltre al parametro arsenico che in alcuni punti della rete distributrice risulta saltuariamente presente in concentrazione superiore ai limiti previsti dal D. L.vo 31/2001)" (documento n. protocollo 39269 del giorno 11 agosto 2015).

*

Gli interventi istituzionali

Nel corso degli  anni sono state numerosissime le interrogazioni di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali  che hanno  condiviso le preoccupazione dell'Isde e ne hanno sostenuto gli appelli e le richieste.

Il Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea e' stato costantemente informato del perdurare di questa situazione ed e' intervenuto piu' volte richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie anche in vista degli obiettivi di qualita' per le acque di superficie da raggiungere entro l'anno 2015 (http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf).

*

Rispetto delle  disposizioni di legge

La "qualita' dell'acqua destinata al consumo umano" e' disciplinata dal Decreto Legislativo n.31 del 2001, che recepisce la Direttiva 98/83/CE, e che si applica a tutte le acque destinate all'uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, sia in ambito domestico che nelle imprese alimentari, a prescindere dalla loro origine e tipo di fornitura.

La dizione "qualita' dell'acqua destinata al consumo umano" implica, oltre all'uso potabile, anche il contatto dell'acqua con il corpo umano durante le varie pratiche di lavaggio, tenendo conto sia della popolazione media, adulta e sana, che delle fasce sensibili quali bambini, anziani ed ammalati. Pertanto, l'attuazione di tutte le disposizioni descritte nella norma ed il rispetto dei valori di parametro dell'allegato I, nel punto in cui le acque sono messe a disposizione del consumatore, determinano la valutazione di "idoneita'" dell'acqua al consumo umano in condizioni di sicurezza per l'intero arco della vita..." (http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/normativa.do).

E' essenziale quindi che anche per i residenti dei comuni di Caprarola e Ronciglione siano pienamente rispettate le vigenti disposizioni di legge a tutela della salute e in particolare l'art. 32 della Carta Costituzionale e il Decreto legislativo 31/2001 che all'articolo 4 afferma: "1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01031dl.htm).

Per il lago di Vico e le aree circostanti deve essere rispettato quando previsto anche dal Decreto Interministeriale  del 10 marzo 2015 - Linee guida di indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette -.

La finalita' di questo Decreto e' la piena tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e la riduzione dei rischi derivanti dall'uso dei prodotti fitosanitari e contiene misure per la mitigazione dei rischi associati alla deriva, al ruscellamento e alla lisciviazione dei prodotti fitosanitari, nonche' alla loro limitazione/sostituzione/eliminazione ai fini della tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/dim_10_03_2015.pdf).

Ben lontano appare il raggiungimento per il lago di Vico anche di quanto previsto dalla Direttiva quadro sulle acque dell'Unione europea (http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf) che impone interventi agli Stati membri perche' entro il 2015 le acque raggiungano un buono stato ecologico e chimico per tutelare la salute umana, le risorse idriche, gli ecosistemi naturali e la biodiversita'.

*

La tutela del lago di Vico

Il lago di Vico per le particolari e pregiate caratteristiche del suo ecosistema e' stato classificato come Sito d'importanza comunitaria - Sic n. IT6010024 e Zona di protezione speciale- ZPS- n. IT6010057.

Proprio per proteggere questo delicato ecosistema, nel 1982, veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra i vari compiti avrebbe dovuto anche "preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilita' delle sue acque" a tutela del diritto alla salute delle popolazioni che da questo lago attingono acqua ad uso umano.

Appare quindi attualmente disatteso e fortemente compromesso uno degli obiettivi fondamentali per i quali veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico.

*

La classificazione delle acque del lago di Vico per uso umano e le specifiche raccomandazioni

La classificazione delle acque del lago di Vico e le specifiche raccomandazioni contenute nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 19 - Deliberazione  del 15 febbraio 2013 n. 23 ( pag.172 -178) (http://pubbur.ised.it/PublicBur/burlazio/DynRes/GENERIC_FILE.4#), evidenziano il peggioramento della qualita' delle acque del lago (monitoraggio di classificazione conclusosi nell'ormai lontano mese di agosto 2012).

In questa Deliberazione le acque del lago  di Vico ad uso potabile vengono indicate in classe A/2 ovvero con necessita' di essere sottoposte a trattamento fisico e chimico normale e disinfezione prima di essere immesse nella rete di distribuzione. Sempre in questa stessa Deliberazione sono presenti precise raccomandazioni nelle quali, vista la situazione critica delle acque lacustri vicane, si chiede di provvedere in modo specifico: "a. alla realizzazione di un sistema di monitoraggio periodico secondo i criteri definiti dal "Gruppo nazionale per la gestione del rischio cianobatteri in acque destinate a consumo umano" riportati in Rapporto ISTISAN 11/35 Parte 2 sez.2 e successive revisioni; b. alla messa in atto di tutte le azioni preventive/correttive appropriate al fine di ridurre il rischio di sviluppo di fioriture algali (riduzione carico di nutrienti); c. alla predisposizione di uno specifico piano per la gestione di eventuali fenomeni massivi di proliferazione algale (blooms), incluso il controllo della filiera idropotabile e dei trattamenti al fine di rimuovere alghe e tossine dalle acque distribuite per il consumo umano; d. a comunicare ed informare tempestivamente ed adeguatamente la popolazione...".

Sempre a proposito della netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e del suo ecosistema il lavoro di ricerca "Lo stato ecologico del Lago di Vico: 20 anni di studi", realizzato dal gruppo del professor Giuseppe Nascetti direttore del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche - DEB dell'Universita' della Tuscia , presentato il 14 dicembre 2014 a Viterbo fornisce un quadro dettagliato del peggioramento dello stato dell'intero ecosistema sistema lacustre vicano che occorre assolutamente contrastare con interventi mirati di bonifica e risanamento.

*

Gli interventi necessari e non piu' rimandabili

Per le ragioni su esposte l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde chiede che si intervenga con urgenza attuando, come prima e fondamentale misura per la tutela della salute e in applicazione anche del Principio di precauzione, la cessazione della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione.

Di seguito e in sintesi gli altri interventi  che si ritiene necessari e gia' piu' volte indicati:

- immediata installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticita' e ricerca di nuove falde di captazione;

- costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;

- biomonitoraggio per sostanze inquinanti della fauna lacustre, della flora lacustre e delle aree circostanti;

- informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l'ospedale di Ronciglione;

- inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;

- screening  gratuiti per le popolazioni esposte al cosiddetto "effetto cocktail" determinato dall'esposizione contemporanea a piu' cancerogeni e sostanze tossiche presenti nelle acque del lago, in particolare: cianobatteri, microcistine algali, arsenico, metalli pesanti e pesticidi;

- drastica riduzione dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole;

- costante controllo e periodica verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago;

- bonifica definitiva ed effettiva del deposito militare Nbc di Ronciglione;

- intensificazione dei controlli di tutte le attivita' notturne e diurne all'interno e in prossimita' della Riserva regionale del lago di Vico.

*

In attesa di un cortese ed urgente riscontro alla questione  in oggetto, si inviano distinti saluti,

dottor Giovanni Ghirga, dottoressa Antonella Litta, dottor Mauro Mocci, per il Coordinamento dell'Alto Lazio dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 25 novembre 2015

*

Per comunicazioni:

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo, tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde, sede nazionale: via della Fioraia n. 17/19, 52100 Arezzo, tel. 0575 22256, fax: 057528676, e-mail: isde at ats.it

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Marco Travaglio, Silvia Truzzi, Perche' no, Paper First by Il Fatto Quotidiano, Roma 2016, pp. 208, euro 10,50.

*

Riletture

- Marie-Anne Lescourret, Emmanuel Levinas, Flammarion, Paris 1994, 1996, pp. 448.

*

Riedizioni

- Arrnold Zweig, La questione del sergente Griscia, Rcs, Milano 2016, pp. 480, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2407 del 12 luglio 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com