[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 753
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- Date: Mon, 25 Apr 2016 12:09:24 +0200 (CEST)
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Numero 753 del 25 aprile 2016
In questo numero:
1. Questo 25 aprile, le domande necessarie, i compiti dell'ora. Un comizio a Viterbo
2. "Nonviolenza e forze dell'ordine". Un convegno nazionale a Livorno il 29 aprile
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
1. ORA E SEMPRE. QUESTO 25 APRILE, LE DOMANDE NECESSARIE, I COMPITI DELL'ORA. UN COMIZIO A VITERBO
[Il testo seguente e' una sintesi del discorso commemorativo tenuto la mattina del 25 aprile 2016 dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, all'incontro organizzato dalla struttura nonviolenta viterbese]
Una domanda
La Liberazione dal nazifascismo si e' definitivamente compiuta una volte per sempre?
Piacerebbe poter dire di si', ed invece occorre dire di no.
La lotta contro il nazifascismo deve proseguire poiche' tragicamente tuttora continua la scellerata barbarie del nazifascismo nel mondo, ed in luoghi in cui sembrava sconfitto per sempre esso nuovamente torna. E finche' l'umanita' non estinguera' quel mostro la liberazione comune non sara' compiuta, l'umanita' non potra' vivere in pace e dignita', secondo giustizia e solidarieta'.
Per questo celebrare il 25 aprile costituisce non soltanto una rievocazione del passato, ma anche e soprattutto una dichiarazione di impegno per il presente e per l'avvenire.
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Una seconda domanda
E come si manifesta oggi il nazifascismo?
In primo luogo con la violenza contro gli esseri umani nella forma piu' vasta e brutale: con la guerra e le uccisioni di massa.
In primo luogo con il razzismo che nega la dignita' umana e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, e condanna alla schiavitu', al terrore, all'abbandono e alla morte innumerevoli persone che l'azione solidale dell'umanita' invece potrebbe e dovrebbe salvare, soccorrere, accogliere, assistere.
In primo luogo con il maschilismo, che e' la forma piu' pervasiva e piu' feroce, il primo modello e la prima radice di tutte le violenze e di tutte le ingiustizie.
In primo luogo con la devastazione della biosfera, che avvelenando e distruggendo il mondo vivente mette a rischio la stessa esistenza dell'umanita'.
In primo luogo con lo sfruttamento che riduce gli esseri umani a oggetti e strumenti del potere altrui, che nega la loro piena umanita' ed i loro fondamentali diritti sussumendoli ed asservendoli al fine della massimizzazione del profitto di pochi rapinatori a danno dell'umanita' nel suo insieme.
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Una terza domanda
E come si contrasta oggi il nazifascismo?
Innanzitutto con la scelta della nonviolenza, dell'azione nonviolenta, della lotta nonviolenta, che e' l'antifascismo che prosegue nelle forme adeguate alla situazione presente, che e' l'antifascismo nella sua essenza e nella sua pienezza, che e' l'antifascismo concreto e coerente. Poiche' essendo il fascismo violenza e barbarie, la nonviolenza - che alla violenza e alla barbarie e' l'opposizione piu' nitida e piu' intransigente, piu' concreta e piu' coerente - e' l'antifascismo intero, integro, integrale.
Innanzitutto difendendo e inverando la Costituzione della Repubblica Italiana, che della Resistenza antifascista e' figlia e che dell'antifascismo, ovvero della nonviolenza, assume i valori e il programma di democrazia progressiva che include il riconoscimento dei diritti di tutti gli esseri umani, il dovere dell'universale solidarieta'.
Innanzitutto ponendosi ancora e ancora alla scuola della Resistenza: con la memoria e lo studio delle esperienze e delle riflessioni, innanzitutto ascoltandone e meditandone le grandi testimonianze: dalle lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana ed europea alle opere di Primo Levi, da tutti i libri di Nuto Revelli alla raccolta di testimonianze realizzata da Bianca Guidetti Serra, dai fondamentali lavori storici di Anna Bravo e di Claudio Pavone ai tanti capolavori non solo storiografici, memorialistici e filosofici ma anche specificamente letterari ispirati dall'esperienza partigiana direttamente vissuta - da Italo Calvino a Beppe Fenoglio, a Luigi Meneghello, a molti altri autori ed autrici.
E innanzitutto con un programma concreto di azione nonviolenta che il fascismo odierno contrasti in ogni campo; ed a tal fine occorre almeno:
I. Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni: e per questo occorre in primo luogo abolire le armi e le organizzazioni armate, realizzare progressivamente il programma del Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, cominciando con l'opporsi alle spese militari, con l'opporsi alla produzione - e al commercio e alla detenzione - delle armi che sempre sono nemiche dell'umanita', promuovendo la riconversione dell'industria bellica a produzioni civili di pubblica utilita', promuovendo la Difesa popolare nonviolenta ed i Corpi civili di pace.
II. Opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni: e per questo occorre in primo luogo accogliere tutti i migranti, riconoscerne e difenderne i diritti umani, realizzando gli impegni della Carta di Lampedusa, ed inverando finalmente la Dichiarazione universale dei diritti umani proclamata dall'assemblea generale dell'Onu nel 1948.
III. Opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni: e per questo occorre in primo luogo sostenere i centri antiviolenza del movimento delle donne, ed ottenere la piena e adeguata applicazione della Convenzione di Istanbul che e' anche legge dello stato italiano.
IV. Opporsi alla devastazione della biosfera: e per questo occorre in primo luogo realizzare subito - e non tra anni o decenni - gli impegni della Conferenza di Parigi poi ribaditi a New York per contenere immediatamente l'innalzamento del clima e gli sconvolgimenti ambientali locali e globali provocati da un modello di sviluppo dissennato, rapinatore e distruttivo che va fermato al piu' presto avviando una riconversione dell'economia centrata sul primato della conservazione della vita, della dignita' delle persone e del mondo vivente.
V. Opporsi all'economia che uccide: e per questo occorre in primo luogo abolire la schiavitu', proteggere i beni comuni, socializzare il controllo dei mezzi di produzione e delle scelte e strategie di gestione delle risorse e di produzione e consumo (e questa socializzazione e' parte cruciale della democrazia), redistribuire la ricchezza sociale secondo criteri di giustizia e di solidarieta' ovvero di riconoscimento dell'eguaglianza di dignita' e diritti di tutti gli esseri umani, affinche' i diritti degli esseri umani prevalgano sulla rapina capitalistica che sta portando il pianeta alla catastrofe.
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Noi ricordiamo
Celebrando la Liberazione del nostro paese dal barbaro dominio fascista noi ricordiamo.
Noi ricordiamo tutte le vittime del nazifascismo, del terrorismo e delle guerre fasciste, ed in primo luogo le vittime della Shoah - i campi di sterminio essendo il nucleo e l'essenza e il vettore dell'ideologia e del piano fascista di dominazione del mondo e di annientamento dell'umanita'.
Noi ricordiamo tutti i martiri della Resistenza.
Noi ricordiamo tutte le persone che al fascismo si sono opposte.
Noi ricordiamo tutte le persone che ovunque nel mondo si sono opposte e si oppongono alla guerra e alle stragi, che al fascismo resistono ovunque la barbarie fascista agisca e comunque essa si travesta.
E noi ricordiamo i nostri maestri, amici e compagni di lotta antifascista, quindi nonviolenta, che ci hanno lasciato e che pur vivono ancora nei nostri cuori.
E tra loro ricordiamo Sauro Sorbini, Achille Poleggi, Vittorio Emanuele Giuntella, che cosi' tanto ci hanno insegnato e che anche se sono scomparsi da molti anni restano vivi nel nostro ricordo e nel nostro agire.
E ricordiamo Alfio Pannega di cui tra pochi giorni ricorre il sesto anniversario della scomparsa, ricordiamo Gianni Fiorentini che ci ha lasciato cinque anni fa, ricordiamo Mario Onofri che ci ha lasciato un anno fa, ricordiamo Giuseppe Tacconi che ci ha lasciato da pochi giorni, indimenticabili compagni di lotta, amici preziosi da cui molto abbiamo imparato, e con loro tante e tanti altri compagni di esperienze e di riflessioni, di azione nonviolenta, di impegno antifascista.
E ricordiamo Nanni Salio, ricordiamo Fulvio Cesare Manara, ricordiamo Piero Pinna, amici della nonviolenza e costruttori di pace, tra le figure piu' autorevoli della nonviolenza in Italia, che ci hanno lasciato in queste ultime settimane ma la cui testimonianza, la cui opera, il cui impegno, il cui legato illuminano ed illumineranno il nostro presente e futuro lavoro per la pace e la dignita' umana, per la liberazione dell'umanita'.
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Il nostro 25 aprile
Questo e' il nostro 25 aprile: di memoria e di riflessione, ma soprattutto di pensiero e azione. Di impegno antifascista, di azione nonviolenta. Di fedelta' ai valori della Resistenza, di difesa della Costituzione repubblicana, di lotta per la liberazione di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, di inveramento delle scelte, delle speranza, del lascito dei martiri della lotta antifascista. Come ha scritto Piero Calamandrei nell'epigrafe posta sulla tomba dei fratelli Rosselli: "Giustizia e liberta'/ Per questo morirono/ Per questo vivono".
La Resistenza continua.
La nonviolenza e' in cammino.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il primo dovere e' salvare le vite.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la liberazione dell'umanita'.
2. INCONTRI. "NONVIOLENZA E FORZE DELL'ORDINE". UN CONVEGNO NAZIONALE A LIVORNO IL 29 APRILE
[Riceviamo e diffondiamo]
Il "Centro studi nonviolenza" di Livorno organizza questo importante momento di confronto il 29 aprile dalle 16 alle 19,30 a Livorno.
Anche nel nostro paese si pone con drammatica urgenza una riflessione di livello qualificato, attenta ed approfondita, sulle modalita' di intervento delle forze dell'ordine nelle varie situazioni di conflitto, da quelli interpersonali a quelli sociali e collettivi.
Molti elementi strutturali, istituzionali, ed emozionali rischiano di distorcere l'avvio di un esame ponderato della questione di una formazione alla nonviolenza degli agenti delle forze dell'ordine: la molteplicita' di diverse "forze dell'ordine", ciascuna con le sue specificita' e le sue peculiari forme di operativita'; la complessita' sia dei concetti di "ordine" e "sicurezza" sia dei livelli istituzionali di competenza, segnati da sovrapposizioni, duplicazioni, reciproche interferenze se non addirittura reciproci freni ed ostacoli; le numerose situazioni che quotidianamente vengono portate all'attenzione dell'opinione pubblica, spesso in modo distorto e fortemente orientato, in ordine ai comportamenti anomali di agenti delle varie forze dell'ordine in Italia ed in altri paesi, sia in negativo che in positivo.
Occorre recuperare, soprattutto in ragione della rilevanza e della delicatezza della questione in esame, il criterio galileiano delle sensate esperienze e certe dimostrazioni, vale a dire una continua verifica tra i comportamenti, le scelte di orientamento ed i valori di riferimento.
Le varie ed articolate presenze nazionali e territoriali della nonviolenza in Italia - ed in particolare il Centro Studi Nonviolenza del Movimento Nonviolento - hanno con continuita' privilegiato per il proprio impegno ed il proprio lavoro il campo dell'educazione e della formazione acquisendo ampio titolo per avanzare una propria interferenza nella formazione delle forze dell'ordine.
L'opportunita' del Convegno deriva anche dalle proposte di legge avanzate alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica finalizzate appunto all'introduzione della nonviolenza e delle sue tecniche nella formazione delle forze dell'ordine, e che saranno presentate in una scheda comparativa.
Il Convegno, per iniziativa di Silp-Cgil Toscana, assume altresi' il carattere di aggiornamento professionale, coinvolgendo in una fase preparatoria Agenti di Polizia, e loro rappresentanze.
Il confronto, assicurando spazio a contributi, testimonianze ed interventi, e' affidato ad interlocutori qualificati e competenti:
- il direttore della Scuola di Polizia di Peschiera del Garda Giampaolo Trevisi ("Se un agente colpisce una persona inerme smette di rappresentare lo stato, e' un fallimento della nostra formazione");
- il direttore della rivista "Azione Nonviolenta" Massimo Valpiana (un numero specifico della rivista affronta il tema della formazione alla nonviolenza degli agenti delle forze dell'ordine);
- il responsabile del "Centro Studi Nonviolenza" Rocco Pompeo, formatore alla nonviolenza;
- il rappresentante della Segreteria regionale Toscana Silp-Cgil Luca Filippi;
- il giornalista di "Polizia e Democrazia" Leandro Abeille.
Tutti sono invitati a partecipare ed intervenire.
Sala Consiliare, Comune di Livorno, Piazza del Municipio.
Venerdi' 29 aprile 2016, ore 16-19,30.
L'evento ha ottenuto il patrocinio dal Ministero dei Beni e delle attivita' culturali e del turismo e dal Comune di Livorno.
Per informazioni e contatti: Centro Studi Nonviolenza, tel. 0586424637, e-mail: centrostudinonviolenza at nonviolenti.org
3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 753 del 25 aprile 2016
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