[Nonviolenza] Telegrammi. 2282



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2282 del 9 marzo 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Associazione "Respirare": L'Italia si opponga a una nuova guerra in Libia

2. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

3. Oggi a Roma

4. Si e' svolto a Viterbo il dodicesimo incontro di studio su "L'ebraismo italiano nell'eta' moderna"

5. L'Associazione italiana medici per l'ambiente replica alle dichiarazioni del sindaco di Caprarola

6. Giovanni Ghirga, Antonella Litta, Mauro Mocci: Segnalazione del persistere e dell'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico

7. Il 17 aprile il referendum per fermare le trivellazioni in mare: si' alla difesa dell'ambiente, della salute, dei diritti

8. Costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle"

9. No allo stravolgimento della Costituzione: al referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco

10. Il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale

11. Segnalazioni librarie

12. La "Carta" del Movimento Nonviolento

13. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": L'ITALIA SI OPPONGA A UNA NUOVA GUERRA IN LIBIA

[Dall'associazione "Respirare" riceviamo e diffondiamo]

 

Il "New York Times" (non la "Pravda" o il "Renmin Ribao" d'antan) conferma quello che chiunque abbia letto le dichiarazioni dei piu' autorevoli rappresentanti del governo statunitense delle scorse settimane sapeva gia': che gli Usa stanno preparando una nuova guerra in Libia e che in questa guerra intendono coinvolgere Francia, Gran Bretagna e Italia.

L'orgia di sangue del 2011 non e' dunque bastata?

L'aver destrutturato la Libia precipitandola in una guerra civile e trasformandola in terra di conquista per milizie stragiste e schiaviste non e' dunque bastato?

Non e' sufficiente per gli strateghi americani aver ridotto il vicino e medio oriente in condizioni tali per cui le mafie terroriste dilagano, innumerevoli persone muoiono uccise dalle armi, dalle devastazioni, dalla fame e dagli stenti, milioni e milioni di esseri umani sono costretti ad abbandonare tutto e a fuggire in cerca di salvezza (e trovando poi lungo la fuga talora la morte e quasi sempre barriere insormontabili che li gettano negli artigli delle mafie dei trafficanti, negli artigli delle mafie razziste e schiaviste d'Africa, d'Asia e d'Europa)?

Tutto cio' non basta a chi pretende di governare il pianeta? vuole altro sangue, altre stragi, altro orrore?

*

L'Italia non si prostituisca al diktat dei piu' grandi e folli terroristi di questo inizio di secolo.

L'Italia non si renda complice di nuovi crimini di guerra, di nuovi crimini contro l'umanita'.

L'Italia non violi di nuovo come nel 2011 il diritto internazionale e la legalita' costituzionale.

L'Italia si opponga a una nuova guerra in Libia.

L'Italia si adoperi ancor piu' a sostenere gli sforzi politici e diplomatici affinche' in Libia cessino le stragi, torni la pace, si ripristini un ordinamento giuridico e si affermi sull'intero territorio la legalita' che salva le vite.

L'Italia si impegni per impedire la catastrofe della civilta' umana.

Il ricordo delle due guerre mondiali novecentesche illumini finalmente la coscienza dei potenti del mondo.

Solo la pace salva le vite.

*

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni civile istituzione, e' salvare le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

3. INIZIATIVE. OGGI A ROMA

[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]

 

Mercoledi' 9 marzo, dalle ore 15,30 davanti a Montecitorio, sit-in per dire "No alla guerra e no ai muri".

La manifestazione avviene in occasione della discussione parlamentare alla Camera dopo l'informativa del governo sulla politica internazionale.

Il Movimento Nonviolento ha aderito e sara' presente.

Di seguito il testo di convocazione.

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In occasione della discussione alla Camera sulle crisi internazionale, le organizzazioni sociali che lavorano sui temi della pace e per i diritti del migranti organizzano un sit in con conferenza stampa per mercoledi' 9 marzo, alle 15,30, a Piazza Montecitorio a Roma.

Di fronte ai conflitti che infiammano gran parte del nord Africa e del medio oriente, la risposta non puo' essere l'intervento armato. La storia degli ultimi 25 anni lo dimostra: gli interventi in Afganistan, in Iraq, in Libia, in Siria - solo per citarne alcuni - hanno prodotto ulteriori tragedie e aggravato i conflitti, portando alla destabilizzazione dell'intera regione.

Ma le guerre hanno anche costretto migliaia e migliaia di persone a fuggire dal proprio paese per sfuggire alle bombe, alla violenza, alla devastazione. L'Unione europea contro queste persone sta conducendo un'altra guerra, non meno drammatica, nei suoi effetti, di quella combattuta in armi.

Da Calais a Idomeni, dalla Turchia all'Austria i nuovi nemici sono migranti e profughi, che anziche' accoglienza trovano muri e barriere di filo spinato.

Tutto cio' deve finire. Le armi devono tacere e i muri essere abbattuti. L'Unione europea deve ritrovare quei valori di civilta', pace e solidarieta' che stavano alla base della sua costruzione e che si sono perduti.

A Roma e in tutta Italia il 9 marzo sara' una giornata di mobilitazione per dire no alle guerre, no ai muri alle frontiere.

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No alle guerre e ai muri

La cultura di guerra sembra aver preso il sopravvento ancora una volta in Europa. Dalle frontiere interne ed esterne, alla Libia, il linguaggio che unifica le scelte dei governi dell'Unione Europea, nonostante le tragedie del Novecento e quelle piu' recenti, dentro e fuori il vecchio continente, e' ancora una volta quello delle armi.

Mercoledi' il governo riferira' alla Camera sulla crisi internazionale, con particolare riferimento a quella libica.

Negli ultimi 25 anni l'intervento armato, giustificato in tanti modi, quasi sempre dettato da interessi economici, ha prodotto ulteriori tragedie e aggravato i conflitti.

In Libia e' gia' in corso una guerra, con una presenza europea e internazionale che punta a raccogliere eventuali quanto illusori dividendi post bellici. In Iraq e Kuwait saranno presto presenti circa 1.300 soldati italiani.

L'invio di soldati italiani, cosi' come quelli di altri Paesi, produrrebbe solo altre tragedie e non consentirebbe alcuna soluzione dei conflitti sul campo. Ma nessuno sforzo e' stato fatto per ricomporre con mezzi politici e pressione diplomatica i conflitti sottostanti che dilaniano Iraq, Siria e Libia, o per sostenere le proposte di pace della societa' civile locale.

Intanto l'Unione Europea sta conducendo una guerra ai migranti e ai profughi alle nostre frontiere.

Da Calais a Idomeni, dalla Turchia all'Austria, i nemici contro cui schierare l'esercito sono le persone e le famiglie in fuga dalle bombe e dalle persecuzioni.

Fermiamo subito le armi e la violenza.

Basta guerre e muri.

E arrivato il momento di costruire politiche di pace e di accoglienza.

Roma, mercoledi' 9 marzo, ore 15,30, Piazza Montecitorio, per fermare le guerre e abbattere i muri.

 

4. INCONTRI. SI E' SVOLTO A VITERBO IL DODICESIMO INCONTRO DI STUDIO SU "L'EBRAISMO ITALIANO NELL'ETA' MODERNA"

 

Si e' svolto la sera di martedi' 8 marzo 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" con la partecipazione di Paolo Arena il dodicesimo incontro di studio sul tema: "L'ebraismo italiano nell'eta' moderna. Lineamenti storiografici, cultura, societa' e storie di vita". Il ciclo di incontri e' parte di una iniziativa di riflessione e di commemorazione collegata al Giorno della Memoria.

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Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

5. AMBIENTE E SALUTE. L'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE REPLICA ALLE DICHIARAZIONI DEL SINDACO DEL COMUNE DI CAPRAROLA

[Dal Coordinamento dell'Alto Lazio dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) riceviamo e diffondiamo (per contatti: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com)]

 

Il sindaco pro tempore del Comune di Caprarola ha diffuso un comunicato che contiene affermazioni non corrispondenti alla realta'.

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I. Il non meglio precisato incontro pubblico a cui confusamente il sindaco si riferisce, in realta' era un convegno scientifico sul tema "Lo stato ecologico del lago di Vico e il possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni di Ronciglione e Caprarola" in cui sono intervenuti come relatori principali il professor Giuseppe Nascetti, direttore del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell'Universita' della Tuscia, la dottoressa Milena Bruno, dell'Istituto Superiore di Sanita', la dottoressa Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia); e lo spessore scientifico delle tre relazioni e' stato colto e apprezzato da tutti i presenti, tranne evidentemente il sindaco di Caprarola.

Nel corso dell'incontro e' stata inoltre messa a disposizione di tutti i presenti la pubblicazione a stampa della piu' recente segnalazione sulla situazione del lago di Vico inviata il 25 novembre 2015 dall'Associazione italiana medici per l'ambiente ai ministeri ed alle altre istituzioni competenti (tra cui anche il sindaco di Caprarola).

Bastava ascoltare le relazioni, o leggere la pubblicazione, per rendersi conto della realta' dei fatti.

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II. Pertanto quando il sindaco scrive (citiamo testualmente) di presunte "false informazioni", di "dati vecchi di oltre cinque anni", di "confusione", ebbene, fa affermazioni che non corrispondono al vero.

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III. E' altresi' rilevante che nel suo comunicato il sindaco non ricordi che il Comune di Caprarola ha emesso e mantiene in vigore una ordinanza di non potabilita' dell'acqua.

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IV. Quanto a chiedere l'intervento della magistratura in merito alla situazione delle acque del lago di Vico sappia il sindaco di Caprarola che l'Associazione italiana medici per l'ambiente lo ha gia' fatto da tempo e reiteratamente, da ultimo con la segnalazione del 25 novembre 2015 che il sindaco ha ricevuto ed evidentemente non ha letto.

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L'Associazione italiana medici per l'ambiente rinnova per l'ennesima volta la sua disponibilita' a collaborare con tutte le istituzioni in difesa del diritto alla salute.

E di fronte alle esternazioni del sindaco pro tempore di Caprarola si riserva ovviamente di adire le vie legali.

 

6. DOCUMENTAZIONE. GIOVANNI GHIRGA, ANTONELLA LITTA, MAURO MOCCI: SEGNALAZIONE DEL PERSISTERE E DELL'AGGRAVARSI DEL PROCESSO DI EUTROFIZZAZIONE E NETTA RIDUZIONE DELLA QUALITA' DELLE ACQUE DEL LAGO DI VICO

[Riproponiamo la seguente segnalazione dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde]

 

Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro della Salute

e per opportuna conoscenza: al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Difesa, al Prefetto di Viterbo, al Presidente del Tribunale di Viterbo, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Presidente della Provincia di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', al Rettore dell'Universita' della Tuscia, al Presidente dell'Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Viterbo, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, all'Arpa Lazio - sezione di Latina, al Direttore dell'Agenzia regionale dei Parchi del Lazio, al Direttore della Riserva naturale regionale del lago di Vico, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, ai Consiglieri della Regione Lazio, al Presidente della Commissione Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Difesa del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, al Presidente della Talete s.p.a., ai responsabili dell'Ato 1 -  Lazio, al segretario della Federazione italiana medici di medicina generale - Fimmg di Viterbo

Oggetto: segnalazione del persistere e dell'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e del possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni dei comuni di Caprarola e Ronciglione che da questo lago captano acque ad uso umano.

Egregi ministri,

egregi signori,

il persistere e l'aggravarsi del processo di eutrofizzazione e netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e il possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni  dei comuni di Caprarola e Ronciglione che da questo lago captano la maggior parte delle acque erogate ad uso umano, richiede interventi quanto mai urgenti, decisivi e non piu' rimandabili come piu' volte richiesto dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) - in allegato le precedenti segnalazioni del 30 marzo 2010, del primo agosto 2012 e del 28  marzo 2014 -.

Il primo tra questi interventi  deve prevedere la cessazione della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per le ragioni di seguito esposte.

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La situazione del lago di Vico

La compromissione della qualita' delle acque del lago di Vico e' nota ed oggetto di studi, ricerche e progetti da parte di Enti e Universita' (Istituto superiore di Sanita', Consiglio nazionale delle Ricerche - Cnr, Universita' della Tuscia, Universita' di Roma La Sapienza e Universita' degli Studi Roma Tre) (https://iris.uniroma3.it/handle/11590/164850#.VjjZTdIvet8).

Essa si caratterizza per la marcata riduzione del quantitativo di ossigeno, aumento della clorofilla e della biomassa algale ed e' da attribuirsi alle massive fioriture del Cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto comunemente alga rossa e delle altre specie cianobatteriche in particolare: Limnothrix redekei e Aphanizomenon ovalisporum, presenze ormai stabili e consistenti dell'ecosistema lacustre vicano.

Le cause che verosimilmente sono state e continuano ad essere all'origine del degrado di questo importante ecosistema e bacino idrico, sono state piu' volte indicate e possono cosi' essere riassunte:

- intense fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens e delle altre specie di cianobatteri, fioriture favorite verosimilmente dall'uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimita' del lago;

- possibile permanenza di scarichi fognari abusivi o non a norma sulle sponde e in prossimita' del lago;

- possibile azione residua di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch'esso in prossimita' delle sponde del lago;

- possibili attivita' illecite condotte all'interno e in prossimita' della Riserva naturale.

Nelle acque del lago di Vico sono anche persistenti ed elevati i valori di arsenico (secondo il parametro previsto dal Decreto Legislativo 31/2001 per le acque ad uso potabile ovvero 10 microgrammi/litro), elemento questo tossico e cancerogeno certo secondo la classificazione dell'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro - Iarc.

Si deve anche rammentare che in una riunione del tavolo tecnico istituito proprio sulle problematiche ambientali del lago di Vico, svoltasi presso la Provincia di Viterbo il 2 marzo 2010, riunione convocata dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo sul tema specifico "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", venivano presentati dati che evidenziavano nelle acque del lago anche la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, che di norma dovrebbero essere estranee alle acque del lago (mercurio, idrocarburi policiclici aromatici - IPA) e sulla cui presenza e provenienza l'Isde ha piu' volte chiesto l'avvio di specifiche indagini.

Sempre in quella stessa riunione venivano confermati i livelli di concentrazioni rilevate nei sedimenti del lago per gli elementi: Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) - e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS).

Questi elementi tossici sono tuttora presenti nei sedimenti del lago e per la loro concentrazione così elevata nei sedimenti lacustri si configurano come un ulteriore motivo di preoccupazione ambientale e sanitaria per il rischio derivante dalla loro possibile mobilizzazione e quindi rilascio nelle acque del lago e sono percio' una ulteriore e valida ragione perche' si abbandoni al piu' presto la captazione di acque ad uso umano da questo lago.

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I Cianobatteri e le cianotossine

Le fioriture dei Cianobatteri in corpi idrici adibiti a riserva di acqua ad uso potabile sono riconosciute dalla comunita' scientifica internazionale come un rilevante problema sanitario di sempre maggiore importanza e diffusione anche a causa della aumentata disponibilita' di ossidi di azoto in atmosfera generati dalle attivita' antropiche responsabili del surriscaldamento climatico e dei processi di eutrofizzazione delle acque superficiali (http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2015/cianobatteri-lacustri-al-centro-di-uno-studio-internazionale, Ecology letter Volume 18, Issue 4, pages 375-384, April 2015).

I cianobatteri sono microrganismi capaci di produrre una serie di cianotossine patogene, al momento ne sono state descritte solo una parte, oltre 90 varianti tra cui la  microcistina LR classificata come cancerogena di classe 2 b secondo l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro - I.a.r.c. e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna con cui viene in contatto.

Questa cianotossina non e' termolabile e quindi non e' eliminabile attraverso i processi di bollitura dell'acqua e cottura degli alimenti.

Come riportato da una sempre piu' corposa letteratura scientifica le cianotossine determinano danni istologici a carico del fegato organo bersaglio principale, dei polmoni e dei reni e fungono anche da promotori tumorali, ed e' stata segnalata anche la loro azione come fattori di interferenza endocrina (endocrine disruptor) e genotossica (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21277993) (Zegura B. Straser A. Filipic M., Genotoxicity and potential carcinogenicity of cyanobacterial toxins - a review. Mutat Res. 2011 Jan-Apr;727(1-2):16-41).

Recentemente e' stata anche evidenziata una correlazione tra esposizione ad alcuni tipi specifici di microcistine e malattie neurodegenerative in particolare con la malattia di Alzheimer, la Sclerosi Laterale Amiotrofica-SLA ( http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=cyanobacterialneurodegenerative+disease).

Come si evince dalla letteratura internazionale, le conoscenze scientifiche relativamente alle dinamiche di crescita e sviluppo dei cianobatteri, alle loro azioni patogene e a quelle, anche sinergiche e di potenziamento reciproco, espletate dai diversi tipi di microcistine da essi prodotte, sono ancora relativamente limitate e in costante aggiornamento, pertanto un atteggiamento fortemente cautelativo e l'applicazione del Principio di Precauzione devono essere raccomandati in situazioni di contaminazione idrica ed esposizione cronica.

Le cianotossine possono inoltre percolare e contaminare acque di falda e pozzi posti in prossimita' di bacini idrici interessati dalle  fioriture di cianobatteri e colonizzare anche le reti degli impianti acquedottistici.

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Il Principio di precauzione

In considerazione dell'esposizione cronica a piu' fattori tossici e cancerogeni presenti nelle acque captate dal lago di Vico ed erogate ad uso umano - come da documentazione attuale e precedente - e' necessario predisporre interventi ed azioni orientati al pieno rispetto del Principio di precauzione che e' il principio generale del diritto comunitario e fa obbligo alle autorita' competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanita' pubblica, per la sicurezza e per l'ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici.

Tra questi interventi riteniamo fondamentale l'abbandono della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico.

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Il  rischio sanitario

Gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico e da anni si susseguono ordinanze di non potabilita' che attestano il potenziale  rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, a microrganismi potenzialmente tossici e a diverse sostanze tossiche e cancerogene presenti nelle acque captate dal bacino lacustre attraverso principalmente il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e attraverso il consumo di fauna ittica proveniente dal lago e prodotti vegetali irrigati sempre con acque lacustri (file:///C:/Documents%20and%20Settings/User/Documenti/Downloads/IJEP10119-20120510-172627-9778-2084.pdf).

Il rischio sanitario per i residenti di Caprarola e Ronciglione e' purtroppo gia' molto rilevante in considerazione anche della cronica esposizione all'arsenico ed e' attestato ufficialmente dagli studi del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio: "Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio" nel 2012 (www.deplazio.net/it/arsenico-nelle-acque) e dal successivo studio conclusosi nel 2014 "Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010" (www.deplazio.net/it/attivita/79).

I due studi hanno dimostrato e di nuovo confermato un gradiente di rischio per cause di morte e malattie al crescere del livello di esposizione all'arsenico nelle acque; in particolare lo studio di coorte ha evidenziato e riconfermato un eccesso di mortalita' per il tumore del polmone, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete.

Il progetto SEpiAs (Studi su marcatori di esposizione ed effetto precoce in aree con inquinamento da arsenico) (http://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2014-38-3-4-suppl-SEPIAS) ha individuato come campione anche un gruppo di persone residenti nel comune di Ronciglione e questo anche a causa degli eccessi di mortalita' gia' rilevati e valutati come rischi relativi (RR) per malattie del sistema cardiocircolatorio, malattie ischemiche del cuore, malattie respiratorie, BPCO (broncopneumopatia cronico-ostruttiva), diabete mellito, tumori maligni del polmone, tumori maligni della vescica (capitolo 2, pag. 41).

Inoltre c'e' da segnalare che vaste aree dei Comuni di Caprarola e Ronciglione, in particolare quelle intorno e in prossimita' del lago di Vico, sono dedicate da decenni ad agricoltura intensiva con utilizzo di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi che, attraverso la loro dispersione nell'aria, nell'acqua, nel suolo e la conseguente contaminazione della catena alimentare, costituiscono un ulteriore fattore di rischio per la salute sia degli agricoltori che dei residenti per i ben noti e documentati effetti cancerogeni e di interferenza endocrina e per il ruolo causale sempre piu' rilevante che questi prodotti chimici stanno assumendo in patologie quali le neoplasie, il morbo di Parkinson, le malattie dello spettro autistico, le malattie metaboliche, riproduttive e le malattie autoimmuni (http://www.isde.it/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-Position-Paper-PESTICIDI-finale.pdf).

Un ulteriore fattore che potrebbe concorrere ad aumentare il rischio sanitario per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione e' quello legato alla possibile radioattivita' delle acque erogate, essendo l'area geologica dei due comuni interessata dalla presenza del radon - elemento cancerogeno certo la cui esposizione cronica correla con il cancro del polmone - ma al momento non sembrano disponibili presso gli enti di competenza misure relative a questa parametro pur essendo previste e obbligatorie secondo la Direttiva 2013/ 51 Euratom che stabilisce i requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32013L0051&qid=1423740617197&from=IT).

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La documentazione piu' recente

Anche la piu' recente documentazione acquisita dall'Isde ovvero le analisi su campioni di acqua eseguite a cura dell'Istituto superiore di Sanita' - Iss, dalle sezioni dell'Arpa-Lazio di Viterbo e Latina e dal Dibaf-Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali-, dal mese di settembre 2013 al mese di settembre 2015, continuano a mostrare una situazione di grave compromissione dello stato ecologico del lago di Vico e il persistere di una inadeguata e incostante potabilizzazione delle acque erogate ad uso umano.

Nelle refertazioni degli esami effettuati dall'Istituto superiore di sanita' - Iss, a nostra disposizione, sia per le acque erogate nel comune di Ronciglione (settembre 2013-Agosto 2014) che per quelle erogate nel comune di Caprarola (gennaio 2014 - giugno 2015) si puo' leggere: "... si rende necessario potenziare i sistemi di trattamento per la rimozione delle alghe e delle tossine nell'intera filiera di trattamento e distribuzione delle acque, con monitoraggi adeguati, anche a garanzia dell'efficacia dei trattamenti, in particolar modo nel caso di utilizzo di acque superficiali captate in corrispondenza di massive proliferazioni algali...".

Fitoplancton e Cianobatteri potenzialmente tossici, in particolare Planktothrix rubescens, Limnothrix redekei e Aphanizomenon ovalisporum risultano presenti in diverse combinazioni e in percentuali variabili da migliaia a decine di milioni di cellule per litro in tutto il periodo di osservazione a nostra disposizione (settembre 2013 - settembre 2015) sia nelle acque captate in ingresso degli impianti di potabilizzazione, sia in uscita e nelle stesse reti di distribuzione comunali con presenza incostante ma frequente anche di valori oltre i parametri di legge per quanto riguarda arsenico, fluoro e in alcuni punti della rete acquedottistica di Ronciglione anche presenza di uranio (Iss n. protocollo 0045811 del 29 novembre 2013 - campioni n. 6, 7, 8 -, Iss n. protocollo 0046730 del 6 dicembre 2013 - campioni 1, 2, 3, 4, 5 -, Iss  n. protocollo 0001962 del 20 gennaio 2014 - campioni n. 6, 7, 8, Iss n. protocollo 0013855 del 18 aprile 2014).

In alcuni campioni di acque prelevate da distributori indicati come "Case dell'acqua" e posizionati in via Aldo Moro, via Sandro Pertini e nel parcheggio Mancini (Iss n. protocollo 0013855 18 aprile 2014 campioni 9 e 11, e n. protocollo 0017061 del 21 maggio 2014- campioni n.9 e campione n. 10) nel comune di Ronciglione la presenza del cianobatterio Plankthotrix rubescen risulta nell'ordine di migliaia e decine di migliaia di cellule per litro.

La Asl di Viterbo piu' volte sottolinea nel giudizio di non potabilita' delle acque per Ronciglione "Acqua non potabile per presenza periodica della specie algale potenzialmente tossica plankthotrix rubescens (oltre al parametro arsenico che in alcuni punti della rete distributrice risulta saltuariamente presente in concentrazione superiore ai limiti previsti dal D. L.vo 31/2001)" (documento n. protocollo 39269 del giorno 11 agosto 2015).

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Gli interventi istituzionali

Nel corso degli  anni sono state numerosissime le interrogazioni di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali  che hanno  condiviso le preoccupazione dell'Isde e ne hanno sostenuto gli appelli e le richieste.

Il Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea e' stato costantemente informato del perdurare di questa situazione ed e' intervenuto piu' volte richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie anche in vista degli obiettivi di qualita' per le acque di superficie da raggiungere entro l'anno 2015 (http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf).

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Rispetto delle  disposizioni di legge

La "qualita' dell'acqua destinata al consumo umano" e' disciplinata dal Decreto Legislativo n.31 del 2001, che recepisce la Direttiva 98/83/CE, e che si applica a tutte le acque destinate all'uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, sia in ambito domestico che nelle imprese alimentari, a prescindere dalla loro origine e tipo di fornitura.

La dizione "qualita' dell'acqua destinata al consumo umano" implica, oltre all'uso potabile, anche il contatto dell'acqua con il corpo umano durante le varie pratiche di lavaggio, tenendo conto sia della popolazione media, adulta e sana, che delle fasce sensibili quali bambini, anziani ed ammalati. Pertanto, l'attuazione di tutte le disposizioni descritte nella norma ed il rispetto dei valori di parametro dell'allegato I, nel punto in cui le acque sono messe a disposizione del consumatore, determinano la valutazione di "idoneita'" dell'acqua al consumo umano in condizioni di sicurezza per l'intero arco della vita..." (http://www.portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/normativa.do).

E' essenziale quindi che anche per i residenti dei comuni di Caprarola e Ronciglione siano pienamente rispettate le vigenti disposizioni di legge a tutela della salute e in particolare l'art. 32 della Carta Costituzionale e il Decreto legislativo 31/2001 che all'articolo 4 afferma: "1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01031dl.htm).

Per il lago di Vico e le aree circostanti deve essere rispettato quando previsto anche dal Decreto Interministeriale  del 10 marzo 2015 - Linee guida di indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette -.

La finalita' di questo Decreto e' la piena tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e la riduzione dei rischi derivanti dall'uso dei prodotti fitosanitari e contiene misure per la mitigazione dei rischi associati alla deriva, al ruscellamento e alla lisciviazione dei prodotti fitosanitari, nonche' alla loro limitazione/sostituzione/eliminazione ai fini della tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/dim_10_03_2015.pdf).

Ben lontano appare il raggiungimento per il lago di Vico anche di quanto previsto dalla Direttiva quadro sulle acque dell'Unione europea (http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf) che impone interventi agli Stati membri perche' entro il 2015 le acque raggiungano un buono stato ecologico e chimico per tutelare la salute umana, le risorse idriche, gli ecosistemi naturali e la biodiversita'.

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La tutela del lago di Vico

Il lago di Vico per le particolari e pregiate caratteristiche del suo ecosistema e' stato classificato come Sito d'importanza comunitaria - Sic n. IT6010024 e Zona di protezione speciale- ZPS- n. IT6010057.

Proprio per proteggere questo delicato ecosistema, nel 1982, veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra i vari compiti avrebbe dovuto anche "preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilita' delle sue acque" a tutela del diritto alla salute delle popolazioni che da questo lago attingono acqua ad uso umano.

Appare quindi attualmente disatteso e fortemente compromesso uno degli obiettivi fondamentali per i quali veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico.

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La classificazione delle acque del lago di Vico per uso umano e le specifiche raccomandazioni

La classificazione delle acque del lago di Vico e le specifiche raccomandazioni contenute nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 19 - Deliberazione  del 15 febbraio 2013 n. 23 ( pag.172 -178) (http://pubbur.ised.it/PublicBur/burlazio/DynRes/GENERIC_FILE.4#), evidenziano il peggioramento della qualita' delle acque del lago (monitoraggio di classificazione conclusosi nell'ormai lontano mese di agosto 2012).

In questa Deliberazione le acque del lago  di Vico ad uso potabile vengono indicate in classe A/2 ovvero con necessita' di essere sottoposte a trattamento fisico e chimico normale e disinfezione prima di essere immesse nella rete di distribuzione. Sempre in questa stessa Deliberazione sono presenti precise raccomandazioni nelle quali, vista la situazione critica delle acque lacustri vicane, si chiede di provvedere in modo specifico: "a. alla realizzazione di un sistema di monitoraggio periodico secondo i criteri definiti dal "Gruppo nazionale per la gestione del rischio cianobatteri in acque destinate a consumo umano" riportati in Rapporto ISTISAN 11/35 Parte 2 sez.2 e successive revisioni; b. alla messa in atto di tutte le azioni preventive/correttive appropriate al fine di ridurre il rischio di sviluppo di fioriture algali (riduzione carico di nutrienti); c. alla predisposizione di uno specifico piano per la gestione di eventuali fenomeni massivi di proliferazione algale (blooms), incluso il controllo della filiera idropotabile e dei trattamenti al fine di rimuovere alghe e tossine dalle acque distribuite per il consumo umano; d. a comunicare ed informare tempestivamente ed adeguatamente la popolazione...".

Sempre a proposito della netta riduzione della qualita' delle acque del lago di Vico e del suo ecosistema il lavoro di ricerca "Lo stato ecologico del Lago di Vico: 20 anni di studi", realizzato dal gruppo del professor Giuseppe Nascetti direttore del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche - DEB dell'Universita' della Tuscia , presentato il 14 dicembre 2014 a Viterbo fornisce un quadro dettagliato del peggioramento dello stato dell'intero ecosistema sistema lacustre vicano che occorre assolutamente contrastare con interventi mirati di bonifica e risanamento.

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Gli interventi necessari e non piu' rimandabili

Per le ragioni su esposte l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde chiede che si intervenga con urgenza attuando, come prima e fondamentale misura per la tutela della salute e in applicazione anche del Principio di precauzione, la cessazione della captazione di acqua dal lago di Vico e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione.

Di seguito e in sintesi gli altri interventi  che si ritiene necessari e gia' piu' volte indicati:

- immediata installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticita' e ricerca di nuove falde di captazione;

- costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;

- biomonitoraggio per sostanze inquinanti della fauna lacustre, della flora lacustre e delle aree circostanti;

- informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l'ospedale di Ronciglione;

- inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;

- screening  gratuiti per le popolazioni esposte al cosiddetto "effetto cocktail" determinato dall'esposizione contemporanea a piu' cancerogeni e sostanze tossiche presenti nelle acque del lago, in particolare: cianobatteri, microcistine algali, arsenico, metalli pesanti e pesticidi;

- drastica riduzione dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole;

- costante controllo e periodica verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago;

- bonifica definitiva ed effettiva del deposito militare Nbc di Ronciglione;

- intensificazione dei controlli di tutte le attivita' notturne e diurne all'interno e in prossimita' della Riserva regionale del lago di Vico.

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In attesa di un cortese ed urgente riscontro alla questione  in oggetto, si inviano distinti saluti,

dottor Giovanni Ghirga, dottoressa Antonella Litta, dottor Mauro Mocci, per il Coordinamento dell'Alto Lazio dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 25 novembre 2015

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Per comunicazioni:

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo, tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde, sede nazionale: via della Fioraia n. 17/19, 52100 Arezzo, tel. 0575 22256, fax: 057528676, e-mail: isde at ats.it

 

7. INIZIATIVE. IL 17 APRILE IL REFERENDUM PER FERMARE LE TRIVELLAZIONI IN MARE: SI' ALLA DIFESA DELL'AMBIENTE, DELLA SALUTE, DEI DIRITTI

 

Si svolgera' il 17 aprile il referendum per fermare le trivellazioni in mare.

Occorre promuovere ovunque un'adeguata informazione, documentazione, coscientizzazione.

Occorre promuovere ovunque comitati per fermare le trivelle.

Si' alla difesa dell'ambiente, della salute, dei diritti.

 

8. RIFERIMENTI. COSTITUITO IL COMITATO NAZIONALE "VOTA SI' PER FERMARE LE TRIVELLE"

 

E' stato costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle".

Per informazioni cfr. il sito del "Coordinamento nazionale No Triv": www.notriv.com

Attenzione: al referendum del 17 aprile per votare contro le trivellazioni occorre votare si'.

 

9. INIZIATIVE. NO ALLO STRAVOLGIMENTO DELLA COSTITUZIONE: AL REFERENDUM DI OTTOBRE VOTIAMO NO AL GOLPE BIANCO

 

In tutta Italia si stanno costituendo i comitati locali per la democrazia costituzionale in vista del referendum che si svolgera' in ottobre.

Nel referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco, votiamo no allo stravolgimento della Costituzione, votiamo no alla deriva autoritaria; difendiamo la democrazia, difendiamo l'ordinamento repubblicano nato dalla resistenza antifascista.

 

10. RIFERIMENTI. IL SITO DEL COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE

 

No allo stravolgimento della Costituzione.

Informazioni e materiali utili per il referendum di ottobre per impedire lo stravolgimento della Costituzione sono nel sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale: http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net

 

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Andrea Parravicini, Dewey. Sperimentare il pensiero, Hachette, Milano 2015, 2016, pp. 144, euro 9,99.

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Riletture

- Amalia De Maria, Invito al pensiero di John Dewey, Mursia, Milano 1990, pp. 176.

- Alberto Granese, Introduzione a Dewey, Laterza, Roma-Bari 1973, pp. 184.

 

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

13. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2282 del 9 marzo 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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