[Nonviolenza] Telegrammi. 2251
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- Date: Sat, 6 Feb 2016 22:13:02 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2251 del 7 febbraio 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Viterbo ricorda Giulio Regeni, Nanni Salio, Kayla Mueller, Assia Djebar, Chokri Belaid, Sergio Mendez Arceo e David Maria Turoldo
2. Un modello di lettera ai parlamentari
3. Il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"
4. Amico Dolci ricorda Nanni Salio
5. Lorenzo Guadagnucci ricorda Nanni Salio
6. Karim Metref ricorda Nanni Salio
7. One Billion Rising Revolution 2016
8. Verso il 14 febbraio: come aderire alla campagna One Billion Rising 2016
9. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. VITERBO RICORDA GIULIO REGENI, NANNI SALIO, KAYLA MUELLER, ASSIA DJEBAR, CHOKRI BELAID, SERGIO MENDEZ ARCEO E DAVID MARIA TUROLDO
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha ricordato sabato 6 febbraio 2016 Giulio Regeni, il giovane studioso italiano impegnato per i diritti umani assassinato giorni fa in Egitto; Nanni Salio (Torino, 24 dicembre 1943 - primo febbraio 2016), l'illustre studioso ed attivista nonviolento deceduto all'inizio del mese; Kayla Mueller (Prescott, 14 agosto 1988 - Siria, 6 febbraio 2015), l'attivista per i diritti umani uccisa mentre era prigioniera dei terroristi dell'Isis; Assia Djebar (Cherchell, 30 giugno 1936 - Parigi, 6 febbraio 2015), la grande scrittrice, regista, intellettuale e attivista femminista impegnata per la liberazione dei popoli e i diritti delle persone; Chokri Belaid (Jabal Jallud, 26 novembre 1964 - El Menzah, 6 febbraio 2013), l'avvocato e attivista per i diritti umani tunisino assassinato per il suo impegno; monsignor Sergio Mendez Arceo (Tlalpan, 28 ottobre 1907 - Cuernavaca, 5 febbraio 1992), "il vescovo dei poveri" indimenticabile promotore di tante iniziative di solidarieta' e di liberazione; padre David Maria Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 - Milano, 6 febbraio 1992), il grande religioso, poeta, resistente e uomo di pace.
La commemorazione si e' aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle persone commemorate ma anche di tutte le vittime della violenza e di tutti i testimoni di pace.
Sono poi stati letti alcuni testi poetici di Assia Djebar e di padre David Maria Turoldo.
E' stato riaffermato il dovere di opporsi alla guerra, al terrorismo e a tutte le uccisioni; al razzismo, alle dittature e a tutte le persecuzioni; al maschilismo, al patriarcato e a tutte le oppressioni.
E' stato riaffermato il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
E' stato riaffermato il dovere di impegnarsi in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'intera umanita'.
Al termine dell'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha riaffermato la persuasione che solo il bene puo' sconfiggere il male, che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto e' salvare le vite.
Il ricordo delle persone commemorate illumini il nostro agire e ci muova a proseguirne l'impegno per la liberazione dell'umanita' da tutte le ingiustizie, le menzogne, le violenze.
L'incontro si e' concluso con un rinnovato appello al governo italiano affinche' receda dall'intenzione folle e inammissibile di inviare centinaia di soldati italiani incontro alla morte alla diga di Mosul, ed affinche' si impegni finalmente al piu' rigoroso rispetto dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana che "ripudia la guerra" e pertanto si impegni per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per soccorrere, accogliere e assistere ogni persona bisognosa di aiuto, per la pace e i diritti umani.
Le persone partecipanti hanno espresso la loro adesione e il loro sostegno all'iniziativa mondiale del 14 febbraio "One Billion Rising" contro la violenza sulle donne.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. MATERIALI. UN MODELLO DI LETTERA AI PARLAMENTARI
Gentili senatori e senatrici, gentili deputate e deputati,
vi scriviamo per chiedervi un impegno urgente e cogente: un atto deliberativo del parlamento per la revoca della decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.
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Sapete gia' che quella decisione governativa e' profondamente errata e inammissibile sotto ogni punto di vista: logico e giuridico, politico e morale, finanche strategico e tattico; sapete gia' che quella decisione governativa espone gratuitamente, assurdamente, scelleratamente a un gravissimo pericolo di morte quei nostri soldati; sapete gia' che con essi essa espone a un gravissimo pericolo di morte anche le maestranze della diga; sapete gia' che con essi essa espone a un gravissimo pericolo di morte anche le popolazioni dei dintorni ed a valle dell'impianto; e sapete gia' che con essi essa espone a un gravissimo pericolo di morte anche la popolazione residente in Italia.
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E valga il vero.
La diga di Mosul si trova nei pressi della citta' di Mosul, una roccaforte dell'organizzazione terrorista e schiavista dell'Isis.
La presenza di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul sara' presentata dalla propaganda dell'Isis come "invasione crociata" e quei soldati diverranno ipso facto un fin troppo facile bersaglio di attentati stragisti.
Non solo: con essi anche il nostro paese diverra' primario bersaglio di attentati stragisti che verranno presentati dalla delirante propaganda dell'organizzazione terrorista come pretesa "reazione" alla nostra presunta "invasione crociata".
Col duplice e doppiamente atroce risultato che molte persone verranno assassinate dai terroristi, e che questi massacri avranno anche come effetto di alimentare il consenso nei confronti dell'Isis da parte dell'uditorio cui la sua propaganda si rivolge, uditorio diffuso su piu' continenti che ci percepisce come un paese occidentale membro del sistema di alleanze militari responsabile delle guerre e delle occupazioni militari, dei massacri e delle rapine, che da decenni stanno insanguinando il Medio e il Vicino Oriente.
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Vi e' anche noto che Mosul e' bersaglio dei massicci bombardamenti di paesi nostri alleati, bombardamenti che non distruggono solo strutture e materiali ma uccidono vite umane, ed uccidono non solo dirigenti e miliziani dell'organizzazione terrorista, ma anche civili innocenti e due volte vittime, vittime della dittatura terrorista e schiavista dell'Isis e vittime dei bombardamenti dei nostri alleati.
I nostri soldati dispiegati alla diga di Mosul corrono un enorme rischio di divenire le probabilissime vittime sacrificali della rappresaglia dei terroristi per i bombardamenti dei nostri alleati sulla citta' di Mosul.
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Inoltre, non puo' sfuggirvi che utilizzare le forze armate del nostro paese in funzione di "polizia privata" di private imprese e' in flagrante contraddizione con la funzione istituzionale di un'articolazione del nostro ordinamento giuridico; e gia' in passato questo uso improprio dei militari italiani come "security" di aziende private ha dato luogo a vicende gravissime, come l'assurda uccisione di due innocenti pescatori indiani (un terribile, immedicabile lutto), con la conseguente privazione della liberta' di due nostri soldati da anni in attesa di processo (che peraltro potrebbero essere innocenti del reato loro ascritto e comunque devono essere presunti tali fino a sentenza definitiva, ma che dati i significati politici e le utilizzazioni propagandistiche di cui si e' caricata la drammatica vicenda nulla garantisce che avranno un processo equo) e la profonda controversia internazionale che ci oppone all'India (controversia che ha gia' dato luogo a ulteriori episodi indegni, del tutto riprovevoli, assai nocivi e gravidi di ulteriori pericoli).
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Infine, sapete benissimo che interventi militari unilaterali stranieri - italiani o di altri paesi - in Iraq o nelle altre zone di brutale, sanguinario conflitto sono peggio che inutili, sono del tutto dannosi.
Sapete benissimo che per contrastare l'Isis occorre un'operazione di polizia internazionale con le caratteristiche definite dall'Onu nel suo piu' recente pronunciamento.
Sapete benissimo che il terrorismo che oggi insanguina non solo il Medio Oriente ma vari paesi dell'Africa, dell'Asia e dell'Europa e' stato generato anche e innanzitutto dalle sciagurate guerre realizzate o promosse da coalizioni militari in cui tragicamente siamo stati e siamo coinvolti.
E sapete anche che la guerra non solo genera terrorismo, ma e' gia' terrorismo essa stessa, consistendo in effetti nell'uccisione massiva di esseri umani.
E ricordate certo che l'Italia in Iraq ha gia' preso parte ai bombardamenti stragisti della prima guerra del Golfo; ed ha gia' preso parte altresi' all'occupazione militare seguita alla conclusione della seconda guerra del Golfo (occupazione militare nel corso della quale da parte di personale di paesi nostri alleati furono commessi gravissimi crimini contro l'umanita').
E ricordate infine che il nostro paese in Iraq ha gia' pagato un tremendo tributo di sangue: nessuno puo' dimenticare la strage di Nassiriya.
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Da tutto cio' consegue che l'annunciata decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' del tutto irrazionale, immorale, illegale; ed espone gratuitamente, assurdamente e sciaguratamente quei giovani, quell'impianto e chi vi lavora, e chi vive nei dintorni ed a valle dello stesso, ed il nostro paese infine, a un enorme rischio di essere fatti bersaglio di attentati stragisti dalle tragiche conseguenze di proporzioni fin inimmaginabili.
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Gentili senatori e senatrici, gentili deputate e deputati,
in ragione di tutto cio' vi scriviamo per chiedervi un impegno urgente e cogente: un atto deliberativo del parlamento per la revoca della decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di sodati italiani alla diga di Mosul.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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E' questa un'ora, un "kairos", in cui e' richiesto di agire secondo verita', secondo giustizia, secondo scienza e coscienza, per il bene comune, per salvare le vite innocenti in pericolo.
Sperando in un vostro tempestivo, persuaso, adeguato intervento, vogliate gradire distinti saluti.
3. RIFERIMENTI. IL "COMITATO NONVIOLENTO PER LA REVOCA DELLA DECISIONE GOVERNATIVA DI INVIARE CENTINAIA DI SOLDATI ITALIANI ALLA DIGA DI MOSUL"
Si e' costituito il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".
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Il comitato si prefigge di:
1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;
2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;
3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;
4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;
5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
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Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:
a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;
b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;
c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;
d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;
e) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.
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Il comitato non prevede formali adesioni e si configura come mero movimento d'opinione inteso allo scopo di far revocare l'irragionevole, illegittima e pericolosissima decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.
Il comitato auspica che in ogni provincia d'Italia si costituiscano altri comitati nonviolenti per lo stesso fine e con le stesse modalita' di azione.
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Per contatti: il Comitato ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: comitatononviolento at gmail.com; comitatononviolento at outlook.it; comitato_nonviolento at libero.it
4. MAESTRI E COMPAGNI. AMICO DOLCI RICORDA NANNI SALIO
[Dal sito danilodolci.org riprendiamo e ridiffondiamo]
Ieri e' stata una giornata importante per tutti noi, il sessantesimo anniversario dello Sciopero alla rovescia sulla "Trazzera vecchia": eravamo infatti a Partinico, sia la mattina che il pomeriggio, per le manifestazioni organizzate in particolare dalla Cgil e dal Liceo Scientifico di Partinico.
In serata, durante una successiva riunione, ci eravamo detti che occorrera' al piu' presto definire le date e le modalita' dei prossimi Campi di lavoro estivi, gia' pensati e concordati con il nostro carissimo amico di Torino Nanni Salio, grande sostenitore della nonviolenza.
Solo piu' tardi, tornando a casa, ho appreso della sua improvvisa scomparsa.
Il suo Centro Studi "Sereno Regis" di Torino e', da lungo tempo, un punto di riferimento per tantissimi come noi, piu' giovani e meno giovani, impegnati con gli strumenti della nonviolenza. Un Centro di irradiazione di iniziative plurime, che si ramifica ovunque in Italia e all'estero, facendo nascere relazioni e nuove associazioni impegnate nel mondo del volontariato, ma non solo. Anche l'infinita' degli spazi fisici del Centro, la qualificatissima Biblioteca, la recente Sala Cinema danno l'immagine di come un gruppo di lavoro possa essere al contempo punto di arrivo e di partenza di tante iniziative; persone, libri e idee che si mettono in continuo contatto tra loro.
Tutto questo grazie all'intuizione di Nanni (e alla sua meticolosa realizzazione operativa) che occorre studiare, prepararsi ed attrezzarsi per affinare insieme le metodologie dell'impegno nonviolento.
In questo ambito ha lasciato tantissimo materiale, articoli, libri, traduzioni, oltre all'organizzazione continua di seminari, convegni e un'infinita' di altri progetti.
L'acutezza con cui esprimeva il suo pensiero lasciava ammirati, e coinvolti, per l'estrema semplicita' e la massima profondita' che raggiungeva; e questo, unito a una enorme capacita' di ascolto, lo rendeva immediatamente una figura di riferimento per tutti coloro che lo incontravano.
Ci manchera' quel suo sorriso, quell'espressione ricca di empatia e invito all'impegno; un sorriso consapevole delle tragedie da cui siamo circondati, ma pieno di voglia di condividere un sapere che ci porti all'attivo rifiuto del male, per combatterlo insieme, con il meglio di ciascuno di noi.
Il nostro ultimo incontro e' stato a Torino, organizzato dall'Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani, nell'ambito della Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, il 19 e 20 novembre 2016:
- http://www.torinoclick.it/?p=34048
- http://serenoregis.org/2015/11/09/seminario-inventare-il-futuro
Carissimo Nanni, proprio in quell'occasione avevamo concordato di dar vita ad alcuni seminari residenziali e campi di lavoro al Borgo di Trappeto, per questa estate: certamente daremo seguito a questa idea, dedicando in particolare a te il frutto di questi prossimi lavori.
Grazie Nanni, per la profondita' con cui hai saputo avvicinare persone diverse tra loro, unite da una maggiore consapevolezza della necessita' del contributo di ciascuno. Ricambieremo facendo conoscere il piu' possibile il tuo impegno e la tua opera, che ci aiuteranno ancora a migliorare il nostro essere e qualificare le nostre relazioni.
5. MAESTRI E COMPAGNI. LORENZO GUADAGNUCCI RICORDA NANNI SALIO
[Dal blog di Lorenzo Guadagnucci riprendiamo e ridiffondiamo]
Nanni Salio e' scomparso ieri a Torino: non era un personaggio da prima pagina, ma e' stato una figura di riferimento per il movimento dei nonviolenti e antimilitaristi. Ha fondato con altri il Centro studi "Sereno Regis" di Torino, un piccolo-grande presidio della cultura nonviolenta, tuttora assai poco accreditata nel panorama culturale e politico italiano.
Nanni Salio aveva la tempra dell'attivista-studioso: ha approfondito meglio di ogni altro il tema della difesa popolare nonviolenta; aveva uno sguardo aperto al mondo, il che gli permetteva di conoscere, confrontare, studiare le azioni e i movimenti sulla scala internazionale.
Pochi mesi fa, per un pezzo su "Altreconomia" dedicato allo stato di salute del movimento per la pace, mi aveva offerto l'analisi piu' acuta e piu' sferzante: "Io non credo che al momento esista un vero movimento per la pace. Esistono molte lodevoli iniziative ma restano frammentate. Manca una struttura organizzativa e logistica adeguata all'impegno che dobbiamo affrontare".
Le sue molte attivita' e i testi che ha lasciato testimoniano la grande qualita' del suo lavoro di militante. Fra i suoi recenti contributi, forse il piu' significativo e' la postfazione al libro di Will Tuttle "Cibo per la pace" (Sonda). Nanni Salio, con quel testo, ha spinto il filo del ragionamento un poco piu' in la', spalancando una finestra di attenzione sulla questione animale, un tema di riflessione e di azione che il movimento nonviolento italiano ha sempre trascurato, nonostante le pionieristiche aperture dello stesso Aldo Capitini.
La postfazione si chiude cosi': "Le lotte prevalentemente nonviolente avvenute nel corso della storia (contro lo schiavismo, il sessismo, per i diritti delle donne, dei lavoratori, delle minoranze) sono una fonte preziosa di isipirazione e speranza per far compiere un passo ulteriore all'umanita' e al mondo animale nella liberazione dalle catene e dalla malattia della violenza".
6. MAESTRI E COMPAGNI. KARIM METREF RICORDA NANNI SALIO
[Dal blog di Daniele Barbieri riprendiamo e ridiffondiamo]
Mentre scrivo questo pezzo a Milano, a Torino si svolgono i funerali di Nanni Salio, uno degli ultimi grandi intellettuali nonviolenti italiani. Non potendo assistere alla cerimonia di commiato, gli dedico da qui queste parole di ricordo e di saluto.
Giovanni Salio, detto Nanni, si e' spento questo lunedi' primo febbraio a Torino. Nato nel 1943, in piena guerra, fu uno dei protagonisti delle lotte negli anni '70, per il disarmo, la denuclearizzazione, per l'obiezione di coscienza, per il ripudio vero e proprio della guerra e il superamento della cultura della violenza.
Nel 1982, insieme a Domenico Sereno Regis, Franco Sgroi e Piercarlo Racca, fondano a Torino un centro di documentazione, studio, educazione e azione per la nonviolenza. Quando nel 1984 muore il compagno di lotte Sereno Regis, il centro prende il suo nome e Nanni Salio ne diventa presidente. Oggi il Centro Sereno Regis di Torino e' il principale centro di cultura nonviolenta in Italia.
Ma nonostante fosse uno dei piu' grandi studiosi di nonviolenza in Italia, Nanni non era il tipo presidente "onorario" che si presenta solo nelle occasioni importanti. Lui era il cuore pulsante, una mente pensante, e una mano operante del Centro. Il Centro era il suo lavoro, la sua casa, il suo mondo. Chi arrivava il mattino, lo trovava gia' seduto alla sua scrivania sommersa di libri e documenti. Chi partiva tardi la sera, lo salutava e chiedeva: Nanni, allora ci pensi tu a spegnere e chiudere tutto?
Oltre che responsabile del Centro Sereno Regis, era anche un grande formatore che girava l'Italia per iniziare generazioni di ragazze e ragazzi, donne e uomini alla cultura della nonviolenza. Ed e' in questa veste che lo incontrai per la prima volta, piu' di venti anni fa.
Era il 1994, l'Algeria era in piena guerra, ero animatore di una piccola associazione nella galassia del movimento per il riconoscimento dei diritti culturali dei Berberi in Nord Africa. Una amica presidente di una associazione di donne (che sara' assassinata meno di un anno dopo) mi passa un invito di un centro italiano per una universita' estiva sulla lotta nonviolenta e la gestione nonviolenta dei conflitti. Parole a me vagamente conosciute ma che mi attirarono subito. Due mesi dopo scendevo dal treno nella ridente cittadina trentina di Rovereto per prendere parte alla terza edizione della Universita' Internazionale delle Istituzioni Popolari per la Pace (Unip) organizzata dal Forum Trentino per la Pace. Come formatori c'era il meglio del mondo della nonviolenza di allora (e anche di oggi) nomi internazionali, come Johan Galtung, e personalita' italiane tra cui Giuliano Pontara, Antonio Papisca e Nanni Salio.
Per me fu una scoperta. Nato nel 1967, cioe' cinque anni dopo la "vittoria" della lotta armata contro il colonialismo, ho vissuto i miei primi 25 anni nel culto della lotta armata come unica via di uscita dalla schiavitu'. Convinzione che comincio' a tremare con gli orrori della guerra civile. E che crollo' completamente dopo quello incontro con questi personaggi straordinari. Con loro imparai a capire che il vero coraggio non e' rispondere al male con altro male.
Da quel giorno il mio cammino incrocio' varie volte quello di Nanni. Come formando, come formatore, come attivista. Con la sua esperienza e la sua saggezza accompagnava, senza mai mettersi in vista, molti movimenti giusti. Le bandiere che sventolano dai balconi del Centro Sereno Regis su Via Garibaldi, il salotto buono di Torino, riassumono benissimo questi impegni: La bandiera arcobaleno della pace, la bandiera del Movimento nonviolento con le due mani che spezzano un fucile, la bandiera "No Tav" e la bandiera del popolo Rom. Tutto e' qui: pace e democrazia, azione nonviolenta, difesa dell'ambiente e diritti degli ultimi tra gli ultimi. Tutto qui!
Con lui e altri come lui imparai a conoscere il cuore buono dell'Italia. Una bonta' che mai nessuna scemenza di un militarista o di un razzista qualunque potra' cancellare.
Oggi Nanni e' andato verso un riposo ben meritato, dopo una vita anche se non tanto lunga ma intensa e piena. Ci lascia nel momento in cui la cultura della guerra sta diventando egemonica. Nel momento in cui il governo italiano si sta preparando a violare la propria costituzione per tornare in guerra in Libia e in Iraq. Ci lascia nel momento in cui c'e' piu' bisogno della sua esperienza e della sua saggezza.
Ma quello che sta per succedere non e' piu' l'affare della sua generazione. Loro, quello che hanno potuto, l'hanno fatto. Tocca a chi e' rimasto fare almeno altrettanto per salvare le conquiste, e forse anche qualcosa di piu' perche' le sfide si annunciano grandi molto grandi.
Va' in pace, uomo di pace.
7. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING REVOLUTION 2016
[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Insieme a 200 nazioni nel mondo, in piu' di 90 citta' e paesi in Italia il 14 febbraio 2016 si ballera' di nuovo per dire basta alla violenza contro le donne e le bambine.
Torna per il quarto anno consecutivo "One Billion Rising", la campagna ideata da Eve Ensler che spinge oltre un miliardo di persone a danzare e manifestare la volonta' di cambiamento, scegliendo l'arte, la musica e la poesia come segno di sfida e di celebrazione.
One Billion Rising Revolution e' un movimento globale, una rivoluzione che comincia dal corpo; e' spontaneita' e rumore, energia, ritmo di tamburi, per trasformare il dolore in potere, per affermare che ogni donna ha il diritto di vivere e decidere del proprio corpo e del proprio destino.
Iniziata nel 2013 e diventata da subito la piu' grande manifestazione di massa della storia dell'umanita', One Billion Rising rinnova alle donne e agli uomini di tutto il mondo l'appuntamento per il 14 febbraio 2016, il giorno di San Valentino: non fiori e cioccolatini, quindi, ma ancora una volta la testimonianza dell'impegno e della volonta' profonda di fermare con ogni mezzo culturale, legale e civile la violenza sulle donne e sulle bambine.
One Billion Rising nasce da un'idea della scrittrice statunitense Eve Ensler, fondatrice del movimento V-Day e autrice de I monologhi della vagina, partendo dalla sconvolgente statistica delle Nazioni Unite che stimano che una donna su tre sul pianeta sara' picchiata o stuprata nel corso della vita.
Questo significa un miliardo di donne e bambine.
Dopo l'exploit del 2013, nel 2014 e nel 2015 One Billion Rising ha continuato la sua battaglia con un'adesione crescente a livello globale, aprendo un nuovo dibattito sui diritti, il razzismo, le disuguaglianze economiche e le guerre dichiarate sui corpi delle donne in tutto il mondo.
Il 14 febbraio 2016 sara' il giorno del quarto appuntamento con One Billion Rising e il tema della Rivoluzione, gia' protagonista nel 2015, continua anche quest'anno. In Italia l'attenzione si concentrera' sulle donne che vivono una condizione di paura ed emarginazione come le donne migranti, che costrette ad abbandonare il loro paese per sfuggire a guerre e condizioni di vita inaccettabili, subiscono violenza fisica e psicologica durante i loro lunghi e dolorosi spostamenti.
Ricco e ampio e' l'elenco degli eventi che animeranno questa giornata di festa e di impegno in tutto il territorio nazionale. Cortei, concerti, flash mob, danze, spettacoli, proiezioni e canti si susseguiranno in tutte le regioni italiane, da Trieste a Palermo, da Trento a Sassari da Galatina a Rimini, idealmente unite in un corpo unico, in un'unica voce potente ma gentile, che il 14 febbraio prendera' vita tra le strade del mondo intero.
"One Billion Rising Italia" vede l'adesione e la partecipazione di Differenza Donna, D.I.Re, Emergency, Cgil, Terre des hommes, ArciLesbica e molte altre associazioni e scuole.
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Video One Billion Rising 14 febbraio 2016:
https://youtu.be/HjA80QcwpxQ
Per scaricarlo:
https://www.dropbox.com/s/ncvx95k7e6k5jrg/OBR%20spot%20italiano%202016_B.mp4.zip?dl=0
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Per maggiori informazioni e per aderire alla campagna:
http://www.onebillionrising.org/
https://www.facebook.com/obritalia
http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/
https://twitter.com/OBRItalia
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Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini, Coordinamento One Billion Rising Italia
Per contatti:
nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com
#1billionrising #rise4revolution
tel.: 3475320420
skype ni_nico
8. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO: COME ADERIRE ALLA CAMPAGNA ONE BILLION RISING 2016
[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
La danza di One Billion Rising Italia e' cominciata!
In attesa dell'evento del 14 febbraio 2016 in cui tutti insieme nel mondo diremo il nostro no alla violenza, si mette in moto l'organizzazione vera e propria degli eventi che porteranno alla chiamata globale del 14.
Per questo chiediamo alle associazioni e a tutti coloro che vogliono organizzare un evento di seguire alcune semplici indicazioni, per uniformarci tutti e far si' che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio sia veramente un "evento comune":
- Iscriviti al sito (link sotto) per organizzare un evento
http://www.onebillionrising.org/sign-up/thank-you-for-signing-up-with-1-billion-rising/
e inoltra queste informazioni ad associazioni in tema con il nostro, singoli cittadini, amministrazioni, ecc, piu' siamo, meglio e'!
- Diffondi i nostri riferimenti, seguici sui social, condividi i contenuti che troverai e invita i tuoi contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio:
Sito ufficiale: http://www.onebillionrising.org/
Facebook: https://www.facebook.com/obritalia
Tumblr: http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/
Twitter: @OBRItalia e usa sempre gli hashtag #Rise4Revolution #1billionrising
- Cambia la tua immagine del profilo e la foto di copertina su Facebook, Twitter, Youtube e utilizza i loghi ufficiali che puoi scaricare cliccando sul link qui sotto
https://www.dropbox.com/s/ghjy8uqaaausctq/OBR_ITA.zip?dl=0
- Crea una pagina o un gruppo facebook One Billion Rising della tua citta' per aggiornare, condividere informazioni e notizie con altri gruppi One Billion Rising e con tutte le persone interessate.
- Organizza un flash mob "Break the Chain" durante l'evento del 14 febbraio, seguendo il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA o creando una nuova coreografia e ricorda che l'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche o momenti di lettura. Qualsiasi atto e' rivoluzione!
Per le letture, qui di seguito troverai alcuni suggerimenti:
Alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler:
"L'Ufficio della schiavitu' sessuale"
https://www.facebook.com/notes/726985350769036/
"L'insurrezione"
https://www.facebook.com/notes/420568794744028/
"La mia rivoluzione"
https://www.facebook.com/notes/614106738723565/
"Preghiera di un uomo"
https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/preghiera-di-un-uomo/420567628077478
"Fino a quando"
https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/un-miliardo-di-persone-si-solleveranno-contro-lingiustizia-_-eve-ensler/420562104744697
"E poi saltavamo"
https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/e-poi-saltavamo/420564564744451
Traduzione di "Break the chain" credits Tena Clar- Musiche Tena Clark/Tim Heintz, di M. G. Di Rienzo
https://www.facebook.com/notes/420570218077219/
Se vuoi qui puoi trovare altre idee:
http://www.onebillionrising.org/resources/toolkit/
Attenzione: Essendo il 14 febbraio una domenica, l'evento si puo' organizzare anche nei giorni precedenti 12-13 febbraio, per esempio il sabato nelle scuole e la domenica nelle piazze cittadine.
Per dichiarare l'adesione o ricevere maggiori informazioni puoi inviare un messaggio al seguente indirizzo: nico at onebillionrising.org
Saremo molto contenti di fornirti tutte le indicazioni necessarie.
Grazie!
Ascolta! Agisci! Partecipa! 14 febbraio 2016
Coordinamento Italia One Billion Rising
Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini
#1billionrising #rise4revolution
9. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
10. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Comunismo, riformismo o sovranita' eguale?, volume monografico di "MicroMega" con interventi di Alain Badiou e Marcel Gauchet in conversazione con Martin Duru e Martin Legros, Paolo Flores d'Arcais, Nancy Fraser in conversazione con Gloria Origgi, n. 1, 2016, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2016, pp. 184, euro 19,50. In allegato due opuscoli: Andrea Camilleri, pp. 64; Nanni Moretti, pp. 64.
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Riletture
- Alberto L'Abate, L'arte della pace, Centro Gandhi Edizioni, Pisa 2014, pp. 152.
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Riedizioni
- Israel J. Singer, Perle. Uno straniero, Passigli, 2015, Il sole 24 ore, Milano 2016, pp. 80, euro 0,50 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").
11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
12. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2251 del 7 febbraio 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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