[Nonviolenza] Commemorate a Viterbo le vittime di venticinque anni di guerre e di stragi



 

COMMEMORATE A VITERBO LE VITTIME DI VENTICINQUE ANNI DI GUERRE E DI STRAGI

 

Sabato 16 gennaio 2016, nel XXV anniversario dell'inizio della prima guerra del Golfo, si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione delle vittime di tutte le guerre e di tutte le stragi di quest'ultimo quarto di secolo.

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L'orazione commemorativa e' stata tenuta da Peppe Sini, che nel 1991 fu uno degli animatori dell'opposizione alla partecipazione italiana alla guerra e che per la sua azione contro la guerra e per il rispetto dell'art. 11 della Costituzione subi' un processo che si concluse con la sua assoluzione.

"La guerra e' sempre nemica dell'umanita', consistendo dell'uccisione di esseri umani. Ricordare le vittime delle guerre e delle stragi, le vittime delle dittature e del terrorismo, le vittime di tutte le uccisioni, non e' solo un atto di doverosa addolorata memoria, ma e' anche l'assunzione di un impegno: l'impegno ad opporsi sempre alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni. L'impegno ad opporsi a tutte le violenze. L'impegno a lottare per il disarmo e la smilitarizzazione. L'impegno a lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani. L'impegno a lottare in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera".

"In questa giornata di lutto e di memoria, in questo impegno nel nome e del ricordo di tutte le vittime", ha proseguito il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, "riaffermiamo ancora una volta che il male si puo' contrastare solo con il bene, che la violenza va combattuta con la nonviolenza, che alla morte occorre opporsi salvando le vite".

Concludendo l'incontro e' stato ribadito che "per la pace e i diritti umani oggi in Italia un impegno e' piu' di ogni altro necessario e urgente: l'impegno affinche' il governo receda immediatamente dalla decisione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, una decisione insensata, immorale, illegale, il cui prevedibilissimo esito sarebbe di far morire innumerevoli innocenti e di effettualmente favoreggiare l'organizzazione criminale stragista e schiavista dell'Isis. Receda il governo da una decisione stoltissima e scelleratissima".

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Nel corso dell'incontro e' stato diffuso il programma d'azione del "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".

Il comitato si prefigge di:

1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;

2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;

3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;

4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;

5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:

a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;

b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;

c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;

d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;

e) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.

Il comitato non prevede formali adesioni e si configura come mero movimento d'opinione inteso allo scopo di far revocare l'irragionevole, illegittima e pericolosissima decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.

Il comitato auspica che in ogni provincia d'Italia si costituiscano altri comitati nonviolenti per lo stesso fine e con le stesse modalita' di azione.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto.

Opporsi a tutte le uccisioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 16 gennaio 2016

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/