[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 592



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 592 del 4 gennaio 2016

 

In questo numero:

1. Al Ministro dell'Interno. Possa la sua coscienza essere illuminata

2. Una proposta (con un modello di lettera e alcuni indirizzi utilizzabili)

3. Dieci semplici ragioni per impedire una criminale follia

4. Una iniziativa di sostegno a distanza per gli orfani di Kobane

5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

6. L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato sostiene e condivide le misure proposte dall'Associazione italiana medici per l'ambiente

7. Mao Valpiana: Una buona azione

 

1. LETTERE. AL MINISTRO DELL'INTERNO. POSSA LA SUA COSCIENZA ESSERE ILLUMINATA

 

Oggetto: richiesta di un urgente impegno per la revoca dell'annunciata decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani a Mosul.

Egregio Ministro dell'Interno,

credo che lei si renda ben conto del fatto che la politica estera di un paese in un mondo globalizzato ha immediate ricadute sulla politica interna.

Basti pensare a come le guerre e le occupazioni militari scatenate ed imposte da statisti folli e criminali ed alle quali purtroppo anche l'Italia ha assurdamente e tragicamente preso parte (dall'Iraq all'Afghanistan alla Libia) hanno destabilizzato intere regioni, disfatto ordinamenti giuridici statuali, suscitato ed alimentato guerre civili e terrorismo, e provocato innumerevoli vittime e costretto milioni di esseri umani a migrazioni bibliche per salvare le propria vite.

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E credo che lei si renda conto altresi' che il pericolo del terrorismo non si contrasta con altro terrore, ma con la democrazia e la difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Lei e' molto piu' giovane di me, ma comunque sapra' che negli anni terribili in cui in Italia il terrorismo politico e quello mafioso infuriavano, il popolo italiano e le sue istituzioni democratiche hanno saputo resistere a quell'ondata di orrore proprio con la forza della legalita' che salva le vite, della democrazia che rispetta i diritti; ci sono certo stati episodi tremendi, aberranti e fin abominevoli, ma nell'insieme e finalmente la repubblica democratica ed antifascista, la repubblica dei cittadini, ha prevalso con la forza del diritto.

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E credo anche che lei si renda conto che in uno stato di diritto, costituzionale, democratico, e' cura primaria del potere esecutivo fare quanto e' in proprio potere per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutte le persone che si trovano nella giurisdizione in cui esercita le funzioni di governo secondo il mandato e nel rispetto delle guarentigie costituzionali.

Ed alla difesa delle liberta' condivise e delle istituzioni democratiche, ed innanzitutto della vita e della sicurezza degli esseri umani, e' preposto il suo ministero.

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Orbene, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato alcune settimane fa la decisione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, che si trova a breve distanza da una delle principali citta' irachene controllate dall'organizzazione terrorista e schiavista dell'Isis.

Questa decisione, mi permetta di dichiararlo in tutta franchezza, e' irrazionale, illegittima, controproducente, e puo' avere conseguenze funeste sia per i giovani militari che verranno dispiegati cola', sia per le maestranze civili della diga, sia per le popolazioni che vivono nei dintorni e a valle della diga, sia per l'intera popolazione italiana.

Non solo: questa decisione avra' come effetto certo di essere enormemente vantaggiosa per gli scellerati assassini dell'Isis.

E valga il vero.

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In primo luogo sara' assai agevole per i terroristi dell'Isis aggredire i nostri soldati li', a brevissima distanza da uno dei loro capisaldi.

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In secondo luogo sara' assai efficace la loro callida propaganda nel presentare i nostri soldati come "occupanti crociati" e il nostro paese come avanguardia "sul terreno" della coalizione internazionale che tante stragi ha commesso in Iraq durante la prima e la seconda guerra del Golfo e tanti crimini contro l'umanita' durante l'occupazione militare seguita alla sconfitta della scellerata dittatura di Saddam Hussein.

Tragicamente noi italiani abbiamo effettivamente preso parte ai bombardamenti durante la prima guerra del Golfo; tragicamente noi italiani abbiamo gia' subito un attentato stragista a Nassiriya durante l'occupazione militare dell'Iraq. E paesi nostri alleati come gli Usa e la Francia continuano a bombardare le aree controllate dall'Isis tra Siria ed Iraq, ed i loro bombardamenti continuano a provocare vittime tra la popolazione civile, che e' vittima sia dell'efferata dittatura terrorista e schiavista dell'Isis, sia dei bombardamenti dei nostri alleati.

Inviando i nostri soldati a Mosul il governo li e ci espone agli attentati dei terroristi, ma anche all'odio - e forse alle vendette - di tutti coloro che ci percepiranno come parte della coalizione responsabile della distruzione del paese e della nascita dell'Isis, come "truppe di terra" dell'alleanza euroamericana che li bombarda.

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In terzo luogo questa situazione, questa propaganda, questa percezione, renderanno anche il nostro stesso paese bersaglio privilegiato di attentati stragisti.

Un'analisi rigorosa di quanto e' accaduto in questi ultimi anni e della situazione attuale porta a questa ineludibile conclusione: che l'invio di soldati italiani a Mosul espone l'Italia ad un elevatissimo rischio di attentati terroristici.

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In quarto luogo la decisione presa dal nostro governo di inviare centinaia di soldati alla diga di Mosul esponendoli a un enorme pericolo non solo non sara' efficiente ai fini della lotta contro il terrorismo dell'Isis, ma crea le condizioni per un ulteriore rafforzamento dell'Isis, che si avvantaggera' di questa situazione per pianificare e mettere facilmente a segno altri sanguinari attentati stragisti.

Quella decisione quindi non e' utile alla necessaria lotta contro il terrorismo, ma favoreggera' de facto il terrorismo. E' doloroso dirlo, ma questa e' l'inconfutabile verita'. Ne consegue che sotto ogni profilo, non solo morale e civile, ma anche strategico e tattico, quella decisione e' errata e foriera di male.

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Lei sa bene che per contrastare il terrorismo occorre non la guerra, ma un'azione di polizia e un'azione politica.

Un'azione di polizia che contrasti il crimine e reprima i criminali. Un'azione politica che sostenga le popolazioni e le istituzioni intese a garantire il civile convivere, il benessere comune, i servizi sociali, la pubblica amministrazione. E nell'immediato un'azione umanitaria che fornisca alle popolazioni il necessario per poter vivere.

Ordunque, lei sa bene quanto me che tra guerra ed azione di polizia internazionale vi e' un abisso, e una flagrante opposizione.

La guerra e' essa stessa terrore e uccisioni; la guerra suscita e alimenta il terrorismo essendo terrorismo essa stessa; ed infatti lo scopo che i terroristi si prefiggono con i loro attentati e' di spingerci nella spirale di una escalation bellica e stragista.

L'operazione di polizia mira invece a contrastare i crimini e ad assicurare alla giustizia i criminali.

Nelle regioni africane ed asiatiche in cui operano le organizzazioni terroristiche occorre intervenire secondo le indicazioni di recente espresse dall'Onu. Occorre far cessare le guerre in corso e ricostituire gli ordinamenti giuridici per poter contrastare il terrorismo in modo adeguato. Le azioni belliche, le occupazioni militari, il riarmo e la militarizzazione, effettualmente impediscono la realizzazione delle operazioni di polizia necessarie che sole possono sconfiggere il terrorismo. La cessazione delle guerre e' il prerequisito indispensabile per avviare l'iniziativa adeguata che tutti invocano.

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Ho riassunto - in forma certo troppo cursoria, ma un appello in forma di lettera deve essere per quanto possibile conciso - alcuni pensieri che credo anche lei condivida, come ogni persona di buon senso, come ogni persona sollecita del pubblico bene, come ogni persona preoccupata per i prevedibilissimi esiti nefasti di una decisione che il governo ha preso senza averla sufficientemente ponderata.

Forse alcuni suoi colleghi nei mesi scorsi si sono lasciati trasportare da una retorica tanto roboante quanto vacua, o peggio hanno dato ascolto e credito a non innocenti consigli, a interessi non limpidi, e quindi sventuratamente non hanno saputo vedere la drammatica realta', e a quali inquietanti, sciagurati, tragici sviluppi una decisione improvvida puo' dar luogo.

Forse alcuni suoi colleghi non si sono resi conto che qui sono in gioco delle vite umane, e che una decisione che gratuitamente ed insensatamente espone alla morte tanti esseri umani non solo e' irragionevole, non solo e' immorale, ma e' anche illegale, e malefica.

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Egregio Ministro dell'Interno,

per la sua funzione e per le sue competenze istituzionali lei forse meglio di altri membri del Consiglio dei Ministri puo' rendersi conto degli inammissibili rischi cui quella scelta ci espone, del fatto che essa puo' far morire innumerevoli esseri umani innocenti, del fatto che essa - per una sorta di paradossale, crudele eterogenesi dei fini - finisce per aiutare l'organizzazione criminale dell'Isis, finisce per assecondare i suoi piani di sterminio.

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Egregio Ministro dell'Interno,

in poche, nette parole: le chiedo di farsi promotore in seno al Consiglio dei Ministri della revoca di quella decisione.

Le chiedo di impegnarvisi subito, le chiedo di impegnarvisi con piena contezza e persuasa coscienza.

Si adoperi affinche' il governo receda immediatamente da quella decisione stolta, illecita, sciagurata.

Salvare le vite e' il primo dovere.

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Possa la sua coscienza essere illuminata.

Augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 4 gennaio 2016

 

2. INIZIATIVE. UNA PROPOSTA (CON UN MODELLO DI LETTERA E ALCUNI INDIRIZZI UTILIZZABILI)

 

Facciamo sentire la nostra voce a tutti i ministri ed ai loro principali collaboratori; invitiamoli a recedere da una decisione inammissibile.

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Un modello di lettera:

Egregi ministri,

receda il governo dalla decisione di inviare 450 soldati italiani alla diga di Mosul. Receda il governo da una decisione insensata e illegale che puo' avere conseguenze catastrofiche. Receda il governo dal commettere un tragico errore che puo' costare innumerevoli vite umane.

Ascoltate la voce della vostra stessa coscienza. Salvare le vite e' il primo dovere.

Distinti saluti.

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Alcuni indirizzi di posta elettronica cui scrivere:

Presidenza del Consiglio dei Ministri: matteo at governo.it; segreteria.presidente.renzi at governo.it; centromessaggi at governo.it; cerimonialedistato at governo.it; segrcd at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; segreteriadelportavoce at governo.it; uscm at palazzochigi.it; ucm at palazzochigi.it; urpdfp at funzionepubblica.it; segreteriacd at protezionecivile.it; ddg at governo.it; info at gioventu.it; urp at serviziocivile.it; info at politicheeuropee.it; riformeistituzionali at palazzochigi.it; segreteria.pariop at governo.it; segreteriacapodipartimento.affariregionali at governo.it; rapportiparlamento at governo.it; diset at palazzochigi.it; dipe.segreteriacd at governo.it; segrgen at governo.it; uci at governo.it;

Ministro per gli affari regionali: segreteria.ministrolanzetta at palazzochigi.it; segreteria.fiorentino at governo.it; legislativo.dar at governo.it; ufficiostampa.affariregionali at governo.it;

Dipartimento per i rapporti con il Parlamento: p.aquilanti at governo.it; a.sabbatella at governo.it; rapportiparlamentodipartimento at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio1 at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio2 at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio3 at governo.it;

Semplificazione e  pubblica amministrazione: gabinetto at governo.it; legislativo at governo.it; s.laudisa at governo.it; segreteriasottosegretariorughetti at governo.it; a.damato at governo.it; g.petrelli at governo.it;

Affari Esteri: gabinetto at esteri.it; SGUDC at esteri.it; uap at esteri.it; unita.crisi at esteri.it; ufficio.statistica at esteri.it;

Interno: gabinetto.ministro at interno.it; caposegreteria.ministro at interno.it; segreteriatecnica.ministro at interno.it; segreteriaufficiostampa at interno.it; ufficiocomunicazione at interno.it; responsabile.pubblicazione at interno.it;

Giustizia: callcenter at giustizia.it; redazione at giustizia.it; webmaster at giustizia.it; matteo.bianchi01 at giustizia.it; centrocifra.gabinetto at giustizia.it; responsabiletrasparenza.gabinetto at giustizia.it;

Difesa: spi at gabmin.difesa.it; udc at gabmin.difesa.it;

Economia e Finanze: segreteria.capogabinetto at tesoro.it; alessandro.tonetti at tesoro.it; edoardo.valente at tesoro.it; fabrizio.pagani at tesoro.it; caposegreteria.ministro at tesoro.it; portavoce at tesoro.it; ufficio.stampa at tesoro.it; segreteria.ucd at tesoro.it; segreteria.aiutantedicampo at tesoro.it; segreteria.direttoregabinetto at tesoro.it; segreteria.sica at tesoro.it; legislativo at tesoro.it; legislativo.finanze at tesoro.it; ufficio.stampa at tesoro.it;

Sviluppo economico: segreteria.ministro at mise.gov.it; segreteria.capogabinetto at mise.gov.it; segrpanzironi.vcgab at mise.gov.it; barbara.luisi at mise.gov.it; direttore.oiv at mise.gov.it; segreteriatecnica.ministro at mise.gov.it; ufficio.legislativo at mise.gov.it; cons.dip at mise.gov.it; gerardo.orsini at mise.gov.it;

Politiche agricole: ministro at mpaaf.gov.it; capogabinetto.segr at mpaaf.gov.it; vicecapodigabinetto1 at mpaaf.gov.it; vicecapogabinetto.lasalvia at mpaaf.gov.it; ministro.caposegreteria at mpaaf.gov.it; ministro.segreteria at mpaaf.gov.it; gabinetto.segreteriatecnica at mpaaf.gov.it; segreteria.ufficiostampa at mpaaf.gov.it; ufficiostampa at mpaaf.gov.it;

Ambiente: segreteria.capogab at minambiente.it; segreteria.vicecapogab at minambiente.it; cruciani.loredana at minamabiente.it; nardi.franca at minambiente.it; durso.roberto at minambiente.it; calabresi.oriana at minambiente.it; sepe.vittorio at minambiente.it; sciomer.carolina at minambiente.it; segreteria.tecnica at minambiente.it; segr.ufficiostampa at minambiente.it; ufficiostampa at minambiente.it;

Infrastrutture e trasporti: segreteria.ministro at mit.gov.it; ivano.russo at mit.gov.it; giada.fazzalari at mit.gov.it; segreteria.decaro at mit.gov.it; cosimo.durante at mit.gov.it; emmanuele.forlani at mit.gov.it; marcello.dicaterina at mit.gov.it; nicola.bonaduce at mit.gov.it; fpaola.anelli at mit.gov.it; mteresa.dimatteo at mit.gov.it; piero.dalessio at mit.gov.it; raffaele.ditrani at mit.gov.it; lucia.falsini at mit.gov.it; ufficio.stampa at mit.gov.it; enrico.seta at mit.gov.it; legislativo.segr at mit.gov.it; antonella.nicotra at mit.gov.it; pietro.gallo at mit.gov.it; oiv at mit.gov.it; cosimo.caliendo at mit.gov.it; alessandro.molinaro at mit.gov.it; giuseppina.zarra at mit.gov.it; aff.internazionali at mit.gov.it;

Lavoro e politiche sociali: segrgabinetto at lavoro.gov.it; Patrocini at lavoro.gov.it; ufficioconvegniministro at lavoro.gov.it; segreteriatecnica at lavoro.gov.it; ufficiolegis at lavoro.gov.it; ufficiostampa at lavoro.gov.it; cons.dipl.lavoro at lavoro.gov.it;

Salute: segr.capogabinetto at sanita.it; a.camera at sanita.it; segreteriaministro at sanita.it; segr.tecnicaministro at sanita.it; segr.legislativo at sanita.it; ra.dragonetti at sanita.it; ufficiostampa at sanita.it; ufficiostampa at sanita.it;

Miur: segreteria.cdg at istruzione.it; segreteria.montesarchio at istruzione.it; segreteria.gargano at istruzione.it; uffstampa at istruzione.it; uffleg.capo at istruzione.it; paolo.sciascia at istruzione.it; e.borelli at istruzione.it; segr.dip.istruzione at istruzione.it; marco.mancini at miur.it; dipprog.segreteria at istruzione.it; segreteria.donghia at istruzione.it; segreteria.reggi at istruzione.it; segreteria.toccafondi at istruzione.it;

Beni culturali: gabinetto at beniculturali.it; ufficiolegislativo at beniculturali.it; ministro.segreteria at beniculturali.it; consiglierediplomatico.segreteria at beniculturali.it; ufficiostampa at beniculturali.it;

E per opportuna conoscenza: pietro.grasso at senato.it; laura.boldrini at camera.it

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Grazie dell'aiuto.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

3. REPETITA IUVANT. DIECI SEMPLICI RAGIONI PER IMPEDIRE UNA CRIMINALE FOLLIA

 

La decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' una criminale follia.

Occorre persuadere il governo a revocarla immediatamente.

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1. La diga di Mosul e' a pochi chilometri dalla citta' che e' sotto il controllo dell'Isis: sara' facilissimo per l'Isis organizzare un attentato stragista.

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2. La presenza di soldati italiani alla diga di Mosul verra' percepita come occupazione militare straniera da parte di uno dei paesi che presero parte alla prima guerra del Golfo (nel corso della quale anche l'Italia partecipo' ai bombardamenti stragisti), e che gia' occuparono il paese dopo la seconda guerra del Golfo (occupazione nel corso della quale le truppe di altri paesi della coalizione di cui anche l'Italia faceva parte commisero mostruosi crimini contro l'umanita'); cosicche' presso un vastissimo uditorio trovera' ascolto la propaganda dell'Isis che definira' la presenza dei soldati italiani come "invasione crociata" e fara' di quei soldati e dell'Italia primari bersagli di attentati stragisti.

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3. E' quindi evidente che lungi dal proteggere l'impianto e le maestranze, la presenza dei soldati italiani alla diga di Mosul esporra' l'uno e le altre agli attentati stragisti; ed esporra' ad attentati anche la popolazione italiana tutta indifferenziatamente; cosi' come esporra' a conseguenze letali le popolazioni abitanti nei dintorni della diga ed a valle di essa (un folle attentato che sciaguratamente provocasse la distruzione della diga avrebbe come esito un immane massacro, una catastrofe indicibile).

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4. Dalla presenza dei soldati italiani e dalla concreta ed agevole possibilita' di colpirli con attentati stragisti l'Isis ricavera' anche un enorme vantaggio propagandistico, e da questo vantaggio deriveranno per l'organizzazione terrorista ulteriore consenso, ulteriore espansione, ulteriori reclutamenti; cosicche' e' del tutto evidente che quella improvvida e insensata presenza militare italiana raggiungera' il solo risultato di favoreggiare l'organizzazione terrorista, e tanto sangue di innocenti sara' sparso assurdamente per questo esito scellerato.

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5. Tutti sanno che il terrorismo va contrastato con un'operazione di polizia internazionale, che ha come indispensabile prerequisito la cessazione delle guerre in corso e quindi degli interventi militari europei ed americani che l'Isis hanno fatto nascere e crescere fino alle attuali dimensioni.

L'invio di soldati italiani a Mosul e' del tutto controproducente: poiche' di fatto contribuira' a far morire altri innocenti e con cio' rafforzera' ed estendera' il potere dell'Isis e prolunghera' la schiavitu' delle persone che vivono nelle zone sottoposte alla sua infame e bestiale dittatura mafiosa e nazista.

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6. Occorre inoltre dire che dispiegare soldati come "security" di imprese private e' un uso inammissibile, un uso inammissibile che ha gia' provocato delle vittime, come i pescatori indiani uccisi perche' ritenuti pirati (ed un conseguente gravissimo contenzioso internazionale che tuttora perdura, nel quale sono anche state intrappolate le esistenze di due persone che potrebbero essere del tutto innocenti - e tali vanno comunque considerate fino all'emissione di una sentenza definitiva - e che da anni stanno subendo una condizione di sofferenza assolutamente ingiusta in assenza di un regolare giudizio).

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7. Ne' si puo' tacere che mentre vari paesi, dagli Stati Uniti d'America alla Russia, alla Francia, a molti altri, stanno eseguendo in Iraq e in Siria una campagna di bombardamenti aerei che hanno provocato molte vittime civili - vittime due volte: della sanguinaria dittatura dell'Isis e dei bombardamenti stragisti -, inviare sul terreno soldati italiani che di alcuni di quei paesi che bombardano si presentano come alleati li espone vieppiu' ad essere vittime non solo degli attentati dell'Isis ma anche della vendetta di disperati sopravvissuti ai bombardamenti dei nostri alleati.

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8. Il disegno dei terroristi e' persuaderci ad assecondare i loro piani sanguinari: a rispondere ai loro attentati con atti di guerra contribuendo cosi' ad una spirale distruttiva e onnicida, ad una escalation apocalittica che e' il perno della loro retorica nichilista e della loro disumanata ideologia. Ogni intervento militare, ogni azione bellica, e' un atto di folle complicita' con la criminale follia dell'Isis.

In Italia abbiamo conosciuto tremende stagioni di violenza terroristica - fascista, nichilista, mafiosa - e sappiamo che il terrorismo si puo' e si deve contrastare con la legalita' che salva le vite, con la democrazia che rispetta e promuove i diritti umani, e non con la guerra e la dittatura: la guerra e la dittatura - di cui il militarismo e' elemento strutturale - sono gia' terrorismo, sono l'oscena vittoria del terrorismo.

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9. L'Isis e' stato creato dalle nostre guerre; proseguire sulla strada dell'intervento militare euroamericano avra' come risultato di rafforzarlo, e di far morire o ridurre in schiavitu' tanti altri innocenti.

Tutti gli studiosi, gli osservatori, gli operatori istituzionali onesti lo sanno e lo dicono da tempo, e chiunque puo' averne piena contezza se solo leggesse gli studi e i documenti degli esperti che sono ampiamente disponibili.

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10. Gia' anni fa un altro governo mando' al massacro altri soldati italiani in Iraq, le vittime della strage di Nassiriya. Il governo attuale non ripeta quel tragico errore.

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La decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' una criminale follia.

Occorre persuadere il governo a revocarla immediatamente.

 

4. REPETITA IUVANT. UNA INIZIATIVA DI SOSTEGNO A DISTANZA PER GLI ORFANI DI KOBANE

 

Tre associazioni curde lanciano un progetto di sostegno a distanza dei 174 bambini rimasti orfani durante l'assedio di Kobane. 30 euro al mese per garantire loro una vita dignitosa e una possibilita' di futuro. Tutte le informazioni su: www.bimbidikobane.com

Kobane non e' solo una citta'. Kobane e' un simbolo di liberta' e determinazione. Kobane e' la speranza concreta che in un Medio Oriente stretto tra Isis e guerra sia possibile costruire un futuro di pace, convivenza e uguaglianza.

Nel luglio 2014 i miliziani del cosiddetto Stato Islamico hanno attaccato Kobane con l'obiettivo di conquistare e sottomettere la citta'. Morte e distruzione hanno invaso le case, i campi e le costruzioni del Rojava, la regione autonoma del Nord della Siria dove da tre anni si sperimenta un progetto di democrazia radicale. Dopo lunghi mesi di assedio, pero', le Unita' di Autodifesa del Popolo femminili (Ypj) e maschili (Ypg) hanno respinto l'attacco jiahdista, mettendo in fuga le truppe dell'Isis. Il 26 gennaio 2015 Kobane e' stata finalmente liberata.

L'assedio di Kobane si e' lasciato dietro una scia di oltre 2.000 morti e di piu' di 400.000 sfollati. Di questi, oltre 250.000 sono gia' rientrati. Il territorio di Kobane, pero', e' ancora devastato.

Oggi, la nuova grande sfida e' la ricostruzione della citta'. Dei suoi edifici, ma anche dei rapporti sociali che la animavano, di condizioni di vita dignitose e delle possibilita' di avere un futuro.

A Kobane, 174 bambini hanno perso i genitori, morti in prima linea combattendo l'Isis. La comunita' locale sta gia' progettando la costruzione di un centro polifunzionale dove accogliere e accudire in forma collettiva questi orfani, garantendo loro un tetto, la possibilita' di studiare e le cure mediche necessarie. Questo progetto, pero', ha costi alti e tempi molto lunghi.

Nel frattempo, questi bambini hanno bisogno dell'aiuto di tutti noi. Il sostegno a distanza e' uno strumento per aiutare concretamente chi ha sofferto la guerra e la perdita dei genitori. Ed e' anche un modo per esprimere una solidarieta' attiva alla resistenza di Kobane e al progetto di autonomia democratica che i suoi cittadini stanno mettendo in pratica.

Il sostegno a distanza ha l'obiettivo di garantire una vita degna ai bimbi di Kobane e di dare loro la speranza di un futuro sereno, entrando nelle case come amici e costruttori di pace, per superare le barriere dell'indifferenza e gettare le basi di una nuova societa' solidale.

L'impegno richiesto e' il versamento di 30 euro mensili per ciascun bambino.

Le associazioni promotrici - dall'Italia: Uiki Onlus (Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia); dal Rojava: Sara: Associazione Contro la Violenza sulle Donne; da Kobane: Associazione dei Familiari dei Martiri - si rendono garanti del progetto, favorendo i contatti diretti tra chi aiuta e chi e' aiutato.

"Bimbi di Kobane" si inserisce nell'ambito dei progetti per la ricostruzione della citta' definiti dal Kobane Reconstruct Board (more info: www.helpkobane.com).

Per maggiori informazioni: www.bimbidikobane.com

 

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

6. CLIMA. L'ILLUSTRE MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO SOSTIENE E CONDIVIDE LE MISURE PROPOSTE DALL'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (per contatti: tel.3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.

Ferdinando Imposimato, giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo (caso Moro, attentato al papa, omicidio del presidente del Csm Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione), si e' occupato anche di processi contro mafia e camorra e di sequestri di persona; eletto al Senato della Repubblica (1987 e 1994) e alla Camera dei Deputati (1992), per tre legislature e' stato membro della Commissione Antimafia. E' presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per stralci la seguente scheda di alcuni anni fa: "Ferdinando Imposimato (Maddaloni - Caserta -, 9 aprile 1936), avvocato penalista, magistrato, senatore ed attualmente Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si e' impegnato nella lotta alla mafia e camorra, nella lotta contro il terrorismo: e' stato il giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato a papa Giovanni Paolo II (1981), l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Si occupa anche della difesa dei diritti umani. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Universita' di Napoli nel 1959, nel 1962 diventa vicecommissario di Polizia e viene destinato prima a Brescia e poi a Forli'. Un anno dopo torna a Roma come funzionario del Ministero del Tesoro, ove lavora per un anno. Nel 1964 diventa magistrato. Quale giudice istruttore istruisce alcuni tra i piu' importanti casi di terrorismo tra cui il processo Aldo Moro, l'attentato al papa, l'omicidio dei presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, la strage di Piazza Nicosia. E' lo scopritore della pista bulgara in Europa e delle connessioni internazionali del terrorismo. E' il primo a parlare delle connessioni del terrorismo italiano con servizi segreti stranieri e della presenza nel caso Moro del Kgb. Si occupa di processi contro mafia e camorra. Tra gli altri istruisce il caso di Michele Sindona, il banchiere siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento di banche italiane e straniere. Nel 1981 istruisce il processo alla banda della Magliana, una agenzia criminale legata a Cosa Nostra, al terrorismo, a finanzieri, a usurai, costruttori, politici ed amministratori. Nel 1983, il fratello Franco viene ucciso per vendetta trasversale. Nel 1984 viene designato come rappresentante dell'Italia a Strasburgo per i problemi del terrorismo internazionale con abuso delle immunita' diplomatiche e redige la mozione finale approvata all'unanimita' dai rappresentanti dei 16 paesi dell'Europa. Nel 1986, lasciata la magistratura, diviene consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Si reca piu' volte, per incarico dell'Onu, nei paesi dell'America Latina per i programmi di rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico. Prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Ad un programma che si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli ed il generale dei Carabinieri Mario Mori. Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in America Latina, ove svolge una importante missione in Peru'. Nel 1987, come indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto al Senato della Repubblica, e nel 1992 alla Camera dei Deputati. Nel 1994 viene eletto di nuovo al Senato. Per tre legislature e' membro della Commissione Antimafia. Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo, sulla dissociazione. E' stato membro della Suprema Corte di Cassazione, dove raggiunge il grado di Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte. E' direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla criminalita' organizzata in Italia. E' impegnato in attivita' di volontariato e di solidarieta'. Nel 1984 viene designato dalla rivista francese 'Le Point' Uomo dell'anno - giudice coraggio, e riceve il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio del fratello. Nel 1985 il 'Times' di Londra gli dedica una intera pagina definendolo 'lo scudisciatore della mafia'. La rivista 'Reader's digest' gli dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia. Nel 1985 un libro dell'Onu lo sceglie, nell'Anno della gioventu', come 'simbolo della giustizia'. Nel 1986 scrive sei soggetti cinematografici per la Rai, radiotelevisione italiana. I film vengono prodotti da una coproduzione tra le televisioni di Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna. Si tratta di sei storie giudiziarie, dal titolo Il giudice istruttore, che raccontano alcune delle inchieste condotte da Imposimato. In esse e' ricorrente il problema della fallacia della giustizia per la inafferrabilita' della verita' reale e la contraddizione tra verita' processuale e verita' reale. Tra gli interpreti, diretti dal regista Florestano Vancini, ci sono Erland Josephson, l'attore prediletto dal regista Ingmar Bergman, che interpreta la parte del giudice Imposimato, Daniel Gelin, Horst Bucholz, Capucine e Vittorio Gassman. Federico Fellini, amico fraterno del giudice, gli propone di scrivere soggetti cinematografici su temi giudiziari. Ma il progetto non va a termine per la morte del regista. Ha pubblicato diversi libri tra cui: Terrorismo internazionale; Corruzione ad alta velocita'; Vaticano. Un affare di Stato; La grande menzogna. Alcuni libri non sono stati editi in Italia, ma sono stati tradotti e diffusi all'estero, come: Un juge en Italie. Il blog di Ferdinando Imposimato e': http://ferdinandoimposimato.blogspot.com/". Tra le opere di Ferdinando Imposimato: (con Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato), Corruzione ad alta velocita'. Viaggio nel governo invisibile, Koine' Nuove Edizioni, 1999; Terrorismo internazionale. La verita' nascosta, Koine' Nuove Edizioni, 2002; Vaticano. Un affare di Stato, Koine' Nuove Edizioni, 2003; La grande menzogna, Koine' Nuove Edizioni, 2006; (con Sandro Provvisionato), Doveva morire, Chiare lettere, Milano 2008]

 

L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato sostiene e condivide le misure proposte dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde in materia di inquinamento dell'aria e tutela dell'ambiente e della salute.

Il diritto alla salute e' un diritto universale e inviolabile per tutti gli esseri umani, sancito anche dalla Carta Costituzionale italiana che all'articolo 32 afferma che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita', e garantisce cure gratuite agli indigenti".

La drastica riduzione della mobilita' su gomma, del trasporto aereo e l'abbandono della produzione di energia da combustibili fossili in favore di fonti energetiche realmente rinnovabili e pulite quali il solare, il solare termico e il minieolico; sono questi alcuni tra i provvedimenti piu' urgenti per tutelare il diritto alla salute delle persone e in particolare dei bambini e soprattutto nelle grandi citta' italiane.

 

7. PROPOSTE. MAO VALPIANA: UNA BUONA AZIONE

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8 37123 Verona, tel. e fax: 0458009803, e-mail: an at nonviolenti.org, mao at sis.it, siti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it) riceviamo e diffondiamo.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' stato fondamentale ideatore, animatore e portavoce dell'"Arena di pace e disarmo" del 25 aprile 2014 e coordina la campagna "Un'altra Difesa e' possibile". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

Come ad ogni inizio d'anno sono molti i propositi che facciamo.

Ora vi proponiamo una "buona azione" concreta per il 2016: l'adesione al Movimento Nonviolento e l'abbonamento ad "Azione nonviolenta". E' un gesto  utile, per se stessi e per gli altri, che vale molto di piu' di  lamentazioni, critiche, indignazioni e mille tweet, post o "mi piace".

*

Versamenti intestati a Movimento Nonviolento su Iban IT35U0706111700000018745455 o su c/c postale n. 18745455 intestato a Movimento Nonviolento

Abbonamento ad "Azione nonviolenta" euro 32.

Iscrizione al Movimento Nonviolento euro 30.

Abbonamento + iscrizione, euro 60.

Non rinviare a dopo, fallo subito.

Diamo una possibilita' alla pace e alla nonviolenza.

Buon 2016.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 592 del 4 gennaio 2016

 

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