[Nonviolenza] Le due Rose. 2



 

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LE DUE ROSE

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La Rosa rossa contro la guerra

La Rosa bianca contro il nazismo

Per la pace e i diritti umani

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 2 dell'8 dicembre 2015

 

In questo numero:

1. Alle imminenti elezioni amministrative...

2. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre

3. Hic et nunc, quid agendum

4. Peppe Sini: Un tentativo del 2008

5. Verso liste nonviolente (gennaio 2008)

6. L'anno scorso a Zimmerwald (gennaio 2008)

7. Della necessita' e dell'urgenza di costruire un'alternativa al regime della corruzione (gennaio 2008)

8. Le penultume lettere (gennaio 2008)

 

1. EDITORIALE. ALLE IMMINENTI ELEZIONI AMMINISTRATIVE...

 

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la pace salva le vite.

*

Alle imminenti elezioni amministrative occorre presentare una lista della pace e dei diritti umani, in cui coalizzare tutte le persone, le associazioni, le organizzazioni ed i movimenti consapevoli che la pace, il disarmo, la smilitarizzazione costituiscono oggi il piu' urgente dovere, il primo compito, l'esigenza non piu' rinviabile, il fondamentale bisogno dell'umanita' intera.

A tutte le persone di volonta' buona chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

A tutte le associazioni democratiche chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

A tutte le organizzazioni assertrici dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

A tutti i movimenti di solidarieta' e di liberazione chiediamo di impegnarsi per la presentazione ovunque possibile di una lista elettorale della pace e dei diritti umani.

Portiamo nelle istituzioni elettive, nelle istituzioni democratiche, persone che impegnino le istituzioni pubbliche a una politica di pace con mezzi di pace, di concreta e coerente solidarieta' con tutti gli esseri umani, di difesa attiva dell'umanita' e del mondo vivente.

*

Con il programma della Rosa rossa: contro la guerra e tutte le uccisioni.

Con il programma della Rosa bianca: contro il nazismo e tutte le oppressioni.

Con il programma della pace e dei diritti umani.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

 

2. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni uccisione e' un crimine.

Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.

Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.

A tutti i terrorismi occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.

Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.

La guerra e' un crimine contro l'umanita'.

Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.

Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.

A tutte le guerre occorre opporsi.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.

La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.

Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.

Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.

Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

La violenza assassina si contrasta salvando le vite.

La pace si costruisce abolendo la guerra.

La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.

La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.

Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Cominci l'Italia.

Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.

Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.

Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.

Cominci l'Italia cessando di produrre  armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.

Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.

Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.

Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Ogni vittima ha il voto di Abele.

Alla barbarie occorre opporre la civilta'.

Alla violenza occorre opporre il diritto.

Alla distruzione occorre opporre la convivenza.

Al male occorre opporre il bene.

Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

3. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

4. DI SCHELETRI E DI ARMADI. PEPPE SINI: UN TENTATIVO DEL 2008

 

Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008 fui uno dei promotori di un'iniziativa per la presentazione di liste della nonviolenza alle elezioni politiche.

Forse puo' essere utile rileggere oggi, in un contesto per piu' versi profondamente mutato, alcuni ragionamenti di allora cosi' come apparvero sul nostro notiziario.

 

5. HERI DICEBAMUS. VERSO LISTE NONVIOLENTE (GENNAIO 2008)

 

Siamo gente pratica. Ci contentiamo di poco, sappiamo come vanno le cose del mondo e quanto profondo sia il pozzo del cuore umano.

Cosi' possiamo ammettere che a governare la cosa pubblica ancora non sia la permanente assemblea dell'umanita' intera. E possiamo anche ammettere che si sbagli sovente, dacche' la forza della democrazia non e' nel non sbagliare, ma nell'aver la possibilita' e la capacita' di correggere gli errori.

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Quello che non possiamo ammettere e' che governino gli assassini. Anche se essi hanno governato dalla notte dei tempi, e' giunta l'ora che questa processione finisca, e cominci una novella istoria. Cominci una nuova storia prima che quella processione tutto porti al naufragio, all'abisso, al nulla.

Una nuova storia puo' cominciare qui e adesso prendendo sul serio quei principi fondamentali che chi sconfisse il fascismo volle scrivere negli articoli che aprono la Costituzione della Repubblica Italiana e definiscono i valori supremi cui essa fa riferimento.

Una politica costituzionale, vorremmo. Si converra' che non e' chiedere la luna.

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Ma questa politica costituzionale solo la scelta della nonviolenza puo' adempierla.

Ed affinche' la scelta della nonviolenza amministri la cosa pubblica secondo le linee-guida dei principi fondamentali della Costituzione italiana, occorre che le persone amiche della nonviolenza entrino nelle istituzioni.

E vi entrino non per gentile concessione degli assassini, ma con la propria identita' e le proprie forze. Non e' difficile. Ma occorre decidersi a farlo.

E per farlo occorre innanzitutto rompere ogni subalternita' ed ogni collusione col partito della guerra e del razzismo, col partito del femminicidio e del collasso della biosfera, col partito degli assassini.

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Occorre cessare di votare per il partito degli assassini e costruire liste elettorali di persone amiche della nonviolenza.

Liste elettorali di donne e di uomini di volonta' buona e di tenace concetto che pongano a fondamento del proprio programma la scelta della nonviolenza. Sapendo che essa e' lotta, la piu' ardua e la piu' necessaria, contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le oppressioni e le vilta'.

Questo oggi occorre, piu' ancora del pane.

 

6. HERI DICEBAMUS. L'ANNO SCORSO A ZIMMERWALD (GENNAIO 2008)

 

Quei ministri e quei parlamentari che hanno ripetutamente votato per la partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Quei ministri e quei parlamentari che ripetutamente votando per la partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan hanno ripetutamente violato l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Quei partiti politici che or non e' guari dicevano di essere contro la guerra, addirittura facendo uso di formule tanto altisonanti quanto poco meditate, e che appena giunti al governo si sono arruolati e votano e votano e votano per mandare ragazzi italiani in divisa a correre il rischio di uccidere e morire in Afghanistan, e votano e votano e votano per la guerra e per le stragi, e votano e votano e votano facendo strame della Costituzione.

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E quei loro manutengoli e tifosi che giustificano e sostengono chi vota per la guerra e viola la Costituzione, ed arrivano al delirio di dire che chi vota per la guerra e' contro la guerra, chi infrange la Costituzione la difende, cosi' come le streghe di Macbeth cantavano l'ebbra infernale canzone del capovolgimento di tutti i valori.

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E le moltitudini degli arresi e dei complici. Che per vilta' o per interesse, per corruzione o per obnubilamento chiudono gli occhi, si danno di gomito, parlano d'altro, mentre l'Italia e' in guerra e' in guerra e' in guerra.

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Di cosa dovremmo parlare se non di questo?

Occorre, e' urgente, costruire un movimento che si oppone alla guerra e al golpe, un movimento che rompa ogni complicita' con lo pseudopacifismo ministeriale e guerriero e con lo pseudopacifismo cialtrone e squadrista (peraltro tra loro contigui); un movimento che faccia la scelta nitida ed intransigente della nonviolenza.

Un movimento che smascheri e denunci e contrasti il delirio e l'infamia di ben tre partiti di governo che si riempiono la bocca della parola "nonviolenza" mentre votano la guerra e le stragi.

Un movimento che si ponga il problema di portare al piu' presto la scelta della nonviolenza, e quindi persone amiche della nonviolenza che per quella scelta si battano, nelle istituzioni.

Un movimento che costruisca dunque anche liste elettorali di una nuova sinistra, la sinistra della nonviolenza, e che si presenti alle elezioni con il preciso programma di opporsi alla guerra e alle stragi, con il programma della nonviolenza.

Ed opporsi alla guerra e alle stragi significa opporsi al femminicidio. Significa opporsi alla devastazione dell'ambiente che sta portando la biosfera al collasso e la civilta' umana alla catastrofe. Significa battersi per i diritti umani di tutti gli esseri umani. Significa un programma socialista e libertario di liberazione dell'umanita', di solidarieta' che ogni essere umano raggiunga, di responsabilita' che tutte le persone interpelli e coinvolga. Significa lotta per inverare i principi fondamentali scritti nella nostra carta costituzionale. Significa scelta di lottare contro ogni violenza, contro ogni menzogna.

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L'ora e' adesso.

 

7. HERI DICEBAMUS. DELLA NECESSITA' E DELL'URGENZA DI COSTRUIRE UN'ALTERNATIVA AL REGIME DELLA CORRUZIONE (GENNAIO 2008)

 

A questo oggi tutte le persone amiche della nonviolenza sono chiamate.

Nella catastrofe di un ceto politico tutto andreottizzato, tutto berlusconizzato, e' necessario e urgente rinunciare ad ogni illusione e prepararsi alla lotta.

Occorre costruire subito la sinistra della nonviolenza.

Questa sinistra nella societa' italiana c'e' gia', ma ancora non ha saputo fare due passi indispensabili.

Il primo: uscire dalla subalternita' e decidere di autorappresentarsi nelle istituzioni.

Il secondo: rompere ogni contiguita' con i corrotti e gli squadristi, i totalitari e i patriarcali, i militaristi e gli ecocidi, ed affermare la scelta della nonviolenza come criterio decisivo dell'unica proposta politica adeguata ad affrontare la tragica situazione del mondo ad apertura del XXI secolo.

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Occorre dir chiaro che la sinistra della nonviolenza non puo' essere rappresentata dai partiti che hanno votato per la guerra.

Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno votato per la guerra e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari.

Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno votato per provvedimenti razzisti e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari.

Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno appoggiato ladri di stato e corrotti, corruttori ed eversori dall'alto, non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari.

Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno votato per provvedimenti di devastazione dell'ambiente e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta - mentre il collasso della biosfera e' in corso, e travolgera' l'umanita' intera se non si muta subito modello di sviluppo - non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari.

Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno perpetuato il patriarcato e il maschilismo non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari.

Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno violato la legalita' costituzionale e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari.

*

La sinistra del femminismo e dell'ecologia, la sinistra dell'opposizione alla guerra e allo sfruttamento, la sinistra antimafia e antifascista, la sinistra della solidarieta' e della responsabilita', la sinistra socialista e libertaria, la sinistra della democrazia e della Costituzione: questa e' la sinistra della nonviolenza che e' chiamata oggi all'impegno di uscire da ogni rassegnazione, di uscire da ogni ambiguita', di proporsi come soggetto politico in grado di governare, di chiamare alla lotta ogni persona di retto sentire, ogni persona di volonta' buona.

La nonviolenza e' matura, e' pronta alla prova. Occorre costruire subito liste elettorali della sinistra della nonviolenza per portare il criterio e le proposte della nonviolenza in tutte le istituzioni democratiche elettive. Il momento e' ora.

 

8. HERI DICEBAMUS. LE PENULTIME LETTERE (GENNAIO 2008)

 

Proviamo a dirlo in poche parole.

Alle elezioni politiche del 2006 questo foglio sostenne ovviamente la coalizione del cosiddetto centrosinistra, ma sulla base di un solo argomento: la necessita' suprema di cacciare dal governo la destra eversiva berlusconiana, ovvero la necessita' suprema di difendere la Costituzione democratica, ovvero la necessita' suprema di impedire il trionfo della mafia come metodo e come sistema, la necessita' suprema.

Qualche lettore ci chiese di indicare anche qualche motivo positivo per votare per la coalizione del cosiddetto centrosinistra. Non ne vedevamo alcuno, ma quell'unico motivo di fermare il golpe della destra eversiva bastava e avanzava.

Siamo quindi di quelli che non si facevano alcuna illusione sul ceto politico del cosiddetto centrosinistra. Qualche illusione ci facevamo su alcune singole persone - accecati talvolta da un'antica amicizia -, poi anche quelle caddero.

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La prova di se' data dal governo, e dalla maggioranza parlamentare che lo sostiene, in questi due anni e' stata peggiore delle peggiori previsioni.

La Costituzione ancora e ancora violentata.

La partecipazione militare alla guerra terrorista e stragista, imperialista e colonialista in Afghanistan che continua.

Il razzismo fatto legge: sono ancora li' i campi di concentramento della legge Turco-Napolitano, poi Bossi-Fini. E la persecuzione dei migranti si e' fatta ancor piu' feroce.

Il riarmo, incessante; la politica estera, sempre piu' militarizzata; addirittura risposte militarizzate anche alle emergenze sociali, ambientali ed amministrative interne.

La corruzione, pervasiva come non mai.

L'oppressione delle classi oppresse: sempre piu' furiosa, sempre piu' proterva, sempre piu' tracotante.

L'accordo con la destra eversiva sempre piu' sfacciatamente cercato ed esibito, in un basso mercato in cui la cosa pubblica e' preda, e' bottino; in cui delle leggi e della morale si fa strame.

E' il basso impero.

E scelte di modello di sviluppo dissennate e onnicide: un'aggressione crescente all'ambiente di vita, alla casa comune, alla salute e ai diritti di tutti.

Ed incessante prosegue lo smantellamento dello stato sociale, la demolizione dei diritti sociali, l'irrisione dell'etica pubblica, l'annichilimento di quella solidarieta' che fonda ogni ordinamento giuridico. La logica dell'orda, l'associazione a delinquere come unica forma di consorzio, la corruttela come una delle belle arti, una tabe che tutto divora.

*

Quella che fu la rappresentanza istituzionale della sinistra organizzata italiana si e' metamorfosata in una camarilla di ladroni.

Urge ricostruire una sinistra, una sinistra adeguata ai compiti dell'ora.

Una sinistra delle classi oppresse e dei diritti umani, della pace e della solidarieta', della difesa delle persone e dell'ambiente in cui le persone vivono, una sinistra antitotalitaria ed antimafia, una sinistra antimilitarista ed antimaschilista, una sinistra della legalita' costituzionale e della responsabilita' personale, una sinistra, in una parola, che faccia della scelta della nonviolenza - della lotta nonviolenta contro ogni oppressione, contro ogni devastazione, contro ogni menzogna, contro ogni uccisione - il criterio della sua azione.

*

Occorre chiamare ora, subito, a costruire la sinistra della nonviolenza.

Ed a preparare liste elettorali della sinistra della nonviolenza.

Liste elettorali che puntino a portare in tutte le istituzioni, e quindi al governo della cosa pubblica, il criterio della nonviolenza. L'opposizione al femminicidio, e quindi al patriarcato. L'opposizione alla guerra, e quindi al militarismo e al riarmo. L'opposizione alla mafia, e quindi ai corrotti e ai collusi. L'opposizione all'ecocidio, e quindi all'industrialismo e al consumismo. L'opposizione allo sfruttamento. L'opposizione alla violenza.

La difesa della Costituzione nata dalla Resistenza.

La scelta della solidarieta' e della responsabilita'.

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Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Rompendo quindi ogni ambiguita' ed ogni collusione con i predoni e con gli squadristi. Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Il contrario dell'estremismo. Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Contro ogni deriva populista, fracassona, ciarlatana: derive che tutte portano all'abisso. Liste elettorali della sinistra della nonviolenza.

*

Ed occorre creare altresi' uno strumento di collegamento e di orientamento: il giornale della nonviolenza. Della nonviolenza nitida e intransigente. Aperta e complessa, ma nitida e intransigente. Sperimentale e in ricerca, ma nitida e intransigente. Purale e dialogica, ma nitida e intransigente. La nonviolenza politica.

*

Siamo ancora una volta a un tornante della storia: non si puo' sconfiggere la barbarie cedendo alla barbarie. La scelta della nonviolenza e' l'urgenza delle urgenze.

Quelle e quelli tra noi che vengono da una lunga vicenda di impegno politico, quelle e quelli tra noi che hanno servito con onore nella cosa pubblica per il pubblico bene, quelle e quelli tra noi che sono stati valenti pubblici amministratori, sanno, sappiamo quanto ingenti siano le risorse pubbliche e come esse possano indifferentemente essere usate a fine di male o di bene. Anche una presenza ridottissima di pubblici amministratori onesti puo' avere effetti straordinari, se quelle persone di volonta' buona non cedono al compromesso, non si lasciano irretire e corrompere. Per questo occorre predisporre liste elettorali della sinistra della nonviolenza, eleggere persone alla nonviolenza fedeli, che nel governo della cosa pubblica portino il criterio della nonviolenza, senza esitazioni, senza cedimenti, senza prostituzioni.

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La sinistra italiana muore o rinasce oggi dinanzi a questa scelta: la nonviolenza.

Il tempo e' poco, grave il momento. Indugiare non e' piu' consentito.

 

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LE DUE ROSE

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La Rosa rossa contro la guerra

La Rosa bianca contro il nazismo

Per la pace e i diritti umani

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

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Numero 2 dell'8 dicembre 2015