[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 153



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 153 del 5 novembre 2015

 

In questo numero:

1. Giobbe Santabarbara: Una breve riflessione su questo 4 novembre

2. Severino Vardacampi: E adesso, pover'uomo?

3. Movimento Nonviolento, Peacelink, Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, Associazione Antimafie Rita Atria: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

4. Hic et nunc, quid agendum

5. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

 

1. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: UNA BREVE RIFLESSIONE SU QUESTO 4 NOVEMBRE

 

Anche questo 4 novembre si e' rinnovata l'orgia dell'ipocrisia.

Dinanzi ai monumenti alle vittime della guerra e' stata ancora una volta propalata l'infame menzogna orwelliana che "guerra e' pace", che le macchine assassine beneficano il mondo, che gli eserciti portano la civilta'.

Grande e' la desolazione.

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Le iniziative nonviolente che hanno tentato di contrastare questa menzogna sono state poche e disperse.

Fra quelle a nostra conoscenza, l'appello del sindaco di Messina, la lapide a Monteleone, l'iniziativa di Verona, poche altre.

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Anche a Viterbo non molto e' stato fatto.

Abbiamo ovviamente realizzato anche quest'anno le iniziative che come "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" svolgiamo da diversi anni (in particolare la presentazione dell'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" il 31 ottobre, l'incontro di studio su "Pensare la nonviolenza" il primo novembre, l'omaggio alle vittime della guerra al cimitero di Viterbo il 2 novembre, la marcia silenziosa attraverso la citta' a quattro luoghi-simbolo in cui sono ricordate alcune vittime della violenza bellica e stragista il 3 novembre, la commemorazione dinanzi al sacello delle vittime della guerra il 4 novembre), ma oltre ad esse - per quanto ne sappiamo - non c'e' stato altro, ad eccezione dell'incontro nel pomeriggio del 4 novembre con i volontari in servizio civile presso la Caritas diocesana (ed a quelle giovani donne ed a quei giovani uomini esprimiamo qui ancora una volta la nostra gratitudine).

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Speravamo anni fa che l'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" promosso con noi dal Movimento Nonviolento e da altri soggetti potesse contribuire a far opera di chiarificazione e persuasione tra i movimenti che in vario modo e a vario titolo si dichiarano contro la guerra. Prendiamo atto che cosi' non e' stato, forse anche per l'insufficienza del nostro lavoro.

Resta una testimonianza. Meglio che niente.

E resta un programma d'azione: contrastare la guerra in tutti gli ambiti, evidenziando che vi e' una sola scelta adeguata a promuovere la pace: la proposta della nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. EDITORIALE. SEVERINO VARDACAMPI: E ADESSO, POVER'UOMO?

 

Facile e' proclamare di volere la pace. Ma un'azione di pace, una politica di pace, ha bisogno di atti concreti. Alcuni abbiamo provato a indicarli ancora una volta ieri al termine dell'iniziativa viterbese di commemorazione delle vittime della guerra.

Ci si perdoni l'ineleganza di questa trascrizione, di questa insistenza:

"Al Parlamento italiano chiediamo di far cessare immediatamente la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Al Parlamento italiano chiediamo di ridurre immediatamente e drasticamente le ingentissime risorse attualmente destinate alle guerra, all'esercito e alle armi e di trasferire quelle risorse ad interventi civili di pace e di solidarieta' necessari e urgenti.

Al Parlamento italiano chiediamo di impegnarsi affinche' l'Italia esca dalla Nato, organizzazione terrorista e stragista.

Al Parlamento italiano chiediamo di abrogare tutte le scellerate ed incostituzionali misure razziste che precedenti governi hanno imposto nel nostro paese.

Al Parlamento italiano chiediamo di riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalla guerra il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro e di trovarvi accoglienza e assistenza adeguate.

Al Parlamento italiano chiediamo di promuovere adeguati e coerenti interventi umanitari che rechino aiuto nelle aree del mondo in cui esseri umani sono in grave pericolo.

Al Parlamento italiano chiediamo di legiferare la piena realizzazione della Difesa civile non armata e nonviolenta e l'istituzione e la piena realizzazione dei Corpi civili di pace.

Al Parlamento italiano chiediamo di impegnare l'Italia ad operare per la pace con mezzi di pace".

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Il 4 novembre e' trascorso. Le guerre, e le stragi di cui esse consistono, continuano. Deve continuare ed intensificarsi il nostro impegno contro tutte le guerre e le uccisioni.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Abolire la guerra, abolire gli eserciti, abolire le armi.

 

3. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO, ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE RITA ATRIA: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

4 novembre 2015: non festa, ma lutto.

Cento anni dopo: basta guerre. Un'altra difesa e' possibile.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

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Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l'Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinche' in ogni citta' si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

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In particolare vogliamo sostenere la Campagna "Un'altra difesa e' possibile" che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta. Un Dipartimento che comprenda i Corpi civili di pace e l'Istituto di ricerche sulla pace e il disarmo e che abbia forme di interazione e collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ed il Dipartimento della Gioventu' e del Servizio Civile Nazionale. Si tratta di dare finalmente concretezza a cio' che prefiguravano i costituenti con il ripudio della guerra, e che gia' oggi e' previsto dalla legge e confermato dalla Corte costituzionale, cioe' la realizzazione di una difesa civile alternativa alla difesa militare, finanziata direttamente dai cittadini attraverso l'opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi.

Obiettivo della Campagna e' quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta - ossia la difesa della  Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell'integrita' della vita, dei beni e dell'ambiente dai danni che derivano dalle calamita' naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni - anziche' finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il "dovere della difesa della patria" (art. 52).

Per informazioni sulla Campagna "Un'altra difesa e' possibile" si veda al sito www.difesacivilenonviolenta.org La segreteria della Campagna e' presso il Movimento Nonviolento.

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A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto  di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it

PeaceLink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Associazione Antimafie Rita Atria

per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

 

4. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

5. INIZIATIVE. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 153 del 5 novembre 2015