[Nonviolenza] Telegrammi. 2087



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2087 del 26 agosto 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. E' ormai a tutti evidente

2. "Il sistema dei media tra comunicazione, informazione, persuasione e manipolazione". Un incontro di studio a Viterbo

3. "La letteratura al tempo del web". Un incontro di riflessione a Viterbo

4. In memoria di Julio Cortazar, di Nathalie Lemel, di Raimon Panikkar

5. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte nona)

6. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte decima e conclusiva)

7. Anna Gmeyner

8. Claire Goll

9. Mimi Grossberg

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. E' ORMAI A TUTTI EVIDENTE

 

E' ormai a tutti evidente che il fenomeno migratorio, sulla spinta della fame e delle guerre, della plurisecolare ininterrotta rapina Nord/Sud e delle dittature imposte o sostenute dall'imperialismo (dall'imperialismo globale, dagli imperialismi regionali), non puo' essere fermato.

Non puo' essere fermato finche' una politica internazionale - una politica dell'umanita' - di pace, di solidarieta', di nonviolenza, di responsabilita' e condivisione, di accudimento degli esseri umani e della biosfera, non mutera' le condizioni strutturali in cui e' oggi posta l'umana famiglia, ed a relazioni di oppressione non subentreranno relazioni di aiuto, alla barbarie la civilta', al regno della necessita' il regno della liberta'.

Fino ad allora (ed e' un allora per il quale occorre lavorare alacremente ora) occorrera' operare per soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalle carestie, dai disastri, dall'orrore, dalla morte.

Se e' a tutti evidente questo, e' evidente anche che la politica dai governi europei fin qui seguita e' stata - e continua ad essere - demente e criminale. Ed ha provocato innumerevoli morti, ed ha creato ed alimentato fino all'ipertrofia scellerate organizzazioni criminali, terroriste, schiaviste.

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La prima cosa da fare e' riconoscere immediatamente a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro. Soccorrere, accogliere, assistere tutti. Salvare tutte le vite. Rispettare e sostenere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

La seconda cosa da fare (ma in verita' le due cose sono una sola) e' cessare la politica di guerra e di rapina. Smilitarizzare e disarmare. Accogliendo le sagge indicazioni della recente enciclica "Laudato si'" di papa Bergoglio. Iniziando una politica nonviolenta ispirata al sapere delle donne ed alla pratica politica dei centri antiviolenza del movimento delle donne (ed applicando integralmente le indicazioni della Convenzione di Istanbul).

Salvare le vite: e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

2. INCONTRI. "IL SISTEMA DEI MEDIA TRA COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE, PERSUASIONE E MANIPOLAZIONE". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' 25 agosto 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Il sistema dei media tra comunicazione, informazione, persuasione e manipolazione. Un'analisi critica dal punto di vista dei diritti umani".

All'incontro ha preso parte Marco Graziotti.

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Marco Graziotti e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Paolo Arena ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Laureato in Scienze della comunicazione, è autore di un apprezzato lavoro su "Nuove tecnologie e controllo sociale nella ricerca di David Lyon"; recentemente ha realizzato una rilevante ricerca su "Riflessi nella letteratura e nel cinema della boxe come realta' complessa e specchio della societa' della solitudine di massa e della sopraffazione e mercificazione universale", interpretando con adeguate categorie desunte dalle scienze umane e filologiche numerose opere letterarie e cinematografiche; piu' recentemente ancora ha realizzato una ricerca sulle istituzioni e le politiche finanziarie europee facendo specifico riferimento alle analisi di Luciano Gallino e di Francesco Gesualdi.

 

3. INCONTRI. "LA LETTERATURA AL TEMPO DEL WEB". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di martedi' 25 agosto 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "La letteratura al tempo del web. Forme letterarie ed impegno civile nel contesto delle nuove tecnologie della comunicazione".

All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

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Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

4. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI JULIO CORTAZAR, DI NATHALIE LEMEL, DI RAIMON PANIKKAR

 

Ricorre oggi, 26 agosto, l'anniversario della nascita di Julio Cortazar (Bruxelles, 26 agosto 1914 - Parigi, 12 febbraio 1984), della nascita di Nathalie Lemel (Brest, 26 agosto 1827 - Ivry-sur-Seine, 25 maggio 1921), della scomparsa di Raimon Panikkar (Barcellona, 2 novembre 1918 - Tavertet, 26 agosto 2010).

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Anche nel ricordo di Julio Cortazar, di Nathalie Lemel, di Raimon Panikkar, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

5. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE NONA)

[Riproponiamo ancora una volta la seguente dispensa predisposta dall'autore nell'aprile 2004 per il secondo semestre dell'anno accademico 2003/2004 del corso su "Femminismo, studi di genere e letteratura latina" che abbiamo ripreso dal sito www.uniroma2.it]

 

9. La critica letteraria femminista

Contenuto del capitolo

In questo capitolo rivolgeremo la nostra attenzione in particolare alla critica letteraria femminista, citando alcuni dei libri piu' significativi in questo campo. Vedremo in particolare l'opera di Elaine Showalter, che distingue tra "critica femminista" (studiare la letteratura maschile da un punto di vista femminile) e "ginocritica" (studiare la letteratura prodotta da donne), e un libro particolarmente significativo, La pazza in soffitta (1979) di Sandra Gilbert e Susan Gubar. L'insistenza delle femministe sulla questione della parzialita' dei punti di vista portera' come sua conseguenza estrema l'elaborazione della critica della "voce personale", in cui la studiosa di letteratura parla esplicitamente in prima persona e legge i testi alla luce della propria esperienza autobiografica.

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9. 1. La critica letteraria femminista: studi sulla letteratura angloamericana e studi sul linguaggio

La critica letteraria femminista nasce nei primi anni Settanta negli "English Departments" delle universita' inglesi e statunitensi.

Il 1970 e' una data importante per il femminismo "letterario", perche' in quell'anno la poetessa Adrienne Rich (parr. 3. 5, 4. 2) e' incaricata dalla "Modern Language Association" (Mla), un potente organo accademico, di stendere un contributo per il forum sullo "status delle donne nelle professioni". Il saggio di Rich, "When We Dead Awaken: Writing as Re-vision" ("Quando noi morte ci destiamo: la scrittura come re-visione", 1971, trad. it. in A. Rich, Segreti, silenzi, bugie: il mondo comune delle donne, La Tartaruga, Milano 1989) introduce il concetto di re-visione nei confronti di un testo: in sostanza; si tratta di accostarsi a un vecchio testo, prodotto della societa' degli uomini, con occhi nuovi, quelli delle donne. E' la nascita di una nuova prospettiva nella critica letteraria, che trovera' il suo pieno sviluppo nel corso degli anni Settanta con il duplice intento di svelare i luoghi comuni sulle donne da parte dei grandi autori uomini del passato, e di rivalutare la cultura e la scrittura delle donne.

Questi anni vedono la pubblicazione di vari lavori significativi, tra cui sono da ricordare almeno Patricia Meyer Spacks, The Female Imagination, Knopf, New York 1975; Ellen Moers, Literary Women: The Great Writers, Doubleday, New York 1976 (trad. it. Grandi scrittrici, grandi letterate, Milano, Edizioni di Comunita' 1979); Elaine Showalter, A Literature of Their Own: British Women Novelists from Bronte to Lessing, Princeton University Press, Princeton 1977 (2a ed. rivista e ampliata Virago, London 1999; trad. it. Una letteratura tutta per se', Milano, La Salamandra 1984); Sandra Gilbert e Susan Gubar, The Madwoman in the Attic. The Woman Writer in the Nineteenth Century Imagination, Yale University Press, New Haven 1979; Toril Moi, Sexual/Textual Politics: Feminist Literary Theory, Routledge, New York - London 1985.

Importante e' il libro di Judith Fetterley The Resisting Reader: A Feminist Approach to American Fiction, Bloomington, Indiana, Indiana University Press, 1978, che analizza i modi in cui la lettrice donna, nella tradizione americana, e' costretta dalla pragmatica testuale ad assumere identificazioni profondamente antifemminili.

Uno dei temi che si iniziano ad affrontare alla fine degli anni Settanta e' la comunicazione dal punto di vista femminile: in particolare la raccolta curata da Deborah Cameron, The Feminist Critique of Language: A Reader, London-New York, Routledge 1990, concentra l'attenzione sull'interesse per il "silenzio" delle donne, la loro esclusione dalla voce del potere, la differenza di genere nei modi dell'espressione linguistica, la ricerca di una vera "voce femminile".

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9. 2. Elaine Showalter e la "gynocritics"

Significativa, sempre in questi anni, e' la nascita della rivista femminista americana "Signs", e l'inizio di un dibattito tra pensiero femminista e mondo accademico, ad opera di Elaine Showalter con l'articolo "Women and the Literary Curriculum", nella rivista "College English" (1970). Il contributo di Showalter ha particolare valore perche' inaugura un nuovo modello di critica letteraria, quello della "gynocritics". Showalter opera una distinzione tra feminist critic, "critica femminista", che si concentra sulla donna come lettrice e si propone di analizzare e decostruire i presupposti ideologici patriarcali nella letteratura maschile, e, appunto, quella che chiama "ginocritica", cioe' la critica che si occupa della donna in quanto scrittrice.

Se il critico decostruzionista della "Yale School" Geoffrey Hartman aveva usato la metafora del "criticism in the wilderness" (titolo di un suo libro del 1980), Showalter la riprende per la critica femminista, nell'articolo "Feminist Criticism in the Wilderness", "Critical Inquiry" 8 (1981) pp. 179-205, anche nel volume da lei curato The New Feminist Criticism: Essays on Women, Literature, and Theory, Pantheon Books, New York 1985, pp. 243-70.

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9. 3. Sandra Gilbert e Susan Gubar: la "pazza in soffitta"

L'approccio di Showalter non condivide il separatismo femminista, e punta invece al confronto e al dialogo con la tradizione maschile. Questo atteggiamento e' sostanzialmente fatto proprio anche da Gilbert e Gubar in The Madwoman in the Attic (1979), che pongono al centro dell'attenzione il duro processo che la donna scrittrice deve affrontare: all'"anxiety of influence" (Harold Bloom) propria di ogni scrittore, che deve fare i conti con la tradizione preesistente, si aggiunge per la donna l'"anxiety of authorship", l'"angoscia di essere autrice" in un mondo condizionato da una prospettiva maschile, che le impone inevitabilmente complicita' e compromessi frustranti.

La "pazza in soffitta" del titolo di Gilbert e Gubar si riferisce al personaggio di Bertha Mason in Jane Eyre (di Charlotte Bronte, 1847), la moglie del signore di Rochester che, diventata pazza, viene tenuta segregata da tutti nella soffitta del castello. Questa figura, vista come una sorta di "doppio" della scrittrice, viene assunta dalle autrici come metafora dell'irriducibile alterita' della condizione femminile. (Abbiamo visto sopra come il tema della "pazzia" sia caratteristico anche del lavoro di Juliet Mitchell: par. 9. 1).

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9. 4. L'influenza del femminismo francese sulla critica americana

Le teorizzazioni di Cixous sull'ecriture feminine (par. 6. 3) e di Luce Irigaray sul parler femme (par. 6. 2), nonche' l'opera di Kristeva (par. 6. 4; Kristeva, ricordiamo, e' invece scettica nei riguardi della "scrittura femminile"), hanno esercitato notevole influenza non solo sulla riflessione teorico-filosofica del femminismo americano, ma anche sulla critica letteraria.

Tra i nomi che si possono accostare a questa tendenza, ricordiamo quelli di Mary Jacobus, Alice Jardine, Jane Gallop, Nancy K. Miller, tutte variamente impegnate nell'analisi delle relazioni esistenti tra genere, identita' e linguaggio, e della loro influenza sulla scrittura femminile.

Alice A. Jardine. Esemplare di questo orientamento "francesizzante" della critica statunitense e' Alice A. Jardine (Professor of Romance Languages and Literatures, Harvard University), Gynesis: Configurations of Woman and Modernity, Cornell University Press, Ithaca NY, 1985. "Gynesis" e' un altro neologismo, formato da "donna" (in greco gyne) + "genesi", cioe' "il mettere 'la donna' nel discorso ("the putting into discourse of 'woman'") come quel processo diagnosticato in Francia come la condizione della modernita'; anzi, la valorizzazione del femminile, della donna, e le sue connotazioni obbligatorie, cioe' storiche, come qualcosa di intriseco a nuovi e necessari modi di pensare, di scrivere, di parlare" (p. 25). "Gynesis", in altri termini, sta ad indicare il ruolo fondamentale svolto dal femminile nella filosofia moderna da Nietzsche fino a Lacan, Derrida, Deleuze, in cui "donna" e' diventato "un nuovo spazio retorico... inseparabile dai mementi piu' radicali di gran parte delle discipline contemporanee", sinonimo di "quei processi che sconvolgono le strutture simboliche dell'Occidente" (pp. 38, 42).

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9. 5. Problemi della critica femminista

Il livello sempre crescente di astrazione e sottigliezza della teorizzazione femminista sulla letteratura, ha portato recentemente a forme di disagio nei confronti della "teoria" all'interno dello stesso ambito femminista.

Da un lato, varie studiose hanno sentito il bisogno di ammonire le colleghe circa i potenziali rischi di impoverimento e stereotipizzazione dell'analisi insiti nell'adozione talora superficiale di metodologie intepretative precostituite. E' il caso di Sally Minogue, curatrice della raccolta Problems for Feminist Criticism, Routledge, London-New York 1990. Similmente, Janet Todd in Gender, Art and Death, Polity Press, Cambridge 1993, rivendica il proprio ruolo di critico letterario femminista di "prima generazione", quella che univa l'ottica di genere all'attenzione "tradizionale" al contesto socio-culturale delle opere letterarie.

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9. 6. La critica della "voce personale"

D'altro canto, sempre come espressione di un certo scetticismo nei confronti della teoria, altre studiose hanno sviluppato un approccio alla pratica della critica letteraria di tipo "autobiografistico", preoccupate dall'apparente insorgere di quello che e' stato definito un "femminismo senza donne" (vedi Tania Modleski, Feminism without Women: Culture and Criticism in a "Postfeminist" Age, Routledge, New York-London 1991). La pratica del cosiddetto personal criticism o autobiographical criticism, o "critica della voce personale", e' stata presentata e sostenuta da Nancy K. Miller nel suo libro Getting Personal: Feminist Occasions and Other Autobiographical Acts, Columbia University Press, New York 1992, e nella raccolta di saggi curata da Gayle Greene e Coppelia Kahn, Changing Subjects: The Making of Feminist Literary, Routledge, London-New York 1993.

La "critica personale" mette in primo piano la dimensione individuale, autobiografica, della singola studiosa, in una sorta di tentativo di recuperare le esperienze legate al vissuto della prima critica femminista. Tuttavia, questo tipo di critica non e' solo legato allo scetticismo nei confronti degli eccessi personalizzanti e alla fine desessualizzanti della teorizzazione. Infatti, essa ha una sua propria motivazione teorica che consiste nel portare avanti, fino alle estreme conseguenze, la sottolineatura delle "differenze" e della particolarizzazione etnica, politica e sociale che era un elemento essenziale della riflessione femminista sull'identita' e sulla soggettivita'.

(Parte nona - segue)

 

6. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE DECIMA E CONCLUSIVA)

 

Abbreviazioni bibliografiche

- Baccolini, Raffaella - Maria Giulia Fabi - Vita Fortunati - Rita Monticelli (edd.). 1997. Critiche femministe e teorie letterarie, Clueb, Bologna (con antologia di testi).

- Biagini, Enza - Augusta Brettoni - Paolo Orvieto (edd.). 2001. Teorie critiche del Novecento. Con antologia di testi, Roma, Carocci.

- Cavarero, Adriana - Franco Restaino (edd.). 2002. Le filosofie femministe. Due secoli di battaglie teoriche e pratiche, Bruno Mondadori, Milano (con antologia di testi).

- Ceserani, Remo. 1999. Guida allo studio della letteratura, Laterza, Roma-Bari.

- Di Cori, Paola - Donatella Barazzetti (edd.). 2001. Gli studi delle donne in Italia. Una guida critica, Carocci, Roma.

- Izzo, Donatella (ed.). 1996. Teoria della letteratura. Prospettive dagli Stati Uniti, La Nuova Italia Scientifica [ora Carocci], Roma.

- Chialant, Maria Teresa - Eleonora Rao (edd.). 2000. Letteratura e femminismi. Teorie della critica in area inglese e americana, Liguori, Napoli (con antologia di testi).

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Approfondimenti bibliografici e internet

Tra i migliori siti internet italiani per un'introduzione al femminismo e agli studi di genere segnaliamo "Donne e conoscenza storica" (www.url.it/donnestoria), con molti saggi e documenti (solo alcuni dei quali verranno segnalati nelle brevi indicazioni seguenti); e www.storiadelledonne.it, a cura dell'Unione femminile nazionale (www.unionefemminile.it) con la Societa' italiana delle storiche. Utile anche "Il sito delle streghe"(www.geocities.com/~tesorino/Il_sito_delle_streghe/index1.html).

Un'ottima introduzione storica allo sviluppo del pensiero femminista e' quella di Franco Restaino, "Il pensiero femminista. Una storia possibile", in Cavarero-Restaino (2002) pp. 3-77. Il cap. 1 ("The Contemporary Women's Movement"), di Linda Nicholson, Gender and History (Columbia University Press 1986), molto utile per un inquadramento storico del movimento femminista, si puo' leggere a: www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/nichols2.htm

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1. La "Dichiarazione" di Olympe de Gouges si trova a www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/dichiarazione.htm

Moltissimi sono gli studi su Mary Wollstonecraft; sul web, per esempio, www.edgehill.ac.uk/acadepts/humarts/english/subject/mw.htm Il testo di A Vindication of the Rights of Women si puo' leggere on line a: www.orst.edu/instruct/phl302/texts/wollstonecraft/woman-contents.html Brani in Cavarero-Restaino (2002) pp. 119-22. Possiamo anche ricordare che la scrittrice italiana Elisabetta Rasy ha dedicato a Mary Wollestonecraft il recente romanzo biografico L'ombra della luna (Rizzoli).

Recentemente e' stata pubblicata in italiano la raccolta di scritti di John Stuart Mill e Harriett Taylor, Sull'eguaglianza e l'emancipazione femminile, a cura di Nadia Urbinati, Einaudi, Torino 2001. Brani in Cavarero-Restaino (2002) pp. 123-6.

Il testo della Dichiarazione di Seneca Falls e' pubblicato, insieme al resoconto della successiva "Convenzione di Rochester", in un volume curato da Raffaella Baritono, Il sentimento delle liberta', La Rosa Editrice, Torino 2002. La Dichiarazione e' anche leggibile a www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/seneca.htm

Brani dall'Autobiografia di Aleksandra M. Kollontai (Feltrinelli, Milano 1975) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 127-30.

Sul movimento delle donne nel Novecento italiano, vedi Il Novecento delle italiane: una storia ancora da raccontare, a cura del gruppo "Controparola", Editori Riuniti, Roma 2001.

Biografia di Anna Kuliscioff a www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti17.html

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2. Sterminata la bibliografia e sitografia su Virginia Woolf e Simone de Beauvoir. Si puo' partire da: www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/VaWoolf.htm , www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/SdeBeauvoir.htm

Brani da Tre ghinee di V. Woolf, dal Secondo sesso di de Beauvoir, e da La mistica della femminilita' di Betty Friedan (trad. it. Edizioni di Comunita', Milano 1964) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 131-42. Il libro piu' recente di Friedan in trad. it. e' L'eta' da inventare: la seconda meta' della vita, Frassinelli 1994 (2a ed. 2000).

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3. Una raccolta di slogan e "frasi celebri" del femminismo radicale a http://feminism.marhost.com/f/radfemquotes.html

Su Firestone cfr. Sarah Franklin, "The Dialectic of Sex: Shulamith Firestone Revisited" pubblicato dal Department of Sociology, Lancaster University a www.comp.lancs.ac.uk/sociology/soc050sf.html Il primo capitolo di Dialectic of Sex e' leggibile a www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/fireston.htm Brani dalla trad. it. La dialettica dei sessi: autorita' maschile e societa' tardo-capitalistica, a cura di L. Personemi, Guaraldi, Firenze 1971, in Cavarero-Restaino (2002) pp. 147-50.

Kate Millett: brani da Sexual Politics (trad. it. La politica del sesso, Rizzoli, Milano 1971) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 143-6.

L'eunuco femmina di Germaine Greer e' ristampato negli "Oscar" Mondadori.

Cronologia degli eventi principali relativi al femminismo lesbico a www.womens-studies.ohio-state.edu/araw/chrono1.htm

Trad. it. di "The Traffic in Women" di Gayle Rubin in dwf 1 (ottobre-dicembre 1976) pp. 23-65; brani in Cavarero-Restaino (2002) pp. 160-4. L'articolo di Rubin "Thinking Sex" si trova in C. Vance (ed.), Pleasure and Danger: Exploring Female Sexuality, Routledge, Boston 1984 = H. Abelove, M. A. Barale, D. M. Halperin (edd.), The Lesbian and Gay Studies Reader, Routledge, New York and London, 1993, pp. 3-44.

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4. Sulla psicologa femminista Phyllis Chesler, vedi www.phyllis-chesler.com Il suo libro piu' recente e' Mad Men and Medusas: Reclaiming Hysteria and the Effect of Sibling Relations on the Human Condition, The Penguin Press, London 2000.

Su Adrienne Rich, vedi www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/ARich.htm

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5. S. Brownmiller ha un suo sito: www.susanbrownmiller.com A www.susanbrownmiller.com/html/antiporno.html si puo' leggere il suo articolo "Lets Put Pornography Back in the Closet" ("Rimettiamo la pornografia nel ripostiglio"), scritto per il giornale "Newsday" nel 1979 mentre l'autrice stava organizzando il gruppo "Women Against Pornography".

Una semplice ricerca in Internet mostrera' quanto vivace sia ancora oggi il dibattito sulla pornografia nel mondo americano. Una selezione di scritti di Andrea Dworkin si puo' leggere a www.nostatusquo.com/ACLU/dworkin/OnlineLibrary.html Su Katherine MacKinnon: www.cddc.vt.edu/feminism/MacKinnon.html

Il punto sulla questione e' fatto in Drucilla Cornell (ed.), Feminism and Pornography, Oxford University Press, Oxford 2000, che contiene tra l'altro vari interventi di A. Dworkin e C. MacKinnon (anche di Judith Butler, bell hooks, Audre Lorde, e molte altre), nonche' un "Manifesto italiano" sulla prostituzione, e una sezione su quello che si suole chiamare "turismo sessuale" nell'ottica degli studi postcoloniali.

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6. Per un'introduzione alla critica decostruzionista, vedi Stefano Rosso in Izzo (1996) pp. 31-56, con ampia bibliografia; Ceserani (1999) 116-9, pp. 492-5; Biagini in Biagini-Brettoni-Orvieto (2001) pp. 253-61, e Jonathan Culler, Sulla decostruzione, Bompiani, Milano 1988 (ed. orig. 1982).

Sul concetto di differenza sessuale vedi anche Francesca Di Donato, "Per una critica della differenza sessuale. Domande e risposte sulla riflessione femminista attuale", lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/index.html

In italiano di Helene Cixous si puo' vedere Scritture del corpo. Variazioni su un tema, a cura di Paola Bono, Sossella ed., 2000.

Su Julia Kristeva: www.cddc.vt.edu/feminism/Kristeva.html

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7. Non sorprendentemente, Haraway e' molto popolare nel web. Il suo "Manifesto Cyborg" si puo' leggere, per esempio, a www.stanford.edu/dept/HPS/Haraway/CyborgManifesto.html Punti di partenza su Haraway: www.anotherscene.com/outthere/dhwy.htm , o www.asahi-net.or.jp/~RF6T-TYFK/haraway.html

In italiano: Testimone_Modesta@FemaleMan©_incontra_OncoTopo. Femminismo e tecnoscienza, Feltrinelli, Milano 1999; Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo, Feltrinelli, Milano 1995.

Tra i libri in inglese di Teresa de Lauretis ricordiamo Alice Doesn't: Feminism, Semiotics, Cinema (1984), Technologies of Gender (1987), The Practice of Love (1994). Ha curato tre raccolte di saggi: Feminist Studies/Critical Studies (1986), The Cinematic Apparatus (1980), e The Technological Imagination (1980). Ha curato inoltre il numero dedicato alla "Queer Theory" del giornale differences: A Journal of Feminist Cultural Studies (1990). Tra i libri in italiano: La sintassi del desiderio: struttura e forme del romanzo sveviano (Ravenna, Longo 1976), Umberto Eco (Firenze, La Nuova Italia 1981), Differenza e indifferenza sessuale. Per l'elaborazione del pensiero lesbico (Firenze, Estro 1989), Sui generis. Scritti di teoria femminista (Milano, Feltrinelli 1996), Pratica d'amore. Percorsi del desiderio perverso (Milano, La Tartaruga 1997) e Soggetti eccentrici (Milano, Feltrinelli 1999).

Su "Gay" e "Queer Theory", vedi Marco Pustianaz, "Teoria gay e lesbica", in Izzo (1996) pp. 109-29, e, per gli sviluppi in Italia, Id., "Studi gay e lesbici", in Di Cori-Barazzetti (2001) pp. 241-58.

Su Rosi Braidotti, vedi la recensione di S. Colella di Soggetto nomade e Dissonanze (da "L'Indice" 1995, n. 7) a www.internetbookshop.it

In Cavarero-Restaino (2002) pp. 209-12 e' antologizzata parte di un'intervista di Judith Butler a Braidotti apparsa in dwf 26-7 (1995).

Studi sul "corpo": in italiano, vedi tra i libri piu' recenti Ugo Volli, Figure del desiderio. Corpo, testo, mancanza, Raffaello Cortina editore, Milano 2002; Umberto Galimberti, Il corpo, Feltrinelli, Milano 2002. Un'antologia di saggi in inglese: Londa Schiebinger, Edwin E. Sparks (edd.), Feminism and the Body, Oxford University Press 2000.

Su Judith Butler, vedi anche Francesca Di Donato a lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/butler.html

Un saggio di Gayatri Spivak e' in Baccolini et al. (1997) pp. 105-33. Qualche passo di Elogio del margine di bell hooks si puo' leggere a: www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/bell.htm ; sul suo ultimo libro, Feminism is for Everybody: Passionate Politics, South End Press, Cambridge, MA, 2000, vedi p. es. www.reconstruction.ws/BReviews/revFeminism.htm

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8. Il "Manifesto" di Rivolta Femminile si puo' leggere a: www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/lonzi.htm

Per la "Libreria delle donne" di Milano vedi www.libreriadelledonne.it

Su Luisa Muraro: www.ereditareilfemminismo.com

Sommario della annate di "dwf" (fino al 1997) a www.racine.ra.it/udi/bibliografie/storia/storia02.htm

Il celebre articolo di Anna Koedt "The Myth of the Vaginal Orgasm" (1970) si puo' leggere, tra i molti siti, per esempio a www.cwluherstory.com/CWLUArchive/vaginalmyth.html

Oltre al citato Il pensiero della differenza sessuale (1987), Diotima ha pubblicato, presso La Tartaruga di Milano, Mettere al mondo il mondo (1990), Il cielo stellato dentro di noi (1992) e, presso Liguori di Napoli, Oltre l'uguaglianza. Le radici femminili dell'autorita' (1995), La sapienza di partire da se' (1996), Il profumo della maestra (1999), Approfittare dell'assenza. Punti di avvistamento sulla tradizione (2002).

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9. Due preziose introduzioni alla critica letteraria femminista (entrambe con antologia di saggi in traduzione italiana) sono Baccolini et al. (1997), e Chialant-Rao (2000).

Rassegna bibliografica di opere in italiano di e sulla critica letteraria femminista dal 1975 al 1996, a cura di Laura De Nicola, a rmcisadu.let.uniroma1.it/crilet/mostra900/zancan.htm

Bibliografia e links su Elaine Showalter: virtual.clemson.edu/groups/womenstudies/flc436/showalter.html La traduzione italiana dell'articolo di Showalter del 1981 ("La critica femminista nel deserto") si puo' leggere in Chialant-Rao (2000) pp. 49-65).

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Indice della presente dispensa

1. Le origini del pensiero femminista

1. 1. Alle radici del femminismo: Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft

1. 2. Il primo femminismo (1848-1918): la lotta per l'uguaglianza nelle correnti liberale e socialista

1. 3. L'orientamento liberale: Harriett Hardy Taylor e John Stuart Mill

1. 4. Le suffragette americane e la "Dichiarazione di Seneca Falls"

1. 5. Friedrich Engels e il pensiero socialista

1. 6. Il femminismo in Italia tra Otto e Novecento

2. Uguaglianza vs differenza nel periodo di riflusso (1918-1968)

2. 1. Uguaglianza e differenza: Virginia Woolf

2. 2. Simone de Beauvoir: "Donna non si nasce, lo si diventa"

2. 3. Betty Friedan: la "mistica della femminilita'"

2. 4. Juliet Mitchell: "Donne: la rivoluzione piu' lunga"

3. Il femminismo radicale americano e la nascita della critica letteraria femminista (fine anni Sessanta - meta' anni Settanta)

3. 1. Il femminismo radicale: "il personale e' politico"

3. 2. Il Redstockings Manifesto

3. 3. Shulamith Firestone.

3. 4. Kate Millett: la "politica del sesso"

3. 4. Germaine Greer: L'eunuco femmina

3. 5. Il femminismo lesbico e la nascita dei "Lesbian Studies"

3. 6. Gayle S. Rubin e il sistema "sesso-genere"

4. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (I): la critica della psicoanalisi, la riflessione sulla maternita' e l'"etica della cura"

4. 1. Psicoanalisi e femminismo: Juliet Mitchell

4. 2. La riflessione su donna e maternita' negli Stati Uniti: Adrienne Rich

4. 3. Nancy Chodorow e Dorothy Dinnerstein

4. 4. L'"etica della cura": Carol Gilligan e Virginia Held

5. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (II): la questione della violenza sessuale e della pornografia

5. 1. Il problema della violenza sessuale: Susan Brownmiller

5. 2. Il dibattito sulla pornografia: Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon

6. La teoria della differenza nel femminismo francese (dal 1968 a oggi)

6. 1. Il movimento delle donne in Francia

6. 2. Luce Irigaray: teoria della differenza e critica del "fallogocentrismo"

6. 3. Helene Cixous: la "scrittura femminile"

6. 4. Julia Kristeva

7. Il femminismo nell'universita': la questione del soggetto e dell'identita' (dalla meta' degli anni Ottanta a oggi)

7. 1. L'"accademizzazione" del femminismo

7. 2. Donna Haraway e il cyber-femminismo

7. 3. Teresa de Lauretis

7. 4. "Queer Theory"

7. 5. Rosi Braidotti

7. 6. Judith Butler e la riflessione sul concetto di "corpo"

7. 7. Il femminismo nero ed etnico

8. La teoria della differenza nel femminismo italiano (dal 1968 a oggi)

8. 1. Il movimento delle donne in Italia

8. 2. Carla Lonzi

8. 3. Il gruppo "Diotima": Luisa Muraro e Adriana Cavarero

9. La critica letteraria femminista

9. 1. La critica letteraria femminista: studi sulla letteratura angloamericana e studi sul linguaggio

9. 2. Elaine Showalter e la "gynocritics"

9. 3. Sandra Gilbert e Susan Gubar: la "pazza in soffitta"

9. 4. L'influenza del femminismo francese sulla critica americana

9. 5. Problemi della critica femminista

9. 6. La critica della "voce personale"

Abbreviazioni bibliografiche

Approfondimenti bibliografici e internet

 

7. PROFILI. ANNA GMEYNER

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Anna Wilhelmine Gmeyner, nota anche con lo pseudonimo di Anna Reiner, nasce a Vienna il 16 marzo 1902 in una famiglia ebrea. Dopo aver intrapreso gli studi nella capitale austriaca, nel 1925 si trasferisce a Berlino, dove si mantiene impartendo lezioni private e scrivendo articoli per giornali e riviste. Nello stesso anno sposa il fisiologo Berthold P. Wiesner, seguendolo in Scozia quando gli viene affidato un incarico di ricerca presso l'universita' di Edimburgo. L'unione matrimoniale, dalla quale nel 1925 nasce una figlia, entra presto in crisi. Wiesner non riesce ad accettare il carattere ribelle e curioso di Anna, che si mostra piu' interessata alle rivolte sociali e politiche in atto in Inghilterra che alla cura della propria famiglia. Lo sciopero dei minatori scozzesi al quale Anna assiste in quegli anni e' fonte di ispirazione per la stesura del dramma Herr ohne Helden.

Nel 1930, Anna Gmeyner si separa dal marito e fa ritorno a Vienna, dove trova lavoro come direttore artistico teatrale, al fianco di Erwin Piscator. In questi stessi anni compone canzoni e ballate che vengono musicate da Hanns Eisler e Herbert Rappaport.

In questo stesso periodo compone il dramma Automatenbueffet, che grazie alla velata critica sociale e al tono satirico, conquista il pubblico e consacra la sua abilita' di direttore artistico.

Durante la presa di potere del nazionalsocialismo, nel 1933, la scrittrice si trova a Parigi, dove lavora alla sceneggiatura di alcuni film insieme al regista Georg Wilhelm Pabst. Intanto nella Germania nazista i suoi testi, sia in prosa che teatrali, vengono proibiti.

Nonostante il divieto di pubblicazione e diffusione imposto all'autrice, nello stesso 1933, il dramma Automatenbueffet viene messo in scena a Zurigo con il titolo Im Trueben fischen, e l'anno successivo la rivista dell'esilio "Pariser Tageblatt" ospita il suo racconto in quindici parti Mary-Ann wartet, la storia di un marinaio ambientata a Glasgow.

Nel 1935 Anna Gmeyner si trasferisce a Londra e li' sposa il filosofo delle religioni di origini russe Jascha Morduch. Nel 1938, con lo pseudonimo di Anna Reiner, la casa editrice Querido-Verlag di Amsterdam pubblica il romanzo Manja, in cui, attraverso le vite di cinque bambini appartenenti a differenti classi sociali, si racconta la vita in una citta' tedesca tra il 1920 e il 1934.

Oltre alla traduzione in inglese di Manja, a Londra viene pubblicato anche Cafe' du Dome, un romanzo interamente fondato sull'esperienza dell'esilio, il cui manoscritto originale, in lingua tedesca, e' andato misteriosamente perduto.

Dopo il trasferimento da Londra al Berkshire, dove lei e il marito conducono una vita ritirata, Anna Gmeyner abbandona la scrittura per dedicarsi agli studi filosofico-religiosi del compagno che comprendono tra l'altro la mistica orientale, cristiana ed ebrea, l'esoterismo, il chassidismo e il sufismo. Solo dopo la morte di questi, avvenuta nel 1950, riprende a scrivere in lingua inglese biografie, racconti a tematica religiosa e poesie che pubblica, a partire dal 1960, con il nome di Anna Morduch.

La scrittrice muore a York il 3 gennaio 1991, lasciando incompleti, e pertanto inediti, un saggio su Tommaso d'Aquino e un racconto su Jakob Boehme. Sua figlia, Eva Maria Charlotte Michelle Wiesner, nata nel 1925 dal primo matrimonio, e' oggi, con lo pseudonimo di Eva Ibbotson, una famosa scrittrice di libri per bambini.

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Opere: Der grosse und der kleine Klaus, dramma per l'infanzia, 1929; Heer ohne Helden. Bergarbeiterschauspiel in 8 Bildern, dramma, 1929; Zehn am Fliessband, dramma, 1931; Automatenbueffet. Ein Spiel in drei Akten mit Vorspiel und Nachspiel, commedia popolare, 1932; Mary-Ann wartet, racconto, 1933; Manja. Ein Roman um fuenf Kinder, romanzo, 1938; Cafe' du Dome, romanzo, 1941; The Death and Life of Julian, biografia, 1960; A Jar Laden with Water. Six Stories, racconti, 1961; No Screen for the Dying, 1964; The sovereign adventure. The Grail of mankind, studio monografico, 1970.

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Critica: Fuehrich, Angelika, Aufbrueche des Weiblichen im Drama der Weimarer Republik. Brecht - Fleisser - Horvath - Gmeyner, Heidelberg, 1992; Harpprecht, Klaus, Jedes Wort, jedes Bild, jeder Ton klingt vertraut, in "Taz", 6.11.2007; Klapdor-Kops, Heike, Anna Gmeyner, eine Heimkehr, die noch stattzufinden hat?, in J. Holzner - S. Scheichl - W. Wiesmueller (Hg.), Eine Schwierige Heimkehr. Oesterreichische Literatur im Exil 1938-1945, Innsbruck, 1991. Id., "Und was die Verfasserin betrifft, lasst uns weitersehen". Die Rekonstruktion der schriftstellerischen Laufbahn Anna Gmeyners, in "Exilforschung. Ein internationales Jahrbuch", Bd. 3, Muenchen 1985; Schmidt-Ott, Anja, Young love. Negotiations of the Self and Society in Selected German Novels of the 1930s, Frankfurt am Main (u. a.), 2002; Schueller, Torsten, Literatur aus dem Exil: Anna Gmeyners Roman Manja, in C. Brinson (u.a.) (Hg.), "England? Aber wo liegt es?", Muenchen, 1996; Stuerzer, Anne, Dramatikerinnen und Zeitstuecke. Ein vergessenes Kapitel der Theatergeschichte von der Weimarer Republik bis zur Nachkriegszeit (Ergebnisse der Frauenforschung, Bd. 30), Stuttgart, 1993; Timms, Edward, Prinzipien der Hoffnung: Kindheitserlebnisse und Frauengestalten in den Romanen von Anna Gmeyner, in C. Brinson (u.a.), Keine Klage ueber England?, Muenchen, 1998; Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Giessen, 2004; Werner, Birte, Illusionslos - hoffnungsvoll. Die Zeitstuecke und Exilromane Anna Gmeyners, Goettingen, 2006.

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Sitografia: www.dradio.de; www.literaturepochen.at; www.exil-archiv.de

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Filmografia: a) Copioni per film con regia di Georg Wilhelm Pabst: La tragedie de la mine (in collaborazione), 1931 - con scene tratte da Heer ohne Helden; Don Quichotte (collaborazione), 1933; Du haut en bas, (su modello di Laszlo Bus-Fekete), 1933; b) Copioni per film con regia di Roy Boulting: Pastor Hall (collaborazione), 1940 - basato sulla vita di Martin Niemoeller; Dawn Guard, 1941; Thunder Rock, 1942.

 

8. PROFILI. CLAIRE GOLL

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Claire Goll, alla nascita Clarisse Liliane Aischmann, nasce a Norimberga il 29 ottobre 1890.

Nel 1911 sposa il futuro editore Heinrich Studer e si trasferisce con lui a Lipsia, dove l'anno successivo da' alla luce una bambina, Dorothea Elisabeth. Nel 1916, quando gia' e' una persuasa sostenitrice del movimento pacifista, emigra in Svizzera per protestare contro lo scoppio della prima guerra mondiale. Li' si iscrive all'universita' di Ginevra, si impegna nel movimento pacifista e lavora come giornalista. Nel 1917 conosce il poeta Yvan Goll e nel 1918 ha una relazione con Rainer Maria Rilke, che si trasformera' in un rapporto di amicizia che dura sino alla morte del poeta.

Mitwelt, la sua prima raccolta di poesie, viene pubblicata nel 1918, seguita dalla raccolta di racconti Die Frauen erwachen. Nel 1919, insieme a Yvan Goll, che sposa nel 1921, si trasferisce a Parigi. Claire continua a scrivere li' i suoi romanzi, racconti e poesie, molti dei quali vengono tradotti anche in lingua francese. Insieme al marito compone le poesie che costituiscono le raccolte Poemes d'amour (1925), Poemes de la jalousie (1926).

All'irrompere della seconda guerra mondiale, nel 1939, Yvan e Claire, entrambi ebrei, lasciano Parigi e si recano in esilio a New York, citta' dalla quale fanno ritorno solo nel 1947, dopo la liberazione. La loro citta' di elezione resta Parigi, dove Yvan muore nel 1950.

Dal momento della morte del marito l'impegno principale di Claire Goll e' quello di pubblicare la sua opera completa. Per farlo ne manipola in parte i contenuti, modifica date, presume persino che Paul Celan abbia plagiato i versi del marito. La questione del plagio, nota come "Goll-Affaere", ha grande risonanza e mette in ombra la pubblicazione di suoi due romanzi, Der gestohlene Himmel (1962) e Traumtaenzerin (1971).

Parte delle sue vicende di vita sono da leggersi nel volume Ich verzeihe keinem. Eine literarische Chronique scandaleuse unserer Zeit. Claire Goll muore a Parigi il 30 maggio 1977.

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Opere: Mitwelt, poesie, 1918; Die Frauen erwachen, racconti, 1919; Poemes d'amour, poesie, 1925; Poemes de la jalousie, poesie, 1926; Poemes de la vie et de la mort, poesie, 1927; Arsenik, romanzo, 1933; Der gestohlene Himmel, romanzo autobiografico, 1962; Der glaeserne Garten, prosa, 1917-1939; Ich verzeihe keinem: eine literarische Chronique scandaleuse unserer Zeit, 1978; Klage um Ivan, poesie, 1960; Ein Mensch ertrinkt, romanzo, 1931; Der Neger Jupiter raubt Europa, romanzo, 1926; Tagebuch eines Pferdes, novella, 1950; Traumtaenzerin: Jahre der Jugend, autobiografia, 1971; Zirkus des Lebens, racconti, 1976; Ich sehne mich sehr nach Deinen blauen Briefen. Briefwechsel Rainer Maria Rilke - Claire Goll, epistolario con Rainer Maria Rilke, 2000.

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Critica: Bonnefoy, Yves, Ce qui alarma Paul Celan, Paris, 2007; Glauert-Hesse, Barbara (Hg.), "Ich sehne mich sehr nach Deinen blauen Briefen". Briefwechsel. Rainer Maria Rilke, Goettingen, 2000; Grass, Gunter, Das Rundschreiben der Claire Goll: Entwurf einer Satire zu Claire Golls Plagiatvorwurf gegenueber Paul Celan, Frankfurt am  Main, 2000; Karl, Michaela, Claire Goll: Die Femme fatal. In Bayerische Amazonen - 12 Portraets, Regensburg, 2004; Lorenz, Dagmar C.G., Jewish Women Authors and the Exile Experience: Claire Goll, Veza Canetti, Else Lasker-Schueler, Nelly Sachs, Cordelia Edvardson, in "German Life and Letters", 51, 1998, 2; Mahlow, Verena, "Die Liebe, die uns immer zur Hemmung wurde...": weibliche Identitaetsproblematik zwischen Expressionismus und Neuer Sachlichkeit am Beispiel der Prosa Claire Golls, Frankfurt am Main - Wien (u.a.), 1996; Reeves, May, The intimate Charlie Chaplin - May Reeves and Claire Goll. Tranl., ed. and introd. by Constance Brown Kuriyama, Jefferson, N.C. (u.a.), 2000; Nadolny, Susanne, Claire Goll. "Ich lebe nicht, ich liebe." Collage mit Texten, Bildern und Fotos. Berlin, 2002; Pleiner, Christoph M., "Du uebtest mit mir das feuerfeste Lied": Eros und Intertextualitaet bei Claire und Iwan Goll, Frankfurt am Main - Wien (u.a.), 1999; Pouthier, Pierre G., Yvan a' Claire, Yvan an Claire, Yvan to Claire. Studien zur Thematik und Symbolik der "Clairelyrik" Yvan Golls, Frankfurt am Main (u.a.), 1988; Rheinsberg, Anna, Kriegs-Laeufe: Namen, Schrift; ueber Emmy Ball-Hennings, Claire Goll, Else Ruethel, Mannheim, 1989; Robertson, Eric; Vilain, Robert, Yvan Goll: Claire Goll: Texts and Contexts, in "The Modern Language Review", 94, 1999, 4; Stadler-Altmann, Ulrike, Das Zeitgedicht der Weimarer Republik. Mit einer Quellenbibliographie Georg Olms, Hildesheim, 2001. (Reihe: Germanistische Texte und Studien); Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Giessen, 2004; Wiedemann, Barbara (Hg.), Paul Celan - die Goll-Affaere: Dokumente zu einer "Infamie", Frankfurt am Main, 2000.

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Sitografia: www.sagarana.net; www.deutsche-liebeslyrik.de; www.geocities.com (raccolta di poesie); www.deutsche-liebeslyrik.de/gollc.htm (poesie d'amore); www.williamgaddis.org; www.ieeff.org; www.philosophia-online.de

 

9. PROFILI. MIMI GROSSBERG

[Dal sito "Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco" (www.exilderfrauen.it) riprendiamo la seguente notizia biobibliografica curata da Stefania De Lucia]

 

Mimi Grossberg, vero nome Emilie Buchwald, nasce a Vienna in una famiglia benestante il 23 aprile 1905. Gia' nella scuola scuola elementare subisce gli atteggiamenti antisemiti delle insegnanti. Frequenta per breve tempo lo "Schwarzwaldlyzeum" per poi trasferirsi al Mariahilfer "Maedchenlyzeum", dove conosce Klara Blum, futura scrittrice, che avra' una grande influenza sulla sua vita personale e letteraria.

Tra il 1924 e il 1925 Mimi Buchwald lavora come bibliotecaria presso la "Volkshochschule" di Ottakring. Qualche anno piu' tardi, tra il 1927 e il 1929, su consiglio dell'amica Klara, si iscrive a un corso per modiste e trova lavoro in un atelier di cappelli.

In seguito intraprende gli studi di letteratura inglese, di composizione e di psicologia individuale seguendo i corsi di Alfred Adler. Per un lungo periodo prende parte, insieme all'amica, alle riunioni dell'"Associazione Internazionale di Psicologia Individuale" presso il Cafe' Siller.

Nonostante il lavoro di modista nel 1930 la sua situazione finanziaria peggiora e nel 1934 la fabbrica del padre dichiara fallimento. Tuttavia e' proprio in questi anni che Mimi scrive le sue prime poesie e diviene membro del "Bund Junger Autoren Oesterreichs" (federazione dei giovani scrittori austriaci), tiene letture e serate anche presso i gruppi giovanili sionisti e presso il "Kulturklub" viennese. Nel 1935 appare il volume di poesie Der Weg zu dir.

Nel 1938, dopo l'annessione dell'Austria alla Germania, Mimi decide di lasciare l'Austria insieme al marito Norbert Grossberg, anch'egli ebreo. La decisione avviene anche in seguito agli eventi infausti che colpiscono la coppia: l'11 giugno 1938 Norbert perde infatti il posto di lavoro e nello stesso periodo l'appartamento che divide con Mimi, nella Schottenfeldgasse, viene confiscato. La fuga da Vienna avviene il 21 settembre 1938.

Il 3 ottobre 1938 la coppia arriva a New York, dove alloggia per un periodo presso una zia paterna. A quel tempo Mimi ha gia' cominciato a scrivere in lingua inglese e a tradurre in lingua tedesca grandi autori americani.

Solo nel 1956, quando scopre che la casa editrice viennese presso la quale aveva pubblicato le prime poesie e' stata rifondata, riprende a scrivere in tedesco.

Sulla sua vita di quegli anni grava il pesante senso di colpa di non essere riuscita a portare via da Vienna i genitori, che nel luglio del 1942 furono deportati nel campo di concentramento di Theresienstadt, per poi essere trasferiti nelle vicinanze di Minsk dove sono stati probabilmente uccisi.

Nel 1947 la scrittrice diviene membro del "New World Club" e anche del "New York Firsters", un club di attivita' ricreative. Comincia inoltre a organizzare serate culturali. Il 6 aprile 1949 ha luogo una cosiddetta "German-English Author's Evening", alla quale partecipa anche l'ancora sconosciuta Rose Auslaender.

L'amore di Mimi per la letteratura non si manifesta solo nella cura che rivolge ai suoi testi e alle sue traduzioni, ma anche nella preoccupazione che continuamente manifesta per la condizione dei colleghi austriaci e tedeschi che vivono in esilio. Gia' a partire dal 1945 pubblica diverse antologie che raccolgono le opere e le biografie di scrittori esuli tedeschi e si impegna nell'associazione culturale tedesco-ebraica "New World Club", organizza mostre e tiene discorsi presso l'Istituto austriaco (successivamente Austrian Forum) e presso l'associazione letteraria di New York su personaggi di spicco del panorama letterario tedesco come Arthur Schnitzler, Peter Altenberg, Stefan Zweig, Joseph Roth nonche' su tematiche diverse tra le quali l'emigrazione.

Nel 1966, con il titolo Geschick und Leistung der oesterreichischen Emigration von 1938 in den Vereinigten Staaten, pubblica un nuovo volume che raccoglie le testimonianze letterarie di autori austriaci in esilio in America. Nel 1972 compare la raccolta Gedichte und kleine Prosa, nel 1974 Die k.u.k. Armee in der oesterreichischen Satire, nel 1978 Amerika im austro-amerikanischen Gedicht 1938-1978 e nel 1982 Geschichte im Gedicht. Das politische Gedicht der austro-amerikanischen Exilautoren des Schicksalsjahres 1938. Si tratta di ulteriori testimonianze dell'interesse di Mimi Buchwald per le problematiche dell'esilio.

Negli ultimi venti anni della sua vita tiene piu' di cinquanta conferenze tra Vienna e New York e trascorre gli ultimi due nel suo appartamento di New York, dove muore il 2 giugno 1997.

Mimi Grossberg ha lasciato numerose tracce scritte della propria vita (appunti, lettere, racconti, ecc.). Molti di questi documenti, ancora in parte inediti, sono attualmente conservati presso il "Literaturhaus" di Vienna, nella sezione dedicata alla letteratura dell'esilio.

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Opere: Der Weg zu dir, poesie, 1935; "Versaeume, vertraeume...": Alte und neue Gedichte, poesie, 1957; Kleinkunst aus Amerika, antologia, 1964; Austrian writers in the United States, catalogo letterario, 1968; Oesterreichs literarische Emigration in den Vereinigten Staaten 1938, catalogo letterario, 1970; Oesterreichische Autoren in Amerika, catalogo in collaborazione con V. Suchy, 1970; Gedichte und kleine Prosa, raccolta, 1972; Die k. u. k. Armee in der oesterreichischen Satire, monografia, 1974; Amerika im austro-amerikanischen Gedicht: 1938-1978, antologia, 1978; Geschichte im Gedicht: das politische Gedicht der austro-amerikanischen Exilautoren des Schicksalsjahres 1938, antologia, 1982; The road to America: Mimi Grossberg - her times and her emigration; a bilingual report; reminiscences, translations, stories, poems, photos, autobiografia, 1986.

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Critica: Dagmar, C.G. Lorenz, Jewish Women Authors and the Exile Experience: Claire Goll, Veza Canetti, Else Lasker-Schueler, Nelly Sachs, Cordelia Edvardson, in "German Life and Letters", 51, 1998, 2. Kloesch, Christian, Mimi Grossberg (1905-1997): eine oesterreichische Exilautorin in New York, Begleitbuch zur Ausstellung der Oesterreichischen Exilbibliothek im Literaturhaus Wien, (Mit Beitr. von Joseph Hahn), Wien, 1999; Krommer, Anna, Mimi Grossberg: eine Erinnerung, in "Literatur und Kritik", 36, 2001; Richter, Franz, "In zwei Welten zu Hause", in "Morgen", 63, 1989; Strelka, Joseph P., "Zwischen Wien und New York", in "Aufbau", 10.04.1987.

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Sitografia: www.literaturhaus.at; science.orf.at

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Bruno Mondadori, Milano 1999, pp. XXXIV + 312.

- Pier Paolo Portinaro, Il principio disperazione. Tre studi su Guenther Anders, Bollati Boringhieri, Torino 2003, pp. 180.

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Riedizioni

- Gioacchino Criaco, Anime nere, Rubbettino, Soveria Mannelli 2008, "Il sole 24 ore", Milano 2015, pp. 176, euro 8,90.

- Ugo Facco De Lagarda, Il commissario Pepe, Neri Pozza - Giano, 2009, "Il sole 24 ore", Milano 2015, pp. 80, euro 0,50.

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2087 del 26 agosto 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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