[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 50
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- Date: Sat, 15 Aug 2015 08:56:41 +0200 (CEST)
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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Numero 50 del 15 agosto 2015
In questo numero:
1. Gianfranco Maris
2. 2.300 vittime
3. In memoria di Carlo Antoni e di Karl Korsch
4. Maestre
1. LUTTI. GIANFRANCO MARIS
E' deceduto il compagno Gianfranco Maris.
Resistente, deportato, senatore, membro del Csm, presidente dell'Aned.
Lo ricordiamo con gratitudine che non si estingue.
2. STRAGI. 2.300 VITTIME
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni comunica che dall'inizio dell'anno oltre 2.300 persone sono morte nel Mediterraneo nel tentativo di giungere in Europa.
2.300 vittime innocenti che i governi europei hanno fatto morire.
2.300 esseri umani che potevano essere salvi se solo i governi europei, o almeno quello italiano, avesse riconosciuto loro il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
2.300 fratelli e sorelle della cui morte noi europei, noi italiani, siamo responsabili.
Cessi la strage.
Si salvino tutte le vite.
Si riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
3. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI CARLO ANTONI E DI KARL KORSCH
Ricorre oggi, 15 agosto, l'anniversario della nascita di Carlo Antoni (Senosecchia, 15 agosto 1896 - Roma, 3 agosto 1959) e l'anniversario della nascita di Karl Korsch (Tostedt, 15 agosto 1886 - Cambridge, 21 ottobre 1961).
*
Anche nel ricordo di Carlo Antoni e di Karl Korsch proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
4. REPETITA IUVANT. MAESTRE
[Riproponiamo una volta ancora i seguenti testi gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario]
Luce Fabbri come educatrice
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri
dell'anarchia memoria, storia, volto
e della nonviolenza.
Contrasto' sempre il male e sempre volle
giustizia e liberta'. Insegno' sempre
la scienza e la coscienza, e degli oppressi
sempre fu voce, e braccio, e intelligenza.
Illuminava tutto quella luce
e quella luce era Luce Fabbri.
*
Lacrime per Miriam Makeba
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
Contro il fascismo aveva combattuto
in Sud Africa, aveva combattuto
in America, aveva combattuto
ovunque nel mondo il fascismo assassino.
La nostra compagna Miriam Makeba
con la sua voce che resuscitava i morti.
Venne infine qui tra noi dove il fascismo
col nome di camorra col nome di governo
perseguita e assassina.
La nostra sorella Miriam Makeba
la nostra compagna Miriam Makeba.
Contro i poteri criminali tutti
lottava Miriam Makeba
per l'umanita' che e' una soltanto
lottava Miriam Makeba.
Stava sul palco come su una barricata
la nostra sorella Miriam Makeba
con la sua voce combatteva il fascismo.
E la sua lotta tu portala avanti.
*
Rachele
Quelli di noi che hanno passato notti
al freddo e al gelo sanno che vuol dire
non avere una casa.
E quelli di noi che hanno avuto paura
subendo minacce e percosse, di essere uccisi
sanno cos'e' la paura.
E quelli di noi che ai padri hanno chiuso
sul letto di morte gli occhi, sanno sanno
sanno la morte che orrendo nemico e' di tutti.
E quelli di noi che hanno avuto lo strazio
di vedere morire gli amici e di vedere
eserciti muovere alla caccia
di carne umana, come possono, come possiamo
tacere, restare nelle tiepide case
col cibo caldo tra i visi amici.
Cosi' Rachele mosse di lontano
verso quel cuore del mondo che ha nome Palestina.
Cosi' Rachele mise l'anima sua e il suo corpo
tra l'esercito e le vittime
tra le ruspe che demoliscono
e le case in cui poter vivere ancora.
Cosi' Rachele la molto amata
torno' in Palestina.
Lo dico a te Labano, lo dico a te Giacobbe.
Cosi' Rachele fu uccisa e questa morte
e' la morte di tutte le donne che portano vita
lungo i tornanti di questa preistoria
di Margarete dai capelli d'oro
di Sulamith dai capelli di cenere.
Non ho parole, ho solo greve un pianto
e molte amare memorie e una speranza sola:
che resusciti Rachele
nella pace tra i popoli, nel ricordo
dell'orrore, nell'alleanza nuova
che a tutte e tutti riconosca vita,
che a tutte e tutti riconosca dignita'.
E' questa resurrezione
questa compresenza dei morti e dei viventi
nella comune lotta per l'umano
cio' che qui chiamo ancora nonviolenza.
E' la lotta di Rachele
la nonviolenza in cammino.
*
Una canzone per Marianella Garcia
Ay Marianella, Marianella Garcia
potevi fare la vita dei signori
i tuoi buoni studi, il tuo seggio in parlamento
ma tu scegliesti di stare con noi poveri.
Ay Marianella che pioggia di sangue.
Era Marianella sorella di noi morti
perche' amava la vita e che la vita
fosse degna di essere vissuta.
Ay Marianella si spensero le stelle.
Era intrepida e vestita di umilta'
sapeva che i fascisti la cercavano
e ti raggiunse la furia dei fascisti.
Ay Marianella la furia dei fascisti.
Parlava la lingua dei contadini e degli angeli
sapeva le parole che guariscono
parole di luce e di pane.
Ay Marianella la terra nera e rossa.
Sapeva tutte le cose e anche le cose
che tutti sanno e e' difficile dire
e lei le diceva con voce di uccellino.
Ay Marianella che fredda e' la notte.
Ti ammazzarono come hanno ammazzato
i morti che cercavi e che il tuo sguardo
resuscitava nel cuore del popolo.
Ay Marianella che pianto infinito.
Cosi' dura e' la nostra dura vita
che anche nella gioia noi piangiamo
ma mentre ti piangiamo ricordiamo
con gioia che sei stata e resti viva.
Ay Marianella, Marianella Garcia.
*
Anna Politkovskaja
Ci sono le parole
e ci sono le pallottole.
E solo le parole salvano le vite.
Ci sono i corpi palpitanti e fragili
e ci sono le pallottole.
E dopo le pallottole i corpi diventano sasso.
C'e' la verita' viva
e ci sono le pallottole
che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla.
C'e' l'umanita' fatta di persone
e ci sono le guerre
che l'umanita' estinguono.
Scegliere le parole, i corpi, le persone,
scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire
ancora e sempre la verita'. Contrastare
tutte le uccisioni.
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
*
Per Franca Ongaro Basaglia
Sempre sentii che era Franca Ongaro
la mente filosofica piu' viva
degli anni e le rotture che in quel tempo
compiere fu mestieri. E sempre seppi
che con sguardo e con voce di donna
si sarebbe visto e detto l'essenziale.
Sempre seppi che la lotta contro il male
deve salvare tutti, deve infrangere
le intime catene e le esteriori
e che la lotta contro le totali
istituzioni questo ci insegnava:
a contrastare a un tempo la miseria
e dittatura, guerra e patriarcato
e l'apartheid che ancora impera e opprime
e la paura e la violenza sempre.
Lo seppi sempre, Franca Ongaro Basaglia
di tutti i miei maestri la maestra
fu piu' segreta, e l'ultima e la prima.
*
Anna Moffo
Ricordi, quando il canto era canto
e noi eravamo giovani e la vita
lucente. A quel tempo
tutti amavamo Anna Moffo.
Io la ricordo Serpina
in quel trattato magno di dialettica
di storia e coscienza di classe, d'interpretazione
(ironica e capovolta - diderotiana, certo)
dei sogni avanti lettera, ed insieme
smascheramento della complicita'
tra patriarcato e rendita, il potere
del capitale che tutto aliena e rompe.
Quanto mi sono interrogato, e ancora
continuo a interrogarmi su quel gioco,
tragico gioco, e quel muto Vespone,
e doppia e tripla l'ansia e la passione
in uno specchio e come per enigma
di Oberto che non sa pensare a se'.
E quella voce di cristallo e argento
che era di Anna Moffo reco incisa
nel cuore come acqua che scintilla
e limpida la luna che rischiara.
*
Felicia
Sento alla radio che non e' piu' viva
Felicia Bartolotta Impastato.
So che la radio mente: Felicia
Bartolotta Impastato e' ancora qui.
Perche' se e' vero che la nostra lotta
contro la mafia non e' ancora finita
allora Felicia qui deve essere ancora.
Poi, quando avremo vinto,
potra' lei anche prendere riposo.
E adesso poso la penna. E piango.
*
Susan Sontag
Diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
e la prima: a non arrendersi all'orrore
non accettare la menzogna, non inchinarsi alla violenza.
Le diecimila cose ci ha insegnato Susan Sontag
che tutto sapeva e innanzitutto questo:
non inchinarsi alla violenza, non accettare la menzogna
all'orrore non arrendersi mai.
*
In memoria di Alice Paul
Sono passati cosi' tanti anni
e la memoria si affievolisce a tal punto
che nessuno ricorda piu' neppure
il colore delle rose dell'altr'anno
o la fragranza del pane di quando
eravamo giovani e affamati.
Quasi nessuno ricorda piu' le vittime
della guerra di pochi mesi fa
o di quelli che nel nostro paese
furono ammazzati dalla strategia
della tensione, dal terrorismo, dalla mafia.
Tutto e' appiattito su un presente
sottile come una lama
che diventa nulla.
Ma io ricordo ancora Alice Paul
con gratitudine le rendo omaggio
brucio per lei questo grano d'incenso.
So che senza di lei, senza Emmeline
ed infinite altre, anche la mia
sarebbe vita piu' oppressa e indegna.
*
Da Assisi a Gubbio ricordando Darina Silone
Lungo la strada che da Assisi giunge
a Gubbio dove il povero persuase
il lupo ad altre imprese
nella coscienza della stessa fame
che si raddoppia in scienza dell'insieme
ed opera da farsi, condiviso
bene donato dalla compresenza,
anche sara' Darina nel ricordo.
Sara' Darina, poiche' quel cammino
prosegue di Darina e Secondino
il viaggio lungo e la memoria bella,
face e favella, e aprire strada andando.
Poiche' la nonviolenza e' questo: il varco
- diceva Capitini - attuale
si' della storia, che al gorgo del male
oppone comprensione e dignita',
e resistenza che fa forte il frale
e solidarieta' che non si estingue
e riconosce umanita' ed invera.
*
Ballata in memoria di Dorothy Day
Dorothy Day, persona amica
all'oppressione si ribello'
conobbe il carcere e la fatica
ma alla sua lotta non rinuncio'.
Dorothy Day, persona viva
con chi soffriva fu solidale
alla menzogna non fu mai corriva
e mai si arrese dinanzi al male.
Dorothy Day, nostra sorella
fu religiosa e fu libertaria
a questo mondo la cosa piu' bella
e' condivider la sorte dei paria.
Dorothy Day, nostra compagna
tanto era dolce quanto era forte
non ammetteva la fuga o la lagna
e combatteva il male e la morte.
Dorothy Day, acuta coscienza
tenace agire, sguardo profondo:
fu la sua scelta la nonviolenza
per rovesciare e per salvare il mondo.
*
Ancora per Dorothy Day
"Sentir tudo de todas as maneiras"
(Fernando Pessoa)
Si puo' essere anarchici e cattolici
la gioia condividere e il dolore
si puo' essere concreti e anche simbolici
si puo' esser tutto insieme, se ne hai il cuore.
Si puo' esser libertari ed apostolici
condividere le tenebre e le aurore
si puo' essere inurbati e ancor bucolici
si puo' esser tutti insieme, se hai l'amore.
Condividere la fame, e lo spauro,
nella notte greve e gelida il giaciglio,
la prigione condividere e l'oscuro
faticare per un sorso di vermiglio
poco vino e per un tozzo di pan duro:
esser fuoco che divampa, ed albo giglio
che non ve n'e' il simiglio:
compagna degli oppressi, seguace all'agnus dei
"di Dio il dono" Dorotea Day.
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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Numero 50 del 15 agosto 2015
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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