[Nonviolenza] Noi clandestini. Parole dette in piazza a Viterbo la mattina del 20 giugno 2015
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- Date: Sat, 20 Jun 2015 15:04:33 +0200 (CEST)
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NOI CLANDESTINI. PAROLE DETTE IN PIAZZA A VITERBO LA MATTINA DEL 20 GIUGNO 2015
1. Tutti gli esseri umani
Tutti gli esseri umani sono esseri umani.
Solo i nazisti distinguono tra esseri umani "regolari" ed esseri umani "irregolari".
Chi stigmatizza degli esseri umani innocenti con la parola "clandestini" ha gia' costruito i Lager, ha gia' dato il consenso alle stragi, coopera gia' all'orrore.
Finche' una sola persona innocente e' dichiarata "clandestina" e per questo subisce minacce e violenze, l'intera umanita' subisce minacce e violenze.
E tutti noi esseri umani, in quanto non disumani, siamo "clandestini" per la barbarie nazista.
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2. Noi clandestini, o dell'umanita'
Noi clandestini siamo nati nudi, ed anche senza documenti siamo nati esseri umani, e in quanto tali titolari di tutti i diritti umani.
Noi clandestini siamo nati su questo pianeta che chiamiamo Terra, ed anche senza documenti essa e' la nostra casa e la casa di tutti gli esseri viventi che in essa sono nati.
Noi clandestini sappiamo che tutti gli esseri umani sono un'unica famiglia, ed anche senza documenti sappiamo riconoscere tutte le nostre sorelle, tutti i nostri fratelli.
Noi clandestini sappiamo che tutti gli esseri umani sono esposti al dolore e alla morte, ed anche senza documenti sappiamo riconoscere che il primo nostro dovere e' recare soccorso, salvare le vite.
Noi clandestini ricordiamo tutte le vittime di tutte le guerre e di tutte le persecuzioni, di tutte le stragi e di tutte le devastazioni, ed anche senza documenti ci battiamo perche' non ci siano piu' vittime.
Noi clandestini presagiamo le generazioni future, ed anche senza documenti ci battiamo perche' possano vivere in armonia e condivisione in una societa' solidale, in un mondo abitabile.
Noi clandestini, noi viandanti, noi nativi: ogni persona diversa da ogni altra, ogni persona uguale ad ogni altra in diritti e dignita'.
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3. Oggi, nella Giornata internazionale delle rifugiate e dei rifugiati
Oggi, nella Giornata internazionale delle rifugiate e dei rifugiati, ancora una volta affermiamo che vi e' una sola umanita'; che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che il primo dovere e' salvare le vite; che ogni vittima ha il volto di Abele.
Cessi il massacro nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, o almeno l'Italia, riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in questo paese, in questo continente.
Cessino le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani: e per far cessare le guerre occorre abolire le armi e gli eserciti.
Cessi la distruzione della natura: distrutto il mondo vivente, l'umanita' si estingue.
Cessi l'antipolitica della rapina, della sopraffazione, della violenza: cominci la politica dell'umanita', la politica della nonviolenza.
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4. Al governo e al parlamento italiano chiediamo
Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; chiediamo di legiferare affinche' ogni essere umano possa vivere nel nostro paese una vita degna; chiediamo di impegnarsi altresi' affinche' in modo altrettanto legale e sicuro dall'Italia tutti possano recarsi liberamente altrove.
Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone nel bisogno e in pericolo; e di allestire un servizio di trasporto pubblico e gratuito per salvare chi e' in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle persecuzioni e dalle devastazioni.
Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di cessare di partecipare alle guerre, di far cessare la produzione e il commercio di armi assassine, di abolire le scellerate e insensate spese militari in cui attualmente lo stato italiano sperpera 72 milioni di euro al giorno, denari che potrebbero essere utilizzati per salvare ed assistere innumerevoli persone.
Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di abolire tutte le criminali e criminogene misure razziste che favoreggiano le mafie e la schiavitu', che denegano alla radice i fondamentali diritti umani.
Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi il riconoscimento del diritto di voto nel nostro paese per tutte le persone che risiedono nel nostro paese: "una persona, un voto".
Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi una politica internazionale di pace e di cooperazione, di giustizia e di solidarieta', di autentico aiuto umanitario nelle aree di crisi, una politica concretamente coerente con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani.
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5. Oggi siamo in piazza
Oggi siamo in piazza contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, per la difesa del mondo vivente, per il bene comune dell'umanita' intera.
Oggi siamo in piazza per la pace, la giustizia, la solidarieta', la condivisione.
Oggi siamo in piazza contro tutti i poteri assassini.
Non piu' spade, ma aratri. Non piu' arsenali, ma granai.
Non occorrono documenti per sapere quale e' il tuo dovere.
Non occorrono documenti per fare il bene.
Non occorrono documenti per riconoscersi esseri umani.
Chi aiuta una persona, aiuta l'umanita'.
Chi salva una vita, salva il mondo.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 20 giugno 2015
Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, crpviterbo at yahoo.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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