[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 696



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 696 del 21 maggio 2015

 

In questo numero:

1. In memoria di Jane Addams

2. Giovanna Providenti: Jane Addams (2010)

3. Giovanna Providenti: L'azione di Jane Addams (2004)

4. Giovanna Providenti: l'America di oggi nelle parole di Jane Addams (2002)

5. Giovanna Providenti (a cura di): Una bibliografia di e su Jane Addams

6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

 

1. MAESTRE. IN MEMORIA DI JANE ADDAMS

 

Ricorre oggi, 21 maggio, l'ottantesimo anniversario della scomparsa di Jane Addams (Cedarville, 6 settembre 1860 - Chicago, 21 maggio 1935), fondatrice nel 1915 della Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta' (Wilpf), Premio Nobel per la Pace nel 1931.

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Nel ricordo e alla scuola di Jane Addams proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. PROFILI. GIOVANNA PROVIDENTI: JANE ADDAMS (2010)

[Riproponiamo questo articolo di Giovanna Providenti originariamente pubblicato nel sito www.enciclopediadelledonne.it

Giovanna Providenti (Messina, 1965) e' ricercatrice nel campo dei peace studies e women's and gender studies, saggista, si occupa di nonviolenza, studi sulla pace e di genere, con particolare attenzione alla prospettiva pedagogica. Ha due figli. Collabora alle attivita' del Centro studi Montessori e partecipa al Circolo Bateson di Roma. Scrive per la rivista "Noi donne". Ha curato il volume Spostando mattoni a mani nude. Per pensare le differenze, Franco Angeli, Milano 2003, e il volume La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha", Firenze-Pisa 2006; ha pubblicato numerosi saggi su rivista e in volume, tra cui: Cristianesimo sociale, democrazia e nonviolenza in Jane Addams, in "Rassegna di Teologia", n. 45, dicembre 2004; Imparare ad amare la madre leggendo romanzi. Riflessioni sul femminile nella formazione, in M. Durst (a cura di), Identita' femminili in formazione. Generazioni e genealogie delle memorie, Franco Angeli, Milano 2005; L'educazione come progetto di pace. Maria Montessori e Jane Addams, in Attualita' di Maria Montessori, Franco Angeli, Milano 2004; di particolare rilievo il suo libro: La porta e' aperta. Vita di Goliarda Sapienza, Villaggio Maori Edizioni, Valverde (Ct) 2010; ed anche: (a cura di), "Quel sogno d'essere" di Goliarda Sapienza. Percorsi critici su una delle maggiori autrici del Novecento italiano, Aracne, Roma 2012. Scrive anche racconti, di cui alcuni pubblicati sulla rivista "Marea"; sta preparando un libro dal titolo Donne per, sulle figure di Jane Addams, Mirra Alfassa e Maria Montessori. Si veda anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 399. Dalla medesima Enciclopedia delle donne da cui abbiamo ripreso l'articolo seguente riproduciamo anche la seguente breve scheda sull'autrice: "Giovanna Providenti e' autrice di La porta e' aperta. Vita di Goliarda Sapienza (premio Calvino 2009, Villaggio Maori Edizioni, 2010). Si e' laureata in lettere e filosofia a Milano e dottorata in Dottrine politiche e questione femminile all'Universita' Roma Tre. Ha collaborato per anni al mensile "Noidonne" e al master in gender studies di Roma. Oggi si occupa di processi di cura, di scienze della salute e di cultura della nonviolenza. Ha pubblicato racconti e numerosi saggi in riviste e libri e curato due volumi: La nonviolenza delle donne (Lef, 2006) e Spostando mattoni a mani nude. Per pensare le differenze (Franco Angeli, 2003)".

Jane Addams (Cedarville, 1860 - Chicago, 1935), sociologa, educatrice, riformatrice sociale e scrittrice pacifista e femminista statunitense, nata a Cedarville, Illinois, nel 1860, fonda nel 1889, in un quartiere di Chicago abitato da immigrati, la Hull House, un istituto di educazione sociale, con l'intento di offrire protezione alle persone bisognose, soprattutto bambini, che vivono in disperate condizioni nelle periferie delle grandi citta': in breve tempo i centri istituiti dalla Addams si moltiplicano in tutti gli Stati Uniti, tanto che nel 1893 conta quaranta gruppi locali con asili nido, consultori e dispensari; nel 1905 e' presidente della National Conference of Charities and Corrections; impegnata per il voto alle donne, nel 1912 diviene vicepresidente della National American Women Suffrage Alliance; e'  tra le principali organizzatrici di varie associazioni pacifiste, presidente del Women's American Peace Party, rappresento' le donne al Congresso della pace dell'Aja, dal 1915 fu presidente della Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta; nel 1931 viene insignita del premio Nobel per la pace; muore a Chicago nel 1935. Opere di Jane Addams: in edizione italiana cfr. Donne, immigrati, governo della citta'. Scritti sull'etica sociale, Spartaco, Santa Maria Capua a Vetere 2004. Su Jane Addams ha scritto rilevanti saggi Giovanna Providenti]

 

Jane Addams (Chicago 1860 - 1935).

"Per Pace non si intende semplicemente assenza di guerra, ma il dispiegamento di tutta una serie di processi costruttivi e vitali che si rivolgono alla realizzazione di uno sviluppo comune. La Pace non e' semplicemente qualcosa su cui tenere congressi e su cui discutere come se fosse un dogma astratto. Essa assomiglia piuttosto ad una marea portatrice di sentimenti morali che sta emergendo sempre di piu' e che piano piano inghiottira' tutta la superbia della conquista e rendera' la guerra impossibile".

Jane Addams, premio Nobel per la pace 1931, e' tra quelle pensatrici che, fin dagli inizi del secolo scorso, hanno concepito la propria opposizione alla violenza non solo come contrapposizione alla guerra, ma come un insieme concreto di teorie e pratiche rivolte alla costruzione di una societa' pacifica.

Riformista in tempi di crisi sociale, pacifista in tempi di guerra, internazionalista in tempi che vedranno la nascita dei peggiori nazionalismi che la storia ricordi, Addams, nota per avere fondato la Women International League for Peace and Freedom (da lei presieduta fino alla morte) ha per tutta la vita perseguito l'obiettivo di "vivere al livello della propria coscienza, realizzando attraverso le azioni quotidiane la propria etica spirituale".

Nasce a Chicago, e rimane orfana di madre all'eta' di due anni. Il padre e' quacchero, idealista, mazziniano e sostenitore di Lincoln: Jane e' una giovane donna privilegiata, che studia in uno dei migliori college femminili americani e che all'eta' di ventinove anni si trasferisce nel diciannovesimo distretto di Chicago, un quartiere brulicante di immigrati, fra i piu' poveri della citta'. Qui, nel 1889, lei ed Ellen Starr - e a loro si uniscono presto altre donne intellettuali dell'alta borghesia americana, come Alice Hamilton, Florence Kelley e Mary Rozeth Smith - fondano il Social Settlement Hull House: "un centro per attivita' sociali ed educative". Le residenti di Hull House (vi saranno anche degli uomini nel corso degli anni, ma sempre in netta minoranza) e i loro vicini immigrati sperimentano una pratica di democrazia e di cittadinanza interculturale e interclassista, soddisfando due diverse esigenze: permettere a donne "college trained" (che a quel tempo rimanevano senza lavoro) di utilizzare e applicare i propri saperi prodigandosi per il sociale; offrire possibilita' di liberazione a una popolazione "intrappolata in condizioni di estrema poverta' e tagliata fuori dalla cultura".

Nei piu' di quaranta anni trascorsi a Hull House Addams scrive anche molti libri. Democracy and Social Ethics del 1902 e Newer Ideals of Peace del 1907 sono testi di riflessione politica riguardanti la concezione di democrazia sostanziale, il ruolo della donna e del femminile per il progresso della societa', la necessita' di recuperare metodologie e idee politiche e pedagogiche rivolte al raggiungimento di una societa' equa, interculturale, solidale e pacifica. Nelle due autobiografie (Twenty years at Hull House del 1910 e The Second Twenty Years at Hull House del 1930) e in altri suoi scritti il suo ideale di democrazia e pace viene raccontato attraverso storie vere accadute a Hull House, tra la gente del diciannovesimo sobborgo di Chicago o nella sua esperienza europea. John Dewey e' suo amico e partecipa ad alcune attivita' di Hull House; scrivera' nella introduzione a Peace and Bread in Time of War, un testo di Addams del 1922: "Miss Addams ha una profonda persuasione che i piu' semplici, i piu' umili della terra sono coloro in cui gli impulsi primitivi di amicizia sono i meno danneggiati, i piu' spontanei. La sua fede nella democrazia e' indissolubilmente associata a questa persuasione".

Per l'intellettuale americana la partecipazione delle categorie escluse, come le donne, gli stranieri e i nonbianchi, piu' che un problema di diritti, sembra essere una questione di partecipazione necessaria: la societa' ha bisogno del contributo soggettivo di tutti, va costruita dal basso e non puo' essere espressione solo di una elite. Nella sua democrazia ideale le relazioni fra cittadini non possono essere che paritarie e reciproche, e la graduale costruzione della pace consiste proprio in una relazione di reciprocita', che sempre piu' va a sostituire le relazioni di disparita' e i rapporti di forza.

Il successo di Hull House - a cui segue, nei primi anni del Novecento, la fondazione di altri Social Settlements statunitensi e un importante movimento di social settlers - porta Addams a divenire una leader del movimento riformista americano e una delle donne piu' conosciute d'America.

Nel 1912 Jane Addams, conosciuta in tutto il paese come la "santa d'America", si impegna in prima persona, offrendo la propria notorieta', per sostenere la corsa alla presidenza americana di Theodore Roosevelt, leader del nascente Partito Progressista, nonostante sia contraria alle due corazzate all'anno da lui promesse. Le presidenziali del 1912 vedranno salire non Roosevelt ma Woodrow Wilson che avrebbe portato l'America in guerra solo due anni dopo e nel nome della Societa' delle Nazioni e della pace perpetua.

Allo scoppio della prima guerra mondiale Addams inizia l'avventura da intransigente pacifista: dapprima all'interno del movimento americano dei social workers e poi insieme al movimento femminista internazionale. Negli ultimi mesi del 1914, insieme alle europee Rosika Schwimmer ed Emmeline Pethick-Lawrence, attraversa gli Stati Uniti tenendo numerosi discorsi pubblici per incoraggiare le donne a organizzarsi politicamente per la pace; accetta di divenire chairman dell'appena fondato Women's Peace Party e si imbarca sul transatlantico "Noordam" il 12 aprile 1915: per la prima volta in vita sua lascia gli Stati Uniti d'America. La prima destinazione europea e' la Conferenza per la pace indetta a L'Aia dalla suffragista olandese Aletta Jacob. A fine conferenza Addams fa anche parte di una delle due commissioni che vanno a bussare, per essere ricevute personalmente, a capi di Stato e ministri europei. La loro proposta, stilata da Julia Grace, mira a proporre la costituzione di una commissione di esperti internazionali avente lo scopo di fare cessare il conflitto non per armistizio ma per mutuo accordo.

Di ritorno dall'esperienza europea, in cui assiste agli orrori della guerra, Addams tiene un coraggioso discorso al Carnegie Hall di New York contro la guerra (The revolt against war, in J.B. Elshtain (ed.), The Jane Addams reader, Basic Book, New York 2001, pp. 327-340) che ribadira' la sua notorieta'.

Negli anni Venti, per via dello spauracchio anticomunista, le sue posizioni pacifiste e riformiste le garantiranno una presenza certa in molte black list dell'epoca e trasformeranno "la donna piu' amata d'America" nella piu' odiata.

Negli ultimi decenni della sua vita i molti viaggi e lo scambio intellettuale con donne europee ampliano le prospettive di Addams, che partecipa a movimenti internazionali per la pace, per le liberta' civili e religiose. Presta grande attenzione ai tentativi nonviolenti di affrontare le intricate "complessita' del mondo moderno". Gandhi rappresenta per lei la duplice possibilita' di poter enunciare un messaggio spirituale, e di porlo in termini di azione sociale e politica, mostrando che e' possibile affrontare cose complesse e inestricabili come la violenza, le ingiustizie e la guerra, non in termini utopici ma di realistica prospettiva politica.

Gandhi apprezza molto il lavoro della Wilpf, e il 21 marzo 1929 nella rivista settimanale "Young India", da lui diretta dal 1919 al 1931, scrive: "Women of the west are playing a most important, if not the leading, part in the movement". Ed anche sembra ammirare il racconto del tipo di lavoro svolto a Hull House (pubblica nella sua rivista degli estratti di Twenty Years at Hull House) che deve essergli sembrato una buona sperimentazione del tipo di societa' "evoluta" a cui egli stesso aspirava.

In un breve saggio dal titolo "Tolstoj and Gandhi", pubblicato nel novembre 1931, Addams utilizza i due pensatori nonviolenti per esporre le sue proprie idee riguardo al tema della coerenza tra mezzi e fini nella lotta politica, ribadendo l'idea che l'unica resistenza possibile, e anche piu' efficace, prevede "solo l'uso di mezzi nonviolenti. Per resistere all'odio si deve usare l'amore, per resistere alla violenza la mitezza, alla crudelta' il dolore, alla disumanita' la capacita' di perdonare. Non la rassegnazione senza speranza ne' l'antagonismo violento, ma un incessante sforzo di sovrastare il male attraverso continue azioni positive".

Nel 1931 viene onorata del secondo Nobel per la Pace dato ad una donna (la prima era stata Bertha von Suttner, nel 1905): la terza sara' proprio la sua prosecutrice e amica, Emily Greene Balch, nel 1946.

L'impegno rivolto alla pace nel mondo e al nutrimento delle popolazioni affamate, insieme al movimento femminista internazionale, caratterizza l'ultimo periodo di vita dell'anziana riformista e pacifista americana. Una donna ancora forte e attiva, non disposta ad abbandonare l'aspirazione di tutta una vita: contribuire alla realizzazione di un mondo in cui pace e giustizia non siano solo parole e "sostituire i valori morali della guerra con il nutrimento della vita". Partecipare alla realizzazione di una societa' pluralista in cui ognuno, anche chi e' sempre stato ai margini, possa dare il proprio contributo attivo, in un'ottica di solidarieta' e cooperazione. Come lei stessa ha fatto per tutta la vita: "sostituendo i valori morali della guerra" (quel desiderio di abnegazione, dedizione e avventura, che rende la guerra cosi' "psicologicamente attrattiva") con una lunga e instancabile attivita' politica nell'ambito del riformismo e del pacifismo internazionale.

Bibliografia: Jane Addams, Donne, immigrati, governo della citta'. Scritti sull'etica sociale, a cura di Bruna Bianchi, edizioni Spartaco 2006. Per un'ampia bibliografia cfr. quella curata da Giovanna Providenti nel sito "Donne e conoscenza storica" [bibliografia di seguito riportata].

 

3. PROFILI. GIOVANNA PROVIDENTI: L'AZIONE DI JANE ADDAMS (2004)

[Riproponiamo questo articolo di Giovanna Providenti originariamente pubblicato nel numero di dicembre 2004 di "Noi donne]

 

Nel presentare la figura di Jane Addams invito a immaginarla in due momenti cruciali della sua vita: nel 1889 quando fonda il Social Settlement Hull-House, e intorno al 1915 quando la scelta di assumere delle posizioni nette nei confronti della prima guerra mondiale la porta a inimicarsi l'opinione pubblica americana ma anche a imporsi in una dimensione internazionale, fondando la Lega Internazionale Femminile per la Pace e la Liberta' (Wilpf) e ottenendo il Nobel per la pace nel 1931.

Nel 1889, a soli ventinove anni, dopo avere a lungo viaggiato per l'Europa, Jane Addams e la sua ex compagna di college Hellen Starr, si insediano in uno dei quartieri industriali piu' poveri e multiculturali di Chicago, trasformando una villa abbandonata in "un posto per gli entusiasmi, un luogo in cui tutti coloro che hanno la passione per la condivisione equa delle gioie e delle opportunita' umane sono presto attratti". Il lavoro svolto da Addams insieme a collaboratrici e collaboratori, che nei piu' di quaranta anni di attivita' si avvicendano nella Casa, e' rivolto, fin dagli inizi, a dare la possibilita' a tutti coloro che sono rimasti "intrappolati in condizioni di estrema poverta' e tagliati fuori dalla cultura", di volgere positivamente la propria vita, divenendo donne e uomini piu' consapevoli delle proprie capacita'. A Hull-House, come Jane Addams ama ribadire, si impara a divenire cittadine/i in grado di partecipare in maniera attiva e sostanziale alla costruzione della democrazia, da lei considerata strettamente vincolata alla costruzione etica della societa', tema a cui e' dedicato il suo primo libro, Democracy and Social Ethics, del 1902.

La scuola di democrazia di Hull-House, in cui si impara e si sperimenta la convivenza civile tra persone di diversa appartenenza sociale e culturale, negli anni ospita pensatori e politici di fama internazionale, i quali insegnano ma anche imparano dagli ospiti fissi di Hull-House - donne del popolo, operai, bambini - i saperi della quotidianita'. Una delle iniziative piu' belle di Hull-House e' il Labor Museum, un museo dell'artigianato internazionale allestito da donne e uomini immigrati, che mostravano non solo lo strumento di lavoro, ma anche il modo di adoperarlo, ricamando, tessendo, plasmando o scolpendo dinanzi al loro pubblico: "questa gente cosi' autentica, costretta a incredibili svantaggi solo perche' priva di qualita' superficiali e diffusamente troppo apprezzate, trova nel labor museum una opportunita', almeno per qualche momento, di assumere nella comunita' una posizione a cui sarebbe autorizzata a pieno titolo dalla vita e formazione precedente", scrive Jane Addams in Newer Ideals of Peace del 1907, in cui presenta l'esempio di Hull-House, "culla di liberta'", come una potente risorsa per costruire la pace nel mondo a partire dallo sviluppo personale e culturale di ogni singola persona. Leggiamo ancora in Newer Ideals of Peace: "La storia di un nuovo modo di governare comincia col tentativo di rendere la vita umana e ricca di potenzialita', anche in quei quartieri affollati che manifestano una indubbia tendenza all'imbarbarimento ed alla degenerazione, se le migliori qualita' non vengono nutrite. Piscine pubbliche e palestre, parchi e biblioteche, vanno offerte innanzitutto a coloro che non hanno nemmeno la sicurezza della mera sussistenza, e a loro non sembra per niente strano che debba essere cosi'".

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La pace da Jane Addams professata fino allo scoppio della prima guerra mondiale coincide con la prospettiva di una societa' civile forte e unita, intesa come irrinunciabile risorsa politica e culturale, a cui l'esperienza di Hull-House le aveva fatto credere, persuadendola che una corretta politica sociale e alimentare, anche a livello internazionale, avrebbe tenuto lontana la guerra dalla storia: "le piu' sofisticate questioni riguardanti i raggruppamenti nazionali e il controllo territoriale si assesterebbero gradualmente da sole se l'intera questione umana del cibo per le popolazioni affamate fosse impavidamente e drasticamente trattata su di una base internazionale e se la Lega delle Nazioni fosse fondata non sulla base di frammenti di leggi internazionali, ma sulla esigenza condivisa di avere cura dei bisogni umani primari" (The World's Food and World Politics, 1918).

Ma ogni ideale di pace rimane infranto in anni di guerra. Per questo Jane Addams, figura carismatica e spirituale, al punto che a Hull-House officiava ai funerali e ai battesimi, ed era da molti considerata una santa, dal 1912 divenuta la donna piu' famosa d'America, per via della sua partecipazione da protagonista femminile alla campagna per l'elezione alla presidenza americana del progressista Theodore Roosevelt, durante la prima guerra mondiale sceglie di intraprendere una campagna che la portera' ad essere additata come "la donna piu' pericolosa d'America". Sceglie di non usare alcuna mezza misura nei confronti della guerra: nessuna guerra, dice, puo' mai essere definita "giusta". "La giustizia tra uomini o tra nazioni puo' essere ottenuta soltanto attraverso la comprensione e la comunione dei sentimenti, e nessun adeguato senso di giustizia, indispensabile per ogni cosa nella moderna civilta', potrebbe essere garantito nella tempesta e pressione di una guerra. Questo non solo perche' la guerra inevitabilmente lascia emergere l'antagonismo piu' primitivo, ma perche' lo spirito del combattimento consuma tutti quegli impulsi umani (quantomeno verso il nemico) che nutrono la volonta' rivolta alla giustizia" (Peace and Bread in Time of War, 1922).

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Addams nel 1915 e' una delle protagoniste della Conferenza per la pace indetta a L'Aja dalla suffragista olandese Aletta Jacob e che culminera' nella fondazione del Wilpf e nella realizzazione di una delle imprese pacifiste e nonviolente piu' belle e meno conosciute che si siano verificate nella storia. Tutte e solo donne nel periodo tra aprile e giugno del 1915 attraversano l'Europa in fiamme allo scopo di essere ricevute da capi di Stato e ministri delle nazioni europee, per proporre la costituzione di una commissione di esperti internazionali, convocata dagli stati neutrali, avente lo scopo di fare cessare il conflitto non per armistizio ma per mutuo accordo. Ecco cosa si legge in International Plan for Continuous Mediation without Armistice, il documento approvato alla Conferenza de L'Aja e stilato dalla femminista pacifista Julia Grace Wales: "I membri della commissione dovrebbero avere una funzione scientifica ma non diplomatica; dovrebbero, cioe', essere privati del potere di rappresentare i loro governi. La commissione dovrebbe esplorare le questioni concernenti il presente conflitto, ed alla luce di questo studio iniziare a fare proposte ai paesi belligeranti nello spirito dell'internazionalismo costruttivo. Se il primo sforzo fallisse, essi dovranno ancora consultarsi e deliberare, rivedere le loro iniziali proposte ed offrirne delle nuove, tornando indietro ancora ed ancora, se necessario, nella immutabile persuasione che alla fine potra' essere trovata una qualche proposta che offrira' una base concreta per giungere a tangibili negoziati di pace" (Addams, Balch, Hamilton, Women at The Hague. The International Peace Congress of 1915, 1915).

Questa proposta risale a quasi un secolo fa. Potrebbe essere ancora attuale per fermare le guerre di oggi? Forse si' se si vuole provare a guardare eventi e possibili cambiamenti dalla stessa prospettiva culturale "nutrita" da Addams e compagne. Una cultura in cui termini come pace, liberta' e giustizia hanno un potente e preciso significato e non possono che camminare tenendosi strette per mano.

 

4. RIFLESSIONE. GIOVANNA PROVIDENTI: L'AMERICA DI OGGI NELLE PAROLE DI JANE ADDAMS (2002)

[Riproponiamo questo articolo di Giovanna Providenti originariamente pubblicato su "Azione nonviolenta" n. 3 del marzo 2002]

 

"Per pace non si intende semplicemente assenza di guerra, ma il dispiegamento di tutta una serie di processi costruttivi e vitali che si rivolgono alla realizzazione di uno sviluppo comune. La pace non e' semplicemente qualcosa su cui tenere congressi e su cui discutere come se fosse un dogma astratto. Essa assomiglia piuttosto ad una marea portatrice di sentimenti morali che sta emergendo sempre di piu' e che piano piano inghiottira' tutta la superbia della conquista e rendera' la guerra impossibile" Jane Addams, 1860-1935 (1).

Tra tutte le varie cose ascoltate e viste in tv nei giorni subito successivi al crollo dell'ennesima torre di Babele, denominata proprio twin towers, quasi a richiamo di una Babele biblica non risolta, di un conflitto immanente dell'uomo contro dio, degli uomini tutti tra loro a causa di una incomunicabilita' tra diversi modi di parlare con dio e di dio, mi ha colpito piu' di tutti una ragazza intervistata per strada che ha detto, quasi ingenuamente: "ho visto cosa e' successo, ma non riesco a capire perche'".

Jane Addams, pensatrice politica di Chicago, premio Nobel per la pace nel 1931, potrebbe aiutarla. Una autrice fiduciosa come lei nel valore prioritario dell'etica democratica, che ella contrappone alla retorica obsoleta e gerarchica della guerra, le avrebbe potuto spiegare perche', ancora una volta, varrebbe la pena volgere lo sguardo verso i piu' poveri.

Un'autrice impegnata come lei, che propende per un ordine sociale in grado di permettere una piena liberta' di azione individuale, che pero' si svolga accanto allo sviluppo di una comunita' in continuo facimento e cambiamento che accolga potenzialita' umane da tutte le parti del mondo, arricchendosi delle diversita' culturali di cui esse siano portatrici, potrebbe aiutarci a capire perche' Babele e' caduta ancora ed ancora cadra' se ci si ostina a volere sfidare dio senza avere prima provato a fraternizzare, a instaurare rapporti veramente solidali, con l'essere umano che ci sta accanto, che e' diverso da noi come noi siamo diversi da lui.

Addams ha dedicato moltissimo del suo impegno politico e teorico a cercare di fare capire quanto sia importante la creazione di un'America democratica di tutti e per tutti. Ed in questi tutti ci sono anche le categorie storicamente escluse: le donne e gli stranieri. Gli immigrati, diversi per cultura e religione, non vanno semplicemente "assimilati, come se l'America fosse un grande apparato digestivo" (2). Come bene sa chi vi lavora fianco a fianco, sperimentando attraverso l'impegno lavorativo quotidiano una relazione interpersonale equa, semplicemente si tratta di "camminare insieme lungo le strade prodigiose della cittadinanza umana, senza che abbia piu' importanza essere nativi o stranieri, perche' ci unisce una relazione fraterna scaturita dalla nostra stessa esperienza comune" (3).

La proposta politica di Jane Addams e' tutta rivolta alle condizioni sociali dei cittadini, alla loro liberta' di azione e a una vita di comunita' impostata sull'incontro (favorito dalla valorizzazione delle differenze) piu' che sullo scontro (favorito dalla meritocrazia, dall'omologazione, dalla competizione, dal consumismo, dalle diseguaglianze). E questi argomenti ella considera - e propone oggi a noi di considerare - strettamente interconnessi alla grande fondamentale tematica della pace.

Gli Stati Uniti d'America, a parere della Addams, sono innanzitutto una grande democrazia che sempre di piu' dovra' definire se stessa sostituendo alla mentalita' e alla retorica militarista, una societa' etica fondata, idealmente e concretamente, sul valore del lavoro. Questo significa che dovra' sostituire a un pensiero dogmatico e una politica impostata sulla punizione e sulla difesa, un pensiero articolato e una politica in grado di "garantire ad ogni cittadino un'esistenza dignitosa". Perche' questo sia possibile e' assolutamente necessario (e Addams lo riteneva anche possibile) che i politici, superando una concezione obsoleta che vede nell'uomo unicamente "l'uomo economico come una sorta di lupo solitario spinto dall'unica motivazione della brama di cibo" imparino piuttosto ad "applicare la psicologia sociale all'azione politica, guardando gli uomini per quello che realmente sono: ognuno un viluppo di motivazioni complesse e sovrapposte. I politici continuano a commettere errori grossolani perche' la loro azione non si fonda sulla autentica realta' della esistenza umana" (4).

Oggi, a un secolo di distanza da queste parole di Jane Addams, gli errori dei politici e degli economisti americani (e del mondo economicamente avanzato) hanno influenza su tutta la popolazione mondiale, che in gran parte (piu' dell'80%) sopravvive in condizioni di poverta', assenza di cibo, condizioni sanitarie minime, mancanza di istruzione e di opportunita' culturali. Ma non per questo sono meno di altri "un viluppo di motivazioni complesse e sovrapposte"; non per questo non sono anch'essi "autentica realta' umana".

La condizione, ad esempio, della tanto tirata in ballo nazione afgana, superba e disperata, non e' semplice da comprendere, ma sappiamo da molte testimonianze di donne - costrette da una dittatura maschilista a sofferenze fisiche e morali indicibili - che molte preferirebbero morire piuttosto che continuare a vivere cosi'.

Si profila dunque in parte una risposta da dare a quella ragazza. Gli atti terroristici, di cui ognuno di noi abitante nel mondo occidentale puo' essere vittima, sono strettamente correlati con delle precise scelte politiche che - soprattutto a livello internazionale - non sono attente all'essere umano quale realmente e', sfruttando, a favore di un benessere economico di pochi, risorse naturali e umane preziose e trasformandole in situazioni umane di altissima disperazione, in cui la vita stessa perde valore, in cui dio - o chi per lui - e' una speranza molto piu' concreta di ogni prospettiva realistica.

In questo tipo di disperazione - anche se non necessariamente da essa - trova terreno e milizia chi sta a capo di una volonta' di guerra finalizzata alla distruzione di un impero economico - non di una democrazia, perche' non questo interessa - allo scopo di prevaricare, di diventare impero economico all'altezza di quelli precedenti.

La guerra - e questa guerra piu' di ogni altra - e' il fallimento di un processo di sviluppo che abbia come soggetto la persona. Quello "sviluppo come processo integrato di espansione di liberta' sostanziali interconnesse l'una con l'altra" (5), di cui parla Amartya Sen, che renda possibile accanto alla liberta' di azione la costruzione di una comunita' umana partecipe e protagonista della vita propria e di tutta la comunita'.

Una umanita' democratica, direbbe Addams, che rifonda se stessa su un'etica socialmente condivisa da ogni individuo (6), anche l'emarginato/a.

Come e' possibile questo? Intanto, almeno provandoci a trovare alcuni minimi comuni denominatori dell'essere umano. Le organizzazioni umanitarie internazionali possono avere questa funzione, se rappresentano veramente gli interessi di tutti. L'impegno politico deve comunque andare nella direzione proposta da Sen: "Esiste una profonda complementarieta' fra l'azione dell'individuo e gli assetti della societa', ed e' importante riconoscere contemporaneamente sia la centralita' della liberta' individuale, sia la forza delle influenze sociali sull'entita' e la portata di tale liberta'". E ancora: "l'eliminazione delle illiberta' di cui possiamo soffrire in quanto membri della societa' deve diventare il requisito fondamentale dello sviluppo" (7).

L'unico modo di agire, se Babele e' simbolo di una citta' costruita da uomini e donne senza bisogno dell'aiuto di dio, e' dispiegare processi costruttivi a vantaggio di tutti, anche dei piu' poveri del mondo, e' eliminare tutte le illiberta' di cui parla Amartya Sen. E questo non e' stato fatto abbastanza.

Per difendere Babele e' necessario costruire, prima della maledizione divina, un linguaggio comune. Ma non affidandosi a tecnologia sempre piu' sofisticata, bellica o civile che sia, bensi' recuperando e valorizzando tutto cio' che di comune esiste nella carne e nella mente di tutti noi uomini e donne in lotta per la sopravvivenza della nostra vita, per dare un senso alla durata della nostra vita, prima che essa sia semplicemente finita.

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Note

1. Jane Addams, Democrazia e militarismo, Chicago Liberty Meeting, 30 aprile 1899.

2. Da Newer ideals of Peace, New York 1907, p. 94.

3. Ivi, p. 202.

4. Da The larger aspects of the Women's Movement, "Annals of the American Academy of Political and Social Science", novembre 1914; vedi anche A. Rossi Doria, La liberta' delle donne, Torino 1990.

5. Amartya Sen, Lo sviluppo e' liberta', Milano 1999, p. 14.

6. Jane Addams, Democracy and Social Ethics, Chicago 1902.

7. Ivi, p. 6, e poi p. 38.

 

5. MATERIALI. GIOVANNA PROVIDENTI (A CURA DI): UNA BIBLIOGRAFIA DI E SU JANE ADDAMS

[Dal sito "Donne e conoscenza storica"]

 

a) testi di Jane Addams in ordine cronologico

Democracy and Social Ethics, New York: Macmillan,1902.

Newer Ideals of Peace, Chautauqua Press, New York 1907.

As the Hague Ordains. Journal of a Russian Prisoner's Wife in Japan, New York 1907.

The Spirit of Youth and the City Streets, New York: Macmillan, 1909.

Twenty Years at Hull-House, Macmillan, New York 1910.

A New Conscience and an Ancient Evil, Macmillan, New York 1912.

Women at the Hague: The International Congress and its Results, di Addams, Jane, Emily G. Balch, and Alice Hamilton, New York: Macmillan, 1915. I titoli dei contributi di Jane Addams sono: cap. III, The Revolt against War; cap. IV, Factors in Continuing the War; cap.VII, Women and Internationalism.

The Long Road of Woman's Memory, New York: Macmillan Co., 1916.

Peace and Bread in Time of War, New York: Macmillan,1922.

The Second Twenty Years at Hull-House, New York: Macmillan Co., 1930.

The Excellent Becomes the Permanent. New York: Macmillan Co., 1932.

My Friend, Julia Lathrop, New York: Macmillan, 1935.

*

b) raccolte

A Centennial Reader, a cura di Emily Cooper Johnson, The Macmillan Company, New York, 1960.

The Social Thought of Jane Adams, a cura di Lasch Christopher, Bobbs-Merrill Co., Indianapolis 1965.

Jane Addams on Peace, War and International Understanding: 1899-1932, a cura di Davis Allen, New York, Garland Pub. Inc, 1976.

The Jane Addams Reader, a cura di Jean Bethke Elshtain, Basic Books, 2002.

*

c) introduzioni, contributi ad opere collettive ed atti di convegni

The Subjective Necessity for Social Settlements, Objective Value of a Social Settlements in Henry C. Addams, a cura di, Philantropy and Social Progress, Seven Essays by Miss Jane Addams, Robert A. Woods, Father J.O.S. Huntington, Prof. F.H. Giddings and Bernard Bosanquet Delivered before the School of Applied Ethics at Plymouth, Mass, during the session of 1892, New York 1892, pp. 1-56 .

Domestic Service and the Family Claim, in May Wright Sewall, a cura di, A Historical Resume for Popular Circulation of the World Congress of Representative Women, Convened in Chicago on May 15, and Adjourned on May 22, 1893, under the Auspicies of the Woman's Branch of the World's Congress Auxilary, Chicago & New York, 1894, II, 626-31.

Prefatory Note; The Settlement as a Factor in the Labor Movement, in Hull-House Maps and Papers, by Residents of Hull-House, A Social Settlement, a Presentation of Nationalities and Wages in a Congested District of Chicago, together with Comments and Essays on Problems Growing out of the Social Condition, New York, 1895, pp. vii-viii; 183-204.

The Settlement in Illinois State Conference of Charities and Correction, Atti, I 1896, 54-8.

Social Settlements; Discussions of after-care of convalescent and recovered insane patients; Discussion of Social Settlements in national Conference of Charities and Correction, Atti, 338-46; 464-6; 472-6.

Growt of Corporate Consciouness, in Illinois State Conference of Charities and Correction, Atti, I 1897, 40-2.

Democracy or Militarism, Chicago Liberty Meeting, 30 Aprile, 1899, in Central Anti-Imperialist League of Chicago, "Liberty Tract", I 1899, 35-9, (nel sito web: http://www.boondocksnet.com/ailtexts/Addams.html, in Jim Zwick, ed., Anti-Imperialism in the United States, 1898-1935, http://www.boondocksnet.com/ail98-35.html, Jan. 15, 2001).

Child Labor and Pauperism; Discussion and Summary on child labor, in national Conference of Charities and Correction, Atti, 1903, 114-21; 546-8.

The Responsabilities and Duties of Women toward the Peace Movement; The Interests of Labor in International Peace; Address, in Universal Peace Congress, Official Report, [atti] XIII, 1904, 120-2, 145-7; 261-2.

Child Labor Legislation: a Requisite for Industrial Efficiency, in National Child Labor Committee, New York, Child Labor, the Proceedings [Atti] of the first Annual Conference, New York City February 14-16, 1905, New York 1905, 128-36.

The Modern City and the Municipal Franchise for Women, in National American Women Suffrage Association, Woman Suffrage Arguments and Results, 1906.

Hull-House in William D.P. Bliss, a cura di, New Encyclopedia of Social Reform, New York 1908, 587-90.

Woman's Special Training for Peacemaking, in American National Arbitration and Peace Congress, Atti, II, 1909, 252-4.

Woman's Conscience and Social Amelioration in Charles Stelzle et al., Social Application of Religion ("Merrick Lectures Ohio Wesleyan University, Delaware Ohio", 1907-8, Cincinnati, 1908), 41-60.

Why Women are Concerned with the Larger Citizenship, in Shailer Mathews, a cura di, Woman's Citizen Library, Chicago 1913-4, IX, 2123-42.

Women and War, in Lucia Ames Mead, a cura di, The Overthrow of the War System, Boston 1915.

Labor as a Factor in the Newer Conception of International Relationship, in Academy of Political Science, Atti, VII, luglio 1917, 282-8.

Towards the Peace that Shall Last, in Randholphe Bourne a cura di, Towards an Enduring Peace, a Symposium of Peace Proposals and Programs, 1914-1916, n.d., New York 1916.

Labor as a Factor in the Newer Conception of International Relationship, in Academy of Political Science, Atti, VII, luglio 1917, 282-8.

World's Food and World's Politics, in National Conference of Social Work, Atti 1918, pp. 650-6.

International Cooperation for Social Welfare, in National Conference of Social Work, Atti 1924, pp. 107-13.

Preface, in Giovanni Ermengildo Schiavo, Italians in Chicago, a Study of Americanization, Chicago 1928.

Reflections on the First Pan Pacific Women's Conference, in Pan Pacific Women's Conference Honolulu, Atti, II, 1930.

John Dewey and Social Welfare, in Henry W. Holmes, John Dewey the Man and His Philosophy, Cambridge, Mass., 1930, pp. 140-52.

Introduction a Leo Tolstoi, What then must we do?, traduz. Aylmer Maude, Oxford 1933.

Exaggerated Nationalism and Internationalism Comity, in William H. Cordell, a cura di, Molders of American Thought, 1933-1934, New York, 1934, pp. 43-51.

d) articoli

- in "American Journal of Sociology":

A belated Industry, marzo 1896, I, pag. 536-50.

Trade Unions and Public Duty, gennaio 1899, IV, pag. 448-62.

Problems of Municipal Administration, X, gennaio 1905, pag. 425-44.

Recreation as a Public Function in Urban Communities, XVII, marzo 1912, pag. 615-9.

A modern Devil Baby, XX, luglio 1914, pag. 117-8.

- in "Chautauquan":

Newer Ideals of Peace; Count Tolstoi; Tolstoi's Theory of Life, XXVII, luglio 1902.

Humanizing Tendency of Industrial Education, XXXIX, maggio 1904, pag. 266-72.

Work and Play as Factors in Education, XLII, novembre 1905.

- in "Charities":

The friendship of Settlement Work, X, 28 marzo 1903.

Child Labour and Pauperism, XI, 3 ottobre 1903, pag. 300-4.

Hull-House and its Neighboors, XII, 7 maggio 1904, pag. 450-1.

- in "The Commons":

The College Woman and the Family Claim, III, settembre 1898 pag. 3-7.

Social Education of the Industrial Democracy, V, 30 giugno 1900, pag. 17-20.

Women's Clubs versus Child Labor, VIII, luglio 1903.

Henry Demarest Lloyd, His Passion for a Better Social World, VIII, dicembre 1903.

Recent Immigration a Field negected by the Scholar, X, gennaio 1905, pag. 9-19. (gia' in University of Chicago Record, IX, 1905, 274-84).

A House Stands on a Busy Street, X, aprile 1905 p. 85.

- in "Charities and The Commons":

Day Nurseries - Do they foster parental Irresponsability?, XV, 30 dicembre 1905.

Judge Tuley, XV, 3 marzo 1906 p. 752-3.

Probation Work under Civil Service, XV, 17 marzo 1906, p. 881.

Newer Ideals of Peace, 5 gennaio 1907, 599-606.

Public Recreation and Social Morality, XVIII, 3 agosto 1907, 492-4.

The Chicago Settlements and Social Unrest, XX, 2 maggio 1908, 155-66.

Some Reflections on the Failure of the Modern City to Provide Recreation for Young Girls, XXI, 5 dicembre 1908, 365-8.

- in "Christian Century":

The Attack on War, XXXVIII, 13 ottobre 1921, 10-12.

Aftermath of the war, XXXIX, 5 gennaio 1922, 10-2.

A Book that Changed my Life, 13 ottobre 1927, 1196-98.

Tolstoi and Gandhi, XLVIII, 25 novembre, 1931.

- in "Forum":

Hull-House Chicago: an Effort toward Social Democracy, XIV, ottobre 1892, pp. 226-41.

A New Impulse to an old Gospel, XIV, novembre 1892, pp. 345-58.

Art Work done by Hull-House, XIX, luglio 1895, pp. 614-7.

- in "Ladies' Home Journal":

Jane Addams' Own Story of Her Work: the First Five years at Hull-House, XXIII, aprile 1906, 11-2.

Jane Addams' Own Story of Her Work: How the Work at Hull-House Has Grown, XXIII, maggio 1906, 11-2.

Why Girls Go Wrong, XXIV, settembre 1907.

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Jane Addams Page, gennaio-dicembre 1913.

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As I see Women, XXXII, agosto 1915, 11.

- in "Outlook":

Why the Ward Boss Rules, 2 aprile, 1898, 17-28. (estratto da Ethical Survivals in Municipal Corruption in "International Journal of Ethics ", aprile 1898, 273-91).

The Charity Visitor's perplexities, LXI, Marzo 1899 (tratto da The Subtle Problems of Charity in "Atlantic Monthly", LXXXIII, febbraio 1899, 163-78).

Telegram on Woman Suffrage, CVI, 7 marzo 1914.

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Social Settlement and University Extension, XX, luglio 1899.

Immigrants under the Quota, LXXX, dicembre 1929.

- in "Woman Citizen":

Is Woman Suffrage Failing?, VII, aprile 1924.

Chicago's Mayor Turns Censor, XXII, dicembre 1927.

- in "Woman's Journal":

Woman's Peace Meeting - Jane Addams' Address, XXXV, 22 ottobre 1904, 337-341.

Jane Addams on Judge Tuley, XXXVII, gennaio 1907.

The Modern City and the Municipal Franchise for Women, XXXVII , aprile 1907.

The Relation of Women to Industry and Social Relations, XXXIX, 28 marzo 1908, 42.

Address at Smith College, XXXIX, 4 aprile 1908.

The Ballot for Health and Beauty, XLII, 11 febbraio 1911.

Speech, XLII, giugno 1911.

Why Women Should Vote, XLII, 28 ottobre 1911.

A New Conscience and an Ancient Evil, XLIII, marzo 1912.

Votes for Women and Other Votes, XLIII, 15 giugno, 1912.

Why I seconded Roosvelt's Nomination, XLIII, agosto 1912.

Indirect Influence, XLIII, novembre 1912.

Communion of the Ballot, XLIII, dicembre 1912.

Appreaction of Alice Stone Blackwell, XIV dicembre 1929.

*

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 696 del 21 maggio 2015

 

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