[Nonviolenza] Telegrammi. 1936



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1936 del 26 marzo 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. E' deceduto Renato Solmi

2. La Provincia di Viterbo patrocina la "Giornata di studi per la pace in onore di don Dante Bernini" nell'anniversario della "Pacem in Terris"

3. Un sintetico resoconto dell'incontro del 25 marzo 2015 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo

4. Paolo Arena presenta "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" di Philip K. Dick

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. MAESTRI. E' DECEDUTO RENATO SOLMI

 

E' deceduto Renato Solmi.

La cultura, l'intera vita civile italiana perde uno dei suoi maestri.

Tutte le oppresse e tutti gli oppressi del mondo perdono il piu' generoso dei compagni di lotta per la comune liberazione.

Tutte le persone amiche della nonviolenza perdono un amico fedele e uno strenuo lottatore che alla teoria e alla prassi della nonviolenza ha immensamente contribuito con il suo agire e il suo pensare, con i profondi e schiudenti suoi scritti, con la sua testimonianza limpida e luminosa.

Il nostro cuore e' colmo di tristezza per questo lutto tremendo.

Ed insieme e' colmo di gratitudine per quanto per sempre Renato Solmi ci ha donato.

Perche' di Renato Solmi resta all'umanita' l'alta lezione, l'impegno inesausto, le opere e l'appello; la prova e il legato del rigore intellettuale, morale, civile, della solidarieta' con le oppresse e gli oppressi che ognora resiste e giammai cede all'oppressione; il persuaso impegno e la ferma coscienza che occorre lottare contro tutte le menzogne, contro tutte le ingiustizie, contro tutte le violenze, per la liberazione comune dell'umanita'.

Ci ha lasciato un maestro e un compagno. Altri uomini e altre donne sorgeranno a proseguirne la lotta.

La nonviolenza e' in cammino.

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Una breve notizia su Renato Solmi

Renato Solmi e' stato tra i pilastri della casa editrice Einaudi, ha introdotto in Italia opere fondamentali della scuola di Francoforte e del pensiero critico contemporaneo, e' uno dei maestri autentici e profondi di generazioni di persone impegnate per la democrazia e la dignita' umana, che attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni hanno costruito tanta parte della propria strumentazione intellettuale; e' stato impegnato nel Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta. E' deceduto il 25 marzo 2015. Dal risvolto di copertina del recente volume in cui sono raccolti taluni dei frutti maggiori del suo magistero riprendiamo la seguente scheda: "Renato Solmi (Aosta 1927) ha studiato a Milano, dove si e' laureato in storia greca con una tesi su Platone in Sicilia. Dopo aver trascorso un anno a Napoli presso l'Istituto italiano per gli studi storici di Benedetto Croce, ha lavorato dal 1951 al 1963 nella redazione della casa editrice Einaudi. A meta' degli anni '50 ha passato un periodo di studio a Francoforte per seguire i corsi e l'insegnamento di Theodor W. Adorno, da lui per primo introdotto e tradotto in Italia. Dopo l'allontanamento dall'Einaudi, ha insegnato per circa trent'anni storia e filosofia nei licei di Torino e di Aosta. E' impegnato da tempo, sul piano teorico, e da un decennio anche su quello della militanza attiva, nei movimenti nonviolenti e pacifisti torinesi e nazionali. Ha collaborato a numerosi periodici culturali e politici ("Il pensiero critico", "Paideia", "Lo Spettatore italiano", "Il Mulino", "Notiziario Einaudi", "Nuovi Argomenti", "Passato e presente", "Quaderni rossi", "Quaderni piacentini", "Il manifesto", "L'Indice dei libri del mese" e altri). Fra le sue traduzioni - oltre a quelle di Adorno, Benjamin, Brecht (L'abici' della guerra, Einaudi, Torino 1975) e Marcuse (Il "romanzo dell'artista" nella letteratura tedesca, ivi, 1985), che sono in realta' edizioni di riferimento - si segnalano: Gyorgy Lukacs, Il significato attuale del realismo critico (ivi, 1957) e Il giovane Hegel e i problemi della societa' capitalistica (ivi, 1960); Guenther Anders, Essere o non essere (ivi, 1961) e La coscienza al bando (ivi, 1962); Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo (ivi, 1966 e 1980); Seymour Melman, Capitalismo militare (ivi, 1972); Paul A. Baran, Saggi marxisti (ivi, 1976); Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani 1915-1918 (Boringhieri, Torino 1976)". Opere di Renato Solmi: segnaliamo particolarmente la sua recente straordinaria Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007.

 

2. INIZIATIVE. LA PROVINCIA DI VITERBO PATROCINA LA "GIORNATA DI STUDI PER LA PACE IN ONORE DI DON DANTE BERNINI" NELL'ANNIVERSARIO DELLA "PACEM IN TERRIS"

 

Con decreto del Presidente n. 57 del 24 marzo 2015 la Provincia di Viterbo concede il patrocinio alla "Giornata di studi per la pace in onore di don Dante Bernini" che si svolgerà a Viterbo l'11 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione dell'enciclica "Pacem in Terris" di Giovanni XXIII.

Di seguito il programma di massima dell'iniziativa.

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Programma di massima della "Giornata di studi per la Pace in onore di don Dante Bernini" dell'11 aprile 2015, nell'anniversario della Pacem in Terris

Viterbo, sabato 11 aprile 2015

Nell'anniversario della Pacem in Terris

una giornata di studi per la pace

in onore di don Dante Bernini

Presso la Sala conferenze della Provincia

Palazzo Gentili, via Saffi

sessione mattutina: ore 9-13

sessione pomeridiana: ore 15-19

- Presiede: Osvaldo Ercoli

- Saluti:

Leonardo Michelini, sindaco del Comune di Viterbo

Marcello Meroi, presidente della Provincia di Viterbo

- Testimonianze:

don Alberto Canuzzi

don Gianni Carparelli

Maria Immordino

Antonella Litta

Dario Mencagli

suor Piera Sangalli

- Messaggi:

lettura dei messaggi pervenuti

- Relazioni:

Piero Arcangeli

Flavia Barcherini

Valentina Bruno

Maria Grazia Caprioli

Luciano Dottarelli

Elena Liotta

Enrico Mezzetti

Alessandro Pizzi

don Dario Vitali

Laura Viventi

- Comunicazioni:

Daniele Aronne

Daniele Camilli

Alessandra Capo

Giovanna Cavarocchi

Umberto Cinalli

Chiara De Carolis

Emanuela Dei

Mario Di Marco

Diana Di Monte

Vito Ferrante

Fabrizio Fersini

Giovanna Gobattoni

Nello Iovino

Anna Maghi

Clelia Maio

Paolo Moricoli

Aoua Ouologuem

Emilia Pacelli

Antonello Ricci

Renzo Salvatori

Mauro Sarnari

Raffaella Valeri

Giulio Vittorangeli

- Conclusioni: Dante Bernini

L'iniziativa è promossa dal "Tavolo per la pace" di Viterbo in collaborazione con l'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo e con il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.

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Invito

L'11 aprile 1963 veniva promulgata la lettera enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, uno dei monumenti della cultura della pace.

Nella ricorrenza dell'anniversario promuoviamo a Viterbo una Giornata di studi per la Pace in onore di monsignor Dante Bernini, maestro d'impegno per la pace e la giustizia, di solidarietà e di condivisione, di verità che libera, testimone della dignità umana, del bene che si oppone al male, della nonviolenza in cammino.

Nel corso della giornata si alterneranno relazioni tematiche, comunicazioni su esperienze concrete di costruzione della pace, testimonianze personali.

L'incontro sarà concluso da un intervento di monsignor Dante Bernini.

Sono invitate tutte le persone di volontà buona.

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Una breve notizia su don Dante Bernini

"Vescovo emerito della diocesi di Albano, già presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e già membro della "Comecé" (Commission des Episcopats de la Communauté Européenne), una delle figure più illustri dell'impegno di pace, solidarietà, nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente è stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarietà con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilità un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno" (Dalla motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014 dalla Città di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori).

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Il testo integrale della Pacem in Terris

Il testo integrale della Pacem in Terris in italiano è disponibile nella rete telematica digitando su un qualunque motore di ricerca: "Giovanni XXIII, Pacem in Terris"; la specifica pagina web nel sito della Santa Sede è:

https://w2.vatican.va/content/john-xxiii/it/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem.html

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Segreteria organizzativa

- Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia), tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

- "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it

- "Tavolo per la pace" di Viterbo, segreteria: Pigi Moncelsi, tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

 

3. INCONTRI. UN SINTETICO RESOCONTO DELL'INCONTRO DEL 25 MARZO DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Un sintetico resoconto dell'incontro del 25 marzo 2015 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo.

Il prossimo incontro si terrà mercoledì 8 aprile 2015.

Sabato 11 aprile 2015 si svolgerà la "Giornata di studi per la pace in onore di don Dante Bernini" nell'anniversario della promulgazione dell'enciclica "Pacem in Terris" di Giovanni XXIII.

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1. Mercoledì 25 marzo 2015 si è svolta una riunione del "Tavolo per la Pace" promosso dal Comune di Viterbo cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza.

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2. Al primo punto all'ordine del giorno è stata data notizia dello stato dell'iter delle due proposte di delibera "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione" e "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa", che il "Tavolo per la pace" ha proposto da mesi al Comune di Viterbo; come è noto entrambe le proposte sono state già presentate in Consiglio comunale, devono adesso passare all'esame preliminare delle competenti Commissioni consiliari e successivamente essere messe all'ordine del giorno del Consiglio per la discussione e la conseguente deliberazione.

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3. Al secondo punto all'ordine del giorno il "Tavolo per la pace" ha nuovamente espresso il suo pieno sostegno al centro antiviolenza "Erinna", con particolar riferimento all'urgente necessità che il Comune di Viterbo superando un lungo, iniquo ed incomprensibile ritardo consegni finalmente al centro antiviolenza "Erinna" i fondi ad esso destinati dalla Regione Lazio per l'attività svolta nel 2012, fondi già trasmessi al Comune dal 2013 ed ancora non consegnati al Centro antiviolenza "Erinna" cui erano diretti per lo svolgimento delle sue attività già realizzate e debitamente rendicontate.

Valentina ha nuovamente illustrato la vicenda con dovizia di inoppugnabile documentazione; il Tavolo unanime ha ribadito l'assunzione dell'impegno a chiedere al sindaco di Viterbo che il Comune proceda con la massima tempestività a consegnare al Centro antiviolenza "Erinna" i fondi ad esso destinati dalla Regione per il 2012. Una lettera del Tavolo al Sindaco a tal fine verrà predisposta e inviata al più presto.

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4. Al terzo punto l'organizzazione della "Giornata di studi per la pace in onore di don Dante Bernini" che si svolgerà a Viterbo l'11 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione dell'enciclica "Pacem in Terris" di Giovanni XXIII.

E' stata data notizia del patrocinio della Provincia di Viterbo.

E' inoltre stata data notizia della realizzazione a Viterbo nella stessa giorno di un'iniziativa del Coroanaroma (Coro dell'Associazione Nazionale Alpini di Roma) che consisterà in letture e canti nel centenario della prima guerra mondiale, iniziativa rivolta alle giovani generazioni con l'obiettivo di promuovere la riflessione e l'impegno per la pace: constatata la coerenza delle due iniziative, e come entrambe possano costituire un medesimo omaggio all'impegno di pace di don Dante Bernini, è stato deciso di proporre di comporle, cosicché la mattina si realizzerà il concerto del coro (in una sede di dimensioni adeguate a consentire la partecipazione delle scolaresche), ed il pomeriggio si realizzerà presso la Sala Conferenze della Provincia l'incontro di studio. Ovviamente questo richiederà anche una rimodulazione degli interventi previsti; tra pochi giorni si addiverrà al programma definitivo.

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5. Al termine dell'incontro è stata data notizia di un'iniziativa di solidarietà concreta col Centro antiviolenza "Erinna" che si svolgerà a Viterbo sabato 28 marzo con inizio alle ore 14,30 al campo di rugby "Sandro Quatrini", in via del campo scolastico snc, con un torneo triangolare e una successiva cena di solidarietà presso i locali del Club House (adiacente al campo): l'intero ricavato sarà devoluto a "Erinna". Per ulteriori informazioni: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

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6. Il prossimo incontro del "Tavolo per la pace" di Viterbo si svolgerà mercoledì 8 aprile, con inizio alle ore 17,15, sempre presso il Palazzetto della Creatività in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni).

All'ordine del giorno del prossimo incontro, oltre agli sviluppi delle iniziative in corso anche gli argomenti già da tempo proposti alla riflessione e più volte rinviati; ovviamente il primo punto sarà relativo alla definizione degli ultimi dettagli della Giornata dell'11 aprile.

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7. Per ogni comunicazione il punto di riferimento è come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

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Come di consueto questo minimo resoconto della riunione è stato redatto a memoria da una delle persone partecipanti, e non impegna le altre persone presenti; si confida tuttavia che esso riporti correttamente - per quanto sinteticamente - l'essenziale di ciò che è stato esposto e concordato nel corso della riunione; ovviamente si esprime fin d'ora sincera gratitudine a tutte le persone che volessero correggere o aggiungere qualcosa.

 

4. LIBRI. PAOLO ARENA PRESENTA "LE TRE STIMMATE DI PALMER ELDRITCH" DI PHILIP K. DICK

[Ringraziamo Paolo Arena per questo articolo su uno dei piu' noti romanzi di Philip K. Dick.

Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi due anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

Philip K. Dick (1928-1982), autore di racconti e romanzi di fantascienza (o di speculative fiction, o come altrimenti li si voglia catalogare), e' uno dei piu' interessanti narratori statunitensi della seconda meta' del Novecento]

 

L'opera e le trame

Barney Mayerson e' un "precog", un creativo che usa la sua naturale preveggenza per intuire il successo commerciale di certi prodotti dell'azienda per cui lavora, la "Plastici Perky Pat".

"Perky Pat" e' una bambola in stile "Barbie", nel cui mondo gli utenti possono traslare psichicamente grazie all'uso della droga "Can-D", illegale ma tollerata dalle Nazioni Unite per tenere buoni i coloni coscritti sui vari pianeti popolati dagli umani.

La traslazione e' l'attivita' preferita dai coloni coscritti, avanguardia di un'umanita' progressivamente in fuga dalla terra sempre piu' calda ed inabitabile.

Leo Bulero e' il capo di Mayerson: si e' sottoposto come molti ricchi alla cosiddetta Terapia E in grado di accelerare lo sviluppo di un essere umano fino al prossimo stadio evolutivo della specie (ma di spegnerne in qualche modo l'istintiva creativita').

La "Terapia E" causa una mutazione fisica e mentale radicale, anticipando di molte ere certi cambiamenti che la specie umana si presume dovra' subire: un cervello eccezionale in una grossa testa a bolla, un corpo in grado di resistere al calore ed al sole eccetera.

Palmer Eldritch e' un famoso imprenditore partito anni fa per fare affari nel sistema di Proxima e rientrato con un certo clamore quando ormai tutti lo credevano morto. E' tornato forse per dare il via alla distribuzione di una nuova sostanza traslante, il "Chew-Z", da porre apparentemente in concorrenza con la precedente.

Bulero vuole conoscere le intenzioni di Eldritch e fermarlo, ma sembra che le Nazioni Unite vogliano appoggiare Eldritch e la sua sostanza, che forse da' meno dipendenza di quella di Bulero. In realta' nessuno ancora ha idea di quali effetti abbia questo nuovo "Chew-Z", di cui fino ad ora e' solo circolata voce.

Roni e' la nuova precog della Plastici Perky Pat: e' sveglia ed ambiziosa, amante di Mayerson e destinata a spodestarlo professionalmente.

Mayerson ha ricevuto intanto la cartolina-precetto per le colonie e quindi ricorre al "Dottor Sorriso", psichiatra elettronico in valigia che ha il compito di farlo diventare depresso per ottenere l'esenzione dal precetto, una pratica diffusa tra chi puo' permetterselo e salvarsi quindi dalla deportazione.

Bulero in missione di spionaggio (e forse di assassinio come hanno visto i Precog in molti dei futuri possibili) finisce ospite forzato di Eldritch e riceve iniettata una dose di Chew-Z.

La sostanza e' ben diversa da quella commercializzata dai suoi uomini assieme ai plastici: ben lungi dall'essere una droga ricreativa o empatogena, essa sembra causare all'uomo uno slittamento dimensionale della coscienza, proiettandolo al di la' della fisica, della logica, dell'esistenza stessa, per giungere - come in seguito accadra' a Mayerson - alle soglie dello stesso concetto di Assoluto (ben oltre il divino), a stati di pseudoesistenza antecedenti alla realta' o qualcosa del genere - forse l'effetto principale della sostanza, scopriremo, e' proprio quello di porre l'uomo al cospetto dell'indicibile e di costringerlo a tagliarlo con l'accetta della sua limitata ragione alla ricerca di un senso che non e' detto ci sia, perche' appunto l'uomo e' (ancora) del tutto inadeguato nel suo status di vivente, e la vita altro non sarebbe che una delle forme possibili dell'esistenza, mettendo in rincorsa reciproca i concetti: "cogito" ed essere, uovo e gallina, Achille e tartaruga; una precipitante spirale di paradossi che si inseguono l'un l'altro.

Costringendolo ad assumere il "Chew-Z" ha forse Eldritch sottomesso definitivamente la coscienza del suo avversario Bulero? Egli e' definitivamente smarrito nella traslazione con la nuova droga? Sembrerebbe essersi ripreso, ma strani episodi percettivi continuano a fargli sospettare di essere ancora in un'altra realta'. O forse e' Eldritch a essersi travasato nella nostra realta' ed aver quindi lui si' effettuato una vera traslazione (di dimensione, di stato, di senso)?

Per la delusione di non aver cercato di salvare Bulero da Eldritch, Mayerson lascia il lavoro e parte volontario per la colonia marziana (forse con lo scopo di avvicinare uno degli spacciatori della nuova sostanza). Viene intanto a conoscenza della squallida vita dei coloni, letteralmente rintanati in tuguri e bramosi di evasione spirituale ed emotiva: neoreligioni, tresche sensuali e traslazione empatica sono le tre principali attivita' che essi svolgono, tralasciando del tutto i propositi originari di lavorazione del terreno e urbanizzazione del pianeta.

Mayerson e' quindi in crisi cercando un senso alla propria vita ed alla vita in generale - incapace di arrendersi alle torpide verita' delle religioni (il neocristianesimo sopra tutte) e deciso a non evadere dalla realta' con la metafisica della droga di traslazione e con la mistica consumista dei plastici di Perky Pat.

Incontrato Eldritch pero' Mayerson si lascia convincere a provare la sostanza "Chew-Z", dando cosi' inizio ad un viaggio mistico, introspettivo, meta-dimensionale e psichedelico che non e' ben chiaro se termini o meno nel proseguire del libro.

Come e piu' di Bulero, Mayerson (o Bayerson, perche' di lui si disfa anche il nome oltre che la personalita') sperimenta un assoluto disfacimento della realta' come lui la intendeva, trovandosi ridotto in frammenti di Io a stento coesi, frammenti cangianti essi stessi il proprio se' e instabili fino alla paradossale possibilita' della non esistenza e oltre; egli giunge ad essere altro da se', ad avere in se' altri, a mutare forma, stato, essenza in maniera radicale - ad essere Mayerson ed Eldritch allo stesso tempo, poi farsi Eldritch, poi essere altro ancora.

Tutti gli utilizzatori di "Chew-Z" sperimentano stati simili anche se di minore entita', dato il differente grado di profondita' dell'esperienza, delle capacita' di interiorizzazione e del livello di consapevolezza. In tutte le realta' traslate c'e' Eldritch, come se fossero sue o egli ne avesse il potere supremo; al risveglio poi c'e' ancora Eldritch, nella nostra realta', come se lo avessimo portato via da quell'intermondo (che potrebbe essere una Matrice, un Cyberspazio in senso gibsoniano, cioe' un mondo a cui ci si puo' collegare ma che esiste autonomamente, una sorta di mondo delle idee). C'e' Eldritch nei suoi dettagli: egli entra nelle persone, diventa loro come se fosse onnipotente e tutto fosse suo.

Gli utilizzatori di "Chew-Z" lo usano solo per scopi ricreativi e non si accorgono di quando e quanto i mondi si permeino, sono cosi' calati in una vita squallida che non si accorgerebbero di nulla e forse anzi preferirebbero un'allucinazione permanente ma piacevole alla realta' del tugurio: rivivere ricordi del passato, sogni ludici, attivita' erotiche - ma tutti hanno percepito l'interferenza di un potere che fosse presente in questi mondi, qualcosa di assoluto ed incombente.

In ogni mente si crea un universo singolare oppure tutte accedono allo stesso piano, allo stesso mondo delle idee? Di quale materia e' fatto questo mondo, si chiedono sia Mayerson che Bulero? E' l'anima? E' il cosmo? E' il divino? Oppure solo una trappola mentale mandata dai Proximiani per rendere inoffensivi gli abitanti della nostra dimensione e sottometterli?

Eldritch stesso sembra non essere propriamente se' stesso, almeno nella realta' principale dell'opera, ammesso che ce ne sia una, la realta' reale. A questo punto le differenti realta' si annidano, si contengono l'un l'altra e si annodano attorno ad un'unica Costante: Eldritch e' in esse, e' esse stesse, siamo dentro Eldritch stesso e lui e' dentro di noi. E' noi.

Che sia egli una manifestazione del divino? Un medium usato da entita' infradimensionali per invadere il nostro piano di esistenza? Un golem semidivino generatosi in un ego smisurato a guardia e sottomissione dell'umanita'?

Tutto e' confuso fino alla conclusione misteriosa: si e' fuori dall'illusione o vi si ancora e per sempre intrappolati? Come si distinguono illusione e realta'? Cosa decide cosa sia una e cosa l'altra? Come si distinguono tra loro differenti realta'? Forse occorre che l'homo sapiens si faccia Evolvens, come Bulero, per essere in grado di affrontare determinati temi di portata cosi' inconcepibile.

Nel frattempo Eldritch, Dio o chi per lui, e' ovunque indipendentemente dal fatto che si sia fatto uso del "Chew-Z": forse le differenti realta' hanno collassato l'una sull'altra irreversibilmente, forse bastava che un solo essere della nostra realta' assumesse il "Chew-Z" per aprire una porta in maniera definitiva - una fessura da cui sgoccioli fuori l'Impossibile a mettere a soqquadro la nostra realta'.

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I temi e le forme

L'opera di Dick contiene molte delle idee care all'autore e molti dei suoi interessanti approcci a temi come la metafisica, la psichedelia, l'identita', la logica e altre speculazioni sugli universi interni ed esterni all'uomo.

Oltre il limite dell'uomo fatto macchina della fantascienza classica, Dick smonta l'uomo, la sua societa', il suo pianeta, l'universo e persino la realta' stessa di cui l'uomo si crede parte. L'io spezzato in schegge e riassemblato come un puzzle a cui manchino dei pezzi e siano presi da un altro, cacciandoveli poi a forza.

Sono molti ed interessanti i livelli di lettura di questo controverso romanzo che si trova perfettamente allineato alla restante produzione dickiana: citata, saccheggiata ma poco letta e poco compresa - complessa per il pubblico della letteratura di genere, sottovalutata dall'ortodossia accademica, irrecuperabile alle procedure di etichettamento degli scaffali delle librerie commerciali.

Fantascienza, letteratura di anticipazione, science-fiction: termini stretti per gli ampi approcci dickiani ai temi delle molteplici realta' possibili, delle infinite possibilita' della mente, dei pericoli che l'identita' corre di disfarsi indistinta in mezzo alle altre energie dell'universo.

Eppure c'e' anche una lettura "di genere" possibile nell'opera e non meno interessante. L'uomo moderno annientato nel feticismo della merce e nella merce del feticismo, costretto ad evadere la realta' in mondi artificiali teletrasmessi ("broadcast" termine che include l'ampiezza e pervasivita' nella sua radice) su di uno schermo o direttamente in testa del teleutente. "Tele" come "Telos", teletrasmettere per giungere al fine ultimo del dominio dei potenti sulle menti e sulle anime degli uomini liberi, intrappolandoli in gabbie-antenna sempre piu' strette e sempre piu' strette le finte pareti della mente, che travestono da stanzetta angusta l'infinita vastita' del pensabile per annullarne le possibilita' eversive.

Dick negli anni dell'alba televisiva intuisce perfettamente il potere ipnotico e manipolatorio del medium, la sua implacabile pervasivita' che la porta a diventare Rete e soprattutto la sua indispensabile organicita' al sistema della merce, dell'apparenza e dell'alienazione. Intuisce che la merce e' la merce stessa, che qualcuno sta cercando di fare commercio nell'unico bene che in fondo occorra controllare e cioe' l'anima comunque la si chiami.

Un Dick politico alla sua maniera, che racconta il libero mercato travestendolo da fantascienza interdimensionale: Mayerson il creativo ingenuo, Bulero il capitano d'impresa che si pensa piu' evoluto dei suoi sottoposti, Eldritch il Tycoon, il vero spirito del mercato che si fa insaziabile e post-umano divoratore di tutto, che aspira all'eterno, portatore di una autentica religione del consumo assoluto perche' la sua unica merce e' l'Assoluto, cioe' quel tutto che include anche l'impensabile e che include anche cio' che non puo' essere incluso. Il sistema del mercato e del profitto che si espande fino a sovrapporsi esattamente all'esistente e poi superarlo, essere di piu' - cosa che solo in una storia di fantascienza puo' ovviamente accadere, mentre in questa realta' ci adoperiamo ogni giorno perche' tra i due sistemi resti spazio per la vita umana e per la biosfera.

Anche aumentando il dettaglio dell'osservazione l'opera contiene tratti gustosi e interessanti: sulla terra invivibile per il caldo ad esempio la temperatura si misura in "Wagner"; il dottore di questa psichiatria, parodia della psicanalisi usa-e-getta della societa' americana, misura in "Freud" i gradi di stress, che causa esso stesso. C'e' inoltre una relazione evidente tra i coloni-coscritti che usano droghe d'evasione e si stordiscono col teleintrattenimento ed i milioni di lavoratori americani chiusi nelle loro "Little Boxes" tutte uguali a fare cose tutte uguali, come recitava una certa canzone.

Fin dove si spinge la critica dickiana? Come altre volte essa e' attanagliata dall'angoscia claustrofobica, e' apocalittica e senza possibilita' di uscita se non tramite l'evasione concessa dal potere della mente; l'unico modo per uscire da un paradosso infatti e' esserlo a propria volta e spezzare le regole della fisica e della logica: piu' che squarciare il velo, essere il velo e conservare quindi una faccia su ognuno dei due mondi, dell'illusione sensibile e della verita' ideale, esserne al confine ed esserne il confine insomma. Certo le possibilita' dell'Homo Evolvens superevoluto rappresentato da Bulero sono molte sulla terra e nella galassia, ma di fronte alle aporie metafisiche poste da Eldritch e dalla sua sostanza  non puo' piu' distinguere tra realta' e illusione o forse scopre che esse sono la stessa cosa o che nessuna distinzione abbia senso ne' lo abbia lo stesso senso.

Mayerson e' un razionale di mentalita' aperta ma e' schiacciato in questa realta'/mercato di cui lo scontro Bulero/Eldritch e' solo una fase fisiologica della tendenza capitalista ad espandersi fino a consumare tutto cio' che puo' essere consumato, ad invadere paesi, mondi e persino realta' e dimensioni, fino ad essere tutto, a consumare l'esistente e persino l'inesistente.

Sorpresa: questa volta e' il sistema di Proxima ad avere incluso la nostra dimensione nella sua accumulazione originaria di capitale, a voler colonizzare la terra e la sua realta'; e per farlo usa il simulacro/golem/androide Eldritch, messia della nuova traslazione e medium sostanziale, consustanziale, transustanziale tra se', l'umanita', i Proximiani e qualcos'altro.

Transustanziazione mediante eucaristia psichedelica con il "Chew-Z", masticando il quale uno sara' un altro, tutti saranno ogni altro e ognuno sara' ognuno e cosi' all'infinito finche' questa rete di anime e di infinite realta', comprese quelle comuni e soggettive e le loro infinite variazioni possibili (e variazioni delle variazioni, e via dicendo) finche' il dettaglio di questi particolari non diminuisca fino a mostrare una indistinta superficie, superficie avvolgente un volume che pero' si rivela volume di una forma-punto, ma essendo il punto un luogo geometrico privo di dimensioni e infatti il groviglio di realta' e dimensioni fattosi insostenibile e assoluto svanisce nell'indistinto, come se il punto si fosse guardato troppo da vicino. E questa e' in sostanza una delle esperienze narrate dalla storia, il non perdersi fissando l'assoluto troppo da vicino e non maneggiare senza cognizione di causa cose troppo complicate come l'Universale, di certo impossibile a farsi merce.

L'idea fenomenale e' l'effetto della cosiddetta traslazione. La traslazione e' la pratica di assumere in gruppo la sostanza "Can-D" e di ritrovarsi a incarnare i personaggi di un setting, rappresentato da un plastico-medium. Questi personaggi (Perky Pat ed il suo fidanzato Walt) sono simili a quelli del mondo delle "Barbie": belli, ricchi, circondati da ogni sorta di moderno gadget o accessori lussuosi che pero' devono essere acquistati ed essere inseriti fisicamente nel plastico per poterne poi fruire durante la traslazione. Cosi' piu' accessoriato e' il proprio plastico e piu' carica di realismo sara' la traslazione: la disparita' in base alla ricchezza prosegue anche nel mondo ibrido dell'illusione indotta.

Mayerson e' un "precog" che ha la facolta' di intuire se un accessorio avra' successo o meno e quindi se la societa' "Plastici Perky Pat" debba acquisirne i diritti di riproduzione e distribuzione miniaturizzata. Molti utilizzatori trattano la traslazione come una pratica religiosa e considerano materia di fede la transustanziazione che avviene durante l'atto, quando le loro coscienze entrano nel personaggio (proprio come prescrivono certi metodi attoriali).

Dick descrive con ironia alcuni dettagli di questa pratica, quando ad esempio e' un intero gruppo di persone a trovarsi in un corpo solo (le donne in P.P. e gli uomini in Walt) e che quindi devono organizzare le azioni come una persona sola, con un pensiero unico - per non parlare delle divertenti allusioni ai tipi di adulterio ed altre attivita' sensuali da compiersi durante la traslazione, in un ambito che e' decisamente al di fuori dalle giurisdizioni e dalla morale.

La traslazione e' cosi' simile inoltre all'alienazione che si fa nel mondo reale del proprio corpo imperfetto permettendo alle popstar di possedere le nostre vite e di farsi noi, divorandoci brano a brano l'identita' in cambio di un bagliore riflesso della propria perfezione non piu' umana. Un effetto di progressiva sostituzione dell'umanita', quindi un'invasione, una colonizzazione che e' iniziata inchiodando i corpi degli uomini alla postazione di lavoro e proseguita succhiandone via l'anima attraverso il monitor. L'umanita' torna (resta) posseduta dai signori. Un possesso che e' inclusivo e totalizzante, che e' incorporazione nella loro massa/apparenza, annullamento della differenza, sommatoria di uguali indistinguibili buoni solo a far loro da carburante umano.

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L'autore e il suo genere

Philip K. Dick e' un tormentato scrittore nel cuore del novecento americano; vicino agli ambienti californiani della contestazione, consumatore di droghe, diviso tra aspirazioni artistiche, critica della societa' occidentale, afflato spirituale, inquietudine profetica. Scrive romanzi e racconti, attraversa diversi irrequieti matrimoni, difficolta' economiche, desiderio di riconoscimento al di la' della letteratura di consumo, condizioni di vita difficili. Ottiene un tardivo riconoscimento anche quando il cinema comincia a saccheggiare le sue opere, cogliendone per lo piu' solo gli aspetti contorti ed estremi, senza approfondire. Arguto ed acuto, visionario e sostanzialmente pessimista porta la fantascienza fuori dal pantano del vecchio stile "spaziale" e apre la strada alla successiva generazione di scrittori della fantascienza e del fantastico (i cyberpunks tra gli altri) puntando il dito verso gli universi interiori piu' che verso lo spazio aperto, pur usando ancora (fino a spezzarli) gli stereotipi della vecchia science-fiction tutta carta stagnola ed eroi spaziali. Dick intorbidisce i chiari ideali della conquista dello spazio e prepara il ritorno sulla terra, la paranoia mediatica, l'intossicazione di droghe, l'obsolescenza della carne, il culto del consumo, la dissoluzione dell'io, la digitalizzazione della realta' e la realizzazione del digitale; concetti da cui la fantascienza (e la letteratura) della seconda meta' del novecento e di inizio ventunesimo secolo non possono prescindere; la realta' stessa sembra essersi ispirata a sue intuizioni, quasi sempre in senso deteriore. Eppure capace anche di una godibile aspra ironia o di abbandono alla maniera del genere - usate come travestimento nel mercato fantascientifico che nonostante le apparenze non accoglie sempre bene la sperimentazione e l'avanguardia.

Una storia incompleta, contorta, irrisolta come altri lavori dickiani, come un banchetto magari non raffinato ma gustoso e nutriente. Opera "americana" nel senso di essere piena di energie e di tensioni, ma senza avere la radicale storicizzazione del pensiero europeo nel suo approccio a certi temi. Un'opera sorprendentemente organica (ma da indipendente) alla cultura psichedelica della sua contemporaneita', la cultura dell'esplorazione della psiche, degli universi interiori - spazzando via lo stereotipo della fantascienza come hobby per secchioni e proponendosi senza nascondere la propria appartenenza di genere (noto cruccio dickiano) come autentica fiction speculativa, narrativa filosofica, cioe' narrazione di storie che ispiri a pensare e stimoli quel movimento mentale di astrazione che solo puo' portare l'uomo davvero dove mai e' giunto prima.

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- AA. VV., Le donne del millennio, Editrice Nord, Milano 1982, pp. IV (ma VIII) + 206.

- Ursula K. Le Guin, Il mondo della foresta, Mondadori, Milano 1988, pp. 158.

- Ursula K. Le Guin, I reietti dell'altro pianeta, Editrice Nord, Milano 1976, 1982, pp. XII (XVI) + 334.

- Ursula K. Le Guin, La fantascienza e la signora Brown, Editori Riuniti, Roma 1985, pp. 52.

- Ursula K. Le Guin, La mano sinistra delle tenebre, Editrice Nord, Milano 1984, Cde, Milano 1988, pp. VI (VIII) + 274.

- Ursula K. Le Guin, La salvezza di Aka, Mondadori, Milano 2002, 2003, "Urania" n. 1471, pp. 256.

- Pamela Sargent (a cura di), Donne del futuro. La nuova fantascienza femminile, Savelli, Roma 1979, pp. 192.

- James Tiptree jr., Racconti di un vecchio primate, Armenia, Milano 1979, "Robot" n. 38, pp. 224.

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Riedizioni

- James Tiptree Jr., La via delle stelle, Armenia, 1980, Editrice Nord, 1996, Mondadori, Milano 2015, "Urania collezione", n. 146, pp. 394, euro 5,90.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1936 del 26 marzo 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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